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Informazioni utili online sulla parola italiana «usanza», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Usanza

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia

Informazioni di base

La parola usanza è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: u-sàn-za. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con usanza per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • A Bari è usanza la sera dei sepolcri mangiare le sgagliozze che friggono nel borgo antico.
  • Nei paesi anglosassoni è diffusa l'usanza di regalare un rametto di vischio in occasione del nuovo anno.
Non ancora verificati:
  • È usanza nel mio paese il 16 agosto, festa di san Rocco, mangiare la trippa.
Citazioni da opere letterarie
I Robinson Italiani di Emilio Salgari (1897): Pareva che tutto fosse finito, quando una sera, mentre una calma assoluta immobilizzava la Liguria in mezzo al mare di Sulu, i due maltesi, che si trovavano forse in possesso d'una lima, riuscirono a evadere imbarcandosi sull'unica scialuppa che era rimasta a bordo e che secondo l'usanza delle nostre navi, era tenuta ormeggiata alla poppa.

Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini (1941): Risero i miei due compagni, e io mi ricordai dell'usanza che si aveva in Sicilia di indicare le botteghe di stoffe con un panno appeso fuori della porta. Non importava di che colore fosse; poteva essere verde, poteva essere giallo, poteva essere azzurro; dove c'era un panno significava che c'era un “panniere”, si vendeva stoffa. Lì il panno era rosso e l'arrotino disse rivolto a me. - Però Porfirio ha mezzo paio di forbici.

Un uomo finito di Giovanni Papini (1913): E il giornale, il famoso giornale che sta in cima al pensiero di chi vuol irrompere tra la calca dei mille e dei milioni per svegliarli e illuminarli; il lungamente sognato e promesso giornale di chi vuol prender il mondo d'assalto e aggredire gli assopiti contemporanei all'usanza masnadiera;
Proverbi
  • Paese che vai usanza che trovi.
  • A usanza nuova, non correre.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per usanza
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: usanze.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: sana.
Parole contenute in "usanza"
san, usa. Contenute all'inverso: nas.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "usanza" si può ottenere dalle seguenti coppie: usale/lenza.
Usando "usanza" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: pausa * = panza.
Lucchetti Alterni
Usando "usanza" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * lenza = usale.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Uso, Usanza, Costume - L'Uso è il consenso dei migliori e dei più nel fare e nel dire. - Usanza è modo di procedere in alcune cose particolari, in quel dato modo accettato dai più. - Costume indica la cosa, o l'usanza che si pratica da lungo tempo, ed è universalmente accettata. Ottimamente dice il proverbio: «L'uso fa legge,» e bene disse il Petrarca, che Spesso natura è vinta dal costume. [immagine]
Costume, Costumanza, Uso, Usanza, Consuetudine, Abito - Costume riguarda, più che altro, le cose morali, ed è più generico. Riferendosi ad una sola persona, suol dirsi in plurale: «Uomo di buoni costumi.» - Gli atti estrinseci del costume, nel suo significato generico, sono le Costumanze, come dire: «Il costume depravato porta seco queste costumanze.» - Lo stesso divario c'è tra Uso e Usanza, che quello è l'abito, questa è l'atto. L'Uso riguarda cose materiali. - «L'uso fa legge, e però tali usanze non sono condannabili.» - La Consuetudine comprende le usanze già accettate dai più, o anche dall'individuo, legittimate da lungo uso, e rese quasi una necessità. - Abito, o, come alla francese dicono molti, Abitudine, è la consuetudine diventata quasi natura, la quale spesso è difficile a vincersi, onde il proverbio: «L'abito è una seconda natura.» [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Abitudine, Abito, Costume, Costumanza, Assuefazione, Usanza, Consuetudine, Assuetudine, Uso, Vezzo, Abituazione, Riti, Rito - L'abitudine si fa in noi o per inclinazione naturale o per le circostanze che ci mettono nel caso di ripetere un atto o una pratica qualunque. L'abitudine inveterata alquanto è abito. L'assuefazione invece racchiude come un'idea di sforzo: uno s'abitua senza accorgersene, con piacere; uno s'assuefa, ma alla lunga e quasi per necessità. Costume non è l'inclinazione che è in noi, ma la pratica e la ripetizione dell'atto. Usanza è pratica di molti, quasi generale, cosa sancita dall'esempio e dal tempo. Costumanza è cosa più antica che usanza. Consuetudine è uso e pratica che è quasi passata in legge; anzi, prima della promulgazione dei codici generali e speciali, una parte della giurisprudenza era retta dalla consuetudine. L'abituazione è l'atto dell'abituarsi; come l'assuetudine è il principio dell'assuefazione.

«Uso è più generale di usanza: vale esercizio, pratica, conversazione e molte altre cose». Tommaseo.

«Vezzo è abitudine non buona e non opportuna; principio di vizio». Gatti.

Riti diconsi un poco abusivamente le costumanze, le cerimonie religiose, specialmente le cristiane; ma veramente il rito è la regola, quasi la legge che ordina e statuisce le medesime: nella Chiesa cattolica vi sono varii riti, il latino, il greco, l'armeno, l'ambrosiano e forse qualche altro. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Usanza - S. f. Consuetudine, Costume, Maniera di vivere e di procedere seguìta comunemente. Usus, in Cic.

[G.Capp.] Le Usanze concernono più agli atti esteriori; il Costume è più sovente un abito della volontà, e ha ragioni più intime. Ne'Costumi è l'uomo; nelle Usanze d'un popolo, i suoi costumi si manifestano per via degli atti.

T. Quando Costumi si dice d'un popolo, differisce da Usanze in quanto ha senso morale; l'altro, più civile, più estrinseco. Costumi barbari, Usanze ridicole; Costume di mentire, Usanza di danzare.

T. La Consuetudine può aver forza di legge; e contr'essa le leggi mal pugnano. È dunque più d'Usanza.

Bocc. Nov. 4. g. 5. (C) Non suole essere usanza, che, andando verso la state, le notti si vadano rinfrescando. E nov. 9. g. 9. E quando a questo le leggi non ci ammaestrassono,… e l'usanza, o costume che vogliam dire, le cui forze son grandissime e reverende, la natura assai apertamente ce 'l mostra. Dant. Par. 3. Contra suo grado e contra buona usanza. [Camp.] E 30. Non è fantin che sì subito rua (corra) Col volto verso il latte, se si svegli Molto tardato dall'usanza sua, Come fec'io… = Petr. Son. 80. part. I. (C) Ciò che non è lei, Già per antica usanza odia e disprezza. E Son. 200. part. I. Quanto è 'l poter d'una prescritta usanza! Tesorett. Br. 16. 140. Che troppa sicuranza Fa contra buona usanza. Cavalc. Discipl. spir. 173. La mala usanza si converte in natura. Maestruz. 2. 1. Uno medesimo peccato è reo nel consentimento, peggiore nel fatto. pessimo nell'usanza. M. Aldobr. P. N. 11. Lunga usanza vince diritto e ragione. Cavalc. Espos. Simb. 1. 286. Non contrastando alla prima mala volontà, cade l'uomo in usanza; e l'usanza poi torna quasi in necessità [Camp.] Ces. Com. Non rifiutare (la guerra), se lui incominciasse di farla, perchè tale usanza dalli suoi maggiori a loro era data (consuetudo a majoribus tradita), che, ciascheduno che guerra a sè fare volesse, non supplicare, ma resistere dovessono. = Stat. Calim. 61. (Man.) Non si possano producere nè esaminare alcuni testimoni, se non uomini di buona fama e d'onesta usanza e vita.

[G.M.] S. Ag. C. D. 1. 1. Contro ogni usanza di guerra, li crudeli barbari perdonarono per lo nome di Cristo. Ar. Fur. 37. 62. Non era però ver che questa usanza, Che dir volea, nella sua patria fosse

T. Cattiva usanza. Perverse usanze.

2. Avere usanza, l'usanza, in usanza di fare checchessia; Esser solito, Avere in costume di fare quella tal cosa. T. Dial. S. Greg. 2. 15. Sempre abbo in usanza di andare jejuno. E appresso: Dicendo che sempre aveva in usanza di giungere jejuno al monasterio.

[G.M.] La sera, prima d'andare a letto, ha l'usanza di leggere un giornale per conciliarsi il sonno.

Essere di usanza; Usarsi, Esser costume. Dial. S. Greg. 1. 9. (M.) Venne, secondo che è d'usanza, uno… Borgh. Tosc. 354. Come era d'usanza allora. [G.M.] Morg. 13. 46. Usanza è di mostrar la sua prodezza.

Fare l'usanza; Praticar quel che s'usa comunem.; e, parlandosi d'armi, Far quell'effetto che son solite di fare. Non com. Ar. Fur. 35. 48. (M.) La lancia d'oro (ch'era fatata) fe' l'usanza vecchia, Che quel Pagan, sì dianzi in giostra buono, Levò di sella, e in aria lo sospese. – V. anco FARE USANZA.

Introdurre un'usanza. T. Segner. Pred. Purg. [G.M.] Anco: Mettere un'usanza, l'usanza. Hanno messo l'usanza che si debba desinare all'ora che prima si cenava. Prov. Tosc. È meglio ammazzar uno che mettere una cattiva usanza.

Prendere in usanza una cosa; Accostumarsi, Assuefarsi ad essa. Cavalc. Med. cuor. 217. (C) Poi l'uomo acceca in tanto, che pecca manifestamente, e fa faccia e non si vergogna; poi il prende in usanza; all'ultimo il nutrica, e perseveravi. [Camp.] Mor. S. Greg. Gli amici del santo Job, per la usanza che aveano impreso di ben vivere…

† Tenersi a buona usanza; Seguitare le usanze buone, Operare da persona costumata. [Val.] Tesorett. 16. 87. Però a tutte l'ore Ti tieni a buona usanza.

3. Usanza si disse anche di Quello che avviene per necessità di legge naturale. Medit. V. Crist. 36. (M.) Sta… lo nostro Signore Jesù Cristo rinchiuso nel ventre della sua dilettissima Madre Vergine infino a nove mesi, secondo l'usanza degli altri.

Qui possono recarsi i due es. di Dante, Purg 21. [Camp.] Cosa non è che sanza Ordine senta la religïone Della montagna, o che sia fuor d'usanza. (Tutto è ordinato e consueto qui.) E Par. 13. Poichè tanto è di là da nostra usanza (dalle usate leggi del moto), Quanto di là dal muover della Chiana Si muove 'l ciel che tutti gli altri avanza.

4. Usanza, vale anche Maniera di vestire, Moda. Franc. Sacch. Rim. (M.) Che ciascuna per fare usanza prima (per esser la prima a far la moda), Non posa mai nè dorme. Cecch. Dot. 2. 4. E per non perdere La maggioranza, stanno più sul mille, E sulle gale e sull'usanze che Quelle delle gran doti.

Onde il modo, non più usit., Essere indietro una o più usanze, per Non essere in punto secondo l'ultima usanza, e fig. Non essere a giorno delle cose. Buon. Fier. Intr. 2. 7. (M.) Che portano i vestiti stretti stretti, Logori, stinti, addietro sette usanze. Cecch. Donz. 1. 4. (C) E' debbe Esser parecchi usanze addietro, e mostra Di non sapere…

5. Modo avverbial. All'usanza; Secondo l'usanza. [Rig. e Fanf.] Vivi all'usanza degli antichi, e scrivi all'usanza de' moderni.

6. T. Prov. Tosc. 17. A usanza nuova non correre. (Prudenza conservativa, che risiede massimamente nel popolo, quando segue suo proprio istinto e sua ragione.) E 205. Chi cambia terra, dêe cambiare usanza. E 206. Tanti paesi, tante usanze. E: Paese che vai, usanza che trovi. (Conviene adattarsi alle usanze del paese ove uno si trova, laddove queste non offendano le leggi morali; e tale docilità può essere utile, provvida, virtuosa.) E: Chi fa bene per usanza, se non perde, poco avanza (è la intenzione buona, che santifica le buone opere). E 221. È assai comune usanza il credersi persona d'importanza. (Il mondo abbonda di presuntuosi.)

7. Usanza, per Pratica, Conversazione, Famigliarità. Voce quasi morta in questo senso. Franc. Barb. 130. 3. (C) Onde prego che attenda Lo tuo pensero all'usanza de' buoni. Bocc. Nov. 9. g. 8. Cominciò più a continuvare con lui l'usanza, e ad averlo da sera e da mattina a mangiar seco:… ed era sì grande e sì continuva questa loro usanza, che… Pist. S. Gir. Non voglio che abbi compagnia nè usanza di queste grandi baronesse. Pass. 212. Sogliono dire quelle cotali persone, la cui usanza ella schifa: Ella non degna sì basso. E appresso: Poich'e' l'ebbe ammaestrata che fuggisse l'usanza delle donne secolaresche e vane… [G.Fal.] Din. Comp. l. 1. Con la parte di messer Corso Donati tennono messer Rosso, messer Arrigo della Tosa, per grande usanza e amicizia. [Val.] T. Liv. 7. 4. Egli avea cacciato il suo figliuolo di Roma,… e dell'usanza de' giovani suoi pari. [Camp.] Bon. Bin. IX. 2. Fa lunga usanza debile il costante (parla di chi si mette a conversare co' malvagi). = Guidott. Rett. 96. (M.) Sarà schernito e avuto in dispregio, e cacciato dall'usanza de' buoni. [Cors.] Prov. Salom. 20. Non avere usanza con colui il quale non tiene segreto.

8. † Ritrovo compagnevole, o sim. Franc. Sacch. Nov. 102. (M.) Asciolverono molto bene la domenica mattina; poi il dì ritrovandosi a loro usanze, quelli savii riprendevano molto il tavernajo.

9. † Per Adopramento, Uso, Il servirsi d'una cosa. Ott. Com. Inf. 17. 310. (M.) È da sapere che molte cose sono nel mondo, le quali l'usanza di quello si è il loro consumamento, come del grano e tutte vettoglie.

[Camp.] † Somm. 9. Quelli che le ritengono (le cose di Cristo) per loro avarizia, quando elli le dovrebbero dare a' poveri, e mettere in buone usanze ed oneste (farne buono uso e onesto).

10. † Nel signif. del § 19. di Usare. [Camp.] Bib. Giud. 21. Furono trovate quattrocento vergini, le quali non conoscevano usanza d'uomo (quae nescierunt viri thorum).
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