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Informazioni utili online sulla parola italiana «capriccio», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Capriccio

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia

Informazioni di base

La parola capriccio è formata da nove lettere, quattro vocali e cinque consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: cc. Lettera maggiormente presente: ci (tre). Divisione in sillabe: ca-prìc-cio. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con capriccio per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Molti bambini pensano furbescamente che con il capriccio possono avere quello che desiderano.
  • Mia moglie ieri è arrivata a casa con un abito costoso, dicendomi: "mi son tolta un capriccio".
  • Il bambino ogni quindici minuti faceva un capriccio.
Citazioni da opere letterarie
Il mistero del poeta di Antonio Fogazzaro (1888): Gli Steele erano come ragazzi che quando passa loro per la testa un'idea assurda se ne ubriacano e nessuno è capace di levargliela. Non ci fu verso ch'io potessi sottrarmi a un tale capriccio quantunque mi sentissi ridicolo. Avrei creduto che Violet mi aiutasse; invece si unì agli altri due contro di me e volle darmi ella stessa la carta e la matita.

La giocatrice di Adolfo Albertazzi (1914): — È buona..., lei? — Oh sì! — Senza vizi? — Un tempo adombrava delle biciclette: adesso, più. — Bella, è bella — dové ammettere un po' a malincuore Claudia. Indi chiese: — Siete venuto qua con lei? con la charrette? — Sì. - Che capriccio le veniva? Andò alla finestra; disse: — Se non piovesse..., vorrei conoscere anch'io le virtù di Luisella. — Facciamo una trottata! — gridò Gianni.

I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): Questa relazione mise il diavolo addosso a don Rodrigo, o, per dir meglio, rendé più cattivo quello che già ci stava di casa. Tante circostanze favorevoli al suo disegno infiammavano sempre più la sua passione, cioè quel misto di puntiglio, di rabbia e d'infame capriccio, di cui la sua passione era composta.
Canzoni
  • Computer capriccio (Cantata da: Alberto Camerini; Anno 1983)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per capriccio
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: capricci.
Altri scarti con resto non consecutivo: capro, capii, capi, capo, carico, cari, caro, caicco, caio, caccio, cacci, cacio, caci, caco, cric, ciccio, cicci, cicco, aprii, apro, apici, arco, picco, pici, ricco.
Parole con "capriccio"
Iniziano con "capriccio": capricciosa, capricciosamente, capricciose, capricciosetta, capricciosette, capricciosetti, capricciosetto, capricciosi, capricciosità, capriccioso.
Finiscono con "capriccio": raccapriccio, raccapricciò.
»» Vedi parole che contengono capriccio per la lista completa
Parole contenute in "capriccio"
cap, ciò, apri, capri, ricci, riccio, capricci.
Incastri
Si può ottenere da capo e ricci (CAPricciO).
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "capriccio" si può ottenere dalle seguenti coppie: caracca/raccapriccio, caprino/noccio.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "capriccio" si può ottenere dalle seguenti coppie: capra/arriccio.
Lucchetti Alterni
Usando "capriccio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * noccio = caprino.
Sciarade e composizione
"capriccio" è formata da: cap+riccio.
Sciarade incatenate
La parola "capriccio" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: capri+riccio, capricci+ciò, capricci+riccio.
Intarsi e sciarade alterne
"capriccio" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: capi/ricco, cari/picco, cicci/apro.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Capriccio, Bizzarria, Ghiribizzo - Il Capriccio nasce, più che altro, dalla natura e dalla consuetudine dell'uomo; ed è quando a un tratto ci piglia vaghezza di far qualche cosa che esca fuori del consueto, o per puro diletto, o per ischerzo. - La Bizzarria ha per avventura la stessa origine; ma ha più dello strano, e sempre ha poi dello scherzevole e del fantastico. - Il Ghiribizzo è quasi istantaneo; è mosso anch'egli da fantasia pronta e vivace, e, più che nei fatti, è nelle parole, come sarebbe un concetto poetico che abbia del singolare e dello scherzevole, o simili. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Fantasia, Capriccio, Bizzarria, Bizza, Ghiribizzo, Grillo, Estro, Fantasticheria, Stranezza - La fantasia è figlia della immaginazione; il capriccio, della volontà; la bizzarria, del carattere; figli tutti un po' strani, v'ha chi dice, un poco pazzi. La fantasia accozza le idee più strane e ne forma mostri i più curiosi; quelli delle antiche mitologie per es.; e inspira l'Orlando all'Ariosto, il Fausto a Gœthe, i racconti a Hoffmann. Il capriccio è voglia passeggera per lo più, tenace qualchevolta, cioè quando non vede pronta la facilità di venir soddisfatto; con ciò che costa un capriccio d'una signorina vi sarebbe da mantenere per un anno intere famiglie. La bizzarria è o si manifesta più chiaramente negli atti, nell'operare: l'uomo bizzarro è vivo, pronto all'ira ed a qualunque altro sentimento nel quale entri fuoco, violenza: il capriccioso è vario e, per dirlo con parola moderna, versatile; il fantastico è strano, irrequieto, burbero: dobbiam notare però che fantastico viene non da fantasia ma da fantasticheria, che non è una facoltà creatrice un po' vaga, un po' bizzarra come l'altra, ma sibbene una mala disposizione o abitudine di almanaccare sempre, di volere o non volere, di volere il sì e il no quasi nello stesso tempo. Il ghiribizzo ha del fantastico e del bizzarro; è idea, o fatto, o opera; come idea e come opera d'arte è inspirato dalla fantasia sì, ma non intiero, non finito; è un'idea non completa; un lampo, uno sprazzo di luce, uno schizzo: come fatto, ha del bizzarro, ma anche qui moderato, interrotto; lo direi, per meglio spiegarmi, un mezzo capriccio. Bizze chiama ogni madre gli sdegni e i pianti capricciosi del suo bambino: così Capponi, e io soggiungo: bizza non è, come si vede dalla parola stessa, che il principio di bizzarria, è dunque una mezza bizzarria, o bizzarria anche intiera di chi, per la poca sua forza o autorità, può darle poco peso, e non può renderla grave nelle sue conseguenze. Grillo è idea bizzarra o strana che salta in capo: molti, e più fra le donne giovani, fra le ragazze che non hanno esperienza e non sanno a che una parola, un atto avventato possono riuscire, hanno la testa piena di grilli, che è poco più che averla vuota o piena di vento: vengono o nascono i grilli in capo a persone vivaci per gioventù, allegre per carattere un po' spensierato, per mancanza di riflessione. L'estro è fratello, altri dirà padre, della fantasia; senza di esso i voli di questa non saranno nè così arditi, nè talvolta così sregolati come quando esso vi soffia: fantasia ed estro sono per altro anche atti: mi viene la fantasia di fare; mi vien l'estro di prendere, di andare: la fantasia pare in questo caso una voglia un poco più viva, più insistente nel volersi soddisfare; l'estro sembra più leggiero e men corrivo nello spingere all'opera. La stranezza è l'opposto della regolarità, della sodezza; è dunque l'ingrediente che entra di forza o naturalmente nella composizione di tutte le altre idee affini che qui sopra abbiamo notato; e per provarlo, prendiamo l'aggettivo strano, e vedremo che calza a capello a tutti quei sostantivi. Nella parola stranezza mi sembra però essere implicitamente quest'idea negativa: in chi vediamo a colpo d'occhio una stranezza, se c'è? - in chi non è uso farne - e diciamo subito: ma questo atto, quella parola in bocca del tale la è proprio una stranezza! in bocca, o fatta da un bizzarro, da un fantastico, ci pare per contro naturalissima. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Capriccio - S. m. T. Ribrezzo, dall'arricciarsi de' capelli e de' peli. L'inusit. Caprezzo denota il passaggio tra Capriccio e Ribrezzo, agli ant. Riprezzo. In una Gl. lat. Caperassere, Contrarsi.

Paol. Oros. (C) Trattone fuori il cervello, con desiderio, e senza riprezzo, ovvero capriccio, come fossero veraci vaselli da bere, usavano. Volg. Diosc. Coloro che sono morsi dallo scorpione…, triemano, sudano, hanno capricci per tutta la persona, e si arriccian loro i peli. Fir. Nov. 2. 208. Ancorchè per li molti minacci e per le strane parole avesse su quel principio un gran capriccio di paura.

2. T. Lo svolgersi leggiero del capo stesso, e quasi l'avvolgersi de' pensieri in sè con movimento leggiero, non governati da ragione e da costante volontà.

3. T. Idea o Voglia fantastica. Non dal saltellar delle capre, ma dal Capo, che erigitur, s'inalbera vanamente. Salvin. Disc. 1. 85. E Pros. sacr. 65. Non è mica questo un effetto di mero capriccio, un accozzamento a caso di più suoni. = Tac. Dav. Ann. 11. 139. (C) Dicono che Vezio Valente per capriccio inarpicò sopra un alto arbore.

4. T. Capricci sono e i pensieri, e gli affetti, e gli atti, e una serie d'atti.

Bern. Rim. 55. (C) E' son capricci Ch'a mio dispetto mi voglion venire. Varch. Lez. 167. (C) Per lo che come degli uomini, o ingegnosi, o buoni, solemo dire, che hanno belli concetti, o buoni, o alti, o grandi, cioè bei pensieri, ingegnose fantasie, divine invenzioni, ovvero trovati, e più volgarmente, capricci, ghiribizzi, e altri cotali nomi bassi.

5. Aver capriccio d'una cosa vale Averne voglia. Tac. Dav. Ann. 12. 148. (C) Calpurnia… fu sperperata per averla il Principe chiamata bella, ragionandone a caso, non per averne capriccio. Leop. Rim. 53. (M.) Io non avea capriccio di tor moglie.

6. Aver capriccio su checchessia, nel senso medesimo. Cecch. Masch. 1. 3. (Man.) M'è stato bisbigliato da un mutolo, Ch'e' c'è un altro che ci ha su capriccio.

7. [Tor.] Cavarsi i capricci. Soddisfarli. Capo. R. p. 166. Cavarsi quel dì mille capricci.

8. Toccare, o più com. Venire, Saltare un capriccio ad uno di checchessia vale Venirgliene voglia. Salv. Granch. 3. 7. (C) Ma come Può esser questo, che gli sia tocco Così questo capriccio in su le sei, D'andare a rivedere i magazzini?

Bern. Orl. 2. 5. 13. (C) Ma tanto più gliene viene il capriccio. Quanto le cose sono più faticose. [Val.] Lasc. Cen. 2. 9. Allegra e piacevole fuor di modo trovandola, gnene venne capriccio.

9. Dicesi anche nel senso medesimo Venire una cosa in capriccio. Segner. Mann. Genn. 8. (M.) E chi lascia un ben maschio… per farne uno debile, qual è quello che gli viene in capriccio.

10. [Val.] Vivere a capriccio. A suo modo, Per ordinario disordinatamente. Salvin. Disc. 20. 70. Vivendo il giovane più a capriccio, che a regola.

11. T. Quelli d'amore instabile son capricci.

T. Della stessa persona così amata dicesi ch'ell'è il capriccio o il capriccetto del tale; che il tale ha giù di lì un suo capriccio.

12. [Val.] Genio, Inclinazione. Cellin. Vit. 1. 97. I quali io feci oltremodo volentieri, per essere secondo il mio capriccio.

13. Per galanteria capricciosa, bizzarra. Cervon. Pomp. e Fest. 63. (Gh.) In capo portarono (i pastori d'Arcadia)… berrettini rossi con diversi ornamenti e vaghi capricci da pastori.

14. (B.A.) T. Componimento o Opera d'arte che abbia o paja aver del singolare con leggerezza o con agilità è un capriccio.

T. Vas. V. 242. Fu maravigliosa cosa a vedere gli strani capricci che egli espresse nella pittura. = Dav. Colt. 166. (C) Onde noi veggiamo in ogni professione e arte, fuori de' precetti ordinarii, spesse volte di nuovi capricci e di bizzarre fantasie. [Val.] Gozz. Nov. 2. 35. Egli incominciò di nascosto a dipingere qualche capriccio, e ne traeva danari.

T. Anche Una parte accessoria dell'opera, segnatam. nelle arti del disegno: è un capriccio.

15. (B.A.) Far di capriccio. Operare di propria invenzione senza esempio, ed è opposto a Ricavare, o Far dal naturale. Bald. Voc. Dis. (Mt.)

16. A capriccio. Post. avverb. V.

17. A capriccio. (Mus.) [Ross.] Post. avverb. vale lo stesso che A piacere. Se non che la prima espressione pare più adatta a quei luoghi ne' quali s'addice un passeggiare bizzarro e capriccioso.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: caprettini, caprettino, capretto, capri, capriata, capriate, capricci « capriccio » capricciosa, capricciosamente, capricciose, capricciosetta, capricciosette, capricciosetti, capricciosetto
Parole di nove lettere: capponaie, cappottai, cappuccio « capriccio » caprinica, caprinici, caprinico
Vocabolario inverso (per trovare le rime): spicciò, spiccio, riccio, chiacchiericcio, pagliericcio, nericcio, odoriccio « capriccio (oiccirpac) » raccapriccio, raccapricciò, arriccio, arricciò, terriccio, azzurriccio, impiastriccio
Indice parole che: iniziano con C, con CA, parole che iniziano con CAP, finiscono con O

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