Dizy - dizionario

login/registrati
contest - guida

Informazioni utili online sulla parola italiana «carro», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Carro

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia

Foto taggate carro

Ad ognuno il suo...

Quanti fiaschi

Zucche arancio al mercato
Tag correlati: carnevale, maschere, maschera, cartapesta, carri, ruote, carretto, sfilata, cappello

Informazioni di base

La parola carro è formata da cinque lettere, due vocali e tre consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: rr. Divisione in sillabe: càr-ro. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con carro per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Qualcuno, in ambito lavorativo, si sente l'ultima ruota del carro.
  • Tra le molte strabilianti invenzioni (mai realizzate) di Leonardo da Vinci vi è anche un precursore del moderno carro armato.
  • Nelle sere d'estate è facile osservare le stelle del carro dell'orsa maggiore.
Citazioni da opere letterarie
I Figli dell'Aria di Emilio Salgari (1904): Con tutto ciò, ci vollero non meno di venti minuti prima che il carro potesse giungere presso il palco, il quale era guardato da un doppio cordone di fantaccini. In un batter d'occhio la gabbia fu levata e venti braccia la spinsero fino sulla piattaforma, dove il carnefice, sempre impassibile, attendeva il momento di far uso della sua scimitarra.

Il camiciotto rosso di Adolfo Albertazzi (1918): Con il cavallo al passo dietro i buoi che lo Scricco conduceva, Sandro Molenda trovava sollievo in un sospetto che altra volta gli sarebbe stato gravoso. Quei due animali così belli e forti e bene appaiati, da esposizione, li aveva comperati per meno di quanto valevano in apparenza. Qualche difetto dovevano averlo. Quale? Li considerava; li immaginava sotto il giogo, a timone del carro o dell'aratro: quale dei due gli sfigurerebbe?

La messa di nozze di Federico De Roberto (1917): Obbedì, si fermò, vide a poco a poco diminuire la distanza che separava i due gruppi: la donna col figlio e la familiare avanzarsi in prima linea, sull'orlo della banchina, il padre e l'altro figlio scendere i gradini della scala di bordo e porre il piede a terra. Oltre il gruppo delle donne piangenti, dietro un carro carico di bauli, avvenne finalmente l'incontro.
Proverbi
  • Chi ha carro e buoi fa bene i fatti suoi.
Espressioni e Modi di Dire
  • Mettere il carro davanti ai buoi
  • Ultima ruota del carro

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per carro
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: barro, cadrò, cafro, cairo, capro, cardo, cargo, carlo, carpo, carri, cerro, cirro, corro, farro, narro, parrò, varrò, zarro.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: barra, barre, barri, barrì, farri, marra, marre, narra, narri, parrà, varrà.
Con il cambio di doppia si ha: callo, casso.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: caro.
Antipodi (con o senza cambio)
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: borra, corra, dorrà, forra, morra, porrà, vorrà.
Parole con "carro"
Iniziano con "carro": carrocci, carrozza, carrozze, carrozzi, carrozzo, carrozzò, carroccio, carrozzai, carroponte, carrozzano, carrozzare, carrozzata, carrozzate, carrozzati, carrozzato, carrozzava, carrozzavi, carrozzavo, carrozzerà, carrozzerò, carrozzina, carrozzine, carrozzini, carrozzino, carrozzone, carrozzoni, carrozzammo, carrozzando, carrozzante, carrozzasse, ...
Finiscono con "carro": anticarro, autocarro, capicarro, capocarro, filocarro, motocarro, paracarro, fermacarro, controcarro.
Contengono "carro": scarrocci, scarrozza, scarrozzi, scarrozzo, scarrozzò, scarroccio, scarrozzai, scarrozzano, scarrozzare, scarrozzata, scarrozzate, scarrozzati, scarrozzato, scarrozzava, scarrozzavi, scarrozzavo, scarrozzerà, scarrozzerò, scarrozzino, scarrocciano, scarrocciare, scarrocciata, scarrocciate, scarrocciati, scarrocciato, scarrozzammo, scarrozzando, scarrozzante, scarrozzanti, scarrozzasse, ...
»» Vedi parole che contengono carro per la lista completa
Incastri
Inserendo al suo interno pica si ha CApicaRRO; con poca si ha CApocaRRO; con bona si ha CARbonaRO; con bure si ha CARbureRO (carburerò); con cere si ha CARcereRO (carcererò); con rozze si ha CARrozzeRO (carrozzerò).
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "carro" si può ottenere dalle seguenti coppie: caci/cirro, caco/corro, cadete/deterrò, cado/dorrò, capo/porro, carico/ricorro, casba/sbarro, casco/scorro, case/serro, caste/sterro, cava/varrò, cave/verro, cavo/vorrò, cara/aro, caraffette/affetterò, caraffine/affinerò, carassi/assiro, carcasse/cassero, carda/darò, cardate/daterò, cardi/dirò...
Usando "carro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: buca * = burro; * roda = carda; * rode = carde; * rodi = cardi; * rodo = cardo; * rogo = cargo; * rota = carta; * rote = carte; ceca * = cerro; cica * = cirro; coca * = corro; poca * = porro; poca * = porrò; teca * = terrò; amaca * = amarro; * rodai = cardai; * roghi = carghi; sbuca * = sburro; adduca * = addurrò; * robone = carbone; ...
Lucchetti Riflessi
Usando "carro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * orda = carda; * orde = carde; * ordì = cardi; * orla = carla; * orlo = carlo; * orme = carme; * orni = carni; ciac * = cirro; * oribi = caribi; * orice = carice; * orici = carici; * orina = carina; * orini = carini; * orino = carino; * ornai = carnai; * ordina = cardina; * ordine = cardine; * ordini = cardini; * ordite = cardite; * orditi = carditi; ...
Cerniere
Usando "carro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * tac = arrota; * tic = arroti; * toc = arroto.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "carro" si può ottenere dalle seguenti coppie: carbone/robone, carda/roda, cardai/rodai, cardare/rodare, cardata/rodata, cardate/rodate, cardati/rodati, cardato/rodato, cardava/rodava, cardavamo/rodavamo, cardavano/rodavano, cardavate/rodavate, cardavi/rodavi, cardavo/rodavo, carde/rode, cardi/rodi, cardite/rodite, carditi/roditi, cardo/rodo, carghi/roghi, cargo/rogo...
Usando "carro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: burro * = buca; * cirro = caci; * porro = capo; * vorrò = cavo; cirro * = cica; porro * = poca; * darò = carda; * dirò = cardi; * doro = cardo; * laro = carla; * loro = carlo; * mero = carme; * miro = carmi; * nero = carne; * paro = carpa; * pero = carpe; * piro = carpi; * poro = carpo; * taro = carta; * sterro = caste; ...
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "carro" (*) con un'altra parola si può ottenere: * ila = carriola; * tai = cartario; * pino = carpirono; * tasi = catarrosi; * taso = catarroso; * cerai = carcerario; * stano = castrarono; spine * = scarpinerò; stano * = scartarono; * libano = calibrarono; sicano * = scaricarono; incerano * = incarcerarono; incerasse * = incarcerassero; incererebbe * = incarcererebbero.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Carro, Carrata, Carra, Carrettata - Carrata è quanto di roba porta un carro in una volta; non è necessario che sia quanta ne può portare. Carro, dice Tommaseo, può essere considerato come misura: per esempio quando diciamo: tante carra di roba. Se ciò è d'uso sta bene: ma puossi a parer mio anche sull'uso fare qualche osservazioncella, quando sia fondata in ragione: in Piemonte dicesi una carra di vino, una carra di legna e simili; ora trovo più conforme all'indole della lingua nostra il dire carra che carro a voler significare misura o peso convenuto che equivalga al carico d'un carro, come dicesi mela, pera, al frutto, e melo e pero all'albero: lo trovo poi eziandio più conforme all'analogia, mentre gli altri vocaboli che servono ad esprimere il carico d'un carro e la sua capienza, son femminili, e diconsi carrata, e carrettata, che è il carico di carretta o carretto. V'è anche la carrata che è il carico normale del carro ed è una convenzionale misura. [immagine]
Carro, Cocchio, Basterna, Bara, Carretto - Il carro rustico tirato da buoi pel servizio delle campagne, e anche per portar derrate, vino ecc. alla città, in Piemonte è a quattro ruote, e credo così sia anche altrove. Que' grandi e forti carri a due ruote che servono al trasporto di mercanzie da una città all'altra, tirati da più cavalli, li ho sentiti a chiamar bare; voce che si potrebbe accettare onde specificare questa maniera di carri. V'ha eziandio un carro di campagna più piccolo a due ruote; ma quello meglio dirassi carretto. Carro trionfale, carro di fuoco, carro d'Elia: sono modi e significati affatto speciali.

«Cocchio è il carro a due ruote degli antichi; oggidì carro ornato, carrozza». Gatti.

«Basterna era un carro coperto decorato di panni». Campi. [immagine]
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Carro a vapore - I Francesi vogliono per se la gloria di aver inventato i carri a vapore, di cui Blenkensop in Inghilterra fece un'applicazione utilissima pel trasporto del carbon fossile di Newcastle. Un carro a vapore trascina dietro di se sur una strada ferrata quattordici carri ordinari, carichi ognuno di quaranta mila libbre di carbone, lo che forma in totalità 560,000. Difatti, Montgolfier ne aveva costruito uno piccolo, col quale conduceva a passeggiare la sua famiglia per i viali del giardino. Nel 1770. Cugnole ingegnere militare francese presentò una vettura a tre ruote, che portava una macchina a vapore destinata a porla in movimento; essa fu fatta nell'arsenale di Parigi a spese del tesoro regio, per ordine del primo ministro duca di Choiseul: ma quei primi saggi non parvero soddisfacenti. [immagine]
Carro - Nel tomo X della Raccolta degli Storici delle Gallie di D. Bouquet, che contiene i monumenti appartenenti ai regni di Ugo Capeto e Roberto suo figlio, trovasi carrum, carretum, carrada, tolti dalla voce tedesca Karr.

In antico tutte le vetture aveano il nome di carro; ora lo si dà a quelle che sono tirate con magnificenza, e che si costumano nelle pubbliche feste.

Taluni attribuiscono l'invenzione dei carri ad Erictonio re di Atene, ed altri a Pallade. Certo si è, che l'uso dei medesimi è assai antico: Salomone ne teneva molti. Varie nazioni hanno contrastato all'Egitto la gloria di aver inventato i carri armati di falci. Zenofonte l'attribuisce a Ciro; Ezechia ad un re di Macedonia; e Ctesia a Semiramide. Sotto i consoli, erano dorati; sotto gl'imperatori furono di avorio, o anche d'oro; si annaffiavano col sangue per dar loro un aspetto marziale. Quelli coperti erano distinti dagli altri mediante una cupola arcata: servivano ad uso dei pontefici, e forse pure delle dame.

V'erano dei carri, comuni in Egitto sino dai tempi di Giacobbe. «Secondo tutte le apparenze, (dice Goguet) non si sarà immaginato sul principio di assottigliare le ruote, cioè comporle di quarti e di razzi. Nei primi tempi si saranno fatte piene e massiccie, come sono tuttora nelle vetture del Giappone. L'antichità ascriveva ai Frigi l'invenzione dei carri a quattro ruote, che servono al trasporto delle mercanzie. [immagine]
Dizionario compendiato di antichità del 1821/1822
Carro - I primi Carri che si fecero, erano d'una figura informe e grossolana a due ruote, e forse presso a poco s'assomigliavano alle nostre Carrette da trasportar rena e immondizie.

I Frigj furono i primi, che ne costruissero a quattro ruote, e gli Sciti le accrebbero fino a sei; lo che non fa maraviglia rispetto a questi ultimi, poichè i loro carri erano una specie di casette mobili, che servivano per le lor mogli e pe' i loro figli. Queste Vetture, che dapprima inventate furono per la vita civile, s'impiegaron poscia nella guerra e nei combattimenti¸ ma per altro convenne farle assai più leggere: si formò dunque l'ossatura meno massiccia che fosse possibile, dimodochè ad eccezione delle ruote, che eran di querce, e delle stanghe, che erano di frassino o d'olmo egualmente che il timone, tutto il rimanente era di pino. Alla leggerezza dei Carri si unì a poco a poco una grande magnificenza. Si cominciò dal coprir le ruote di lamiere di stagno; in seguito diversi ornamenti furono aggiunti ai carri medesimi, fino al segno che se ne vidder di quelli interamente guerniti d'oro, d'argento e d'avorio. Siccome per ordinario non vi eran che i Grandi ed i primi uffiziali d'un'Armata, che si servisser del carro onde andare a combattere, si custodivano questi carri colla massima premura dalle famiglie, e si riguardavano come monumenti e titoli della propria lor nobiltade.

L'impiego di questi Carri nelle battaglie doveva essere difficilissimo ed al sommo imbarazzante. Io non comprendo, dice la Sig. Dacier, come i Greci, che erano altronde sì saggi, siansi per tanto tempo serviti di carri in vece di Cavalleria, e come non abbiano rilevati gl'inconvenienti, che ne nascevano. Non parlo della difficoltà di guidare un Carro molto più grande di quella di maneggiare un Cavallo, nè del gran terreno, che i Carri occupavano: dico soltanto che vi erano due Uomini sopra ogni Carro; questi due uomini erano persone di riguardo, ed amendue idonee al combattimento. Non ve n'era per altro che uno dei due, il qual combattesse, l'altro essendo occupato a guidare i Cavalli. Di due uomini eccone intanto uno perduto. Di più eranvi certi Carri non solo a due, ma a tre ed a quattro Cavalli per un sol Uomo da guerra; altra perdita, che merita pure d'essere calcolata. Mi sembra, soggiunge la Sig. Dacier, che la Cavalleria propriamente detta non si trovi distinta dai Carri, che verso il tempo di Samuele e di Saulle, cioè centoventi anni dopo l'assedio di Troja.

Ciò che inoltre dee fare stupire si è, che quando l'esperienza ebbe fatto conoscere il vantaggio della Cavalleria propriamente detta, non venne tampoco interamente sostituita ai summentovati Carri da guerra.

Per rimediare in parte all'inconveniente de' Carri da guerra, Ciro ne cambiò la forma, e raddoppiò il numero dei Combattenti, mettendo il Conduttore in istato di combattere egli medesimo; e siccome questo Principe vi aggiunse delle falci, gli fu attribuita questa invenzion di tal cosa, che rendeva più terribili i Carri, sebbene molto tempo avanti di esso se ne fossero veduti nei combattimenti alcuni consimili ai Carri armati di falci.

Ecco, secondo Senofonte, quello che operò Ciro a fine di perfezionare i Carri da guerra. Egli fece le ruote più forti, ad effetto che non potessero facilmente esser rotte, e rendè più ampia la carreggiata, perchè stesser più fermi: aggiunse' a ciascuna estremità dell'asse o sala del Carro falci lunghe tre piedi, che erano orizzontalmente disposte; e sotto la sala ne pose altre due ricurvate verso la terra per tagliare in pezzi tanto uomini quanto cavalli, che l'impetuosità del moto dei Carri avesse gettati per terra.

Sembra da differenti passi degli Autori che in seguito fossero aggiunte ancora alla estremità del timone due lunghe punte per ferir chi si appresentava; e che si armò altresì dalla parte di dietro il Carro di molti ordini di lame taglienti ed acute per impedire che alcun vi salisse. Questi Carri furono usati in tutto l'Oriente per diversi secoli, fino a tanto che l'Arte della guerra essendosi perfezionata, s'inventarono diversi altri mezzi onde renderli affatto inutili; e così vi fu renunziato del tutto.

Presso i Greci era un merito quello di possedere a perfezione l'Arte di ben guidare un Carro. Vi erano per coloro, che si distinguevano in ciò, dei grandi onori e dei premj, che si conferivano nei Giuochi solenni, e soprattutto in quelli appellati Olimpici.

Queste corse di Carri passarono dall'Olimpia a Roma, ove furono uno dei più brillanti spettacoli dati nel Circo. I Carri, di cui ciascun si serviva in tale occasione, erano leggierissimi e fatti in modo da potervi salire di dietro, essendo il davanti in forma di mezzo cerchio andante, ed alto tanto da far la vece di parapetto o d'appoggio. Quattro Cavalli vigorosi, attaccati in linea di fronte ad uno di questi Carri, lo tiravano con una prodigiosa celerità; talmente chè queste corse di Carri non si facevano senza grave pericolo. Imperocchè, siccome il moto delle ruote era assai rapido, e bisognava toccare un segno nel voltare, per poco che si mancasse di sterzar in tempo, il Carro poteva andare in pezzi, e quello che lo guidava rimanere pericolosamente ferito. La forma dei Carri trionfali, che si assomigliava perfettamente agli altri, ma in grande, dà luogo a credere che tale fosse pur quella dei Carri da Guerra, e della maggior parte degli altri Carri, specialmente di quelli, che servivano per i viaggi e per portarsi da un luogo all'altro come facciamo usando le nostre Carrozze colle quali però quei Carri non avevamo somiglianza veruna.

Per il solito si traducono assai impropriamente i vocaboli Currus per Carrozza, Rheda per Calesse, Cisium per legno di posta, sul fondamento che i Romani facevano uso del carro anco pei comodi della vita civile. non avendolo giammai nella guerra impiegato; ma le Vetture, che si chiamano come sopra si è detto, sono assai differenti da quelle di Roma antica.

I Romani avevano sedici o diciassette specie di Carri, ed ognuno di essi aveva una particolar denominazione, ed una differenza notabile: con tuttociò erano sempre Carri o Carrette, che si posson distinguere aggiungendovi un epiteto o qualche parola per darne la giusta idea. Frattanto, finchè non si abbiano più precise notizie credo che si possono i Nomi loro recare in Italiano alla maniera che segue. Currus Carro; Biga Carro a due cavalli; Quadriga Carro a quattro cavalli; Petorium Carro a quattro ruote; Carpentum Carro leggieri; Rheda Carro leggieri presso a poco simile al Carpentum, ambedue a quattro ruote; Cisium, Birotum, e Synoris, tre specie differenti di Carri a due ruote; Carruca Carro ad uso della campagna; Sarracum Carro forte e grossolano per trasportare oggetti pesanti (Carriaggio); Plaustrum Carro parimente ad uso della campagna; Arcirma Carretto; Epirhedium e Arcera Ciurle o Carrette coperte; Covinum carro, di cui i Celti si servivano per viaggiare, e che armavan di falci allorchè lo adopravano per la guerra; Thensa specie di Carro o Lettiga, su cui portavansi le Statue degli Dei; Cantherium o Cantherinum sorte di Carro consacrato a Bacco. Tutti questi Carri e Carrette non avevano nessuna somiglianza alle nostre Carrozze o Calessi se non se per avere le ruote, ed esser tirati da Cavalli. Non erano questi Carri sospesi; così dovevano essere incomodi assai. V'erano delle Vetture più comode per i ricchi, che volesser portarsi da un luogo all'altro. Sì servivano a tal oggetto della Esseda o Essedum, del Pisentum o della Basterna, tutte specie di Lettighe, nelle quali si poteva stare a sedere, e che erano portate sulle spalle od omeri dagli Schiavi, ec.
Gran Dizionario Teorico-Militare del 1847
Carro - s. m. Chariot. Arnese di legno con quattro ruote, che tirato da cavalli o da buoi, serve a trasportare roba, e che dai suoi vari usi e dalle sue varie forme prende varie denominazioni. [immagine]
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: carrieristiche, carrieristici, carrieristico, carriola, carrista, carriste, carristi « carro » carrocci, carroccio, carroponte, carropontista, carropontiste, carropontisti, carrozza
Parole di cinque lettere: carpi, carpo, carri « carro » carta, carte, casba
Vocabolario inverso (per trovare le rime): stupro, antistupro, barrò, barro, tabarro, sbarrò, sbarro « carro (orrac) » fermacarro, paracarro, capicarro, anticarro, filocarro, capocarro, controcarro
Indice parole che: iniziano con C, con CA, parole che iniziano con CAR, finiscono con O

Commenti sulla voce «carro» | sottoscrizione

Scrivi un commento
I commenti devono essere in tema, costruttivi ed usare un linguaggio decoroso. Non sono ammessi commenti "fotocopia" o in maiuscolo.

Per inserire un commento effettua il login.


foto vincitrice contest carro


 
Dizy © 2013 - 2024 Prometheo Informativa Privacy - Avvertenze