Tralucere - V. n. ass. Lasciar passare o Trasmetter la luce, come fanno i corpi diafani, o quasi diafani; e si riferisce tanto ad essi corpi, quanto alla luce medesima. Transluceo, in Lucr. Ov. e Plin. – Cr. 9. 86. 5. (C) A sperarle, quelle (uova) che tralucono son vane, quelle che non tralucono son piene. Petr. Son. 64. part. I. Poichè vostro volere in me risplende, Come raggio di Sol traluce in vetro. Nov. ant. 82. 1. Come e' giunse alla grotta, sì la vide in certo luogo molto tralucere, imperciocchè vi avea molto oro. G. V. 12. 108. 1. Nel cospetto del quale la Luna non risprende, le stelle non tralucono, e immonde sono (cioè, rendono luce appannata, e abbacinata). [Camp.] D. 3. 21. Di color d'oro, in che raggio traluce, Vid'io uno scaleo eretto in suso Tanto, che nol seguiva la mia luce. T. Carlett. Viagg. 1. 26. I pesci si vedevano tralucere fra le due acque. [G.M.] Segner. Mann. Apr. 9. Per la gran copia della divina chiarezza che in lor traluce (negli Angioli). [Cont.] Et. Tes. gioie, 105. L'Onice è più tralucente e tenera gioia del Diaspro e dell'Agata. Agr. Geol. Min. Metall. 306. Questa gioia meravigliosamente risplende, e spesse volte non traluce; ed in questo differisce dalle gemme transparenti.
2. Trasl. Dant. Purg. 14. (C) Ma dacchè Dio in te vuol che traluca Tanta sua grazia, non ti sarò scarso. E Par. 5. Non è se non di quella alcun vestigio Mal conosciuto, che quivi traluce. But. ivi: Traluce, cioè trapassa con falsa luce, imperocchè pare quel che non è. [Camp.] E 13. La cera di costoro e chi la duce Non sta d'un modo, e però sotto 'l segno Ideale poi più o men traluce. = Petr. Canz. 7. 1. part. I. (C) Quasi visibilmente il cor traluce. E Son. 92. part. I. Paventosa speme Dell'alma, che traluce come un vetro, Talor sua dolce vista rasserena. Albert. cap. 50. Mal si fa quel che si fa a fede della ventura, perciocchè la ventura traluce a guisa di vetro, e quando ella risplende, sì si spezza.
[G.M.] Segner. Quares. 34. 1. Se v'è cosa alcuna, per la quale venga maggiormente a tralucere la vanità de' mortali, sono, a mio credere, i titoli sì fastosi di cui fan pompa.
T. Prov. Tosc. 321. L'oro luce, la virtù riluce, e il vizio traluce.
3. Si dice anche di quelle cose che son rade, e hanno spazii pe' quali passa la vista. Vegez. 33. (Man.) Come i rannati (soldati) perdono lo spazio di combattere, e dà l'uno all'altro impedimento; così i radi, e che tralucono, dànno via a' nemici di rompere la schiera.
[G.M.] Panno, Tela, Drappo così radi, che, mettendoli all'aria, tralucono. |