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Informazioni utili online sulla parola italiana «fantasia», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Fantasia

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Informazioni di base

La parola fantasia è formata da otto lettere, quattro vocali e quattro consonanti. Lettera maggiormente presente: a (tre). Divisione in sillabe: fan-ta-sì-a. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con fantasia e canzoni con fantasia per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • La fantasia ha sempre consentito all'uomo di realizzare grandi invenzioni.
  • Se non hai fantasia, questo tuo nuovo lavoro diventerà noioso e senza prospettive future.
  • Il mio giardino, in primavera, è una fantasia di colori.
Citazioni da opere letterarie
Azzurro tenebra di Giovanni Arpino (1977): «E non è giusto?» «Dagliela con la giustizia» aveva sillabato Gauloise: «Questi sono atleti naturali. Noi siamo più agili, più nervosi, dobbiamo fidarci di una certa fantasia. O prendere o lasciare. Certo che un tipo di calciatore lo imposti, come i cavalli da trotto. Ma se nasce, non è meglio? Non sarà una bestia atletica, ma avrà il tocco, la grazia.»

Colombi e sparvieri di Grazia Deledda (1912): — Lombroso basa le sue esperienze su ritagli di cronache di giornali, dice lei? — gridava rivolto al prete. — Ma io rispetto più un numero di giornale con la data di oggi, di ieri, di un mese fa, che tutti i vostri antichi scartafacci. Il giornale è la realtà, ottimo amico; tutto il resto, compresi i libri di storia, tutto il resto è fantasia. Ebbene, questi son fatti, questa è la verità; e questa brava donna che ha sognato suo figlio e s'è alzata ed è guarita è la prova che la nostra scienza non s'inganna.

Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello (1904): A poco a poco, superati gli scogli delle prime domande imbarazzanti, scansandone alcuni coi remi della menzogna, che mi servivan da leva e da puntello, aggrappandomi, quasi con tutte e due le mani, a quelli che mi stringevan più da presso, per girarli pian piano, prudentemente, la barchetta della mia finzione poté alla fine filare al largo e issar la vela della fantasia.
Titoli di Film
  • Fantasia (Regia di James Algar, Samuel Armstrong, Ford Beebe, Norman Ferguson, Jim Handley, T. Hee, Wilfred Jackson, Hamilton Luske, Bill Roberts, Paul Satterfield; Anno 1940)
  • Pane, amore e fantasia (Regia di Luigi Comencini; Anno 1953)
Canzoni
  • Pura fantasia (Cantata da: Gino Latilla; Anno 1952)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per fantasia
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: fantasie, fantasma.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: fanti, fani, fata, fati, fasi, ansia, ansi, ansa, nasi, naia.
Parole contenute in "fantasia"
fan, sia, anta, asia, tasi.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "fantasia" si può ottenere dalle seguenti coppie: fantasma/maia.
Usando "fantasia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * asta = fantasista; * aste = fantasiste; * asti = fantasisti.
Lucchetti Alterni
Usando "fantasia" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * maia = fantasma.
Intarsi e sciarade alterne
"fantasia" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: fata/nasi.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Estro, Fantasia, Vena, Ispirazione - L'Estro è l'impeto e l'ardore dell'immaginativa, che infiamma il poeta e anche l'oratore e l'artista a comporre le opere loro. - Fantasia è facoltà della mente che sa trovare immagini vivaci, varie ed acconce al soggetto. - La Ispirazione è quel concetto che piove nella mente, o per la contemplazione di cose altre, o per veduta di cose mirabili, e che muove l'ingegno a comporre. - L'Estro e l'Ispirazione male stanno disgiunti da vena più o meno abbondante. - La Vena può stare anche sola; ma la vena senza estro e senza ispirazione fa solo de' poeti mediocri. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Fantasia, Capriccio, Bizzarria, Bizza, Ghiribizzo, Grillo, Estro, Fantasticheria, Stranezza - La fantasia è figlia della immaginazione; il capriccio, della volontà; la bizzarria, del carattere; figli tutti un po' strani, v'ha chi dice, un poco pazzi. La fantasia accozza le idee più strane e ne forma mostri i più curiosi; quelli delle antiche mitologie per es.; e inspira l'Orlando all'Ariosto, il Fausto a Gœthe, i racconti a Hoffmann. Il capriccio è voglia passeggera per lo più, tenace qualchevolta, cioè quando non vede pronta la facilità di venir soddisfatto; con ciò che costa un capriccio d'una signorina vi sarebbe da mantenere per un anno intere famiglie. La bizzarria è o si manifesta più chiaramente negli atti, nell'operare: l'uomo bizzarro è vivo, pronto all'ira ed a qualunque altro sentimento nel quale entri fuoco, violenza: il capriccioso è vario e, per dirlo con parola moderna, versatile; il fantastico è strano, irrequieto, burbero: dobbiam notare però che fantastico viene non da fantasia ma da fantasticheria, che non è una facoltà creatrice un po' vaga, un po' bizzarra come l'altra, ma sibbene una mala disposizione o abitudine di almanaccare sempre, di volere o non volere, di volere il sì e il no quasi nello stesso tempo. Il ghiribizzo ha del fantastico e del bizzarro; è idea, o fatto, o opera; come idea e come opera d'arte è inspirato dalla fantasia sì, ma non intiero, non finito; è un'idea non completa; un lampo, uno sprazzo di luce, uno schizzo: come fatto, ha del bizzarro, ma anche qui moderato, interrotto; lo direi, per meglio spiegarmi, un mezzo capriccio. Bizze chiama ogni madre gli sdegni e i pianti capricciosi del suo bambino: così Capponi, e io soggiungo: bizza non è, come si vede dalla parola stessa, che il principio di bizzarria, è dunque una mezza bizzarria, o bizzarria anche intiera di chi, per la poca sua forza o autorità, può darle poco peso, e non può renderla grave nelle sue conseguenze. Grillo è idea bizzarra o strana che salta in capo: molti, e più fra le donne giovani, fra le ragazze che non hanno esperienza e non sanno a che una parola, un atto avventato possono riuscire, hanno la testa piena di grilli, che è poco più che averla vuota o piena di vento: vengono o nascono i grilli in capo a persone vivaci per gioventù, allegre per carattere un po' spensierato, per mancanza di riflessione. L'estro è fratello, altri dirà padre, della fantasia; senza di esso i voli di questa non saranno nè così arditi, nè talvolta così sregolati come quando esso vi soffia: fantasia ed estro sono per altro anche atti: mi viene la fantasia di fare; mi vien l'estro di prendere, di andare: la fantasia pare in questo caso una voglia un poco più viva, più insistente nel volersi soddisfare; l'estro sembra più leggiero e men corrivo nello spingere all'opera. La stranezza è l'opposto della regolarità, della sodezza; è dunque l'ingrediente che entra di forza o naturalmente nella composizione di tutte le altre idee affini che qui sopra abbiamo notato; e per provarlo, prendiamo l'aggettivo strano, e vedremo che calza a capello a tutti quei sostantivi. Nella parola stranezza mi sembra però essere implicitamente quest'idea negativa: in chi vediamo a colpo d'occhio una stranezza, se c'è? - in chi non è uso farne - e diciamo subito: ma questo atto, quella parola in bocca del tale la è proprio una stranezza! in bocca, o fatta da un bizzarro, da un fantastico, ci pare per contro naturalissima. [immagine]
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Fantasia - Pezzo di musica istrumentale, che si eseguisce mentre si compone. Oggi però si dà questo nome a qualunque pezzo di musica istrumentale fatto sopra uno o più dati temi. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Fantasia - [T.] S. f. Potenza che ha la mente di rappresentare a sè e ad altri vivamente le imagini delle cose. Cic. lo ha in lett. gr. Il voc. gr. è da Φαίυω, Φάω. [F.T-s.]Tass. Poem. er. 2. Fantasía tra' Greci fu così detta dal lume, siccome quella potenza la quale è simile al lume nell'illustrar le cose e nel dimostrare se medesima. Φαίυω, in Omero, Risplendere e Rischiarare e Scoprire e Dimostrare e Dare: quindi, più in gen., valeva, oltrechè Imagine e Aspetto, Mostra e Pompa; e Φαυτάζω, Mostrarsi con ostentazione; e spesso nell'arte il Far pompa di fantasía, è vanità nociva, e ogni vanità ha del fantastico; così come ogni fantasma è vanità. E in Aristof. Φαυτάζομαι, Accusare; il qual senso ha Φαίυω in Om., ch'è un'applicazione troppo frequente del Dimostrare; e Illustre spesso vale Accusato e Accusabile.

2. Per distinguerla dalla Imaginazione, questa direi facoltà; la Fantasía, potenza. E soggiungendo che ritrae vivamente, accenno e il pregio e il pericolo dell'abuso, pericolo il quale è più nella fantasía che nella imaginazione; dicendo, ritrarre e a sè e ad altri, accenno agli atti e alle opere della fantasía, chiamate pur Fantasíe; laddove Imaginazione non porta d'ordinario il pl.: dicendo, imagini delle cose, accenno che l'imaginazione può, in certo modo, versare nel congegno ideale degli enti; la fantasía versa segnatam. nella rappresentazione del mondo esteriore e degli oggetti che più s'attengono, o attenere si possono, a quello. Per essa le imagini esterne si presentano alla mente, sovente a un tratto, e come luce che di subito rischiara le cose. La fantasía può dirsi anco il primo esercizio della facoltà imaginante, come un destarsi al nascere della luce. Questa dist. in parte conferma tutto ciò che non ben dice l'es. seg. But. (C) Fantasía si chiama la potenza immaginativa dell'anima. Possonsi distinguere nella potenza stessa più specie di Fantasíe, come più specie di memorie, secondo le attitudini e i modi dell'applicarla: non più specie d'Imaginazioni. (Rosm.) Quando l'uomo da prima entra in questo mondo, spoglio di tutte le idee delle cose, egli viene affetto dalle sensazioni, le quali lasciano un fenomeno nella fantasía (immagini), e dalle sensazioni l'intendimento ha le percezioni; per mezzo poi delle immagini ha le idee. T. Cic. chiama Fantasía l'impressione da' sensi esterni all'interno sentimento. [Camp.] Com. Boez. V. Dice lo filosofo che la fantasía… è moto fatto dallo senso. T. Potrebbesi la fantasía dire un'imaginazione sensitiva: e che l'imaginazione intellettiva comprenda anco gli esercizi scientifici della mente, ne' quali la fantasía altresì si mescola spesso. Ma può la fantasía stessa all'imaginazione intellettiva essere ajuto. In questo senso Savon. Pred. Tira la bellezza di Firenze alla fantasía; sarà più bella che la corporale, perchè la limerai colla fantasía; se vi è nessuna cosa che non sia così bella.

3. Modi accennanti in gen. alla potenza. T. Oggetto che si offre alla fantasía, Che le balena, le risplende d'innanzi; Oggetto della fantasía. – Accogliere nella fantasía. [Camp.] D. 3. 19. E quanto mi convien ritrar testeso (ora narrare; la forma d'un'aquila lucente, composta di molti spiriti beati), Non portò voce mai nè scrisse inchiostro, Nè fu per (da) fantasía giammai compreso. = E 10. (C) E se le fantasíe nostre son basse A tanta altezza (a figurarsi quel ch'io vidi, salito nel sole) non è maraviglia, Chè sovra 'l sol non fu occhio che andasse. E 33. All'alta fantasía qui mancò possa (al vedere nella divinità l'umanità di G. C. si smarriva la mente mia; ma una nuova luce mi rivelava il mistero: allora cessò l'opera della fantasía, e la mente si quetò nell'amore della Verità conosciuta. Il Campi intende qui per fantasía, la visione, che cessa, come dice il P. più sopra; e può stare). Altrimenti il [F.T-s.] Tass. Poem. er. Fantasía intellettuale…: di lei intese per avventura Dante, quand'egli disse: «All'alta fantasía qui mancò possa». – Ma se interpretassesi così, il senso cadrebbe sotto il § 7.

4. T. Fantasía, nella dottrina della Nuova Accademia, l'Apparenza che s'interpone tra la mente e l'oggetto. Tale fantasía può fornire la piena probabilità.

S. Greg. Omel. 1. 234. (Gh.) Si pongono innanzi a' nostri cuori le fantasíe de' peccati, li quali abbiamo fatti (phantasmata peccatorum). T. Savon. Regim. Per le gran fantasie e tristizie e timori che sempre lo rodono (il tiranno). In Ov. Figli del Sonno, oltre a Morfeo, Fántaso, che rappresenta ai sognanti le imagini delle cose inanimate; Icelo così nominato dai celesti, Fobétore dagli uomini: e queste denominazioni adombrerebbero la diff. della Fantasía sensitiva e quasi carnale, dalla intellettiva (più propriam. Imaginazione), che richiama le somiglianze delle cose migliori, però più schiette e vere e men minacciose. Diciamo anche noi: Fantasíe di sogni. E La fantasía, piuttostochè L'imaginazione, dicesi operare nel sogno. [M.F.] Ott. Com. Inf. 56. Dicono che la madre di Platone fu oppressa da una fantasía di Apollo, e che questo principe della sapienza non fu nato se non di parto di vergine. [Camp.] Mac. Vit. S. Cat. I. 11. Molestandola prima, vegghiando, con molte cogitazioni carnali ed immonde, ed ancora dormendo, con molte fantasíe ed illusioni diaboliche. T. Fr. Giord. Pred.

5. T. Illusioni della fantasía. – Occhio abbagliato dalla fantasía. – Sentire dalla fantasía intorbato. = Maestruzz. 2. 14. (C) Che sarà d'alquante donne, le quali dicono, ovvero credono, cavalcare sopra alquante bestie colla Diana, iddia de' pagani, e colla moglie d'Erode…, e che da loro alquante creature possono esser mutate o in meglio o in peggio?… Cotali fantasíe sono date dal maligno spirito, e messe nelle menti umane. Vit. SS. Pad. 1. 155. Una giovane,… per fantasía e illusione diabolica, e arte magica, pareva diventata e trasfigurata in forma di cavalla.

T. Petron. Phantasia, non homo. Anche noi si direbbe: È una fantasía, in senso sim. a Fantasma. Esch. Φαυτάζομαι, Mostrarsi sotto le sembianze d'un altro.

6. Di visione non illusoria. [Val.] Ant. Com. Dant. Etrur. 2. 65. L'autore dice sè essere sceso in inferno per fantasía, e non personalmente. [Camp.] D. Purg.17. Poi piovve dentro all'alta fantasía Un crocifisso dispettoso e fiero Nella sua vista. (Per dimostrare a D. in Purg. il male dell'ira, gli appare in visione il supplizio d'Amano. A questo senso può recarsi l'es. del 3. 33. not. al § 3.)

7. Per Mente in gen., siccome anco Memoria dicesi la Mente e l'Ingegno, e Intendimento o Intelletto, tutte le facoltà della mente. Ha altri usi antiq., altri vivi. But. (C) Fantasía è veder mentale (un de' modi di vedere). [Lamb.] Galil. Sist. 485. Ingombrar la fantasía (la mente). T. Ma della Fantasía proprio direbbesi Ingombra d'imagini importune o sconcie. Ar. Fur. 13. 7. Mi giova sempre avere in fantasía Ch'io non misi il mio cuore in luogo immondo. (Qui più pr. sarebbe In mente o sim. Ma io intesi un Siciliano del pop. dire del figliuolo suo morto: Quando mi torna alla fantasía, sto per impazzare. Modo che ritrae tutto un popolo meglio che storia.) [Tig.] C. Pop. Era una volta che ti amavo tanto, Ora non me ne fa più fantasía. T. Adr. Vit. Plut. Rappresentandosegli nella fantasía non essere questo segreto da confidare a privato uomo. – † Aver fantasía d'una cosa, Farsene un'idea. = Sassett. Lett. 119. (Man.) E se voi avete fantasía della cenere che gettano via le nostre fanti, quando elle la cavano de' colatoi da ranno, fate vostro conto che tutto il paese sia una cosa tale. T.Per Concetto è in Sen.

In fantasía, Col pensiero. [Val.] Gozz. Serm. 7. Di qua, di là leggendo Frontispizi di libri, e or questo or quello Comprando in fantasía.

8. Più specialm. per Memoria. [Camp.] D. Par. 24. Si volse con un canto tanto divo, Che la mia fantasía nol mi ridice. T. La fantasía versa propriam. sugli idoli delle cose visibili; non però sì che i ciechi nati non la esercitino inducendo dal tatto le forme. Ma le imagini che vengono dagli altri sensi, meglio direbbersi appartenere all'imaginazione: anche queste, però, fondate nell'idea dello spazio, che s'appunta in quella del numero. E tutte in gen. da' filosofi son dette Fantasmi. = Uscir di fantasía alcuna cosa, Scordarsene. (C) Non com.

9. † Attenzione con più o meno affetto, giacchè la fantasía riscuote e tien desta l'attenzione. Bern. Orl. 1. 9. 80. (C) Orlando gli dá tanto fantasía, Quanto se fosse d'India o di Zimia. – Tener fantasía, Aver la mente non applicata a quel che si opera, Essere alterato; che anche si direbbe Andare o Stare sopra fantasía. (C) Ora non si direbbe. [B.] Ar. Fur. 46. 27. E per la fantasía che v'ha sì fissa, Nè Leon venir sente nè Melissa.

10. Opinione. Allegr. 2. (C) E son… di fantasía, che… – Gr. Φαιυόμευου, Parere, Giudizio. T. Giudicare di fantasía, Non per sode ragioni della realtà conosciuta. – Gr. Φαυτασία, Rappresentazione.

11. Più pr. e più com. in fatto d'arte. T. Fantasía creatrice, feconda, ricca, ardita, audace. [Tor.] Mont. Pers. volg. not. Sat. 1. Sottrarre una costa al monte Apennino, personaggio ben diverso da Adamo, parmi traslato sovranamente pazzo, e degno soltanto di fantasía energumena.

12. Delle opere d'arte. T. Fantasía ingegnosa. – Belle fantasíe. – Fantasía allegra, e La facoltà del ritrarre in parole o altri segni cose piacenti; e Il concetto stesso piacente, e L'opera o parte di quella; Fantasía serena non si direbbe che della potenza abit.

T. Fantasíe di pittore, pl., piuttosto che di scultore o d'architetto, dove ha men luogo il fantastico. Ma lo scultore eziandio e l'architetto debbono avere possente la fantasía. – Forte in Dante la fantasía; i poeti mediocri ricercano le fantasíe.

T. Fantasíe drammatiche, liriche, Tit. di componimenti raccolti in un libro.

Nel seg. La poesia, e l'arte in gen., rappresenta le cose dalla fantasía congegnate. Ar. Fur. 7. 19. (C) O con invenzioni, e poesie Rappresentasse grate fantasíe.

(Mus.) [Ross.] Pensiero musicale brillante e nuovo. (Pezz. prof. 3.) Zarl. 1. 3. 58. 299. Empire il contrappunto di belle fantasíe e leggiadre invenzioni.

[Ross.] Composizione istrumentale, di forma, se non al tutto irregolare, tale almeno che, ove realmente non sia, possa sembrare in alcun modo estemporanea. In altri termini, Pezzo di musica, in cui il compositore, non prefiggendosi una determinata forma, si abbandona passo a passo alle idee che, nel bollore dell'imaginazione, gli va dettando la sua fantasía. Gall. Fron. 2. 112. Voglio dar fuore una Scelta di forse cinquanta bellissime (canzoni francesi), insieme con molte fantasíe ch'io ci ho fatto sopra. – A' giorni nostri, più specialm. una Composizione strumentale fondata sopra diversi motivi, talvolta originali, ma più sovente tratti da opere conosciute, insieme collegati e presentati sotto un nuovo aspetto, o variati, o adorni di passaggi d'ogni maniera; onde scorgesi che il compositore opera bensì di proposito, ma con grande libertà.

[Ross.] Dicesi Suonare a fantasía o di fantasía, quando una composizione viene creata nell'atto in cui si eseguisce. Gli organisti suonano bene spesso a fantasía.

Anco pittori, scultori, dicono Far di fantasía o di capriccio, quando, senza esempio, vanno operando di propria invenzione; ed opponesi al Ricavare o Fare dal naturale. Baldin. Voc. Dis. 59. (Man.) Cecch. Pellegr. Prolog. (Vian.) Vedrete una pittura, parte ritratta al naturale, e parte fatta di fantasía, con quella miglior forma che ha saputo chi l'ha fatta. T. Cosa di fantasía può dunque non essere fantastica, può prendere norma dal vero nella memoria custodito e dalla fantasía richiamato, e animato dall'affetto (senza il quale non c'è fantasía, perchè non c'è neanco attenzione), e ritratto con franca vivacità. A fantasía, in questo senso, può dire libertà viemaggiore.

13. Non d'intera opera o di parte importante di quella, ma di sempl. ornato; che può però essere di severa eleganza, e non bizzarria nè capriccio. Altov. Eseq. Margher. 41. (Gh.) Tutto lo spazio che da una colonna all'altra rimaneva, di festoni, di gocciole e d'altre fantasíe rendevano adornato.

14. Per estens. Dav. Colt. 166. (C) Noi veggiamo in ogni professione e arte, fuori de' precetti ordinarii, spesse volte di nuovi capricci, e di bizzarre fantasíe: come fu, nella nostra coltivazione, l'innestare; e mill'altre invenzioni, da far trottar la natura.

15. Fig. delle opere di natura. Sassett. Lett. 125. (Man.) Le madreperle e altre fantasíe di mare. T. Bello nel Mont. Alle prime di Natura Vergini fantasíe, che in piante e in fiori Scherzano senza legge, e son più belle.

16. T. Nel seg., oltre all'idea sopra not., c'è anche quella d'oggetto che eccita il desiderio, la voglia, nel qual senso (e in altri ancora) diciamo: Eccitare, Stuzzicare la fantasía. = Sassett. Lett. 371. (Man.) Porta danari assai, per spenderli in queste fantasíe della Cina.

17. Quindi per Voglia o Proposito. T. Venir la fantasía di fare una spesa. Gli è men leggiero di Capriccio, e men grave di Pensiero o Proposito. Così s'intendano gli es. seg. = Essere in fantasía di fare alcuna cosa, Andar pensando di farla, Venirgliene in pensiero. (Man.) Sassett. Lett. 340. Io sono stato, dalla prima in qua che m'imbarcai, in fantasía di ripescare il cinnamomo. [Lamb.] Imit. Crist. p. 58. v. 3. Si volgono di fantasía (mutano pensiero, proposito).T. Più com. al modo seg. Prov. Tosc. 23. Tempo e fantasía, si varia spesso.

18. D'anim. non è impr., non solo perchè di loro può dirsi Intendimento e Voglia, e sim.; ma perchè Fantasía è della imaginazione la parte che concerne l'impressione esteriore. Ma degli anim. dicesi in senso aff. a Capriccio, ed è fam. di cel. T. Questo cavallo ha certe fantasíe; Non si sa che fantasía gli sia venuta. = Bern. Orl. 1. 25. 14. (C) † E 23. 37. Rotta la lancia, Chiarion va via; Chè 'l suo caval teneva fantasía. Nel § 9 è il modo med. in altro senso. La Cr. spiega Tener fantasía, Aver la mente non applicata a quel che si opera, Essere alterato, che anche si direbbe Andare o Stare sopra fantasía. Gli è il senso del §7; ma qui non così per l'appunto.

19. Taluni dei modi not. cadono, al solito, anche sotto altri §§ da quelli ove sono stati not. Più com. a parecchi sono i seg. T. Venire una fantasía, la fantasía,Il pensiero, la voglia, il capriccio; ma anche il concetto d'arte; o ai sensi l'apparizione, l'apparenza, l'illusione. [Val.] Fortig. Ricciard. 1. 1. Emmi venuta certa fantasía… Di scrivere un'istoria in poesia. [Camp.] Guid. Giud. A. 27. Aiace, sopravvenendo uno stimolo di fantasía, volle intrare a combattere con lo capo scoperto e senza scuto. T. Non da usare così; ma potrebbesi Stimoli di fantasía, Dalla fantasía stimolato a dire, a operare.

G. V. 10. 153. 1. (C) Per consiglio d'indovini, entrò in fantasía, e fecelo intendente. T. Non s'intende bene; ma chiaro sarebbe Entrare in fantasía, in una fantasía; una voglia o proposito che tenga del capriccioso. E più com. ancora: Che fantasía v'entra egli ora? Potrebbe anco voler dire Entrare in un pensiero fantastico, o l'altro modo Entrare una fantasía, un fantasma d'arte o d'apparenza entrare e occupare la mente.

Vasar. Vit. 3. 14. (Gh.) Non lasciò mai il disegnare ed il far di rilievo, come cose che gli andavano a fantasía più d'alcun'altra. T. Andare a fantasía, a genio, a piacere; segnatam. delle cose che concernono l'esercizio di questa potenza; ma anche d'altre. [Val.] Fortig. Ricciard. 17. 24. Andata vi sarebbe in compagnia Delle sue donne, o a piedi od a cavallo, Come andato le fora a fantasía.

T. In senso sim. Andare per la fantasía; ma senza l'art. è inusit. = † Car. Lett. Tomit. 10. 14. (Gh.) Fatene fare schizzi da Perino (del Vaga), o a chi vi andrà più per fantasía; e quella che vi riuscirà più gagliarda invenzione, farete finire, o finirete voi. E lett. 1. 56. So che lo scrivere oziosamente non vi suole andar troppo per la fantasía. T. Bern. Rim. 1. 90. Di lui stato son io sempre sì vago, E sì m'è ito per la fantasía. Lasc. Cen. 1. nov. 6. E perchè gli andava molto per la fantasía, poco ad altro, fuor che a mirarla e vagheggiarla, attese la mattina. Più com. Andare per la fantasía una cosa, Esercitare sovr'essa la fantasía, o per fare opera d'arte o per eseguire qualche intendimento. Anche coll'inf. M'andava per la fantasia da gran tempo il fare un dramma per musica sul re Mida; di ricercare negli Archivii di quanti palmi fossero cresciute le orecchie di Mida re.

T. Altro senso di questa locuz. Non mi passa neanco per la fantasía, Non ci penso punto, non so rammentarmene. – Sentite quel che mi passa per la fantasía (il pensiero che mi viene per primo).

T. Aver fantasía d'una cosa, Volerla.

Coll'Inf., in senso di cel. arguta. Bern. Orl. in. 3. 19. (Gh.) Vien Pinabello,… Che di cadere anch'egli ha fantasía; Astolfo il contentò cortesemente, E lo distese con gran leggiadria. – Io ho altra fantasía, ho altri pensieri, e di maggiore importanza. (C)

[F.T-s.] Gio. Fabr. Osservaz. in Ter. Queste cose sono deboli, che voi vi sete messo in fantasía che siano gravi e d'importanza (in animum induxli).

Essere di…, e d'opinione e di proposito sopra cosa da fare; ma più in senso di biasimo che di lode. Sen. Declam. (C) Sempre mi t'opponesti, e fosti di questa fantasía.

20. In un es. del Buon. Tanc. 2. 2. (C) Spiega il Salvin. Bizzarrie, Capricci. T. Può avre senso non di biasimo; ma non l'ha mai di lode; e così le locuz. Seguitare gl'impeti della fantasía; Secondo la propria fantasía; e nelle cose d'arte e nella vita. Fare a fantasía e di fantasía, nel senso del § 11, e anche operando. Lasciar libero il corso alla fantasía, e sim., ne' due sensi. Dove la fantasía lo trasporta.

T. In fantasía, s'è veduto al § 7 per In pensiero; ma può anche voler dire il contr. di Realtà Grand'uomo in fantasía. – Amante felice in fantasía.

21. Non mi romper la fantasía, Non m'importunare, Non mi tôrre il capo, Non mi deviare dal mio pensiero. (C) Sim. dell'altro modo fam. Romper la testa, ma questo di noja pertinace: Rompere la fantasía, anco di breve distrazione importuna.

Bocc. Vit. D. 256. (C) Del tutto aveva l'alta fantasía, sopra quest'opera (del Poema) presa, abbandonata. T. Abbandonare la fantasía si direbbe piuttosto di cosa che s'intendesse operare: Prendere non si direbbe nè della fantasia nè dell'opera. Una fantasía prende l'uomo, gli prende; il secondo segnatam. in senso di Voglia o Capriccio; il primo d'Imagine o Concetto che piaccia alla mente e la occupi. [Sav.] Levarsi la fantasía di certa cosa, Togliersi il pensiero di tal cosa dal capo. Cant. pop. Tosc. Di te si può levar la fantasía… Si può levar la fantasía dal core… E, nel ritornello, dal capo, dal petto. T. E del proposito e del concetto; ma più del primo. Nel proposito comprendo l'affetto: e certi amori sono fantasíe; certi amanti fantasmi.

22. Modi com. che concernono la facoltà variamente applicata. T. Svolgere la fantasía, esercitandola, principalmente negli anni primi. – Uomo di fantasía,Che ne ha molta, Che risica d'averne troppa, e la fantasía minaccia di prevalere alle altre potenze. – Pieno di fantasía, e l'uomo e la sua opera d'arte, il suo dire. Pieno di fantasíe suonerebbe Concetti fantastici o capricci. – Abbonda di fantasía, e l'uomo e lo scritto. Qui non cade il pl.

T. Fantasía che dipinge ad altri vivamente le cose; nella quale si dipingono vivamente le cose, o, per lei, si dipingono nella memoria, nella mente. – – Vivace, Calda, Fervida fantasía. – Sogni della…, e nel raziocinio e nell'arte e nella vita.

T. Lavora di fantasía, più che di ragionamento e di buon senso, e nel pensare e nel dire e nell'operare. – Fantasía stravagante, per abito; Fantasíe stravaganti, gli atti.

T. Accendimenti di fantasía, anche in buon senso; Riscaldi, non in buono. – Gli si riscalda la fantasía, anco in un'opinione, in un desiderio, in un discorso. – Fantasía riscaldata dice opinione più passionata, o voglia più pertinace; e anche principio di manía. – Questo più espressam. Alterata. – Voli della…

T. Una cosa ferisce la fantasía, eccitando fortemente non solo questa potenza, ma e l'attenzione e l'affetto e la passione. Quindi familiarmente Ferito nella fantasía vale poco meno che Matto.

T. Il Romagnosi distingueva nella vita de' popoli L'epoca de' sensi, quella della fantasía, quella della ragione: ma, per prevalente che sia una facoltà sopra le altre nell'uomo o nella nazione, un qualche esercizio dell'uno è indivisibile da quella delle altre; e nella nazione, nella famiglia stessa, nel tempo medesimo gli uni più cedono al senso, altri più si lasciano andare alla fantasía, altri meglio ubbidiscono alla ragione.
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