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Dizionario antico del 1821/1822, traduzione dal francese migliorata e accresciuta, autore originale Etienne Jean Monchablon. Numero voci: 1.188. Voci che iniziano con la lettera F.



Dizionari Antichi

Dizionario compendiato di antichità



Lettera F - pag. 3

farisse
I Romani chiamavano così certi gran Vasi pieni d'acqua, che erano situati all'ingresso dei Tempj per lavarsi, e purificarsi avanti d'entrarvi.

faunali
Feste Romane in onore di Fauno, a cui s'immolava un giovine Capro, facendo ancora delle libazioni di Vino.

febbrajo
Mese dell'Anno Romano, così detto dalle espiazioni, che si facevano, e che chiamate erano Februa.

februali
Festa Romane, che avevano duplice oggetto; uno di purificar la città ed i cittadini; l'altro, onorevole per Plutone, di onorare anco i morti, e placare le loro ombre.

feciali
Sacerdoti, le cui funzioni somigliavano presso a poco quelle degli Araldi d'arme; erano in numero di 20; il loro incarico consisteva specialmente in esser presenti alle dichiarazioni di guerra, e ai trattati di pace, che si facevano, e di osservare in modo che i Romani non intraprendessero se non se guerre giuste o legittime. Allorchè qualche Popolo aveva offesa la Repubblica, un dei Feciali partiva immantinente, e portavasi verso quel Popolo offensore per domandarli sodisfazione, sia col render ciò che fosse stato rapito, sia col consegnare i colpevoli. Se la sodisfazione non era data sul momento, si assegnavano a questo Popolo trenta giorni per deliberare, spirati i quali potevasi legittimamente farli la guerra. Allora il Sacerdote chiamato Fecialis ritornava sulla frontiera dell'inimico, gettava una picca tinta di sangue, e con una certa formula gli dichiarava la guerra. In seguito i nemici dell'Impero Romano essendosi molto estesi, si continuò a far questa Cerimonia per semplice formalità, e si eseguiva vicino alla Città di Roma in un Campo detto hostilis. I Trattati si facevano pure per mezzo di un dei Feciali, cui davasi il nome di Padre patrato (Pater patratus) mentre era incaricato di questa negoziazione, e prestava giuramento per tutto il Popolo. Questi Sacerdoti avevano anche l'altra ingerenza di prendere cognizione delle ingiustizie, che si facevano agli Alleati del Popolo Romano, e di osservar che non fossero gli Ambasciatori insultati. Avevan diritto d'annullare i Trattati di pace, che non fossero vantaggiosi alla Repubblica, e di dare in potere ai nemici quelli, che gli avevano fatti. In una parola essi avevan diritto di mescolarsi di tutto ciò, che riguardar poteva i Trattati medesimi.

ferali
Feste lugubri, che i Romani celebravano per onorare la memoria de' Morti.

ferentari
Si dava tal nome nelle Armate Romane ai soldati d'infanteria leggiera.

fescennini
In Roma questo nome si dava ad una specie di versi mordaci, satirici, e per lo più osceni, e lascivi. Questi formarono da principio tutta la Poesia dei Romani, che l'avevano dagli Etruschi imitata; ma a misura che si fecero dei progressi nella Letteratura, s'abbandonarono i Fescennini, di cui conservossene un solo resto usato nei Matrimonj, e Trionfi per ridere a spese dei nuovi Maritati, o del Trionfatore (Vedi Commedia).

fibulae
Gancio, o fibbia, che gli uomini portavano ora sulla spalla diritta, ora sulla sinistra per alzare la Clamide o la Tunica, ed attaccare talvolta le due parti insieme. Le Donne la portavan sul petto.

fidizj
o FILIZJ. Phiditia o Philitia. Erano Feste o Conviti celebrati con grande frugalità a Sparta, i quali imbandivansi ne' luoghi pubblici, e ad aria scoperta. Vi assistevano ricchi e poveri, ed avevano per iscopo di mantenere e fomentare la pace e l'amicizia ed una buona intelligenza tra tutti i singoli Cittadini. Quelli, i quali v'intervenivano, portavan ciascuno uno stajo di farina, otto misure (chorus) di vino, cinque minae di cacio, ed altrettante di fichi.

Questi Conviti somigliavano molto alle Charistia dei prischi Romani.


filadelfo
Nell'Antichità era un titolo o piuttosto soprannome portato da diversi Re, e significante uno che ami il suo fratello o fratelli, come Tolomeo Filadelfo in Egitto ec. (Vedi anche in casi simili Filopatore o Filopatro).

filarca
Ne' primi tempi della Repubblica degli Ateniesi era questo un Magistrato da ciascuna Tribù tirato su a sorte per essere incaricato de' suoi particolari interessi. Ogni Tribù aveva il suo Filarca, che n'era il capo, il tesoriere, il protettore. Quando succedevano casi, che interessassero tutta la Repubblica intiera, i Filarchi convocavano una Assemblea generale a fin di deliberare in comune. In seguito fu dato ancora il nome di Filarca all'Uffiziale, che comandava la Cavalleria della sua propria Tribù, come il Tassiarca ne comandava per lo contrario l'Infanteria.

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