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Informazioni utili online sulla parola italiana «gustare», il significato, curiosità, coniugazione del verbo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Gustare

Verbo

Gustare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, sia transitivo che intransitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è gustato. Il gerundio è gustando. Il participio presente è gustante. Vedi: coniugazione del verbo gustare.

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di gustare (degustare, assaporare, provare, assaggiare, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani

Informazioni di base

La parola gustare è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: gu-stà-re. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con gustare per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • È molto rilassante, dopo il rumore della città, gustare il silenzio della campagna.
  • Non mi faccio mai perdere l'occasione di gustare un buon dolce dato che sono molto golosa.
  • Vorrei proprio gustare un bel piatto di cucina italiana.
Citazioni da opere letterarie
Il nome della rosa di Umberto Eco (1980): L'Abate ci fece gustare (riservato alla sua mensa) quel pollo che avevo visto preparare in cucina. Notai che, cosa assai rara, egli disponeva anche di una forchetta di metallo, che nella forma mi ricordava le lenti del mio maestro: uomo di nobile estrazione il nostro ospite non voleva lordarsi le mani col cibo, e ci offrì anzi il suo strumento almeno per prendere le carni dal piatto grande e porle nelle nostre ciotole.

I drammi della schiavitù di Emilio Salgari (1896): I loro volti avevano assunto un'espressione bestiale ed i loro occhi che brillavano per la febbre, si fissavano con ardente bramosia sulla piccola tenda di Seghira. L'antropofagia si manifestava in tutto il suo orrore in quegli uomini, che forse tutta la notte avevano sognato di gustare quelle delicate carni.

La festa dei Canestri di Cesare Cantù (1878): Nè va sterile di frutto una buona azione. Il signor Ernesto, che aveva assaggiata la dolcezza del ben fare; egli, che si era sentito spuntar le lagrime quando Caterina gli replicava, — Il Signore la benedica», egli tornò voglioso di gustare le squisitezze della virtù. Rivenne in città mutato.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per gustare
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: gustate.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: gare, usare.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: guastare, gustarne.
Parole con "gustare"
Finiscono con "gustare": degustare, rigustare, disgustare, pregustare.
Parole contenute in "gustare"
are, sta, tar, star, tare, gusta, stare. Contenute all'inverso: era.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "gustare" si può ottenere dalle seguenti coppie: guappe/appestare, guappo/appostare, gusci/citare, gusta/tatare, gustai/ire, gustata/tare, gustatore/torere.
Usando "gustare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: augusta * = aure; degu * = destare; * areata = gustata; * areate = gustate; * areati = gustati; * areato = gustato; * rendo = gustando; * evi = gustarvi; * resse = gustasse; * ressi = gustassi; * reste = gustaste; * resti = gustasti; * retore = gustatore; * retori = gustatori; * ressero = gustassero.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "gustare" si può ottenere dalle seguenti coppie: guerra/arrestare, gustavo/ovattare, gusterà/areare, gustata/atre, gustato/otre.
Usando "gustare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erta = gustata; * erte = gustate; * erti = gustati; * erto = gustato.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "gustare" si può ottenere dalle seguenti coppie: ragù/starerà.
Usando "gustare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: starerà * = ragù; * ragù = starerà.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "gustare" si può ottenere dalle seguenti coppie: gusti/staresti, gusta/area, gustata/areata, gustate/areate, gustati/areati, gustato/areato, gustai/rei, gustando/rendo, gustasse/resse, gustassero/ressero, gustassi/ressi, gustaste/reste, gustasti/resti, gustate/rete, gustati/reti, gustatore/retore, gustatori/retori.
Usando "gustare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: destare * = degu; * citare = gusci; * appestare = guappe; * appostare = guappo; aure * = augusta; * mie = gustarmi; * tiè = gustarti; * vie = gustarvi; * gusti = staresti; * torere = gustatore.
Sciarade incatenate
La parola "gustare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: gusta+are, gusta+tare, gusta+stare.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "gustare" (*) con un'altra parola si può ottenere: agi * = aggiustare; ani * = angustiare; * tic = gustatrice; ria * = riguastare; agito * = aggiustatore.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Gustare, Assaggiare, Assaporare - Gustare è in genere Esercitare il senso del gusto, riceverne l'impressione; e spesso significa il pigliarne diletto; nel qual senso si trasporta anche a cose letterarie. - «Legge la Divina Commedia, e comincia a gustarla.» - La voce Assaggiare è quel tanto esercizio dell'organo del gusto, che sia sufficiente ad accertarsi della qualità di una cosa. - «Assággialo, e se, ti piace, te ne manderò quanto vuoi.» - [L'Assaporare è Gustare qualche cibo per distinguerne il sapore. E' un assaggiare più lungo, e, dirò così, più analitico, più coscienzoso, più completo, e specialmente fatto per riconoscere il buon sapore, non il cattivo. - «Prima di mangiar quella roba, assaggiala, chè potrebbe esser cattiva.» - «Assapori un po' questo dolce.» - «Non lo stare a assaporare l'olio di ricino, se no, non lo mandi giù più.» - «Assaporare il miele.» - «Bisogna vedere quel piccinuccio di quindici mesi come assapora il vino.» G. F.] [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Assaporare, Assaggiare, Degustare, Gustare - Per assaggiare si mangia o si beve un tantino di ciò che vuolsi assaggiare per vedere se piace; si assaggia o saggia anche l'oro sulla pietra di paragone; si assaggiano i beni o i mali della vita: per degustare basta prenderne un tantino sulla lingua. Si assapora ciò che si trova di proprio gusto; vale quasi mangiare cibo prediletto con una certa compiacenza. Gustare è proprio sentire il gusto assaggiando: talora si assaggia e non si gusta: ha poi senso affine ad assaporare, ma esprime minor compiacenza: un bicchiere di buon vino, un buon boccone possono essere gustati da tutti; ma l'assaporarli con molle compiacenza è proprio d'un epicureo. Gustare ha anche senso immateriale, si gusta la musica, la poesia; si gusta una nobile compiacenza nel fare una buona azione. [immagine]
Garbare, Garbeggiare, Andare, Andare a genio, A verso, A sangue, Piacere, Gustare, Essere di suo gusto, Di suo genio, Dare nel genio, Andare al cuore, All’anima - Il fondamento di tutti questi verbi e locuzioni affini è piacere, perchè esprimono tutte un diverso modo o grado dell'impressione aggradevole che una cosa ci fa. Piace ogni cosa che procura un qualche diletto o soddisfazione. Garba ciò che ha quella grazia e appunto quel certo garbo che ci appaga. Garbeggiare è un po' meno di garbare; è un garbare press'a poco. Per andarci, bisogna che una cosa ci persuada, che ci convenga, altrimenti, per fare che altri faccia, non la ci va: in garbare e garbeggiare può aver parte la simpatia; in andare, molto più il raziocinio. Va a verso cosa che vada secondo i nostri desiderii; ci va a verso cosa che è od entra nel nostro modo di vedere, di pensare. Va a sangue cosa che veramente fa pro e grandemente conferisce. Va a genio cosa che è di nostro gusto: ma la cosa che va a verso è già in atto, s'effettua; ciò che va a sangue pare già siasi effettuato; ciò che va a genio non può, sgraziatamente, molte volte effettuarsi. Gustare non dovrebbe esprimere se non ciò che piace al senso del gusto; ma esprime eziandio altre sensazioni, forse a cagione del suo opposto disgustare, da cui disgusto, che, come vedesi, esprime d'ordinario più dispiacere dell'animo che non mera sensazione corporea: ond'è che diciamo sovente d'un vestito, d'una persona e d'altro «non mi gusta», ed è quasi un dire che sarebbe per noi un disgusto il portare quel vestito, convivere con quella persona: onde ne concludo che gustare esprime più che il semplice piacere. Gustare la musica, la poesia o altra cosa, è intendersene abbastanza per assaporarne le bellezze, per conoscerne e sentirne la maestria; la musica piace in generale a tutti; ma pochi veramente la gustano. Essere di suo gusto dicesi di cosa che soddisfi un gusto anche passaggiero: i gusti, le inclinazioni cambiano coll'andare degli anni; cambiano talvolta da un giorno all'altro; ciò che è di nostro gusto oggi, visto domani con occhio meno appassionato, a sangue freddo, non lo è più. Essere di suo genio è locuzione più nobile; forse perchè esprime più sovente un sentimento, mentre l'essere di suo gusto serve ed esprime più d'ordinario una sensazione. Dare nel genio è piacere a prima vista, è vero effetto di simpatia: dà nel genio una cosa o una persona a prima vista perchè risponde a certe misteriose condizioni delle quali non ci possiamo rendere precisa ragione. Quando dico: «una cosa mi va al cuore», posso soggiungere: e proprio all'anima; ma dicendo che una cosa va all'anima, si tocca il limite di ogni espressione. Cosa che va al cuore, commuove e persuade; poichè se al cuore risponde ogni sentimento, all'anima risponde ogni sentimento ed ogni raziocinio. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Gustare - V. a. e N. ass. Aff. al lat. aureo Gustare. Apprendere, o Discernere per mezzo del gusto la qualità de' sapori. Dant. Purg. 28. (C) Se quinci e quindi pria non è gustato. [Cont.] Lauro, Amm. agr. Cost. VII. 7. Non debbe chi gusta vino pigliare garbi cibi nè molto salati, nè quegli che mutano il gusto, ma usare poco cibo, e gustar prima che sia padito. [Tor.] Mont. Pers. volg. 1. 6. Nè gustar so de' tordi il sapor fino.

2. E fig. Petr. Son. 6. (C) Acerbo frutto, che le piaghe altrui, Gustando, affligge più che non conforta.

3. Nel fig. vale anche Sentire, Discernere le bellezze che si trovano nelle opere d'ingegno. Borgh. Arm. fam. 10. (Man.) Chi ben gusterà gli scritti de' buoni autori, conoscerà subito.

T. Gustare a fior di labbra, leggermente, e nel pr., e anco di sentimenti intell. e mor.

4. Per Mangiare, Assaggiare. Dant. Par. 26. (C) Or, figliuol mio, non il gustar del legno Fu per sè la cagion di tanto esiglio. (Qui a modo di Sost.) Vit. S. Onofr. 139. (M.) Ed io… maraviglia'mi molto, e dissi: se io stessi trent'anni, che io figura di pane non gustassi, nè non vedessi,…

5. T. Per sempl. mangiare. Ar. Fur. 46. 21. Di non gustar d'alcuna sorte Mai più vivanda fermo era. = But. Par. 32. 2. (Mt.) Imperocchè ebbe ardimento di gustare lo pomo che Dio gli avea vietato.

T. Vang. Nessuno di quegli uomini che furon chiamati gusterà la mia cena.

T. Ass. Gustato ch'ebbe, non volle bere.

E col secondo caso. [Camp.] D. 3. 1. Nel suo aspetto tal dentro mi fei Qual si fe' Glauco nel gustar dell'erba Che 'l fe' consorte in mar degli altri Dei.

[Cont.] Godere. Sod. Arb. 115. A' peri sassossi fa bene l'acqua, il ciriegio ne gusta avanti e dopo il frutto.

6. T. Non solo tale o tal cibo, ma un pranzo ancora; compiacervisi e col senso e col sentimento.

7. T. Trasl. Ass. Salm. Gustate e vedete che soave è il Signore.

8. Per Godere, Avere, Ritrarre. Sassett. Lett. 108. (Man.) L'altro capo dell'utilità che gustano i mercatanti forestieri, andando in alcun luogo con mercanzie, depende da due cose principalmente.

Alam. Colt. 2. 53. (M.) Il toro ardito Già devria d'Imeneo gustare i frutti.

9. Trasl. Per Sperimentare, Provare. Amet. (Mt.) La terra non avente ancora gustato il sangue umano, nella battaglia di Flegra l'assaggiò.

10. T. Gustare la morte, modo bibl., per Morire. Ma più com. del provarne l'amarezza, o la dolcezza, se se ne pensa la cagione o gli effetti.

11. Dicesi di qualunque altra cosa che rechi diletto e piacere. Segr. Fior. As. 4. (Mt.) Un dolce sì soave al cor mi venne Qual io non credo più gustar giammai. E appresso: Gustando il fin di tutte le dolcezze. Leop. Rim. 35. (M.) Certi omaccion dabbene ch'i' conosco io, Ne son sì fattamente innamorati, Che non gustano al mondo altro ricrio. T. Agn. All. Cap. 1. E non m'entrò nel capo cosa mai Che mi piacesse più, poi ch'io vi messi L'esser Dappoco; e poi ch'io lo gustai (non d'un'impressione momentanea, ma d'uno stato, d'una condizione di vita).

T. Ar. Fur. 10. 72. Gustato il piacer ch'avea di gire Cercando il mondo. Prov. Tosc. 168. Mal, senza libertà, si gusta il bene.

T. Gustasi la familiarità d'un uomo, compiacendovisi con riflessione.

12. (Tom.) Col Di. D. 3. 31. Nel mondo, Contemplando, gustò di quella pace (celeste). Bocc. Canz. (Mt.) Gustando già di ciò che 'l m' ha promesso.Buon. Fier. 1. 2. 4. (M.) Uomo che gusta assai de' begli umori.

13. Per simil. Comprendere perfettamente checchessia. Lab. 353. (C) Poichè alquanto gustata l'ebbi, mi parve che non so che cosa grave e ponderosa molto da dosso mi si levasse. Vit. S. Gio. Batt. La donna nostra intese bene queste parole, e gustolle. Guicc. Stor. 2. 349. (M.) Aveva cominciato a gustare il consiglio del Re di Aragona, il quale lo confortò che…

14. E col terzo caso. Piacere, Dar gusto, Riuscir gustoso. Dav. Perd. eloq. cap. 9. (M.) Quel che io ho detto, e dirò, non ti gusta, o Marcello? E cap.14. Così ti fustù giunto prima, che ti sarebbe gustato un diligente persuadere del nostro Aspro Amaterno. Agn. Pand. 11. Troppo ci gustano e piacciono (questi documenti). Car. Am. Past. lib. 4. Giuravo di non veder cosa che più… mi gustasse che un buon vin vecchio. Matt. Franz. Rim. burl.Ai goffi anche non gustano i poponi. Malm. 11. 7. Ma perchè un certo vento non le gusta, Bel bello svigna. E 1. 4. (Mt.) Se non le gusta quando l'avrà letta. Gal. Op. Lett. 6. 388. (Man.) I frutti del quale, o acerbi o maturi, sempre mi gustano. [Val.] Fortig. Ricciard. 22. 61. Ma seco ha un bel garzon che assai le gusta.

T. Prov. Tosc. 236. Ciò che gusta alla bocca, sgusta alla borsa.

(Tom.) Mi gusta. Il sentimento di bello corporeo non è così acconciamente espresso con questa voce. Di tempo passato o d'altro che di terza persona, Gustare non cade bene. Non mi gustò, Tu non mi gusti, Non mi potevi gustare, suonerebbe un po' strano.

T. Una cosa ci gusta, se l'impressione ci è piacevole: Noi la gustiamo, se all'impressione aggiungiamo una specie di giudizio, la riflessione dell'animo; se quel gusto è disposizione fatta abito o prossima a diventar tale.

15. Col Ci partic. (Tom.) Canz. pop. Chi fa all'amor con voi, poco ci gusta.

16. [Camp.] In signif. di Libazione o di Offerta di vivande. Bib. Eccles. 30. Che gioveràe lo gustare all'idolo? elli non mangia e non odora. (Quid proderit libatio idolo?)

17. N. pass. Gustarsi d'una cosa vale Prenderne gusto, piacere. Cecch. Cap. 18. (Man.) Nè piaccion queste (parla delle carote) più alle balorde Che alle dotte persone; anzi mi pare Che in gustarsi di lor ciascun s'accorde.

18. (Vet.) [Valla.] Gustare il morso. Si dice del cavallo, che comincia ad accostumarsi agli effetti della briglia, od anche di quello che, essendo imbrigliato, scuote continuamente il morso, e batte ed agita la saliva, rendendola spumeggiante.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: gustai, gustammo, gustando, gustano, gustante, gustanti, gustarci « gustare » gustarli, gustarmi, gustarne, gustarono, gustarsi, gustarti, gustarvi
Parole di sette lettere: guizzai, gulasch, gustano « gustare » gustata, gustate, gustati
Lista Verbi: guidare, guizzare « gustare » ibernare, ibridare
Vocabolario inverso (per trovare le rime): incrostare, disincrostare, scrostare, sostare, tostare, sottostare, imbustare « gustare (eratsug) » degustare, pregustare, rigustare, disgustare, aggiustare, riaggiustare, frustare
Indice parole che: iniziano con G, con GU, parole che iniziano con GUS, finiscono con E

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