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Informazioni utili online sulla parola italiana «intelletto», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Intelletto

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Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
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Informazioni di base

La parola intelletto è formata da dieci lettere, quattro vocali e sei consonanti. In particolare risulta avere due consonanti doppie: ll, tt. Lettera maggiormente presente: ti (tre). Divisione in sillabe: in-tel-lèt-to. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con intelletto per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Quella circostanza mi ha fatto perdere il bene dell'intelletto.
  • L'intelletto è quella facoltà che l'essere umano possiede per conoscere ciò che lo circonda!
  • Intelletto umano e anche intelletto animale? E' da sempre il grande dibattito dei filosofi di tutti i tempi.
Citazioni da opere letterarie
Il piacere di Gabriele D'Annunzio (1889): Egli non distingue più i difetti dell'opera sua; non sa che la sua opera è cattiva o mediocre; s'illude; crede che il suo quadro, che la sua statua, che il suo poema sieno nelle leggi dell'Arte mentre son fuori. Qui sta il terribile. L'artista colpito nell'intelletto può non avere conscienza della propria imbecillità, come il pazzo non ha conscienza della propria aberrazione. E allora?

Silvia di Matilde Serao (1919): Ora Silvia comprendeva tutto tutto; una grande tendina era stata lacerata davanti ai suoi occhi, la rivelazione del mondo l'aveva colpita, il suo intelletto era stato invaso dalla scienza della vita. A lei venne il soffio allegro e sano della gioventù con le emozioni freschissime, le trepidanze, i rossori, le gaie speranze, gli entusiasmi, la fede inconcussa nel suo avvenire di donna.

Il denaro di Ada Negri (1917): Tre settimane, lunghe più di tre anni, tardò la risposta a giungere; ma giunse, quando già Veronetta ne stava perdendo la speranza. Il critico — uomo probo, di sana coscienza, di largo intelletto, di fiuto infallibile, che nell'arte dei giovani amava ed esaltava le generose forze dinamiche — s'era, senz'altro, avveduto che quella giovanissima era qualcuno: aveva intravisto tutto l'oro che si poteva estrarre da quella ganga.
Espressioni e Modi di Dire
  • Perdere il ben dell'intelletto

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per intelletto
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: intelletti.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: inetto, itto, ielle, ileo, nelle, nello, neet, netto, teletto, tele, telo, tetto, eletto, eleo.
Parole contenute in "intelletto"
elle, etto, letto.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "intelletto" si può ottenere dalle seguenti coppie: integri/grilletto.
Usando "intelletto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: mai * = mantelletto.
Lucchetti Alterni
Usando "intelletto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * grilletto = integri.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Intelletto, Intelligenza - Intelletto è quella facoltà dell'anima umana, per la quale essa intende il vero delle cose e le loro relazioni. - La Intelligenza è, dirò così, l'operazione dell'intelletto, è l'intelletto messo in atto. Intelletto è generico. Ingelligenza è dell'individuo, e può esser maggiore in questo, minore in un altro. Intelligenza è anche solo la supposizione di intelletto, arguendo dagli effetti; per esempio, si dirà intelligenza degli animali, non intelletto, che è proprio solo della umana creatura. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Intelligenza, Intelletto, Intendimento - «Intelletto è la facoltà; intelligenza, la forza, l'acume dell'intelletto. L'intelletto comprende il concepire, il giudicare, l'imaginare, lo scoprire; l'intelligenza, principalmente il concepire. Ogni uomo è dotato d'intelletto; non tutti d'intelligenza. Anco le bestie mostrano un non so che simile all'intelligenza; l'intelletto è dell'uomo. E' superfluo avvertire, che quando diciamo: l'intelligenza d'un passo, libro di difficile intelligenza, quest'uso nulla ha di comune co' sensi della voce intelletto. Intendimento è il primo grado dell'intelligenza. I bambini quasi appena nati danno segni d'intendimento, che non si può dire ancora intelligenza. L'intelletto è la facoltà che costituisce, per così dire, la ragione. Ma l'intelletto conviene che operi secondo natura per poter chiamarlo ragione. Anco il pazzo ha l'intelletto: ragione non ha. Anco i bambini e i rimbambiti hanno l'intelletto, ma della ragione il libero uso non hanno». Tommaseo. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Intelletto - [T.] S. m. [F.] Zanott. Fil. Mor. 4. 1. Intelletto è quella potenza che riguarda le cose in quanto sono da conoscersi; che è lo stesso che dire in quanto sono vere: siccome la volontà è quella potenza che riguarda le cose in quanto son da volersi; che è lo stesso che dire, in quanto son buone. (Rosm.) Potenza d'intuire le idee. Facoltà dell'intuire l'essere universale. [Tav.] Potenza dell'anima colla quale l'uomo è atto a conoscere le correlazioni delle idee, e quelle che le idee hanno coi fatti. T. S. Tomm. L'intelletto umano ha una forma, cioè il lume intelligibile. (Rosm.) S. Tommaso: Intellectivum principium est forma hominis; nella qual forma l'intellettivo principio è l'intelletto stesso, Intellectus est intellectualis operationis principium. E quest'uso di parlare è… giustificato dall etimologia della voce intelletto, che specifica cosa intesa; secondo la quale osservazione anche il senso comune degli uomini che affigge alle cose i loro vocaboli, diede a vedere, chiamando intelletto la facoltà d'intendere, di riconoscere il bisogno d'una qualche cosa già intesa per se stessa, acciocchè la facoltà d'intendere esistesse. T. Arist. L'intelletto ha ragione d'intendere e ragione d'inteso.

T. L'intelletto può riguardarsi come potenza, e come primo atto d'intendere. (Rosm.) È atto, abito, e potenza in diversi aspetti.

2. Dist. da' sensi aff. T. Per esso gli Scolastici intendevano la facoltà; per intelligenza, l'esercizio di quella. – L'intelletto è la facoltà che vede il vero, e non può non vederlo; la ragione applica il vero veduto, e può male applicarlo.

D. Canz. 3. 6. (Ferraz.) Intelletto: Quella virtù che ha più nobilitate. [Camp.] E Conv. IV. 14. Dico intelletto per la nobile parte dell'anima nostra, che di comune vocabolo Mente si può chiamare. = Varch. Lez. 171. (C) T. Mente, comprende e la memoria e l'imaginazione e la volonta; onde prende senso anche d'Intenzione.

T. Rucell. Or. Tim. 10. 8. 254. Si può conoscere coll'imaginazione un triangolo che rappresenta ad essa la figura di triangolo; ma non la figura di mille angoli può abbracciarsi dall'immaginativa; il che si può fare con l'intelletto.

T. But. Par. 2. 2. È ingegno quella virtù dell'anima colla quale lo 'ntelletto fa l'operazione e gli atti suoi. V. INGEGNO.

(Rosm.) Il senso percepisce il singolare, l'intelletto, l'universale. But. (C) Niuna cosa è nello 'ntelletto, che non sia stata prima nel sentimento. [Camp.] D. 3. 4. Il vostro ingegno (la mente umana)… solo da sensato apprende Ciò che fa poscia d'intelletto degno.

(Rosm.) Intelletto è la facoltà del vero, e propriamente la facoltà delle idee. Da molti filosofi fu confuso col senso; e dal Reid e dallo Stewart coll'immaginazione. Secondo Aristotele è la potenza ordinata a trar dai sensi le idee, le quali egli distingue da essi solo per l'oggetto; ed ha la facoltà di astrarre gli universali dai particolari. Errore di lui nel non distinguere accuratamente l'operare del senso da quello dell'intelletto. Come spieghi S. Tommaso il detto «Niente va nell'intelletto che non venga dal senso»; come il Leibnizio. La sua vera spiegazione è che tutto ciò che v'ha di materiale nella cognizione è dato dal senso. L'intelletto non pone la sua idea come tale nella cosa, ma dell'idea che possiede si serve per conoscerla. Somministra il predicato al giudizio: è quindi una facoltà distinta dalla ragione. Percepisce le cose nella loro essenza. Come s'intenda il detto degli Scolastici che l'intelletto percepisce i singolari per quamdam reflexionem. Se, e quando, conosca il proprio atto. Colla sua parte più elevata è fuori del tempo. Errore dell'attribuire all'intelletto ciò che deve attribuirsi allo spirito umano. Si dice facoltà ricettiva. L'intelletto non può mai essere falso. Si distinse da Aristotele in agente e possibile. Al primo, secondo il comento di Temistio, attribuiva la facoltà di trovare il comune o l'universale nei particolari. Si può definire, quella virtù che ha l'anima d'applicar l'ente alle sensazioni; ed il possibile, abilità dell'anima a ricevere mediante l'ente tutte le determinazioni del medesimo. Il primo corrisponde a ciò che io chiamo la facoltà della sintesi primitiva. Dagli Arabi è posto fuori dell'anima. Intelletto separato, di Avicenna. Dottrina confutata da S. Tommaso. Aristotele attribuisce all'intelletto agente, medio tra il senso e l'intelletto, la facoltà di trasformare le sensazioni singolari in idee; ma a torto. Rimovendo da esso ogni lume innato e ammettendo ch'e' dia la propria forma a ciò che percepisce, si cade nello scetticismo. Aristotele stesso accorda all'intelletto agente un atto sostanziale e innato. E: L'anima ha un lume innato, che è l'idea dell'essere in universale. Questa idea si può considerare in due relazioni: o come quella che l'anima usa ed applica a universalizzare le sensazioni, e, in quanto serve a questo uffizio, forma l'intelletto agente: o come quella che si vede sempre dallo spirito intelligente, e che si trasforma quindi in tutte le altre idee (perchè tutte le idee possibili dell'intelletto non sono mai altro che l'idea dell'essere fornita di varie determinazioni); e, per tale attitudine di trasformarsi, quest'idea forma l'intelletto possibile. Di qui riceve chiarezza quella sentenza colla quale Aristotile distingue due intelletti. Nell'anima v'ha un intelletto tale che diventa tutte le cose (intelletto possibile), e un intelletto tale che fa tutte le cose (intelletto agente). T. S. Tomm. Le imagini divengono idee, illustrate dall'intelletto agente. – Intelletto agente, Facoltà che percepisce le specie e compone e scompone le idee. Intelletto paziente, non fa che ricevere le specie degli oggetti esteriori. Giacom. Nob. Lett. 83. Sebbene le sustanzie immateriali non possono essere dallo intelletto comprese, avvezzo a ricevere le spezie astratte dei fantasmi per virtù dello intelletto agente; nondimeno non è falso il dire che intendiamo e contempliamo le sustanzie separate, perocchè intendiamo e contempliamo che elle sono senza corpo,… che sono indivisibili, che sono eterne. = But. Purg. 22. 2. (C) Stazio… significa lo 'ntelletto passibile, che è accompagnato colla ragione. [Camp.] D. 2. 25. (Averroe) Per sua dottrina fe' disgiunto Dall'anima il possibile intelletto, Perchè da lui non vide organo assunto. E Monarch. 1. Non è adunque potenza ultima nell'uomo… l'essere apprensivo, perocchè così eziandio è participato dai bruti; ma l'essere apprensivo per lo intelletto possibile.

3. Intelletto in atto. T. D. 2. 6. A così alto sospetto Non ti fermar se quella nol ti dice Che lume fia tra il vero e lo intelletto… io dico di Beatrice (la contemplazione della scienza suprema. Il Rosm. dice L'idea dell'essere, Lume tra il vero e l'intelletto). E 3. 4. Giammai non si sazia Nostro intelletto, se il ver non lo illustra Di fuor dal qual nessun vero si spazia. Posasi in esso… Tosto che giunto l'ha… Nasce per quello, a guisa di rampollo, A piè del vero il dubbio. [Camp.] Dittam. I. 11. Forte mi piace El tuo parlar, ma qui d'un punto bramo Che l'intelletto mio riposi in pace. (L'ed. Silv. Ma in più d'un punto.)

4. Limiti. But. (C) L'umano intelletto è limitato e terminato, e oltra li suoi termini non può montare. Puote l'umano intelletto comprendere le creature e le cose create da Dio con mezzo, ma le cose create da lui senza mezzo… T. Petr. Son. Mio ben non cape in intelletto umano (dice una Beata). [B.] Ar. Fur. 2. 20. Umano. [Camp.] D. 3. 26. Per intelletto umano, E per autoritade a lui concorde, De' tuoi amori a Dio guarda il sovrano. (L'umana ragione e l'autorità umana e divina t'insegnano amare Dio sopra ogni cosa.) = E Canz. 17. 3. (Ferraz.) Cose che l'intelletto ancor non vede. Lab. 22. (C) Tanto d'eccellenza trapassano gl'intelletti de' mortali. [Lamb.] Imit. Crist. 206. Che avanza ogni intelletto.

5. Perfezionamento. T. D. 2. 18. Drizza… vêr me le acute luci Dello intelletto, e fieti manifesto L'error. E 28. Luce rende il Salmo… Che puote disnebbiar vostro intelletto (dal dubbio). E 3. 2. (Siccome la neve al sole perde il freddo e il colore suo) Così rimaso te nello intelletto, Voglio informar di luce sì vivace, Che ti tremolerà nel suo aspetto. – Rischiarare l'intelletto. [G.M.] Segner. Crist. Instr. 2. 8. 11. Con intelletto più purgato, e con occhio illuminato più vivamente dalla fede. = Petr. Son. 10. (C) Levan di terra al ciel nostro intelletto (gli spettacoli della natura). T. S. Cat. Lett. Lo Spirito Santo allumina l'intelletto e il cognoscimento. (Qui Conoscimento, l'intelletto applicato alle cose.) [Camp.] D. 3. 5. Io veggio ben sì come già risplende Nell'intelletto tuo l'eterna luce Che, vista, sola sempre amore accende.

6. Pregi naturali e acquisiti. [F.] Zanot. Fil. Mor. 4. 3. L'intelletto è un abito di conoscere speditamente e con chiarezza i principii; la scienza è un abito di conoscere bene e prestamente.

T. Uomo d'intelletto (da sè, è sempre lode). D. 1. 2. (Se il fondatore di Roma) Corruttibile ancora, ad immortale secolo andò… Non pare indegno ad uomo d'intelletto (che intende rettamente il vero). In senso men alto e meno imitabile. Nov. Gras. Legn. Tommaso Pecori, uomo dabbene e sollazzevole e d'intelletto. [Camp.] Ces. Com. prol. Cesare, in maggiori cose di questo, ha lasciato memoria e nome del suo intelletto (ingegno). T. Un'Autrice vivente Sicil. L'intelletto d'Italia e il greco ardor. = D. 1. 9. (C) O voi, che avete gl'intelletti sani, Mirate la dottrina che s'asconde Sotto il velame delli versi strani. [Val.] † A puro intelletto, modo avv., Essendo in sè, Non preoccupato da vino o da passione. Buon. Ajon. 1. 31. A puro intelletto e sana mente Conobbe…

T. Vigore d'intelletto.

D. Canz. 7. 2. (Ferraz.) Intelletto alto e gentile. T. Grande intelletto. Plin. Di minore intelletto.

7. Infermità. D. Canz. 15. 1. (Ferraz.) Amor che nella mente mi ragiona, Move cose di lei meco sovente, Che l'intelletto, sovr'esse, disvia. T. Apul. Le nostre dispute possono indurre l'intelletto in errore. [B.] Ar. Fur. 34. 65. Offuscare. T. Smarrire. G. Gozz. Lett. Perdere. [B.] Ar. Fur. 5. 53. Perdere. E 24. 50. Esser fuori dell'…

8. Diff. dagli enti non ragionevoli. T. D. 3. 1. Non pur le creature che son fuore D'intelligenzia… Ma quelle ch'hanno intelletto e amore. – Anco il pazzo ha l'intelletto; ragione non ha. Anco i bambini e i rimbambiti hanno l'intelletto, ma della ragione il pieno uso non hanno.

T. Paol. Giur. Padrone mutolo, se non è senza intelletto, può comandare co' cenni. = Bocc. Nov. 77. 49. (C) Voi non v'accorgete, animali senza intelletto, quanto di male sotto quella poca di bella apparenza sta nascoso. T. Ps. Non vogliate farvi come il cavallo e il mulo che non hanno intelletto.

Per estens., come dicesi delle bestie Intendimento, e sim. [Camp.] Din. Din. Mascalc. 1. 1. Il cavallo è di gentile natura e nobile, e più presso all'intelletto dell'uomo che qualunque altro grande animale. T. Plin. De' cavalli.

9. T. Distinguevasi, così indigrosso, lo spirito umano: Memoria, intelletto e volontà; ma più frequente e nell'uso com. e nello scientif. era la distinz. tra la Volontà e l'Intelletto. In una sua preghiera la Chiesa: Illuminate il mio intelletto, Signore, infiammate l'affetto. – Educare il cuore e l'intelletto. D. 3. 13. Piega L'opinion corrente in falsa parte, E poi l'affetto lo intelletto lega. – Passioni che velano l'intelletto. D. 2. 33. Io veggo te nello intelletto Fatto di pietra, ed in peccato tinto. E 1. 3. Le genti dolorose (dannate) Ch'hanno perduto il ben dello intelletto. Quindi, all'intelletto dato il desiderio, D. 3. 1. Appressando sè al suo desire (a Dio che ne è l'oggetto), Nostro intelletto si profonda tanto, Che retro la memoria non può ire.

T. Ma, non si potendo volere se non quello che si conosce, non può l'intelletto dagli atti della volontà separarsi. Sen. Per analogia giudicando col nostro intelletto l'onesto e il buono. Ps. Buono intelletto. = S. Bern. Lett. (C) Intelletto è quello il quale, in ciò ch'egli è applicato, o in bene o in male, naturalmente opera. [Camp.] D. Mon. volg. I. Onde si suol dire che lo intelletto speculativo, per estensione di parlare, sia pratico; di cui il fine è operare e fare. T. Bonav. L'intelletto speculativo fruttifica nella cognizione delle cose divine per lo studio delle creature.

T. Quindi, segnatam. nel ling. rel., Intelletto, come Sapienza, dice non solo il Discernimento del bene, ma l'Atto e l'Abito. Spirito di sapienza e d'intelletto. Ps. Ti darò intelletto, e ti guiderò nella via che tu vai. E: Dammi intelletto ch'io apprenda i tuoi precetti. E: Benedirò al Signore che mi diede intelletto. = Tratt. Virt. mor. 240. (Gh.) Uom che, a mal far, cieco è per suo difetto, Degno è che pena gli apra l'intelletto. T. Prov. Tosc. 203. Il cataletto acquistar fa intelletto. (L'uomo non conosce mai bene se stesso, sinchè non abbia la morte in faccia.) = Bracciol. Scher. Dei, 4. 3. (Gh.) Ha cominciato a mettere intelletto, E sempre a migliorar d'oggi in domani.

10. L'uomo stesso che ha l'intelletto. [Tor.] Giacom. Nob. Lett. 1. Tali soggetti richieggono intelletti più e meglio esercitati che non sono io. T. Ad A. Manz. Torti: E tu, spirto soave, alto intelletto.

11. Altri spiriti. – Dio. T. D. 1. 11. Natura lo suo corso prende Dal divino Intelletto e da sua arte. Pros. Fior. 2. 1. 236. L'altre nature intellettrici che dal primo Intelletto dipendono. [Camp.] D. 3. 8. Primo; e così lo chiama anco nell'Ep. a Can Grande. – Bib. Salm. 135. Confessatevi al Signore dei signori, il quale solo fae le maraviglie; che ae fatti i cieli in intelletto, e che fermòe la terra sopra l'acque (fecit coelos in intellectu. Con intendimento, il Diodati goffamente). T. La Sapienza: Ero con lui (Dio) componendo ogni cosa.

T. Varch. Lez. Dant. 1. 501. Dopo… Dio… poneva Platone quella Mente chiamata da lui intelletto, ovvero mondo intelligibile, nel quale sono, bene, tutte le cose come in Dio; ma non vi sono sì nobilmente ed in modo sì perfetto.

T. Intelletto, anco l'Angelico. [Camp.] D. 3. 8. Se gl'intelletti (angelici) Che muovon queste stelle non son manchi (manchevoli al fine a cui son creati); E manco il primo che non li ha perfetti. T. E 28. Nel vero in che si queta ogni Intelletto. [Camp.] E Canz. II. Ogn'Intelletto di lassù la mira.

T. D. 2. 5. Quel mal volere (diabolico) Che pur mal chiede (cerca sempre il male) con lo intelletto.

[Camp.] D. 1. 10. Quando s'appressano o son (gli avvenimenti), tutto è vano Nostro intelletto (noi dannati li ignoriamo); E s'altri non ci apporta, Nulla sapem di vostro stato umano.

12. T. Perchè Intellectus da Intelligere, e questo gl'It. sovente rendono con Intendere, Intelletto talvolta vale Intendimento, non pur nella facoltà, ma e l'intendere molte cose, o tale o tal cosa. D. 3. 15. Ma poichè l'arco dell'ardente affetto (dell'anima beata, parlante altissime cose) Fu sì sfocato che 'l parlar discese Invêr lo segno del mio intelletto, La prima voce che per (da) me s'intese, Benedetto sie tu, fu, Trino ed Uno. Vang. Anche voi siete senza intelletto? – Pane di vita e d'intelletto. D. 2. 23. Ascoltava i lor sermoni Che a poetar mi davano intelletto. Ps Declaratio sermonum tuorum illuminat: et intellectum dat parvulis.

Col Di ha ancora più chiaro il senso d'Intendimento. [Camp.] D. 2. 18. Là onde (da quale origine) vegna l'intelletto Delle prime notizie, uomo non sape, E de' primi appetibili l'affetto. T. Sen. Perdere l'intelletto d'una cosa. = D. Rim. 4. (C) Donne, ch'avete intelletto d'amore, l'vo' con voi della mia donna dire. Lo ridice in 2. 24.

Più espressam., in quel che concerne la volontà. V. § 9. T. Tac. Non hanno nè intelletto del bene, nè del male cura. [Camp.] Zibal. Par. Non ha intelletto di bene e di virtù.

[G.M.] Uno dei sette doni dello Spirito Santo. S. Antonin. Ammaestram. I suoi doni sono: Sapienza, Intelletto, Consiglio, Fortezza, Scienza, Pietà, Timore.

13. † Per Concetto, Opinione concepita. [Camp.] D. Conv. IV. Canz. 3. E virtute cotale Dá sempre altrui di sè buono intelletto.

14. Più aff. a Intelligenza. Vit. SS. Pad. 1. 191. (C) E sì profondo intelletto avea della divina Scrittura, che… T. Domin. Tratt. Gov. fam. 135. Non vi s'appicca verità con intelletto di serittura santa. = Om. S. Greg. 1. 278. (C) Tutti avete udita una voce quando io parlo, e nondimeno non tutti pigliate il senso di essa voce… Adunque conciossiacosachè la voce non sia disuguale, perchè è disuguale ne' vostri cuori l'intelletto della voce? [F.T-s.] † Crist. Land. Com. Dant. 7. Dissi brevemente questo… non solo per lo intelletto del presente testo, ma perchè tale cognizione sarà utile alla interpretazione di più altri luoghi. [Camp.] Bibb. Ez. prol. Perocchè, essendo traslatato per maggiori e per minori distinzioni, dáe ai leggitori più manifesto intelletto (sensum).

15. † Senso e sentimento d'un intero discorso, d'un costrutto, d'una voce; quel che il dicitore intese per essi, quel che s'ha a intendere o che si può Petr. Son. 178. (C) Col dir pien d'intelletti dolci e alti. [Cont.] Stat. Fior. Calim. III. 37. Recato il detto statuto in volgare sermone per li detti officiali, come detto è, abbia e avere debbia il detto statuto intelletto mercantile (intendasi Che abbia vigore nelle relazioni mercantili); e altro statuto non debbia avere nè tenere la detta arte, il quale sia scritto in grammatica. = Buom. Pros. fior. 2. 5. 253. (Gh.) Gli espositori bene spesso s'inducono ad esplicare non poco diversamente il vero intelletto dell'autore. [Camp.] D. Conv. III. 9. Lo 'ntelletto della quale (Canzone) a più agevolmente dare ad intendere, mi conviene in tre parti dividere. [Cors.] S. Ant. Lett. 77. Parmi ricordare avermi scritto lo intelletto di quello verso del Cantico. [Camp.] S. Gir. Pist. 33. Ma quanto s'appartiene agl'intelletti figurati (della Scrittura), dicendo l'Apostolo che tutte queste cose divenivano (avvenivano) loro in figura… = S. Greg. Om. 3. 8. (Gh.) Nelle parole della Santa Scrittura… in prima si vuole tenere la verità della istoria, e poi cercare lo intelletto della spirituale allegoria. [Camp.] Bibb. Macc. II. prol. = But. Purg. 9. 1. (C) Io, Dante, la fortifico con più artifiziosità di finzioni e d'allegorico intelletto. Scal. Claustr. 436. (Gh.) Poco di savore dá la lezione della lettera di fuori a chi legge, se non riceve in cuore lo intelletto della glossa e dell'allegoria d'essa lettera dentro.

[Camp.] Boez. Com. V. Questa proposizione puote avere duplice intelletto. = Omel. S. Greg. 1. 278. (C) Ammonisce alquanti dell'intelletto della voce. Maestruzz. 1. 43. Se si facesse trasponimento delle parole (nel dare il Battesimo) tantochè mutassono lo 'ntelletto…, non è battezzato. Borgh. Vinc. 4. 4. 245. (Gh.) Fu battuta (quella medaglia) da' Ciziceni; e se quell'altre lettere vi fossero tutte,… si potrebbe facilmente penetrare nel vero l'intelletto e la cognizione di tutta la medaglia.

16. † Aff. a Intenzione. [Tor.] Medit. Pov. S. Fr. 4. Non era ne' figliuoli d'Adamo questo parlare, nè questo intelletto, che eglino volessono considerare o parlare della povertà infra loro.
† Intelletto - [T.] Part. pass. dell'aureo lat. Intelligere. Comun. Inteso. D. 3. 33. (C) O Luce eterna (Dio), che sola in te sidi, Sola t'intendi, e da te intelletta, E intendente te, Ami e arridi. T. Domin. Tratt. Gov. fam. 132. Le creature son libri de' mezzani, le quali, contemplate e intellette, guidano nella notizia del sommo bene. [G. Fal.] Petr. Son. 298. Le parole Intellette da noi soli ambedui.
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