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Informazioni utili online sulla parola italiana «bevanda», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Bevanda

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Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia
Articoli interessanti e pagine web
Almanacco: Pemberton brevetta la bevanda “Coca-Cola”

Foto taggate bevanda

Alba nella plastica

Dissetante

Una buona tazza di cioccolato caldo

Informazioni di base

La parola bevanda è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: be-vàn-da. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con bevanda per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Cosa c'è di meglio d'estate di una bevanda ghiacciata quando si ha sete?
  • Cosa posso offrirvi se non una bevanda ghiacciata?
Non ancora verificati:
  • Durante una gara ciclistica, ho offerto una bevanda a un ciclista affaticato.
Citazioni da opere letterarie
Al Polo Australe in velocipede di Emilio Salgari (1895): Riempite le tazze dell'ardente bevanda e accese le pipe, Wilkye spiegò sulla tavola una carta del polo australe, sulla quale si vedevano tracciate tutte le esplorazioni eseguite dal Gherith, da Bellinghausen, da Brunsfield, da Morrel, da Powel, da Weddel, da Foster, da Biscoë, da Dumont d'Urville, da Welkes, da Balleny e da Giacomo Clarke Ross che fu, si può dire, l'ultimo che mosse alla scoperta del continente polare.

L'appuntamento di Ada Negri (1917): Provò a bere; ma la bevanda nericcia le parve amarissima, disgustosa. Non capiva perché lei fosse lì. Si chiamava Gianna Morgagni, abitava in una vera casa, via Cappuccini, numero quattordici. Non avrebbe mai potuto entrare in quel letto senza nome, sfacciato e promiscuo come la fossa comune. Ed era quell'uomo, quel signore al quale aveva dato il diritto d'umiliarla in tal modo, che trovava naturalissimo di averla condotta lì!... E non cercava nemmeno di stordirla con un po' di carezze!...

Piccolo mondo moderno di Antonio Fogazzaro (1901): Soggiunse che un momento prima si erano trovati a salir la scala insieme il marchese Scremin e quel tale ch'era venuto a raccomandarsi un'altra volta per l'appalto dei pozzi neri delle caserme a Verona. Ella li aveva licenziati ambedue. La fedele cameriera stette a guardare con materna compiacenza il padrone che sorbiva pian piano i meritati conforti della bevanda spirituale.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per bevanda
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: bevande.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si può avere: levando.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: benda, banda, band, bada, evada, vana, vada.
Parole con "bevanda"
Iniziano con "bevanda": bevandacce, bevandaccia.
Parole contenute in "bevanda"
eva, van, beva. Contenute all'inverso: ave, dna, nave.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "bevanda" si può ottenere dalle seguenti coppie: bela/lavanda, bevi/vivanda, bevano/oda.
Usando "bevanda" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * vandali = beli; * vandalo = belo; * andavi = bevvi.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "bevanda" si può ottenere dalle seguenti coppie: beli/vandali, belo/vandalo, bevi/andai, bevvi/andavi.
Usando "bevanda" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * lavanda = bela; bevi * = vivanda.
Intarsi e sciarade alterne
"bevanda" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: ben/vada.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Bibita, Bevuta, Beuta, Bevanda - Bevanda è generico, e dicesi d'ogni cosa che si beve. - «Il cibo e la bevanda. - La birra è una grata bevanda.» - Bibita si dice generalmente delle bevande che hanno virtù o medicinali o rinfrescanti. - «Gli dette una bibita che lo risanò subito.» - Bevuta è l'atto del bere. - «S'ha a fare una solenne bevuta di vin santo.» E' pure La cosa che si beve; ma più specialmente la usa il popolo fiorentino a significare quella tazza di caffè mescolato con latte, o con cioccolata, che suol prendersi a colazione. - «Prendo una bevuta da Doney, e fino a desinare non mangio più.» - In questo caso il popolo dice anche, e forse più spesso, Beuta. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Bevanda, Beveraggio, Beverone, Bevuta, Pozione, Bibita, Beverino - Bevanda è qualunque cosa buona o atta a bersi.

Beveraggio, nello stile famigliare vale rinfresco di mangiare e bere dato a' lavoratori; ovvero mancia in denari, onde possano andare a bere e a mangiare. Nella lingua scritta vale certa bevanda preparata ad un fine, beveraggio oppiato, avvelenato ecc. Beverone è bevanda d'acqua e farina che si dà agli animali per rinfrescarli e ingrassarli; per lo più a' vitelli che si destinano al macello. Bevuta è l'atto del bere, e la bevanda assieme; e così dicesi di chi ha bevuto un bel tratto «ha fatto una solenne bevuta». Pozione è bevanda medicinale da prendere a dosi. Bibita è bevanda grata e rinfrescante, preparata con siroppi o conserve.

«Beverino abbiamo nello stile famigliare per esprimere non una bevuta o una bevanda soltanto, ma una piccola refezione ove si beva del vino». Cioni. [immagine]
Dizionario compendiato di antichità del 1821/1822
Bevanda - L'acqua semplice fu per lungo tempo la più comune bevanda degli Antichi; e quando facevane uso di vino, non lo bevevano quasi mai pretto o puro. I primi vasi, di cui si serviron per bere, non erano che di corna di Bovi aperte e slargate nella loro natura, forma, e misura.

Se ne fecero in seguito di argilla, e di legno. I Ricchi n'ebber di rame; e non se ne vedevan che pochi di argento, e d'oro nei Regj palazzi. Tutti i commensali bevevano ordinariamente l'uno dopo dell'altro al medesimo vaso.

La prima volta che si beveva, era in onor degli Dei e degli Eroi, e le altre alla salute dei convitati, e delle persone, per le quali si aveva qualche predilezione, tanto presenti che assenti. Presso gli Egizj l'ultima volta che si beveva era ad onor di Mercurio, in un vaso ov'era vino d'assenzio, e sopra il quale eravi incisa l'immagine della morte.

Un tal uso passò presto ad altri popoli; ma le salutari riflessioni, a cui doveva dar luogo, non potevano essere state del gusto de' Greci, che preferiron piuttosto di fare delle libazioni di vino puro in onore di Bacco.

I Romani bevevano ordinariamente del vino. Quelli che erano sobrj, vi mescolavan dell'acqua, e gl'intemperanti vi mescean de' profumi, ed aromi. In quanto all'acqua taluni la bevevano calda, ed altri freddissima, che riguardavano come cosa assai deliziosa. Si contavano i vini dall'anno de' Consoli. Il Capo o il Re del Banchetto regolava il modo di bere, vale a dir quante volte, ed in onore di chi si sarebbe bevuto. Qualche volta si auguravano scambievolmente tanti anni di vita quanti sorsi prendevano; altre volte misurando ciò che bevevano relativamente al Sextarius, dividevano questo Sextarius in dodici parti eguali, ciascuna delle quali era detta Cyathus, nella maniera istessa, con cui dividevano l'As.

In fine bevevano tanti sorsi di vino quante lettere conteneva il nome della persona, in onor della quale bevevano. Ma sembra che in questo caso mettessero dentro una sola gran tazza tutto quel vino, che avrebbero dovuto bere in più volte. Quello, cui accadeva di trasgredire a qualcuna delle Leggi imposte dal Re del Banchetto, era condannato a bere una volta di più; ed è ciò, che si chiamava Culpa potare magistra. Questi Banchetti erano comunemente delle riunioni di dissolutezza, e non recavano nessun piacere alle oneste persone. Quelli, che bevevano nelle gran tazze, come nel Deunx, che conteneva undici Cyathi, erano disprezzati come ubriachi. Svetonio riferisce che l'imperatore Augusto nei grandi Banchetti non beveva mai più di sei volte, e che la sua tazza non conteneva che la misura del Sextans, vale a dire i tre quarti del Poisson di Parigi. Così in simili Banchetti Augusto non beveva che una foglietta di vino, chopine, ch'è la metà del poisson di Parigi. (Vedi Tazze, Crater, Banchetto, Simposiarca).
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Bevanda - S. f. Da BEVERE. Ciò che si bee per dissetarsi, per rinfrescarsi, per ristorarsi, per medicina. (Fanf.) T. Dal gerundio lat., come Vivanda per Vivenda. = Bocc. Nov. 83. 11. (C) Io ti farò fare una certa bevanda stillata molto buona, e molto piacevole a bere, che in tre mattine risolverà ogni cosa. Bern. Rim. 1. 5. Non deste voi bevanda sì molesta A un ch'avesse il morbo e le petecchie. [Val.] Anguill. Poes. Piacev. 173. Non siate largo a questi imbrïaconi, Che son senza vergogna, e a dirvi il vero, Quella non è bevanda da bucconi. = Parin. Mat. in Parin. Op. 1. 16. (Gh.) La nettarea bevanda, ove abbronzato Fuma ed arde il legume a te d'Aleppo Giunto e da Moca. (Parla del caffè.)

T. Mensa fornita di buoni cibi e bevande.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: betulle, beuta, beute, beva, bevace, bevaci, bevacità « bevanda » bevandacce, bevandaccia, bevande, bevandina, bevandine, bevano, bevatrone
Parole di sette lettere: bettole, betulla, betulle « bevanda » bevande, bevemmo, bevendo
Vocabolario inverso (per trovare le rime): controranda, dottoranda, serranda, maturanda, mutanda, ruanda, lavanda « bevanda (adnaveb) » vivanda, wanda, battezzanda, specializzanda, benda, prebenda, sbenda
Indice parole che: iniziano con B, con BE, parole che iniziano con BEV, finiscono con A

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