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Informazioni utili online sulla parola italiana «dialetto», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Dialetto

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Informazioni di base

La parola dialetto è formata da otto lettere, quattro vocali e quattro consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: tt. Divisione in sillabe: dia-lèt-to. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con dialetto per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Il dialetto è come il carattere di una persona, più è chiuso ed introverso più è difficile da comprendere.
  • Quando parlarono in dialetto ho capito che non erano calabresi.
  • Ieri sono andato in gita nell'entroterra ed ho avuto difficoltà a comprendere le persone del luogo che parlavano in dialetto.
Citazioni da opere letterarie
Tanino e Tanotto di Luigi Pirandello (1902): Figlio d'un contadino arricchito, il quale, sotto il passato Governo delle due Sicilie, s'era comprata col feudo la baronia, aveva sposato la figlia del marchese Nigrelli, fin da bambina educata a Firenze, e che, a suo dire, non comprendeva più il dialetto siciliano; pallida, bionda e delicata come un fiore di serra. Robusto, tutto d'un pezzo, bruno di carnagione, anzi nero come un africano, faccia dura, occhi duri, grossi baffi e capelli fitti, crespi, nerissimi, egli ora si diceva contadino, e se ne vantava.

Cosima di Grazia Deledda (1936): Le cose raccontate dal buono, dall'epico Antonino, infiammavano di folli sogni il cuore del rude, ma anche lui a suo modo epico Andrea. Egli cominciò a fantasticare sulla piccola Cosima. Bisognava pertanto aiutarla. La mandò a prendere lezioni d'italiano, poiché a dire il vero ella scriveva più in dialetto che in lingua, da un professore di ginnasio. Queste lezioni accrebbero il senso di ostilità istintiva che la piccola scrittrice provava per ogni genere di studi libreschi, a meno che non fossero romanzi o poesie.

La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Se ne avessi parlato sarebbe stata una nuova difficoltà nella mia esposizione già tanto difficile. Quest'eliminazione non è che la prova che una confessione fatta da me in italiano non poteva essere né completa né sincera. In un deposito di legnami ci sono varietà enormi di qualità che noi a Trieste appelliamo con termini barbari presi dal dialetto, dal croato, dal tedesco e qualche volta persino dal francese (zapin p. e. e non equivale mica a sapin?).

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per dialetto
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: dialetti, vialetto.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: fialetta, fialette, vialetti.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: diletto.
Altri scarti con resto non consecutivo: dito, dato, detto, iato, ileo, itto, alto, atto.
Parole con "dialetto"
Iniziano con "dialetto": dialettofona, dialettofone, dialettofoni, dialettofono, dialettologa, dialettologo, dialettologhe, dialettologia, dialettologie, dialettologici.
Finiscono con "dialetto": sottodialetto.
»» Vedi parole che contengono dialetto per la lista completa
Parole contenute in "dialetto"
alé, dia, etto, diale, letto. Contenute all'inverso: lai, tela, telai.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "dialetto" si può ottenere dalle seguenti coppie: divi/vialetto, diadi/diletto, diafana/fanaletto, diari/riletto, diarie/rieletto, diate/teletto, dialer/eretto, dialefi/fitto.
Usando "dialetto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * alettone = dine; badiale * = batto; * lettori = diari; mediale * = metto; radiale * = ratto; prediale * = pretto; ridia * = riletto; tedia * = teletto; vidi * = vialetto; candì * = canaletto; * totale = dialettale; * totali = dialettali; * totalità = dialettalità; * oologia = dialettologia; * oologie = dialettologie; * totalmente = dialettalmente; * totalizzare = dialettalizzare.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "dialetto" si può ottenere dalle seguenti coppie: nidi/alettoni, ridia/lettori.
Usando "dialetto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: alettoni * = nidi; lettori * = ridia; * ridia = lettori; * nidi = alettoni.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "dialetto" si può ottenere dalle seguenti coppie: dine/alettone, diari/lettori.
Usando "dialetto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: canaletto * = candì; * diletto = diadi; * riletto = diari; * teletto = diate; riletto * = ridia; teletto * = tedia; * rieletto = diarie; dialer * = eretto; * dialettale = totale; * dialettali = totali; batto * = badiale; * fitto = dialefi; ratto * = radiale; * dialettalità = totalità; * dialettalmente = totalmente; * dialettalizzare = totalizzare.
Sciarade e composizione
"dialetto" è formata da: dia+letto.
Sciarade incatenate
La parola "dialetto" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: diale+etto, diale+letto.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario grammaticale della lingua italiana del 1869
Dialetto - E' un linguaggio parlato da uomini d'una o più provincie, che, per la differenza d'alcuni vocaboli o modi o costrutti o desinenze o pronunzie si scosta dall'uso delle altre provincie, che parlano la lingua stessa. (Tommas.)

Se una lingua, scriveva un filologo è parlata da molti popoli eguali ed indipendenti gli uni dagli altri, come un tempo gli antichi Greci e come oggi gl'Italiani da una parte e gli Alemanni dall'altra, con l'uso generale delle medesime parole e della medesima sintassi, tali popoli possono ammettere ne' loro idiomi certe differenze regolari e caratteristiche, le quali sono quelle che prendono il nome di dialetti. [immagine]
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Dialetto, Vernacolo, Parlata, Gergo - Il Dialetto, ben dice il Tommaseo, è particolare linguaggio, parlato in una provincia , che per la differenza di alcuni vocaboli o modi, o costrutti, o desinenze, o pronunzie, si scosta dall’uso delle altre provincie. Il Dialetto è nella sostanza, almeno per la maggior parte, la pasta medesima della lingua comune, se non quanto è più o meno alterato nell’accidente e nella forma esteriore. – Il Vernacolo è quella lingua tutta familiare che si parla dal popolo minuto, e che, tanto nella pronunzia, quanto anche in certe forme e certi costrutti, si scosta dal parlare comune, sia pur esso un dialetto. - Parlata è il modo come un popolo parla per rispetto, più che altro , alla pronunzia e alle forme dialettali. - Gergo è parlare oscuro e tutto convenzionale tra certe classi di persone; e si compone o di parole alterate o capricciose, o dato ad esse un significato diverso dal loro proprio. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Linguaggio, Lingua, Idioma, Favella, Dialetto, Gergo, Loquela, Locuzione - Linguaggio, può dirsi ogni qualunque mezzo con cui l’uomo ottiene di spiegare i suoi concetti, sia di segni, di gesti, di parole: il linguaggio degli occhi, quello del cuore è sovente citato da romanzieri e da poeti: lingua veramente può dirsi quella che ha parola o frase appropriata ad esprimere qualunque idea, e che ha regole fisse; cioè vocabolario e grammatica. Se non ha ogni parola necessaria, se è retta da poche e insufficienti regole, o da particolari convenzioni, se non è parlata che da pochi o da soli iniziati, non è che un povero gergo. Le lingue vive son parlate da popoli intieri e da nazioni; le linque morte lo furono. Idioma, dal greco idios, è proprio il linguaggio particolare di una nazione; direi quasi l’insieme della lingua e de’ dialetti che ne promanano. Favella è il dono che ha l’uomo di parlare, articolando parole; la loquela è proprio la facoltà di parlare, cioè di muovere speditamente la lingua; la loquela riguarda il moto materiale della lingua che parla; la favella le parole che dice ispirate dall’intelletto che in sì fatta guisa esprime i suoi raziocinii, i concepimenti suoi; la favella, come l’intelletto e la ragione, sono i principali e generali caratteri che più distinguono l’uomo dagli altri animali: i muti sono privi della favella, pure, mercè le cure dell’abate de l’Epée, dell’abate Sicard, dell’abate Assarotti, tre ecclesiastici, or sono dotati d’un linguaggio che equivale ad una lingua, e in una lingua o più si esprimono e scrivono. Locuzione è termine grammatico o rettorico. Vediamo la figliazione delle parole e delle idee, locuzione, elocuzione, eloquenza; la locuzione riguarda la lingua come arte: le cattive elocuzioni imbastardiscono la lingua. I dialetti sono figli delle lingue: più ritengono in sè de’ caratteri della lingua madre quanto più la popolazione cui servono è vicina al centro nel quale essa lingua madre si parla: mano a mano che se ne allontanano, più se ne discostano nelle forme, ne’ modi, e più vi si rinvengono caratteri dell’altra lingua al cui centro si vanno avvicinando: pigliamo per esempio il dialetto genovese e il piemontese; il primo ha in sè molti più elementi dell’italiano, il secondo moltissimi già del francese, a cui la posizione geografica del paese lo avvicina: da Firenze a Genova mano a mano il dialetto si trasforma; da Genova a Torino assume mano a mano altri caratteri. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Dialetto - [T.] S. m. Particolare linguaggio parlato da uomini d'una o più provincie, che, per la differenza d'alcuni vocaboli o modi o costrutti o desinenze o pronunzie, si scosta dall'uso delle altre provincie che parlano la lingua stessa. T. Nel greco distinguonsi i dialetti Attico, Dorico, Jonico, Eolico, Comune. = Infar. Sec. 254. (C) Per altre lingue intesero quei dialetti… che distinguevano la lingua greca con alcune diversità. T. Ogni lingua fu già dialetto; c'è de' dialetti più belli e più ricchi di certe lingue; c'è delle lingue men diverse tra sè di quel che siano certi dialetti della medesima nazione.

T. Dialetto scritto. – Parlare in dialetto, non nella lingua scritta o comune. Parlare il dialetto, secondo le forme o la pronunzia di tale o tal dialetto.

Red. Annot. Ditir. 111. (C) Questo sonetto di Pucciandone è scritto secondo la pronunzia o dialetto pisano. E appresso. T. Ma le differenze di pronunzia di per sè sole non fanno dialetto. Può un dialetto, poi, avere de' sotto-dialetti; e anche questi consistere in differenze maggiori che di mera pronunzia. L'idioma sta tra il dialetto e la lingua.

T. Svet. Dialetto molesto. Noi si direbbe Uggioso. – Aspro, Dolce; Ricco, Colto.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: dialettica, dialetticamente, dialettiche, dialettici, dialettico, dialettismi, dialettismo « dialetto » dialettofona, dialettofone, dialettofoni, dialettofono, dialettologa, dialettologhe, dialettologia
Parole di otto lettere: diafonie, diagnosi, dialetti « dialetto » diallage, diallagi, dialleli
Vocabolario inverso (per trovare le rime): scaffaletto, regaletto, maialetto, braccialetto, ufficialetto, guancialetto, provincialetto « dialetto (ottelaid) » sottodialetto, occhialetto, cinghialetto, vialetto, trivialetto, animaletto, canaletto
Indice parole che: iniziano con D, con DI, parole che iniziano con DIA, finiscono con O

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