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Une blanche dame | Foto 1623046002 | Abito da sposa |
Informazioni di base |
La parola eleganza è formata da otto lettere, quattro vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: e-le-gàn-za. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
»» Vedi anche la pagina frasi con eleganza per una lista di esempi. |
Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Un uomo finito di Giovanni Papini (1913): Ha ingegno chi sa dipingere i fiorellini all'acquarello – che paion veri – ha ingegno chi picchia con garbo il pianoforte davanti a un Beethoven di gesso – ha ingegno chi sa descrivere con sentimentale eleganza le stragi di un terremoto – hanno ingegno perfino gli scultori di marron d'india e i dilettanti avveniristi che si godono l'intelligenza altrui mandando in fumo parallelamente le idee e i sigari avana. Fior di Sardegna di Grazia Deledda (1917): Era infine Massimino, o Massimo, come egli si firmava e si faceva chiamare per più eleganza, il figlio maggiore di Paolo Massari, che avendo quell'anno, nonostante tutti i cattivi pronostici di don Salvatore, preso la laurea d'avvocato, veniva a pigliar pratica nello studio di Marco Ferragna. Il piacere di Gabriele D'Annunzio (1889): I luoghi delle vendite publiche erano un ritrovo preferito; e le vendite erano frequentissime. Nelle ore pomeridiane del tè le signore, per eleganza, giungevano dicendo: “Vengo dalla vendita del pittore Campos. Molta animazione. Magnifici i piatti arabo-ispani! Ho preso un giojello di Maria Leczinska. Eccolo.„ |
Proverbi |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per eleganza |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: elea, elena, legna, lenza, lena, lana. |
Parole con "eleganza" |
Finiscono con "eleganza": ineleganza. |
Parole contenute in "eleganza" |
lega, ganza. Contenute all'inverso: gel. |
Lucchetti Riflessi |
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "eleganza" si può ottenere dalle seguenti coppie: elleni/ineleganza. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario grammaticale della lingua italiana del 1869 |
Eleganza - Vale scelta, squisitezza di favella, di scrittura e simili - Non basta, nota il Fulci, che uno scritto sia grammaticale e puro; fa mestieri che fosse pur elegante. È assioma di tutti i filologi che lo scrivere elegante non si appara colla lettura d'un solo classico, ma di tutti insieme, tralasciando quanto è vieto e deforme per imitare le leggiadrìe vive della lingua.
Ed il Castrogiovanni soggiunge: Scrivere rettamente è come dire senza errori; e questa è pure gran cosa per sè stessa, e grande altresì per la difficoltà del riuscirvi. Ma scrivere con proprietà, grazia ed eleganza, è ben qualche cosa di più. Può ben altri, con solo avere studiato per due o tre anni nella grammatica, rendersi così esperto delle regole e delle principali eccezioni, da non lasciarsi così di leggieri andare ad un solecismo. Ma a voler scrivere con quella certa tersezza e gentilezza, per la quale il discorso non solamente viene ad essere scevro da ogni errore, ma in ogni sua parte ornato de' più be' modi e delle native grazie del favellare; assai più lunga e faticosa opera si richiede studiando ne' classici scrittori, che furon sempre e saranno maestri d'ogni eleganza. (1) Fra' trecentisti adunque e i cinquecentisti che sono i nostri classici, fa d'uopo che si scelga il più bel fiore, ed è su di quelli ch'ebbero ovunque voce di primi che i discenti modellar dovrebbero lo stile della prosa. Tali sono il Boccaccio nel Decamerone, a preferenza delle altre sue opere; Giovanni Villani nella sua Cronica, a preferenza di quella del fratello Matteo e del nipote Filippo; il Passavanti nello Specchio di vera penitenza; il Pandolfini nel Governo della famiglia; e poi le Vite de' Santi Padri, e i Discorsi di Macchiavelli sopra T. Livio, e le sue Comedie per lo stile famigliare; il Cortigiano di Castiglione, il Galateo del Casa e le Lettere di Annibal Caro. È frattanto a desiderare che siffatte opere si dessero in mano a' giovani non così nude, come sono, ma corredate da annotazioni filologiche; osservandovi gli arcaismi da evitare, le eleganze da seguire; la forza e la proprietà delle parole, la varietà dei periodi ec. affinchè in tal modo si stabilisca un corso di studio per la prosa regolata, il quale manca a' giovani. A veder poi come i moderni, che hanno studiato su questi autori, abbiano ristorato la lingua, possonsi leggere Cesari, Giordani, Perticari, Botta, Rosasco, Napione ec. che son avuti in pregio di regolati e colti; e ciò a paragonar così i varii stili di tre secoli diversi. Quello poi che darà compimento allo studio della lingua, sarà la lettura de' poeti quali sono Dante, Petrarca, Poliziano, le Satire e l'Orlando d'Ariosto, l'Aminta ed il Goffredo di Tasso, il Pastor Fido, Anguillara, Firenzuola, Redi, Costanzo ec. Insegnan essi al poeta il linguaggio delle muse, ed insegnano al prosatore a distinguere lo stile prosastico dal poetico, a non introdurre nella prosa i traslati, le voci, le libertà poetiche; in una parola a non confondere i due modi di scrivere. (Fulci op. cit.) (1) Castrogiov. Manuale del Maestro della 3. e 4. classe elementari. - Torino 1865. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Eleganza - e † ELEGÀNZIA. [T.] S. f. Astr. d'ELEGANTE. Pregio dell'oggetto; o l'oggetto stesso che abbia tal pregio. Aureo lat.
Senso intell. T. A Erenn. L'eleganza fa che ogni cosa dicasi con purezza e chiarezza. = Fir. Rag. 134. (C) Piaceva loro quella novità del parlare romano, che ella, mescolato col fiorentino, usava con una naturale eleganzia. T. Cic. Finezza e eleganza di linguaggio. Gell. Tener dietro all'eleganza delle parole. 2. Nel pl. concerne segnatam. le voci e le locuz. T. Gell. Giuliano retore aveva gran cura e memoria delle vecchie eleganze. = Alleg. 321. (C) Ciceroniane eleganze. T. N. Liburnio, Aldo 1521. Le volgari eleganze. – Notare le eleganze degli autori, Raccoglierle, Pescarle, Razzolarle, Ordinarle secondo le idee: questo i razzolatori non sanno; e questo può essere studio d'arte insieme e di scienza, fecondatore e ispiratore. 3. Non delle voci e locuz. soltanto, segnatam. nel sing. T. Salvin. Disc. 2. 356. Non leggo giammai… quella lettera del Poliziano, in cui si racconta con tanto affetto e eleganza il passaggio all'altra vita di Lorenzo il Magnifico, ch'io non mi senta intenerire. – Eleganza d'imagini; d'idee, in quanto presentansi come imag. Massime in questo senso, che comprende e parole e cose, eleganza dicesi non solo del discorso, dello scritto de' concetti, ma del dicitore e dello scrittore. Fir. Lett. in Cod. donn. 120. (C) Vedete l'eleganzia della Rodiana Erinna far più fiate concorrenza col duca e maestro di tutti i poeti. 4. T. Similmente Eleganza d'opera d'arte, o dell'arte stessa, o dell'artista. 5. Della scienza. T. C'è un'eleganza matematica, un'eleganza logica. In Cic. Elegantia disserendi, contr. a Confusione. V. ELEGANTE, §§ 1 e 6. Cic. Fece la partizione senza eleganza: di due generi, ne fece tre. Cotesto è non partire, ma rompere. 6. Siccome negli atti esterni e nelle mosse; così c'è un'eleganza ne' portamenti del vivere. T. Cic. Che è mai più degno della tua eleganza, di te, che nel vivere e nel dire hai, pare a me, conseguito quel difficilissimo temperamento della gravità con la piacevolezza? Nep. Eleganza della vita. – Negli affetti e nelle opere dell'uomo costantemente virtuoso è un' alta proporzione d'ordine, una elezione di libertà, una purità d'intenzioni, quasi di maestrevole disegno, che spira eleganza amabile insieme e dignità veneranda. 7. Delle cose esteriori nel senso d'Elegante, § 9. T. Cic. Verrio e Camillo, uomini di tanta pulitezza e eleganza, ci facciam pure arditi a invitarli a cena. Petron. Padrone di casa lodato per le sue eleganze. Svet., d'Augusto: Della sua suppellettile la parsimonia vedesi tuttavia ne' letti e mense che rimangono; de' quali parecchi s'addirebbero appena a privata eleganza. Del culto della pers. T. Plin. Eleganza de' capelli. Ora direbbesi dell'acconciarli, e dell'acconciatura. T. Eleganza e del vestire, e della pers. che usa vestire elegante. Fed. Donna che coll'eleganza nasconde gli anni dell'età già più che mezza. 8. Di cose mater. T. Siccome Eleganza di contorni e di forme nelle opere d'arte, così in quelle della natura. 9. T. Ne' più de' sensi not. l'Eleganza può concernere i generi varii di dire e di fare, ciascuno dei quali ha l'eleganza sua propria: in tutti dev'essere qualcosa di non meno gradevole ma di più pensatamente conveniente che nella leggiadria e nella grazia stessa. Difetti sono la Minuta, e più la Minuziosa eleganza. Pl. Troppa, Troppo ornata. – Studiata; Artificiosa: peggio la Ricercata, Affettata, Accattata. – Pregi, la Semplice, Schietta, Nativa, Fina, Delicata; Dotta; Ricca, Modesta. Gell. Vereconda. – Severa. – Plin. Compita. – Lavoro che spira eleganza. |
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Parole in ordine alfabetico: elegantina, elegantine, elegantini, elegantino, elegantona, elegantone, elegantoni « eleganza » elegga, eleggano, elegge, eleggemmo, eleggendo, eleggente, eleggenti |
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