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Informazioni utili online sulla parola italiana «abito», il significato, curiosità, forma del verbo «abitare», associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Abito

Forma verbale

Abito è una forma del verbo abitare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di abitare.

Parole Collegate

»» Aggettivi per descrivere abito (colorato, elegante, lungo, leggero, corto, ...)
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
monaco (27%), vestito (19%), sposa (10%), scuro (7%), sera (3%), lungo (3%), sarto (2%), cerimonia (2%). Vedi anche: Parole associate a abito.

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Consigli Regali: Come scegliere l'abito da sposa

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Informazioni di base

La parola abito è formata da cinque lettere, tre vocali e due consonanti. Divisione in sillabe: à-bi-to. È un trisillabo sdrucciolo (accento sulla terzultima sillaba).
Parole con la stessa grafia, ma accentate: abitò.

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con abito e canzoni con abito per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • È meglio che ti metti un abito più adatto all'occasione.
  • Amo Rimini, non solo perché è la città in cui abito, ma semplicemente perché non le manca nulla!
Non ancora verificati:
  • L'abito da sposa di mia nipote era firmato da uno stilista famoso.
Citazioni da opere letterarie
Addio! di Neera (1897): Ecco — pensavo — quest'uomo crede doverti essere riconoscente per quei pochi servigi che tu gli presti; crede di doverti amare, di doverti benedire perché vegli le notti per lui e lenisci colle tue cure i suoi dolori — ma egli non sa che tu usurpi una missione sublime, che osi vestire l'abito della carità, tu, perduta!

L’amica delle mogli di Luigi Pirandello (1894): Pareva ad alcuni amici, e tra questi a Paolo Baldìa, che la signorina Pia Tolosani fosse un po' affetta di quella vaga malinconia che suol derivare dalla troppa lettura, quando si sia preso l'abito d'adattar le pagine spesso bianche della propria vita sulla falsariga di quelle stampate in qualche romanzo; ma ciò senza molto scapito della propria spontaneità, stimava Giorgio Dàula, altro amico.

Azzurro tenebra di Giovanni Arpino (1977): L'uomo in bianco salì di corsa i gradini. Rideva, agitava le braccia, stringeva mani tese. Si fermò per offrirsi ai fotoreporter. Il sorriso allontanava dagli angoli della bocca le gote d'un nero ancora più crostoso e fumoso. Era Pelè. Lo scortavano ragazze col petto e la schiena attraversati da scritte pubblicitarie. Un altro nero in abito di lino gli apriva il passo. Pelè ruotò, sventolò il fazzoletto colorato, sedette, subito strizzando le palpebre per la stanchezza.
Proverbi
  • L'abito non fa il monaco.
  • L'abito non fa il monaco, ma lo veste.
Espressioni e Modi di Dire
  • Abito da sposa
  • Abito da sera

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per abito
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: abato, abita, abiti, adito, agito, alito, avito.
Scarti
Togliendo tutte le lettere in posizione pari si ha: aio.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: abituo, ambito.
Parole con "abito"
Iniziano con "abito": abitone, abitoni.
Finiscono con "abito": coabito, coabitò, riabito, riabitò, miniabito, soprabito, sottabito, microabito.
Contengono "abito": soprabitone, soprabitoni.
»» Vedi parole che contengono abito per la lista completa
Parole contenute in "abito"
bit, ito.
Incastri
Inserendo al suo interno tua si ha ABItuaTO; con brut si ha ABbrutITO.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "abito" si può ottenere dalle seguenti coppie: abc/cito, abs/sito.
Usando "abito" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: arabi * = arto; * tossi = abissi; ama * = ambito; dea * = debito; ora * = orbito; sua * = subito; * totano = abitano; fora * = forbito; inia * = inibito; lama * = lambito; * tossina = abissina; * tossine = abissine.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "abito" si può ottenere dalle seguenti coppie: abbini/inibito.
Usando "abito" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: ceiba * = ceto; foiba * = foto; alba * = alito; debba * = debito; * ottano = abitano; * ottava = abitava; * ottavi = abitavi; * ottavo = abitavo; * ottone = abitone; * ottoni = abitoni; * otturo = abituro; intuba * = intuito; * ottante = abitante; * ottativa = abitativa; * ottative = abitative; * ottativi = abitativi; * ottativo = abitativo.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "abito" si può ottenere dalle seguenti coppie: tabi/tot.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "abito" si può ottenere dalle seguenti coppie: abissi/tossi, abissina/tossina, abissine/tossine.
Usando "abito" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: arto * = arabi; * aio = abitai; * abitano = totano; * ateo = abitate; * avio = abitavi; abitarla * = tarlato; * tarlato = abitarla; * astio = abitasti.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "abito" (*) con un'altra parola si può ottenere: * arno = abitarono; * atre = abitatore; * atri = abitatori; rita * = riabitato; * breva = abbreviato; * legga = albeggiato; * menta = ambientato; * razza = arabizzato; dista * = disabitato; * bracca = abbracciato.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Costume, Costumanza, Uso, Usanza, Consuetudine, Abito - Costume riguarda, più che altro, le cose morali, ed è più generico. Riferendosi ad una sola persona, suol dirsi in plurale: «Uomo di buoni costumi.» - Gli atti estrinseci del costume, nel suo significato generico, sono le Costumanze, come dire: «Il costume depravato porta seco queste costumanze.» - Lo stesso divario c'è tra Uso e Usanza, che quello è l'abito, questa è l'atto. L'Uso riguarda cose materiali. - «L'uso fa legge, e però tali usanze non sono condannabili.» - La Consuetudine comprende le usanze già accettate dai più, o anche dall'individuo, legittimate da lungo uso, e rese quasi una necessità. - Abito, o, come alla francese dicono molti, Abitudine, è la consuetudine diventata quasi natura, la quale spesso è difficile a vincersi, onde il proverbio: «L'abito è una seconda natura.» [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Vestito, Abito, Vestimento, Veste, Abbigliamento - Vestito, in genere, tutto ciò che cuopre il corpo secondo le fogge de' diversi tempi e paesi. L'abito è una specie del vestito; è ciò che si mette abitualmente per indicare una distinzione o sociale e permanente, o di circostanza: abito da militare; abito da ballo, da visita: e poi l'abito che non fa il monaco. Vestimento è ancor più generale, in certo senso, di vestito; comprende non solo ogni abito o altra parte di vestito che l'uomo ha indosso, ma eziandio gli altri che ha riposti ne' cassettoni e negli armadii; e poi tuttociò che in qualche modo varrebbe bene o male a vestire; è però poco usato. La veste, ora, vale proprio a significare quella da donna; ma un mezzo secolo o un secolo fa, combinata in più grandi proporzioni e maggiore ricchezza, che adesso sembrano ridicole, era ciò che è l'abito oggidì per l'uomo: allora si diceva in francese la veste et les culottes e si traduceva in italiano la veste e i calzoni; ora si dice l'habit et les pantalons e si traduce sempre servilmente l'abito e i pantaloni. L'abbigliamento non serve proprio a vestire ma ad ornare, ad abbellire; ed è o dovrebb'essere affare tutto donnesco. [immagine]
Abitudine, Abito, Costume, Costumanza, Assuefazione, Usanza, Consuetudine, Assuetudine, Uso, Vezzo, Abituazione, Riti, Rito - L'abitudine si fa in noi o per inclinazione naturale o per le circostanze che ci mettono nel caso di ripetere un atto o una pratica qualunque. L'abitudine inveterata alquanto è abito. L'assuefazione invece racchiude come un'idea di sforzo: uno s'abitua senza accorgersene, con piacere; uno s'assuefa, ma alla lunga e quasi per necessità. Costume non è l'inclinazione che è in noi, ma la pratica e la ripetizione dell'atto. Usanza è pratica di molti, quasi generale, cosa sancita dall'esempio e dal tempo. Costumanza è cosa più antica che usanza. Consuetudine è uso e pratica che è quasi passata in legge; anzi, prima della promulgazione dei codici generali e speciali, una parte della giurisprudenza era retta dalla consuetudine. L'abituazione è l'atto dell'abituarsi; come l'assuetudine è il principio dell'assuefazione.

«Uso è più generale di usanza: vale esercizio, pratica, conversazione e molte altre cose». Tommaseo.

«Vezzo è abitudine non buona e non opportuna; principio di vizio». Gatti.

Riti diconsi un poco abusivamente le costumanze, le cerimonie religiose, specialmente le cristiane; ma veramente il rito è la regola, quasi la legge che ordina e statuisce le medesime: nella Chiesa cattolica vi sono varii riti, il latino, il greco, l'armeno, l'ambrosiano e forse qualche altro. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Abito - [T.] S. m. Quel che l'uomo ha per suo vestimento. Questo es. ne dice l'origine e la ragione. Reg. 1. Agost. volg. ms. p. 21. (Gh.) Non sia notabile nè apparente l'abito delle vostre vestimenta. T. Virg. Habitu vestis. = Sim. Reg. S. Agost. volg. ms. p. 22.

Com. Dant. 2. 522. (C) Colli ventiquattro seniori e gli altri, aveano un medesimo abito. Ar. Fur. 14. 87. Lungo abito e largo. Red. Lett. fam.2. 429. Un pezzo dell'abito vero e proprio, che portava Santa Maria Maddalena de' Pazzi. Fortig. Ricciard. 29. 29. Un abito bel, nuovo di pezza, Trae fuor Lirina.

T. Abito ricamato, gallonato.

T. Farsi un abito (farselo fare). Tagliarlo (farselo tagliare). Staccare un abito (comperare la roba per farselo). Comprarlo (non fatto, ma la roba).

T. Spendere tanto in un abito, negli abiti. = Com. Dant. 2. 522. (C) Li quattro in umile abito. Bocc. Decam. 1. 87. Uditi li divini uffici in abito lugubre. Tass. Gerus. 7. 18. Abito vil.

2. Varie qualità del vestire e modi.

T. Abito femminile. [Tor.] Car. Eneid. volg. 1. 503. Donzella, all'armi, all'abito, al sembiante Parea di Sparta. = Salv. Annot. Tanc. 561. (C)L'antico abito nero, simbolo di fratellevole cittadinanza, quasi è dismesso; ed è succeduto l'abito alla franzese.

T. Abito di stagione, di mezza stagione, di state, d'inverno.
T. Abito da nozze, nuziale. Abito da festa, festivo. Abito da camera.
T. Abito di lutto, di gala. Modesto, sfarzoso, di lusso.
T. Abito d'Arecchino.

3. Più propriam. abiti le robe di panno o di stoffa, non la biancheria, nè la calzatura, nè gli ornamenti sopraggiunti al vestire. Bart. Dan. Op. Mor. 29. 2. 99. (C) Quanto avea indosso, e la camicia, e l'abito, e la cintura, e i calzari. Segner. Pred. 389. Splendore di abiti, di gioje, di gale.

4. Trasl. Tass. Op. div. 4. 406. (C) L'abito dell'ambizione è l'ultima veste della quale si spogli il saggio. Com. Dant. 1. 395. Ipocriti, che sotto abiti di buoni uomini e di santa vita… Pist. S. Gir. 430. (M.) Sotto abito e nome di spirito ricoprono e rammantellano la impudicizia della loro vita. Segner. Crist. Instr. dichiar. Si è… procurato di rendere lo stile, se non illustre… almanco non ignudo d'ogni abito e di ogni arredo che alletti i guardi.

5. Come segno che distingue la nazione e la condizione. Vas. II. 201. (C) Abito che usavano in quel tempo gli Spagnuoli. Bocc. Decam. 8. 363. Con tutto che egli avesse la barba grande, ed in abito arabesco fosse, pure alquanto il raffigurò. Macign. Eseq. Fed. II. (Gh.) Gli ambasciadori (del granduca di Moscovia) riconosciuti allo strano e superbo portamento dell'abito proprio di quella nazione. Petr. Rim. 2. 209. (C) In abito diversa, in popol folta, Fu quella schiera. Borgh. V. Disc. 1. 187. Statua di marmo in abito romano.

Tass. Dial. 3. 183. (C) In abito di sconosciuto pellegrino tra Novara e Vercelli cavalcava. Bern. Orl. 12. 28. Magal. Lett. Scientif. 124. Vedrete anche me in abito di filosofo. Baldin. Bac. Mascher. (Gh.) Duoi (due) prigioni in abito di soldati all'antica. T. Abito militare.

Giambull. Stor. Europ. 1. 58. (C) Senza scelta di età o di abiti messe gli uomini a filo di spada. Tass. Lett. 5. 123. Filosofo di nome e d'abito, e sofista d'ingegno. Bart. Dan. Vit. Borg. 21. 1. 33. Menare in abito secolare vita da religioso. Fav. Es. 5. 6. Prende abito di penitenza.

Tac. Dav. ann. 12. 158. In abito imperiale. [Cam.] Cecch. Comm. 1. 594. Non abito real si mise intorno. T. Panciat. Scritt. var. 156. Abito senatorio.

Mellin. Descr. Entr. Reg. Giov. 82. (Gh.) Il duca Cosimo… vestito con l'abito di cavaliere della sua religione di S. Stefano. Buonarr. Descriz. Nozz. Med. 5. Amendue con l'abito della gran croce. Mellin. Descr. Entr. Reg. Giov. 83. Si vedeva il detto duca con tutte le solenni cerimonie dare l'abito a' suoi cavalieri.

Buonarr. Descr. Nozz. 5. (Gh.) Il vescovo, spogliato l'abito pontificale, si rimise in roccetto. [M.F.] Panciat. Scritt. var. 158. Abito cardinalizio. = Bart. Dan. Giapp. 10. 324. (C) Parato di sacri abiti preziosi. Ar. Fur. 38. 23. Venne in pontificale abito. Buonarr. Descr. Nozz. Med. 3. Essendosi di già messo in abito pontificale.

Assol. In abito, sottint. di cerimonia o proprio a grado ragguardevole (non comune a' più). Bart. Dan. Giapp. 331. (C) Il serenissimo duce maestosamente in abito li ricevette. Cas. Lett. 79. (M.) Non restare di andare spesso a corteggiare Farnese: e quando cavalca in abito, vedi di saperlo sempre e fargli compagnia sempre. Buonarr. Descr. Nozz. Med. 3. Ne seguitava il collegio delli canonici in abito. Bart. Dan. Giapp.10. 294. L'accompagnamento de' gran personaggi tutto in abito, e in pompa.

† Gell. Vit. Alf. 86. (C) Nel cardinale Alidosio che fuori d'abito si fuggiva.

6. Segnatam. del vestito religioso. Maestruzz. 2. 36. (C) Quando il cherico dispregiando l'abito porta l'arme. Nard. Stor. 2. 81. Uno spione in abito di frate.

[M.F.] Panciat. Scritt. var. 150. Abito domenicano. T. Così assol. Abito francescano, e sim., senza il Di.

Petr. Trionf. Am. cap. 4. terz. 17. (Gh.) Cangiò per miglior patria abito e stato (si fece monaco). Bell. Rim. 77. L'abito non fa monaco. Fag. Rim. 2. 336. L'abito il monaco non fa. (Prov. com., che dice due cose: la veste distingue una condizione di persone, non dà a tutte il medesimo valore; e: le apparenze non fanno la sostanza.)

Alam. L. Gir. 18. 134. (C) Io feci voto di vestirmi questo abito divoto. Bart. Dan. Vit. Borg. 21. 2. 74. Vestì l'abito nostro. Calzol. Stor. Monast. 525. Dopo pochi giorni ch'ebbero avuto l'abito. Vill. Cron. 17. Prese l'abito di detto ordine. Cas. Lett. 2. 81. Stessi a Padova o a Pisa senza pigliar l'abito. Borgh. R. Rip. 330. Depose l'abito. Borgh. R. Rip. 532. Pose giù l'abito. Baldin. Decenn. 3. 103. Di dicessette anni si cavasse l'abito.

T. Vestir l'abito, vale e Prenderlo a sè per segno di eleggere vita religiosa; e Darlo ad altri per autorità di prelato.

T. Ricevere l'abito, Darlo, Mettersi, Levarsi, Lasciare l'abito.

Ellissi. T. S. Cat. Lett. 115. Del fatto dell'abito (del vestirlo), mi pare che sia da seguitare quello che lo Spirito S. per la nostra bocca domandò.

7. Per lo scapolare. Buomm. Verg. 117. Targ. Alimurg. 107. (C)

E per Abitino. Bald. Decenn. 4. 170. Essere ascritto all'abito della B. V. del Carmine o d'altra Congregazione.

8. Il. Ogni ente avendo potenze e facoltà, l'esercizio di queste negli atti frequenti rende agevole la ripetizione d'essi atti, e genera la disposizione, quindi l'assuefazione, quindi il costume. Onde abito ha tali sensi.

[Rosm.] L'abito in generale è una disposizione acquisita ed accidentale dell'anima, per la quale ella è posta in uno stato migliore o peggiore, ed è più atta a operare in un dato modo. Quindi abito riceve due significazioni principali; rispetto all'essenza dell'anima, e rispetto alle potenze di lei. Nel primo senso l'abito aggiunge qualche cosa in meglio o in peggio allo stato naturale di lei: nel secondo l'abito è una disposizione che dà maggiore facilità d'operare.

[Rosm.] Gli atti ripetuti ingenerano nell'uomo l'abito d'operare, cioè il sapere e la facilità di operare, e lasciano in lui l'inclinazione a operare.Si fa di queste due una cosa sola, e chiamasi abito.

But. Com. (C) Abito è disposizione naturale che l'uomo piglia per molti atti. [Tor.] Giacomin. Nott. Lett. 35. Un abito è migliore d'un solo atto, perchè ha in virtù molti atti, ed è stabile e permanente, siccome l'occhio è migliore d'una cosa veduta, sebbene l'occhio è a fine del vedere. = Giamb. Lat. Brun. Tel. volg. 96. Quando la beatitudine è nell'uomo in abito, e non in atto, allora sì è virtuoso.

Petr. Tr. Cast. III. 28. (Gh.) Onestate e vergogna alla fronte era; Senno e modestia all'altre due confine, Abito (del bene) con diletto in mezzo 'l core, Perseveranza e gloria in su la fine. Fr. Bartol. Amm. Ant. volg. 49. (C) La virtù è un abito dell'animo ad eleggere ciò che nel mezzo dimora. [Cam.] Gell. 39. La temperanza è uno abito elettivo. Dant. Purg. 30. Questi fu tal nella sua vita nuova Virtualmente, ch'ogni abito destro (buono) Fatto averebbe in lui mirabi prova.

T. Si fa, si prende, si ha l'abito del male, del bene. = Ar. Fur. 36. 1. (Gh.) Natura inchina al male, e viene a farsi L'abito poi difficile a mutarsi. Segner. Op. 4. 464. (C) I mali abiti acquistano più vigore. Segner. Pred. 24. 247. (Gh.) Nè mirate a quell'abito già sì lungo che avete fatto, di confidare, anzi di presumere della misericordia divina. Bronz. Cap. 109. (C) Abito o vita non mutano. Varch. Lez. Accad. 477. Aver l'abito d'una qualche cosa, non vuol dir altro se non poterlo fare agevolmente. Car. Arist. Rett. volg. 1. A certi vengono fatte (queste operazioni) a caso, ed a certi per un abito acquistato per mezzo della pratica. Gell. Cap. Bott. 2. 25. O vedi quanto è difficile, quando uno ha fatto un abito d'intender male una cosa, a rimetterlo nella vera via.

T. L'abito di una cosa può essere meramente passivo; coll'A dice più attiva forza di libertà, e può riguardare cose di più rilevanza. Ha fatto l'abito di levarsi per tempo; ha fatto l'abito ai sagrifizi generosi. L'abito del riposo; L'abito dello studio. Dicendo l'abito dello studio, par che s'intenda una semplice assuefazione; allo, v' aggiunga l'idea d'attitudine o di merito viemaggiore.

T. Acquistare, Formare, Contrarre un abito; Lasciarlo, Perderlo. [Cam.] Magal. Lett. Scient. 85. Vuol essere esperienza di sentire, vuol essere un abito acquistato da replicati errori.

T. Abito fatto, radicato, invecchiato. Uomo tenace degli abiti presi.

T. Fare, Dire per abito, vale talvolta anco Senza tutta la riflessione, Senza grande merito.

T. Proverb. L'abito è una seconda natura.

9. Segnatam. della mente. Ott. Com. Dant. Inf. 15. 249. (Gh.) E non è da pensare che uomo di così alto intelletto, come fu l'autore, anche di così grandi abiti di scienze, e massime di teologia, egli avesse ignorato l'articolo della resurrezione. Dant. Conv. 62. (M.) In qualunque uomo fosse tutto l'abito del latino. T. L'abito di tale o tale scienza o arte, dell'eloquenza, della versificazione. [Camp.] D. 3. 13. L'artista Che ha l'abito dell'arte, e man che trema. E Conv. III. 12. È uno studio, il quale mena l'uomo all'abito dell'arte e della scienza, e un altro studio, il quale nell'abito acquistato adopera (opera) usando quello. [Rosm.] Abito differisce da arte, in quanto questa è propria all'uomo; l'abito comune agli altri animali.

10. T. Anco da natura si hanno abiti, cioè disposizioni, o redate per generazione, o effetto delle prime impressioni, in cui la libera volontà non ha parte: ma questo è un senso speciale della parola, venuto dalla sua origine, e dall'uso filosofico antico. Il più com. corrisponde al senso odierno d'abitudine. [Cam.] Ovid. Mag. 1. 187. Gli dice i costumi e gli abiti degli uomini.

11. Per non rompere il filo della tradizione filosofica, senza la quale non s'intendono gli antichi poeti e prosatori, e la quale potrebbe anco nel linguaggio comune essere ripigliata (di che abbiamo a' dì nostri non pochi esempi), notansi particolareggiati i significati seguenti, taluni de' quali rimangono in parte vivi, o servono a spiegare l'uso analogo che se ne fa in taluna delle scienze corporee, oggigiorno predominanti. Dal senso generalissimo dell'habere e del se habere, che denota ogni relazione tra oggetto e oggetto, venne che abito denotasse le qualità essenziali e degli spiriti e de' corpi, e le loro relazioni, e le manifestazioni esterne e di queste e di quelle. S. Bern. Cosc. volg. 22. (C) Quando tu avrai pienamente considerato e conosciuto, quanto a te è possibile, tutto lo stato e l'abito dell'uomo dentro e fuori, e non solamente quale tu se', ma eziandio quale tu dovevi essere; allora dal conoscimento di te medesimo potrai essere sollevato alla contemplazione di Dio. Fr. Bart. Amm. ant. volg. 139. L'abito della mente si conosce nell'atto del corpo. Arrigh. 46. (M.) In verità la faccia manifesta l'abito e lo studio della mente.

Della pers. nelle qualità dello spirito manifestate dalle azioni esteriori e dagli atti. Petr. nella canz. Amor, se vuoi ch'i' torni, st. 6. (Gh.) L'arme tue furon li occhi… Il pensare e il tacere, il riso e 'l gioco; L'abito onesto e 'l ragionar cortese. Bocc. g. 10. n. 9. Di quante donne mi parve veder mai, ella è colei li cui costumi, le cui maniere, ed il cui abito (lasciamo star la bellezza che è fior caduco) più mi pajono da commendare. Petr. Rim. 1. 88. (C) E chi di voi ragiona Tien dal soggetto un abito gentile, Che con l'ale amorose Levando, il parte d'ogni pensier vile. ([Castelv. L.] Qui nota abito una qualità dell'anima acquistata per lo lungo pensare di Laura.)

12. E più propriam. dello spirito. Petr. Rim. 1. 263. (C) Con beltà naturale abito adorno. Petr. nel son. Non pur quell'una… (Gh.) Lacci Amor mille e nessun tende invano Fra quelle vaghe nuove forme oneste Ch'adornan sì l'alt'abito celeste. E son. Amor con la man destra… Fama, onor, e virtute e leggiadria, Casta bellezza in abito celeste. E Rim. 2. 102. (C) Abito sì adorno, Dal mondo errante a quest'alto soggiorno, Non salì mai in tutta questa etate (dicono gli angeli nel veder salire lo spirito di Laura tra loro).

13. Segnatam. del portamento e dell'attitudine esteriore. (Più antiquato e ambiguo che gli altri.) Serdon. St. Genov. volg. 76. (C) Col volto e abito del corpo mostrando grandissima umiltà d'animo, andavano per la città. Fr. Guid. Fior. Ital. 266. Piglia le fattezze e l'abito del suo volto. (Amore d'Ascanio.) Serd. Stor. 15. 613. (M.) Si maravigliarono dell'abito più somigliante a uno che si riposasse, che a un morto.

14. † Delle cose. Bocc. Lett. Pr. S. Ap. 292. (C) Non ti ricordavi che abito fosse quello della cameretta mia nella patria; che letto; e quanto male si confacesseno colle cose da te apparecchiate?

T. Abito de' luoghi, può essere vivo, in quanto denota, non la qualità in genere o le relazioni, ma l'abituale fecondità o altra simile attitudine agli usi umani.

(Bot.) Abito delle piante. Un certo accordo di segni esterni e quasi un'aria di volto e di parentela nelle piante della stessa famiglia, ancorchè ciascuna specie conservi proprietà da potersi distinguere.

15. Abito del corpo umano comprende la struttura e il temperamento, il vigore e altre disposizioni. Red. Cons. 1. 253. (C) Abito di corpo moderatamente gracile. E 1. 6. Dotata di un abito di corpo carnoso, e che da' medici con vocabolo greco vien chiamato pletorico. Bertin. Specch. 32. Essendosi sempre in tutto il corso de' giorni suoi mantenuta di bellissima carnagione e d'un abito di corpo assai lodevole. Cocch. Cons. Med. 2. 11. Ai quali presenti sintomi precederono fin dalla prima età abito gracile, insigne vivacità.

16. In senso del rem habere. Dant. 3. 184. Senza alcun abito carnale, ma solo nell'annunziazione dell'angelo, il Figliuolo di Dio incarnò.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: abiterete, abiterò, abiti, abitiamo, abitiate, abitini, abitino « abito » abitone, abitoni, abitua, abituai, abituale, abituali, abitualmente
Parole di cinque lettere: abili, abita, abiti « abito » abolì, abusa, abusi
Vocabolario inverso (per trovare le rime): uliveto, roveto, pashto, ito, sbraitò, sbraito, guaito « abito (otiba) » miniabito, riabito, riabitò, coabito, coabitò, microabito, soprabito
Indice parole che: iniziano con A, con AB, parole che iniziano con ABI, finiscono con O

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