La fuga in Egitto di Grazia Deledda (1926): Questa fame, che il maestro cercò di soddisfare alla meglio, con cibi meno grossolani di quelli desiderati da Ornella, produsse i suoi effetti. Al quarto giorno ella si alzò, si pettinò, gridando per il dolore, tanto erano imbrogliati i suoi capelli, poi scese nella stanza e riprese le redini dell'andamento domestico: ogni tanto però tendeva l'orecchio e poiché credeva di sentire un passo noto balzava su nel soppalco per nascondersi e difendere la sua creatura.
La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano (2008): Quel mattino, però, si era portata una spazzola. La prese dalla borsa e delicatamente, senza graffiarle il viso, pettinò i capelli di sua madre, almeno quelli che non erano schiacciati sul cuscino. Lei era inerte e remissiva come una bambola.
Daniele Cortis di Antonio Fogazzaro (1906): Ella si vestì e si pettinò sola, in fretta. Era come una dolce musica quella cameretta; troppo dolce! Le rose avevano un odore troppo molle, una grazia troppo delicata. Si soffriva, lì, si perdeva tutto il vigore dello spirito: bisognava esser felici per abitare un nido simile, non aver nell'anima quello che ci aveva lei e che si accordava tanto, in un certo doloroso modo, con l'ambiente. Elena guardò un momento dalla finestra attraverso il fogliame delle rose battute dal vento. Le cime dei monti eran tutte vermiglie; un'ombra azzurrognola copriva i prati, le macchie, i bianchi viali del giardino, che alcuni contadini stavano rastrellando. Pensò che incominciava il terzo giorno dalla partenza di Cortis e che forse fra poche ore sarebbe venuta una lettera. |