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Informazioni utili online sulla parola italiana «reggere», il significato, curiosità, coniugazione del verbo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Reggere

Verbo

Reggere è un verbo della 2ª coniugazione. È un verbo irregolare, sia transitivo che intransitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è retto. Il gerundio è reggendo. Il participio presente è reggente. Vedi: coniugazione del verbo reggere.

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di reggere (sostenere, supportare, sorreggere, tenere, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
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Liste a cui appartiene

Lista Parole Monovocaliche [Reggente, Reggenze « * » Reggerebbe, Reggereste]

Informazioni di base

La parola reggere è formata da sette lettere, tre vocali (tutte uguali, è monovocalica) e quattro consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: gg. Lettera maggiormente presente: e (tre).
È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (regge). Divisione in sillabe: règ-ge-re. È un trisillabo sdrucciolo (accento sulla terzultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con reggere per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Il primattore sa reggere la scena da vero mattatore.
  • Per appendere un grande quadro al muro e reggere saldamente il suo peso, bisogna utilizzare dei buoni ganci.
  • L'oratore era talmente bravo che, durante il convegno e per tutta la serata, riuscì a reggere la conversazione.
Citazioni da opere letterarie
La scotennatrice di Emilio Salgari (1909): Passarono in rivista una ventina d'animali, ed avendone trovati un paio arrostiti quasi perfettamente, tagliarono dei pezzi di gobba e strapparono un paio di lingue, poi scapparono a tutte gambe verso gli occhi, non potendo più reggere a quell'odore che non era troppo appetitoso, non essendo tutti gli animali perfettamente cucinati.

Fedele di Antonio Fogazzaro (1887): Non seppe reggere al ricordo delle parole dure che più l'avevano offesa. Le mancò la voce. — È stata troppo amara — soggiunse dopo un istante, sospirando. — Troppo amara! Perché lui, caro, gli voleva bene, malgrado tutto, al mio papà, e quel che ho fatto per tornare con il mio papà, me lo ha insegnato lui dal paradiso. Solo non voleva che andassi sul teatro.

Il romanzo della fanciulla di Matilde Serao (1921): Dopo dieci minuti, non potendo reggere, Matilde Cipullo si levò su, andò via, portandosi Giovannino Pasanisi, cercando dappertutto le Cafaro. Le Sanges si rodevano, esse avevano litigato con la Cipullo da quando ella era zitella, giammai ella aveva voluto far la pace con loro, le trovava troppo ineducate, troppo straccione, le sarebbe stato impossibile maritarle mai.
Espressioni e Modi di Dire
  • Reggere il moccolo

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per reggere
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: leggere, reggerà, reggerò, reggete.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: leggera, leggeri, leggero, leggerà, leggerò.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: egee.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: reggerei, reggerle, reggerne.
Parole con "reggere"
Iniziano con "reggere": reggerei, reggeremo, reggerete, reggerebbe, reggeremmo, reggereste, reggeresti, reggerebbero.
Finiscono con "reggere": correggere, sorreggere, ricorreggere.
Contengono "reggere": gareggerei, pareggerei, amareggerei, amoreggerei, correggerei, gareggeremo, gareggerete, ombreggerei, pareggeremo, pareggerete, scoreggerei, sorreggerei, torreggerei, amareggeremo, amareggerete, amoreggeremo, amoreggerete, correggeremo, correggerete, destreggerei, favoreggerei, furoreggerei, gareggerebbe, gareggeremmo, gareggereste, gareggeresti, guerreggerei, ombreggeremo, ombreggerete, pareggerebbe, ...
»» Vedi parole che contengono reggere per la lista completa
Parole contenute in "reggere"
ere, regge.
Incastri
Inserito nella parola gai dà GAreggereI; in amai dà AMAreggereI; in cori dà CORreggereI; in paté dà PAreggereTE; in tori dà TORreggereI; in amate dà AMAreggereTE; in cormo dà CORreggereMO; in corte dà CORreggereTE; in desti dà DESTreggereI; in paste dà PAreggereSTE; in pasti dà PAreggereSTI; in sorte dà SORreggereTE; in torte dà TORreggereTE; in amammo dà AMAreggereMMO; in amaste dà AMAreggereSTE; in amasti dà AMAreggereSTI; in scosti dà SCOreggereSTI; in gabberò dà GAreggereBBERO.
Inserendo al suo interno est si ha REGGERestE.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "reggere" si può ottenere dalle seguenti coppie: relè/leggere, regredì/redigere.
Usando "reggere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * rete = reggete; * rendo = reggendo; * evi = reggervi; * resse = reggesse; * ressi = reggessi; * reste = reggeste; * resti = reggesti; * egli = reggergli; correre * = correggere; passere * = passeggere; * ressero = reggessero; soffrire * = soffriggere; ricorrere * = ricorreggere.
Lucchetti Riflessi
Usando "reggere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erte = reggete; * errai = reggerai.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "reggere" si può ottenere dalle seguenti coppie: corregge/corre.
Usando "reggere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * redigere = regredì; corre * = corregge; * aie = reggerai; * mie = reggermi; * tiè = reggerti; * vie = reggervi; soffriggere * = soffrire; * remore = reggeremo; * glie = reggergli.
Sciarade incatenate
La parola "reggere" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: regge+ere.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "reggere" (*) con un'altra parola si può ottenere: ami * = armeggerei; api * = arpeggerei; * ile = rieleggere; * ili = rileggerei; coti * = corteggerei; patì * = parteggerei; poti * = proteggerei; * ilei = rieleggerei; spot * = sproteggere; toni * = troneggerei; cotte * = corteggerete; fonti * = fronteggerei; gechi * = grecheggerei; laghi * = largheggerei; patte * = parteggerete; * imani = rimaneggerei; soste * = sorseggerete; tonte * = troneggerete; tacchi * = traccheggerei; spadoni * = spadroneggerei; ...

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Imperare, Comandare, Governare, Reggere, Amministrare, Regolare, Dirigere - Imperare è un comandare assoluto per quel diritto che dà l'autorità legittima o la forza: è comandare da un grado sommo nell'umana e sociale gerarchia: così da imperare, imperatore, impero e imperio. Governare è propriamente fare buon governo di cosa propria, o d'altra affidataci; ma il governare, come si intende generalmente, è de' re, dei sovrani, e contiene in sè il comandare, il reggere e anche l'amministrare: comandare col fare le leggi, altri statuti o passaggere ordinanze; reggere col provvedere che le leggi siano eseguite, che lo Stato non declini con disonore, e che il popolo, diritto, unito e concorde cammini nelle vie della civiltà. Amministrare, non è a vero dire proprio del sovrano, ma ei sceglie gli amministratori, e delle cose amministrat egli vien riferito, e per questo, indirettamente, amministra. Amministrare è fare e trattare gli affari dello Stato; s'amministra la giustizia, la finanza, la guerra e via via. Regolare è dare norme e regole; regolare una casa, una cosa qualunque, è dirigerla secondo queste regole; e dirigere non è spingere verso la meta, ma regolare il corso delle cose, la forza d'impulsione che le fa procedere, in modo che alla meta abbiano a pervenire. [immagine]
Dominare, Padroneggiare, Reggere, Predominare, Dominatore, Padrone, Signore - Dominare, da dominus, signore, Dio; dunque si domina da un’altezza fisica o morale, reale o fittizia; il forte domina il debole, le alture dominano il piano. Predominare è più che dominare; è dominare da più alto luogo; è dominare eziandio su chi domina; è il dominare per eccellenza: molte passioni dominano di solito il cuore dell’uomo; una però sempre vi predomina, e alla voce sua le altre tacciono e si nascondono. Padroneggiare è far da padrone, è avere in mano e poter fare di qualche cosa ciò che si vuole per diritto o per forza; uno padroneggia anche se stesso quando sa rendersi assoluto moderatore de’ suoi interni movimenti, delle sue passioni. Reggere è impedire che altri non cada; è adunque sostenere, condurre, direi quasi, amorevolmente. Iddio regge l’universo; la madre regge i passi vacillanti del tenero figlio; dominare è più nobile; padroneggiare è più dispotico; reggere è quasi paterno. Padrone è chi ha il diritto di dominare; dominatore è chi l’esercita: qualche volta non è il padrone che domina; è qualche sua creatura; è qualcheduno che per artifizio o per effetto di qualche men retta condiscendenza s’impadronisce del suo volere e della sua autorità: la padronanza è più assoluta, la dominazione è più larga. Signore è più titolo di dignità che appellazione di padronanza: il signore aveva certi diritti che padrone assoluto non lo facevano: al signore, gloria, onore, rispetto; al padrone, la cosa e la persona stessa: Iddio però è signore e padrone dell’universo. [immagine]
Dire il vero, Reggere - «Non dire il vero usasi parlando di parte del corpo o indebolita, o incomodata, che non regga bene, non faccia l'ufficio suo. Al vecchio le gambe non dicono il vero. A chi si sente, o per malattia, o per applicazione, o per età, aggravata o vuota la testa, il capo non dice più il vero; cioè non solo non regge, ma non ha nemmeno la forza necessaria a connettere». Tommaseo. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Reggere - V. a., Rifl. e n. ass Sostenere Regere, aureo lat. Bocc. Nov. 7. g. 2. (C) Non potendone per la contrarietà del tempo tanti reggere il paliscalmo, andato sotto, tutti quanti perirono. Dant. Inf. 24. Levando me invèr la cima D'un ronchione, avvisava (aocchiava) un'altra scheggia, Dicendo: sovra quella poi t'aggrappa; Ma tenta pria, s'è tal, ch'ella ti reggia. Sagg. nat. esp. 64. In cima alle quali l'argento non si dee reggere a un pezzo all'ordinaria misura. E 186. Vi si ritornò a metter su la croce, la quale non solamente tornò a reggervisi, ma vi posava con più vantaggio di prima. [Cont.] Bart. C. Arch. Alb. 81. 17. Dal piano de' fossi si innalzi un muro tanto grosso, che gagliardissimamente possa reggere ìl peso della detta terra che vi si aggrava. Fal. Vas. quadri, I. 6. Non si fanno poi tanto giusti che gli aguagliotti si combacino con le femminelle, perchè tal travaglio del timone volle reggersi su tutte, e non sopra una che fosse più alta.[Laz.] Segner. Mann. magg. 25. Se dunque tu vuoi conoscere a quale segno di forze omai ti truovi, mira a quale segno puoi reggere i pesi altrui Se li reggi assai bene, tu sei robusto; se non li reggi, non sei.

[G.M.] Gli venne un giramento di capo, e, se non lo reggevo, cascava in terra. – Vedendolo sdrucciolare, allungò il braccio e lo resse.

2. Per Governare, Regolare. Bocc. Nov. 10. g. 6. (C) Tempo è, Dioneo, che tu alquanto provi, che carico sia l'aver donne a reggere, ed a guidare. Dant. Purg.7. L'altro,… Resse la terra, dove l'acqua nasce Che Molta (Moldava) in Albia, e Albia (Elba) in mar ne porta. E 20 Di me (Ugo Capeto) son nati i Filippi, e i Luigi, Per (da) cui novellamente è Francia retta. Petr. Canz. 4. 4. part. II. E reggo, e volvo quanto al mondo vedi. G. V. 9. 229. 1. Mischiaro della gente, che non avea retta la terra dal tempo del conte di Battifolle infino allora. Guicc. Stor. 10. 480. Furono già dominati (gli Svizzeri) dai duchi d'Austria, dai quali ribellatisi, già è grandissimo tempo, si reggono per loro medesimi, non facendo segno alcuno di recognizione, nè all'imperatore, nè ad altri principi.

Dant. Inf. 10. (C) Ma non cinquanta volte fia raccesa La faccia della donna che qui regge (la luna, in inf. aveva nome Proserpina; cinquanta mesi non passeranno), Che tu saprai quanto quell'arte pesa. Guicc. Stor. 17. 23. (M.) Le quali ragioni sarebbero forse prevalute appresso a lui, se quegli che reggevano in Siena fossero con quella moderazione, la quale nelle cose che importano poco debbono usare i minori verso i maggiori. Din. Comp. 1. 4. Nell'anno della incarnazione di Cristo 1200, reggendo in Firenze la parte Guelfa, essendo scacciati i Ghibellini, uscì d'una piccola fonte uno gran fiume.[Laz.] Mont. Il. 23. 419. Coll'arte in mar da venti combattuto Regge il piloto la sua presta nave.

[Cont.] Reggere un fondaco, una bottega. Stat. Fabbri Fior. 16. Niuno maestro o lavorante, il quale sopra di sè non reggessi la bottega, ardisca in sul suo lavorio fare alcuno segno suo proprio.

Fig. [G.M.] Cresc. Tratt. Agr. La luna, perchè alla terra è prossimana, regge e governa tutte le cose della terra, e ajuta a pullulare e a mettere.

3. [Camp.] Ajutare, Guidare, Regolare e sim. D. 2. 1. Ma se Donna del ciel ti muove e regge, Come tu di', non c'è mestier lusinga, Bastiti ben che per lei mi richegge (tu a me faccia richiesta nel nome di lei).

4. Reggere, per Far resistenza, Sostenere la forza e l'impeto. G. V. 12. 38. 5. (C) Quelli che ressono al campo, rimasono tutti morti. Cron. Morell. 265. E' ti verrà a sottrarre e richiederti; se tu non reggerai al primo colpo, egli entrerà più adentro. G. V. 9. 305. 12. (C) Il dannaggio de' morti alla affrontata prima fu piccolo, per lo poco reggere che fece l'oste de' Fiorentini. (Qui a modo di Sost.) Sagg. nat. esp. 139. Questa avendo retto a molti agghiacciamenti, senza dare alcun segno di manifesta rottura, fu da principio cagione di non piccola maraviglia.

[G.M.] Chi regge a questi stridori? – In quella stanza c'è un puzzo di tanfo che non ci si regge.

5. Reggere, per Sostentare, Mantenere, Nutrire. Bocc. Nov. 2. g. 7. (C) Ed esso con l'arte sua, che era muratore, ed ella filando…, la lor vita reggeano, come potevano il meglio. Vit. SS. Pad. 2. 94. Quand'egli stava solitario al monte Sinai, temperatamente e discretamente reggeva la sua vita in quelle cose che al corpo erano necessarie. Fav Esop. M. 179. (M.) E in tal maniera negando (le mani e i piedi) di non voler reggere il ventre, esso si trovava voto e indebolito, e dimandava adiuto alle mani, e piedi. Malm. 1. 37. (C) Non tiran paga, reggonsi d'accatto.

6. Per Sofferire, Comportare. Fir. Trin. 2. 2. (C) E poi io ho retto più d'un anno questa vedovanza.

Dicesi anche Questo vino regge poca o molt'acqua, per accennare che il detto vino mescolato coll'acqua perde poco o molto del suo sapore. (M.) Il Vocab. alla v. GRANDE, § 53. [G.M.] Anco i Greci davano l'epiteto di πολύφορος al vino generoso.

[Cont.] Reggere al fuoco. Dicesi de' mattoni che non si sformano o squagliano al fuoco. Neri, Arte vetr. IV. 62. L'estremità interiore del fondo del fornello, quale vuole esser di pietra tenera, che regga al fuoco. Tratt. Arte mus. I. 1. Mettilo (il vetro) in un vaso che regghi al fuoco, nel fornello da bicchie, o altro fornello.

[Cont.] N. ass. Biring. Pirot. II. 14. Li vasi che si mettono in fornace non sieno in alcuna parte sfessi, e che nel foco sieno molto ben cimentati, e che regghino.

7. Per Durare semplicemente. Tac. Dav. an. 1. 1. (C) La podestà de' Dieci non resse oltre due anni (il testo lat. ha: ultra biennium valuit).

8. Dicesi anche delle cose che son fatte bene, conforme alle regole. Bellin. Lett. Menz. 316. (Man.) Questi signori Accademici… ve ne riconoscono con verità non poche (delle imprese), che non reggono punto nè poco.

9. Vale anche Perseverare, Continuare nello stato abbracciato. Vit. S. Franc. 214. (M.) Onde seguì poco tempo che il predetto Frate non resse all'Ordine, e tornò al secolo [G.M.] Si voleva far monaca, ma non resse alle prove.

10. Reggere, si dice anche delle tinture che mantengono il fiore, e la vivezza del lor colore; contrario di Smontare. (M.)

11. [Val.] Far prova, Resistere. Fag. Rim. 1. 55. La nave Del viver vostro in più d'un scoglio a un tratto Diede, ma resse. [Cont.] G. G. N. sci. XII. 111. Vediamo una verga, per esempio, d'acciajo o di vetro, reggere per lo lungo il peso di mille libbre, che fitta a squadra in un muro si spezzerà coll'attaccargliene cinquanta solamente. Vas. Arch. III. In questo modo di fare può veder ciascuno che il fregio si regge da sè, e così la cornice, la quale posa quasi tutta in sull'arco di mattoni.

12. [G.M.] Reggere, a certi giochi di carte, significa Avere una carta superiore a quella dell'avversario. Si faceva a calabresella e mi reggeva col due. L'ho retto di regio.

13. [Val.] Difendere, Ajutare. Fag. Comm. 5. 24. Federigo, per reggere vostro padre, non entrava nell'imbroglio di bastonarlo. [G.M.] Se voi mi reggete nell'impresa, spero di terminarla felicemente. – E vedendo che uno è dalla parte del torto, si suol dire: Non vi reggo più; Non vi posso reggere.

14. [Val.] Per Tenere il segreto. Fag. Comm. 1. 202. Gli è dimolto se le reggano!

[G.M.] Reggere il lazzo, la celia; Non gli scoprire. Fag. Commed. Vogghio (voglio) reggere il lazzo. Baldov. Compon. dramm. Questo lazzo s'è retto. (Men com.).

[G.M.] In altro, senso, Reggere la celia; Non averla per male. È uomo che sa regger le celie, gli scherzi. – E coll'A. Regge alle celie, e non piglia mai i cocci.

15. [Val.] Esser d'accordo. Fag. Comm. 5. 185. Volendo bene ella alla Signora Eleonora, dovrebbe piuttosto tenerla da lei, e reggere a tutto quello, che siam per fare.

Più ass. Gell. Sport. 2. 3. (C) Grano non è più da toccare, che ella se n'accorgerebbe; il fittajuolo di piano non vuol più reggere, da tor più nulla non v'è per casa.

16. Reggersi per Governarsi, Tenere una certa regola nell'operare, e nel guidare le cose proprie, o l'altrui. Petr. Son. 18. part. II. (C) Secondo lei convien mi regga e pieghi, Per la dolcezza che nel suo dir prendo. Salvin. Disc. 2. 347 (M.) Videro per esempio i Romani, la tutela essere un'incumbenza utilissima per coloro, che per l'età sono inabili a difendersi, e a reggersi; ma gravosa altrettanto per chi l'esercita.

Per Tener modo, Governarsi, Adoperare i mezzi opportuni. Guar. Past Fid. 2. 1. (M.) Ond'ella possa Meglio spïare, e più sicuramente L'animo della Ninfa, e sappia come Reggersi, o con preghiere, o con inganni. Cas. Lett. Gualt. 194. (Man.) Bisogna che… legga a Sua Santità le mie lettere sopra ciò perchè io possa sapere come reggermi.

17. † Reggersi, per Trattenersi, Fermarsi. Dial. S. Greg. M. 2. 36. (C) Rendimilo figliuol mio; per le quali grida San Benedetto si resse, e disse. Cavalc. Espos. Simb. 1. 185. (M.) Avvegnachè li nepotilli piangendo ti si gittassero al collo, non ti reggere con loro per ciò, ma passa,… Vit. SS. Pad. 2. 139. E poi partendosi seguitarono il loro cammino, e trovando per la via dell'acqua, Zaccheria si resse per bere. [Tav.] E II. p. 20. Trovò uno che gli furava ogni cosa: allora egli non mostrando che le cose fossono sue, mandando vista d'essere un forestiero, res sesi, e aiutollo caricare lo somiere pacificamente

18. † Reggersi, per Comportare, Sofferire. Vit. SS. PP. II. 29. Diceano i frati… che l'abate Arsenio non leggermente si reggeva con altri a stare.

19. (Mar.) [Cont.] Nel signif. del § ult. di Reggente. Fal. Vas. quadri. I. 9. Il vascello… si regge meglio della borina, che non scade tanto sotto vento. Pant. Arm. nav. 69. Nelle borasche e con i venti gagliardi sarà pericoloso, ed anco geloso (vascello), cioè facile a piegarsi da li fianchi; perchè essendo di quella forma, e con poco quartiero, non si potrà reggere bene sotto alle vele, e per conseguenza sarà facile a scoprire i fianchi or da una parte e or dall'altra.

20. Aver sostegno, Far fondamento. [Val.] Fortig. Capit. 3. 20. Trista cosa È l'umana grandezza, ed ogni fasto, E che sul nulla egli si regge e posa.

21. Altri modi.

Potere o Non poter reggere la spesa, vale Avere o Non avere facoltà o mezzi di fare, o non fare la spesa, di cui è discorso. Salvin. Disc. 2. 487. (M.) Presso i Greci quegli che potevano reggere la spesa, bisognava che fossero assolutamente provveditori degli spettacoli, e delle feste pubbliche per dar sollievo, e ricreazione al popolo.

22. Reggere al danaro o danajo, vale Non lasciarsi corrompere. Car. Lett. ined. 2. 78. (C) Di quell'altro si risolve non tentarlo, non l'avendo per uomo da reggere al danaro.

E, men com. Reggere al danaro, per Aver modi da spendere. [Giust.] Cecchi, I Riv. I. 2. Vostro padre Regge al danaio.

23. Reggere al dente, dicesi delle Cose sode, come frutti, carne, ed altro, le quali non cedono facilmente alla pressione dei denti. Soder. Colt. 97. (Man.) E userai appresso quest'altra regola di scegliere di detta vigna i migliori vizzati che vi siano, cioè l'uva che tu senta che regga al dente, più soda che l'altra e di buon sapore. E 119. Per essere soda di granelli e radi (l'uva detta barbarossa) fa buon vino, e regge al dente.

24. Reggere alla prova, dicesi d'ogni cosa che si conserva la medesima senza alterazion nel far prova della sua bontà. (M.) V. PROVA, § 30.

25. Reggere al martello, si dice dei metalli, che col batterli si distendono senza rompersi. [Cont.] Biring. Pirot. I. 5. Questo (stagno) puro, ed anco mescolato con piombo, reggesi benissimo al martello. = Varch. Quest. Alch. 9. (M.) E questo non è altro che cercare, se l'alchimia è vera, cioè se si può mediante l'arte fare dell'argento e dell'oro artifiziale, che sia della medesima spezie…, e in somma che regga, come si dice volgarmente, al martello.

26. Reggere con alcuno, o sim. Durare, o Star d'accordo con seco. Cecch. Esalt. Cr. 2. 1. (C) Tu sai ch'or son quattr'anni (non potendo Regger più con mio padre) io me ne andai… Inverso Damïata. Tac. Dav. Stor. 2. 66. Poco ressero insieme tanti odii armati (il testo lat. ha: nec diu quies fuit).

[G.M.] Chi ci regge con quell'uomo bisbetico? – È una casa dove le persone di servizio non ci reggono un mese.

27. Fig. Reggere. Ass. Si dice del Corrispondere a' nostri desiderii, o alle nostre speranze. Sagg. nat. esp. 248. (C) Quest'opinione avendo noi voluto mettere al cimento dell'esperienza, ci parve, che ci reggesse assai bene.

28. Reggere fra o tra mano, o fra le mani ad uno, vale Secondare questi le altrui intenzioni in un fatto. Non com. Monigl. 3. 428. (Gh.) Forse non mancheranno (i modi della vendetta). Reggetemi tra mano; E se lavoro in vano, Sette mio, vostro danno. E 3. 516. Inganno soprafino Tramai, come t'è noto; e se fra mano Mi reggi tu, io non lavoro invano. Baldov. Chi la sorte, ecc. a. 1. s. 6. p. 10. l. 4. Se voi Tra le man mi reggete, Presto presto vedrete Il negozio, padron, venire a' ferri.

29. Reggere il tormento, o al tormento, si dice degli accusati che non confessano quello su che cade l'accusa o il sospetto, benchè tormentati. Boez. Varch. 4. 6. (C) Certi che ressero a' tormenti, nè furono potuti vincere da' quelli, arrecarono esempio agli altri, la virtù non potersi vincere da' mali.

30. [Val.] Regger la mula, prov. volg. Esser d'accordo in cose non buone. Fag. Comm. 5. 405. E tutti regger la mula e star chiotti? O ribaldoni! [G.M.] E altrove: Voi, madonna Domenica, nella quale ho avuta tutta la fede, e riposta in voi tutta la buona guida e custodia della mia figliuola, ora reggerle la mula e far la mezzana! E più trivialmente dicono, Reggere il venti, e anco Reggere il sette.

31. [Ross.] Reggere un coro vale Mantenerlo nella giusta intonazione, e farlo andare unito e a tempo, mediante l'accompagnamento di uno o più strumenti. Don. 9. 252. Altro è sonar solo, altro sonare in compagnia d'altri strumenti, o di voci, o di voci, e di strumenti insieme, ed altro sonare per reggere un coro.

32. Altri modi n. pass.

Non reggersi ritto, o in piedi, o Non si reggere ass., Non poter sostenersi per debolezza o per malattia. Buon. Tanc. 3. 12. (M.) Orsù i' verrò anch'io: dammi la mana Ch'io non mi reggo.

33. Reggersi a galla, dicesi delle Cose che stanno sulla superficie di qualsisia liquido. Sagg. nat. esp. 10. (C) Quelle palline, che nel più intenso grado del freddo a gran pena in lei si reggeano a galla, saranno le prime a muoversi inverso 'l fondo.

34. Reggersi a popolo, a consoli, e sim. si dice d'una città, o sim., in cui il potere viene esercitato dal popolo, dai consoli, o sim. G. V. 1. 57. 1. (C) La detta cittade si resse gran tempo al governo e signoria degl'imperadori di Roma. E 2. 7. 3. Da quel tempo innanzi li Romani si cominciarono a reggersi per patricii. Boez. Varch. 1. 5. Conoscerai che ella non si regge a popolo, come faceva già quella degli Ateniesi. Borgh. Mon. 151. Che la città allora non si reggesse a consoli. E 194. (M.) Queste nostre città Toscane… si ressono sopra di sè col nome di comuni, che assai propriamente alla voce Romanarespublica corrisponde.

35. [Cont.] Reggersi insieme, Reggersi in sè. Star unito senza disgregarsi. Lupic. Disc. mil. esp. 3. Se il terrapieno si reggesse insieme (che rare volte avviene) allora nelle tane che saranno fatte nel terrapieno si metterà della polvere di artiglieria; la quale, essendoli dato il fuoco, manderà in aria assolutamente il terreno della piazza del baluardo. Vas. Scul. IX. Perchè il modello di terra grande si abbia a reggere in sè, e la terra non abbia a fendersi, bisogna pigliare della cimatura, o borra che si chiami, o pelo. E nella terra mescolare quella, la quale la rende in sè tegnente, e non la lascia fendere.

36. [G.M.] Fare a reggersi; a spalleggiarsi, a ajutarsi, a difendersi. Per lo più in mal senso. E anco si dice: Fare a reggi a reggi. Quando si tratta d'imbrogli, certi caporioni fanno a reggersi; fanno a reggi reggi. (Più fam. il secondo).

[T.] I sensi lat. e it. di Ritto, Diritto, Diretto, Eretto, Retto; dichiarano quelli di Reggere; insieme con gli altri composti lat., Arrigo, Surrigo, e analoghi. L'accezione che comprende parecchi di questi sensi è la soc. In questa Reggere è Indirizzare insieme e Sostenere, muovere e ritenere, con autorità prossima e non violenta. Quindi la diff. da Imperare, che può essere potestà più forte e meno immediata. Onde di Dio T. D. 1. 1. In tutte parti impera e quivi (in cielo) regge: Quivi è la sua cittate e l'alto seggio. E 2. 11. O Padre nostro che ne' cieli stai, Non circoscritto, ma per più amore Che ai primi effetti di lassù tu hai. Ps. Reges nos in saecula. Oraz. Gli Dei e le genti mortali uno regge con giusto impero. Virg. Aen. 1. 229. Res hominumque Deûmque Aeternis regis imperiis. Meglio una prece della Chiesa: Degnatevi dirigere e santificare, reggere e governare i cuori e i corpi nostri, i sentimenti e le parole e gli atti, nella vostra legge e nelle opere de' vostri precetti… che meritiamo, col vostro aiuto, essere salvi e liberi e qui e eternamente.

II. T. In questo senso, specialm. del reggere gli uomini. Nelle preci della Messa: Per la Chiesa vostra santa, che la degniate pacificare, custodire, reggere, governare, insieme col servo vostro (il Pontefice e i Vescovi). – Il Pontefice regge la Chiesa in nome di Cristo; e gli altri Vescovi reggono le chiese loro.

T. Pallav. Ben. 4. 47. Chi regge il pontificato.

[Pol.] S. Greg. Om. 6. Da te uscirà il Condottiero, che reggerà Israele mio popolo (dal Vang.)

III. In senso sim., del paese; s'intende, in relaz. con gli abitanti. T. D. 1. 19. Nuovo Giason sarà, di cui si legge Ne' Maccabei; e come a quel fu molle Suo re, così fia (a) lui chi Francia regge. Dicevano in sim. senso Correggere. D. 1. 5. Tenne la terra che 'l Soldan corregge. E Petr. Canz. 2. 1. part. III. Poichè se' giunto all'onorata verga, Con la qual Roma e suoi erranti correggi.

IV. In senso sim. Ass. T. D. 3. 16. Quel della Pressa sapeva già come Regger si vuole… (convien governare). [Pol.] Din. Comp. 1. I grandi minacciavano squartare i popolani che reggeano.

T. D'autorità e civ. e eccles. Preposto a reggere.

V. Col Si, dice la forma del governo. [Pol.] Salvin. Disc. acc. 19. Atene e Firenze… tutte e due si reggevano a popolo. T. Reggersi a Comune. Non si dice Reggersi a re; perchè il pop. è retto dal re, o da chi per lui; non si regge. – Reggersi in libertà, ha senso più gen., di che poi. Non sempre que' che si reggono a popolo, si reggono in libertà.

VI. Nel senso di Condurre diritto, Dirigere, Indirizzare. [L.B.] C'è de' maestri che insegnano i principii della scrittura reggendo la mano del principiante. T. Arrighett. 1. Quello fanciullo il quale male resse le redine del padre. Qui è più che il sempl. Tenere o Sostenere, di che poi vedremo. Onde anche trasl. Reggere le redine della cosa pubblica. – Reggere con mano ferma, non solo Sostenere e Ritenere, ma Indirizzare, in senso più gen. [Pol.] Imit. Cr. 3. 30. 4. Signore, la tua mano mi governi e regga, acciocchè io non trapassi (non trascenda oltre i limiti, non prevarichi). T. Qui Reggere dice più che Governare; in quanto comprende le immag. e dell'indirizzare e del sostenere.

[Pol.] Bell. Man. 58. Il filo è rotto, ond'io regger solea Nell'ampio laberinto il cieco passo.

T. Prov. Tosc. 89. Non è buon re chi non regge sè (non sa governare, indirizzare, avviare e rattenere se stesso).

Col Si. T. Bart. Vit. Zucch. 2. Erano suoi penitenti, e si reggevano in tutto alla direzione di lui.

VII. T. Nel seg. antiq., Reggere ha mal senso, e traduce il Virg. Quid non mortalia pectora cogis?; perchè Cogo da Ago, e così forse Rego. [Cors.] D. 2. 22. Per che non reggi tu, o sacra fame Dell'oro, l'appetito de' mortali? (per quali vie torte non sospingi tu?).

VIII. Fig. analogia. T. Reggere le sorti d'Italia.

T. I principii che reggono il paese; Le massime che reggono la sua vita.

IX. T. Altro trasl. analogo. Nome che regge il verbo.

X. T. In senso aff. a Sostenere, rammenta quello del lat. Erigo. Tenere diritto; ma anche non per l'appunto in dirittura, tanto che la cosa retta non cada, o si muova al modo che deve. Palafitte per reggere la terra. Lastr. Agric. 5. 15. Le case dell'alta montagna son basse come capanne, co' tetti acuti assai, affin di regger le nevi.

T. Il Metast. Son., all'Aquila imperiale (Hor. Ministrum fulminis): Siam servi insieme, e se tu reggi il tuono, Io m'affatico a superar l'oblio. [L.B.] Atlante e Ercole che regge il mondo sulle spalle.

Fig. fam. [L.B.] Dalla debolezza non reggo neanche la penna in mano. – Negl'insulti di tosse o di vomito, Reggesi la testa all'ammalato.

[L.B.] Io mi posso far caricare d'un peso grave, e reggerlo; ma non posso portarlo altrove sinchè non venga un aiuto. Reggilo bene che non ti caschi.

[L.B.] Reggimi il cappello, la mazza, se desse noia a fare checchessia nel momento. – Reggimi un po' questo libro.

[L.B.] Reggere il posto a uno, intanto che questi momentaneamente si assenta.

[L.B.] Una volta usavano i paggi a reggere lo strascico alle principesse. Ora dicesi fam. iron. Farsi reggere lo strascico. T. Reggere il candeliere,dall'immag. di chi serve ad altri facendogli lume; Prestare servigi indecorosi per fine ignobile. – Regger corda, altro senso, non di lode, V. CORDA, § 21.

XI. Altra fig. in questo rispetto. T. Reggersi la pancia, Starsene ozioso, badando ai comodi proprii, quasi non adoprando ad altro uso le braccia. Peggio cheStare in panciolle.

T. Fom. Regger l'anima co' denti, quasi volesse sfuggire dal corpo: di chi ha poco fiato, forze languide.

T. Nei due preced. il Si corrisponde al lat. Sibi; nel seg. al Se. Reggersi in piedi. – Reggersi su un piede; Reggersi sulle mani e colle gambe all'aria; Reggersi col braccio sinistro per non cadere. – Reggersi sulle ali. Il Si corrisponde all'att. più evidente, Reggere la persona su questa o quella parte, Con questo o quel sostegno. In senso sim. D. 1. 14. Il destro piede è terra cotta; E sta in su quel, più che in sull'altro, eretto. V. anco il num. XVI.

XII. Altro trasl. T. C'è chi lo regge (col favore, co' denari).

T. Si reggon tra sè, Sostenersi l'un l'altro in parole e in fatti. I Francesi si reggono i' un coii'aitro fuor di casa meglio che gl'Italiani. Ass. Si reggono.

Men com. [A.Cont.] Reggerla da uno, Tenere la parte di qualcheduno; ed è più che Tenerla da uno. Oggidì molti la reggono da Tizio e molti da Caio, ma pochi dal comune.

XIII. T. Dall'att. Rego, i Lat. fanno Erectus e Directus, che dicono l'attitudine e dello stare e dell'andare. Quindi il verbo passò a essere quasi neut., ma sottintendesi Reggere se stesso a o contro. Il Contro dice forza più avversa o più minacciosa. Reggere all'assalto. Alla calunnia.

T. Non so com'io abbia retto a tanta fatica. Al dolore.

T. Reggere al tempo, Ai danni che questo porta seco; questo di cosa più che di pers.

T. Industrie che non reggono alla concorrenza estera. Prov. Tosc. 100. Donna che regge all'oro, val più che un tesoro.

XIV. T. Senso sim. ma più lato. Reggere al confronto, Non apparire da meno pers. o cosa. La distinzione regge a martello.

T. Io non reggo a certe cose, segnatam. in quel che concerne la compassione o la verecondia. – Non mi regge il cuore, segnatam. del coraggio che richiedesi a sostenere la vista del dolore altrui, per poterlo alleviare. Ma dice sovente così gente che non ha cuore.

XV. T. In questo senso ass. sottint. All'urto, A forza contraria. – Roba poco solida non regge.

Nel primo de' tre seg. vedesi espressa l'A, negli altri due sottint. [Pol.] G. Vill. 9. 237. La maggior parte de' Pisani, che poco ressero alla battaglia, si fuggirono. E 11. 110. Il Conte assalì que' d'Ispro, i quali non ressero, e si misero in fuga. E 7. 48. Nel quale abboccamento la cavalleria de' Bolognesi non resse, ma quasi senza dare colpo si misero alla fuga.

T. In D. 1. 10. Se tu mai nel dolce mondo regge, spiegasi per Ritorni, da Redire o Riedere, come da Fiedere per Ferire, che in D. 1. 18. è Feggia, e da Vedere Veggia. Ma potrebbesi anco intendere: Così tu possa, ritornando nel mondo, reggere agli assalti degli uomini e della sorte nemica.

T. Non mi regge il capo, Non lo posso tener ritto; o, Mi sento debole; o mi duole, mi gira. In altro senso. La testa non mi regge più, Non posso fermar l'attenzione a un oggetto, non intendo; le idee mi si confondono.

T. Se la salute regge (sottint. A tante scosse, A tanti travagli).

T. Non ci si regge dal caldo. Ass. Non ci reggo, o Non reggo, a qualunque sia sforzo o prova, di vigore, di coraggio, di pazienza. Così la locuz. compiuta Reggerebbe a parlare tre ore di fila, a lavorarne quattordici, sottint. di che si parla, può dirsi, Chi reggerebbe, o senz'altro Reggere.

[L.B.] Se la pazienza gli regge. Escl. fam. Pazienza, reggi! T. Similm., potrebbesi, Reggi, cuor mio!

XVI. Col Si ass. nel senso della locuz. compiuta not. al num. XI. T. Un edifizio più non si regge, se le sue parti vengono slogandosi e scompaginandosi tutte.

T. Un cavallo, una persona, appena si regge, sottint. In piedi, Su' suoi piedi. [L.B.] Reggiti al muro, A cotesto piuolo; Reggiti al mio braccio.

XVII. Ass. col Si, tr. [Pol.] G. Vill. 11. 92. Il Comune di Firenze di sue rendite assise ha piccola entrata, ma reggevasi in questi tempi per entrata di gabelle.Din. Comp. 1. La parte bianca non sapendosi reggere, chiamarono messere Schiatta Amati. T. Società, Istituto che si regge da cent'anni. Dice più che Durare, perchè può durare malamente. Dura anco il male, o il difetto, o una qualità accidentale; si regge quel che è bene, e che sta da sè. – Negozio, Traffico che si regge; Accreditato, Vantaggioso.

T. Un'impresa, una rivoluzione si regge.

T. Il dramma si regge, Si sostiene alla rappresentazione; ovvero ha in sè fondamento di ragione, di verità, di bellezza. Il contrario è Cade, Scade.

T. Siccome dicesi della pers. Non si regge ritto, Non si regge sulle gambe, In gambe; anche fig. d'argomentazione, di componimento, di periodo, di verso, dicesi a quella maniera; e con locuz. più eletta, ass. Non si regge.

T. Altro modo fam. che si reca al num. XI. Reggersi sugli steccoli, tr., a mala pena, di pers. o cosa, o ragionamento, che non abbia sodezza nè forza. Più com.Reggersi sui trampoli. Steccoli, dice più debolezza; Trampoli, talvolta, più pretensione. Onde in tr. di dicitore ambizioso e cercatore di grandigia.

XVIII. T. Ass. att. in altro senso dal not. in principio. Reggere la fatica, come dicesi Sostenerla. Ma non in tutti i modi che usasi. il neut. coll'A, si può questo quasi att., perchè qui gli è un'ell. che sottintende Contro il, o cosa sim.

[L.B.] Uccello troppo giovane non regge il volo. T. Anco Uccello abile e forte al volo, può non reggere a volo lungo o contro vento.

T. Reggere la prova; pare che dica un po' più che alla prova: pare che chi la regge governi più liberamente le forze proprie per vincerla.

[L.B.] Nel giuoco, Reggere la scommessa, Accettare la posta.

T. Più com. Reggere il vino, che Al, Poterne bere certa quantità senza che faccia male allo stomaco o al capo. [Cors.] Plut. Adr. Op. Mor. 5. 33. Pigliava cinque o sei mandorle amare per non inebriarsi; ma togliendole provarono che non reggeva quasi niente al vino.

T. Regge alla celia, chi dell'altrui celiare non si offende, ma sa rispondere celiando, e anche sul serio ma anco con garbo. Regge la celia, chi seconda la celia mossa da altri; sostiene il detto altrui con maniera che non stuoni da quello. Anco nel primo de' due sensi talvolta dicono Regger la celia; ma, giacchè distinzione può farsi, e l'uso la porge, sarà discrezione giovarsene.
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