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Informazioni utili online sulla parola italiana «distinzione», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Distinzione

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Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani

Informazioni di base

La parola distinzione è formata da undici lettere, cinque vocali e sei consonanti. Lettera maggiormente presente: i (tre). Divisione in sillabe: di-stin-zió-ne. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con distinzione per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Non c'è nessuna distinzione di razza, pelle e religione tra i popoli per i diritti dell'uomo!
  • La distinzione tra le varie specie animali è stata catalogata dagli esperti in materia.
  • E venne il giorno in cui la distinzione tra giusto e sbagliato doveva essere compiuta.
Citazioni da opere letterarie
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Egli rinunziò al suo piano, ma il giorno seguente capitò in ufficio con un altro piano che anch'esso implicava la distinzione dei libri vecchi. Stanco di veder intralciato ogni altro lavoro da discussioni simili, protestai: — Vedendo che ci pensi tanto, si crederebbe tu voglia proprio prepararti al fallimento! Altrimenti quale importanza può avere una diminuzione tanto esigua del tuo capitale? Finora nessuno ha il diritto di guardare nei tuoi libri. Bisogna ora lavorare, lavorare e non occuparsi di sciocchezze.

La biondina di Marco Praga (1893): Precipito. Non lascerò il Centomonti. Non m'importa nulla di lui; perché lo lascerei? Sarà lui che si stancherà, presto o tardi; o muterà di guarnigione. Gli succederà un altro, probabilmente. Chissà se di qui ad allora non avrò rinunciato, o non mi importerà più, o non mi accorgerò neppur più di rinunciare anche alla distinzione delle forme esteriori?

Commedie borghesi di Matilde Serao (1919): Poi la sua condizione di figliuolo legittimo di Roberto Pietraroia, negoziante in chincaglieria, con grande bazar a quattro porte in via Roma, gli dava un carattere profondamente eroico ed interessante. Il giovanotto affettava un lieve disprezzo pei negozianti d'olio come il padre di Pasqualina, per quelli di cuoio come il padre di Mariuccia, per quelli di baccalà, di farina, di zucchero, gente grossa che traffica di cose ignobili; il commercio di suo papà era qualche cosa di fine, di distinto, ed egli portava in tutta la sua persona il riflesso di questa finezza, di questa distinzione.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per distinzione
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: distinzioni.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: distino, disto, ditini, ditino, diti, ditone, dito, dite, dino, dine, dizione, inie, stie, sino, tini, tino, tizio, tizie, tizi, none, zone.
Parole contenute in "distinzione"
zio, ione, disti, zione. Contenute all'inverso: noi.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "distinzione" si può ottenere dalle seguenti coppie: distinse/sezione.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "distinzione" si può ottenere dalle seguenti coppie: disse/estinzione.
Lucchetti Alterni
Usando "distinzione" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * sezione = distinse.
Quiz - indovina la soluzione
Definizioni da Cruciverba: Atteggiamento distinto... con termine francese, L'atteggiamento di chi fa distinzioni fra le persone, Segno distintivo, marchio, I distintivi delle Armi sul bavero dei militari, Anche i più distinti si mettono... in coda.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Distinzione - [T.] S. f. Azione e Atto e Modo del distinguere, e Condizione e Segni delle cose distinte. Aureo lat.

Ancorchè l'idea d'azione sia la prima, secondo l'anal. gramm., e i suoi sensi più com. nell'uso; perchè i signif. corp. concernono piuttosto l'idea di condizione e di stato delle cose distinte, da questa cominceremo; come nell'Agg. DISTINTO, § 2. Distinzione è altro da Dissomiglianza; e Cic. accoppia le due voci. La distinzione e dissomiglianza delle cause. (Senso com. e al corp. e allo spirit.) È anche altro da Varietà. T. Cic. Di tutti gli astri la distinzione, la varietà, la bellezza, l'ordine.

T. Distinzione di varii colori, di forme. Plin. Conchae distinctione virgulata, crinita, crispa. Plin. Degli uccelli.

T. Distinzione di sapori, d'odori, di suoni, di voci, d'impressioni.

2. Di tempo. T. D. 3. 28. (Nella creazione, forma, materia, e il conserto di forma con materia, uscirono dal volere di Dio) Senza distinzione (di tempo, benchè in sè distinte).

3. Dell'azione del distinguere. Senso corp. [Tav.] Cell. Oref. 102. T'ingegnerai di formarlo con un poco di spolverezzo di carbone sottilissimo, o sì veramente tu lo affummerai con il lume di lucerna o di candela; chè l'uno e l'altro è buono: imperò, non vengo alla distinzione di questo polverezzo nè dell'affummicare, perchè universalmente si sa per ognuno.

Senso spirit. Cas. Lett. 70. (C) Alla distinzione, dunque, di queste due ambizioni, si vuole procurar di avere alcuna pietra, la quale, come il paragone degli orefici, l'oro basso dal fine insegna a conoscere.

4. Atto e Facoltà del distinguere. Senso corp. Il seg. non com. [Cont.] G. G. Lett. III. 103. In una mole così vasta, e con istrumento eccellente si può con gran distinzione scorgere quello che vi è. = Bellin. Disc. 1. 188. (C) Vi sarà davanti una profondità sì cupa, ed un'ampiezza sì vasta di paese, che voi ed io unitamente perderemo la distinzione di quelle cose che in essa si contengono.

Senso intell. [Val.] Fortig. Ricciard. 11. 74. In Alessandria non v'era un ingegno, Che avesse pur tanta distinzione, Da conoscere…

Ass. Non com. T. Rob. Nap. Ir. Vir. Mor. 42. Uom che non vive con distinzione È un grande animal senza ragione. (Questo comprende il distinguere e il vero dal falso, e il bene dal male, e, secondo che si distingue, operare.) Comprende i sensi dei com. Discernimento e Discrezione.

5. Senso più propriam. intell. T. Cic. Distinzione del vero dal falso. – Il Rosm. discerne la distinzione negativa dalla positiva; la prima, per cui la mente non confonde l'un oggetto con altri, e questo può farsi pure col sentimento non riflesso; la seconda, per cui l'uomo rende ragione a sè delle differenze, le quali richieggono che un oggetto sia distinto dall'altro: alla seconda è necessario conoscere più o meno due oggetti; alla prima, no.

6. Della parola. T. Distinzione di voci, de' loro significati.

M. Adrian. Pros. Fior. 2. 4. 2. (Vian.) Madre delle dottrine, nutrice delle virtù, dispensiera della distinzione e della chiarezza. Così, non com.

7. La chiarezza è l'effetto della distinzione. Così nel seg., non rispetto alle parole, ma direttam. alle idee. T. Vincen. di Lerins. Ricevano i dommi evidenza, luce, distinzione; ma convien che ritengano la loro pienezza, integrità, proprietà.

8. Siccome diciamo Distinguere le materie; e siccome le partizioni e i segni ajutano a ciò (sebbene non sempre quelle e questi distinguano secondo ragione); Distinzione era tit. di parte dell'opera, meglio che Sezione. T. Distinzioni, Divisione dell'opera di Graziano. = Pass. 5. (C) Distinzione seconda, dove si dimostra quante… Amm. Ant. proem. Lo primo trattato ha due distinzioni. Nella prima si contiene…

Distinzioni chiama Cic. anco quelle della punteggiatura; perchè i punti e le virgole e altri segni ortografici, che gioverebbe più ragionatamente adoprare, non solo ajutano alla chiarezza delle idee, ma possono al colorito altresì dello stile donare risalto.

9. Segnatam. del ragionare e dell'argomentare. Dant. Par. 13. (Man.) Quegli è tra gli stolti bene abbasso, Che senza distinzione afferma o niega. T. Ulp. Questa sentenza è vera, colla distinzione che… D. 3. 13. Con questa distinzion prendi il mio detto, E vedrai che può star con quel che credi… = Fr. Jac. Tod. 2. 31. 2. (C) Volendo cominciare Parlar de le virtudi, Secondo che a me pare; Farò distinzïone. T. Quintil. Usare. – Sottile. – Arbitraria.

10. Per dare importanza a un oggetto sull'altro, bisogna meglio distinguerlo; e agli oggetti che più si distinguon dagli altri, più sogliamo guardare, e quindi avere riguardo. Di qui il senso mor. che acquista Distinzione. [Cam.] Borgh. Selv. Tert. 84. Gli Dei,… certamente… sono iniquissimi, mentre per cagione de' Cristiani nuocono ancora a' suoi cultori, tra' quali pure dovrebbero far distinzione, essendo tanto diversi i loro meriti da quelli de' Cristiani. [Tav.] Plut. Op. 4. 144. Sarà sempre la distinzione malagevole a farsi, essendo parte più degna per l'età, parte precedendo in grado di parentado, e parte in grado d'amicizia. = Magal. Lett. (C) Il darci merito della finezza del nostro ossequio, della distinzione con cui vien considerata, trattata e privilegiata la nazione.

11. Quindi nel senso soc. I segni onorevoli con cui l'uomo distinguesi da molti altri uomini. Salviat. Oraz. delle lodi di D. Garz. de' Med. (Vian.) Rivolgendo nell'animo premii, distinzioni, gradi, privilegi ed ufficii. T. Le distinzioni comprendono e i premii e i gradi, e altri segni d'onore e di gratitudine. Comprendono altresì, almeno per antifr., i segni di biasimo e di vitupero. Plin. Distinctio honosque civitatis. Lo stesso: Distinzione in tribù rustiche e urbane.

12. T. Creansi distinzioni di privilegi anco per interi ordini soc. C'è poi le distinzioni sociali, create dall'origine, dalla consuetudine, dall'abuso; ma quelle stesse che son dall'abuso e sono ingiuste, tornerebbe pericoloso, e talvolta ingiusto, il violentemente abolirle. = Guicc. Dec. 13. (C) Ma, se, per il contrario, si comincerà a disordinare… e volere confondere tutte le distinzioni e gradi de' suoi cittadini,… è certissimo che tra noi cominceranno le divisioni.

13. T. Distinzione della pers., in senso di Condizione distinta. Uomo di distinzione, Distinzione di maniere (per nobiltà e gentilezza), e sim.; modi fr.

14. Le cose stesse distinte. Dant. Par. 2. (C) Gli altri giron' (giri delle stelle), per varie differenze, Le distinzion' (enti distinti) che dentro da sè hanno, Dispongono a lor' fini e lor' semenze (al fine dell'origine loro).

15. Modi com. a parecchi de' sensi not. T. Distinzione di persone e di cose. – Colla partic. Tra. Vera distinzione tra il senso e l'intelletto. = Col Da. Bocc. Introd. 35. (C) Senza far distinzione alcuna dalle cose oneste a quelle che oneste non sono. – Col doppio Di. T. Cic. La legge fa distinzione delle cose giuste e delle ingiuste. Lo stesso: Facile la distinzione dello scherzo gentile e dello scherzo illiberale.

T. Far distinzione e Farla pur col giudizio della mente o col sentimento, e anco colle parole e co' fatti; Fare una distinzione, per lo più ragionando, argomentando. Sen. Scrupolosa. – Osservare distinzione, nel senso del § 9 e nel seg. [Tav.] Plut. Op. 4. 143. Che colui che mette tavola, ben debba invitare a bere prima l'uno che l'altro, ma non già osservare distinzione nel porli a mensa, facendo del convito (come si dice per proverbio) un monte di paglia, cioè una mischianza confusa. Ma può avere senso più gen. T. Non veggo distinzione (differenza).

T. A distinzione, modo avv., aff. di A differenza; sempre però più espressa l'idea del Far distinguere la diff., e talvolta altresì del crearla.

T. Senza distinzione, e nelle cose, e nel giudizio, e nel sentimento dell'uomo. In questo secondo Si può e devesi accogliere affabilmente tutti senza distinzione; non si può senza distinzione tutti amare e onorare. – Senza distinzione di età nè di sesso infierire.

[Val.] Fag. Rim. 6. 76. Provi… maggior distinzïone. – E delle cose in sè, e dell'impressione che l'uomo ne riceve, e del giudizio che ne fa.
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