Dizionari AntichiLettera N - pag. 3
nundinaeDavasi questo nome ad un Mercato o una Fiera, che facevasi in Roma tutti i nove giorni; e siccome in questi giorni si tenevano ancora certe Adunanze, in cui stabilivasi quello che si doveva osservare via via nel consecutivo giorno delle
Nundine; così in quei giorni eravi in Roma un'affluenza grande di persone, che dimoravano nella campagna. Queste vi accorrevano col doppio oggetto di fare il loro traffico, e d'istruirsi nei Regolamenti sì civili che religiosi. Per aver presenti i giorni delle Nundine i Romani immaginarono di mettere nel
Calendario certe Lettere
Nundinali, che notavan l'istesso che dalle nostre Lettere Domenicali ci viene indicato. Si posson vedere queste Lettere Nundinali portate nella prima Colonna del
Calendario Romano. La chiave n'è semplicissima. Siccome le Nundine ritornavano tutti i nove giorni, le otto prime Lettere del Alfabeto messe di seguito e nell'istess'ordine ripetute sino alla fine del Calendario davano il mezzo col ritorno di quella Lettera, che indicava il primo giorno delle Nundine dell'Anno, di conoscerlo infallibilmente sino al suo termine.
nundinaeDavasi questo nome ad un Mercato o una Fiera, che facevasi in Roma tutti i nove giorni; e siccome in questi giorni si tenevano ancora certe Adunanze, in cui stabilivasi quello che si doveva osservare via via nel consecutivo giorno delle
Nundine; così in quei giorni eravi in Roma un'affluenza grande di persone, che dimoravano nella campagna. Queste vi accorrevano col doppio oggetto di fare il loro traffico, e d'istruirsi nei Regolamenti sì civili che religiosi. Per aver presenti i giorni delle Nundine i Romani immaginarono di mettere nel
Calendario certe Lettere
Nundinali, che notavan l'istesso che dalle nostre Lettere Domenicali ci viene indicato. Si posson vedere queste Lettere Nundinali portate nella prima Colonna del
Calendario Romano. La chiave n'è semplicissima. Siccome le Nundine ritornavano tutti i nove giorni, le otto prime Lettere del Alfabeto messe di seguito e nell'istess'ordine ripetute sino alla fine del Calendario davano il mezzo col ritorno di quella Lettera, che indicava il primo giorno delle Nundine dell'Anno, di conoscerlo infallibilmente sino al suo termine.
nutriceCosì traduciamo ed intendiamo il Vocabolo Greco
τροφός, ed il Latino equivalente
Nutrix, annettendovi l'idea medesima, che n'abbiamo secondo i nostri costumi; nè si può negare che non vi siano moltissimi esempj di questo senso o significato massimamente negli Scrittori Latini. Ma più comunemente queste Parole, tanto la Greca che la Latina, devono essere intese per ciò che da noi chiamasi ora una
Governante.
Una prova tratta dal Vocabolo Greco si è d'esser questo comune ai due Generi, a segno che significa egualmente
Nutritor e
Nutrix; nome, che davasi a quello o quella Persona incaricata d'invigilare sopra i fanciulli d'una casa, di regolare il lor vitto, con estendersi talvolta sì fatto incarico sino alla cura della spesa domestica della tavola. Quest'uso era l'istesso eziandio tra i Romani, che esprimevano questa ingerenza colle voci
nutritor o
nutritius quando era un maschio, che ne avesse l'incarico. A questa prova presa dal significato delle Parole sarebbe facile aggiungerne altre in gran numero ricavandole da molti fatti. Eccone un senza replica, e che deve bastare per tutti. Priamo, a dir della Favola, aveva avuto 50. figli, e Virgilio nell'Eneide Lib. V. verso 645. parlando di Pirgo lor Governante scrive
Pyrgo, tot Priami natorum regia nutrix.
È certamente impossibile che una sola e medesima Donna abbia potuto allattare 50. fanciulli.
Nutrix non può qui dunque significare che Governante. Tali Donne erano molto considerate, e nei Palazzi si riguardavano come le Donne o Dame d'onore presso le Principesse.
Ecco perchè, nella maggior parte delle Rappresentanze Drammatiche degli Antichi, tra gl'Interlocutori vedesi la
Nutrice. I Greci, a fin di parlare più precisamente d'una Nutrice detta comunemente da noi Balia, si servivano delle voci
τιτθή o
τιτθίς; e i Romani di
mater lactans,
mamma, ec.
Inizio Precedente