Parole Collegate |
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone) |
castigo (29%), perfetto (19%), omicidio (13%), crimine (6%), onore (4%), giallo (2%), oscuro (2%), processo (2%), assassino (2%), passione (2%), efferato (2%), assassinio (2%) |
Utili Link |
Significato su Dizionari ed Enciclopedie online |
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia |
Articoli interessanti e pagine web |
Almanacco: Il delitto Pasolini; Il delitto di via Poma; Il delitto Matteotti |
Informazioni di base |
La parola delitto è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: tt. È una parola bifronte senza capo, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (ottile). Divisione in sillabe: de-lìt-to. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
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Citazioni da opere letterarie |
Col fuoco non si scherza di Emilio De Marchi (1900): — «Noi non intendiamo con ciò di negare il fattore antropologico del delitto— continuò Flora, leggendo nel manoscritto— ma intendiamo soltanto di dimostrare questa verità: l'unione degli individui peggiora moralmente ciascuno,»— Ma sai che quel tuo gobbino ne dice delle belle? Par che abbia conosciuto Lolò. L’assassinio di via Belpoggio di Italo Svevo (1890): Allora era perfettamente in sé. S'era dileguata la leggera nebbia prodotta nel suo cervello dalla cena che gli aveva pagata il povero Antonio. Non era stata la causa del delitto, ma il vino, fornitogli dalla sua vittima stessa, gliene aveva reso più facile l'esecuzione. Se non avesse avuto quei fumi alla testa non avrebbe saputo dimenticare che commesso il delitto, molto ancora gli restava a fare prima di assicurarsene il frutto, e col suo carattere poco energico, inerte, avrebbe sempre cercato mezzi e modi e finito col non agire che al sicuro, dunque mai. I promessi sposi di Alessandro Manzoni (1840): Dopo aver ammazzato uno, di giorno, in piazza, era andato ad implorar la protezione di don Rodrigo; e questo, vestendolo della sua livrea, l'aveva messo al coperto da ogni ricerca della giustizia. Cosi, impegnandosi a ogni delitto che gli venisse comandato, colui si era assicurata l'impunità del primo. |
Libri |
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Titoli di Film |
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Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per delitto |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: delitti, relitto. Cambiando entrambi gli estremi della parola si può avere: relitti. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: detto, dito, elio, etto. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si può avere: sottile. |
Parole contenute in "delitto" |
del, itto. Contenute all'inverso: ile, led, ottile. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "delitto" si può ottenere dalle seguenti coppie: delira/ratto, delirasse/rassetto, deliri/ritto, deliro/rotto, delizi/zitto, delizie/zietto. |
Usando "delitto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: infedeli * = infetto. |
Lucchetti Riflessi |
Usando "delitto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ottriate = deliriate. |
Cerniere |
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "delitto" si può ottenere dalle seguenti coppie: ride/littori, riode/littorio. |
Usando "delitto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: littori * = ride; littorio * = riode; * ride = littori; * riode = littorio. |
Lucchetti Alterni |
Usando "delitto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ratto = delira; * rotto = deliro; * zietto = delizie; infetto * = infedeli; * rassetto = delirasse. |
Sciarade e composizione |
"delitto" è formata da: del+itto. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "delitto" (*) con un'altra parola si può ottenere: * mia = delimitato; * usa = delittuosa; * usi = delittuosi; * uso = delittuoso. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Colpa, Delitto, Peccato, Fallo, Misfatto, Mancanza - Colpa è un atto volontario che contraffà alle leggi, alla civiltà, alla convenienza; ma significa più specialmente l'imputazione che se ne fa altrui; e si riferisce a cose non troppo gravi; perché allora piglia nome e qualità di Delitto. - Ogni detto o fatto contro la legge divina si chiama Peccato. - Alcuni pensano che Misfatto sia Delitto grave; ma la voce, in sé stessa, non suona altro se non Cosa mal fatta: è vero per altro che nell'accezione dei più suona Delitto grave; ma è vero altresì che nell'uso comune si ode raramente tal voce, la quale è riserbata solo allo stile elevato. - Fallo, ha propriamente significato negativo, ed è quando si trascura volontariamente di fare ciò che vuole, o il nostro dovere, o le regole del decoro, della ragione o dell'uso. - La Mancanza è anch'essa negativa; ma è meno grave del Fallo in quanto può non procedere da mala volontà. [immagine] |
Delitto, Crimine, Misfatto - Delitto è qualunque trasgressione grave alla legge, e per la quale la legge pone adeguata pena. - Crimine è voce legale, usata a significare delitto atroce e gravissimo, che nella lingua più scelta suol dirsi Misfatto. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Colpa, Difetto, Fallo, Peccato, Delitto, Misfatto, Reato, Eccesso, Demerito, Errore, Scelleraggine, Mancamento - « Nel difetto cade l'uomo o per poca avvertenza, o per manco di forza, ma senza vera malizia. Fallo è atto in cui si manca alle regole del decoro, o della ragione, o dell'uso. Può essere un esercizio, a dir così, del difetto. Peccato, dice il Passavanti, è ogni detto, o fatto, o desiderio contro la legge di Dio. Delitto è peccato contro la legge umana segnatamente. Misfatto è delitto grave. Colpa è fallo, o delitto, o difetto, secondo i casi; ma esprime segnatamente l'imputazione che se ne fa a tale o tale persona. Reato è lo stato dell'uomo di cui la colpa è riconosciuta vera ». Romani.
Difetto non indica un solo atto, ma una frequente ricorrenza del medesimo, prodotta talvolta da cause organiche, e tal altra da mala abitudine cangiata in natura: chi non può dir bene la r, la s, per es., ha difetto di pronunzia, contratto il più delle volte per mala abitudine da bambino. L'eccesso, se è di cosa non dannosa, può essere più difetto che colpa o vizio; ma se la materia ne è grave, può riescire delitto e misfatto; un eccesso d'allegria, di loquacità, può essere biasimevole; ma gli eccessi dei Neroni e dei Caligola immergevano nel lutto pressochè tutto il mondo. Demerito non è sempre colpa; molte volte il demerito è immaginario, e sta solo nella fantasia di chi vuol trovarlo: molti v'hanno che, demeritando dal mondo, molto meritano presso Dio: vero demerito è quello che avvilisce, per azioni colpevoli o turpi, meritamente l'uomo che le commette. L'errore, a parlare rigorosamente, non è di necessità colpa o peccato: può divenirlo se è volontario e grave; del resto, errare humanum est. La scelleraggine è delitto moralmente mostruoso; ma come niuno diventa in un istante scellerato, la scelleraggine non è qualificata, se non quando è fatta dallo scellerato; commessa da un altro, può essere scusabile in parte o per ignoranza o per impeto di passione. Mancamento è fallo o colpa leggera proveniente dal mancare a regola o precetto; se fosse grave, il vocabolo mancamento non sarebbe sufficiente, e bisognerebbe chiamarla con altro de' surriferiti vocaboli. [immagine] |
Sceleraggine, Attentato, Delitto, Sceleratezza - Sceleratezza vale forse meglio a significare l'abito; la sceleraggine, l'atto: ma comunemente si scambiano. Delitto è meno: l'uomo abitualmente virtuoso può commettere un delitto per accecamento di passione o trasporto; la sceleraggine importa malvagità consumata, e deliberata volontà nel farla. L'attentato è delitto sì, ma più sceleraggine macchinata, e impresa non consumata sempre col fatto; punibile però sempre pel deliberato animo che a quello moveva. [immagine] |
Enorme, Grande, Atroce (delitto) - Grande, che non è piccolo; enorme, che passa la misura comune, la norma, quasi l'andamento della maggior parte, ed ha qualche cosa di strano che fa maravigliare, o a meglio dire raccapricciare. Atroce, è quel delitto o crimine che vien perpetrato con crudeltà. Gran delitto sarebbe il sedurre, l'ingannare l'innocenza, la semplicità confidente; enorme il perdere con parole e più con atti il sacro rispetto dovuto ai genitori; atroce è più o meno sempre l'assassinio. [immagine] |
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879 |
Delitto - e pl. † DELITTA. [T.] S. m. [Can.] Atto ingiusto e dannoso alla società, volontariamente commesso. = Ar. Fur. 14. 89. (C) Cominciò andar la notte cogli amanti, Indi coi ladri a fare ogni delitto. T. Solo in faccia al suo delitto. – Delitto grande. Cic. e Hor. lo fanno corrispondere a Pena e a Supplizio; ed è celebre il Trattato dei delitti e delle pene. – Corpo del delitto, Quel che ne costituisce la materiale e essenziale prova innanzi alla giustizia; a diff. degli Indizii e delle Circostanze. – Con partic. Delitto di lesa maestà. – Delitto contro le persone, le proprietà. – Ces. Maggiore. – Delitto enorme, Capitale; Delitto di sangue; comune, punito dalle leggi comuni a un dipresso ai pop. civ., a distinguerlo dal Politico, la cui gravità e la pena sono sovente misurate da circostanze spec. o dai pregiudizii o dalle passioni de' governanti.
2. In senso men lato il Delitto oggidì si distingue dal Crimine; e questo è più grave trasgressione di legge più importante al vivere sociale; laddove il Delitto (più grave però della sempl. Contravvenzione) è punito con le pene che diconsi Correttive. Diff. che nel ling. giurid. si dovrebbe osservare; conforme all'orig. di Linquo. Onde T. Isid. Lieve delitto; ma non si direbbe Crimine o Misfatto leggiero. 3. Nel senso mor. è meno usit. oggidì; ed è trad. troppo letter. dal salmo il seg. Vit. S. Ant. (Man.) Non ti ricordare, o Signore, de' delitti della mia gioventù. Canig. Rist. 122. Remission delle 'nique delitta, Ch'i' ho commesso, a tutte l'ore chero (chieggo). In questo senso suona più grave di Peccato; nè Delitto direbbesi il veniale. Ma perchè il male mor. è da ultimo sempre soc., nel seg. le idee si congiungono. Segn. Stor. 9. 244. (C) Stimarono che il giudizio divino avesse loro a quel tempo riservata la pena de' loro commessi delitti. T. Prov. Tosc. 83. Chi delitto non ha, rossor non sente. T. Chi è minacciato o rimproverato troppo acremente, risponde: Non ho commesso un delitto. Chi si scusa: Che delitto c'è egli?… Quindi per iron. e per cel.: Vedete un po' che delitto! 4. Di fallo nelle opere dell'ingegno, l'usa due volte Hor., ma noi non lo potremmo se non per cel. o per iperb. T. Non conviene fare un delitto di qualche voce nuova o straniera che usi scrittore corretto del resto, quand'essa bisogni e giovi al suo intento. In altro senso. T. Certe tragedie sono atrocità letterarie insieme e morali, delitti contro il senso comune. Anche la pittura dell'Innocenza può essere, in questo rispetto, un delitto. 5. Modi com. a più d'uno tra i sensi not. T. Ces. Commettere un delitto, più com. che Farlo. – Ov. Confessare. – Scusare. – Hor. Difendere. |
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