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Informazioni utili online sulla parola italiana «lascio», il significato, curiosità, forma del verbo «lasciare», sillabazione, frasi di esempio, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Lascio

Forma verbale

Lascio è una forma del verbo lasciare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di lasciare.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Treccani

Informazioni di base

La parola lascio è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: là-scio. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).
Parole con la stessa grafia, ma accentate: lasciò.

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con lascio e canzoni con lascio per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Lascio sempre delle briciole di pane sul davanzale per gli uccellini.
  • Lascio a mio figlio tutti i miei averi, augurandomi che non accada presto!
  • Come ricordo della nostra amicizia, ti lascio questo libro a me molto caro.
Citazioni da opere letterarie
La levata del sole di Luigi Pirandello (1901): Ti lascio. La vita, te l'ho detto tante volte, m'è parsa sempre un giuoco d'azzardo. Ho perduto: pago. Non piangere, cara. Ti sciuperesti inutilmente gli occhi, e sai che non voglio. Del resto, t'assicuro che non ne vale proprio la pena. Dunque, addio. Prima che spunti il giorno, mi troverò in qualche luogo da cui si possa goder bene la levata del sole. M'è nata in questo momento una vivissima curiosità d'assistere almeno una volta a questo tanto decantato spettacolo di natura. Sai che ai condannati a morte non si suol negare l'esaudimento di qualche desiderio possibile. Io voglio passarmi questo.

Le piccole libertà di Lorenza Gentile (2021): “È bello,” rispondo, “ma a casa mia non li mangia nessuno, quindi non ne faccio quasi più.” “Che peccato. Io li mangerei.” Ne sono rimasti solo due, le nostre dita si scontrano nel prenderli. Lascio decantare l'imbarazzo, poi indico il suo telefono. Chiedo se per caso ci sono notizie di mia zia. Pare di no.

Povera Menica! di Cesare Cantù (1878): Ma del male non ne fo, sapete, Menica. Procuro anche tenermi lontano dagli altri il più che posso, perché alla fine c'è dentro d'ogni razza paglia. Quando il nostro capitano mi comanda, non me lo lascio dire due volte, e se verrà il caso di menar le mani davvero, mi troveranno nella prima fila ma sin tanto che non c'è se non da appostare i viandanti e cercar la carità cogli schioppi sul braccio, per poi sciuparla giocacchiando, io amo meglio ripararmi su pei monti. E qui principalmente io salgo volentieri, perché di qua scorgo i dintorni del mio paese.
Uso in vari contesti
  • In un'epistola pubblicata nel 1793 dal matematico e poeta Lorenzo Mascheroni, contenuta nella sua opera poetica più celebre, L'invito di Dafni Orobiano a Lesbia Cidonia, l'autore scrive: "Dove voi lascio, innamorati augelli, Sotto altro Cielo ed altro Sol volanti?"
  • In Poesie d'amore del 1920, il poeta Francesco Gaeta recita: "Sì, vi lascio, vecchie mura, dove un po' del cuore mio con un tenero desio attaccato resterà".
  • In Deliri del 2001, lo scrittore italiano Joey Luke Bandini, pseudonimo di Gianluca Bedini, racconta: "Poiché dunque non lascio altro che il mio corpo, le mie ultime volontà non possono non prenderlo in considerazione".
  • Il 17 settembre 2013, il Corriere Adriatico, in un articolo sulle condizioni dell'attuale classe imprenditoriale, riportando le dichiarazioni di un ristoratore, scrive: "A fine mese lascio l'Italia e me ne torno da dove sono venuto, la Finlandia".

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per lascio
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: fascio, laccio, lancio, lascia, liscio.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: fascia, pascià.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: lasco, lasci.
Altri scarti con resto non consecutivo: asco.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: lascino, lascito, lascivo.
Parole con "lascio"
Finiscono con "lascio": balascio, rilascio, rilasciò, tralascio, tralasciò.
Contengono "lascio": colascione, colascioni, colascionata, colascionate.
Parole contenute in "lascio"
ciò, sci, scio, lasci. Contenute all'inverso: ics.
Incastri
Si può ottenere da lao e sci (LAsciO).
Inserito nella parola coni dà COlascioNI.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "lascio" si può ottenere dalle seguenti coppie: lari/risciò, lasca/cacio, lasso/socio, lastra/tracio, lasca/aio.
Usando "lascio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * sciocca = lacca; * sciocco = lacco; cola * = coscio; * scioccai = laccai; * sciocche = lacche; * sciocchi = lacchi; mola * = moscio; pila * = piscio; * scioccano = laccano; * scioccare = laccare; * scioccata = laccata; * scioccate = laccate; * scioccati = laccati; * scioccato = laccato; * scioccava = laccava; * scioccavi = laccavi; * scioccavo = laccavo; * ove = lascive; angola * = angoscio; * scioccammo = laccammo; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "lascio" si può ottenere dalle seguenti coppie: lassù/uscio.
Usando "lascio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: rial * = risciò.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "lascio" si può ottenere dalle seguenti coppie: gliela/scioglie.
Usando "lascio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: scioglie * = gliela; ori * = rilasci; * gliela = scioglie.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "lascio" si può ottenere dalle seguenti coppie: lacca/sciocca, laccai/scioccai, laccammo/scioccammo, laccando/scioccando, laccano/scioccano, laccante/scioccante, laccanti/scioccanti, laccare/scioccare, laccarono/scioccarono, laccasse/scioccasse, laccassero/scioccassero, laccassi/scioccassi, laccassimo/scioccassimo, laccaste/scioccaste, laccasti/scioccasti, laccata/scioccata, laccate/scioccate, laccati/scioccati, laccato/scioccato, laccava/scioccava, laccavamo/scioccavamo...
Usando "lascio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * risciò = lari; moscio * = mola; piscio * = pila; lasca * = cacio; * socio = lasso; angoscio * = angola; * tracio = lastra; * aro = lasciar; * ateo = lasciate.
Sciarade incatenate
La parola "lascio" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: lasci+ciò, lasci+scio.
Intarsi e sciarade alterne
"lascio" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: li/asco.
Intrecciando le lettere di "lascio" (*) con un'altra parola si può ottenere: * arno = lasciarono.
Quiz - indovina la soluzione
Definizioni da Cruciverba: I lasciti fatti con il testamento, Gode del lascito, Lascive e maliziose, Lasciava il viso butterato, Campo lasciato incolto per farlo riposare.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Lascio, Lascito, Legato - Lascio per Lascito ora è poco usato. Lascio, verbo (io lascio), è la parola che comincia ogni articolo di testamento; Lascio al tale, Lascio al tal altro; e divenne nome per quell'arbitrio del popolo che dà l'impronta che vuole ai vocaboli della sua lingua senz'altra ragione che il capriccio, il comodo, o un errore che poi passa in uso. Da Lascio, Lascito. - Legato è ogni dono o Lascito fatto per disposizione testamentaria, dal latino Legatum, che era la lingua delle genti di legge. Molte volte il Legato è sottoposto a condizioni, a clausole; il Lascito pare più libero e spiccio. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Lascio, Lascito, Legato - Lascio per lascito ora è poco usato. Lascio, verbo (io lascio), è la parola che comincia ogni articolo di testamento: lascio al tale, lascio al tal altro; divenne nome per quell'arbitrio del popolo che dà l'impronta che vuole ai vocaboli della sua lingua senz'altra ragione che il capriccio, il comodo, o un errore che poi passa in uso. Da lascio, lascito: legato è ogni dono o lascito fatto per disposizione testamentaria, dal latino legatum, che era la lingua delle genti di legge. Molte volte il legato è sottoposto a condizioni, a clausole; il lascito pare più libero e spiccio. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Lascio - S. m. Legato fatto per testamento. G. V. 7. 154. 2. (C) Molti beneficii, e limosine profferte, e lasci fatti. M. V. 1. 7. I cittadini, ch'erano avviluppati nelle mani de' detti capitani per li lasci, e per le dote, e per li debiti…, Tratt. gov. fam. 107. Santo Agostino rifiutò il lascio d'uno ch'avea lasciato tutto il suo per Dio alla Chiesa, donde era vescovo. Cron. Morell. 238. Egli ebbe a ritrarre e regolare le loro masserizie, le loro case, i loro mortorii, i lasci, e tutte l'altre cose. E 254. Questa spesa fu nel mortorio, ne' lasci che furono assai,… Tac. Dav. Ann. 3. 66. Mise cercatori a rifrustare chi, senza poter esser padre, tenesse lasci.

2. † Per Testamento. G. V. 9. 173. 2. (C) I quali fedeli erano stati del Conte Guido da Raggiuolo, e per suo lascio succedeano a' figliuoli del Conte da Battifolle. Liv. Dec. 3. E perciocch'egli non sapeva che la sua nuora fosse pregna, dimenticò il suo nipote al fare del suo lascio.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: lasciava, lasciavamo, lasciavano, lasciavate, lasciavi, lasciavo, lascino « lascio » lasciti, lascito, lasciva, lascivamente, lascive, lascivetta, lascivette
Parole di sei lettere: lasche, laschi, lascia « lascio » lastra, lastre, latice
Vocabolario inverso (per trovare le rime): accascio, fasciò, fascio, catafascio, scatafascio, sfascio, malgascio « lascio (oicsal) » balascio, tralascio, tralasciò, rilascio, rilasciò, rovescio, rovesciò
Indice parole che: iniziano con L, con LA, parole che iniziano con LAS, finiscono con O

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