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Informazioni utili online sulla parola italiana «riso», il significato, curiosità, forma del verbo «ridere», sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Riso

Forma verbale

Riso è una forma del verbo ridere (participio passato). Vedi anche: Coniugazione di ridere.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Wikipedia
Articoli interessanti e pagine web
Consigli Regali: Ricetta sartù di riso

Foto taggate riso

contadino vietnamita

Risotto con la zucca e i suoi fiori

Foto 923716003

Informazioni di base

La parola riso è formata da quattro lettere, due vocali e due consonanti.
È una parola bifronte senza capo, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (osi), un bifronte senza coda (sir), un bifronte senza capo né coda (si). Divisione in sillabe: rì-so. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con riso e canzoni con riso per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Ieri sera ho riso così tanto che non ricordavo più il mal di pancia che potesse venire.
  • Il riso è un alimento molto nutriente che si presta alla preparazione di pietanze particolari.
  • Insieme avevamo bevuto, riso e cantato ma una volta rimasti soli la malinconia ci assalì.
Citazioni da opere letterarie
La festa dei Canestri di Cesare Cantù (1878): La Tremezzina — Deh chi ha visto quel paese, e può nominarlo senza sentirsi scorrere sull'anima un riso? Ed io e voi, soave essere che mi consolate il presente e mi confortate l'avvenire, non ricorderemo mai quella piaggia senza un sentimento pari alla memoria d'un fanciullino volato in cielo sul fior dell'età, del quale non si rammentano che i sorrisi. Colà, nella vivace stagione traggono i ricchi dalla città a bearsi della calma campestre, a rintegrare le forze nel limpido aere tutto vita; e fra quell'amabile indistinto di colori e di fragranze, dimenticare i faticosi nonnulla cittadineschi.

La bella morte di Federico De Roberto (1917): Sul viso di Barbarini si lesse una penosa esitazione. Ma prima che ne uscisse, il capo macchinista gli si avvicinò. — La macchina è pronta. Posso provarla? — Perbacco! Ha fatto miracoli! — rispose il secondo, guardando l'orologio e sorridendo d'un riso un poco stentato. — Non ha fatto mai così presto!... Ma il comandante ha ordinato oramai che si parta alle cinque. Provi il timone, per ora!...

Seta di Alessandro Baricco (1996): Fecero scorrere un pannello di carta di riso, e Hervé Joncour entrò. Hara Kei era seduto a gambe incrociate, per terra, nell'angolo più lontano della stanza. Indossava una tunica scura, non portava gioielli. Unico segno visibile del suo potere, una donna sdraiata accanto a lui, immobile, la testa appoggiata sul suo grembo, gli occhi chiusi, le braccia nascoste sotto l'ampio vestito rosso che si allargava tutt'intorno, come una fiamma, sulla stuoia color cenere. Lui le passava lentamente una mano nei capelli: sembrava accarezzasse il manto di un animale prezioso, e addormentato.
Proverbi
  • Il riso abbonda sulla bocca degli stolti.
Libri
  • Il libro del riso e dell'oblio (Scritto da: Milan Kundera; Anno 1978)
Titoli di Film
  • Riso amaro (Regia di Giuseppe De Santis; Anno 1949)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per riso
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: liso, raso, reso, rido, rifò, rigo, rimo, risa, rise, risi, rito, rivo, roso, viso.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: disk, lisa, lise, lisi, lisp, mise, misi, miss, pisa, tisi, visi.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: rio.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si può avere: riuso.
Antipodi (con o senza cambio)
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: cosi, dosi, posi, rosi, tosi.
Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si può avere: sire.
Parole con "riso"
Iniziano con "riso": risone, risoni, risoffi, risolse, risolsi, risolta, risolte, risolti, risolto, risolva, risolve, risolvi, risolvo, risomma, risommi, risommo, risommò, risorga, risorge, risorgi, risorgo, risorsa, risorse, risorsi, risorta, risorte, risorti, risorto, risotti, risotto, ...
Finiscono con "riso": arriso, deriso, irriso, intriso, sorriso, elicriso, mondariso.
Contengono "riso": grisou, frisona, frisone, frisoni, derisora, derisore, derisori, irrisora, irrisore, irrisori, trisomia, trisomie, crisofita, crisofite, derisoria, derisorie, derisorii, derisorio, irrisolta, irrisolte, irrisolti, irrisolto, irrisoria, irrisorie, irrisorii, irrisorio, trisomica, trisomici, trisomico, crisocalco, ...
»» Vedi parole che contengono riso per la lista completa
Parole contenute in "riso"
Contenute all'inverso: osi, sir.
Incastri
Inserendo al suo interno bus si ha RIbusSO; con per si ha RIperSO; con alt si ha RISaltO; con chi si ha RISchiO; con pos si ha RISposO; con sos si ha RISsosO; con chiù si ha RIchiuSO; con otto si ha RIottoSO; con post si ha RISpostO; con volt si ha RISvoltO; con vegli si ha RISvegliO; con volto si ha RIvoltoSO; con guardo si ha RIguardoSO; con pecchi si ha RISpecchiO; con spetto si ha RIspettoSO.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "riso" si può ottenere dalle seguenti coppie: rianimo/animoso, rianno/annoso, riappiccico/appiccicoso, riavvi/avviso, ribollo/bolloso, ricalcolo/calcoloso, ricolerò/coleroso, riconci/conciso, ricopio/copioso, ricorro/corroso, ridanno/dannoso, rido/doso, rifilo/filoso, riformo/formoso, riga/gaso, rigelo/geloso, rigenero/generoso, rigioco/giocoso, rigusto/gustoso, rima/maso, rimacchino/macchinoso...
Usando "riso" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: arri * = arso; bari * = baso; cari * = caso; cori * = coso; dori * = doso; mari * = maso; muri * = muso; peri * = peso; pori * = poso; rari * = raso; * soda = rida; * sode = ride; * sodi = ridi; * sodo = rido; * sofà = rifa'; * sofà = rifà; * soma = rima; * some = rime; tari * = taso; teri * = teso; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "riso" si può ottenere dalle seguenti coppie: riamo/omaso, riel/leso.
Usando "riso" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * osai = riai; * osta = rita; * osti = riti; fumoir * = fumoso; * osando = riandò; * osanno = rianno; * oscena = ricena; * osceni = riceni; * osceno = riceno; * ossina = risina; * ossine = risine; * osserva = riserva; * osservi = riservi; * osservo = riservo; * ostenta = ritenta; * ostenti = ritenti; * ostento = ritento; * osservai = riservai; * ostentai = ritentai; * osservano = riservano; ...
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "riso" si può ottenere dalle seguenti coppie: averi/soave, dori/sodo, fari/sofà, ieri/soie, lari/sola, lettori/soletto, lori/solo, mari/soma, malari/somala, malori/somalo, mascheri/somasche, meri/some, miri/somi, migliori/somiglio, narri/sonar, nori/sono, piri/sopì, ritiri/soriti, spettatori/sospettato, stari/sosta, stateri/sostate...
Usando "riso" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: sodo * = dori; sofà * = fari; soie * = ieri; soma * = mari; some * = meri; sopì * = piri; * dori = sodo; * fari = sofà; * ieri = soie; * lari = sola; * lori = solo; * mari = soma; * meri = some; * miri = somi; * nori = sono; * piri = sopì; soave * = averi; sonar * = narri; * averi = soave; * narri = sonar; ...
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "riso" si può ottenere dalle seguenti coppie: rida/soda, ride/sode, ridi/sodi, ridica/sodica, ridici/sodici, ridico/sodico, rido/sodo, rifa'/sofà, rileggiate/soleggiate, riletta/soletta, rilette/solette, riletti/soletti, riletto/soletto, rileva/soleva, rilevano/solevano, rilevi/solevi, rilevo/solevo, rima/soma, rimare/somare, rimari/somari, rime/some...
Usando "riso" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: baso * = bari; caso * = cari; maso * = mari; muso * = muri; peso * = peri; poso * = pori; * gaso = riga; * maso = rima; * peso = ripe; * taso = rita; * toso = rito; * vaso = riva; taso * = tari; teso * = teri; toso * = tori; vaso * = vari; adeso * = aderì; corso * = corri; obeso * = oberi; scuso * = scuri; ...
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "riso" (*) con un'altra parola si può ottenere: pum * = purismo; * est = resisto; * mat = rimasto; * psi = risposi; * tra = ristora; * una = risuona; * uni = risuoni; * uno = risuono; tav * = traviso; tum * = turismo; uno * = urinoso; fano * = farinoso; * boma = ribosoma; * cute = riscuote; * spot = risposto; archi * = arrischio; becco * = breccioso; fante * = frainteso; pecan * = periscano; pecan * = precisano; ...

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Pasta di riso - I Chinesi hanno una specie di riso, noto nelle loro contrade col nome di neli, che somministra una colla più dura del legno e somiglia al bel marmo bianco. Ne fanno graziosi lavori, su'quali applicano le belle loro tinte. Occorrono però molti preparativi per estrarre quella sostanza. Noi non abbiamo cosa alcuna da paragonarle. [immagine]
Riso - Il nome di questo cereale viene dal latino oriza. Non esiste pianta che alimenti maggior quantità di persone di questa, e che in conseguenza sia più coltivata.

Non solo forma la base del nutrimento della più gran parte dei popoli infratropicali dell'Asia, dell'Africa e di America, ma anche se ne consuma moltissimo nelle altre parti del mondo. Sono innumerevoli le varietà del riso nell'Asia ed isole che da questa dipendono, perchè ivi egli è coltivato da epoca immemorabile. Meno molteplici sono desse in America, e meno ancora in Europa. Ve n'hanno di quelle i di cui grani son quasi rotondi, come il gonoundoli dell'Indie; altre che hanno una lunghezza di sei linee sopra mezza linea di diametro, cioè il benasouli pure delle Indio. N'esistono rossiccie, giallognole, nerastre, trasparenti, opache, sollecite, tardive, barbute ed imberbi. Il riso cresce naturalmente nell'acqua, e là inondandolo spesso è d'uopo coltivarlo se si vuole ottenerne raccolte abbondanti. Nel 1811. di Lasteyrie propose un metodo che faciliterebbe l'introduzione della sua coltura in Francia ed in molti paesi d'Europa, senza ch'essa recasse alterazione alla salute degli abitanti; e consisterebbe nell'irrigamento periodico, da sostituirsi a quello permanente. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Riso - Part. pass. e Agg. Da RIDERE. Lasc. Cen. 1. nov. 4. pag. 88. (M.) Tosto che Filocolo diede fine alla sua novella, risa e commendata da ciascuno. E Cen. 2. nov. 4. pag. 77. Tosto che Galateo venne a fine della sua favola, non troppo risa (della quale non troppo si rise), ma lodata assai da ciascuno,… A questo non com.

2. Deriso, Beffato, Schernito. (Fanf.)
Riso - S. m. (Bot.) Oryza sativa, Linn. Pianta che si coltiva ne' luoghi umidi e paludosi de' paesi caldi, il cui frutto, detto pur Riso formato a chicchi come il grano, se non che è bianco lattato, si mangia in minestra e in altre guise. Fr. Riz. Cr. 3. 24. 1. (C) Il riso è caldo nel primo grado, e secco nel secondo, ed è in sua natura pesante. [Cont.] Matt. Disc. Diosc. I. 16. In luoghi parimente paludosi nasce il malabatro in India, ed a noi in Italia il riso. Ord. Gab. Siena. La soma del riso ij soldi. = Rim. ant. P. N. Gall. da Pisa, 1. 149. (C) Ed io ponendo mente La vostra fresca cera Ch'è bianca più che riso. Buon. Fier. 2. 4. 15. (M.) Non vedete Voi da lontan che numero di vele? Dog. E che conducon elle? Sic. Io 'l so d'alcune: La più vicina pepi, l'altra meli, Lacrima l'altra, la seguente, riso. [G.M.] L. Giacomin. in Pros. fior. Condusse molte piante peregrine, introdusse la semenza de' risi. – Nel Veneto Minestra di risi, Mangiar quattro risi; una minestra insieme. È celebre l'aria di Giovacchino Rossini: Di tanti palpiti.

T. Minestra di riso. Mangia sempre riso. – Riso troppo cotto. – Riso di buona cottura. – Quel che rimane tuttavia sodo, i Ven. lo chiamano Vivo. [L.B.] Farina di riso, per le reciditure, o per dopo fattasi la barba. – Acqua di riso, Bevanda rinfrescante.
Riso - S. m. Aff. al lat. aur. Risus. Moto dei muscoli della bocca e del petto cagionato per lo più da oggetto di compiacenza. Nel plur. si dice Risa f., ma si trova usato anche Risi, m. Bocc. Nov. 10. g. 3. (C) Di che esse fecero sì gran risa, che ancor ridono. E nov. 9. g. 7. E con diversi motti sopra così fatta materia… in riso rivolsero il crucio di Nicostrato. E nov. 3. g. 8. Lasciarono andar Calandrino colle maggior risa del mondo. Amet. 9. Di che le compagne di Lia, vedutolo, a forza ritennero le vaghe risa agli occhi già venute per dimostrarsi. E 89. Di questo risono tutti gli Iddii: ma le risa rimase, ciascuno attento il viso rimirando di Giove, attendevano la sentenzia. Dant. Purg. 21. Che riso e pianto son tanto seguaci Alla passion, da che ciascun si spicca, Che men seguon voler ne' più veraci. Petr. Son. 187. part. I. Con sì dolce parlar, e con un riso Da far innamorar un uom selvaggio. Amm. ant. 7. 10. Sia il tuo riso senza romore, e la tua voce senza grido, e 'l tuo andar senza disordinamento. Bemb. Asol. 1. 37. Quello che a noi è d'infinite lagrime e d'infiniti tormenti cagione, suoi scherzi sono, e suoi risi, non altramente che nostri dolori. Cas. Uf. Com. 100. Rimuovansi adunque i risi smoderati…, e alcuni movimenti da lottatore. D. Gio. Cell. 61. (Gh.) Riso è riprensibile, se fia senza modo e fanciullescamente effuso. Magal. Lett. Ateis. 1. 241 in fine. Vi so dire che la vostra disinvoltura si troverebbe corta, e che le risa vi anderebbero poco in giù. Salvin. Annot. Fier. Buonar. p. 45. col. 1. Le risa grandi fanno dolere lo stomaco; laonde non solamente per la civiltà, ma anche per la sanità, è di astenersi dalle risa scarrucolate. E p. 568. col. 1. Stroscio delle risa nelle quali proruppe Sara nel sentirsi annunziare che ella vecchia aveva a partorire. [Laz.] Bart. Ult. fine, 1. 4. Qui finalmente Pirro, dopo grandissime risa, abbracciatolo, disse: faremo la più consolata vita del mondo. [G.M.] Segner. Crist. instr. 2. 19. 14. Le conversazioni, le crapole, i risi osceni. E 3. 31. 11. I motti osceni, le risa sgangherate, i racconti sozzi. Questo più com. E Quaresim. 11. 2. Risesi Faraone della minaccia; ma non andò molto che il riso cambiossi in pianto. E ivi, 34. 7. Qual di due vostri nemici stimerete voi aver maggior voglia di nuocervi, quel che v'insidia tacitamente alla vita, col riso in bocca, col sereno alla fronte, col mele a' labbri…, oppur quell'altro, il qual tosto vi mostra feroce il viso, vi scopre l'armi, vi addita il colpo?

[Cont.] Garimb. Prob. nat. 10. Vuole Galeno che i spiriti, o sia per titillazione o per allegrezza, si diffondino, e diffondendosi riempino il cervello, e causino il riso; di che ne seguita un storcere di bocca e di tutto il viso, ridendo, per la contrazione de' nervi che si fa nel dilatarsi de' spiriti.

2. È anche detto degli occhi esprimenti amore ed allegrezza. Petr. Canz. 8. 5. part. I. (M.) I' non poria giammai Immaginar, non che narrar gli effetti, Che nel mio cor gli occhi soavi fanno,… Pace tranquilla senz'alcuno affanno, Simile a quella che nel ciel eterna, Move dal lor innamorato riso.

3. [Camp.] Fig. per Aspetto, Volto. D. 3. 30. Così lo rimembrar del dolce riso La mente mia da se medesma scema. D. 2. 32. Così lo santo riso A sè traèli con l'antica rete.

4. Fig. per Allegrezza, Festa, Gioja. Dant. Par. 27. (M.) Ciò ch'io vedeva mi sembrava un riso Dell'universo; per che mia ebbrezza Entrava per l'udire e per lo viso. Ar. Fur. 16. 68. Avea di nuovo lor levato il riso L'ucciso Pinabello e Bertolagi. Canig. Rist. 122. (Man.) In voi si truova ogni sollazzo e riso, Ogni misericordia e ogni bene.

5. [Camp.] Fig. per Lieto splendore. D. 3. 14. Ben m'accors'io ch'i' era più levato, Per l'affocato riso della stella, Che mi parea più roggio che l'usato. E ivi, 17. Quell'amor paterno Chiuso e parvente del suo proprio riso. (Parla dell'anima beata di Cacciaguida). D. 3. 20. O dolce Amor, che di riso t'ammanti, Come parevi ardente in que' favilli (spiriti lucenti) Ch'aveano spirto sol di pensier santi!

6. [Val.] Risa da matti e matte. Sgangherati. [Laz.] Coll. SS. PP. 4. 19. Della quale superbia due sono le spezialità; l'una è che seguita ordinamento…; l'altra che in sfrenata libertà e in risa matte si risolve. [Val.] Fortig. Ricciard. 14. 47. Incominciaro a far risa da matti.

7. Riso sardonico. Specie di convulsione, che contrae dall'una parte e dall'altra i muscoli delle labbra; così chiamato perchè somiglia all'effetto che produce un'erba che nasce in Sardegna. Questa simile alla Cedronella, contrae i muscoli della bocca di quelli che ne mangiano, e li fa morire a modo di chi ride. Lib. cur. malatt. (C) Di qui nasce il riso sardonico, e lo scontorcimento della bocca.

[Cont.] Riso di Sardigna. Matt. Disc. Diosc. VI. 55. La erba sardonia si connumera nelle specie de i ranuncoli. Questa adunque, mangiata, fa uscir del senno, e genera un certo spasimo nelle labbra, che par veramente che sempre ridano coloro che se la mangiano. Dal che tra 'l vulgo è nato quello infelice proverbio: Il riso di Sardigna… per nascere in Sardigna, si chiama erba sardonia.

8. Con varii accompagnamenti di verbi.

Alzare le risa. Ridere con istrepito. Non com. Firenz. As. Apul. 165. ediz. Crus. (Gh.) La quale un'altra volta alzando le risa, disse.

9. Concitare o Promuovere il riso. Muovere il riso, Far ridere. Bracciol. Talia Mus. baj. (Gh.) L'autore avea creduto d'aver concitato il riso senz'alcun dubbio. E ivi: Cicerone, padre e maestro dell'arte e dello studio del dire, in questa parte del promuovere il riso nè a se medesimo satisfece, benchè la tentasse più volte, nè… T. Concitare, è il più usit.

10. Crepar delle risa, Volg. – V. Malm. 7. 66. (C) E del fatto crepando delle risa, Di nuovo con quegli altri si rimpiatta. [G.M.] Minucc. Not. ivi: Crepando dalle risa; ridendo gagliardamente. = Fir. As. 70. (C) Vidi tutto il popolo non ridere, ma crepar delle rise.

11. † Crepar dalle risa, fig. anche delle fabbriche, allorchè hanno fatto pelo. V. CREPARE, § 7.

12. Dar nelle risa e, più volg., Dar nelle risa a piene ganasce, vale Prorompere in un riso smoderato. Baldin. Decenn. 6. 343. (M.) Per gli astanti vi fu da fare per contenere quelle risa, nelle quali avrebbe dato a piene ganasce, se non fosse stato il dovuto rispetto a quel signore. [Val.] Fortig. Ricciard. 3. 19. Stati un poco, poi dieder nelle risa.

13. Dar riso ad alcuno, non com., Dargli cagione di ridere, Farlo ridere. Car. Lett. 1. 32. (Gh.) A tutti dà riso (il naso di certo Leoni), a tutti desiderio.

14. † Entrar nelle risa, vale Mettersi a ridere. Franc. Sacch. nov. 26. (C) Udendo li duo valenti uomini, cominciarono ad entrare nelle risa per sì fatta forma, che quasi rispondere non poteano.

15. Far le risa grasse, fam. Ridere smoderatamente. Fir. As. 302. (C) E domandato che importassero le lor grasse risa, e inteso la cagione, volle anche egli vedere questo miracolo. Galat. 85. Non si vogliono fare cotali risa sciocche, nè anche grasse o difformi. Bellinc. Son. 26. A saper se Avicenna allato all'asse, Insegna il modo a far le risa grasse.

16. Farsi riso di checchessia. Burlarsene, Farsene beffe, Schernire. Non com. Fr. Jac. Tod. p. 52. st. 36. (Gh.) Li demoni si fan riso Della mente non difesa; Tutti presti l'hanno presa, Come all'esca li uccellini.

17. [G.M.] Mandarsi male dalle risa; Ridere a più non posso. Guardate come si manda male dalle risa!

18. [Val.] Mettere in riso. Irridere. Non com. Fortig. Ricciard. 8. 96. Lo qual lo Scricca ora egli mise in riso.

[Val.] Mettere in riso una cosa, Scherzarvi sopra, Porla in baja. Fortig. Pref. Ricciard. 1. XII. Mettendo la cosa in riso, Affè, dissi…

19. [Camp.] Muovere a riso per Dar cagione di ridere. D. 2. 4. Gli atti suoi pigri e le corte parole Mosson le labbra mie un poco a riso.

20. Non passare il riso o il ridere il gozzo, o Non andare, Non passare il riso o il ridere dal gozzo in giù. Bern. Orl. Inn. 36. 38. (Gh.) Quando costui l'udì, molto s'afflisse, Poi, com'è savio, ha mostro far buon cuore, E se ne ride; ma non passa il gozzo Il riso, chè da tema e doglia è mozzo. Cavalc. Pungil. 265. Il ridere per invidia si è falso;… ma, come per proverbio si dice, non passa dal gozzo in giù.

[G.M.] Riso di quello che non passa la gola; Di quello che non va giù; Non di vera allegria, che anco si dice: Gli è riso di quello che non si cuoce.

21. Prendere a riso checchessia. Ridersene. Red. Op. 1. 81. (Gh.) Niuno oggi si troverà di sì poco ingegno, nè di sì grosso, il quale non prenda a riso queste baje.

22. Raggiare alcuno d'un riso. Fare ad alcuno un lietissimo sorriso. Dant. Parad. 3. 17. (Gh.) E cominciò, raggiandomi d'un riso Tal che nel fuoco faría l'uom felice.

23. † Risolversi in riso. Lasciarsi andare a ridere. Lat. Risu soluto. Vit. SS. Pad. l. 1. p. 21. col. 2. ediz. Man. (Gh.) Antonio, d'uno animo fermo e costante, nè mai per troppa allegrezza si risolvea in riso, nè per memoria di nullo peccato mostrava la faccia trista.

24. Sbonzolare dalle risa, volg., ma vivo ancora. Ridere smoderatamente. Fagiuol. Commed. 1. 240. (Gh.) I' sbonzolo dalle risa: ah, ah, ah! la signora Isabella ve l'ha sonata a tempo.

25. Sganasciarsi, e men com. Sganasciare o Smascellare, e più com. Smascellarsi, o Scompisciare, Scoppiare, Morire dalle risa, e sim., Ridere smoderatamente, o eccessivamente. T. Il più volg. Scompigliarsi; nè gentile al certo Scoppiare. [G.M.] Morire dalle risa; Plut. Γέλῳ ἐκθανεῖν. Cic. e Ter. Risu emori. = Franc. Sacch. nov. 33. (C) I Priori smascellavano dalle risa, e tra quelle riprendevano Uberto. Lor. Med. Beon. 3. 164. Onde 'l mio Ser per le risa sganascia. Alleg. 125. Mi fanno pure smascellar dalle risa… certi saccentoni a credenza. Boez. Varch. 2. pros. 6. Se tu vedessi che fra i topi alcuni di loro s'appropiasse ragione e potestà sopra gli altri, non iscoppieresti tu dalle risa? Fir. As. 65. Egli non ve n'era alcuno, che non ismascellasse dalle risa. Bern. Orl. Inn. 13. 15. Se non ch'in cor Rinaldo l'avanzava, Morir farallo d'altro che di risa. Burch. 1. 2. Talchè i fichi scoppiavan dalle risa (qui in sentim. equivoco). [G.M.] Malm. racq. c. IX. Il tutto osserva, e scoppia dalle risa.

[G.M.] Non solo Sganasciarsi e Smascellarsi dalle risa, ma anco Sbellicarsi e Smammollarsi. Quest'ultimo dice meglio la compiacenza del riso; gli altri, lo sforzo o l'eccesso. Machiav. Prol. Mandrag. Questa è Firenze vostra: Un'altra volta sarà Roma o Pisa; Cosa da smascellarsi dalle risa! Menz. Sat. Si smascella dalle risa. Guadagn. Poes. Non c'è da sbellicarsi dalle risa? – Guarda il marchese, che si smammola dalle risa!

26. Scrosciar risa. Ridere smoderatamente. Salvin. Pers. Sat. 3. p. 31. (Gh.) E l'assai nerboruta gioventute Tremule risa scroscia, e 'l naso arriccia.

27. † Smaniare di risa. Ridere smoderatamente. Esop. Cod. Fars. 44. p. 130. (Gh.) Si scontrò (l'asino) con quel cavallo sciagurato, e ricognoscendolo, cominciò a smaniare di risa, e, schernendolo, il guatava per la faccia, e tutto l'andava proverbiando con tali parole: O compagno mio,…

28. † Squittire dalle risa. È un ridere stridulo, soffocato, e quasi furtivo. Sacchett. nov. 227. v. 3. p. 342 in principio. (Gh.) Avvenne per caso, che, essendo questa giovane e con la suocera e con la nuora e con altre donne, in sala, chi cucendo e chi filando, ebbe veduta a un orticello fuori d'una finestra, o a un tetto che fosse, una passera…; e subito dice: Buon per te passera, che non avesti suocera. Le donne, guardando l'una e l'altra, cominciano a squittire dalle risa, ed ella anco se ne rise; ma la suocera torse il capo e cominciò a borbottare.

[T.] Con epit. T. Petr. Ball. 6. 1. part. I. L'angelica figura e il dolce riso, E l'aria del bel viso E degli occhi leggiadri. E Son. 24. part. II. E Son. 76. ivi. Dal più dolce parlar e dolce riso. Hor. Dulce ridentem… Dulce loquentem. Ar. Fur. Quel soave riso Ch'apre a sua posta in terra il paradiso. Veggasi il tanto più alto e più bello, qui sotto di D. 3. 15.

T. Aless. Manz. Spira (o Spirito di Dio) de' nostri bamboli Nell'innocente riso. Prima diceva Ineffabil riso; ma dice più e meglio, perchè più schietto e più affettuoso, Innocente. Quel di Virg. ncipe, parve puer, risu cognoscere matrem, renderebbesi Comincia, o pargoletto, nel sorriso a conoscer la madre: meglio qui che Nel riso.

T. Alte risa, Sonore. – Dalla locuz. d'Omero Inestinguibile riso, Riso omerico, è diventato quasi prov. d'erudizione faceta.

T. Mesto riso; anche qui meglio Sorriso. L'oraziano Amara lento Temperet risu, non si potrebbe ridurre alla lettera. – Rispose con un suo riso, Col solito modo di sorridere; e il contesto significa il sentimento che si esprime così.

II. Accompagnamento di verbi. T. D. 2. 28. Io mi rivolsi addietro, allora tutto A' miei poeti (Stazio e Virg. pagani), e vidi che con riso Udito avevan l'ultimo costrutto (riso d'intesa, alle parole di Beat., che rammentò nell'Eden l'età da' Pagani favoleggiata dell'oro).

T. Riso di disdegno o dispetto. Car. Eneid. X. A cui Mezenzio, un riso Tratto con ira (trarre, non com.)…

T. Un riso che appare sul labbro. – Riso che spunta e muove sul labbro. D. 2. 21. Dissi, perchè la faccia tua testeso (or ora) Un lampeggiar d'un riso dimostrommi. – Gli balena un riso.

T. G. Gozz. Feci due o tre scoppietti di riso per cel. parla una lucerna). – Scoppio di riso. – Lo scoppiar delle risa, il subito suono; altra cosa che lo Scoppiar dalle risa, degli stessi ridenti; Scroscio di risa e Scrosciare, suono più forte e più prolungato.

T. Non può tenere le risa. Hor. Risum teneatis, amici? fatto quasi prov. – Tenere, più fam. che Rattenere; e Rattenere porta meno la negaz. innanzi a sè. – Rispose con riso represso.

III. T. E perchè il riso esprime più sovente allegrezza, il segno sta per la cosa significata. Petr. Canz. 1. 8. part. II. Fuggi il sereno e 'l verde; Non t'appressar ove sia riso o canto, Canzon mia, no, ma pianto: Non fa per te di star tra gente allegra, Vedova sconsolata in veste negra. E canz. 6. 6. part. I. Che l'estremo del riso assaglia il pianto. Pr. lat. Extrema gaudii luctus occupat. P. Siro: Haeredis fletus sub persona risus est, Pianto d'erede è mascherato riso, È maschera che copre l'allegria. Prov. Tosc. 35. Il riso fa cuore. E ivi: Il riso fa buon sangue.

T. Un mod. Tutta amor nello sguardo e tutta riso.

T. D. 2. 28. Per sua diffalta (colpa, l'uomo nell'Eden) qui dimorò poco; Per sua diffalta in pianto ed in affanno Cambiò onesto riso e dolce gioco. Cino da Pist. Come fu ricevuta Dagli angioli con dolce canto e riso Li spirti vostri rapportato l'hanno, Che spesse volte quel viaggio fanno.

T. D. 3. 10. Quell'altro fiammeggiare (d'un Beato) esce del riso Di Grazian… E 31. E vedea visi a carità suadi (invitanti) D'altrui lumi fregiati e del suo riso (Beati che splendevano e per la luce riflessa degli altri Beati, e per la propria beatitudine). E 23. Apri gli occhi, e riguarda qual son io: Tu hai veduto cose che possente Se' fatto a sostener lo riso mio (la luce della mia beatitudine).

IV. Modi fam. T. Fir. Trin. Ci avete fatto proprio smascellar per le risa a contarci quelle vostre sciagure. Più com. Dalle che Per le. – Sgangherarsi dalle risa.

Trasl. fam. T. Prov. Tosc. 185. Se gennaio sta in camicia, marzo scoppia dalle risa ([L.B.] Se gennaio nevica, marzo prepara annata buona).

V. Soggetti di riso. [Cors.] Segret. Fior. Cliz. prol. Quelle commedie che sono piene di queste tre qualità di parole, sono piene di risa.

VI. T. Siccome dicesi Rallegratura del viso per l'aspetto piacente e ilare che diffonde gioia ne' riguardanti; così Riso può intendersi di tutta la faccia e in parte l'accenna quello di [Cors.] D. Rim. Canz. 15. Cose appariscon nello suo aspetto, Che mostran de' piacer' del paradiso, Dico negli occhi e nel suo dolce riso. T. E 3. 15. Che dentro agli occhi suoi ardeva un riso Tal, ch'io pensai co' miei toccar lo fondo Della mia grazia e del mio paradiso. Un mod. Al candido Tuo pargoletto riso. E così forse è da intendere D. 1. 5. Quando leggemmo il desiato riso Esser baciato da cotanto amante. Ma notisi innoltre che Os ai Lat. era e Bocca e Volto e Aspetto, e Adorare chinarsi col viso e con la pers.; e Labbia ai vecchi It. la faccia tutta.

VII. D'altro sentimento che d'allegria. T. Hor. Epist. 9. 19. 19. O imitatores, servum pecus, ut mihi saepe Bilem, saepe jocum vestri movere tumultus! Il vostro armeggiare mi mosse il riso; e direbbe forse più che Mi mosse a riso; e cagione ancor piacevole e pensiero o sentimento delicato può Muovere a riso. Ma anche in quest'altro senso. Gir. Savon. Cose grosse (grossolane) che muovono a riso.

T. Riso beffardo, Superbo, Dispettoso. – Il riso d'Annibale. – Ridere dell'altrui riso, Del riso proprio. – Con riso di compassione.

VIII. Più espressam. in senso di male. T. Convulsione di riso. – Riso convulso, come il. Sardonico, ch'è pure in Esichio.

T. Prov. Tosc. 314. Il riso abbonda nella bocca de' pazzi (Stultorum). E 206. Da continuo riso, raro hai buon avviso.

IX. Di falsa lusinga. T. Prov. Tosc. 122. Riso di signore, sereno d'inverno; cappello di matto, e trotto di mula vecchia, fanno una primiera di pochi punti. Menz. Sat. 1. Sotto la cuffia di moine e risi.

X. Fig. e trasl. T. Bonfad. Un cielo aperto… con vivo splendore, quasi un riso, invitarci all'allegria. – Il riso de' fiori.

T. Fiori, riso de' campi.

T. Il breve riso della fortuna, Il riso fallace della speranza.
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