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Informazioni utili online sulla parola italiana «apprensione», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Apprensione

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Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani

Informazioni di base

La parola apprensione è formata da undici lettere, cinque vocali e sei consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: pp. Divisione in sillabe: ap-pren-sió-ne. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con apprensione per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Le mamme sono sempre in apprensione per i loro figli.
  • Inutile stare sempre in apprensione, non cambierai nulla.
Non ancora verificati:
  • Sto in apprensione per i risultati degli esami di Stato.
Citazioni da opere letterarie
Azzurro tenebra di Giovanni Arpino (1977): Le Belle Gioie non avevano più facce, ma abbozzi informi di fisionomie alterate, a chi colava un occhio sulla guancia di creta a chi era sparita la bocca tra naso e mento corrugatisi come solchi. Le Jene mostravano sguardi sbalorditi, dove apprensione e paura e gusti velenosi ramificavano senza più requie.

Pena di vivere così di Luigi Pirandello (1920): – Ah senti! – esclama la signorina Trecke. – È dunque venuto? è dunque venuto? - La nipote ha subito uno scatto di fastidio: – Oh Dio, zia! Ma se lo sapevi! - E subito la signorina Trecke si liquefà nel suo sorriso vano: – Io? lo sapevo? Ah sì, lo sapevo… Ma sapevo che doveva venire; non che fosse venuto. - La nipote si scrolla, sbuffa, volta le spalle per mettersi a parlare con la signorina Marzorati; il che cagiona subito una viva apprensione alla mamma, signora Marzorati, che non ha affatto piacere che la nipote della signorina Trecke parli con la sua figliuola.

I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): I nostri fuggiaschi camminarono un pezzo di buon trotto, in silenzio, voltandosi, ora l'uno ora l'altro, a guardare se nessuno gl'inseguiva, tutti in affanno per la fatica della fuga, per il batticuore e per la sospensione in cui erano stati, per il dolore della cattiva riuscita, per l'apprensione confusa del nuovo oscuro pericolo.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per apprensione
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: apprensioni.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: appresi, appreso, apprese, appesi, appeso, appese, appio, appi, appone, apre, apri, apro, apione, apine, areni, areno, arene, aree, arnie, arno, arsine, arsi, arso, arse, arie, ansie, ansi, anso, anse, anione, anone, asine, aione, presine, presi, presone, preso, prese, prione, prone, pensione, pensi, penso, peni, peno, penne, pene, pesi, pesone, peso, pese, peone, peon, pione, pone, renio, renine, reni, renne, rene, resine, resi, reso, rese, rione, enne, eone, none.
Parole contenute in "apprensione"
app, ione, prensione. Contenute all'inverso: noi.
Sciarade incatenate
La parola "apprensione" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: app+prensione.
Intarsi e sciarade alterne
"apprensione" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: appresi/none.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Paura, Spavento, Timore, Apprensione, Sospetto - La Paura è forte commozione di animo, onde esso si smarrisce e cerca di fuggire cosa o pericolo che reputa micidiale, spesso senza ragione. - Spavento è turbamento e commozione maggiore che nasce dalla veduta di qualche orribile cosa o crudele. - Terrore è quello spavento che sopraffà in modo da perdere l'uso dei sensi. - Timore è perturbazione di animo cagionata dalla aspettazione, spesso fondata, di qualche danno. - Il Sospetto non perturba l'animo, ma lo tiene desto per l'opinione dubbia o probabile di futuro danno. - Apprensione è quella inquietudine che si prova, argomentando da qualche segno, che sia per incoglierci danno, o per mancarci un bene sperato, o per la possibilità che ci sia tolto un bene posseduto. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Timore, Paura, Spavento, Terrore, Orrore, Apprensione, Tema, Temenza, Timidità, Timidezza, Trepidazione, Timido, Timoroso, Timorato; Temere, Timidarsi, Peritarsi - Il timore è sentimento non odioso; è anzi una specie d'amore alquanto ritroso e pavido: chi teme ama; è proverbio antico. La paura invece è tremebonda e diffidente, moti ripulsivi affatto; lo spavento è paura eccessiva; l'orrore è avversione e ripugnanza estrema: chi ha orrore del vizio, certo ha in sè una pressochè sufficiente garanzia di non lasciarvisi andare. La tema è principio di timore; la temenza è disposizione a temere, a diffidare di sè quanto e più che d'altri. La timidità è quel certo timore pudico che ci fa star addietro, non osare: il timido si astiene dalle cose che fanno chiasso, rifugge dal mettersi in pretensione, e ciò non per vero timore, ma per modestia, per umiltà; il timoroso invece teme proprio di più; in lui agisce l'apprensione di far danno ad altri o a se stesso. Timorato non si usa che in timorato di Dio, ed ha buon senso: timido invece vuol dire talora pusillanime, e timoroso, diffidente di troppo. La timidezza è proprio l'abito del temere; ma veramente tra timidità e timidezza non ci vedo gran differenza, se non che l'ultimo è meno usato. Trepidazione è timore e tremore, è affanno, è paura effettiva per cui si paventa male imminente e non facile a schivarsi. Trepidare è un temere tremando o vacillando: si teme e per sè e per altri; si teme il male, e in certi casi anco l'eccesso del bene; si è trepidanti per sè soli, o al più pe' carissimi; perché in questa sensazione più che il sentimento agisce un malessere fisico o l'apprensione di esso: perciò intrepido chi non teme, chi non trema del pericolo. Peritarsi (dal gredo peri molto, e treo io tremo, così in dizion. di Napoli) sarebbe un temer molto e a segno di tremare; ma è pià un vergognarsi, avere quel certo timore di non far bene che ha chi diffida di sè, per non saper bene, o per non avere pratica o quell'assicuranza che viene anco da coraggio naturale; è un dubitare dell'esito delle cose per causa nostra. [immagine]
Mettere in apprensione, Mettere timore, Incuter timore, Fare l’uomo addosso - Mette in apprensione cosa che ha dello scuro, dello straordinario, dello stravagante, per cui si tema probabile un qualche male per noi. Mette in timore quella che più apertamente o direttamente ci minaccia, ma ancora alla lontana; che se si avvicina e non c'è più equivoco possibile o speranza di sottrarvisi, incute timore. Il primo di questi sentimenti proviene dal conoscere l'esistenza del pericolo; il secondo dalla sua probabilità; il terzo dall'imminenza del medesimo. Far l'uomo addosso è de' prepotenti, de' pedanti che vogliono comandare e dirigere, e si assumono quasi per forza autorità sui deboli e sugl'ignoranti, eziandio a loro dispetto. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Apprensione - [T.] S. f. Apprehensio è in Macr. e in Cel. Aurel. L'atto dell'apprendere che fa la mente quando dapprima coglie un oggetto. In questo senso l'apprensione precede al giudizio. (Rosm.) Apprensione, in generale, dicesi quell'atto con cui lo spirito apprende una cosa; e chiamasi semplice o pura quando quella cosa stessa è considerata puramente come possibile; e quindi l'intuizione o l'idea di una cosa in separato dal giudizio della sua sussistenza. Questa è immune da errore, e si distingue così dalla percezione, e si chiama anche naturale e necessaria, perchè fatta in noi dalla natura, e costituisce l'evidenza intellettiva. T. Quel che prima cade nell'apprensione, è l'universale, dice san Tommaso. [Camp.] Comm. Boez. 5. La ragione eziandio, quando cosa universale ragguarda, nè imaginazione nè sensi usa in essa universale apprensione, perocchè l'universale non si comprende per atto di imaginazione nè di senso. = But. (C) La nostra apprensione è atto finito, benchè per potenza sia infinita (indeterminata). [Camp.] Comm. Boez. 5. L'apprensione sensitiva, la quale solamente è immutata alla presenza sensibile. = (Rosm.) L'astrazione che si esercita sopra le percezioni consiste nell'affisarsi coll'attenzione nella sola apprensione della cosa (idea), lasciando da parte il giudizio onde giudichiamo della sussistenza della medesima.

[Cont.] G. G. Sist. III. Nell'apprensione dei numeri come si comincia a passar quelle migliaia di milioni l'immaginazione si confonde, nè può più formare concetto.

T. Cavalc. Espos. Simb. 1. 32. L'affezioni nostre si formano secondo l'apprensione del nostro intelletto e della nostra fede; come verbigrazia, perchè credo in Dio potente e giusto, però mi s'ingenera affetto di temerlo. = Ott. Comm. Inf. 14. 260. (C) Odio è un movimento d'appetito che discende da alcuna apprensione, ovvero cognoscibilitade.

2. Dell'apprendere co' sensi, non com. [Cont.] G. G. Long. I. Quanto poi all'esquisitezza sono tutti così momentanei e veloci, che sieno congiunzioni, separazioni, occultazioni, apparizioni, o ecclissi, ciascuna si spedisce in un momento di tempo, sicchè nella loro apprensione non si può errar mai di un mezzo minuto di ora.

3. Nel signif. intell. più usuale; che è locuz. fig., sim., ma men forte d'Afferrare. [Cam.] Salvin. Disc. 2. 63. Far credere cose sì ardue, e cotanto dalla comune apprensione, e volgare capacità lontane. = Buon. Fier. g. 3. a. 4. s. 13. p. 174. (Gh.) Cieco dalla perturbazion del fatto strano, Non mi si concedea l'apprensione Facil d'alcuna cosa. Torric. Lez. acad. 199. Inacutiscono l'ingegno facendolo idoneo all'apprensione dell'altre arti liberali. E 198. Comanda che le discipline matematiche debbano impararsi prima di tutte l'altre; ed assegna le ragioni, per le molte e rilevanti utilità ch'esse apportano, non solo per l'apprensione dell'altre arti…

4. Inquietudine venente da imaginazione di mali non veri o non ancora seguiti, e che però ha più o meno dell'irragionevole. [Cam.] Magal. part. 1. 36. Anche dopo riconosciuta la debolezza delle loro armi, ci siamo in un certo modo fatti paura di recarcele in mano per ispezzarle; colpa di una strana delicatezza d'apprensione, che potessero farci male le scheggie.

T. Apprensione di malattia.

T. Apprensione del freddo.

T. Apprensione per altri. – Della madre per la salute del proprio figliuolo.

Segner. Mann. Febr. 28. 2. (Man.) Nel giudicare di esse (avversità) non ti guidare dall'apprensione, non ti guidare dall'appetito. E Apr. 2. 3. (Gh.) La memoria del Paradiso diminuisce presso te l'apprensione di quei patimenti i quali si hanno a cambiare in sì gran diletti. Salvin. Pros. Tosc. 1. 134. (C) Non da dolori, non dalla terribile apprension di morte, accompagnata.

T. Apprensione di dispiacere, d'offesa che si aspetti o sospetti, o credasi aver ricevuta.

T. Anche plur. Le apprensioni politiche.

[Cam.] Magal. Part. 1. 26. Gli Atei del Gentilesimo erano Atei di Deità incapaci di dare apprensione a uomini di giudizio. = Corsin. Ist. Mess. l. 1. p. 65. (Gh.) Posero, queste notizie, in qualche apprensione Cortes. E p. 48. Non fece loro gran caso la novità della nostra gente, o se glielo fece, glielo fece senza mettere in apprensione. (Mettere è qui più com. e più prop. di Porre.)

T. Tenere in apprensione, Essere in apprensione. – Pieno d'apprensione. – Apprensione aggravata dalle parole altrui o dal silenzio. Magal. Lett. scient. 104. Se ne sta sempre con apprensione. Fag. Comm. 1. 88. Orsù vi vo' levar d'ogni apprensione; che veggo io che cominceresti ad abbacare.

Di più grave terrore. [Val.] Fortig. Ricciard. 9. 56. Ma quel palo in veder tutto lo scuora, Che d'apprensione morire si crede.

Nel seg. comprende l'imaginazione del male e del bene. Aver. Lez. 3. 34. Accade… bene spesso, che una certa fantastica apprensione ci rende più o meno aggradevoli e piacenti le vivande, secondochè la stravolta imaginazione ce le rappresenta.

5. Nel senso più aff. al prop., ma meno usit. nel ling. com. (Mt.) L'atto con cui si prende possesso d'una cosa. Stat. S. Stef. 81. (Gh.) Nell'apprensione del suo ufficio, giuri (il gran Priore). Borgh. Vesc. fior. 357. (C) Ogni cerimonia e qualunque atto alla intera apprensione del possesso si ricercasse.

Stat. S. Stef. 81. (Gh.) I Cavalieri dell'Ordine… nell'atto dell'apprensione dell'abito, depositino scudi dodici di moneta in mano del Tesoriero. (Più com. Presa.)

Anco di cattura, e del sequestrare o pignorare. (Mt.)
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