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Informazioni utili online sulla parola italiana «abbandonare», il significato, curiosità, coniugazione del verbo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Abbandonare

Verbo

Abbandonare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, transitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è abbandonato. Il gerundio è abbandonando. Il participio presente è abbandonante. Vedi: coniugazione del verbo abbandonare.

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di abbandonare (lasciare, andarsene, mollare, piantare, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani

Informazioni di base

La parola abbandonare è formata da undici lettere, cinque vocali e sei consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: bb. Lettera maggiormente presente: a (tre). Divisione in sillabe: ab-ban-do-nà-re. È un pentasillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con abbandonare e canzoni con abbandonare per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Non si devono abbandonare gli animali domestici solo perché si va in vacanza.
  • Attila re degli Unni prima di abbandonare Aquileia la distrusse totalmente e per questo venne chiamato "flagello di Dio".
  • E' sempre triste abbandonare qualcuno: un cane, un amore, un figlio!
Citazioni da opere letterarie
Una Burla Riuscita di Italo Svevo (1926): Strana tanta ingenuità in un debole malato che di furberia aveva tanto bisogno. Aveva dunque dimenticato l'esito sì felice della sua trovata di anni prima, quando aveva proposto di abbandonare per sempre De Amicis e Fogazzaro per surrogarli con l'opera del fratello? Già, a differenza dei passeri, quand'è stretto da un bisogno, l'uomo si espone a qualunque rischio per soddisfarlo.

La festa dei Canestri di Cesare Cantù (1878): Ed ora ridotto, chi sa fin quando e forse per sempre, inabile al suo mestiere, non campa se non del pane stentato che, dì per dì, con queste mani io gli posso guadagnare. Allora i parenti di Battista non consentirono più ch'egli sposasse me, figliuola sprovvista, perché, oltre il togliermi con niente, avrebbe anche avuto sulle spalle questo caro vecchio, che per cosa del mondo io non vorrei abbandonare. Quel buon Battista!... Mi pare sempre di vederlo il giorno che mi recò l'infausta notizia. E' piangeva come un fanciullo, e mi promise che, appena trovasse come guadagnare abbastanza da sé, mi sposerebbe.

Sul mare delle perle di Emilio Salgari (1903): Jean Baret e Durga, dissetatisi ad un torrentello limpidissimo, che scorreva sul margine dello spiazzo, quantunque molto dispiacenti di abbandonare quella montagna di carne senza assaggiarla, si rimisero in cammino, seguendo il largo sentiero aperto dall'elefante ferito dai cacciatori cingalesi.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per abbandonare
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: abbandonate.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: abbonare, abbona, andare, andar, anona, anone, anoa, anna, adone, bandone, banda, bande, bannare, banna, bado, badare, bada, bare, bona, bone, nona, none, dare.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si può avere: abbandonarle.
Parole con "abbandonare"
Finiscono con "abbandonare": riabbandonare.
Parole contenute in "abbandonare"
are, don, andò, band, dona, bando, donare, abbandona. Contenute all'inverso: ano, dna, era, erano.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "abbandonare" si può ottenere dalle seguenti coppie: abbandonai/ire, abbandonata/tare.
Usando "abbandonare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * areata = abbandonata; * areate = abbandonate; * areati = abbandonati; * areato = abbandonato; * rendo = abbandonando; * evi = abbandonarvi; * resse = abbandonasse; * ressi = abbandonassi; * reste = abbandonaste; * resti = abbandonasti; * ressero = abbandonassero.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "abbandonare" si può ottenere dalle seguenti coppie: abbandonerà/areare, abbandonata/atre, abbandonato/otre.
Usando "abbandonare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erta = abbandonata; * erte = abbandonate; * erti = abbandonati; * erto = abbandonato.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "abbandonare" si può ottenere dalle seguenti coppie: abbandona/area, abbandonata/areata, abbandonate/areate, abbandonati/areati, abbandonato/areato, abbandonai/rei, abbandonando/rendo, abbandonasse/resse, abbandonassero/ressero, abbandonassi/ressi, abbandonaste/reste, abbandonasti/resti, abbandonate/rete, abbandonati/reti.
Usando "abbandonare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * mie = abbandonarmi; * tiè = abbandonarti; * vie = abbandonarvi.
Sciarade incatenate
La parola "abbandonare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: abbandona+are, abbandona+donare.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Abbandonare, Lasciare - Lasciare contiene tutte le idee contrarie a quelle di Tenére e di Prendere. Abbandonare suppone una determinazione della volontà. Nel Lasciare può essere inavvertenza. Si lascia un libro, un oggetto in qualche luogo, non si abbandona. Un figlio, una ragazza abbandonati destano idee dolorose, che non desterebbe l'uso del Lasciare.

[Poi Lasciare può esser per un momento; Abbandonare, per sempre. Chi lascia può avere idea di riprendere la cosa lasciata; chi abbandona ha il proposito deliberato di non riprendere mai più la cosa abbandonata. - G.F.] [immagine]
Lasciare, Abbandonare - Parli il Grassi, che sa farlo meglio di tutti.

«La principal distinzione di questi due verbi sta in questo, che Abbandonare è lasciar per affatto, e Lasciare è per a tempo. Nell'Abbandonare si ha intenzione di non ripigliare o di non ritornare più alla cosa che si abbandona; nel lasciare non si perde la volontà o la speranza di trovarla. Si lascia un amico, ed è per pochi momenti, onde ritornare a lui fra non molto; ma se si abbandona, è segno che gli si son volte le spalle, e che l'amicizia è rotta.

«Molti fra i migliori autori di lingua usarono lasciare per abbandonare, e questo per quello; ma la natura del verbo lasciare, anche quando è posto per abbandonare, ha bisogno di alcun soccorso dalla frase, onde corrispondere pienamente all'idea; e però si dice lasciar in abbandono, lasciar in dimenticanza, lasciar solo nell'afflizione: ma abbandonare sta solo, e comprende tutte queste idee, le quali in lasciare non sono che accessorie. Arianna abbandonata ci richiama alla mente quella misera vittima dell'infedeltà e dell'ingratitudine di Teseo, e sola e deserta sullo scoglio di Nasso: Arianna lasciata non vuol dir nulla se non v'aggiungi le circostanze del luogo, o della cagione per cui venne lasciata.

«Questa diversità deriva dalla diversa origine delle due voci. Lasciare è dal latino Laxare, che propriamente valeva allargare, sciorre, allentare, ma che sulla bocca della plebe e nei secoli di mezzo venne adoperato per contrario di Tenere. Abbandonare vien prossimamente dal provenzale Bandon, ed ha la radice nel teutonico Bann, cacciata, proscrizione.» [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Dimettersi, Abdicare, Rinunziare, Abbandonare; Dimissione, Abdicazione, Rinunzia, Abbandono - Si dimette da una carica; si abdica il potere, l'autorità sovrana, o quasi sovrana, come di reggenza o consimile; si rinunzia a un diritto, a un vantaggio; si abbandona una pretesa, e anche un giusto guadagno piuttosto che andar incontro a litigi o dispiaceri. Abbandono è più di rinunzia; perchè molte volte si rinunzia in parole e non si abbandona in effetto: valgono a provarlo le solenni rinunzie da tutti fatte nel battesimo e da tanto pochi osservate! L'abbandono presuppone quasi necessariamente il successo; la rinunzia non tanto. La dimissione si dà o si chiede; l'abdicazione è talvolta estorta, anzi il più sovente; ma nelle forme pare atto di libera volontà, perchè altrimenti non avrebbe valore. [immagine]
Lasciare, Abbandonare - Abbandonare è lasciare assolutamente, affatto, per non pensarci più; è anche lasciare a tradimento, è lasciare in impiccio, in mezzo a una strada, nella miseria: lasciare per poco, abbandonare per sempre. Persona abbandonata non ha più alcuno che l'ami, che la sovvenga ne' suoi bisogni; onde abbandono è miseria estrema e quasi disperazione: ciò dimostra che lo stato sociale è proprio, è necessario all'uomo. Si lascia talora per dimenticanza, a caso; si abbandona per incuria, disamore, apposta. Lasciare che altri vada, venga, prenda, parli, spenda, e faccia, in una parola, quello che vuole: lasciare scritto, detto, fatto, ecc. sono tutte maniere che ad abbandonare non competono. Lasciare è una mezza idea che con altra mezza, dirò così, riesce completa: abbandonare dice cosa intera e che non ha bisogno di altro commento o complemento. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Abbandonare - [T.] V. a. Lasciare per sempre o in modo più deliberato e più notabile in qualche rispetto, che il semplice lasciare (lo comproverebbe l'idea di bando). = Bern. P. Verg. 12. (C) Dolcissima madre, non ti lascio, non t'abbandono. B. Vit. di D. 36. Non solamente Toscana, ma tutta Italia abbandonata, se n'andò a Parigi.

Dant. 3. 8. (C) La corona Di quella terra che il Danubio riga Quando le ripe tedesche abbandona. Perell. Relaz. Cont. 101. S'intende ottimamente che l'acqua, la quale non può capir tutta nel nuovo cavo, avrà il suo sfogo per il canale che s'intende d'abbandonare.

2. Talvolta più prossimo al senso di lasciare: ma sempre con qualche varietà di maggiore efficacia. Guicc. Stor. 3. 219. (C) Parendo a Giovanni de' Medici che per errore si pigliasse la via più lunga, abbandonati gli altri, i quali disprezzarono il consiglio suo, entrò, più ore innanzi che sopravvenisse la notte, in Sorbalungo. Carlett. Viagg. 1. 8. Ciò accade più particolarmente nel tempo delle piogge, che vi durano quattro mesi continui, nel qual tempo i Portoghesi abbandonano la città, e se ne vanno ad abitare alla campagna. [Cam.] Salv. Disc. 1. 50. Non abbandonerai mai, o figliuolo di donna spartana, questo scudo. = Tass. Gerus. 5. 64. (C) Qual capitan ch'inespugnabil terra Stanco abbandoni, e porti altrove guerra.

(Mar.) [Finc.] Abbandonansi le áncore quando non si può o non si vuole perdere il tempo a salparle, per poter mettere alla vela: è mestieri allora tagliare le gomene, o snodare la catena a cui le áncore sono attaccate e lasciarle cadere in mare. Questo abbandono suppone l'intenzione d'un ricupero a tempo opportuno.

Fig. In senso molto prossimo a lasciare. T. Le spighe stropicciate contro la macchina trebbiatrice, abbandonano i loro chicchi.

3. Trasl. Della vita e delle forze vitali e sim. Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 1. 16. (C) Non era ancora il suo termine giunto, Ch'ella dovesse il mondo abbandonare. Guid. Colonn. Stor. volg. 136. Rompendosi le teste abbandonano la vita.

Bern. Orl. 37. 15. Fino al bellico gli cacciò la spada; Onde il fiato e la vita l'abbandona. Ar. Fur. 5. 90. Non finì il tutto; e in mezzo la parola, E la voce e la vita l'abbandona.

Petr. Rim. 1. 102. E come vita ancor non abbandono Per fuggir de' sospir sì gravi some. [Val.] Guicc. Stor. 1. 151. Avere tutti… determinato di abbandonare prima la patria, d'abbandonare prima la vita, che ritornare sotto sì iniquo dominio.

T. Anco di chi muove, e non per suo volere, o come che sia, si diparte da chi l'ama, diciamo che l'abbandona. «Hic me, pater optime, fessum Deseris» (Enea della morte d'Anchise).

T. Fig. Le forze abbandonano l'uomo, la luce, gli occhi, l'arme che cade o si spezza, il combattente. [Cam.] Frescobald. Disc. N. M. 1. 332. Ardir m'abbandona. = Cresc. Agric. 6. 2. (C) Se l'orto sarà troppo secco… e' si lavori alto due piedi, perchè, così coltivato, abbandona la siccità.

4. Della vita mondana o altra società. Vill. M. (C) Entrò nella via della penitenzia: e abbandonato il secolo, traeva vita solitaria. Gio. Fior. Pecor. 1. 133. Deliberò d'abbandonare questo mondo, e di darsi al servizio di Dio. Bocc. Fiamm. 6. 186. I mondani diletti abbandonassero. T.Abbandonare un ordine religioso, una società letteraria e sim.

5. Del lasciare andare; ma sempre in senso più efficace del semplice lasciare. Tass. Gerus. 9. 30. (C) L'asta abbandona e con quel fier si stringe.

Delle briglie e simili, lasciarle uscir di mano, e anche soltanto allentarle. Dant. Inf. 17. (C) Quando Fetonte abbandonò li freni. Forteguerr. Ricciard. 22. 23. Da molta fame e da stanchezza Vinto il garzone, abbandona la briglia Sopra il cavallo. Ar. Fur. 16. 45. Con ambo gli sproni il destrier spinge, E le redini innanzi gli abbandona.

6. Del languore delle membra, o venga da infermità, o dal languore dell'animo. Memor. Bell. Art. 2. 60. (C) Il discepolo diletto, ch'è alla destra di Cristo, esprime, abbandonando la testa, il più forte dolore. E 3. 51. La figura della Mansuetudine siede languida in una mossa, che mostra l'abbattimento dell'animo, abbandona negligentemente le mani, che vanno a riunirlesi in grembo. E 205. La sposa mostrando in viso la stanchezza del ballo, e qualche segno di rossore, abbandona una mano sul braccio del marito.

T. Abbandonar la persona sopra, o in un luogo. Porvisi a giacere, Adagiarvisi.

7. Di colpo. Bern. Orl. 31. 67. (C) Piena d'orgoglio e rabbia… Sopra ad Uberto la spada abbandona, E d'un gran colpo il forte elmo gl'introna.

8. Più propriam. di quell'abbandono che è colpa o apponesi a colpa. Nov. Ant. C. 103. (C) Or non pensi tu ch'io ho figliuoli piccolini, li quali mi convien nodricare? vuoi tu ch'io li abbandoni? Bocc. Decam. 1. 74. L'un fratello l'altro abbandonava, e il zio il nipote, e la sorella il fratello, e spesse volte la donna il suo marito (nella pestilenza). E Giorn. 5. n. 10. Marito che abbandona la moglie (anco senza dipartirsi da lei, ma non la curando). T. Cant. pop. Tre cose non si ponno abbandonare: La patria, l'amicizia, e il primo amore. [Cam.] Adr. Plut. Ap. 2. 260. O perchè non si deono i maritati giammai abbandonare, anzi accomunar tutte le fortune?

Guicc. Stor. 4. 105. (C) Il timore, che il re per riavere i figliuoli non abbandonasse gli altri collegati.

Petr. Rim. 81. (C) Rapidamente n'abbandona Il mondo, e picciol tempo ne tien fede. Cat. Cost. volg. 42. E se tu questi comandamenti rifiuterai, abbandonerai te medesimo, e non me scrittore. Borgh. R. Rip. 97. Se ogn'uomo di giovare altrui s'ingegnasse, tosto finirebbero i tanti rammarichi de' popoli che son mal trattati, de' poveri che sono abbandonati, de' principi che sono ingannati e de' ricchi che son mal serviti. S. Bern. Medit. Pass. volg. 71. Per lo suo esemplo dobbiamo avere pazienza, se ci pare essere abbandonati da Dio, quand'Egli ci vuole provare.

9. Colla part. di. Bart. Dan. Vit. Bellarm. 22. 2. 88. (C) Non abbandonare del conveniente sussidio quelle serve di Dio, lor cittadine e lor sangue. [Val.] Car. Lett. Fam. 2. 24. Se V. S. Ill. ma non mi vorrà in tutto abbandonare del suo giusto favore. [Camp.] Guid. Giud. 15. 35. Troilo la prega ch'ella si ricordi di lui… ch'ella non lo abbandoni di suo amore. = Com. Dant. 2. 525. Tu abbandonasti il perfetto amore per lo vano; ma io per questo non abbandonai d'amare te, ma continovo per te orai il sommo Creatore. Bern. Orl. In. 2. 26. Ma se d'amarmi in tutto m'abbandona. T. Abbandonar di fare una cosa è altro uso, ma affine.

10. Quindi la ellissi che vale lasciar di dire. Dant. 3. 21. (C) Quale io allor vidi Negli occhi santi (di Beatrice) amor, qui l'abbandono.[Camp.] Guid. Giud. 3. 1. Della qual cosa più dire… si abbandona; perocchè si conviene seguitare ordinatamente la storia. – T. Com. Abbandoniamo questo argomento, e passiamo ad altro.

11. Altri usi sim. [Val.] S. Agost. Serm. 61. Non cercate tanto gli altri difetti che voi abbandoniate le vostre infermità. T. Abbandonare le cose proprie, non le curare. Abbandonare i diritti. Causa abbandonata. Abbandonare il lavoro.

Cresc. Agric. volg. 78. (C) Di questo cotal campo dicono gli agricoltori, che è da abbandonarlo, imperocchè neuna pianta può esser mutata in lui da salvatichezza a conveniente proprietà di pianta dimestica. E appresso: Essere da abbandonare, e ridurlo in pescine e laghi. T. Cresc. Agric. 11. 8. Questi il quale abbandona la villa, è abbandonato da lei.

12. Di pensiero, affetto, abito. Guicc. Stor. 3. 233. (C) Per necessitare Francesco Maria ad abbandonare la impresa di Toscana, entrasse nel Ducato d'Urbino. Car. Eneid. volg. 548. Contra mia voglia, abbandonata Ho l'aita di Turno. Bocc. Fiamm. 6. 165. Questo pensiero, come vano, abbandonai. Tass. Gerus. 6. 110. Il suo desir primo abbandona. Ar. Fur. 13. 31. Del mio Zerbino ogni speme abbandono. Lib. Cat. p.96. Abbandona la paura della morte. P. Ir. Cast. Abbandonare la virtù. Bocc. g. 4. n. 2. I vizi. [Cam.] Adr. Plut. Op. 2. 132. (Detto di Anassandrida ad uno sbandito.) Non ti tormentare quando lasci la patria, ma quando abbandoni la giustizia. T. S. Cat. Lett. 118. Abbandonarono (gli Apostoli) il diletto proprio, cercarono l'onore di Dio. E E voi vinca tanto la confusione del male che avete fatto, che voi abbandoniate la salute vostra.

Abbandonare un'usanza, una consuetudine. [Cam.] Vas. Vit. Pitt. 9. 33. Aveva abbandonato l'arte della pittura. T. Vas. Vit. Pitt. 4. 101. Abbandonò la mercanzia e si diede alla pittura. Abbandonare una lingua, uno studio.

Ross. B. Descr. Appar. Med. 52. (C) Comparvero (le Furie infernali) in vista sì dolorosa e dimessa, che pareva che per paura avessero abbandonata la lor fierezza.

T. Abbandonare se medesimo, in senso buono, staccarsi dalle proprie voglie men degne per fine più alto. S. Cat. Lett. Abbandonate voi medesimi e ogni vostro piacere e consolazione. E Con odio santo ha abbandonato se medesimo.

13. Colla part. a. Liv. Dec. volg. 63. (C) (Bruto) s'infinse d'esser folle, e abbandonò al re sè e' suoi beni, così come se di niente non gli calesse. Abbandonare città al nemico. Abbandonare alla rapina, agli incendi. Car. Eneid. volg. 436. E che diranno I miei seguaci, e quei che m'han per capo Di questa guerra? che da me son tutti (Ah vituperio!) abbandonati a morte? T. Abbandonare agli altrui capricci. Abbandonare al caso, ai casi. Abbandonare alla pena, al braccio secolare. Abbandonare ai venti, al furor popolare. Abbandonare uno a se stesso.

Bern. Orl. 30. 14. (C) Soletta in una navicella Entra… Che non avea governo di persona, Ed a fortuna la vela abbandona. T. Giul. Lett. XIV. La vite si governa con buon sugo, e poi s'abbandona a venir come vuole.

14. T. Non abbandonare non è semplice negazione, ma dice compagnia e cura attenta e efficace; o nel male molestia incessante. = Bern. Orl.53. 18. (C) Iddio, che mai non abbandoni Chi in te si fida. Bocc. Decam. 2. 76. Lodando Iddio, che ancora abbandonare non l'avea voluto, tutto si confortò. Ar. Fur. 2. 68. E la figlia del duca di Dordona Gli è sempre dietro e mai non l'abbandona. Dant. 1. 5. Amor… Mi prese, del costui piacer sì forte, Che, come vedi, ancor non m'abbandona. [M.F.] Buonarr. Vit. Felic. 5. Nè abbandonava frattanto veruna cosa che contribuir potesse a conservare ed accrescere quella fervorosa pietà. = Memor. Bell. Art. 3. 3. L'umiltà del suo cuore, virtù che riluceva in tutte le sue azioni, e che non l'abbandonavano ancora nelle cose che riguardano la pittura. – Pensiero, dolore che non abbandona mai.

15. T. Neutr. pass. in senso corporeo. Dell'attitudine della persona. Lasciarsi andare è molto men vivo che abbandonarsi; il primo indica un moto del corpo o dell'animo quasi passivo; il secondo dipinge un'azione e non leggera. = Baldin. Decenn. 5. 93. (C) Abbattuto affatto di forze, a cagione anche di sua ormai cadente età, abbandonatosi sopra un muricciolo, fu da pietoso amico fatto levare e condurre alla propria casa. Cas. Galat. 3. 362. Non si conviene anco l'abbandonarsi sopra la mensa. Bern. Orl. 16. 55. Sotto un pin dormendo s'abbandona. T. Abbandonarsi al sonno.

Alam. L. Gir. 21. 152. (C) E in sen del cavaliero s'abbandona L'afflitta. Ar. Fur. 24. 86. Sopra il sanguigno corpo s'abbandona E di copiose lacrime lo bagna. Car. Eneid. volg. 170. E qui sul letto abbandonossi, e 'l volto Vi tenne impresso.

16. Del languore estremo, prossimo a morte. Car. Eneid. 566. (C) Da mortal gielo il corpo appreso Abbandonossi, e l'anima di vita Sdegnosamente sospirando uscìo. Magal. Lett. scient. 174. I ginetti di Spagna, che, sfondati dal toro, si sono veduti, e spesso si vedono di tutta carriera, colle budella strasciconi per la piazza maggiore di Madrid, andare a posare in luogo sicuro il loro cavaliere, e posatolo, abbandonarsi e morire. E Sagg. Nat. Esp. 114. Uno di questi (mosconi), che dopo chiuso nel vaso continuava a ronzare assai forte, subito che fu fatto il vuoto, abbandonandosi interamente si lasciò ir come morto.

17. Abbandonarsi di colpo o d'altro impeto. Ar. Fur. 2. 70. (C) Ecco Rinaldo con la spada addosso A Sacripante tutto s'abbandona. Bern. Orl.23. 52. A sbaraglio (Marfisa) mettendo la persona, Sopra Aquilante tutta s'abbandona.

Bern. Orl. 5. 46. (C) E con due man Fusberta tiene stretta, E con un mal pensiero e peggior cera Addosso al colpo tutta s'abbandona. E 11. 13. Il re circasso tutto s'abbandona A due man sopr'un colpo disperato. Car. Eneid. volg. 195. Alzò la destra Entello, ed in un colpo Tutto s'abbandonò contro Darete.

† Assol. Abbandonarsi sottinteso al corso. Bern. Orl. 57. 38, e 58. 26. A questo s'attiene quel di Dant. 3. 91. Da quella regïon, che più su tuona, Occhio mortale alcun tanto non dista, Qualunque in mare più giù s'abbandona, Quanto lì da Beatrice la mia vista.

18. Dell'animo. Non lo reggere col coraggio e con la speranza. [Cam.] Giann. Op. 1. 126. Il Ferruccio, veduto che la muraglia non reggeva, senza punto abbandonarsi, anzi mettendo animo a sè ed agli altri, mentre la muraglia cadeva, fece fare il riparo con ogni sorte di masserizie. Dant. Par. 17. Ben veggio, Padre mio, sì come sprona (fa impeto), Lo tempo verso me, per colpo darmi, Tal, ch'è più grave a chi più s'abbandona. [Val.] Car. Lett. 1. 313. Non vi abbandonate dell'animo, signor Sperone, chè per conto del corpo e degli anni a me pare che non vi dobbiate rendere sì presto. T. L'ammalato s'abbandona quando aggrava collo scoramento e colla disperata noncuranza il suo male.

T. Si abbandona, si è abbandonato, assol. di coraggio, di costumi.

T. Abbandonarsi nella cura della persona, Abbandonarsi all'inerzia.

Abbandonarsi d'affetto o passione o abito. Cocch. Bagn. Pis. 219. (C) Un docile e costante infermo di questo male che non disperi e non si abbandoni alla perniciosa credulità. T. Abbandonarsi all'opinione, alla volontà altrui, seguirla senza resistenza e talvolta senza esame.Abbandonarsi alla corrente dell'uso, delle passioni, dei più.

Bocc. Ninf. Fies. p. 2. 52. (C) Se a cercar di lei pur m'abbandono. Stor. Bar. volg. Abbandonavansi a sì grande speranza, che credevano crescere, ed essere sostenuti e governati per loro medesimi (senza l'aiuto divino). T. Abbandonarsi al dolore, alla gioia, all'ira, e ad altro moto dell'animo. = Bocc. Filostr. 66. Ch'io pianga e tutto m'abbandoni nel dolore ch'avanza ogni mia possa. Abbandonarsi al giuoco. Segner. Man. Mag. 26. 2. Il mondo s'abbandona… dietro ai diletti, dietro al denaro, dietro alla gloria. Dant. Purg. 17. L'amor, che ad esso (bene imperfetto) troppo s'abbandona. Bocc. Fiamm. 6. 27. Egli te più che se medesimo ama e amerà sempre, e però lieta e sicura nel suo amore t'abbandona.

T. Abbandonarsi così agl'impeti della fantasia, come ai capricci del cuore, come agl'impeti della passione, o, in senso corporeo, all'empito del corso e al corso stesso.

Memor. Bell. Art. 2. 85. (C) Abbandonandosi ad uno stile di mera pratica, seguitò a dipingere colla medesima celerità.

Di fiducia affettuosa, o di spensierata e abbietta noncuranza di sè. [Cam.] Mach. As. Or. 3. Nelle cui braccia io m'abbandono. Abbandonarsi all'altrui fede, all'onestà, è un confidarsi pienamente non solo nell'opinione, e nel sentimento, ma nel fatto. T. Abbandonarsi all'altrui volontà, che faccia di noi a suo grado.

† Dant. Inf. 2. (C) Se del venire io m'abbandono, Temo che la venuta non sia folle. Magal. Com. Inf. 21. S'i' mi lascio andare a venire, assai dubito del ritorno. Cic. Catil. volg. prol. 116. Sim.

19. T. Abbandonarsi potremmo dire, quello che i Francesi s'oublier, nel discorso, negli atti, nella vita; andare tropp'oltre, non essere ben signore della propria parola, del pensiero, della volontà.
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Parole in ordine alfabetico: abbandonai, abbandonammo, abbandonando, abbandonano, abbandonante, abbandonanti, abbandonarci « abbandonare » abbandonarla, abbandonarle, abbandonarli, abbandonarlo, abbandonarmi, abbandonarono, abbandonarsi
Parole di undici lettere: abballinati, abballinato, abbandonano « abbandonare » abbandonata, abbandonate, abbandonati
Lista Verbi: abbagliare, abbaiare « abbandonare » abbarbicare, abbassare
Vocabolario inverso (per trovare le rime): carbonare, picconare, zucconare, siliconare, donare, bidonare, ridonare « abbandonare (eranodnabba) » riabbandonare, condonare, perdonare, riperdonare, fonare, splafonare, telefonare
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