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La parola mancanza è formata da otto lettere, tre vocali (tutte uguali, è monovocalica) e cinque consonanti. Lettera maggiormente presente: a (tre). Divisione in sillabe: man-càn-za. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Anagrammi |
mancanza si può ottenere combinando le lettere di: zac + manna. |
Componendo le lettere di mancanza con quelle di un'altra parola si ottiene: +[pio, poi] = capnomanzia; +[elio, ileo, iole] = lecanomanzia; +rizoide = americanizzando; +coroide = raccomandazione; +coroidi = raccomandazioni; +strazio = transamazzonica; +ottonerei = canzonatoriamente. |
Vedi anche: Anagrammi per mancanza |
Cambi |
Cambiando una lettera sola si può ottenere: mancanze. |
Scarti |
Scarti di lettere con resto non consecutivo: manna, manza, anna, nana. |
Parole contenute in "mancanza" |
can, anca, manca. |
Incastri |
Si può ottenere da manza e can (MANcanZA). |
Definizioni da Cruciverba |
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Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Mancanza, Difetto - Mancanza è il non avere le qualità necessarie perchè la cosa sia compiuta.
Difetto è il non avere ciò che si vorrebbe avere o si dovrebbe. [immagine] |
Colpa, Delitto, Peccato, Fallo, Misfatto, Mancanza - Colpa è un atto volontario che contraffà alle leggi, alla civiltà, alla convenienza; ma significa più specialmente l'imputazione che se ne fa altrui; e si riferisce a cose non troppo gravi; perché allora piglia nome e qualità di Delitto. - Ogni detto o fatto contro la legge divina si chiama Peccato. - Alcuni pensano che Misfatto sia Delitto grave; ma la voce, in sé stessa, non suona altro se non Cosa mal fatta: è vero per altro che nell'accezione dei più suona Delitto grave; ma è vero altresì che nell'uso comune si ode raramente tal voce, la quale è riserbata solo allo stile elevato. - Fallo, ha propriamente significato negativo, ed è quando si trascura volontariamente di fare ciò che vuole, o il nostro dovere, o le regole del decoro, della ragione o dell'uso. - La Mancanza è anch'essa negativa; ma è meno grave del Fallo in quanto può non procedere da mala volontà. [immagine] |
Deliquio, Languidezza, Languore, Svenimento, Mancanza - Deliquio è cadere privo di sensi specialmente per lungo digiuno. - Languidezza è quel senso spiacevole che si prova allo stomaco, quando esso è vuoto, e che, prolungato, potrebbe portare il deliquio - Il Languore è quella spossatezza di membra e oppressione di animo, che generalmente procede da certe malattie: si trasporta al metaforico. - « Nell'Accademia, negli affari, alla Borsa c'è gran languore. » - Quando altri, o per digiuno o per forte commozione, smarrisce i sensi, quello è uno Svenimento, diverso in ciò dal Deliquio, chè questo viene a gradi e si guarisce con qualche cosa di nutritivo; quello è istantaneo e si cura con altri mezzi terapeutici. - La Mancanza è svenimento lievissimo e momentaneo. [immagine] |
Sincope, Deliquio, Mancanza, Svenimento - Sincope è Sospensione momentanea della circolazione, e alle volte si prolunga da simulare la morte. - Deliquio è Senso di languore grave alla regione del cuore, procedente da alterazione di circolazione, o per abituale malattia, o per subita apprensione, per cui la persona smarrisce le forze e i sensi. - Lo Svenimento è Deliquio men grave. - La Mancanza è Svenimento leggiero e momentaneo, nel quale scemano ma non si smarriscono le forze e i sensi. [immagine] |
Svenimento, Mancanza - Svenimento è proprio il Perdere il sentimento e la conoscenza e il moto per cagione istantanea che operi sul sistema nervoso, come gran dolore fisico o morale, un grande spavento; e dura spesso qualche tempo. - La Mancanza è svenimento più lieve, dove il senso e il moto non si perde al tutto, e spesso procede da mala sanità, specialmente da malattia di cuore. Essa è anche di minor durata. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Difetto, Imperfezione, Vizio, Mancanza, Mancamento - Imperfezione è meno degli altri; indica qualche leggera menda che alla perfezione si oppone: è proprio il suggello che la mano dell'uomo lascia sulle cose da lui fatte: se l'uomo potesse essere perfetto, o far cose perfette, ragguaglierebbe Dio in eccellenza e in potere: l'imperfezione può dipendere tanto da mancanza quanto da eccedenza. Difetto è proprio mancanza di qualche parte o qualità essenziale, o minor esattezza in qualche altra. Un vizio è cosa capitale: se una macchina o qualche altro istrumento ha un vizio, non può servire all'uso. Moralmente parlando questi tre vocaboli ritengono lo stesso valore e la stessa distanza gli uni dagli altri. Imperfezione fa sempre ricorrere all'idea la nozione di perfetto, dalla quale una qualche imperfezione nel soggetto pare lo tenga poco distante. Difetto è parola e cosa più usuale: ognuno ha i suoi difetti, e talora difetti gravi, cui l'uomo è portato, tante volte più che non dovrebbe, a compatire, perchè ha bisogno di una consimile indulgenza. Ogni vizio va ripreso o corretto: se però si compatiscono i difetti, i vizii non si hanno da tollerare: l'uomo dabbene non farà lega coi viziosi, perchè i loro esempi e le loro parole sono contagiose. La mancanza è un difetto assoluto, materialmente parlando: i soldati non potevano più tirare per mancanza di polvere: e prima non colpivan giusto per difetto della stessa. Mancanza, moralmente, è più di mancamento: i genitori puniscano le mancanze dei figli, ma sappiano condonare all'inesperienza i mancamenti proprii di quell'età, e ne li correggano col farglieli soventi avvertire, ma con dolcezza. Vizio talvolta si dice per abituale difetto, per abitudine anche semplicemente non bella: molti ragazzi hanno il vizio di guardare nel moccichino quando s'hanno soffiato il naso. Ma a parlare più propriamente, i difetti dell'uomo son causa di molti suoi mancamenti; i vizii contratti lo precipitano in mancanze e in colpe gravi. Nel vizio pare ricorra più la volontà; nel difetto, l'istinto, il temperamento, l'inclinazione naturale: vizio di giuocare; difetto di parlar forte, troppo in fretta, o simili. [immagine] |
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