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Informazioni utili online sulla parola italiana «perdonare», il significato, curiosità, coniugazione del verbo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Perdonare

Verbo

Perdonare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, sia transitivo che intransitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è perdonato. Il gerundio è perdonando. Il participio presente è perdonante. Vedi: coniugazione del verbo perdonare.

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di perdonare (capire, comprendere, compatire, scusare, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani

Informazioni di base

La parola perdonare è formata da nove lettere, quattro vocali e cinque consonanti. Divisione in sillabe: per-do-nà-re. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con perdonare e canzoni con perdonare per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • "Quante volte dovrò perdonare?" fu chiesto. La risposta spesso la dimentichiamo.
  • Non ho niente da farmi perdonare da Mariano e Gianni.
  • Forse sbagliamo, ma faremmo bene a perdonare chi ci fa del male.
Citazioni da opere letterarie
Gli adolescenti di Ada Negri (1917): — Poveretta!... — È da compiangere, sì. Ma non potrebbe, invece di accanirsi nel rancore, considerar la follia, certo passeggera, di mio padre, come una malattia terribile dalla quale si esca o morti, o purificati?... È così difficile compatire?... è così difficile perdonare?... Io dovrò lavorare, viaggiare, farmi una posizione, una famiglia. Non potrò sempre starle accanto. Che farà, quando rimarrà sola?...

L'isola di Arturo di Elsa Morante (1957): Fra l'altro, nella speranza di farmi perdonare da lei, meditai anche un progetto di abbandonare clamorosamente Assuntina (supponendo ch'ella accomunasse me e costei in una medesima riprovazione morale!) Ma subito mi venne in mente che, in realtà, il suo orrore per me era cominciato da prima ch'io mi legassi con Assunta: era cominciato la mattina di quel mio fatale bacio. No, anche lasciare Assuntina non mi sarebbe valso a niente. Non c'era più rimedio, per me: N. mi aveva in orrore, senza perdono.

Il passato di Federico De Roberto (1888): — Signora baronessa… mi voglia perdonare…. - Il duca era molto pallido in viso e la sua mano tremava un poco nel reggere il cappello. — Duca!… Che cos'ha? — Sono davvero imperdonabile… di presentarmi a quest'ora… ma io vengo da parte… di Andrea Ludovisi…. — Andrea? Avete detto?… Ma che cosa avete? Perché evitate di guardarmi?
Proverbi
  • Errare è umano, perdonare è divino.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per perdonare
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: perdonate.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: perda, perde, perone, pero, pera, pere, pedone, peone, peon, penare, pena, pene, prona, prone, prore, pone, pare, eroe, erre, eone, roar, rare, dare.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si può avere: perdonarle.
Parole con "perdonare"
Finiscono con "perdonare": riperdonare.
Parole contenute in "perdonare"
are, don, per, dona, perdo, donare, perdona. Contenute all'inverso: ano, era, erano.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "perdonare" si può ottenere dalle seguenti coppie: perdonai/ire, perdonami/mire, perdonata/tare.
Usando "perdonare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * remi = perdonami; * areata = perdonata; * areate = perdonate; * areati = perdonati; * areato = perdonato; * rendo = perdonando; * evi = perdonarvi; * resse = perdonasse; * ressi = perdonassi; * reste = perdonaste; * resti = perdonasti; * egli = perdonargli; * ressero = perdonassero.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "perdonare" si può ottenere dalle seguenti coppie: perdonerà/areare, perdonata/atre, perdonato/otre.
Usando "perdonare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erta = perdonata; * erte = perdonate; * erti = perdonati; * erto = perdonato.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "perdonare" si può ottenere dalle seguenti coppie: perdona/area, perdonata/areata, perdonate/areate, perdonati/areati, perdonato/areato, perdonai/rei, perdonami/remi, perdonando/rendo, perdonasse/resse, perdonassero/ressero, perdonassi/ressi, perdonaste/reste, perdonasti/resti, perdonate/rete, perdonati/reti.
Usando "perdonare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * mire = perdonami; * mie = perdonarmi; * tiè = perdonarti; * vie = perdonarvi; * glie = perdonargli.
Sciarade e composizione
"perdonare" è formata da: per+donare.
Sciarade incatenate
La parola "perdonare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: perdo+donare, perdona+are, perdona+donare.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Condonare, Perdonare, Rimettere - Si Condona quando si fa concessione quasi pari al danno, cioè si condona una spesa, parte di un debito, una parola inconveniente; e suppone l'idea di benignità e di indulgenza in colui che condona. - Si perdona quando non si dà il dovuto castigo di un peccato o di un fallo, e non se ne serba rancore verso chi lo commise. - Rimettere indica solo il liberare dalla pena, ma senza obliare il fallo, e pronti a punire anche quello, se altri simili se ne commettessero. Più propriamente si direbbe anche della pena: Gli fu rimessa la pena; che non potrebbe dirsi: Gli fu perdonata la pena. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Condonare, Perdonare, Rimettere - Perdonare riguarda i peccati, parlando asceticamente; e umanamente le offese dirette; rimettere le colpe e i falli in genere, e più il castigo meritato per essi: condonare i danni avuti, i risarcimenti che per questi si vorrebbero e dovrebbero avere; si condona un debito: chi perdona fa un atto di santa bontà; chi rimette, un atto di clemenza; chi condona, un atto di generosità. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Perdonare - V. a. e n. Rimettere la colpa, Assolvere dalla pena, Riporre in grazia, obliando le offese. Condonare, aur. lat. Bocc. Nov. 4. g. 1.(C) Vi prometto, se questa mi perdonate, di mai più in ciò non peccare. E ivi: Perdonatogli, ed impostogli di ciò, che veduto aveva, silenzio,… Dant. Purg. 11. E come noi lo mal, ch'avem sofferto, Perdoniamo a ciascuno, e tu perdona Benigno, e non guardare al nostro merto.

Variamente. Tav. Rit. G. S. (M.) Voi perdonaste alla Maddalena. Cavalc. Pungil. 159. Più difficilmente perdona l'uomo della ferita della lingua, che 'l vitupera, che quella del coltello. E Att. Apost. 163. Dio ti dona tutti costoro, che navicano teco, e per tuo amore perdona loro, che non periscano. Bemb. Stor. 9. 132. Sarebbe lor perdonato di quel fallo. Bern. Lett. 16. (Man.) Lasciate pure stare se e' vi nuoce il troppo scrivere, e perdonatemi della mia ingordigia e presunzione. Red. Lett. 2. 109. Mi perdoni di tanti incomodi, e le fo umilissima riverenza.

E ass. Dant. Purg. 3. (C) Poscia ch'i' ebbi rotta la persona Di duo punte mortali, i' mi rendei, Piangendo, a quei che volentier perdona.

2. Perdonare la testa o la vita, vale Non dar la morte, avendo in pieno potere il darla. Fav. Esop. M. 30. (M.) Il topo vedendosi preso, con grande umiltà pregava il leone, che lo lasciasse, e perdonassegli la vita. Pecor. g. 23. n. 2. Ed alla donna ai prieghi del marito, e del figliuolo fu perdonata la vita. Ar. Fur. 8. 53. Nè per iscusa, o per pietà la testa Le perdonò.

3. Per Condonare, Rimettere, Rilasciare. Gr. S. Gir. 24. (M.) Non volse perdonare li cento danai a colui, che gli aveva perdonati dieci mila bizanti. Pass. 56. Al cui priego il Signore perdonò il debito di dieci mila talenti. [Cont.] Stat Fior. Calim. I. 65. Procurino i detti consoli cogli officiali della mercatanzia che le cinque maggiori arti facciano fare sindachi a perdonare ogni merito, overo dono, dato o che si desse ciascuno anno intra gli uomini delle dette cinque arti. = Esp. Pat. Nost. 67. (M.) Lo terzo ramo si è prestare a' poveri a' loro bisogni, e perdonare loro il debito, quando nol possono rendere. S. Gio. Grisost. 93. Ai quali (debitori) un prestatore avea perdonato un debito. [Camp.] Bon. Bin. XVI. 2. cit. in PERDONAMENTO, § 2.

4. † Perdonare, per Astenersi, Rimanersi da far checchessia. S. Agost. C. D. 14. (M.) Però che ciascuno perdona pertanto di non correggere e riprendere li peccatori, perchè… (è tutto alla latina: Objurgandis et corripiendis male agentibus parcit).

[Camp.] Simile, Perdonare ad alcuno, per Risparmiarlo, Lasciarlo ozioso, inoperoso, ecc. S. Gio. Gris. Om. Se il duca, per perdonare ai militi suoi, sempre li tiene nella città, corromperà e perderà li militi.

Perdonare, nel senso di Risparmiare; è vivo segnatam. quando si accompagna con una partic. negat. e la preposizione. Cron. Morell. 261. (C) Fa' pure che ne' tuoi libri sia iscritto ciò, che tu fai, distesamente, e non perdonare mai alla penna. Fir. As. 102. Avendo già ogni cosa stremamente rassettato, per non perdonare eziandio al letto della dormiente vecchia, presa una coltre… Petr. Son. 69. part. I. Lasso! ben so, che dolorose prede Di noi fa quella, ch'a null'uom perdona. [G.M.] Machiav. Stor. l. 5. Tagliarono le viti e gli arbori, predarono il bestiame, nè a cosa alcuna, che fare contro ai nemici si suole, perdonarono. = Stor. Eur. 2. 37. (C) Pervenuti (gli Ungheri) in questa provincia…, non perdonando ad età, nè a sesso, nè a luogo, la recarono a tanto sterminio che…

Non perdonarla a checchessia, vale il medesimo. Red. Ins. 59. (M.) Non la perdonano altresì alle carni umane. [F.T-s.] Mich. Buonarr. Oraz. Alessandro…, distruggendo Tebe, alla casa di Pindaro perdonò.

E Non perdonare a spesa, o sim. vale Non risparmiare, Non astenersí da qualunque spesa, o sim. Fir. As. 103. (C) Non perdonando a spesa alcuna, egli aveva ragunate un numero incredibile di orse, e delle maggiori che fusser viste giammai. Borgh. Ricord. 5. (Man.) Comunque si fosse, si mostrò la amorevolezza de' miei Padri inverso di me, che, per guarirmi, non perdonarono a spesa, nè a fatica, nè a disagio alcuno.

[F.T-s.] Mich. Buonar. Oraz. Se altro uomo chiaro in Europa si trova, rendilo amico di Casa nostra, senza perdonare a danari.

5. Perdonatemi. Modo di contraddire altrui dolcemente. Vit. SS. Pad. 2. 46. (M.) Disse l'abate: perdonatemi: voi non fate quello che voi dite.

6. N. pass. nel signif. del tema. Bern. Orl. Inn. 9. 3. (M.) Perchè siam di noi stessi adulatori, Ed ognun le sue colpe si perdona.

7. † Perdonarsi, vale anche Aversi riguardo. Vit. S. Eufrag. 171. (M.) La pregò molto strettamente, e benignamente, che si dovesse perdonare un poco e riposarsi.

[T.] Coll'A. T. Perdonare alla persona quel che potrebbesi da essa richiedere per l'adempimento d'un dovere o per l'ammenda d'un fallo. Perdonare all'uomo l'offesa, la colpa, il debito, la pena.

T. Prov. Tosc. 86. La prima si perdona, la seconda si bastona (non per vendetta ma per gastigo). E 54. Perdona a tutti, ma niente a te.

II. Coll'A, ma senza accennare l'oggetto. T. Prov. Tosc. 60. Chi perdona ai tristi, nuoce ai buoni. E ivi: Col perdonar troppo a chi falla, Si fa ingiuria a chi non falla. E 55. La maggior gloria del vincere è perdonare al vinto. Tass. Ger. 12. 66. Amico, hai vinto. Io ti perdon: perdona Tu pure, al corpo no, che nulla pave; All'alma sì: tu per lei prega (lo scorcio di perdon fu non ingiustamente ripreso; che non è come Son, il qual corrisponde al Sum. de' Lat. C'è da perdonarsi scambievolmente;perchè l'offeso, se ben si esamina, in qualcosa è, o all'altro può parere, offensore.

T. Io gli perdono; e così Dio gli perdoni. O meglio: E così Dio a me perdoni.

T. È anche modo d'accennare con rassegnazione a torto o dolore patito, e che pur sentesi vivamente: Che Dio gli perdoni. Anco parlando di morti.

III. Att., della pers. a cui si perdona. Perdonare l'uomo, assolverlo dal debito della pena o d'altro; e intendesi del condonarla in intero, avendone facoltà. Si può perdonare a taluno in parte, oppure coll'intenzione dell'animo, cioè di non serbar più rancore.

T. A modo d'escl. o di preghiera. Quel disgraziato, Dio lo perdoni. – Iddio lo perdoni anche lui pover'uomo.

IV. Ass. T. Prov. Tosc. 270. Chi digiuna, è buono; e chi perdona, è migliore. – Perdonate, e sarà perdonato. Prov. Tosc. 55. Chi più intende, più perdona. E 164. Si perdona ma non si scorda (non per nutrire mal animo, ma per evitare le offese e i danni, e colla imprudenza non porgere quasi tentazioni agli offensori imbaldanziti). E ivi: Chi offende non perdona ([G.Capp.]Il Machiav. fa dire allo Scardassiere: Perchè s'è rubato e offeso assai, bisogna rubare e offendere dell'altro).

V. T. Col La, sottint. non solo Offesa, ma Cosa in gen.: dicesi quindi anco di leggerissima, anco d'atto che altri non giustamente e irragionevolmente si reca a dispiacere o frantende. Non ve la perdoneranno (dell'essere beneficati in altro modo da quel che volevano; dell'essere scampati da un pericolo che a loro piaceva). Per cel. amorevole dirà l'amico all'amico: Non siete voluto venire a passar la serata meco; non ve la perdono.

VI. T. Modi di modestia o di riguardo o di cortesia. Mi si perdoni quest'ardito consiglio. – Perdoni la mia sincerità. – Mi compatisca e mi perdoni.

T. Facendo un'obbiezione con tutto riguardo, o domanda o preghiera: Mi perdoni. – Interrompendo l'altrui discorso; chiedendo permissione di passare o sim., senz'altro, Perdoni.

T. Per temperare una proposizione che può parere non ben misurata, o una locuz. ch'esca un po' dall'uso ordinario del dire: Mi si perdoni la parola, o sim.

VII. In senso aff. a Risparmiare. T. Prov. Tosc. 203. La morte non perdona al forte V. l'es. del Tasso num. II.

T. Non perdonava a se stesso, nell'affaticare, nell'adoprarsi con propria pena in bene d'altrui. [Pol.] Med. Arb. Cr. p. 113. Lode e grazie, santissimo Padre, del dono della soprasmisurata tua carità, per la quale all'unigenito dolce figliuolo del tuo cuore non perdonasti, ma per tutti noi scellerati il nabissasti in dolori e tormenti crudeli.

Di cose. [C.C.] Bart. Rib. di Salsete. Spiantando le chiese fuor che solamente lo spedale a cui perdonarono il fuoco in riverenza della carità (a questo modo non com.).

T. Menz. Pros. 3. 82. Quando i medicamenti a studio ed arte composti non giungono a tor via una qualche piaga difficile e pericolosa, vi ha consiglio del gran padre della medicina Ippocrate che si debba ricorrere al ferro; e quando questo non giovi, vuole egli che non si perdoni nemmeno alle più fiere adustioni. [Cors.] † S. Bern. Medit. cap. 20. Ma perchè infino da gioventù tu l'hai nutrito delicatamente, ed hai perdonato alla bacchetta, esso è fatto contumace.

T. Quello di D. 1. 5. Amor che a nullo amato, amar perdona, e dichiarato dai Lat. che l'accoppiano all'Infin. Virg. Parcite, oves, nimium procedere. Parcite vos, Rutuli et vos tela inhibete Latini. E vale Amore che non risparmia a veruna persona amata che debba corrispondere con amore. Perdonare nel senso ordin., direbbe l'opposto.

VIII. Trasl. T. Il Cholera per ora ce la perdona. Ar. Fur. 15. 3. La fiamma subita e vorace Non perdonò ad alcun.
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Parole di nove lettere: perdibili, perdonami, perdonano « perdonare » perdonata, perdonate, perdonati
Lista Verbi: percuotere, perdere « perdonare » perdurare, peregrinare
Vocabolario inverso (per trovare le rime): siliconare, donare, bidonare, ridonare, abbandonare, riabbandonare, condonare « perdonare (eranodrep) » riperdonare, fonare, splafonare, telefonare, microfonare, citofonare, paragonare
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