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Informazioni utili online sulla parola italiana «femmina», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Femmina

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Informazioni di base

La parola femmina è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: mm. Divisione in sillabe: fém-mi-na. È un trisillabo sdrucciolo (accento sulla terzultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con femmina per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Quella bambina non si sente ancora femmina e preferisce vestirsi da maschietto.
  • Ho tre figli: due maschi ed una femmina che mi ha reso nonna molto presto.
Non ancora verificati:
  • Nell'Ottocento, in teatro la parte della femmina veniva svolta sempre da un attore uomo, vestito e truccato ad arte da sembrare donna.
Citazioni da opere letterarie
La Storia di Elsa Morante (1974): Fosse anche qualche virtù portentosa di quella gualdrappa (già proprietà di un cavallaro di nome Cicciuzzo Belladonna)? A ogni modo, fino da allora Alfio aveva stabilito di chiamare il primo figlio maschio Antonio di primo nome (come già suo padre) e Cicciuzzo (ossia Francesco) di secondo nome; e la figlia femmina Maria (come già sua madre) di primo nome, e di secondo nome, Palma. (Per lui, fino da ragazzino, farsi una famiglia era stata sempre l'aspirazione principale).

Il libro delle vergini di Gabriele D'Annunzio (1884): Apparve su l'uscio Don Gennaro Tierno, una figura altissima e smilza, tutta ad angoli, avente talora i movimenti di un bruco che si snodi, poggiata su piedi enormi. Veniva dietro di lui Rosa Catena, una femmina che avea fatto publica professione d'impudicizia al suo tempo verde e che ora si salvava l'anima assistendo i moribondi, lavando i cadaveri, vestendoli e accomodandoli nella bara, senza prender mercede.

I drammi della schiavitù di Emilio Salgari (1896): – È il mar Malese, è vero, signor Kardec? – disse Esteban con un'ironia più tagliente della lama d'un coltello. – Tu vedresti, Seghira, delle meraviglie incomparabili laggiù e anche degli uomini che scannano gli altri per derubarli e che si chiamano pirati, è vero, signor Kardec? Che peccato che la Guadiana non sia andata laggiù. Mah! Alvaez era un uomo che aveva degli scrupoli da femmina, è così, signor Kardec?...
Proverbi
  • Ara nel mare e nella rena semina, chi crede alle parole della femmina.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per femmina
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: femmine, gemmina.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: gemmine, gemmino, lemming.
Con il cambio di doppia si ha: fettina.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: fina, emma, emina.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si può avere: femminea.
Parole con "femmina"
Finiscono con "femmina": superfemmina.
Parole contenute in "femmina"
mina. Contenute all'inverso: ani.
Lucchetti
Usando "femmina" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * nanismi = femminismi; * nanismo = femminismo.
Lucchetti Alterni
Usando "femmina" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * femminismi = nanismi; * femminismo = nanismo.
Intarsi e sciarade alterne
"femmina" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: fin/emma.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Donna, Femmina - Appresso coloro che stanno sulla proprietà e sulla convenienza, Donna è appellativo nobile. - Dove Femmina, che è comune anche agli animali, indica puramente il sesso, e applicato alla persona è appellativo quasi di dispregio; per forma che appresso agli antichi si usò anche per Meretrice, e sempre per non più vergine; onde dette aperta prova di falsità lo scrittore della cronica attribuita al Compagni, scrivendo femmine vergini. Ora anche la voce Donna è degradata, non per rispetto a scostumatezza, ma per la condizione, dicendosi la donna di servizio o anche solo la donna. [immagine]
Madama, Madamigella, Madamina, Madonna, Femmina, Gentildonna, Signora, Dama, Donna - Le prime sono prese dal francese, salvo che la terza è di forma diminutiva italiana, ed è un'affettazione: a Milano e a Torino s'ode nel significato del francese Grisette. - « Va dietro alle madamine. - Giudizio con le madamine. » - Madonna fu appellativo di onore nel tempo passato, che oggi si dice Signora. - Gentildonna indica la nobiltà della origine. - Dama indica la presente nobile condizione, o ufficio speciale, come Dama di corte. - La voce Donna, appellativo comune, e di nobile significato, come quello che viene dal latino Domina, a Roma e a Napoli si dà come titolo di nobiltà. - Femmina, chi vuol parlar propriamente, ha significato spregevole, e fu usata anche in senso disonesto; nè certo di una donna onesta e civile si direbbe è una buona femmina. Da ciò si vede quanto è ridicolo il contraffattore della cronica attribuita al Compagni, là dove racconta di certe femmine vergini. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Femmina, Donna, Dama, Matrona, Madonna, Madama - Femmina è quella dell'uomo, e quella degli animali, e quella di certe piante e di certi fiori d'una medesima pianta, perchè la scienza moderna ha eziandio ne' vegetali distinto i sessi nei diversi individui. Donna, quella dell'uomo soltanto, la compagna che gli ha dato Iddio: donna, come contrazione di domina, vale padrona; donna, padrona forse perchè compagna, socia dell'uomo che Iddio pose padrone della terra. Dama, donna nobile e ricca; matrona, donna autorevole, rispettabile per dignità di grado, di costumi, e perfino d'aspetto: d'una dama di piccola statura e magrolina pare non si direbbe bene matrona. Madonna, alla lettera mia donna, o mia padrona o signora; madama, mia dama, mia signora; ma più in termine di rispetto o di complimento. «Madama, dice il Tommaseo, è del trecento, e non è punto più francese di tante altre voci simili che le due lingue hanno l'una con l'altra comuni». Donna e madonna, messi assieme così valgono padrona assoluta di sè, della casa e della roba. Femmina indica il genere; donna, la specie; dama, la classe; matrona, l'individuo a cui compete più specialmente. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Femmina - e † FÈMINA. S. f. Termine generico per esprimere l'Animale opposto al Maschio, cioè quello che è destinato dalla natura a concepire e produrre il suo simile, mediante il concorso fecondante del maschio. (Mt.) Femina, aureo lat.

2. Più specialmente si usa per Donna. Bocc. Nov. 19. 9. (C) E tu medesimo di' che la moglie tua è femmina. Tes. Br. 1. 13. Iddio fece Adam; ma la femmina fu fatta dalla costa dell'uomo. Petr. Son. 150. Femmina è cosa mobil per natura. Cron. Vell. 12. Il detto Mico ebbe un figliuolo maschio, e tre femine. Sannaz. Arc. Egl. 8. (M.) Nell'onde solca… Chi sue speranze fonda in cor di femina. Amm. ant. 35. 1. 4. Che altro è femmina, se non nimichevole amistà, non fuggevole pena, necessario male, naturale tentazione, domestico pericolo, dilettevole dannaggio, natura di male dipinta per color di bene? E 35. 1. 9. Alla femmina diede natura animo a male inchinevole, e a nuocere ammaestrò il suo petto, ma negolle la forza. Albert. 23. Con lagrime mette guato, quando la femmina piange. Dant. Inf. 4. Le turbe ch'eran molte e grandi, E d'infanti, e di femmine e di viri. But. Alcuna volta è la femmina sì adornata che ella s'avvisa più per gli ornamenti, che per la bellezza della persona. T. E Purg. 2. Femmina sola e pur testè formata (Eva, non sofferse d'ubbidire). = Tass. Ger. 19. 84. (M.) Femmina è cosa garrula e fallace; Vuole e disvuole: è folle uom che sen fida. [Ferrazz.] E 4. 23. Gli accorgimenti e le più occulte frodi, Ch'usi o femmina o maga, a lei son note. (Meglio che Donna.) T. Aug. In quelle che di corpo son femmine, la virtù dell'animo vinca il sesso del corpo. (Anche qui meglio che Donna.) Un del trecento: Ipocrasse disse d'una femmina che portava il fuoco: L'uno fuoco porta l'altro. Provvis. Com. Fir. 17. Alcuna delle predette donne, femmina o fanciulla. – Ma per lo più Femmina è il gen., Donna l'adulta.

Contrapp. a Maschio. T. Gen. Maschio e femmina gli fece Iddio. [Tav.] SS. PP. v. II. f. 212. Faceva dare al maschio una certa moneta che si chiamava siliqua, e alla femmina due, dicendo che alla femmina si voleva far meglio.

T. Prov. Tosc. 99. Femmine e galline per andar troppo si perdono (per troppo girellare). E 101. Femmine, vino e cavallo, mercanzia di fallo.

Senso di dispr. che Donna non ha.

3. T. In senso più grave, in che suol dirsi donna. Prov. Tosc. 102. La savia femmina rifà la casa e la matta la disfà.

4. Detto anche di Donna di qualche riguardo, autorevole. G.V. 12. 51. 2. (C) E più baroni e altri fece mettere in prigione, e due femmine, la maestressa della Reina, e dama Ciancia Campana. Salvin. Disc. 2. 398. Le donne casalinghe, che alla maniera delle reali antiche femmine non isdegnano d'adoprare il fuso e l'ago…

5. T. Trasl. Prov. Tosc. 131. Le parole son femmine, e i fatti son maschi. (I fatti son quelli che valgono. Ma senza femmine non si fa maschi.)

6. [Val.] Usato pleonasticamente. Pucc. Centil. 39. 42. Reda ebbe lasciata Una fanciulla femmina.

[Cont.] Stat. Cav. S. Stef. 115. In caso che non lasciassono maschi, ma solamente figliuole femmine, dêonsi allora le sue figliuole dotare condecentemente.

T. Donna femmina, s'accoppia per cel. Ma sul serio. † Franc. Sacch. 37. Se donna femmina ene.

7. Talora in signif. di Moglie. Nov. ant. 65. 4. (C) E quelli che aveva avuto 'l pane, dove non era la moneta, disse colla femmina sua. Tav. Dic. Tre cose cacciano l'uom fuor di casa: la casa mal coperta, il fumo, e la ria femmina. Sen. Decl. 33. (M.)

8. [Camp.] † Prendere a femmina, per Prendere in moglie. G. Giud. XV. 182. E là ebbe novelle come Penelope, sua femmina, era stata richiesta da' suoi baroni che la volevano prendere a femmina.

9. Femmina fu detto anche per l'opposto di Vergine. Car. Long. Sof. Rag. 3. (M.) Io che son già femmina, e ho…

10. Dicesi Femmina di mondo, mondana, o comune, o di partito, per Meretrice. Bocc. Nov. 70. 10. (C) Ella n'è divenuta femmina di mondo. Declam. Quintil. P. Una femmina comune. G. V. 12. 8. 8. Fece fare il luogo comune delle femmine mondane. M. V. Femmine di mondo, o bordaglia da carogna… Pass. 76. Al tempo di Valentiniano Imperadore fu in Grecia una femmina di mondo, la quale… Varch. Suoc. 1. 2. Non sai tu come fanno le femmine di partito?

Femmina di comune vale il medesimo. Sper. Oraz. 188. (Man.) Diventa femmina di comune.

† Nel medesimo signif. fu detto anche Femmina comunale. [Camp.] Somm. Lo secondo (ramo di lussuria) è femmina comunale. Questo peccato è più grave e più pericoloso, perciocchè più vile; imperocchè tali femmine sono alcuna fiata maritate o di religione, e non rifiutano veruno o fratello o cugino…

Ed anche [Camp.] Femmina da conio. D. Inf. 18. Disse: via, Ruffian, qui non son femmine da conio.

Ed altresì [M.F.] Femmina da guadagno. Bartoli, Asia. I. 184. E fra essi (v'era) un branco di femmine da guadagno, ordinaria soprasoma delle navi dell'Indie.

11. E talora si trova Femmina senz'altro aggiunto per Femmina comune o di mondo. G. V. 1. 12. 2. (M.) Segr. Fior. Mandr. 2. 6. Lasc. Sibill. 1. Potrebbe anche sviarsi dietro alle femmine.

12. Per Concubina. [Tor.] Pulc. Morg. X. 124.

13. [Camp.] Femmina di molte volontà, per Femmina instabile, che muta e rimuta voglie e pensieri. Bib. Eccles. 9. Non guardare femmina di molte voluntadi, acciò che tu non caggia nelli lacciuoli suoi (mulierem multivolam).

14. T. Ass. Uomo femmina dice e effeminatezza, e debolezza, e leggerezza, e poco coraggio.

Onde Esser femmina, fig., vale Essere, Mostrarsi debole, e timido. S. Cater. Lett. 101. (M.) Non mi siate poi femmina, quando veniamo al serrar del chiovo.

15. Prov. indicante il ritroso e difficile naturale delle femmine. V. BASTONE, § 16 e CAVALLO, § 75. Franc. Sacch. Nov. 86. (C) Comechè uno proverbio dica: buona femmina, e mala femmina vuol bastone.

16. Femmina barbuta co' sassi la saluta. Maniera proverb. indicante che le femmine colla barba sono da fuggirsi. Gell. Err. 4. 3. (Man.) Oh! ella ha anche la barba: femmina barbuta co' sassi la saluta.

17. [Val.] A significare proverbialm. che Colle donne fan miglior prova le lusinghe e le dolcezze, che il rigore, s'usa dire: Fortig. Ricciard. 9. 79. Voglion sferze di rose, e non d'ortica, Femmine e mule, quando son restie.

18. (Ar. Mes.) Per simil. in alcuni arnesi si chiama Femmina Quello che ne riceve un altro in sè, come nello strumento della vite la parte vôta, detta chiocciola, che riceve la vite, si chiama Femmina. (C)

E Chiave femmina si dice Quella che riceve in sè l'ago della toppa e del serrame. (C)

Femmina parimente fra le bandelle si dice Quella, che vôta riceve l'ago della compagna, o dell'arpione; e così di molti altri arnesi e strumenti. (C)

[Cont.] Sod. Arb. 99. Una botte che si spartisca in due parti, sostenendosi insieme da ferri di mezzo cerchio inchiodati nelle doghe, ed i cerchi incavicchiati insieme da snodarsi con un maschio che entri nella femmina a uso di bandella.

[Cont.] E degli incastri. Fon. D. Ob. Fabbr. II. 21. Travi quali hanno da essere incastrati l'uno con l'altro, fatti a coda di rondine, e questi incastri per far che sieno buoni, bisogna attaccare sopra alli travi li regoli ben inchiodati, che da una banda faccia il maschio e dall'altra la femmina.

19. Talora per simil. si distinguono l'erbe e le piante in femmina e maschio; sebbene nel far uso di queste denominazioni il volgo s'inganni. [G.M.] Red. Natur. delle palm. L'erbe tutte e gli alberi hanno il maschio e la femmina. = Cr. 4. 4. 6. (C) Ed è un'altra maniera (d'uva) che garganega è detta…: la femmina è molto fruttifera, e la masculina niente vale.

T. Targ. Viag. 8. 56. Abrotano femmina nasce nel bosco della Badia.

[Cont.] Canape femmina. Spet. nat. II. 171. È piaciuto alla più parte de' campagnuoli di chiamare canape femmina il primo stelo che porta i fiori e che si secca più presto; e di nominare canape maschio il secondo che porta il seme.

20. (Mar.) [Fin.] Occhi grandi e robusti di bronzo ne' quali s'impernano i cardini del timone.
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