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Informazioni utili online sulla parola italiana «danaro», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Danaro

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Wikipedia

Informazioni di base

La parola danaro è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti.
È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (rana). Divisione in sillabe: da-nà-ro. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con danaro per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • In genere è bene non prestare danaro ad un amico: c'è il rischio di perdere i soldi e l'amico.
  • Di solito non porto molto danaro in tasca quando esco: è un'abitudine acquisita da quando ho avuto uno scippo.
  • Prima di fare grossi acquisti è meglio controllare quanto danaro si ha a disposizione.
Citazioni da opere letterarie
Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello (1926): Mi avrebbe dato, sì, una mano per farmi riavere il danaro, ma a patto ch'esso servisse alla costruzione di almeno una casa a un altro dei più rispettabili sentimenti umani: voglio dire, la carità. Monsignore, al termine del nostro colloquio mi domandò con aria solenne se non volevo questo.

Idillio di Pulcinella di Matilde Serao (1919): Sofia era uno di quei caratteri fieri, tutti di un pezzo, incapaci di cedere ad una debolezza, ma incapaci di mentire agli altri od a sé stessa; era altiera, ma per questa medesima alterigia, non soffriva mezzi termini; non amava, o amando, doveva andare fino in fondo. Poi le sventure sofferte da bambina le avevano dato una severa lezione, le avevano insegnato che la nobile nascita non vale nulla, in tempi nei quali non conta che il danaro: che oltre la nobiltà del blasone vi è pur quella del lavoro, anch'essa egualmente bella ed onesta.

Il nome della rosa di Umberto Eco (1980): “Sì, sì, io confesso la vera fede a cui avevo creduto allora con tutta l'anima, confesso che abbiamo abbandonato le nostre vesti in segno di spoliazione, che abbiamo rinunciato a tutti i nostri beni mentre voi razza di cani non vi rinunzierete mai, che da allora non abbiamo più accettato danaro da alcuno né ne abbiamo portato su di noi, e siamo vissuti di elemosina e non ci siamo riservati nulla per il domani, e quando ci accoglievano e ci imbandivano la tavola mangiavamo e partivamo lasciando sulla tavola quanto era avanzato…”
Proverbi
  • Il tempo è danaro.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per danaro
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: danari, denaro, dinaro.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: canard, canari, lanari, panare, panari, sanare.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: darò.
Parole con "danaro"
Iniziano con "danaro": danarosa, danarose, danarosi, danaroso, danarosamente.
Finiscono con "danaro": salvadanaro.
Parole contenute in "danaro"
ana, aro, dan. Contenute all'inverso: ora, rana.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "danaro" si può ottenere dalle seguenti coppie: dadi/dinaro, datassi/tassinaro.
Usando "danaro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: padana * = paro; pedana * = pero; bardana * = barro; manda * = mannaro.
Lucchetti Riflessi
Usando "danaro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * orante = date; * oranti = dati; * orate = dante.
Lucchetti Alterni
Usando "danaro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * dinaro = dadi; mannaro * = manda; pero * = pedana; danarose * = rosero; barro * = bardana; * tassinaro = datassi; * rosero = danarose.
Sciarade e composizione
"danaro" è formata da: dan+aro.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "danaro" (*) con un'altra parola si può ottenere: * non = dannarono; sogno * = sdoganarono.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Danaro, Pecunia - Il primo è termine nobile e che si dice sul serio; il secondo è dello stile burlesco, o almeno dell'affettato, perché è latinismo non necessario, essendovi il preciso corrispondente in denaro: se il Botta ha detto pecunia non coniata (1), ha contraddetto gratuitamente alla tradizione istorica, perché si sa che pecunia viene da pecus, e ciò perché una pecora era coniata sulle prime monete dei Romani.

(1) Si scarseggiava di pecunia non coniata. Botta, passo citato nel Dizion. del Tommaseo. [immagine]
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Danaro di S. Pietro - Sotto il pontificato di Leone IV. Ethelwolf essendo a Roma rese il proprio regno tributario verso la Santa Sede di uno scellino a famiglia per un anno. E' quel tributo che si chiamava il danaro di S. Pietro, e che si pagò in tutta l'Inghilterra fino al regno di Enrico VIII. [immagine]
Danaro - I Romani si valsero lunga pezza di moneta di bronzo, che chiamavano as, invece di æs (bronzo) o libbra, o pondo, perchè pesava una libbra. Nell'anno di Roma 485. si cominciò a coniare moneta d'argento. La prima a comparire fu il danaro, segnato con la lettera X. perchè valeva dieci assi; e si nomino Consolare, a differenza di quella coniata sotto gl'imperatori che ebbe titolo di imperiale. Tellemont osserva che il denarius bastava per un giorno a mantenere convenevolmente una persona. Rollin, dopo alcuni altri, valuta il danaro romano come sarebbero adesso dodici soldi toscani; e Neuport a diciannove. In Francia sotto i re della prima stirpe v'erano danari d'argento che pesavano circa ventun grano; sotto la seconda furono più gravi: i più piccoli erano di ventotto, e se ne fecero sino a trentadue. Verso la fine del regno di Filippo I. si principiò a porvi del rame. Sotto San Luigi erano di biglione, e contenevano di argento sei grani e mezzo. Sotto Enrico III erano di rame puro. - Il danaro è adesso una moneta di conteggio, che forma il dodicesimo di un soldo. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Danaro - S. m. Moneta della minor valuta; Danajo. T. Lat. aureo Denarius. Men conforme all'orig., ma pare più com. oggidì di Denaro. Certo che Danaroso diciamo non Denaroso. Ma l'altra forma vive nella locuz. Lire… soldi… denari. = Bocc. Nov. 12. 4. (C) E lascio correr due soldi per ventiquattro danari.

2. Per Moneta in gen. Bocc. Nov. 13. 6. (C) In pochi anni grandissima quantità di danari avanzarono. Ambr. Cof. 2. 1. Di questo statene Sopra di me: e' danar fan miracoli. Dav. Comb. 94. Fu poi battuto il denario d'argento con questo segno X, perchè valeva dieci di quelle monete prime di rame dette assi; quindi fu poi forse chiamata tutta la pecunia danari.

T. Sansov. Conc. Pol. Il danaro si raccoglie e si conserva per ispenderlo onoratamente, e questo è il fine suo. – Comprare a danaro, contrapp. di A baratto, o A credito. Prov. Tosc. 251. I danari vanno e vengono. E ivi. I danari Son tondi e ruzzolano. (Facile lo spendere.)

I danari sono il verbo principale. Maniera proverb. che importa che I danari sono la cosa più importante. (Man.)

[G.M.] I danari sono il secondo sangue, dicono gl'interessosi a significare la importanza del danaro. Minucc. Not. Malm. C. IX. Veramente le partite in debito sono ferite, perchè si dice: I danari sono il secondo sangue, il quale con tali ferite si cava d'addosso al prossimo.

T. Danari e santità, Metà della metà. (Più le apparenze, sovente, massime in chi se ne vanta.)

[G.M.] Altro prov. Chi danari non ha, non abbia voglie. (Bisogna misurarsi.)

[Val.] † Spendere il danaro per salvar l'agostaro, prov. Spender meno che si può, per non cadere in miseria. Tesorett. 15. 43. Quegli è largo e saggio Che spende lo danaro Per salvar l'agostaro.

Contrastar da un soldo a dodici danari. Contender d'una cosa da niente. Serd. Prov. (Mt.)

3. T. Nel plur. tronco. D. 1. 22. Danar' si tolse. E 21.

4. T. Ass., vale Non poco danaro. Costa danaro. – Uomo che ha danaro. Vang. Quanto difficile che quei che hanno danari entrino nel regno di Dio!

T. Prov. Tosc. 250. Gli errori de' medici sono ricoperti dalla terra, quelli dei ricchi dai danari.

Far danari. Trovare o Mettere insieme danari. (Mt.) T. Fa danari, di chi arricchisce.

5. (Tom.) Entrare in danari. Entra in danari chi non ne aveva, e ne riscuote o ne prende comechessia. Il debitore risponde al creditore: Com'entro in danari, vi pagherò.

6. (Tom.) Esser corto a danari; Non averne tanti che bastino al bisogno, o a tale e tale spesa.

7. Danaro contante, o Danari contanti, vale Danaro effettivo. G. V. 8. 63. (M.) Forniti di molti danari contanti. [Giust.] Cecch. Diam. I. 1. Andai impiegando li danar contanti ch'i' m'avevo in essere.

[Cont.] A danaro contato. Pasi, Tar. pesi, mis. 6. v. E comprase (il pesce) in Alessandria a danari contati, Ed etiam a baratto di molte robe: come sono arienti, e rami in pane, e stagni in verga.

8. Danari secchi vale Danari effettivi. Lasc. Cen. 1. nov. 5. pag. 100. (M.) Il quale, secondo la pubblica fama, pensava essere ricchissimo, e sopra tutto di danari secchi.

9. Danari morti diconsi quelli che non sono posti a profitto. Buon. Fier. 2. 4. 11. (Mt.) Tu non tener i tuoi danar più morti.

10. Fig. T. Prov. Tosc. 305. La speranza è mal danaro. (Non paga il debito e non appaga il desiderio.)

11. T. Del costo di cosa. Prov. Tosc. 172. Un quattrin di carta, una penna e un danaro d'inchiostro fanno apparire d'un uomo un mostro. (Facile denigrare.)

12. T. Per danari, Per prezzo, in cose che prezzo non hanno. D. 1. 21. Ogni uom v'è barattier… Del no per li danar vi si fa ita. (Cambiasi il sì col no. – Per danari vendesi l'anima.) Vang. Patteggiarono di dargli danaro (a Giuda).

13. T. Moneta di valore variamente computato secondo i tempi. Vang. Fatta la convenzione con gli operai d'un danaro al dì. Ivi: Gli porsero un danaro (a G. C.), e egli risponde: Date a Dio quel ch'è di Dio.

14. T. In senso di spesa. Risposta d'un Granduca a certi che chiedevano con parole affettate il rifacimento d'un ponte a spese pubbliche: Talor, qualor, quinci, sovente e guari, Rifate il ponte co' vostri danari. – L'ha fatto co' suoi danari, spendendo del proprio.

15. Abbruciato di danaro vale Bisognoso e quasi mendico. V. ABBRUCIATO, § 7.

16. Dar danari sopra checchessia. Prestarli col pegno. (Mt.)

17. Far danaro vale Vendere una cosa per cavarne danari. Franc. Sacch. Nov. 4. (C) Diliberò quella notte col suo compagno uccidere l'uno e l'altro (porco), e per debito che avea, mandarli a Firenze a un suo amico tavernajo, e farne danari; e così feciono.

18. Far danaro vale anche Metterne fuori, Sborsarne. Segr. Fior. St. l. 5. (M.) Non poteva, se non con rispetto, stringere i cittadini a far danari.

19. Fare checchessia per danari dicesi del Lasciarsi corrompere per danari. Sen. Ben. Varch. 4. 25. (C) Vergognamoci che alcuno benefizio si ritrovi, il quale per danari si faccia.

20. Trar danaro equivale alcuna volta ad Esigere, o ad Estorcer danaro. Din. Comp. lib. 2. (M.) Cominciò a volere trarre danari da' cittadini. Ed appresso: E così gli perseguitava per trarre danari.

21. [Camp.] Danaro grosso. Antica moneta fiorentina. Bib. Att. Ap. 19. Arsono dinanzi a tutti li loro libri, tanti che valevano più di cinquanta mila danari grossi (denariorum).

22. Danaro, per sorta di Peso contenente la vigesimaquarta parte dell'oncia. (C)

23. [Cont.] La dodicesima parte di una massa d'argento, come il carato è la ventiquattresima dell'oro. Spet. nat. VI. 155. Così il carato, e il danaro, quando si tratta d'oro, e d'argento, non è un peso prefisso; ma un peso ideale, o relativo alla massa, di cui egli forma una parte. E 156. Hanno da' superiori ordin preciso di dar dell'oro di ventiquattro carati, e dell'argento di dodici danari, o di coppella.

24. [Cont.] La dugentoquarantesima parte del braccio a misura fiorentina. Bandi Fior. XV. 8. 7. Partito il braccio a misura fiorentina in venti parti, le quali si chiameranno soldi, così ciascuna di dette parti in dodici, le quali si chiameranno danari.

25. T. Danaro di S. Pietro. Offerte raccolte in servigio or della Chiesa, or della Corte di Roma.

26. Nel num. del più. Danari, per Uno de' quattro semi onde sono dipinte le carte delle minchiate. Malm. 4. 12. (C) E pria che mamma, babbo, pappa e poppe, Chiamò spade, baston, danari e coppe.

[Cont.] Cit. Tipocosm. 482. Con le (carte da gioco) comuni sono i danari, le spade, le coppe, i bastoni, i 10. 9. 8. 7. 6. 5. 4. 3. 2. l'asso, il re, la reina, il cavallo, il fante.

Quindi il prov.: Accennare coppe, ovvero in coppe, e dare in danari; che vale Mostrar di fare una cosa, e farne un'altra assai da quella diversa. Salv. Spin. 3. 3. (C) Chi sa che questi non sieno di quelli umori ch'io non vo' dire, o ch'e' non si accenni in coppe, e vogliasi dare in danari?

T. Anche Accennar picche e dar danari; non solo di pers., ma fig. di cose che riescono altro da quel che parevano.
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Parole in ordine alfabetico: dammelo, dammene, dammeno, dammi, damo, dan, danari « danaro » danarosa, danarosamente, danarose, danarosi, danaroso, dancala, dancale
Parole di sei lettere: damina, damine, danari « danaro » danese, danesi, danilo
Vocabolario inverso (per trovare le rime): amaro, dolceamaro, alamaro, calamaro, tupamaro, tamaro, somaro « danaro (oranad) » salvadanaro, campanaro, montanaro, denaro, portadenaro, ignaro, zampognaro
Indice parole che: iniziano con D, con DA, parole che iniziano con DAN, finiscono con O

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