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Informazioni utili online sulla parola italiana «parlamento», il significato, curiosità, associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Parlamento

Parole Collegate

Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
europeo (24%), camera (13%), senato (8%), deputati (7%), governo (6%), italiano (6%), roma (3%), assemblea (2%), ladri (2%), istituzione (2%). Vedi anche: Parole associate a parlamento.

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Articoli interessanti e pagine web
Almanacco: Si riunisce il primo parlamento dell'Italia unita

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Budapest - Parlamento
  

Informazioni di base

La parola parlamento è formata da dieci lettere, quattro vocali e sei consonanti. Divisione in sillabe: par-la-mén-to. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con parlamento per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • In Italia sarebbe opportuno recuperare la centralità politica e legislativa del Parlamento.
  • Il decreto di legge approvato dal Consiglio dei ministri deve successivamente essere approvato dal Parlamento.
  • Quando ho visitato il Parlamento a Berlino, sono rimasta sconcertata per la modernità della costruzione.
Citazioni da opere letterarie
L’avventura di un povero crociato di Franco Cardini (1997): I principi giunsero all'appuntamento alla spicciolata, un po' svogliati, con dipinta sui volti una palese contrarietà: il popolo dei pellegrini li tallonava, assediava la chiesa di San Pietro – dove, dinanzi al venerato sepolcro di Ademaro, si teneva il parlamento –, li chiamava per nome, sollecitava donativi, incitava a partire. Nel gran rumore, partivano anche alla volta dei signori improperi e sassate.

Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio (1968): Erano tutti sul sodo. Distribuirono i più larghi sorrisi ed i ringraziamenti più cordiali, osservarono con caricato humour le loro massive addizioni di fango, poi offrirono in giro sigarette tedesche. Infine si raggrupparono, facendo polo istintivo al più prestante di loro, un quarantenne bruno corvino di tipo sardo, che cercava di dissimulare il suo disprezzo per i partigiani non meno che per i suoi compagni di parlamento. Pierre si fece sull'uscio della fattoria e li introdusse.

Il libro delle vergini di Gabriele D'Annunzio (1884): Quando questo pensiero balenò alla mente di Giuliana, cadeva il pomeriggio. Tutte le campane suonavano a gloria, nella vigilia del Corpus Domini; grandi tribù di rondini schiamazzavano e turbinavano su'l palazzo di Brina, si assembravano a parlamento su l'Arco. Una magnifica nuvola rossa sovrastava le case, simile forse a quella che versò bitume ardente su l'empietà di Sodoma.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per parlamento
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: parlamenti.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: palamento, paramento.
Altri scarti con resto non consecutivo: parlano, parlato, parlo, parano, parato, para, pareo, pare, parto, paro, palato, pala, palmento, palmeto, palme, palmo, pale, paltò, palo, pram, prato, plano, pento, peno, peto, arameo, arano, arato, armento, armeno, arme, armo, areno, arno, arto, alano, alato, almeno, alno, alto, ameno, ramen, rame, ramno, ramo, lato, lento, meno.
Parole con "parlamento"
Finiscono con "parlamento": europarlamento.
Parole contenute in "parlamento"
par, amen, lame, mento, parla, amento, lamento. Contenute all'inverso: mal, rap.
Incastri
Inserendo al suo interno ari si ha PARLAMENTariO.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "parlamento" si può ottenere dalle seguenti coppie: parca/calamento, parlaci/cimento.
Usando "parlamento" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * lamentosa = parsa; * lamentose = parse; * lamentoso = parso; * mentono = parlano; * mentore = parlare.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "parlamento" si può ottenere dalle seguenti coppie: parlammo/omento.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "parlamento" si può ottenere dalle seguenti coppie: riparla/mentori.
Usando "parlamento" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: mentori * = riparla.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "parlamento" si può ottenere dalle seguenti coppie: parsa/lamentosa, parse/lamentose, parso/lamentoso, parlano/mentono, parlare/mentore.
Usando "parlamento" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * calamento = parca; * cimento = parlaci.
Sciarade e composizione
"parlamento" è formata da: par+lamento, parla+mento.
Sciarade incatenate
La parola "parlamento" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: parla+amento, parla+lamento.
Intarsi e sciarade alterne
"parlamento" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: paltò/ramen.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Assemblea, Consesso, Parlamento, Congresso - Assemblea è propriamente Adunanza solenne di più persone per trattare faccende pubbliche di gran momento. - Consesso è generico, e suona Adunanza di persone più o meno segnalate, che trattano negozii, o dispute letterarie o scientifiche. - Congresso è l'Adunanza temporaria di persone, le quali convengono da più parti per discutere sopra una scienza, un voto, o altro. - Parlamento finalmente è l'Adunanza dei deputati del popolo, che fa le leggi e discute le più gravi bisogne della Nazione. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Assemblea, Radunanza, Concilio, Congresso, Dieta, Consiglio, Parlamento, Camere - «Assemblea, adunanza alquanto solenne di più persone, per trattare faccende pubbliche o cose importanti, comechè sia. Concilio, assemblea di vescovi o sacerdoti per istabilire cosa di dogma o di disciplina ecclesiastica. Congresso, adunanza di potentati e di ministri per trattare faccende politiche: ma può aver senso più generale (ora i congressi de' scienziati) di radunanza di persone per qualunque altro scopo. Dieta, adunanza di capi o rappresentanti d'uno o più Stati, per far legge o discutere altri negozii politici. Consiglio è più generale di tutti; e dicesi di privati uomini, o di magistrati, o di governanti. Parlamento, assemblea del popolo o dei deputati di quello». Gatti.

Camere o Camera è il luogo ove radunansi i pari e i deputati che compongono il potere legislativo nei governi costituzionali: dal luogo ha preso nome la cosa; or le Camere vuol dire più i deputati e i pari che non il locale stesso ove s'adunano. [immagine]
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Parlamento d’Inghilterra - E' l'assemblea e la riunione de' tre stati del regno, cioè de' signori spirituali, de' signori temporali, e de' comuni, che hanno ricevuto ordine dal re di adunarsi per deliberare sulle faccende relative al bene pubblico, e particolarmente per islabilire o revocare le leggi. [immagine]
Parlamento - Quando i Franchi o i Sicambri si furono fatti padroni delle Gallie, i capitani franchi ebbero il loro parliament, dalla voce celtica parler o parlier, a cui le poche persone che sapevano leggere e scrivere aggiunsero una terminazione latina, e indi viene il nome di parliamentum nelle antiche cronache francesi. Gli autori non sono d'accordo sull'epoca della istituzione del parlamento. Alcuni pretendono che sia antico quanto la monarchia, e che tragga origine dalle assemblee della nazione; altri ne attribuiscono lo stabilimento a Carlo Martel, altri a Pipino il Breve, e chi a San Luigi, e chi a Filippo il Bello; ma ciò che par certo si è, che non cominciasse ad avere un organizzamento se non se nel 1291. In quell'epoca Filippo il Bello ordinò che parecchi membri del suo consiglio ascoltassero le istanze (requètes) ed altri le spedissero e dassero la loro decisione, e che diversi altri leggessero le inchieste (enquètes) e ne facessero il loro rapporto. Le assemblee della nazione, a cui in appresso gl'istorici diedero il nome di parlamenti generali, furono in principio composte di tutti i franchi o persone libere; però, verso la fine della seconda stirpe non vi si ammisero che i principali signori o baroni del reame. I vescovi vi assisterono pella prima volta nel maggio 751. Sotto al regno de' Merovingi, esse si tenevano nel mese di marzo, e in quello dei Carlovingi nel maggio, per lo che vennero chiamate in que' primi tempi Champs de Mars e Champs de Mai. Soltanto sotto Pepino si appellarono Parlements. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Parlamento - S. m. Il parlamentare, Il discorrere pubblicamente. Varch. Ercol. 50. (C) Far parlamento si diceva a Firenze ogni volta, che la signoria, o forzata, o di sua volontà, con animo che si dovesse mutare lo Stato, chiamava al suono della campana grossa il popolo armato in piazza, e lo faceva d'in sulla ringhiera dimandare tre volte, se egli, che così, o così si facesse, si contentava. G. V. 6. 83. 2. Ordinaro di far parlamento ad Empoli, per riformare lo stato di parte Ghibellina in Toscana. Nov. ant. 5. 4. Avvenne un dì, che tutti i figliuoli, e la figliuola insieme a Parigi furono a un parlamento. Bern. Orl. Inn. 32. 47. Fu il concistoro da poi licenziato, E finito il superbo parlamento.

[F.T-s.] Nard. Liv. I. 1. I giovani entrati con la loro compagnia nel mezzo del parlamento. (Per mediam concionem.) Machiav. Lett. fam. 8. Furono costretti chiamare il popolo a concione, quale noi chiamiamo parlamento. [Tor.] Mont. Iliad. 1. 70. A parlamento Nel decimo chiamò le turbe Achille.

2. (Mar.) [Fin.] Discorso, Conversazione fra due bastimenti in mare per chiedere o dare ordini o notizie.

3. Quella unione di uomini principali che si adunano per le pubbliche bisogna; o meglio Grande assemblea composta delle prime magistrature dello Stato e de' rappresentanti di una nazione, eletti dal popolo, che si convocano nella sede del governo, per deliberare sui pubblici interessi, e per fare le leggi. (Fanf.) [Cont.] Zaz. Narr. Arch. St. It. IX. 580. Hanno messo imposizioni e dazi generali di tanto aggravio, come se fossero tanti re ognuno nel suo regno: cosa che già mai il re non consentì pel suo servizio, senza il consenso espresso delli stessi popoli, ragunati in parlamento e assemblea generale. [Laz.] Tac. Dav. Stor. 2. 59. In pieno parlamento (Vitellio) lodò Valente e Cecina, e fe sederlisi allato, e tutto l'esercito incontrare il suo figliuolo bambino. = Fav. Esop. 133. (C) Io intendo tenere generale concilio e parlamento di questo mese, e rassembrare tutta la mia gente. Segr. Fior. Pr. 19. In esso si trovano infinite costituzioni buone, donde ne dipende la libertà e sicurtà del Re, delle quali la prima è il Parlamento, e la sua autorità. Rucell. Prov. 15. 5. 133. Dovea il Re Carlo d'Inghilterra per abbominevol mano morire; ma le cagioni particolari delle materie di quel governo l'indussero a radunare il Parlamento, che autorità superchia si prese.

[Cont.] Chiamare a parlamento. Fauno, Ant. Roma, I. 1. Avendo centa di mura la sua città, volle anco stabilirla con le leggi; e però chiamato quel suo popolo a parlamento, ragionò assai acconciamente loro della concordia, nella quale si dovevano tutti mantenere, essortandoli a vivere come fratelli insieme. [Laz.] Tac. Dav. Stor. 2. 57. Chiama (Vitellio) a parlamento, e alza a cielo la virtù de' soldati; raffrena l'adulazione disonesta di quelli domandanti tutti che facesse cavaliere Asiatico suo liberto.

E per simil. Red. Son. 3. (M.) Aperto aveva il parlamento Amore Nella solita sua rigida corte.

4. [Camp.] Per Sala di udienza del principe. Bib. Esdr. III. 9. E disse il re: chiamate i giovani, ed eglino giudicheranno le loro parole; e furono chiamati, ed entrarono nel parlamento.

5. † Semplice Ragionamento, e discorso. [Cont.] Ran. Sardo, Cron. Pis. Arch. St. It. VI. p. II. 195. Missere Bernabò venne per parlamentare con missere lo cardinale e gli altri imbasciadori del santo Padre… quivi parlavano insieme assai; e dopo molto parlamento lo signore missere Bernabò, con missere lo cardinale e tutti gli altri prelati insieme, se n'andorono in Serezana, e quivi sono stati in più ragionamenti del trattare della pace; e tiensi che quella di missere Bernabò sia fatta e ferma. [Laz.] Coll. SS. PP. 1. 23. Il padre santo, avendo sospeso un poco il suo parlamento, un'altra volta aggiunse di dire. E 5. 19. Ogni immondezza, o vero avarizia, non sia nominata fra noi, o vero carnale parlamento, o stolte parole, o vanità. = Albert. cap. 1. (C) Primieramente credo che due cose specialmente ti sieno mestiere, cioè dottrina, e parlamento. Amm. ant. 36. 3. 3. Non è mezzano peccato conciossiacosachè l'uomo abbia tanti belli parlamentí d'Iddio, e delle sue opere, se lasciando quelle, l'uomo parli secolari cose. Vit. SS. Pad. 1. 7. E stando in questo cotale parlamento vidono un corbo volare. Dav. Acc. c. 6. Gli scolari, e' cavalieri ne tennero gran parlamento, e ogni donna di lui s'innamorò. [Camp.] Bib. Luc. 23. Allora lo domandò Erode di molti parlamenti (multis sermonibus); e Jesù niente rispondea. E Mac. Vit. S. Cat. III. 4. In tutto era da guardarsi da ogni temerario giudicio del prossimo e da ogni vano, inutile parlamento de' fatti suoi. E Lett. Anon. II. Con le quali (persone) tu abbi parlamenti santi e buoni. E Ces. Com. Non pare a noi, fra le cose ivi agitate, celare el parlamento (oratio) ch'ebbe nel concilio uno detto Critognato. [G.M.] Ammaestr. Ant. Li mali parlamenti corrompono i buoni costumi. Vit. SS. PP. Fuggiva (Antonio) la conversazione e l'amistà d'ogni eretico, ed ogni parlamento, se non in quanto li credesse poter rivocare alla verità della fede; e studiosamente ammoniva ogni suo amico di fuggirli, dicendo che la loro amistà e parlamento era molto inimica e pericolosa all'anima. [Tor.] Dat. P. e P. 103. Questo tra lor fu 'l primo parlamento; Poi disse volto a me con una cera Tutta piena di giubilo e contento: Che dite?…

[Laz.] Dono della parola. Coll. SS. PP. 24. 1. Egli (Cristo) per onore del nome suo, degnò di donare loro così alto intendimento, e a noi qualche parlamento.

[T.] Del parlare tra due o più, di proposito, intorno a negozii politici. T. D. 1. 28. Farà venirli a parlamento seco (li farà venire).

II. Consesso di persone elette dalla nazione, o piuttosto da que' pochi che diconsi essere la nazione, a deliberare sopra le cose pubbliche (Deliberare è qui usato per modo di dire.) [Pol.] Volp. Dial. pag. 37. Ma nè tampoco diciam retore a colui che nelle pubbliche adunanze non fa parole; nè persuade favellando, i giudici nel foro, o i senatori nel senato, o nei parlamenti quelli che v'intervengono. T. Prov. Tosc. 152. Chi dice parlamento, dice guastamento.

III. Usi storici di varii paesi. T. Vill. M. 5. 101. Il dì di Santo Michel Agnolo si fece l'adunanza generale, che noi diciamo parlamento. – Il Parlamento d'Inghilterra. Può in questo nome comprendersi quel che i Romani dicevano Popolo e Senato; può essere l'un de' due, può nessuno de' due.

In Francia i Parlamenti erano già istituzione mista, e giuridica, civile e politica. T. Baldin. Art. Int. 62. Se n'andò a Parigi, dove s'accomodò appresso al consigliere del Parlamento. Guicc. Stor. 8. 280. Insino a tanto fosse… ratificata e giurata la pace con tutti i suoi capitoli dagli Stati Generali di Francia, e registrata… in tutti i parlamenti di quel reame. (Del tempo che le provincie avevano una lor propria vita.)
IV. Modi com. T. Convocare il Parlamento. – Aprire, Chiudere il Parlamento.

T. Sedere in Parlamento, Essere deputato della nazione. È del Parlamento.
T. Gli uomini che lo compongono. Il Parlamento delibera. – La maggioranza del Parlamento.
T. L'atto e il tempo del deliberare. Vacanze del Parlamento. – C'è, Non c'è Parlamento, quest'oggi.

Il luogo. T. Andare al Parlamento.

V. Del parlare in gen. T. Albertan. Tratt. volg. 3. Acciò dunque che 'l tuo parlare sia buono, dritto e utile, primieramente dèi costrignere lo spirito tuo che non venga a diritto alla bocca, e la lingua conduca a parlamento non utile. – Non sarebbe che di cel., d'iron., o di biasimo. Dopo un lungo parlamento concluse che non c'è da concludere nulla; più iron. qui che Parlata. – Parlamenti dall'una e dall'altra parte, più tediosi che insidiosi. – Senza tanti parlamenti, vi dico alla prima che…
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