Al Polo Australe in velocipede di Emilio Salgari (1895): Il signor Wilkye, un yankee purosangue, malgrado non contasse in quel tempo che trentadue anni, era già noto negli Stati dell'Unione. Figlio di un ricco costruttore di velocipedi, morto più volte milionario, aveva già intrapreso lunghi viaggi e compiuto assai ardite esplorazioni sulle coste della Groenlandia, spingendosi fino allo stretto di Smith, sulle spiagge della Terra della Regina e della baia di Baffin, perdendo la nave che aveva armata a proprie spese, rimasta prigioniera fra i ghiacci, dopo due svernamenti.
La promessa di Ada Negri (1917): Marco aveva da gran tempo cessato di scriverle: secondo voci varie di emigranti rimpatriati, arricchiva nel Canadà, divenuto più americano d'uno yankee, serrando nel pugno d'acciaio fili di intricatissime reti d'affari. Il suo silenzio non aveva scoraggiata la fedeltà della donna.
Gomorra di Roberto Saviano (2006): Una volta lessi su una rivista della NATO – dedicata ai familiari dei militari all'estero – un articoletto rivolto a chi doveva venire a Gricignano d'Aversa. Tradussi il brano e me lo scrissi su un'agenda, per ricordarlo. Diceva: "Per capire dove state andando ad abitare, dovete immaginarvi i film di Sergio Leone. È come il Far West, c'è chi comanda, ci sono sparatorie, regole non scritte e inattaccabili. Ma non preoccupatevi, verso i cittadini e i militari americani ci sarà il massimo rispetto e la massima ospitalità. In ogni caso uscite solo se necessario dal comprensorio militare". Mi aiutò quell'articolista yankee a capire meglio il posto dove vivevo. |