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Informazioni utili online sulla parola italiana «cacio», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Cacio

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Liste a cui appartiene

Lista Parole Monoconsonantiche [Caci, Cacicco « * » Caciucco, Caco]

Informazioni di base

La parola cacio è formata da cinque lettere, tre vocali e due consonanti (tutte uguali, è monoconsonantica). Divisione in sillabe: cà-cio. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con cacio per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Il parmigiano è il cacio che preferisco in assoluto sia per il suo sapore unico che per la sua digeribilità.
  • Gli spaghetti cacio e pepe sono una delle specialità della cucina romana.
  • Ad Agnone ho acquistato un cacio piccante prodotto da un contadino.
Citazioni da opere letterarie
L’avventura di un povero crociato di Franco Cardini (1997): Erano parole in musica accompagnate da gesti eloquenti, e i rustici ridevano sganasciati anche senza saper il latino; ma il mugnaio, che aveva le donne in casa, a quel punto veniva con un involto di pane e cacio o un piccolo otre di vino a congedar gli ospiti stranieri per mandarli a dormire sotto la tettoia di legno o nel fienile.

Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello (1904): Mi mandarono dapprima due gattini così miseri che si spaventarono subito di quegli enormi topi, e — per non morir di fame — si ficcavano loro nelle trappole, a mangiarsi il cacio. Li trovavo ogni mattina là, imprigionati, magri, brutti, e così afflitti che pareva non avessero più né forza né volontà di miagolare.

Elias Portolu di Grazia Deledda (1928): I cavalli furono portati al pascolo; s'accesero i focolari; e la magnifica prioressa e le donne della tribù cominciarono a cuocere certe spaventose caldaie di minestra condita col cacio fresco. Che vita gaia cominciò allora per quella specie di clan pacifico e patriarcale! Si sgozzavano pecore e agnelli, si cuocevano molti maccheroni, si beveva molto caffè, molto vino, molta acquavite. Il cappellano diceva messa e novena, e fischiava e canterellava.
Espressioni e Modi di Dire
  • Come il cacio sui maccheroni

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per cacio
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: bacio, cacao, cucio.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: bacia, dacia, dacie, macis.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: caio, caco, caci.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: caccio, cacciò, calcio.
Parole con "cacio"
Iniziano con "cacio": caciotta, caciotte, caciottina, caciottine, caciottella, caciottelle, caciocavalli, caciocavallo.
Parole contenute in "cacio"
ciò, caci.
Incastri
Inserendo al suo interno puffi si ha CApuffiCIO.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "cacio" si può ottenere dalle seguenti coppie: cali/licio, cariba/ribacio, caso/socio, cavo/vocio, cacca/caio, caccerà/ceraio.
Usando "cacio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ciocca = cacca; * ciompi = campi; * ciompo = campo; luca * = lucio; mica * = micio; orca * = orcio; bocca * = boccio; bruca * = brucio; * ciocche = cacche; * ciocchi = cacchi; cacca * = caccio; calca * = calcio; cicca * = ciccio; cocca * = coccio; conca * = concio; cosca * = coscio; cuoca * = cuocio; lacca * = laccio; lasca * = lascio; lecca * = leccio; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "cacio" si può ottenere dalle seguenti coppie: caos/socio, caro/orcio, casacca/accascio.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "cacio" si può ottenere dalle seguenti coppie: cieca/ciocie.
Usando "cacio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ciocie * = cieca; * cieca = ciocie.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "cacio" si può ottenere dalle seguenti coppie: cacca/ciocca, cacche/ciocche, cacchetta/ciocchetta, cacchette/ciocchette, cacchi/ciocchi, campi/ciompi, campo/ciompo, cacca/caccio, giacca/giaccio, vigliacca/vigliaccio, lacca/laccio, malacca/malaccio, impacca/impaccio, spacca/spaccio, bracca/braccio, stracca/straccio, casacca/casaccio, tacca/taccio, lecca/leccio, cicca/ciccio, impicca/impiccio...
Usando "cacio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * licio = cali; * socio = caso; * vocio = cavo; * caio = cacca; * cacca = ciocca; * ceraio = caccerà; * cacche = ciocche; * cacchi = ciocchi; * cacchetta = ciocchetta; * cacchette = ciocchette.
Sciarade incatenate
La parola "cacio" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: caci+ciò.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "cacio" (*) con un'altra parola si può ottenere: * can = cacciano; * lina = calcinaio; * lode = calcoideo; * lini = calicioni; * mina = camiciona; * mine = camicione; * mini = camicioni; * inni = ciancioni; scat * = scacciato; slam * = scalciamo; slat * = scalciato; * latri = calciatori; * passim = capacissimo; scarno * = scacciarono.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Cacio, Formaggio, Caciuola - Cacio è generico, e si intende quello di ogni qualità, sapore e consistenza. - Il Formaggio è invece quello fatto nelle forme, generalmente assai consistente, con varii gradi però, e che si mantiene per del tempo senza alterarsi, il che non avviene de' caci freschi. - Caciuola è Cacio piccolo, schiacciato, che generalmente si mangia fresco. - [In Toscana si preferisce quasi sempre Cacio a Formaggio. G. F.] [immagine]
Formaggio, Cacio, Caciuola - Quando si vuol significare che due cose ricordate a diverso proposito, non sono veramente diverse, suol dirsi: «Sono come il cacio e il formaggio;» ma non è però vero che queste due cose sono uguali tra loro: il cacio è generico, e può essere fresco o vecchio e duro. - Il Formaggio è quello fatto con la forma e lasciatovi formar sopra la crosta da poterlo serbare; che generalmente è duro e resiste tanto o quanto sotto il dente. - La Caciuola è cacio fresco pecorino, che facilmente fermenta, ed è in forma di piccola stiacciata rotonda. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Cacio - S. m. Aff. al lat. aureo Caseus. Il latte delle pecore, capre, bufale e vacche, cagliato, cotto, salato, preparato nelle forme, per lo che si chiama anche Formaggio. (Fanf.) – (Tom.) Cacio è il generico; Formaggio è propriamente il cacio considerato nella forma. Bocc. Nov. 76. 10. (C) E così si possono benedire le galle del gengiovo, come 'l pane e 'l cacio. Sen. Pist. Il sorcio è una parola; il sorcio rode il cacio; adunque la parola rode il cacio. T. Car. Daf. 136. Si mosse correndo verso la Cloe, e trovandola a mungere e far caci.

[G.M.] È alto quanto un soldo di cacio. (Si suol dire a ragazzo che faccia o dica cosa non conveniente alla età sua.) Sono alti quanto un soldo di cacio, e han sempre il sigaro in bocca.

2. [Val.] Cacio bacato, Cacio che o per vecchiezza, o per troppa grassezza, fa de' vermicciuoli ai ghiotti non per nulla schifosi.

3. Cacio bucherato. Cacio pieno di cavernette, o, come si dice, di occhi. Più com. Bucherellato. Targ. Tozz. G. Ragion. Agric. 181. (Gh.) Assai maggiore è la quantità del cacio bucherato e mal lavorato che si consuma nella Toscana, che del cacio fitto, e bene spogliato del siero.

4. Cacio cavallo. Sorta di Cacio che si fabbrica nel Napoletano. Franc. Sacch. Nov. 198. (C) lo farò un'investita di carne salata, e di cacio cavallo. Lastr. Agric. 4. 134. (Gh.) I Napoletani ancora ne fanno quel cacio che chiamano cavallo, di figura tonda a guisa di palla, molto accreditato, se bene alquanto duro.

5. Per cel. [Garg.] Cacio da turare i buchi (cattivo, che par gesso).

6. Cacio dolce. Targ. Tozz. G. Ragion. Agric. 174. (Gh.) In alcune parti della Toscana, il cacio fatto co 'l fiore (del carciofo selvatico) si chiama cacio dolce.

7. Cacio fiore. È il Cacio fatto col fiore del latte, o presame, e si fabbrica nello Stato Romano. Si scrive anche Caciofiore. [Val.] Fortig. Ricciard. 5. 68. Poi uova, maccheroni e cacifiori.

8. Cacio forte. Targ. Tozz. Ragion. Agric. 174. (Gh.) Quello (cacio) fatto col caglio si chiama cacio forte. E Viag. 3. 425. Cacio forte, cioè salato, in piccole forme.

9. [Val.] Cacio fresco. Di poco rappreso, Non giunto ancora a consistenza compiuta. Cellin. Vit. 2. 13. Mi sarebbono state come mangiare un poco di cacio fresco.

10. Cacio marzolino diciamo ad una sorta di Cacio, fatto per lo più del mese di marzo, di forma rotonda, e più lunga che grossa, che si dice anche Marzolino, ass. [Val.] Buon. Ajon. 2. 45. E un cacio marzolin cavato allotta Dell'orcio.

11. [Val.] Cacio parmigiano. Cacio giallo per del zafferano postovi nel farlo, in grossissime forme, e così appellato perchè il migliore si fabbrica nel Parmigiano. Ros. Sat. 2. Era volato un dì tutto giulivo Con un pezzo di cacio parmigiano Un corvo in cima di un antico ulivo.

12. Cacio ravaggiuolo e Raviggiuolo, ass. Quella specie di Cacio schiacciato, fatto nell'autunno, per lo più di latte di capra. Si mangia fresco. [Val.] È tenerissimo, tra il sodo ed il liquido. = Burch. 1. 33. (C) Ai caci raviggiuoli e a' marzolini Dee lor parere stran lo stare in gabbia. Fir. Rim. 116. Pare a giacer un cacio raviggiuolo.

13. [G.M.] Cacio salato

[G.M.] Cacio d'Olanda.

[G.M.] Cacio stracchino, che anco dicesi Stracchino, senz altro.

[G.M.] Cacio di Roma.

14. [Val.] Cacio Vaccino. Fatto con latte di vacca. Del Ross. Sveton. 116. Assai gli andava a questo (ad Augusto) il cacio vaccino premuto.

15. [Cont.] Colla di cacio, ovvero Mastíce di cacio. Colla fatta di cacio fresco e calce. Barbaro, Arch. Vitr. 313. Impasta con colla di cacio il marmo tamigiato, purchè la colla sia stemperata con chiara d'uova ben battuta, poi vi metti la calce ed impasta. Vas. Scul. XIV. Per appiccarlo insieme in modo che e' tenga non tolga mastrice di cacio perchè non terrebbe, ma colla di spicchi.

16. [Val.] Calarsi o Ricalarsi al cacio. Prov. che vale Ronzare intorno a cosa che si ami o desideri. Salviat. Granch. 3. 11. O Tofano, Sta 'n te; ecco 'l ladro, ecco il topo certo, Che si ricala al cacio.

17. (Tom.) Piovere il cacio su' maccheroni (di occasione comoda). Dicesi anche Cascare il cacio su' maccheroni. [Val.] Baldov. Scherz. Corazz. 354. S'e' potessin sola Acchiapparmi così, gli cascherebbe Il cacio appunto addosso ai maccheroni. [M.F.] Fag. Comm. Vi casca il cacio su' maccheroni. Zannon. Scherz. Comic. Spero ch'e' sia piovuto il cacio su' maccheroni.

[M.F.] Essere come il cacio su' maccheroni. Dicesi di cosa che venga opportunissima.

T. Modo prov. Essere un cacio fra due grattuge; uno fra due nemici o malanni. Sim. all'Essere tra l'ancudine e il martello.

18. [Val.] Non volerla per cacio bucato. Prov. usitatissimo fra' Toscani, e si usa dir di persona o di cosa di niun pregio, delle quali non si faccia alcun conto, e le quali per nulla non vogliansi intorno a noi.

19. Confessare il cacio. Prov. che vale: Dir la cosa com'ella sta: tolta la metaf. da' fanciulli, che quando l'hanno imbolato, si fa loro confessare per paura. Varch. Ercol. 58. (C) Di coloro, i quali, come si dice, confessano il cacio, cioè dicono tutto quello che hanno detto e fatto, a chi ne gli dimanda,…, s'usano questi verbi. Car. Lett. 2. 46. Ma per non entrare in altri sospetti, vorrei che gli faceste confessare il cacio da galantuomo.

20. Badar tanto al cacio, che la trappola scocchi, vale Star tanto in un pericolo allettato da qualche piacere, che il pericolo sopravvenga. Salv. Granch. 1. 3. (C) Baderesti tanto al cacio, Che la trappola alfin ti scoccherebbe Addosso.

21. [Val.] Non credersi al cacio, se non iscocca la trappola. Non accorgersi del proprio danno finchè non ci è avvenuto. Morg. Pulc. 22. E non si crede al cacio rimanere, Se non sente la trappola cadere.

22. Esser pane e cacio, o Esser come pane e cacio. Portarsi vicendevole benevolenza, e Avere insieme stretta dimestichezza; tolto dal mangiare che volentieri taluni fanno il pane accompagnato dal cacio. Varch. Suoc. 1. 2. (C) Da prima erano come pane e cacio, e stavano sempre insieme tanto, che ognuno se ne maravigliava. [Val.] Lipp. Malm. 7. 28. Stavan d'accordo, in pace ed in amore, Ed eran pane e cacio, anima e core. T. Non solam. Essere pane e cacio, due pers. che si convengono insieme, ma anco: un pane e un cacio; ma questo men com. e tutti e due fam., anzi un po' volgari. Nè d'amicizia seria si direbbe.

23. Mangiar il cacio nella trappola, dicesi quando altri fa un delitto in luogo, dove e' non può sfuggire la punizione; tolta la metafora dal topo. Varch. Ercol. 75. (C) Questo si può dire ancora di coloro, che mangiano il cacio nella trappola, cioè fanno cosa della quale debbono, senza potere scampare, essere incontanente puniti. Lasc. Pinz. 5. 7. Adunque egli avrà mangiato il cacio nella trappola.

24. Mangiare cacio, o del cacio, diciamo dell'Ingannarsi, e pigliare errore a suo danno. (C)

25. T. Mangiar pane e cacio, Simbolo di vitto povero.

26. [M.F.] Fare del cacio barca, e del pan Bartolommeo, vale Del cacio mangiar la midolla, del pane la crosta. È noto che S. Bartolommeo fu martirizzato col cavargli la pelle. Serd. Prov. e Malmant. racq. Cant. VI. Uso.

27. È come il cacio di fra Stefano. Dicesi di cosa tanto copiosa che sembra non poter venire a fine. (Fanf.)

28. [Val.] Altro cacio bisogna, ecc. Prov. Altri mezzi, altri ajuti, altre forze abbisognano per giungere all'intento. Pulc. Morg. 25. Grattugia con grattugia non guadagna Altro cacio bisogna a tal lasagna.

29. Cacio serrato e pan bucherato. Fig. e proverb. vale il medesimo che Pane alluminato e cacio cieco; Pane con gli occhi, cacio senz'occhi, ecc. Dettati denotanti le qualità da doversi avere da queste cose per essere eccellenti. Salvin. Annot. Fier. Buonar. p. 478. col. 1. (Gh.)

30. Usato nel pl. per Forme di cacio. Salvin. Cic. Eur. (Mt.) I cibi dei pastori, gli alimenti Delle belanti agnelle, e di rappreso Latte non pochi caci ne portate.

31. È anche voce d'esclamazione adoperata per minore inonestà, invece d'altra voce indecente. Buon. Tanc. 5. 5. (M.) Quell'era un vin, ch'a non ti dir novelle, Se ne sarebbe beute duo' botti. Cec. Cacio! gli sgangherava le mascelle.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: caci, caciarona, caciarone, caciaroni, cacicavalli, cacicchi, cacicco « cacio » caciocavalli, caciocavallo, caciotta, caciotte, caciottella, caciottelle, caciottina
Parole di cinque lettere: cacci, cache, cachi « cacio » cacti, cadde, caddi
Vocabolario inverso (per trovare le rime): ciò, baciò, bacio, ribaciò, ribacio, combaciò, combacio « cacio (oicac) » selacio, spinacio, tracio, babbaccio, gobbaccio, colombaccio, garbaccio
Indice parole che: iniziano con C, con CA, parole che iniziano con CAC, finiscono con O

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