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Informazioni utili online sulla parola italiana «alterigia», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Alterigia

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani

Informazioni di base

La parola alterigia è formata da nove lettere, cinque vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: al-te-rì-gia. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con alterigia per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Quel tizio con la sua alterigia arriverà molto in alto.
  • L'alterigia che lui ostenta non lo favorirà nella ricerca di lavoro.
Non ancora verificati:
  • Dubito che un sindaco venga rimosso per la sua alterigia.
Citazioni da opere letterarie
Idillio di Pulcinella di Matilde Serao (1919): Sofia era uno di quei caratteri fieri, tutti di un pezzo, incapaci di cedere ad una debolezza, ma incapaci di mentire agli altri od a sé stessa; era altiera, ma per questa medesima alterigia, non soffriva mezzi termini; non amava, o amando, doveva andare fino in fondo. Poi le sventure sofferte da bambina le avevano dato una severa lezione, le avevano insegnato che la nobile nascita non vale nulla, in tempi nei quali non conta che il danaro: che oltre la nobiltà del blasone vi è pur quella del lavoro, anch'essa egualmente bella ed onesta.

Mastro-don Gesualdo di Giovanni Verga (1890): Si vedevano degli occhietti già lucenti d'alterigia e di gelosia, dei visetti accesi, dei piagnistei, che andavano poi a sfogarsi nell'orecchio delle mamme, in parlatorio. Fra tutte quelle piccine, in tutte le famiglie, succedeva lo stesso diavoleto che mastro-don Gesualdo aveva fatto nascere nei grandi e nel paese. Non si sapeva più chi poteva spendere e chi no.

Una Burla Riuscita di Italo Svevo (1926): Mario, modestamente, osservò che non credeva che il suo romanzo avrebbe potuto assicurargli la vita. “Tuttavia - aggiunse con un po' di alterigia - domanderò mi sia fatta una posizione più conforme al mio valore”. Egli, in verità, non pensava ad un mutamento di posizione in quell'ufficio dal lavoro tanto facile, ma gli uomini intinti di lettere amano di poter dire certe parole. È il premio più pregiato al loro valore.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per alterigia
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: alterigie.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: altera, altea, altri, altra, alti, alta, alea, algia, alga, atei, atea, atrii, atri, atra, aeri, aera, aria, lega, ligia, ligi, tergi, terga, triga, trii, tria, eriga, ergi, erga, riga.
Parole contenute in "alterigia"
alt, eri, già, ter, alte, teri, erigi, alteri. Contenute all'inverso: ire.
Incastri
Si può ottenere da algia e teri (ALteriGIA); da alta e erigi (ALTerigiA).
Lucchetti
Usando "alterigia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * giano = alterino.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "alterigia" si può ottenere dalle seguenti coppie: alterino/giano.
Sciarade e composizione
"alterigia" è formata da: alteri+già.
Intarsi e sciarade alterne
"alterigia" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: alti/eriga, atrii/lega.
Quiz - indovina la soluzione
Definizioni da Cruciverba: Il gioco in versi... incatenata o alterna, Alterco verbale tra due o più persone, Urti di opinioni, alterchi, Il ritmo come quello dell'alternanza veglia-sonno, Regola il continuo alternarsi di sonno e veglia.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Arroganza, Presunzione, Alterigia, Alterezza, Superbia, Albagia - L'Arroganza è il vizio di colui che attribuisce a sè stesso forza e sufficienza sopra a quella che ha, per la quale tratta ciascuno come da meno di sè. - La Presunzione procede dal reputarsi abile e dotto sopra il vero. La prima presume di avere; questa di fare. - Alterigia è quando altri, o per essere ricco, o per aver titoli e gradi, considera ciascuno come da meno di sè, e guarda dall'alto in basso. - Alterezza è Alterigia posta in atto. - Superbia è un reputarsi eccellente in ogni cosa e il mostrarne segno negli atti e nelle parole, sfatando ogni cosa altrui. - L'Albagia, per ultimo, è una pomposa vanità, che partecipa, sfiorandoli, di tutti i vizii già descritti. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Boria, Alterigia, Alterezza, Superbia, Orgoglio, Burbanza, Ambizione, Vanità, Vanagloria, Arroganza, Presunzione, Albagia, Pretensione - La boria è la manifestazione della superbia, è un rigonfiarsi per cose vane e insulse, e quel voler far trasparire negli atti esterni il merito che si ha, o la gloria che si crede ridondare su noi da vani titoli, da altezza di parentele o di aderenze, e perfino dalla grandezza della nazione a cui s'appartiene: la boria spagnuola era passata in proverbio; ora hanno ad essere più dimessi, avendo perdute le miniere del Perù e quasi ogni altra ricca possessione da cui essa prendeva il maggiore alimento. Burbanza è peggiore di boria poichè racchiude eziandio l'idea di dure parole verso di altri, e di atti insolenti. La superbia è la torbida fonte da cui tutti questi malnati sentimenti derivano: poichè la superbia è nell'intimo del cuore, è la cancrena che ne corrode la carità; e l'uomo anche più povero e in apparenza più umile può essere cordialmente e profondamente superbo. La superbia adunque, se talora pur s'appalesa nell'opere, qualche volta se ne sta nascosta, specialmente quando non può all'altezza del sentimento proprio gli atti esterni adeguare; ed è appunto allora che una certa modestia chiamasi falsa: l'orgoglio invece è superbia smascherata e palese; egli è più odioso della superbia, perchè più manifesto, perchè molte volte più vano ne' suoi motivi, e forse perchè essendo cosa tutta artificiale non ha la scusa che, come passione vera, porta con sè la superbia nell'umana fiacchezza. L'alterigia molto partecipa dell'orgoglio; questo però è più nella riflessione, quella più nel carattere; questo talora per ostentazione d'una falsa virtù propria non bada a piccole offese se gli vengon da persone di molto inferiori e ch'egli conta per nulla al mondo; questa invece di ogni cosa s'adonta, si lagna, s'accende; l'orgoglio è serio e severo, l'alterigia preoccupata, irascibile. L'alterezza fra tutte le fasi e metamorfosi della superbia è la meno dannevole: val quasi un sentir alto di sè e delle cose che ci toccano; e come il sentir bassamente può essere vigliaccheria o conseguenza di profonda depravazione, perciò una certa alterezza nell'uomo è scusabile: può essere una esagerazione di delicati sentimenti, di naturale ritrosia, cui l'uomo fornito di vera carità dovrebbe sorpassare; ma se non è sentimento virtuoso, non può dirsi neppure vizioso a tutto rigore. L'albagia è un principio di boria, un misto di vanità e di presunzione; il suono e il senso della voce alba di cui è composta induce a farmela concepire come una presunzione o vanità giovanile più compatibile che ridicola. L'ambizione è desiderio d'onore o di distinzioni onorifiche: la superbia nell'ambizione sta nascosta molto accuratamente, poichè se v'è chi ambisce onori e glorie mondane, v'è perfino chi ambisce parere umile e santo: l'ambizione sacrifica o dissimula anche l'orgoglio per giungere ai suoi fini; in questo caso può dirsi che non ha di superbo che lo scopo. Una giusta e moderata ambizione, quella che risulta dalla coscienza del vero merito, quella che non ricerca che il dovuto premio a diuturni sforzi, a faticosi studii, non solo è innocente ma è pur commendevole, e sarà uomo dappoco chi non ambisce aver fama di galantuomo e d'uomo onesto. La vanità e una vana illusione che ci facciamo circa il proprio nostro merito, e quel voler trarre vanto da cose da poco o da nulla: vanità delle vanità! come ben la definisce la Scrittura. E' difetto della mente, piuttosto che vizioso affetto del cuore; «proviene da leggerezza e da vacuità» dice Tommaseo; è il pascolo degli sciocchi che amano rigonfiarsi di vento; è lo scoglio delle donne e di quegli uomini che alle donne somigliano, per cui la forma esterna, o per meglio dire la veste è tutto, e nulla credono degno di stima in altri e in sè che la vana apparenza.

«La vanagloria è un po' men fatua della vanità: s'aggira intorno cose un po' più serie, le considera in modo più serio: è una specie d'ambizione, ma desiderosa non d'altro che della stima degli uomini. La vanagloria è men leggera della vanità, ma più innocua della superbia, dell'orgoglio; meno brigante dell'ambizione; meno ardita o audace della presunzione o dell'arroganza; si sfoga d'ordinario in parole». Tommaseo.

Il vanaglorioso troppo amante delle lodi degli uomini è capace di mentire alla propria coscienza per ottenerle; questa gloria così mercata è vana, falsa e colpevole. La presunzione deriva in gran parte dalla vanità; chi non conosce bene le proprie forze, chi travede circa i meriti proprii presume più che non può fare: se poi la presunzione è sostenuta con immoderate parole, con provocazioni, con isfrontate accertazioni di capacità, è arroganza: arrogare a sè è quasi voler credere che ci sia dovuta una cosa necessariamente; or l'uomo nulla è più disposto a negare quanto ciò che era già pronto a dare, se ne venga con arroganza richiesto: l'arrogante è adunque il meno scaltro de' superbi, degli orgogliosi, de' presuntuosi, de' vani. La pretensione non sarà biasimevole se non passerà i limiti del dovere e della giustizia: l'uomo può e deve avere la pretensione di essere rispettato; ma se avesse quella che altri lo lodasse, anche meritandolo, sarebbe uno scioccone, e per poco un pazzo. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Alterigia - [T.] S. f. Sentimento d'alterezza, che tiene della superbia, e che troppo apparisce di fuori. Mor. S. Greg. (C) Proferiscono con una certa alterigia quello che singularmente egli (eglino) si credono intendere, e forse allora predicano essi l'umiltà, quando essi, per lo gonfiamento dell'alterigia, dimostrano gli esempli della superbia. Agn. Pand. 29. (Man.) Siate mansueti… senza ignoranzia, alterigia e superbia. [Val.] Car. Lett. 1. 133. Da qui innanzi non ve ne dirò altro, perchè non crediate che vi aduli, ed anco perchè non entriate in alterigia. = M. V. 8. 39. (C) I Perugini per loro alterigia mai si vollono dichinare (discendere) ad alcun accordo.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: alterereste, altereresti, altererete, altererò, alteri, alteriamo, alteriate « alterigia » alterigie, alterino, alterità, alterna, alternai, alternammo, alternando
Parole di nove lettere: altererei, alteriamo, alteriate « alterigia » alterigie, alternano, alternare
Vocabolario inverso (per trovare le rime): valigia, termovaligia, fonovaligia, svaligia, cinigia, pigia, steatopigia « alterigia (aigiretla) » frigia, ipofrigia, grigia, guarentigia, vestigia, battigia, algia
Indice parole che: iniziano con A, con AL, parole che iniziano con ALT, finiscono con A

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