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Informazioni utili online sulla parola italiana «presunzione», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Presunzione

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia

Informazioni di base

La parola presunzione è formata da undici lettere, cinque vocali e sei consonanti. Divisione in sillabe: pre-sun-zió-ne. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con presunzione per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • La presunzione di non colpevolezza è prevista dalla nostra costituzione.
  • Lo disse senza alcuna presunzione: "Il risultato che abbiamo raggiunto è eccezionale".
  • Molte persone hanno la presunzione di essere i migliori.
Citazioni da opere letterarie
Il memoriale del marito di Federico De Roberto (1888): «Così, passarono molti anni. Non vorrei intanto che mi si accusasse di presunzione e di darmi a credere come un modello di virtù. Feci ancor io qualcuna di quelle che si chiamano scappate forse perché non ne entra nulla: cose senza conseguenze, in cui niente di serio era impegnato. Chi non è stato giovane, pronunzii la condanna….

Una Burla Riuscita di Italo Svevo (1926): Era magro, non grande, e si sarebbe potuto credere agile se non si fosse tenuto un po' curvo, e se il suo corpicciuolo non fosse stato gravato dalla prominenza di una pancetta pur sproporzionata e sporgente più giù di quelle solite degli uomini che la devono all'inerzia o al solo appetito, una di quelle pancie che i tedeschi, che se ne intendono, attribuiscono all'effetto della birra. I suoi piccoli occhi neri ardevano di una malizia allegra e di presunzione.

Uno, nessuno e centomila di Luigi Pirandello (1926): E non faccio dunque agli altri lo stesso torto di cui tanto mi lamento io? Sì, certo; ma con la piccola differenza delle fissazioni, di cui ho già parlato in principio; di quel certo modo in cui ciascuno si vuole, costruendosi così o così, secondo come si vede e sinceramente crede di essere, non solo per sé, ma anche per gli altri. Presunzione, comunque, di cui bisogna pagar la pena. Ma voi, lo so, non vi volete ancora arrendere ed esclamate: «E i fatti? Oh, perdio, e non ci sono i dati di fatto?»

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per presunzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: presunzioni.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: presine, presi, presone, preso, prese, pruni, pruno, pruine, prue, prione, prone, pesi, pesone, peso, pese, peni, peno, penne, pene, peone, peon, punzone, punì, pione, pone, resine, resi, reso, rese, reunion, renzo, renio, renine, reni, renne, rene, rune, rione, euzone, enzo, enne, ezio, eone, suzione, suine, unione, unne, none, zone.
Parole contenute in "presunzione"
zio, ione, zione, unzione. Contenute all'inverso: noi.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "presunzione" si può ottenere dalle seguenti coppie: presume/menzione, presunse/sezione.
Usando "presunzione" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: aspre * = assunzione.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "presunzione" si può ottenere dalle seguenti coppie: presa/assunzione.
Lucchetti Alterni
Usando "presunzione" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: assunzione * = aspre; * menzione = presume; * sezione = presunse.
Intarsi e sciarade alterne
"presunzione" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: punzone/resi.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Arroganza, Presunzione, Alterigia, Alterezza, Superbia, Albagia - L'Arroganza è il vizio di colui che attribuisce a sè stesso forza e sufficienza sopra a quella che ha, per la quale tratta ciascuno come da meno di sè. - La Presunzione procede dal reputarsi abile e dotto sopra il vero. La prima presume di avere; questa di fare. - Alterigia è quando altri, o per essere ricco, o per aver titoli e gradi, considera ciascuno come da meno di sè, e guarda dall'alto in basso. - Alterezza è Alterigia posta in atto. - Superbia è un reputarsi eccellente in ogni cosa e il mostrarne segno negli atti e nelle parole, sfatando ogni cosa altrui. - L'Albagia, per ultimo, è una pomposa vanità, che partecipa, sfiorandoli, di tutti i vizii già descritti. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Boria, Alterigia, Alterezza, Superbia, Orgoglio, Burbanza, Ambizione, Vanità, Vanagloria, Arroganza, Presunzione, Albagia, Pretensione - La boria è la manifestazione della superbia, è un rigonfiarsi per cose vane e insulse, e quel voler far trasparire negli atti esterni il merito che si ha, o la gloria che si crede ridondare su noi da vani titoli, da altezza di parentele o di aderenze, e perfino dalla grandezza della nazione a cui s'appartiene: la boria spagnuola era passata in proverbio; ora hanno ad essere più dimessi, avendo perdute le miniere del Perù e quasi ogni altra ricca possessione da cui essa prendeva il maggiore alimento. Burbanza è peggiore di boria poichè racchiude eziandio l'idea di dure parole verso di altri, e di atti insolenti. La superbia è la torbida fonte da cui tutti questi malnati sentimenti derivano: poichè la superbia è nell'intimo del cuore, è la cancrena che ne corrode la carità; e l'uomo anche più povero e in apparenza più umile può essere cordialmente e profondamente superbo. La superbia adunque, se talora pur s'appalesa nell'opere, qualche volta se ne sta nascosta, specialmente quando non può all'altezza del sentimento proprio gli atti esterni adeguare; ed è appunto allora che una certa modestia chiamasi falsa: l'orgoglio invece è superbia smascherata e palese; egli è più odioso della superbia, perchè più manifesto, perchè molte volte più vano ne' suoi motivi, e forse perchè essendo cosa tutta artificiale non ha la scusa che, come passione vera, porta con sè la superbia nell'umana fiacchezza. L'alterigia molto partecipa dell'orgoglio; questo però è più nella riflessione, quella più nel carattere; questo talora per ostentazione d'una falsa virtù propria non bada a piccole offese se gli vengon da persone di molto inferiori e ch'egli conta per nulla al mondo; questa invece di ogni cosa s'adonta, si lagna, s'accende; l'orgoglio è serio e severo, l'alterigia preoccupata, irascibile. L'alterezza fra tutte le fasi e metamorfosi della superbia è la meno dannevole: val quasi un sentir alto di sè e delle cose che ci toccano; e come il sentir bassamente può essere vigliaccheria o conseguenza di profonda depravazione, perciò una certa alterezza nell'uomo è scusabile: può essere una esagerazione di delicati sentimenti, di naturale ritrosia, cui l'uomo fornito di vera carità dovrebbe sorpassare; ma se non è sentimento virtuoso, non può dirsi neppure vizioso a tutto rigore. L'albagia è un principio di boria, un misto di vanità e di presunzione; il suono e il senso della voce alba di cui è composta induce a farmela concepire come una presunzione o vanità giovanile più compatibile che ridicola. L'ambizione è desiderio d'onore o di distinzioni onorifiche: la superbia nell'ambizione sta nascosta molto accuratamente, poichè se v'è chi ambisce onori e glorie mondane, v'è perfino chi ambisce parere umile e santo: l'ambizione sacrifica o dissimula anche l'orgoglio per giungere ai suoi fini; in questo caso può dirsi che non ha di superbo che lo scopo. Una giusta e moderata ambizione, quella che risulta dalla coscienza del vero merito, quella che non ricerca che il dovuto premio a diuturni sforzi, a faticosi studii, non solo è innocente ma è pur commendevole, e sarà uomo dappoco chi non ambisce aver fama di galantuomo e d'uomo onesto. La vanità e una vana illusione che ci facciamo circa il proprio nostro merito, e quel voler trarre vanto da cose da poco o da nulla: vanità delle vanità! come ben la definisce la Scrittura. E' difetto della mente, piuttosto che vizioso affetto del cuore; «proviene da leggerezza e da vacuità» dice Tommaseo; è il pascolo degli sciocchi che amano rigonfiarsi di vento; è lo scoglio delle donne e di quegli uomini che alle donne somigliano, per cui la forma esterna, o per meglio dire la veste è tutto, e nulla credono degno di stima in altri e in sè che la vana apparenza.

«La vanagloria è un po' men fatua della vanità: s'aggira intorno cose un po' più serie, le considera in modo più serio: è una specie d'ambizione, ma desiderosa non d'altro che della stima degli uomini. La vanagloria è men leggera della vanità, ma più innocua della superbia, dell'orgoglio; meno brigante dell'ambizione; meno ardita o audace della presunzione o dell'arroganza; si sfoga d'ordinario in parole». Tommaseo.

Il vanaglorioso troppo amante delle lodi degli uomini è capace di mentire alla propria coscienza per ottenerle; questa gloria così mercata è vana, falsa e colpevole. La presunzione deriva in gran parte dalla vanità; chi non conosce bene le proprie forze, chi travede circa i meriti proprii presume più che non può fare: se poi la presunzione è sostenuta con immoderate parole, con provocazioni, con isfrontate accertazioni di capacità, è arroganza: arrogare a sè è quasi voler credere che ci sia dovuta una cosa necessariamente; or l'uomo nulla è più disposto a negare quanto ciò che era già pronto a dare, se ne venga con arroganza richiesto: l'arrogante è adunque il meno scaltro de' superbi, degli orgogliosi, de' presuntuosi, de' vani. La pretensione non sarà biasimevole se non passerà i limiti del dovere e della giustizia: l'uomo può e deve avere la pretensione di essere rispettato; ma se avesse quella che altri lo lodasse, anche meritandolo, sarebbe uno scioccone, e per poco un pazzo. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Presunzione - † PRESONZIONE e PROSUNZIONE. S. f. Il presumere, Arroganza. Aureo in certi sensi. – S. Anton. Confess. (C) Presunzione è quando uno si mette a fare quelle cose, che sono sopra la sua facultà e potenza. Maestruzz. 2. 7. 10. Il secondo modo è detto presunzione intorno a se medesimo, cioè quando alcun di se medesimo presume oltra a ragione. But. Purg. 11. 2. È presunzione pigliare a sè quel, che è d'altrui, come quando l'uomo si tiene lo migliore artista che si truovi, ed aracci degli altri più sufficienti di lui. Dant. Purg. 3. Star li convien da questa ripa in fuore Per ogni tempo, ch'egli è stato, trenta, In sua presunzïone. But. ivi: In sua presunzione, cioè in sua superbia, non ritornando all'obbedienza. Bocc. Nov. 9. g. 5. Tu non ti debbi maravigliare della mia presunzione. E nov. 2. g. 9. Non amor, ma pazzía era stata tenuta da tutti l'ardita presunzione degli amanti. Coll. SS. Pad. 1. 20. 14. var. Traendogli ad errori di resíe, ed enfiate presunzioni. [Laz.] E 24. 26. Levato per vento di presunzione, non ho mandato fuori tale fuoco, quale il Signore venne a mettere in terra, il quale egli desidera che molto arda. = M. V. 7. 1. (C) Aggravati da que' medesimi signori, e da' loro successori, per disordinata presunzione. Cavalc. Med. cuor.L'ardimento e prosunzione mostra d'essere amistà (la stampa pag 215 legge: presunzione, e var.). Bern. Orl Inn. 7. 73. Se usata ho io troppa prosunzione, Perdon vi chieggio riverentemente. E. 36. 59. O per ardire, o per prosunzïone Questa maladizion venga a trovare. Segr Fior. Legaz. Franc. 15. 589. (M.) E la prosunzione nostra escuseranno con l'affezione, che ci fa parlare così. [g.M.] E Stor. fior. l. 3. Con grande audacia e maggior prosunzione. = Bemb. Pros. 1 8 (M.) Di molta presonzione potremmo essere dannati [G.M.] Fag. Commed. L'ambizione e la presunzion di se stesso.

[Camp.] Per lo Presumere di salvarsi senza merito. Somm. Lo primo peccato contro el santo Spirito si è presunzione, la quale fa troppo allargare la misericordia del nostro Signore, e poco pregiare sua giustizia.

[Camp.] In senso di Speranza. Bib. S. Greg. Prol. I. in Job. Quanto dalli presenti mali più fortemente sono dipremuto, certo più veramente respiro per la eterna presunzione.

2. Senso intell. (Rosm.) Presunzione è una facoltà che appartiene a quella degli assensi, e che soggiace all'arbitrio quando sia necessaria per operare: tiene luogo di verità presunzione piena, quando posta legittimamente e quando sia causa dell'erroneità dell'assenso. – Presunzione naturale e razionale. T. Giudicare, Affermare, Indurre, Argomentare per presunzione, per via di presunzione, di presunzioni.

Bocc. Nov. 3. g. 2. (C) La qual dubitazione, o per presunzione, o per alcuno atto, che Alessandro facesse subitamente l'abate conobbe e sorrise.

(Leg.) Conseguenza più o meno probabile che la legge o il magistrato cava da un fatto noto rispetto all'ignoto.

[Can.] Quando si ammette la prova in contrario di ciò che si presume, la presunzione si dice juris; quando, date certe condizioni, la legge presume talmente vero il fatto, che più non consente veruna prova in contrario, la presunzione si dice juris et de jure. = Maestruzz. 2. 7. 10.(C) La presunzione è d'alcuno fatto dubbio alcuna volta piena, alcuna volta mezza piena prova. [Val.] Fag. Comm. 6. 318. Ha la presunzione contro. [Cont.] Stat. fior. Calim. I. 71. Inquisizione, per officio de' signori consoli segretamente fatta per testimoni, a' quali non tocchi il fatto; e per piuvica fama e per presunzioni e certi indizi verisimili. [Cors.] Pallav. Stor. Conc. 10. 14. 2. Aver egli tenuta fin a quell'ora la traslazione per buona in conformità della presunzione legittima, e della fama comune. E 4. 10. 8. In virtù di esso (sposalizio), giusta la presunzione de' canoni, sarebbe passato in contratto di matrimonio presente.

T. E nel senso leg. e in più gen. La presunzione sta a favor mio. La presunzione sta per l'opinione vostra, per la congettura più conforme agli indizii.
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