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Informazioni utili online sulla parola italiana «capo», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Capo

Parole Collegate

»» Aggettivi per descrivere capo (scoperto, buono, coperto, severo, canuto, ...)

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Consigli Regali: Cosa regalare al capo

Foto taggate capo

Un pò di pulizia

Riserva indiana

A passeggio sulla foglia

Informazioni di base

La parola capo è formata da quattro lettere, due vocali e due consonanti. Divisione in sillabe: cà-po. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con capo e canzoni con capo per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Il capo era un essere spregevole, basso, con il naso sempre arrossato e gocciolante.
  • La buona educazione suggerisce di scoprirsi il capo in presenza di una signora.
  • Giunta a Capo Nord, non pensavo di trovarmi tra una miriade di turisti italiani!
Citazioni da opere letterarie
La giocatrice di Adolfo Albertazzi (1914): — Inutile, povero Limosa! — Perché lei non mi amerà mai? mai? - Che impeto nella dimanda! che passione, che disperazione nel secondo «mai!» Allora Claudia abbassò il capo, coprendosi la faccia con le mani, ascoltandosi e riflettendo; indi scosse il capo a viso scoperto. — Io — disse — potrei rinunciare a tutto: ai cavalli, al mondo, ai romanzi, ai concerti, alla season....; a tutto, fuorché alla mia libertà!

L'Isola dell'Angelo Caduto di Carlo Lucarelli (1999): "Carissimo mio virgola e a capo ci sono sempre strisce luminose quando cerco di dormire punto a capo maiuscolo Socchiudo gli occhi e lascio le ciglia abbassate virgola leggere leggere virgola abbastanza da lasciar filtrare una linea sottilissima di luce punto. Virgola, punto, a capo, maiuscola", ma poi dimenticava occhielli, trattini di congiunzione e gambette e finiva per farsi trascinare dalle parole che le scorrevano rapide davanti agli occhi, da sole.

Il ventre di Napoli di Matilde Serao (1884): È drammatico assai, per un novelliere, girare dopo mezzanotte: e trovare degli uomini che dormono sotto il porticato di San Francesco di Paola, col capo appoggiato alle basi delle colonne: degli uomini che dormono sui banchi dei giardinetti in piazza Municipio; dei bimbi e delle bimbe che dormono sugli scalini delle chiese di San Ferdinando, Santa Brigida, la Madonna delle Grazie, specialmente quest'ultima che ha una scala larga e certi pogginoli ampi: nel centro di via Roma.
Proverbi
  • È meglio essere capo di lucertola che coda di leone.
  • Cosa fatta capo ha.
Espressioni e Modi di Dire
Titoli di Film
  • Ricomincio da capo (Regia di Harold Ramis; Anno 1993)
Canzoni
  • Il capo dei giocattoli (Cantata da: Maurizio Lauzi; Anno 1997)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per capo
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: caco, cado, caio, calo, capi, caro, caso, cavo, cupo, kapò, mapo, rapo.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: papa, papi, papà, rapa, rape, rapi, rapì, sapa, sape, tapa.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: cap.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: campo, capoc, capro, capto, carpo, scapo.
Antipodi (con o senza cambio)
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si può avere: dopa.
Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si possono ottenere: pace, paci, pack.
Parole con "capo"
Iniziano con "capo": capoc, capone, caponi, capote, capoarea, capocava, capoccia, capoclan, capoeira, capofila, capogiri, capogiro, capolega, capolino, caponata, caponate, caporale, caporali, caposala, capotare, capovoga, capozona, capobanda, capocarro, capocchia, capocchie, capocieli, capocielo, capocolli, capocollo, ...
Finiscono con "capo": scapo, accapo, daccapo, imoscapo, copricapo, rompicapo, sottocapo, grattacapo, poggiacapo.
Contengono "capo": scapola, scapole, scapoli, scapolo, scapolò, decapode, decapodi, scapolai, cercapoli, scapolano, scapolare, scapolari, scapolate, scapolato, scapolava, scapolavi, scapolavo, scapolerà, scapolerò, scapolino, scapolone, scapoloni, boccaporti, boccaporto, incaponita, incaponite, incaponiti, incaponito, scapolammo, scapolando, ...
»» Vedi parole che contengono capo per la lista completa
Parole contenute in "capo"
cap.
Incastri
Inserito nella parola sla dà ScapoLA; in slava dà ScapoLAVA; in slavi dà ScapoLAVI; in slavo dà ScapoLAVO; in slavate dà ScapoLAVATE.
Inserendo al suo interno per si ha CAPperO; con sic si ha CAPsicO; con tan si ha CAPtanO; con tav si ha CAPtavO; con ter si ha CAPterO (capterò); con iter si ha CAPiterO (capiterò); con ivan si ha CAPivanO; con ricci si ha CAPricciO; con pellai si ha CAPpellaiO; con uffici si ha CAPufficiO; con annucci si ha CAPannucciO.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "capo" si può ottenere dalle seguenti coppie: cado/dopo, cara/rapo, casca/scapo, casco/scopo, casti/stipo.
Usando "capo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * poco = caco; * podi = cadi; * poli = cali; * polo = calo; * pone = cane; * poni = cani; * pori = cari; * poro = caro; * posa = casa; * pose = case; * posi = casi; * poso = caso; * post = cast; luca * = lupo; * poche = cache; * pochi = cachi; * polca = calca; * polla = calla; * polle = calle; * polli = calli; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "capo" si può ottenere dalle seguenti coppie: casa/aspo.
Usando "capo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * oplà = cala; * oppino = capino; * oppone = capone; * opponi = caponi; * optare = catare; * optino = catino; * oppiamo = capiamo; * oppiate = capiate; * optaste = cataste; * optasti = catasti.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "capo" si può ottenere dalle seguenti coppie: coca/poco, dica/podi, distica/podisti, emica/poemi, etica/poeti, lisca/polis, litica/politi, litologica/politologi, loca/polo, melica/pomeli, mica/pomi, moca/pomo, nevica/ponevi, pica/popi, roca/poro, rosica/porosi, statica/postati, sterica/posteri, teca/poté, termica/potermi, veronica/poveroni.
Usando "capo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: poco * = coca; podi * = dica; polo * = loca; pomi * = mica; pomo * = moca; popi * = pica; * coca = poco; * dica = podi; * loca = polo; * mica = pomi; * moca = pomo; * pica = popi; * roca = poro; * teca = poté; poro * = roca; poté * = teca; * doc = apodo; poemi * = emica; poeti * = etica; polis * = lisca; ...
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "capo" si può ottenere dalle seguenti coppie: cache/poche, cachi/pochi, caco/poco, cad/pod, cadere/podere, cadi/podi, caì/poi, calare/polare, calca/polca, cali/poli, caligini/poligini, calla/polla, callaiola/pollaiola, callaiole/pollaiole, calle/polle, calli/polli, callo/pollo, callone/pollone, calloni/polloni, calo/polo, calta/polta...
Usando "capo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * dopo = cado; lupo * = luca; * capi = popi; * reo = capre; * rio = capri; * tao = capta; * stipo = casti; polpo * = polca; * cappa = poppa; * cappe = poppe; * ateo = capate; * piropo = capirò; crespo * = cresca; capirò * = piropo; biotipo * = biotica; * pteropo = capterò; * cappero = popperò; capterò * = pteropo; * peggio = cappeggi; * riccio = capricci; ...
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "capo" (*) con un'altra parola si può ottenere: si * = sciapo; * mat = campato; * alpi = calappio; * mina = campiona; * mine = campione; * mini = campioni; * mino = campiono; * nane = canapone; * nani = canaponi; spin * = scappino; * lesti = calpestio; * minai = campionai; * perni = capperoni; smani * = scampanio; sigli * = scapiglio; * minano = campionano; * minare = campionare; * minata = campionata; * minate = campionate; * minati = campionati; ...

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Bellumore, Celione, Capo ameno, Capo armonico - Il Bellumore è seguace della dottrina di Democrito: da ogni cosa, anche grave, trae materia di riso e di piacevolezza: è brioso e di spirito pronto; tutto rallegra e si rallegra di tutto; sa trovare nuovi partiti da cose di nulla, nè mai dà nello sciocco. - Celione è Colui che manda in burla ogni cosa, che è vago di far delle burle e degli scherzi. - Capo ameno è Chi è amante degli spassi, inventore di novelle e di giuochi, spensierato e capriccioso. - Il Capo armonico è la medesima cosa, se non quanto è più variato ne' capricci e alquanto più leggiero di senno. [immagine]
Gridata, Sgridata, Lavata di capo, Risciacquata, Ramanzina - Fra le prime due c'è il divario di posto tra Gridare e Sgridare, di cui sono verbali. - Lavata di capo è rimprovero acerbo e risentito fatto specialmente dal superiore all'inferiore. - Risciacquata è rabbuffo anche più violento. - Ramanzina è rimprovero o sgridata un pò risentita, ma fatta senza atti di sdegno o d'ira. [immagine]
Capo, Testa, Zucca, Teschio - Capo si intende tutta quanta la parte superiore del corpo, dal collo in su; la Testa invece, nell'uso comune, si intende invece per la parte anteriore del capo, non compresa la faccia; e giustamente nota il Tommaseo che nessuno direbbe: «Ho battuto il capo. Mi sono ferito il capo,» se la parte offesa è dinanzi. - Zucca è voce familiare, che ha del dispregiativo, e si usa per Capo, in quanto le zucche hanno generalmente la forma che si assomiglia al capo dell'uomo. - Teschio, il Tommaseo dice che significa la testa divisa dal busto e anche la Testa scarnata; ma il vero è che mai si chiamerebbe Teschio, se non il capo privo di ogni parte carnosa, o sia esso unito alle altre ossa dello scheletro, o sia solo. - La voce Capo si trasferisce a molti significati morali e metaforici, come Capo di un'impresa, di un ufficio, di un esercito, ecc., ecc. - Anche la voce Testa si trasporta a significare Mente, Intelligenza o simili, nella locuzione Uomo di gran testa, di testa fina; che non si userebbe Capo. E va bene, perchè, come dicemmo, Testa è la parte anteriore; e nella regione frontale, secondo alcuni, sono gli organi della intelligenza. [immagine]
Da capo, Di nuovo, Un’altra volta - Quando si dice Da capo, si intende propriamente che la cosa, o già compiuta o cominciata, si torna a farla ricominciando da principio. - Di nuovo accenna solamente la ripetizione, per una o più volte, degli atti o parole medesime. - Un'altra volta suona il ripetere un atto o un detto. Di nuovo può essere, non che un'altra, ma la decima volta. [immagine]
Testa, Capo, Testolina, Testina, Testone, Capone, Zuccone, Capaccio, Capetto, Capettaccio - Le differenze tra Capo e Testa vedile al numero 356. - Testolina si suol usare per Testa di poco cervello e di poco senno. - Testina è Testa piccola, ma le si suol dare sempre un appellativo o di lode o di dispregio, per significare persona di senno, o il contrario. - Testone è accrescitivo di Testa, ma suol chiamarsi Testone un uomo di grosso ingegno, e con progressivo dispregio, Capone e Zuccone. - Quando si dice Capaccio, si intende Uomo rissoso e pronto al male. - Capetto suol dirsi di persona capricciosa, bizzosa e soverchiatrice, che, se eccede, si dice anche «È un capettaccio,» massimamente di ragazzi e di donne. [immagine]
Rompicapo, Rompitasca, Rompimento di capo, Seccatore, Rottorio, Rompimento - Sono tutte significative di persona che ci sia uggiosa o che gravemente ci disturbi. - Rompicapo è chi annoja col troppo ciarlare. - Rompitasca, chi ci importuna frastornandoci dalle occupazioni. - Rompimento di capo, di tasca, e di altro, esagera un poco il Rompicapo e il Rompitasca. - Seccatore è colui che tedia e uggisce con discorsi vani e sciocchi, facendoci perder tempo senza pro. - Rottorio si dice per isdegno della persona che ci rompe il capo e la tasca, e così Rompimento; ma con minore sdegno. «Quel B. è un gran rottorio.» - «Ecco questo rompimento!» Ciò si dice anche per atto di scherzo amorevole. Ma vuolsi avvertire però che queste due ultime voci, Rottorio e Rompimento, sono piuttosto volgari. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Capo vuoto, Testa vuota - Il secondo si usa per motteggio o rimprovero dicendolo di chi non ha sale in zucca, dello sventato; il primo è affermazione di uno stato della mente: una forte emicrania lascia il capo come vuoto: vuoto è il capo talvolta, o pare per troppa pienezza: dopo un lavoro assiduo di più giorni per cui lo spirito sia stato in una tensione continua, si resta come smemorati, il capo è vuoto o par vuoto tanto da non poter raccozzare due idee. [immagine]
Capo di casa, Padre di famiglia - Il padre di famiglia è per lo più anche capo di casa: ma talvolta non lo è: uno può essere ammogliato e avere figli, essere dunque padre di famiglia, ma avere egli tuttavia il vecchio padre, e la sua famigliuola non essere che una parte dell'intera famiglia; egli allora non è capo di casa; suo padre, se soprantende, se provvede alla famiglia intera, è il vero capo di casa: talvolta la moglie, se ha maggiore sveltezza e capacità del marito, si arroga, e a buon diritto, le funzioni e il titolo di capo di casa. Come padre di famiglia, uno rappresenta le affezioni e i vincoli di marito e di padre; come capo di casa, è invece il direttore degli interessi materiali della famiglia, e il moderatore degli essenziali suoi passi e andamenti. [immagine]
Di nuovo, Un’altra volta, Da capo - Da capo non include necessariamente l'idea di aver già finito una volta; bisogna domandarlo a chi impara a suonare qualche istrumento, quante volte per imparare un pezzo di musica gli è d'uopo rimettersi da capo prima di andare alla fine. Un'altra volta si dice di ogni qual volta si fa o ripete una cosa; ma molte volte vale proprio la seconda volta: bada che ti ci colga un'altra volta, dice il padre ad un suo figliuoletto preso in fallo. Siccome nuovo fa, per opposizione, nascere l'idea di vecchio, di antico, di passato; così fare, parlare, trattar di nuovo una cosa pare che dica che già si era fatta, trattata ecc. qualche tempo prima: ma l'impazienza che non misura il tempo, fa dire di cosa pur ora finita, ma che molto ci piaccia: facciamola di nuovo, come se fosse già da gran tempo finita la prima prova. [immagine]
Testa, Capo, Teschio - Testa, meglio la materiale; perciò anco quella degli animali irragionevoli; capo, meglio il morale, l'intellettuale: però si dice eziandio mal di capo; mettersi in testa, buona testa, testa quadra, capo sventato e simili, il che dimostra come sì nell'uno che nell'altro senso s'adoperano ambedue. Teschio è testa di morto spolpata e ridotta alla sola ossatura. [immagine]
Capo, Capitolo - Il capo o i capi sono la divisione morale, o meglio speculativa dell'argomento; il capitolo o i capitoli, la divisione materiale: talora a ben trattare un capo non bastano più capitoli: nella perorazione si ripigliano le cose principali per sommi capi, per summa capita. Si va a capo quando è finito un paragrafo. Un trattato lo dividerei in capi; un romanzo in capitoli; perchè ogni capo d'un trattato deve contenere e svolgere una parte intera della scienza su cui s'aggira: il capitolo finisce naturalmente ad ogni pausa importante dell'azione raccontata. Capitoli dicevansi le composizioni in terza rima. Capitoli, a certe convenzioni, fra particolari per lo più, divise in più capi. Capitolo, il corpo dei canonici di ogni chiesa collegiata, e singolarmente della cattedrale. [immagine]
Caporione, Capo - Capo è dello stile nobile; Caporione dello stile faceto. Caporione dicesi di chi in una brigata fa più chiasso degli altri e ne è quasi direttore. Storicamente, caporione valeva, come dice l'etimologia, capo di rione, cioè capo di alcuno de' rioni o quartieri in cui erano divisi le città repubbliche del medio evo. [immagine]
Fune, Corda, Canapo, Cavo o Capo, Soga, Gomona - Fune è corda mezzana di canapa per lo più e di usi diversi famigliari e comuni: ha il diminutivo funicella. La corda, s'è di canapa, è più grossa della fune; quella del pozzo, fune non si direbbe. Vi sono le corde degli strumenti, fatte di budelli d'animali o di seta, fasciate di sottilissimo filo di rame, che sono molto sottili. Canapo è corda grossa ad uso delle navi con cui si attaccano al molo o alla spiaggia. Cavo sarebbe veramente il capo, cioè l'estremità del canapo; ma a bordo un cavo vale anche l'intera corda. Gomona è grossissimo canape con cui si fermano le navi sull'àncora. Soga è coreggia di cuoio. [immagine]
Estremità, Fine, termine, Capo - Estremità si riferisce a lunghezza, e così anche capo; fine, a tempo; termine ad opera: fra estremità e capo, parlando di cosa materiale, ravviso questa differenza, che questo significa meglio il principio; quella, la fine; capo, quindi, è anche la prima spanna, il primo raso, o almeno quanto può prendersene in mano per cominciare a misurare o a svolgere il filo, la stoffa; l'estremità è proprio il punto dove finisce o anche dove comincia, se vuolsi. Dopo il fine o la fine non c'è, ragionevolmente parlando, più nulla: le cose invece possono condursi fino a un certo termine, e quivi lasciarle o ripigliarle per progredirle sino al loro compimento: mezzo termine, è un compromesso, un modo di finire a un modo o all'altro, alla meglio, cosa intricata e pendente. Venirne a capo, esprime quella soddisfazione che si prova nel vedere felicemente vinte le difficoltà; essere alla fine, vale in sul finire; venire alle estremità, vale a passi, a risoluzioni estreme, avventate, arrischiate, che in altre circostanze neppure ci verrebbero in mente. Ogni punto della superficie d'un corpo è un'estremità, se vuolsi; pure estremità, nell'uso, non dicesi che del punto ove finisce parte di forma allungata; le estremità delle mani, de' piedi. [immagine]
Senza testa, Senza capo, Acefalo - Acefalo è parola greca che vale senza testa, o senza capo, materialmente e anche traslatamente. Facendo astrazione dal senso materiale troppo ovvio, diremo, che un uomo senza testa è quello che si dimostra privo di giudizio, di raziocinio: senza capo è quel partito che non abbia chi lo diriga; poi è cosa che non ha giusto e normale principio. Si perde la testa, meglio che il capo, quando per la moltiplicità delle cose si resta confusi. [immagine]
In capo, In mente - Molte cose si hanno in capo, che non vengono in mente; e pazienza se all'uopo venissero: lo studiare senza metodo, il leggere a casaccio libri e libri, giornali e giornali ingenera tale una confusione in capo, che parlando o scrivendo riesce difficile che venga in mente a puntino la cosa o la parola appropriata. Avere in capo è sapere; avere in mente è ricordarsi per fare, e al momento di fare. [immagine]
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Capo di buona speranza - - Questo capo, situato all'estremità meridionale dell'Africa, fu scoperto dai Portoghesi, guidati da Bartolommeo Diaz verso il 1486, e fu sulle prime chiamato Cabo tormentoso (capo delle tempeste), quindi Leone del mare, e Testa d'africa, ma il re Emanuele gli diede il nome che conserva oggidì, perchè appena uno lo ha passato spera di giungere in breve alle Indie. Gli Olandesi se ne impossessarono nel 1650, e vi stabilirono un forte. Fu preso dagli Inglesi il di 16 settembre 1795; ma alla pace di Amiens venne restituito all'Olanda. Al rinnuovarsi le ostilità nel 1806, l'Inghilterra se ne impadronì nuovamente, e lo conservò nel 1814. [immagine]
Capo verde - Capo molto ragguardevole, sulla costa occidentale d'Africa, scoperto nel 1446 da Dionigi Fernandez, il quale sorpreso dalla verdura che gli offriva quel promontorio, lo accennò col nome che dappoi gli è rimasto. Si è detto Isole del Capo Verde un arcipelago situato dirimpetto, a distanza di settanta leghe nell'Oceano Atlantico, composto di dieci isole, di origine volcanica, generalmente montuose ed aride. Queste furono scoperte nel 1450 da Antonio Noli, genovese al servizio del Portogallo. [immagine]
Gran Dizionario Teorico-Militare del 1847
Capo - s. m. Chef. Nome generico di superiore nei vari ordini della milizia. Adoperato assolutamente e senza nessun aggiunto, vale comandante supremo, condottiere d'un esercito, d'un corpo di soldati. [immagine]
Capo - s. m. Cap. Punta di terra che sporge in mare con qualche altura, e forma un oggetto rimarcabile nella navigazione, come il Capo Finisterre, il Capo Lezard, il Capo di Buona Speranza, ec.

Dicesi montare un capo, raddoppiare un capo; ed è andare, passare al di là dello stesso.

Dicesi ancora tener capo; ed è andar di conserva, cioè in compagnia di altri bastimenti.

Mettere il capo sopra il rombo; è volger la prua verso quella parte, per ove si stabilisce di dover fare rotta. [immagine]
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: capivi, capivo, capivoga, capnomanzia, capnomanzie, capnometria, capnometrie « capo » capoarea, capobanda, capobandito, capobastone, capobranco, capobrigante, capoc
Parole di quattro lettere: caos, capì, capi « capo » cara, card, care
Vocabolario inverso (per trovare le rime): enterozoo, sporozoo, dermatozoo, spermatozoo, antozoo, entozoo, protozoo « capo (opac) » poggiacapo, grattacapo, accapo, daccapo, rompicapo, copricapo, sottocapo
Indice parole che: iniziano con C, con CA, parole che iniziano con CAP, finiscono con O

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