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Informazioni utili online sulla parola italiana «lavorare», il significato, curiosità, coniugazione del verbo, associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Lavorare

Verbo

Lavorare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, sia transitivo che intransitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è lavorato. Il gerundio è lavorando. Il participio presente è lavorante. Vedi: coniugazione del verbo lavorare.

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di lavorare (adoperarsi, svolgere un lavoro, darsi da fare, dedicarsi a un mestiere, ...)
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
sodo (18%), faticare (15%), stanca (6%), produrre (5%), poco (3%), guadagnare (3%), operare (3%), stipendio (2%), sgobbare (2%), bene (2%), riposare (2%), alacremente (2%), ufficio (2%), troppo (2%), fatica (2%), sindacato (2%), tanto (2%). Vedi anche: Parole associate a lavorare.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani

Foto taggate lavorare

antiquario

Lavorare il legno
 

Informazioni di base

La parola lavorare è formata da otto lettere, quattro vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: la-vo-rà-re. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con lavorare e canzoni con lavorare per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Ogni mattina vado a lavorare con il treno: è sempre un viaggio piacevole perché riesco a raccogliere i miei pensieri.
  • Se questo si chiama lavorare allora ecco perché stiamo andando verso tempi bui.
  • È bene lavorare per vivere una dignitosa esistenza.
Citazioni da opere letterarie
Mater admirabilis di Ada Negri (1917): Alle dieci, chiuderà il portone. All'alba, si alzerà per riaprirlo. Nulla nella sua vita è mutato. Solo, il suo figliuolo è morto: in poche ore, per lo scoppio d'una bomba, sul letto d'un ospedaluccio da campo. Ella non ha potuto né vederlo, né curarlo, né benedirlo. Ma non ha il tempo di piangere, di abbandonarsi al dolore. Non ha mai avuto il tempo di piangere, nella vita: null'altro ha potuto, null'altro può che tacere, curvarsi, lavorare, lavorare, lavorare.

Fontamara di Ignazio Silone (1945): «Partire, lavorare dieci ore al giorno, dodici ore al giorno, quattordici ore al giorno» mi ripeteva. «Poi tornare con mille lire in tasca. Dieci lire non sono molte» venne a dirmi Berardo «ma sarà il salario medio. Lavorando di più degli altri, si potrà guadagnare di più. In quanto a spendere, tirerò la cintola fino all'ultimo occhiello.»

Azzurro tenebra di Giovanni Arpino (1977): «A parte il fatto che io sono mister nel primo club italiano, lavorare è altro discorso, amigo» rise chiotto Gauloise: «Se ci mettiamo a lavorare, siamo meglio noialtri. Però ricorda: trattar palla è un'arte, è come vedere un ciabattino bravo, un meccanico che fa il capolavoro, un pittore. Mani che volano, inventano. E se il mestiere è un pallone, quelli lì, mezzi indio o biondi o rachitici che siano, hanno lo strumento a memoria. Se ne innamorano troppo, si viziano l'un l'altro, tutto lì il loro peccato.»
Proverbi
  • Lento a mangiare, lento a lavorare.
  • Voglia di lavorare saltami addosso e fammi lavorare meno che posso.
  • Chi è svelto a mangiare è svelto a lavorare.
  • Fare e disfare è tutto un lavorare.
Espressioni e Modi di Dire
  • Lavorare per la gloria
  • Lavorare come un dannato
Canzoni
  • Vado a lavorare (Cantata da: Gianni Morandi; Anno 1972)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per lavorare
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: lavorate.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: lavare, lava, lave, lare, avrà, avare, arare, arre.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: lavorarle, lavorarne.
Parole con "lavorare"
Finiscono con "lavorare": rilavorare.
Parole contenute in "lavorare"
are, avo, ora, lavo, rare, orare, lavora. Contenute all'inverso: aro, era, raro.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "lavorare" si può ottenere dalle seguenti coppie: lavorai/ire, lavorata/tare, lavoratore/torere.
Usando "lavorare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: celavo * = cerare; cablavo * = cabrare; spalavo * = sparare; stilavo * = stirare; ammalavo * = ammarare; impalavo * = imparare; * areata = lavorata; * areate = lavorate; * areati = lavorati; * areato = lavorato; * rendo = lavorando; * resse = lavorasse; * ressi = lavorassi; * reste = lavoraste; * resti = lavorasti; * retore = lavoratore; * retori = lavoratori; * ressero = lavorassero.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "lavorare" si può ottenere dalle seguenti coppie: lavorerà/areare, lavorata/atre, lavorato/otre.
Usando "lavorare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erta = lavorata; * erte = lavorate; * erti = lavorati; * erto = lavorato.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "lavorare" si può ottenere dalle seguenti coppie: lavora/area, lavorata/areata, lavorate/areate, lavorati/areati, lavorato/areato, lavorai/rei, lavorando/rendo, lavorasse/resse, lavorassero/ressero, lavorassi/ressi, lavoraste/reste, lavorasti/resti, lavorate/rete, lavorati/reti, lavoratore/retore, lavoratori/retori.
Usando "lavorare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: cerare * = celavo; cabrare * = cablavo; sparare * = spalavo; stirare * = stilavo; ammarare * = ammalavo; imparare * = impalavo; * torere = lavoratore.
Sciarade e composizione
"lavorare" è formata da: lavo+rare.
Sciarade incatenate
La parola "lavorare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: lavo+orare, lavora+are, lavora+rare, lavora+orare.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "lavorare" (*) con un'altra parola si può ottenere: * tic = lavoratrice.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Lavorare - V. a. e N. ass. Aff. al lat. Laborare. Operare manualmente, o in altro modo, Esercitarsi, Attendere ad un lavoro. Bocc. Nov. 42. 11. (C) E tutte di diverse cose lavoravano di lor mano…, e con loro insieme cominciò a lavorare. Dant. Inf. 13. Avrebber fatto lavorare indarno.Serm. S. Agost. 73. Gli animali e le piante e l'erbe tutte lavoravano all'onore di Dio.

[Cont.] Baldi, Aut. Er. 8. Mirabile fra gli altri, ne' tempi nostri, è quello (orologio) che fu lavorato da Giovan' Maria Barocci nostro compatriota, e donato a Pio V.

Ass. [Cont.] Pig. Mec. Guidub. del Monte, Pr. Chiunque si trova dotato d'ingegno acuto, e da fanciullo ha incominciato ad apprendere le già dette scienze, e sa disegnare e lavorare di sua mano, potrà nel vero ottimo mecanico, e inventore, e facitore di opere meravigliose riuscire.

[Cont.] Lavorare di mano, come gli operai, non di mente. Bart. C. Arch. Alb. Pr. Io non ti porrò inanzi un legnajuolo che tu lo abbi ad agguagliare ad uomini nelle altre scienzie esercitatissimi, colui certo che lavora di mano serve per instrumento allo architettore.

Variamente. Bocc. g. 2. n. 9. (M.) Nè alcuna cosa era che a donna appartenesse, siccome lavorar di lavorii di seta…, che ella non facesse meglio che alcuna altra.

T. Prov. Tosc. 228. Lavora come avessi a campare un'ora, Adora (prega) come avessi a morire allora. (Affretta all'opera; preparati in ogni modo al morire.) E 227. Il lavorare è un mezzo orare. E 251. Chi lavora fa la roba a chi si sta. E 227 Chi si vergogna di lavorare abbia vergogna di mangiare. – Lavorare per mangiare. Prov. Tosc. 226. Chi lavora da beffe (non lavora sul serio), stenta daddovero.

T. Prov. Tosc. 276. Piano, si lavora bene. (Equivoco, tra coltura del piano più facile, e il lavorare adagio.)

T. Prov. Tosc. 227. Fare e disfare è tutto un lavorare. (Dicesi a chi col suo lavoro non conclude o sconclude; anco d'opera non manuale.)

Chi lavora, dá le spese a chi si sta; detto proverb. e di chiaro sentimento. Alleg. 5. (C) Vedete or voi com'hanno L'arti necessità Dell'agio, e chi lavora Per questo dá le spese a chi si sta.

Ass. [Cont.] Fornire un lavoro (fr. travail), secondo il signif. scientifico che la moderna meccanica diede a questa voce. G. G. N. sci. VI. XIII. 313. Reiterando i colpi della berta sopra il palo, e per ciascheduno ricacciandolo continuamente più e più… si fa chiaro che ciascheduno dei conseguenti colpi lavora.

2. Fig. T. Prov. Tosc. 271. Chi per altri ôra, per sè lavora. (Il bene fatto o implorato ad altri, riviene a noi.)

T. Prov. Tosc. 276. In poche ore (o) In un'ora, Dio lavora. (E Dio, e la natura, e il tempo ministri di lui, preparano e compiono gli avvenimenti in modo che l'uomo da sè non potrebbe nè eseguire, e talvolta neanco imaginare.) [G.M.] Fag. Comm. In un'ora il cielo lavora.

3. Att. Lavorare il podere, l'orto, il campo, la terra, vale Coltivare. G. V. 12. 49. 3. (C) Le terre si poterono male lavorare, e seminare.

T. Fr. Giord. Pred. 29. Quella cotale terra ch'è così accostata alla via, il lavoratore non se ne cura di lavorarla.

T. Lavorare il campo è coltivarlo più o meno assiduamente, per averne frutto: e lavorasi anche non da sè, ma facendolo lavorare. Lavora nel campo chi ci si adopra da sè, anche per poco, a prezzo o a diletto, e senza coltivare esso campo, ma esercitandosi in altro.

Ass. [Cont.] Sod. Arb. 116. Il pino e l'abeto non desiderano cultura alcuna, e lavorando loro attorno si danneggiano, e così fan quelle piante che non si curan d'altro paese che del lor proprio natio.

E Lavorare I'orto, il podere, ecc., a sue mani, vale Lavorarli da sè, o Pagare chi lo lavora per avere per sè i frutti. Bocc. Nov. 72. 4. (M.) Le mandava un mazzuol d'agli freschi, che egli aveva… in uno suo orto, che egli lavorava a sue mani.

4. Att. T. D'altra materia che il terreno. Segner. Crist. Instr. 1. 185. L'età nuova de' giovanetti è come una pietra da lavorare, atta a ricevere ogni lineamento o di vizio o di virtù, che sopra vi si abbozzi co' primi colpi.

[Cont.] Cell. Scul. 4. Si debbono (i mattoni) con i ferri, cioè asce e scarpelloni larghi, fatti a posta, lavorargli pulitamente. E 6. Lavorarle (le pietre dure) con il piombo e lo smeriglio, che in questo modo se ne lieva. Bandi Fior. XXVII. 3. 4. Di tutti e panni, che lavoreranno (i tessitori) abbino avere la metà del pagamento, finito la metà del panno, ed il restante finito detto panno, e portato all'arte. Biring. Pirot. VI.4. Sopra a essa (figura) poi lavorate la cera, e per tutto tanto la ringrossate quanto volete che di bronzo la sia. Bandi Fior. XXVIII. 2. Tutte persone che fanno, o faranno l'arte del trarre la seta, sien tenute fargli nota mese per mese tutta quella seta, che elle trarranno facendo per ciò un quadernuccio, nel quale elle scrivano o faccino scrivere la quantità de' bozzoli, ch'elle lavoreranno, ed il peso della seta che elle trarranno.

T. Ghib. Vas. I. 11. Detto scultore lavorava una sepoltura d'uno cardinale.

5. Ass. T. Di opera manuale che non si fa ne' di di festa. Oggi gli è mezza festa, e però si lavora.

[Cont.] Cost. Com. Siena, III. 8. Sia tenuto ogni dì ciascuna volta, eccetti li dì solenni e festarecci usati, lavorare per lo comune di Siena in racconciare la selice del comune di Siena dentro la città e li borghi. Buonarr. M. V. Lett. 1. Abbiamo comperato un pezzo di marmo d'una figura del naturale; e lunedì comincerò a lavorare.

6. Ass. T. Di lavoro qualunque, segnatam. utile al campamento; ma anco più in gen. Gli trovasse da lavorare.

[Cont.] Lavorare a giornata, a settimana, e sim. Cart. Art. ined. G. I. 87. Condurre altri maestri ed operarii, e darli a lavorare a settimana o a giornata, come li piacesse.

7. T. D'ogni maniera d'operosità. Non ha voglia di lavorare, anche un impiegato, uno scolaro. Un letterato lavora.

8. T. Di chi si adopra con industria anche non manuale. Lavorò con quel danaro, ch'ebbe in prestito, e si fece colla sua industria una sostanza.

9. T. Un negoziante, un negozio, una piazza commerciale lavorano, se fanno faccende non inutili.

10. Lavorare alcuna cosa. Fabbricarla, o Ridurla alla dovuta forma. Sagg. nat. esp. 2. (C) Può essere che si ritrovi alcuno che ne desideri più minuta notizia…, almeno intorno al modo e alla maestria di lavorargli (i termometri).

[Cont.] Biring. Pirot. II. 14. Li lavori vengono fissi e senza nicchi o vescichette, e li lavoranti ancora più facilmente il lavorano (il vetro).

11. † Lavorare a mazzastanga. Modo basso; e vale Lavorare di tutta forza. Allegr. 339. (Man.) Chi nasce in questo mondo sventurato Sempre è malagurato: Soll'io ben che lavoro a mazzastanga.

12. [Mor.] Lavorare a mezzo; Partendo il frutto a metà. Li padroni de' poderi e terre che si fanno lavorare a mezzo. (Bandi Med.)

13. T. Col Di. Lavorare di copista (la qualità dell'esercizio).

T. Lavora di fino Ila materia sulla quale il lavoro s'esercita. Dicesi e di stipettajo e di lavori di donna).

[Cont.] Lavorare di sottile, di grosso, e sim. Fiorav. Spec. sci. I. 7. Questa arte (del legname) ha tanti capi, e fa tante operazioni, che io credo che pochi siano quelli che la sappiano fare tutta, perciocchè se uno lavora di grosso, l'altro lavora di sottile, ed altri d'intaglio.

[G.M.] Anco fig. Lavora di fine; chi procede con molta accortezza nelle cose sue.

14. T. Col Di. Il mezzo. Fig. Lavorare di mani e di piedi. (Con tutte le forze.)

15. Lavorare di straforo vale Traforare, o Bucherare le lame, o altri ferri, o cose sim. (C)

T. Trasl. in mal senso. Lavorare di straforo (in modi non retti, a fini non retti).

E Lavorare di straforo, fig., per Dir male d'un assente. Varch. Ercol. 55. (C) D'uno che dica male d'un altro quando colui non è presente, s'usano questi verbi: cardare…, tratti da' cardatori…, lavorarlo di straforo, da quegli che fanno i bucherami, o i ferri dammaschini.

16. Lavorare sopra di sè. Dicesi degli artisti che lavorano per proprio conto, e non per altrui. Vasar. Vit. 3. 295. (Gh.) Si partì (Gherardo Starnina) da Antonio Viniziano (suo maestro), e, cominciando a lavorar sopra di sè, fece in S. Croce… molte storie di S. Antonio abbate in fresco.

17. Lavorare, con l'aggiunto degli strumenti o de' materiali o de' modi adoperati nel lavoro, viene a denotare quella particolar sorta di lavoro, che altrimenti si spiegherebbe co' proprii termini. [Cont.] Imp. St. nat. II. 3. Costui fusse il primo che nonesse li mascheroni ne gli stremi imbrici de' tetti: facendo ciò nel principio con lavorarli di proprio lavoro, ma che dopo ritrovasse il farli d'impronto. Biring. Pirot.VI. 5. Questo (legno) dovete lavorare, o far lavorare, a tondo, o a faccie, o a vôlto, o a mezze faccie, come più vi piace, e con ogni diligenza ed osservanza delle sue misure giustissimamente partito.

[Cont.] Lavorare a botte. Lana, Pitt. 166. Chi vole dipingere in questa forma, conviene ch'egl'abbia franco il disegno, e che lavori a botte, overo a punta di pennello.

[Cont.] Lavorare a caldo, a freddo. Cit. Tipocosm. 402. Il lavorar de l'crefice a caldo e freddo, biancheggiar argento, lustrar oro, inargentare o dorar cose. Biring. Pirot. IX. 4. Ogni lavoro d'oro e d'argento, e così anco di rame, si lavora a caldo ed a freddo.

[Cont.] Lavorare ad olio, a tempera. Lom. Pitt. Scul. Arch. 197. Lavorando ad oglio usansi questi colori per rappresentare, come se veri fossero, tutti i corpi trasparenti, chiari, come sono i carbonchi, i rubini, e simili. Vas. Pitt. XV. Fatte dunque le mestiche, cioè mescolati insieme questi colori, volendo lavorare o a olio, o a tempera, o in fresco, si va coprendo il lineamento, e mettendo a' sui luoghi i chiari, e gli scuri, ed i mezzi.

[Cont.] Lavorare a martello. Biring. Pirot. I. 8. Altri v'era, che il lavoravano (l'ottone) a martello, facendone sonagli, e chi cucchiari, e chi bacini. E IX. 4. Ben sappi lavorar di martello ed adoprarlo.

[Mil.] Lavorare di bassorilievo. Cell. Tratt. Oref. Introduz. E lavororno ancora d'intaglio, di basso rilievo e di cesello assai bene.

[Mil.] Lavorare di filo. Cell. Tratt. Orefic. cap. 2. Il lavorare di filo… si è il fare puntali e fibbie e cinture… Et ancora si usa fare crocette e pendenti e scatolini e bottoni, et alcuna altra maniera di mandorlette, e molte diverse maniere di brevi, i quali si riempiono di musco, et essi fatto ancora delle maniglie e molt'altre infinite opere.

[Mil.] Lavorare di grosseria. Cell. Tratt. Oref. Introduz. Questo Bastiano (Cennini) lavorò molto bene di grosseria e di cesello.

[Cont.] Lavorare d'incavo, di rilievo. Vas. Pr. Op. Il basso rilievo, il far di terra, di cera o di stucco, di legno, d'avorio, il gettare de' metalli, ogni cesellamento, il lavorare d'incavo o di rilievo nelle pietre fine e negli acciai.

[Cont.] Lavorare di legname, di ferro, di tarsia, di torno. Cell. V. I. 108. Questo Savoino teneva cura della citerna e delle botte; e anche si dilettava di lavorar di legname. Biring. Pirot. VI. Pr. Sapere ben lavorar di legname e di ferro, e non esser ignorante di saper lavorare al torno. Doc. Arte San. M. II. 44. Voglio menare uno buono garzone o duo, se vòrrete, che sono buoni, che lavorano molto bene di legname. se volete fornire quello coro che è principiato, e questi lavorano bene di toruio, di fogliame e tarsia.

[Mil.] Lavorare di minuteria. Cell. Tratt. Oref. cap. 12. Il lavorare di minuteria si è quell'arte che si fa con il cesello; la qual arte si fa anella, pendenti, maniglie.

[Mil.] Lavorare di niello. Cell. Tratt. Orefic Introduz. Lavorava (Michelangiolo di Pizzidimonte) di niello e di smalto e di cesello con assai buon disegno. E ivi, cap. 3. Bisogna, finito che e' sia, bollirlo con una cenerata, in nel modo che e' s'è insegnato a lavorare di niello.

[Mil.] Lavorare di piatto. Cenn. Tratt. Pitt. cap. 64. I pennelli di vajo vogliono essere di più ragioni: sì come da mettere d'oro; sì come lavorare di piatto, che vuol essere un poco mozzetto colle forbicine…

[Mil.] Lavorare di smalto o di smalti. Cell. Tratt. Orefic. Introduz. Amerigo fece l'arte del lavorare di smalto, et in quella ei fu il maggiore et il più eccellente uomo che mai sia stato nè prima nè poi. E ivi, cap. 3. Ora cominceremo a ragionare della bellissima arte del lavorare di smalti, e così in detto modo ricorderemoci di quei valent'uomini che meglio l'hanno fatta.

[Mil.] Lavorare in tondo. Cell. Tratt. Orefic. cap. 12. La qual (opera) si domanda lavorare in tondo, per non aver sotto il suo campo, e senza metterla in pece, cioè ne' sopradetti stucchi.

[Mil.] Lavorare in fresco. Cenn. Tratt. Pitt. cap. 67. Ma se puoi, non t'indugiare; perchè il lavorare in fresco, cioè di quel dì, è la più forte tempera e migliore, e 'l più dilettevole lavorare che si faccia.

[Cont.] Vas. Pitt. XVI. Fatti così i disegni, chi vuole lavorar in fresco, cioè in muro, è necessario che faccia i cartoni; ancorachè e' si costumi per molti di fargli per lavorar anco in tavola.

[Mil.] Lavorare in muro. Cenn. Tratt. Pitt., cap. 67. Quando vuoi lavorare in muro (ch'è il più dolce e il più vago lavorare che sia), prima abbi calcina e sabbione, tamigiata bene l'una e l'altro.

[Mil.] Lavorare in secco. Cenn. Tratt. Pitt. cap. 72. Ogni colore di quelli che lavori in fresco, puoi anche lavorare in secco.

18. Detto altresì delle piante, e de' prodotti di esse.

T. Vang. Io vi ho mandato a mietere quello che non lavoraste.

† Stor. Barl. 120. (M.) Ebbero cavon crudi che Barlaam avea lavorati.

19. E detto degli strumenti, ingegni, e sim., allorchè mossi da un agente producono il loro effetto. Ambr. Bern. 4. 6. (C) La chiave è tutta ruggine… sare'bene ungerla Un poco, e poi lavorerebbe meglio.

[Cont.] Biring. Pirot. III. 3. Se adattano l'ingegni che alzino li mantici che con l'acqua a mezzo d'una ruota sola a un tempo tutti o qual vogliano d'essi che li mantici lavorino. Ceredi, Disc. idr. 13. Lavora la tromba posta in san Pietro in Gessa; levando con non poca fatica, poca quantità d'acqua e poco alta. G. G. Mec. XI. 102. L'asse nella ruota va mosso e costituito eretto all'orizzonte, e l'argano lavora col suo movente parallelo all'orizzonte medesimo.

[Cont.] Far lavorare una vite, e sim. Muoverla perchè produca il suo effetto. Cr. B. Naut. med. V. 556. Faremo prima lavorar la vita di proda, e insieme, e del pari gli argani, che appresso vi sono, fin tanto che la proda della nave s'alzi sopra la superficie del mare… Fatto questo, lavoraremo con la vita, ed argani di poppa.

[Cont.] D'altro che non sia uno strumento, ma un corpo il quale faccia l'uffizio suo: come ne' sfiatatoi è quello di soffiare, e dar esito ai gas prodotti dal metallo fuso venuto in contatto colla terra della forma, nelle corde di restar tese fra le due parti che devono congiungere, negli acidi di corrodere, e sim. Cell. Scul. 3. Vidi entrare dentro (la forma) tanto metallo e con tanta virtù, sanza soffiare e sanza fare nessuna stranezza, e vedevo che tutti e' mia sfiatatoi lavoravano. Cr. B. Naut. med. I. 132. Quello sgaramento de' primi due ferri si fa, acciocchè mutandosi il vento, con alar la gomena del ferro contrario alla parte da dove viene il vento, senza fare altra mutazione, tornino tutte due le gomene a lavorare. Neri, Arte vetr. II. 44. Queste nove bocciette ben serrate tenevo in calore di forno per quindici giorni, ed ogni giorno per più volte l'agitavo benissimo, acciò l'acqua forte lavorassi ed assottigliassi i materiali.

[Cont.] E d'una fabbrica in cui molti strumenti ed ingegni dan forma ai materiali. Biring. Pirot. Pr. Far una fabrica da lavorar ferri, per acconciare i ferramenti guasti, e farne de' nuovi per soccorrer a chi mancano secondo che per adoperarli si vanno consumando, e col spezzarsi guastando. E I. 6. Più edificii a fabrica di ferro ordinati, ed avendo io cura di farli lavorare, pigliai ancor di quelle minere di ferro. E IX. 3. Grandissima e continua diligenza ha bisogno d'avere chi vuol ben lavorar o far lavorar vuole una zecca. Cell. Scul. 3. E mentre che costoro lavoravano la mia fornace, che io avevo tanto ben fatta, con molta facilità aveva condotto il mio bronzo in bagno, cioè fuso presso che al suo termine.

N. ass. [Cont.] Biring. Pirot. II. 14. Quando si voglian mettere nella fornace (li conconi), per cominciare a lavorare, si ritura con un muro d'un quadro quel luoco.

20. T. Dell'Affaticarsi in gen., non del lavorare sopra una materia per farla meglio servire a nuovi usi. Vang. Lavorando per tutta la notte niente abbiam preso.

21. Fig. T. I forni lavorano (ci si cuoce). I denti lavorano più che le braccia (di chi mangia dimolto e fatica poco).

22. Lavorare, fig., dicesi anche d'operazione spirituale. Cavalc. Espos. Simb. 1. 285. (M.) Per niun modo è possibile che l'uomo sì ne rimanga (dal male), e a Dio si converta, se la onnipotente mano di Dio non ci lavori. E Frutt. ling. (C) In vano s'affatica la lingua del predicatore, se lo Spirito Santo non lavora dentro nel cuore. Coll. SS. Pad. 1. 7. 6. Adunque in vano lavorerà in questo esercitamento qualunque sia quegli che, stando contento di queste cose…,

T. L'uomo lavora colla fantasia, la fantasia lavora per lo più d'azione non ben diretta e sovente nociva.

[G.M.] Segner. Crist. Instr. 1. 4. Per l'avvenire avete a lavorare però, dilettissimi, le speranze vostre sopra una norma migliore; ed è quella che ve ne porge il Profeta là dove dice… E 6. Su questo modello (Gesù) lavorate la grand'opera della vostra salute eterna, e non dubitate poi che non siate per conseguirla. E ivi: Dio… (alle vostre creature) diè loro in voi (o genitori, ai figliuoli) come una visibile idea, su cui dovessero andar da sè lavorando i proprii costumi.

23. Per Aver efficacia, virtù ad operare. Fr. Giord. 249. (M.) L'acqua dell'orzo… dicono i savii che è la maggior cosa che in tutto questo mondo sia allo 'nfermo, e che più lavora a recarlo in sanitade. Bocc. g. 3. n. 8. Il quale non andò guari che, lavorando la polvere (che era un oppiato), a costui venne un sonno subito e fiero nella testa, tale che stando ancora in piè s'addormentò, ed addormentato cadde. Pulc. Luig. Morg. 12. 41. (Gh.) Ma tanto il foco (amoroso) lavorava drento, Che per costei perduto ha il sentimento. Malm. 9. 51. (C) Ma perchè dopo cena il vin lavora, Facean pazzie le maggior del mondo.

T. Il male lavora dentro, quando la malattia vien facendo guasti inavvertiti.

Neut. [Gen.] Lavorare. Operare. Detto di cause fisiche le quali producono il loro effetto. Gal. Sist. 3. La medesima refrazione lavorerà nell'istesso modo nella stella nuova che nell'antica sua vicina, sublimando amendue egualmente.

24. Lavorare addosso a uno vale Dirne male. Car. Lett. Farn. 3. 157. (M.) Per giustificazion mia, perchè non vorrei che mi fosse lavorato addosso,…

25. Lavorare alla coperta con la lima sorda, fig., Operare nascosamente, di soppiatto, e per occulte vie. Vill. M. l. 10. c. 74. ediz. Crus. (Gh.) Esso in que' giorni lavorava alla coperta co' la lima sorda.

26. Lavorare sotto, fig., vale Operare di nascosto. Buon. Fier. 4. 3. 3. (C) Ma sai lavorar sotto, è egli vero?

Nuocere occultamente. Cecch. Incant. 3. 6. (M.) Come farò, poichè egli col fingersi Amico mi lavora sotto?

27. Lavorare sott'acqua, fig., vale Negoziare occultamente, in modo che altri non se ne accorga. V. ACQUA, § 29.

28. T. D'intromissione non buona. I tristi lavorano a seminare diffidenza tra' buoni. Prov. Tra suocera e nuora il diavolo ci lavora.

29. [Cont.] Dei buoi ed altri animali che tirano l'aratro, muovono una macchina, e sim. Lauro, Agr. Col. 113. v. Commendasi tuttavia più la paglia del miglio e d'orzo, e poi di formento, ma dássi oltre la paglia anche l'orzo a i buoi che lavorano.

30. (Vet.) [Valla.] Lavorare in aria. Dicesi de' cavalli, che nel sollevare le membra dal suolo, le piegano troppo, il che diminuisce la celerità delle loro andature, giacchè il tempo impiegato nella flessione è in massima parte perduto per la progressione.

[T.] Anco agli aurei Lat. Labor aveva senso e di fatica penosa, e però principio o cagion di dolore, e di lavoro più o men agevole e grato. Ma il verbo aveva per solito senso più grave. Non so se il più mite che prese nella ling. d'It. Lavorare, venisse dal parere pesante e dolorosa qualsiasi opera agli animi e ai corpi infiacchiti, o, per contrario, dal parere, per dura assuetudine, il dolore e il male, l'azione ordinaria della vita. T. Quando Gregorio Magno nel suo latino diceva agl'It. che Lavorassero dietro ai Barbari invadenti, non intendeva che Lavorassero sotto il lor giogo, ma sopra le spalle loro a scacciarli. Così diciamo fam. di chi picchia forte Lavora bene col bastone, Bravo a lavorare di pugni. [L.B.] Di chi si fa largo a spunzonate tra la folla: Come lavora bene di gomiti!

Ass. T. Lavorare vale Esercitarsi in opera non tonto facile nè breve. Vang. Altri lavorarono, e voi siete entrati nelle loro fatiche.

T. Lavorar bene, male, dicesi e della perizia e del volere e dell'esito. – Lavorar forte coll'assiduità, colla perseveranza, in modo efficace. – Lavorare allegramente dice più, ed è più com. che Alacremente. Anche a modo di sost. Gli piace il lavorare. – Stanco dal gran lavorare, ma non svogliato. – Sopra soggetto ove l'opera ha buona riuscita; e nel pr. e nel fig. Gli è un bel lavorare.

II. Att., della materia sopra cui si lavora. T. Cennin. Tratt. Pitt. p. 72. Quelli (colori) che si lavorano in fresco. [Garg.] Ferro da fiore per lavorare le pelli. T. Dicendo Lavorare la cosa intendesi che l'opera dell'uomo ha più parte a mutarne le condizioni; che quindi la cosa lavorata, essendo più meritata proprietà dell'uomo, acquista a sè e a lui più valore.

T. Senonchè nel cit. es. del Cennini I colori che si lavorano vale Che adopransi nel lavoro; ed è altro senso da Lavorare le pelli, i metalli,per farli servire a varie arti, il marmo, per prepararlo a opere di scultura o d'architettura, o per fare opere tali. Dicesi e Lavorare il marmo, eLavorare una statua; non si dice Lavorare un dipinto, un palazzo, una chiesa. Qui richiedesi l'A o altro sim. accompagnamento. Lavorasi una collana, un anello. Per lavorare un bassorilievo o un capitello, ci si può Lavorar sopra più o meno tempo, può Lavorarcisi con più o meno amore. Il neut. dice l'opera; l'att., l'effetto dell'opera.

III. Con partic. Il Di s'è visto concernere e la materia e la maniera. [Cast.] Cell. Vit. lib. 2. cap. XVII. La Duchessa mi diceva spesso che io lavorassi per lei di oreficerie. T. Vas. Op. Vit. 1. 108. Lavorò d'ogni cesellamento benissimo, ma in particolare fu eccellente in fare storie d'argento a fuoco smaltate.

Fig. fam. [L.B.] Lavora di bastone, lo maneggia a difendersi e a offendere. – Trasl. T. Lavora d'inganni, di furberiuole.

T. Anche con l'inf. Bern. Son. I. Un che di stampar opere lavora.

T. Coll'A. Lavorare a una cosa, e d'opera mater. e di spirit. Lavora a suscitare la guerra. In senso mater., anco del luogo. Lavora a quella bottega, a quell'officina. Ma quando dicesi: Lavorare a una fabbrica, a un giornale o a checchessia, intendesi sovente del prenderci parte con altri; Lavorare in può non portare quest'idea tanto diretta. Dove non ha luogo tale distinzione, un'altra può caderne, che l'In dice lavoro maggiore, quasi più intimo. Non si direbbe però Lavorare in un quadro, come A un quadro. Anco del quadro direbbesi Ci ha lavorato lungamente; Ci ha lavorato più d'uno.

T. Lavorare intorno a una cosa può dire lavoro più lungo e più accurato che Sopra; ma e l'uno e l'altro può essere con poco effetto. Nel trasl. Lavorar sopra un tema riguarda più specialm. la materia; Lavorarci intorno, la forma. L'Ariosto lavorò lungamente intorno all'ottava dell'Orsa; non Sopra. Anco intorno a un sol verso si può lavorare. I versi stessi (attivamente) lavoransi con più o men arte. E se dicesi ass. che Son lavorati, intendesi che l'arte già ci si sente.

Coll'In ha pur senso fig. T. Girol. Lavorare nella meditazione delle Scritture. Così nel b. lat. Ap. Laborant in verbo et doctrina.

IV. Fig. T. Taglin. Lett. Scient. 293. Passando per i varii pertugi dell'osso chiamato cribriforme vanno (due nervi dell'organo dell'odorato) a maraviglia tessendo e lavorando una membrana, che…

Altra fig. T. Industrie che lavorano sopra i metalli.

Altra ancora. T. Falce che lavora con moto alterno. – Cilindri che lavorano, messi in moto da un manico. [G.M.] Macchina che lavora bene.

Altro trasl. T. Non solam. Il negoziante, l'artefice, il facchino, il letterato, quand'ha da lavorare con più o men compenso, ma Il negozio, la fabbrica, la bottega, lo studio dell'avvocato lavorano quand'hanno affari, segnatam. lucrosi. E, dicendo che Quel medico lavora, s'intende che ha dimolti ammalati i quali laborant alla lat. in servigio di lui, il quale, quando non ha da lavorare, labora.
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