Anime oneste di Grazia Deledda (1905): Il sabato santo e tutto il giorno di Pasqua una strana processione di donne sfilò nella via dei Velèna, fermandosi alla loro porta. Erano donne che recavano alla sposa i presenti delle famiglie amiche e dei parenti: cestini pieni di grano; bottiglie di vino turate con fiori; dolci paesani, torte, vassoi di frutta candite, arancie, liquori, galline bianche adorne di nastri, e poi di nuovo grano e vino, vino e grano.
Il romanzo della fanciulla di Matilde Serao (1921): Più tardi aveva inventato di domandare ai suoi amici che si preparavano per le corse, questa scioccheria: — Con quante bestie vai alle corse, tu? — Maria rideva quietamente, lusingando la vanità di quel cretinello: e parlavano poco fra loro; egli non le diceva quasi nulla, nella dolcezza del suo ebetismo, ma era tutto felice di portare in giro una delle più belle ragazze di Napoli: ella non parlava, col suo contegno di dea riflessiva e sagace. A un tratto la musica tacque, le coppie si misero in giro pel passeggio; dei vassoi di gelati furono presentati attorno, un chiacchiericcio femminile salì dal ponte di prora sino al cielo.
Gli Uomini Rossi di Antonio Beltramelli (1904): Poi il simposio ebbe suo inizio. Furono serviti prima i cappelletti, i tradizionali cappelletti che compaiono in ogni tavola romagnola dalla più modesta alla più sontuosa nelle grandi occasioni. Dopo la minestra il simposiarca dette ordine che la lunga fila delle portate incominciasse. Si presentarono, ad una sua chiamata, Smeraldina e Sghirbazz recando enormi vassoi di carne bollita passata già per le sapienti mani degli scalchi. |