Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
Non ancora verificati:- Ti lamenti sempre della tua linea ma mangi sempre fuori orario!
- Sentivo dei lamenti provenire da un cassonetto, ho aperto e c'era un gattino!
- Ti lamenti sempre sia che ti dia retta sia che faccio finta di non sentirti!
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Citazioni da opere letterarie |
Carthago di Franco Forte (2009): Mentre i suoi uomini esultavano e inneggiavano il suo nome, brandendo alte le spade e le picche sulle quali erano issate le teste di centinaia di romani, i lamenti dei feriti erano ovunque, e il sangue aveva trasformato il terreno in una morchia densa e scivolosa, su cui non era facile camminare.
L'edera di Grazia Deledda (1920): — Dio ti ha dato la ragione, Annesa: non senti tu, in questo momento, che hai la ragione e che la tua sorte te la sei creata da te? Perché non hai ragionato sempre come ragioni ora? Ecco, perché credevi d'essere padrona di te stessa e di far di te quello che volevi: tutto ti sembrava permesso perché non avevi padrone. Ed ora, ora che ti accorgi d'essere invece schiava di quella che tu chiami la sorte, ora ti lamenti... E non ti accorgi, Anna, non ti accorgi che chi ti guida è Dio...
I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): Già aveva il giovine girato un bel pezzo, e senza frutto, per quell'andirivieni di capanne, quando, nella varietà de' lamenti e nella confusione del mormorio, cominciò a distinguere un misto singolare di vagiti e di belati; fin che arrivò a un assito scheggiato e sconnesso, di dentro il quale veniva quel suono straordinario. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per lamenti |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: lamenta, lamento, latenti. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: amenti. Altri scarti con resto non consecutivo: lami, lati, lenti, lenì, ameni, meni. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: lambenti, lamentai. |
Parole con "lamenti" |
Iniziano con "lamenti": lamentino, lamentiamo, lamentiate. |
Finiscono con "lamenti": calamenti, filamenti, palamenti, esalamenti, isolamenti, parlamenti, sfilamenti, sgolamenti, affilamenti, anellamenti, brillamenti, cigolamenti, defilamenti, impalamenti, insilamenti, mugolamenti, ondulamenti, pigolamenti, popolamenti, regolamenti, rotolamenti, scollamenti, sfollamenti, zufolamenti, affollamenti, agevolamenti, ammollamenti, annullamenti, arruolamenti, avvallamenti, ... |
Contengono "lamenti": parlamentini, parlamentino, regolamentino, regolamentiamo, regolamentiate, deregolamentino, deregolamentiamo, deregolamentiate. |
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Parole contenute in "lamenti" |
amen, enti, lame, menti, amenti. Contenute all'inverso: mal. |
Incastri |
Inserendo al suo interno tar si ha LAMENtarTI; con era si ha LAMENTeraI; con ere si ha LAMENTereI; con cera si ha LAceraMENTI. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "lamenti" si può ottenere dalle seguenti coppie: lao/omenti. |
Usando "lamenti" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * mentina = lana; * mentine = lane; * mentire = lare; * mentirò = laro; * mentiti = lati; * mentito = lato; * mentiva = lava; * mentivi = lavi; * mentivo = lavo; * mentisca = lasca; * mentisci = lasci; * mentisco = lasco; * mentissi = lassi; pelame * = penti; salame * = santi; * mentitore = latore; * mentitori = latori; * mentivano = lavano; * mentivate = lavate; aula * = aumenti; ... |
Lucchetti Riflessi |
Usando "lamenti" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ittero = lamenterò. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "lamenti" si può ottenere dalle seguenti coppie: ila/mentii, scala/mentisca, scola/mentisco, stila/mentisti, tela/mentite, vola/mentivo. |
Usando "lamenti" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: mentite * = tela; mentivo * = vola; mentisca * = scala; mentisco * = scola; mentisti * = stila; * tela = mentite; * vola = mentivo; * scala = mentisca; * scola = mentisco; * stila = mentisti. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "lamenti" si può ottenere dalle seguenti coppie: lai/mentii, lana/mentina, lane/mentine, lare/mentire, laro/mentirò, lasca/mentisca, lasci/mentisci, lasco/mentisco, lassi/mentissi, lati/mentiti, lato/mentito, latore/mentitore, latori/mentitori, latrice/mentitrice, latrici/mentitrici, lava/mentiva, lavano/mentivano, lavate/mentivate, lavi/mentivi, lavo/mentivo. |
Usando "lamenti" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: aumenti * = aula; cementi * = cela; fomenti * = fola; gementi * = gela; momenti * = mola; pimenti * = pila; palmenti * = palla; sgomenti * = sgola; santi * = salame; lamentela * = telati; lamentosa * = tosati; assolvimenti * = assolvila; avvertimenti * = avvertila; * atei = lamentate; * telati = lamentela; * elei = lamentele; * eroi = lamenterò; * tosati = lamentosa; * osei = lamentose; labbracci * = abbracciamenti; ... |
Sciarade incatenate |
La parola "lamenti" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: lame+enti, lame+menti, lame+amenti. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "lamenti" (*) con un'altra parola si può ottenere: alga * = allagamenti; ampi * = ampliamenti; diva * = dilavamenti; * azoni = lamentazioni; rissa * = rilassamenti; parare * = parlamentarie. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Lamentarsi, Lagnarsi, Querelarsi, Deplorare, Gemere; Lamento, Lamenti, Lamentazione, Guai, Querele, Lagnanze - Lagnarsi è domandare ragione d'insulto fattoci, o a chi lo ha fatto onde lo ripari, o a chi può farlo riparare. Lamentarsi è dire sue ragioni, ma in suono di lamento, cioè con pianti e piagnistei; si lagna di un torto, si lamenta di un dolore fisico o morale. Deplorare è piangere perdita o altra disgrazia nostra, o compiangere l'altrui, sentendone e dimostrandone compassione vera. Gemere è piangere o lamentarsi in tuono basso onde altri poco o nulla ci senta: si geme per lo più quando non è dato liberamente lagnarsi o lamentarsi: geme il povero, il debole sotto la tirannia e gl'insulti del potente, del ricco. L'uomo è così fatto che geme sovente sul tempo perduto per colpa sua; ma si lagna se altri ne lo rimprovera, e si lamenta se vuolsi costringere a riguadagnarlo raddoppiando d'attività e di zelo. Lamento è suono di dolore, o parola d'accusa: lamenti, al plurale, pare non abbia che il primo significato; nel secondo meglio direbbesi lagnanze; vo a fare le mie lagnanze a chi di dovere, dice chi non vale a farsi ragione da sè. Querela, in questo senso, è più; dare querela è denunziare al giudice, a ' tribunali, chiamare in giudizio. Querelarsi, vale anche lamentarsi con molte parole, e altercare. Lamentazione è più di lamento in quanto è fatta in tuono più patetico, e più compassionevole: le lamentazioni di Geremia sono dalla Chiesa cantate in un tuono che il più flebile e patetico non ho sentito mai. Guaio è grido e gemito acuto: onde non fare guai vale non fare mali grossi o gravi, e quasi non gridare onde la gente, i vicini non sentano gli alterchi e non sappiano i guazzabugli di casa nostra. [immagine] |
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