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Informazioni utili online sulla parola italiana «equivoco», il significato, curiosità, forma del verbo «equivocare», aggettivo qualificativo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Equivoco

Forma verbale

Equivoco è una forma del verbo equivocare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di equivocare.

Aggettivo

Equivoco è un aggettivo qualificativo. Forme per genere e per numero: equivoca (femminile singolare); equivoci (maschile plurale); equivoche (femminile plurale).

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di equivoco (malinteso, ambiguo, sospetto, oscuro, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani

Informazioni di base

La parola equivoco è formata da otto lettere, cinque vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: e-quì-vo-co. È un quadrisillabo sdrucciolo (accento sulla terzultima sillaba).
Parole con la stessa grafia, ma accentate: equivocò.

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con equivoco per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • L'equivoco può portare a non comprendere il comportamento strano di una persona.
  • In occasione della tua festa di laurea, il tuo amico Matteo ha avuto un comportamento equivoco che ha infastidito molto i presenti!
  • C'è stato un equivoco di comprensione da parte di una mia amica, ma abbiamo avuto l'opportunità di risolvere il frainteso!
Citazioni da opere letterarie
Ultimo Parallelo di Filippo Tuena (2007): I suoi uomini si affidavano a lui ciecamente nonostante i più attenti gli riconoscessero una preoccupante tendenza all'errore, all'equivoco. Il dottor Wilson riassunse perfettamente a Cherry-Garrard questa commistione di capacità ammaliatrice e incomunicabilità: Conosco Scott intimamente. Lo conosco da dieci anni e ho così tanta fiducia in lui che sono profondamente dispiaciuto quando si lascia irretire dal malinteso. Sono sicuro che arriverete a conoscerlo e a fidarvi di lui quanto me, anche se a volte è un tipo difficile.

La signorina di Luigi Pirandello (1894): C'era veramente un equivoco. Egli riteneva sul serio, che il segreto della signorina Giulia consistesse nell'amoretto del Marzani. – Non è Tullo Marzani? – Marzani? Oh no, mio Dio! Dice sul serio? Lo lasci in pace, povero Marzani! – In pace, se è così, non lo lascerà lei, invece! M'ha raccontato una certa storiella, io non so… – Marzani? – Proprio lui, mesi addietro… – Figurazione! Che vuole che le dica?

Il Santo di Antonio Fogazzaro (1905): Allora Noemi capì, sorrise, rispose con un monosillabo che non era né un sì né un no, e pensò ella pure di trar partito dal caso, di prepararsi, grazie a questo equivoco, un colloquio particolare con don Clemente, per istruirlo se fosse necessario. Le parve anche divertente di conversare con quel bel frate essendo creduta Jeanne. Avvertì con un'occhiata quest'ultima che guardava ora lei, ora il frate, imbarazzata, avendo capito l'errore di lui, non sapendo se tacere o parlare.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per equivoco
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: equivoca, equivoci.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: equo, evoco.
Parole contenute in "equivoco"
qui, equi. Contenute all'inverso: covi.
Incastri
Si può ottenere da evoco e qui (EquiVOCO).
Lucchetti
Usando "equivoco" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ohe = equivoche; * ohi = equivochi.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "equivoco" si può ottenere dalle seguenti coppie: equini/invoco.
Usando "equivoco" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * occhi = equivochi; * occhino = equivochino; * occhiate = equivochiate.
Lucchetti Alterni
Usando "equivoco" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * aio = equivocai; * ateo = equivocate; * avio = equivocavi; * cantico = equivocanti; * astio = equivocasti.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "equivoco" (*) con un'altra parola si può ottenere: * arno = equivocarono.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario grammaticale della lingua italiana del 1869
Equivoco - Ambiguo, dubbio; che si presta a due sensi differenti, d'onde parola equivoca - frase equivoca.

Ecco per esempio delle voci equivoche per la pronuncia aperta o chiusa dell'E e dell'O.

E chiusa
Accetta (strumento per tagliar legna).
Affetto senso, passione.
Cera lavoro d'api.
Creta terra, argilla.

O chiuso
Accorre (da accorrere).
Accorto da accortare, cioè accorciare.
Assorto partic. da assorbire invece d'assorbito.
Colto partic. di cogliere.

E aperta
Accetta ver. da accettare ed aggett. e partic.
Affetto da affettare.
Cera faccia, volto.
Creta (isola).

O aperto
Accorre (abbrev. di accogliere).
Accorto, destro, avveduto.
Assorto, alienato da' sensi.
Colto, coltivato, educato. [immagine]
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Ambiguità, Doppio senso, Equivoco - L'Ambiguità ha un significato generale, capace di diverse interpretazioni, il che rende oscuro e dubbioso il pensiero dello scrittore o del parlatore; il Doppio senso ha due significazioni naturali e convenienti, l'una che si affaccia alla mente di primo tratto, l'altra che è nascosta in una allusione; l'Equivoco ha due significati pur esso, l'uno naturale e inteso da tutti, l'altro un poco travolto e inteso da colui che parla. La Ambiguità è difetto; il Doppio senso e l'Equivoco possono essere opera del caso, ma più spesso interviene la malizia. [immagine]
Equivoco, Malinteso - Equivoco è quando si intende l'una cosa per l'altra, a cagione di qualche parola simile di suono, ma diversa di significato. - Malinteso è quando non ben si comprende ciò che altri dice; e per conseguenza giudichiamo cattivo il buono, ed e converso; o facciamo cosa contraria a ciò che si dice. Il Malinteso può essere spesso Equivoco; ma questo non è mai Malinteso. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Dubbio, Dubbioso, Incerto, Non certo, Problematico, Ambiguo, Sospetto, Equivoco, Amfibologico (negozio, pensiero ecc., e anche persona) - Cosa dubbia è quella che a prima vista non appare chiara o schietta: ha quasi senso di doppio per infinto, che cioè sotto una certa apparenza nasconda tutt'altro: dubbioso dà più da dubitare non in quanto a sè intrinsecamente, ma alla riuscita, sulla quale circostanze anche estranee possono influire: un troppo largo partito è sempre cosa dubbia; un troppo bel progetto, cosa dubbiosa: questo ultimo è affinissimo ad incerto, il quale però dice di più e ritrae l'incertezza sua più specialmente da cause estranee e non prevedibili; è incerta l'ora della morte. Non certo è un'asserzione negativa che non dice più di quello che esprime; anzi dice talvolta meno, perchè l'uomo rattenuto da una certa esitazione per l'esperienza de' casi contrarii esita ad accertare positivamente; onde dicendo: questa cosa non è certa, pare voglia significare che lo è quasi, o almeno assai probabile. Problematico è ciò che è avvolto o in una formola scientifica, o in un certo mistero la cui soluzione o spiegazione non è dato a tutti afferrare o vedere. Ambiguo, discorso, pensiero che ha due sensi, due intenzioni affatto opposte, o tra loro ben differenti; ambigua parola, che ha due significati, e anche più: erano ambigue le risposte che gli antichi oracoli davano ai loro consultatori. Sospetto è più di dubbio; cosa dubbia può farci arretrare da sè; cosa sospetta, deve. L'equivoco talvolta è proprio nel discorso, nella proposizione; talvolta ve lo trova chi non ha acume sufficiente a discernerne il vero senso: l'equivoco nasce talvolta impensatamente; l'ambiguità è talora introdotta o lasciata nel discorso appositamente. L'anfibologia, dice il Bauzée, è una specie d'equivoco, ma più visibile, più compito. Nell'equivoco è dubbio, ma con un po' d'attenzione non è difficile il toglierlo. Il noto verso: Ajo te, Æacida, Romanos vincere posse, è anfibologia. Quando non si sa in un costrutto quale sia il primo caso e quale il quarto, ma l'uno e l'altro può prendersi e pel quarto e pel primo, allora c'è anfibologia. L'equivoco sta sempre nel senso, l'anfibologia nel costrutto. [immagine]
Errore, Aberrazione, Sbaglio, Fallo, Equivoco, Pregiudizio; Errare, Sbagliare, Scambiare, Fallare - L'errore è una falsa idea o principio di cui la mente è compresa. L'aberrazione è, dirò così, errore momentaneo della mente, che, illusa da qualche falso bagliore, lo segue e perciò travia. Lo sbaglio è dell'intelletto, e la conseguenza di un errore nel giudicare: chi su tutto vuol ragionare, o direm meglio, argomentare, spesso la sbaglia. Il fallo non è più errore speculativo, è errore di fatto: il proverbio dice: chi fa, falla. L'equivoco può provenire da un errore de' sensi o dal non intendere a dovere; l'equivoco sta nel pigliare una cosa per un'altra: non è dunque sempre pericoloso o dannoso: sonvi degli equivoci innocenti, e che muovono a saporitissime risa. Il pregiudizio è un modo di vedere esclusivo, giudicando tutto dietro certi principii, che concessi anche veri per qualche lato, non possono essere così generali da volere comprendere e misurare ogni cosa; peggio poi, se siano in tutto falsi o esagerati. Pregiudizii, in fatto, sono poi questi strambi giudizii che si radicano così fattamente nello spirito, da non poterneli più divellere a niun patto. I pregiudizii del popolo sono tanti e taii, che a guarirnelo ci vorranno non anni, ma secoli; e sarà questa la parte più difficile della sua educazione: ciò non s'otterrà che quando le scienze, o almeno i loro corollarii più ovvii saranno divenuti patrimonio di tutti. Il pregiudizio è il pessimo degli errori. Errare è andar lungi dal vero: sbagliare è sragionare o giudicare male. Scambiare è prendere una cosa per un'altra, apposta o inavvertentemente. Fallare è mancare alla giustizia più che alla verità: non tutti son capaci di ragionare rettamente, di discernere a prima vista il vero dal falso; ma tutti hanno un intimo senso che di ciò che sarebbe fallo gli avverte. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Equivoco - [T.] S. m. Dall'Agg. (V.). T. Isid. Equivoco è quando di più cose uno è il nome, ma il senso non uno. Come leone dicesi e la bestia viva e la dipinta e la costellazione del cielo. = Varch. Ercol. 230. (C) Voi siete nella fallacia dell'equivoco, cioè v'ingannate per la diversa significazione de' vocaboli.

Di proposizioni. (Rosm.) La partizione delle proposizioni in universali e particolari può produrre di molti equivoci. E di voce e di proposizione. Alleg. 24. (C) Gli equivochi… sono stati la rovina di quasi la metà del mondo. – Oggidì più comunem. Equivoci nel ling. scritto. [Cont.] Picc. A. Instr. filos. 26. v. Non ha (il logico) da far altra considerazione di cotali equivoci, se non in quanto, dichiarandogli, faccia avvertito altrui che da quegli non rimanga ingannato. T. Commette equivoco anco chi prende per equivoca qualche voce o proposizione che tale non è.

[Cont.] In equivoco. Picc. A. Instr. filos. 123. Volendo dunque che 'l sentire sia proprio dell'animale, bisogna, acciocchè con quel si trovi sempre, determinarlo a quel significato che denota potenzia e non uso: ma, lasciando la parola in equivoco, proprio non potrà essere.

2. Quando riguarda il concetto, può essere un giuoco di parole cercato apposta. Salvin. Dis. acc. 6. 180. (Gh.) Tra li equivoci graziosi, sono stati sempre quelli… T. Ma risica d'essere abuso d'ingegno. Onde Gli equivoci osceni. Senonchè, in tempi corrotti, diventano allusioni equivoche gli accenni innocenti nell'intenzione di chi parla, fatti laidi da turpi interpretazioni.

3. Perchè nell'equivoco è risico d'errore, le due voci si scambiano; ma giova alla proprietà tenerle distinte come sono nel T. Buommatt. Mentre che uno si mette a trattar d'una lingua, bisogna ch'e' si dichiari prima di qual lingua egli intenda, acciò ch'e' non si pigliasse poi errore nell'equivoco.

4. †† Di scambio erroneo di cose, non si dice che per abuso; e meglio dirlo Scambio o Errore. Sagg. nat. esp. 153. (C) Assicurati… che da noi non si pigliava equivoco, avemmo curiosità di veder l'ordine che tengono diversi liquidi nel congelarsi. T. Targ. Relaz. Vaiuol. 38. Nei quali (vaiuoli epidemici) le prime pustole che compariscono, subito suppurano, e diventano acquaiuole, facendo equivoco col ravaglione; ma poi subito vengono fuori le vere bolle del vaiuolo.

5. Modi com. a più d'uno tra i sensi not. T. Togliere gli equivoci. – A scanso d'equivoci. – Parlare senza equivoci. – Questa è voce che fa equivoco con tale o tale altra. – Qui c'è equivoco. – Non fate equivoco. – Ripeto che e col Fare, e in altri dei modi qui not., lo dicono di sbaglio o errore in gen.; ma non pare pr.
Equivoco - [T.] Avv. Filostr. (C) E tu parlavi equivoco e coperto. Così col pl. e col femm. T. Parlano equivoco.
Equivoco - [T.] Agg. Voce o Locuzione, che è o può essere o pare quasi ugualmente adoprata a significare due idee, le quali alla chiarezza importa distinguere. È in Capell. e in Boez. Univoco, nome applicato nel senso medesimo a più oggetti della medesima specie o di differente, come Animale, che dicesi e dell'uomo e del polipo e del cavallo; Uomo, che dicesi e di questa e di quella pers. singola umana. Equivoca ogni voce o locuz. che può essere interpretata diversamente; massime laddove la promiscuità delle differenze può confondere le idee e le azioni. La confusione delle sinonimie, o del pr. col fig., non fa propriam. equivoco il dire; ma quando la voce stessa è presa o risica d'esser presa in sensi promiscui; e ciò viene o dal significato che le si dá, o dalla forma del pronunziarla o dello scriverla. Quindi la pronunzia, la grafia, la forma materiale delle lettere può essere equivoca. L'anfibologia concerne il costrutto, l'equivoco i significati delle voci. Può una proposizione essere ambigua quanto all'intendimento, e anche ambiguo il senso de' vocaboli, perchè indeterminato, senza ch'e' siano equivoci. Poi l'ambiguità cade propriam. su due sensi, l'equivoco anco su tre e più. Questo è termine più specialm. gramm. [Cont.] Picc. A. Instr. filos. 127. Ogni volta che nella definizione sono parole equivoche, cioè di doppio significato e vario, diremo che venendone per questo la definizione oscura non sarà ella buona.

2. Per estens., d'un'intera proposizione, in quanto taluna delle principali parole di quella è usata in modo equivoco. (Rosm.) Il Locke ci dá una definizione equivoca della riflessione, dicendola facoltà di rivolgere l'attenzione alle sensazioni e operazioni dello spirito, nel tutto, o nelle parti, senza nulla aggiungere ad esse. Varch. Lez. 6. (C) Questa non è vera e propria diffinizione, non essendo univoca, ma equivoca, cioè analoga (vuol dire analogica: ma l'equivoco è una falsa analogia, cioè mal veduta o mal adoprata). E 149. Il genere dell'anima, come s'è veduto di sopra, non è univoco, ma equivoco. [F.T-s.] Tass. Disc. Poem. er. 1. Genere equivoco. (Non equivoco il genere in sè, ma equivocamente usato il vocabolo che lo denota.)

T. Lezione equivoca, in un codice, è quella che presenta una voce che pare potersi leggere in due modi diversi, o, per estens., due interpretazioni diverse, a causa d'un vocabolo di doppio senso.

3. T. Equivoco l'intero discorso, quando due o più de' vocaboli che ne reggono il senso e ne indicano l'intenzione lascino luogo a scambio d'idee, sì che l'intenzione del parlante non apparisca distinta. E per estens., anco discorso la cui confusione o incertezza, volontaria o no, dia luogo a sospetto, segnatam. nelle cose mor. e soc.

4. Per estens. (giacchè la parola è segno, e ogni segno, del quale sia determinato l'intendimento, è parte d'una specie di linguaggio), non solamente Linguaggio equivoco, ma Equivoco segno, o sia fatto dall'uomo o lo porgan le cose.

T. Col Non dice più che la sempl. negaz., dice evidenza anche troppa, segnatam. in senso non buono. Senonchè de'Segni non equivoci, in It., dietro ai Fr., s'abusa. Il popolo ha modi più chiari e belli.

5. Più abusivo, e più sa di fr., il dire Azione equivoca, per Di dubbia moralità, anzi piuttosto sospettabile in male. Più abusivo ancora, Mestiere equivoco, Uomo equivoco (che dice più di dubbio, e pare che dica men di sospetto); ma per essere appunto titolo equivoco può suonare anche peggio. Meno impr. sarebbe Fama equivoca, giacchè qui riviene l'idea di Linguaggio e di Voce. V. anche il Sost.
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Parole in ordine alfabetico: equivocherò, equivochi, equivochiamo, equivochiate, equivochino, equivoci, equivocità « equivoco » equo, era, eracliana, eracliane, eracliani, eracliano, eraclitea
Parole di otto lettere: equivali, equivoca, equivoci « equivoco » erariale, erariali, erbaccia
Lista Aggettivi: equipaggiato, equivalente « equivoco » equo, erariale
Vocabolario inverso (per trovare le rime): rievocò, rievoco, revocò, revoco, univoco, biunivoco, plurivoco « equivoco (ocoviuqe) » invoco, invocò, convoco, convocò, riconvoco, riconvocò, sconvoco
Indice parole che: iniziano con E, con EQ, parole che iniziano con EQU, finiscono con O

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