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Informazioni utili online sulla parola italiana «fascino», il significato, curiosità, forma del verbo «fasciare», associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Fascino

Forma verbale

Fascino è una forma del verbo fasciare (terza persona plurale del congiuntivo presente; terza persona plurale dell'imperativo presente). Vedi anche: Coniugazione di fasciare.

Parole Collegate

»» Aggettivi per descrivere fascino (femminile, maschile, latino, irresistibile, grande, ...)
»» Sinonimi e contrari di fascino (avvenenza, bellezza, attrazione, sex appeal, ...)
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
bellezza (18%), latino (7%), charme (6%), femminile (5%), seduzione (5%), donna (4%), irresistibile (4%), discreto (3%), eleganza (2%), vamp (2%), affascinante (2%), misterioso (2%), bello (2%), diva (2%), oscuro (2%). Vedi anche: Parole associate a fascino.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia

Informazioni di base

La parola fascino è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: fà-sci-no. È un trisillabo sdrucciolo (accento sulla terzultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con fascino per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Alla fine non potei resistere ad quel suo misterioso fascino.
  • Il suo fascino era dovuto soprattutto ai suoi bellissimi occhi blu mare.
  • Ho conosciuto un uomo pieno di fascino, peccato aver saputo che è sposato.
Citazioni da opere letterarie
Il piacere di Gabriele D'Annunzio (1889): “Dalle sue labbra, come da un giacinto pieno d'una rugiada di miele, cade a goccia a goccia un murmure liquido, che fa morir di passione i sensi, dolce come le pause della musica planetaria udita nell'estasi.„ Il poeta ricordava i versi di Percy Shelley. Egli li ripeté a Maria, sentendosi conquistare dalla commozione di lei, penetrare dal fascino dell'ora, esaltare dall'apparenza delle cose. Un tremito lo prese, quando egli era per rivolgerle il tu mistico.

Il romanzo della fanciulla di Matilde Serao (1921): Questo, detto con quel grande languore sentimentale che hanno la voce e gli occhi napoletani quando amano, languore a cui niuno resiste: e se Giulio titubava, essa gli s'infilava sotto braccio, lo portava via, alla prima misura erano in giro anche loro. Giulio subiva il fascino di quella giovinezza rumorosa. Ogni volta che Eugenia passava accanto a Eva Muscettola, le diceva gridando un poco: — Ma balla dunque Evuzza, balla, non vedi me! —

L'isola del giorno prima di Umberto Eco (1994): Insomma Roberto era entrato nella cerchia di quelle honnêtes gens che, anche se non provenivano dalla nobiltà del sangue bensì dalla noblesse de robe, costituivano il sale di quel mondo. Ma era giovane, ansioso di nuove esperienze e, malgrado le sue frequentazioni erudite e le scorrerie libertine, non era rimasto insensibile al fascino della nobiltà.
Titoli di Film
  • Il fascino discreto della borghesia (Regia di Luis Buñuel; Anno 1972)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per fascino
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: faccino, falcino, fascina, fascine, lascino.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: cascina, cascine.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: fascio.
Altri scarti con resto non consecutivo: fasi, fano, fino, asco, asino, acino, scio, sino.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si può avere: fasciano.
Parole con "fascino"
Iniziano con "fascino": fascinosa, fascinose, fascinosi, fascinoso, fascinosamente.
Finiscono con "fascino": affascino, affascinò.
Parole contenute in "fascino"
cin, sci, fasci. Contenute all'inverso: ics.
Incastri
Si può ottenere da fano e sci (FAsciNO).
Inserendo al suo interno aro si ha FASCIaroNO; con ava si ha FASCIavaNO; con cola si ha FASCIcolaNO; con coli si ha FASCIcoliNO; con colava si ha FASCIcolavaNO.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "fascino" si può ottenere dalle seguenti coppie: fasce/cecino, fasti/ticino, fascia/ano, fasciame/ameno, fasciami/amino, fasciare/areno, fasciato/atono, fascicola/colano, fascicolava/colavano, fascicoli/colino, fascicolo/colono, fascista/stano, fascistona/stonano, fascistoni/stonino.
Usando "fascino" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: scrofa * = scroscino.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "fascino" si può ottenere dalle seguenti coppie: fasciame/emano, fasciami/imano, fasciare/erano, fasciarono/onorano, fasciassi/issano, fasciate/etano, fasciavi/ivano.
Lucchetti Alterni
Usando "fascino" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ticino = fasti; fasce * = cecino; scroscino * = scrofa; * ameno = fasciame; * areno = fasciare; * atono = fasciato; * stano = fascista; * colano = fascicola; * colono = fascicolo; * ateo = fascinate; * stonano = fascistona; * colavano = fascicolava.
Intarsi e sciarade alterne
"fascino" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: fan/scio, fin/asco.
Intrecciando le lettere di "fascino" (*) con un'altra parola si può ottenere: * ad = fasciando; * ih = fiaschino.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Fattucchiera, Stregoneria, Malia, Fascino, Incanto - Fattucchieria sono quelle vane cerimonie che fanno coloro i quali pretendono di predire il futuro e di vincere l'ordine della natura, per virtù di una forza arcana. - Malía è il produrre, per via di incanti, qualche impedimento, o anche qualche malattia, o strano effetto in qualche persona, in modo che non sia più libera della sua volontà. - Stregoneria sono atti e vane cerimonie che fanno gli stregoni o le streghe, cioè quegli imbroglioni che dánno ad intendere di vincere per essa l'ordine della natura: guarire malattie e simili cose. - Fascino è voce, più che altro, di erudizione, ed è l'effetto di una malía che si suppone presa guardando; e però si usa metaforicamente a significare ciò che opera potentemente sull'animo nostro, sopraffacendolo e tirandolo a sè. - L'Incanto si fa per via di parole. [immagine]
Fascino, Fascina, Fascinotto - Fascíno è fascio di legne minute, legato a mezzo con giunchi, o altra cosa a ciò atta, che per adoprarlo si disfà; e via via le legna si troncano prima di metterle sul fuoco. - Fascina è lo stesso, salvo che pare che sia un poco più grossa, e alle legne minute vi è unito uno o due rami più grossi. - Fascinotto è piccolo e corto fascio di legna minutissime, con un poco di stipa, e due o tre schegge grosse, legato e tagliato di quella data misura. Si adopra per le stufe e per i caminetti, o come avviatura, mettendovi sopra de' pezzi, o per darsi una fiammata. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Malia, Stregoneria, Fattucchieria, Prestigio, Maleficio, Incanto, Fascino, Veneficio, Sortilegio, Magia - La magìa era quella supposta scienza per mezzo della quale facevansi tutte queste azioni credute in parte soprannaturali. Le streghe avevano (così credevasi) patto e commercio coi demonii, ond'è che le loro azioni erano tenute per cattive in principio, e le stregonerie, fatte sempre a danno di qualcheduno, o con qualche fine disonesto e malvagio. Fattucchieria era meno: viene probabilmente da fata, che era contraposto di strega; perciò sente e tiene dell'origine sua. Avevano le fate patto e commercio con ispiriti benigni e benefici; ed anzi le due potenze erano sempre o sovente in guerra; le armi fatate servivano mirabilmente a difesa. Incanto era cosa che sopraffaceva i sensi e alterava il loro modo di corrispondenza coll'anima: ne venivano perciò a questa false idee, storte o esagerate degli oggetti circostanti, per cui credeva travedere o sognare un ordine di cose diverso dal reale: anche adesso la voce incanto si ha per rapimento, trasporto e quasi estasi, per cui si fa astrazione dalle cose presenti, e l'anima è sublimata a cose maggiori delle reali. Dall'incanto al fascino, la conseguenza è diretta e necessaria: persona che trovavasi sotto la forza d'un incanto era certo affascinata, o come affascinata: vi sono degli esseri che esercitano naturalmente una specie d'affascinamento su certi altri, da cui questi non si puonno difendere nè sottrarre: quella del rospo sull'usignuolo, per esempio: una specie di fascino sono certi fenomeni del magnetismo animale. Malìa era una specie d'incanto che legava proprio i sensi e non li lasciava più liberi d'agire se non quando veniva sciolto. Maleficio era stregoneria speciale contro una determinata persona, e l'effetto o conseguenza che ne derivavano; era fatto o tentato sempre a danno. Veneficio era maleficio con avvelenamento o con animo e intenzione di avvelelnare; si credeva col maleficio accrescere diabolicamente l'efficacia del veleno medesimo: gli unti, le polveri che dai supposti untori credevansi essere dati o sparsi nelle celebri pestilenze di Milano e d'altrove erano veneficii. Prestigio è inganno preparato al senso della vista specialmente, o dalla frode o dall'astuzia, o da mezzi somministrati da quell'arte innocente e dilettevole che appunto prestigiazione o prestidigitazione si chiama, e per celia, anche magìa bianca: nel prestigio giova essenzialmente la prestezza, come suona la parola. Sortilegio era incanto o maleficio, determinato forse dalla sorte nel leggere certi versi de' libri magici che primi a caso venivano sott'occhio. Molti di questi vocaboli hanno senso traslato, e così l'incanto della musica, il fascino della bellezza, la malìa di certe occhiate, il prestigio dell'eloquenza, la magìa de' colori, de' tuoni, delle tinte, de' tratti, del verso, e per conseguenza nelle produzioni delle belle arti tutte. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Fascino - [T.] S. m. Effetto di malia o di malignità. Aff. al gr. Βασκαίνω, giacchè la B commutasi nella V, la V nella F. E il gr. ha Βάσκω per Βάξω e Βαίνω, onde Βάθος. Βάσσαρα, la volpe e la pelle di volpe che vestivano le Baccanti (onde Bacco, Bassareo) furiosamente gelose, come Orfeo sa. E Βάσσαρα era la stessa baccante, e anco la donna venalmente impudica, che troppo rammenta il Fascino. Non bene Fest. da Fari, che confonderebbe il Fas e il Nefas. Altri potrebbe vederci affinità con Fascis, giucchè le malie eran credute legare le potenze dell'uomo. D. 1. 24.

Era creduto nuocere segnatam. ai bambini piccoli e al gregge tenero, e farli per magrezza perire. Sannazz. Arcad. egl. 6. (C) E si dilegua come agnel per fascino. T. Virg. Nescio quis teneros oculus mihi fascinat agnos. = Lib. cur. malatt. (C) Oltre il malore naturale, vi è ancora di più il fascino di qualche strega maliarda. Il maleficio riponevasi segnatam. negli occhi, dove più parla l'anima, e anco corporalm. gli effluvii magnetici debbono di lì più potere, se magnetico e luce son uno. Sannazz. Arcad. Pros. 3. Guarda i teneri agnelli dal fascino de' malvagi occhi degl'invidiosi. T. Cic. Le donne dalla pupilla doppia portano negli occhi il fascino. Legg. it. ant. Affascinamento di occhi. Salvin. Affascinamento o mal d'occhio.

T. Fascino che la serpe dicesi esercitare sui rusignuoli.

2. T. La dottrina del curare i simili con simili è simboleggiata nel serpente di bronzo, al quale mirando gl'Israeliti scampavano dai morsi mortiferi dei serpenti. Lo strumento del malefizio, in vigore della libertà sostenuta da forze superiori, può farsi strumento di bene; e i malefici avvedendosi che noi siamo accorti a guardarci da loro, dagl'indizi di tale accorgimento rimangono confusi e ristanno. Dagli affascinamenti credevano i Pagani difendersi coll'imagine del Fascino (veretrum); e quando per primo presesi questo simbolo, la semplicità de' costumi non ci vedeva che il simbolo della vita rinnovellantesi; onde il voc. ha forse orig. com. con Verecondia; di dove, col tempo, nacque Vergogna, e il plur. Vergogne, nel senso noto. Plin. Questa imagine ponevano negli orti e al focolare domestico. – L'appendevano al cocchio de' trionfanti, e su' forni; e Plin. lo dice Medico dell'invidia.

T. Aveva luogo ne' riti nuziali; e Fascino era anche Deità protettrice a' bambini, e ne tenevano appesa al collo l'imagine, e dalle vestali aveva culto, e portavano quell'imagine nelle feste di Bacco per le città e le campagne, forse a simbolo di fecondità più che a deprecazione di malie. = S. Agost. C. D. 6. 9. (C) Disonestissimo fascino.

3. Quest'ult. es. ci conduce al senso mor. odierno, già contenuto in più voc. gr. Βάσκανος, Sortilego, Malevolo, Raffacciatore. Βασκανητικὸς, Malevolo, Invidioso. Βασκαίνω, Dir male, Calunniare, Invidiare. Quindi si spiega come il mal d'occhio fosse creduto nuocere segnatam. al retto vedere; e spiegansi i trasl. usit. Ma Βασκανία valeva anco Inganno, che corrisponde alla locuz. di Fr. Giord. Affascinazione ovvero inganno. Galil. Affascinata da… fraude. – Quindi Fascino della bellezza. – Di parole, di promesse, di lusinghe. E segnatam. le lodi temevansi come malefiche. Virg. Si ultra placitum laudarit baccare frontem Cingite, ne vati noceat mala lingua futuro.

4. T. Ma l'uomo più sovente è Fascinatore di se medesimo. – Il fascino de' pregiudizi; dell'amore, degli onori. Galil. Affascinato da interessi.

Giampaol. 107. (Gh.) È egli questo per avventura qualche fascino di passione che v'abbia stravolto l'intelletto, sicchè voi non conoschiate più nè nomi, nè pronomi, nè casi?

5. Ass. in parecchi de' sensi not. T. È un fascino questo ch'io provo; quel ch'egli mi fa provare; Ha un fascino nelle maniere; o anco più ass. Gli è un fascino.

T. Plin. l'ha pl.; ma non si direbbe che delle imagini stornatrici del malefizio.
† Fascino - [T.] S. m. In senso di Fascina, dal lat. aureo Fascis, onde il com. Fascinotto. [Val.] Fortig. Ricciard. 6. 82. Circondano il palazzo di fascini… E gli dan fuoco.
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