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Informazioni utili online sulla parola italiana «miseria», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Miseria

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di miseria (povertà, indigenza, bisogno, carestia, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia

Informazioni di base

La parola miseria è formata da sette lettere, quattro vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: mi-sè-ria. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con miseria per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • E' la miseria di questi tempi che porta ad odiare le persone!
  • In questo paese,la miseria rende la gente molto piú socievole ma le malattie sono piú diffuse.
  • Vi sono persone che vivono in mezzo ad agi materiali ma anche in situazioni di miseria spirituale.
Citazioni da opere letterarie
Documenti Umani di Federico De Roberto (1888): Chi avrebbe potuto farvi soltanto sospettare tutto questo? Avete voi incontrato soltanto un'Anima sul vostro cammino? Che pietà! che pietà! Io conosco tutta la vostra miseria! Io conosco tutte le prove per cui voi siete passata, tutti i vostri smarrimenti, tutte le vostre cadute. Sentite: vi sono delle infamie nella vostra vita. Ah, io non studio le mie espressioni; non me ne resta più il tempo! Io conosco tutti quelli che voi avete voluti: quale nausea invincibile!

Il ventre di Napoli di Matilde Serao (1884): Ella capitava ogni mattina, col suo bicchiere, sino a che fu rimessa completamente in salute: e allora le dissero che non le avrebbero più data la medicina. Ella si confuse, impallidì, pianse, pregò la monaca che per carità non gli sospendesse quell'olio — e infine fu saputo che di quell'olio ella si privava per darlo in elemosina a una povera donna — la quale, per miseria, superato il naturale disgusto, lo adoperava a condire il pane o a friggerci un soldo di peperoni.

Niente di Luigi Pirandello (1922): – Oh! oh! – minaccia quella, venendogli quasi con le mani in faccia. – Badi come parla della mia figliuola! – Non dico niente, – s'affretta a protestare il dottor Mangoni. – Me l'immagino anzi bellissima e adorna di tutte le virtù. Ma sempre una donna, cara signora mia: che dopo un po', santo Dio, lo sappiamo bene, con la miseria e i figliuoli, come si sarebbe ridotta.
Proverbi
  • La speranza è la miglior consolazione nella miseria.
  • I soldi non fanno la felicità, figuratevi la miseria...
Titoli di Film
  • Miseria e nobiltà (Regia di Mario Mattoli; Anno 1954)
  • Abbasso la miseria! (Regia di Gennaro Righelli; Anno 1945)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per miseria
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: miserie, riseria.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si può avere: riserie.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: misera, miseri.
Altri scarti con resto non consecutivo: misi, miei, miri, mira, meri, mera, ieri, sera.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si può avere: miserina.
Antipodi (con o senza cambio)
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si può avere: zairesi.
Parole con "miseria"
Finiscono con "miseria": semiseria.
Contengono "miseria": immiseriamo, immiseriate, commiseriamo, commiseriate.
Parole contenute in "miseria"
eri, ria, mise, seri, seria, miseri. Contenute all'inverso: ire, sim, resi.
Incastri
Si può ottenere da mia e seri (MIseriA).
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "miseria" si può ottenere dalle seguenti coppie: micine/cineseria, miri/riseria, miss/seria, miseno/noria, misera/aia.
Usando "miseria" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * seriali = mili; * seriate = mite; * seriati = miti; * seriato = mito; * serialità = milita; rimi * = riseria; * ana = miserina; * ani = miserini; * ano = miserino.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "miseria" si può ottenere dalle seguenti coppie: miste/eteria, mistra/arteria.
Usando "miseria" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * aione = miserone; * aioni = miseroni.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "miseria" si può ottenere dalle seguenti coppie: limi/seriali, temi/seriate, tomi/seriato, manomise/riamano, premise/riapre, promise/riapro.
Usando "miseria" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: seriali * = limi; seriate * = temi; seriato * = tomi; * premise = riapre; * promise = riapro; riapre * = premise; riapro * = promise; * manomise = riamano; * limi = seriali; * temi = seriate; * tomi = seriato; riamano * = manomise.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "miseria" si può ottenere dalle seguenti coppie: mili/seriali, milita/serialità, mite/seriate, miti/seriati, mito/seriato.
Usando "miseria" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * cineseria = micine; * noria = miseno; coma * = commiseri.
Sciarade e composizione
"miseria" è formata da: mise+ria.
Sciarade incatenate
La parola "miseria" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: mise+seria, miseri+ria, miseri+seria.
Intarsi e sciarade alterne
"miseria" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: misi/era, mira/sei.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Minuzia, Miseria, Bagattella, Minuziosità, Minutezza, Minuzzaglia, Minuteria, Minutaglia - Minuzia, cosa di piccola mole, cosa da poco in genere: miseria, cosa da poco, e anzi da nulla: e per lo più concerne l'interesse: bagattella, cosa da poco e da riderne più che altro. L'uomo di senno non bada alle minuzie nell'apprezzare uomini e cose: l'avaro tien conto d'ogni miseria, per la ragione che sa come di atomi sia composta ogni massa anche grandissima: lo scioperato perde il tempo in bagattelle. Miseria poi ha altri sensi, come ognun sa; cioè estrema povertà e tribolazione della vita; delle piccole miserie della umana vita si è scritto due o tre anni fa uno spiritoso libro in Francia, come se ne scrivono tanti colà. Minuziosità è l'inclinazione e l'abito di occuparsi di minuzie; minutezza è la qualità delle cose minute: osservare con minutezza, vale, per lo minuto, scrupolosamente. Minuzzaglia e minutaglia dispregiativi; quello di cose, questo e di cose e anco di persone. Minuzzaglia, congerie di minuzie che più ingombrano che non adornano o servono; minutaglia, folla o numero discreto di gente di poco conto. Minuterie, merci minute, come mercerie e oggetti di metallo detti ora francescamente chincaglierie. [immagine]
Miseria, Angustia - L'angustia è una circostanza, una delle solite guinzagliate che suol dare la miseria, che è povertà estrema; angustia di luogo, di tempo, di mezzi stringono il povero, da cui si vuole pazienza e coraggio quasi illimitati; poi angustia suona dolore e stringimento di cuore, forse per la somiglianza sua con angoscia, col quale è per certo affine. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Miseria - S. f. Aff. al lat. aureo Miseria. Stato infelice, Infelicità, Calamità. Bocc. g. 4. Intr. (C) Sola la miseria è senza invidia nelle cose presenti. E nov. 1. g. 4. Lasciate hai le miserie del mondo, e le fatiche. Amm. ant. 29. 2. 3. Niuna virtù è che non abbia contrario il male della invidia; e solo la miseria è senza invidia. Dant. Inf. 2. Chè la vostra miseria non mi tange. E Purg. 20. E la miseria dello avaro Mida, Che seguì alla sua domanda ingorda. [Laz.] Tac. Dav. Ann. 14. 63. Erano donne fatte, avevano avuto delle allegrezze; il ricordarsi del tempo felice, nella miseria le consolava. = Petr. canz. 8. 1. part. II. (C) Miseria estrema delle umane cose. E Son. 19. part. I. Quanto più m'avvicino al giorno estremo, Che l'umana miseria suol far breve. Giamb. Mis. Uom. 9. (M.) Neuno altro pensiero umilia così il cuore dell'uomo e della femmina, come pensare, e riconoscere la sua miseria. Circ. Gell. 1. 31. Considerato l'infelicità e la miseria dello stato in che voi venite. [Laz.] Dav. Scism. l. 1. c. 12. Ma io questa miseria riconosco da te, Vuolseo, che tanto in odio m'hai, perchè non potei unque sopportare l'ambizione e la libidine tua…

T. Prov. Tosc. 197. Chi disse uomo, disse miseria.

2. T. Anco nel mor. e nel polit. B. Col. 101. (G. C.) Vedendo tanta miseria, quanta è in me, non permette nè vuole che più agli occhi vostri sia occulta. [Laz.] Coll. SS. PP. 12. 6. Hammi tratto fuori del lago della miseria e del loto della fece, ed ha confermato i piedi miei sopra la pietra, e ha dirizzati i miei andamenti. T. Sempre le medesime miserie.

T. Di mente, d'animo, di nazione.

3. T. Cosa misera intellettualmente o moralmente. Uno scritto, un'impresa, è una miseria.

T. Anco in pl. per modestia sincera o affettata. Gradisca queste miserie.

T. In senso più grave dei difetti e delle colpe dell'anima. Dio riguarda con pietà le nostre miserie. [Laz.] Cavalc. Pungil. c. 2. Le lite e le brighe che noi abbiamo insieme, non procedono se non dalle miserie e terrene concupiscenze, le quali ci signoreggiano.

4. Una miseria, La miseria di checchessia vale Poco di checchessia. Cas. Lett. Son. 236. (Man.) M. Chirico Strozzi ha letto con una miseria di salario già molti anni, ora desidera, anzi ha necessità, che gli sia dato quello agumento che esso dirà a V. S. Vas. Op. Vit. 4. 52. Domenico… gli diede la miseria d'una piccola somma di danari, e quanto potè prima se lo levò d'intorno. E 9. 101. (Gh.) Gli domandò del prezzo per pagarlo,…; ma chiedendogli Andrea una miseria, Paolo quasi si vergognò,…

[Cont.] Bart. D. Tens. Press. XLIV. Liquori diversissimi di natura, e di temperamento da gittar da sè quale una dovizia, e quale una miseria di spiriti.

5. T. Non vuol sentire parlar di miserie. Chi è allegro, o chi spende più di quel che dovrebbe.

6. Per estrema povertà, Indigenza. Ar. Fur. 43. 76. (M.) A spender cominciò senza ritegno… Io credo ben che non passâr due verni Ch'egli uscì fuor di tutti i ben paterni… Pensò poi ch'in miseria era venuto D'andare ove non fosse conosciuto. [Laz.] Pandolf. Gov. Fam. Chi vive povero in questo mondo patisce molte necessità e soffera molti stremi bisogni, e meglio gli sarebbe morire che stentando vivere in miseria.

[Camp.] Alleg. Met. VI. Divennero a tanta miseria e povertà, che convenne loro stare sopra le porte delle chiese.

T. In miseria o Nelle miserie, Ass. S'intende sempre di povertà.

[Camp.] S. Greg. Mor. Imperocchè quando sono desti, elli si trovano essere tenuti dalla miseria dell'usata povertade. [Laz.] Dial. S. Greg. l. 1. c. 8. Ed ecco subitamente alquanti poveri vennero dinante al vescovo, e con molta improntitudine dimandavano che dovesse sovvenire alla loro miseria.

7. T. Miseria, con senso di dispregio crudele si denota l'aspetto della povertà. C'era una miseria in quella casa.

8. T. Non totale mancanza del necessario, ma relativo difetto di quel che manca al desiderio o alla convenienza. Nel ceto medio e anco tra' ricchi può esserci miseria, se non abbiano quel che si figurano necessario a figurare tra pari loro, e a soverchiare i minori. E quando questa mancanza apparisce, allora segnat. per dispregio avvertesi la miseria.

9. Aff. a Avarizia. [Camp.] Guid. G. 5. 2. Ma quelli (Polinnestore) allucciato nella miseria della cupidigia dell'oro, sì tosto come sentì che 'l re Priamo non capitava bene, comandò che Polidoro per morte fosse ucciso.

10. Strettezza nello spendere. G. V. 9. 325. 3. (C) Per negligenza, ovvero per miseria di spendio, s'indugiarono… a fornirla. Cron. Morell. 246. Era saputa nella masserizia della casa, e non con punto d'avarizia, o di miseria. E 331. Questo Capitano servì male il comune, e non attese se non a empiersi la borsa con vituperose miserie. Segr. Fior. Pr. 16. (M.) Viene a usare la liberalità a tutti quelli, a chi non toglie, che sono infiniti, e miseria a tutti coloro, a chi non dà, che sono pochi. Cecch. Servig. 1. 4. (Man.) Che le sue facultadi, medïante Questo rincalzo, e la sua industria, e una Miseria estrema, si sono accresciute Di buona sorte.

Far checchessia a miseria vale Farla con soverchio risparmio, Da spilorcio; e, più com., Farla senza miseria vale il suo contrario, cioè senza risparmio, Splendidamente. (Man.)

11. [Camp.] Per Affanno, Dolore, Patimento, e sim. S. Greg. Mor. Lo quale con tanta austeritade rifrenava lo suo corpo in vigilie ed in digiuni, sostenendo miseria di freddo e di nuditade. [Laz.] Coll. SS. PP. 1. 2. Quelli che desiderano l'onore di cavalleria mondana, non sentono le morti e' pericoli de' viaggi, nè non si rompono per le presenti miserie e battaglie.

12. [Camp.] Ogni dolore e disagio d'una special condizione. S. Gir. Pist. 4. E prese (G. C.) e sostenne tutte le miserie infantili.

13. Fig. [Camp.] Per Bruttura, Sporcizia, in senso materiale. Bib. Deut. 7. Come cosa corrotta e caduta in miseria e puzzolente (inquinamentum ac sordes) l'avrai in fastidio.

14. [Camp.] Al numero del più fig. per Fatti o Discorsi disonesti. Macc. Vit. S. Catt. I. 1. Io non son usa in casa di mio padre d'udire queste parole disoneste… Per certo sappi che tosto mi vedrai morta se tu a queste miserie non poni rimedio. E ivi, I. 11. Dinanzi a lui facevano cose molto disoneste, e con terribili voci a quelle miserie invitavano anche lei.

15. Per Dappocaggine. Bocc. Nov. 9. g. 1. (M.) La donna disperata della vendetta, ad alcuna consolazione della sua noia propose di volere mordere la miseria del Re. E Com. Dant. 1. 296. (Man.) O nobili cittadini, che miseria di cuore è la vostra? Non sapete voi che noi nasciamo al padre ed alla patria? Sallust. Jug. 81. Io credo che… a così grande e così utile fatica mia porranno nome di miseria e di pigrizia coloro certi, a' quali pare grandissimo senno e bontà di salutare il popolo.

[T.] Voce di senso gen. pur troppo; ma l'uso più com. è la mancanza, più o meno dolorosamente sentita, di quel che concerne il vitto e il vestito e il soggiorno. T. Ridotto in miseria, segnatam. senza l'art. ha questo signif. Ma dicesi anco Ridotto alla miseria; e pare che, determinando, dica più. Abbandonato alla miseria (da altri; anco a pericolo del patirla, senza esservi ridotto davvero). Abbandonato alla miseria, che c'è già, e gli altri ve lo lasciano giacere.

T. Si trova in miserie, il plur. dice che il disagio e l'angustia si presentano in varie forme; e però può avere senso più gen. che In miseria o Nella miseria: i due ult. concernono il campamento. – La miseria ch'egli si ritrova d'avere. Ha tanta miseria.

Più fam. T. La miseria ch'egli ha addosso. Questo varrebbe anche Abiti miseri, e altra sporcizia. o malattia. Ricadere in…

T. Languire nella miseria. – Squallida miseria.

T. Era in estrema miseria. Siamo tutti in gran miserie. C'è di gran miserie. Quelle sono le vere miserie (sono poveri vergognosi).

T. Vita trascorsa nella miseria. – Confitto nella…

T. Altro modo fam. di miseria grande, Gli ha una miseria che la chiappa colle mani (come Le tenebre palpabili).

T. Non conosce miserie, Chi vuol godere e spendere. Non ne vuol saper di miserie; e appunto per questo, troppo ne saprà. – Altro senso ha Non conosce la miseria, Non l'ha conosciuta, non l'ha provata in sè, nè ci ha, come doveva, posto mente in altri.

T. Quella dell'avaro ben si dice Miseria, perchè egli fa misero se medesimo col patire per fine indegno; col privarsi del necessario e del decente, col negare il dovuto ad altri come se non potesse; poi, la sua è miseria di cuore e di mente. V. § III e IV.

II. T. Estrema miseria di carestia. Anno pieno di miserie. Sapesse che miserie ci sono qua! Non può credere la miseria che c'è quest'anno. Poi le miserie, con il pane tre crazie la libbra. Con queste miserie! il pane tanto caro. Miseria che affligge un popolo, che lo affama, che imperversa.

III. Senso mor. T. L'uomo è un impasto di grandezza e miseria.

T. Pallav. Ben. 4. 51. L'abuso delle ricchezze, chi non vede qual profondo baratro sia di miserie? E 60. Il regno per sua natura è miseria.

T. Miserie dell'anima; più le gioie soverchie risican d'essere tali che i gravi dolori. [Pol.] Petr. Canz. VERGINE BELLA: I dì miei più correnti che saetta, Tra miserie e peccati Sonsen andati.

T. Miseria del mondo, non in quanto si soffre, ma in quanto si merita di soffrire, e il patire comprasi a caro prezzo. Miserie del mondo, e le sue vanità e i suoi dolori.

IV. Senso intell. T. Miseria intellettuale, angustia della mente, povertà di sapere, Falso sapere, e abusato. – Miserie dell'umana ragione, sue naturali limitazioni, non volute conoscere, e però occasione volontaria d'errore e di colpa.

T. Miseria di pensare, e d'una pers. e d'una società o d'un'età; in tale o tal cosa o in molte, e ne' giudizii, e ne' propositi.

T. È una miseria dover rispondere a tali obbiezioni, a tali avversarii.

T. Scritto, Opera d'arte, ch'è una miseria. Le sono miserie. Ma per modestia lo dice l'uomo di cose sue, non sempre misere tanto.

T. Anco di lavori manuali in quanto concerne l'attitudine. V. Usi com. a parecchi de' sensi not. [Pol.] Porz. Cong. p. 108. E per recare in uno tutte le miserie di quel tempo… Bocc. Nov. 3. g. 1. La sciocchezza di buono stato conduce in miseria. E ivi: La sciocchezza alcune volte mette in grandissima miseria. E 8. 10. Posto in estrema miseria. T. Trovasi solo in tanta miseria (senso più gen. del not. al § 1).

T. Dover far sapere alla gente le sue miserie. Mi manifestava le sue miserie.

T. † S. Ag. C. D. 13. 14. Per questa colligazione di miserie produce la generazione umana. – Serie lunga di miserie; Catena di… [Pol.] Marchett. Lucr. 1. 1. 39. Se prescritto il fine Vedesse l'uomo alle miserie sue, Ben resister potrebbe alle minacce. T. Speriamo in Dio, e non ci confondiamo nelle miserie di questa vita tanto breve. G. V. 11. 3. 16. Li quali per tante miserie di battiture, mandate e concedute da Dio, trapassarono santi. – Eufem. di chi muore Abbandonò le miserie della vita; più non teme le nostre miserie.

V. Della dannazione. T. D. 1. 24. Più mi duol che tu m'hai colto Nella miseria dove tu mi vedi, Che quand'io fui dell'altra vita tolto. E 30. Guardate e attendete Alla miseria del maestro Adamo. I' ebbi, vivo, assai di quel ch'io volli, E ora, lasso! un gocciol d'acqua bramo. E 5. Francesca: Nessun maggior dolore Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria.

VI. T. Con partic. Nell'ult. es., non si può tralasciare l'art.; si può, quando parlasi del bisognevole o del convenevole al campamento: e se in questo senso apponesi l'art., ripeto, dice più. Vivere nella miseria. – Con, rendendo immag. di compagnia, dice meno che In. In tempo di carestia o altre strettezze: Con queste miserie non si può fare scialo. Con questa miseria della carta moneta, è un impiccio. Badiamo che il Con non diventi qui In.

T. Il plur. dice e la moltiplicità de' bisogni, e quella de' dolori, e quella delle colpe che meritano e che rendono meno meritorii i dolori. Ma poi le meschinità della mente e dell'animo, le cupidigie avare, le spese grette, le munificenze tirchie, il plur. le denota con più biasimo. Con le sue miserie vuol farsi ammirare, e si fa scorgere. Senza tante miserie, date pronto quel po' che potete, e vi si renderà merito anche del poco.

VII. Con verbi. [Pol.] Passav. 253. Dopo la grande gloria, dopo le molte ricchezze, venne a gran miseria. T. Caduto in miseria.

T. Miseria che affligge. Oppresso da miserie. Immerso nella miseria.

T. Alleviare la miseria. Tolto alla miseria. Trarre una famiglia, un popolo dalla miseria. – Uscire di…

VIII. Con sost. T. D. Conv. Piaga della miseria. – Dolori della miseria, segnatam. della povertà. – Miseria di dolori, di qualsia genere, in quanto sentiti e in quanto meritano commiserazione.

T. Sollievo alla miseria, segnatam. per quel ch'è del vitto. Rimedio alla…, dello stato mor. e soc.

IX. Con agg. T. Questo è cagione di gran miserie. Dura miseria. Miseria miseranda. Profonda. [Pol.] Fatt. En. rubr. 45. A che ultima miseria sono venuto! T. Questo men com. di Estrema miseria.

X. Escl. T. Mondo pieno di miserie. – Che mondo di miserie! – Miserie del mondo (in signif. generalissimo, ampio quanto il mondo. Tutte mai le miserie (tutte quante mai si possono dire e immaginare).

T. Siamo alle solite miserie. Sempre le medesime miserie (anco di piccolezze, d'indegnità). È una gran miseria (così l'uomo e commisera sè e biasima altri, e dispregia, secondo i casi).

Di valore e di prezzo e di pregio, di cosa data o ricevuta. o posseduta o vantata. [C.C.] Vas. 10. 173. Avendo fatto a un barone un cammeo d'importanza, e volendo colui pagarlo una miseria, lo pregò Matteo che volesse accettarlo in cortesia. T. Accettate: è una miseria. Con che miserie vengono innanzi!

T. Che miserie! ha sempre senso di dispr. E più ass. Miserie! Dicendo così della miseria di povertà, dimostrasi poca compassione; dicendo delle miserie intell. suona spregio sdegnoso; delle miserie mor., può essere scusa, per attribuire il difetto piuttosto a debolezza che a colpa. Come dire Le sono miserie, che tutti ci si può andar più o meno soggetti, e forse a peggio.

T. Miserie dell'umanità, più propriam. di dolori che la affliggono, e che, bene usati, potrebbero sublimarla. Miserie umane! sovente le debolezze mor.; e può suonare cel. e iron. e dispregio spietato.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: miserelli, miserello, miserere, miserevole, miserevoli, miserevolmente, miseri « miseria » misericordia, misericordiosa, misericordiose, misericordiosi, misericordioso, miserie, miserina
Parole di sette lettere: mischie, mischiò, mischio « miseria » miserie, missile, missili
Vocabolario inverso (per trovare le rime): balestreria, fureria, confettureria, seria, franceseria, cineseria, giapponeseria « miseria (airesim) » semiseria, riseria, jeanseria, senseria, ginseria, tifoseria, goloseria
Indice parole che: iniziano con M, con MI, parole che iniziano con MIS, finiscono con A

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