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Informazioni utili online sulla parola italiana «menare», il significato, curiosità, coniugazione del verbo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Menare

Verbo

Menare è un verbo della 1ª coniugazione. È un verbo regolare, transitivo. Ha come ausiliare avere. Il participio passato è menato. Il gerundio è menando. Il participio presente è menante. Vedi: coniugazione del verbo menare.

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di menare (portare, condurre, trascinare, rinviare, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani

Informazioni di base

La parola menare è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti.
È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (rane). Divisione in sillabe: me-nà-re. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con menare per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Menare per il naso è praticamente come dire prendere in giro.
  • Per menare il bestiame al pascolo, i pastori utilizzano un sentiero che passa dietro a casa mia.
  • Quando fa questi discorsi, mi scatena la voglia di menare le mani, così devo contare fino a dieci per mantenere la calma.
Citazioni da opere letterarie
Sulle frontiere del Far-West di Emilio Salgari (1908): Mentre i negri tenevano ferme le due caballade, John armatosi di scure si era portato, seguito dai due scorridori, sotto il ponte che in quel momento veniva valorosamente difeso dai due figli del colonnello, ed aveva cominciato a menare colpi formidabili contro le traverse che collegavano la palizzata e contro i tronchi principali.

L’assassinio di via Belpoggio di Italo Svevo (1890): Antonio lo aveva pregato di tenergli per un istante quel pacco di banconote. Poco dopo, quando Antonio gliene chiese la restituzione a lui balenò alla mente l'idea che ben poca cosa lo divideva dalla proprietà assoluta di quel pacco: La vita di Antonio! Non ne aveva ancor ben concepita l'idea che già l'aveva posta ad esecuzione e si meravigliava che quella idea che ancora non era una risoluzione gli avesse dato l'energia di menare quel colpo formidabile tale che dello sforzo si risentiva nei muscoli del braccio.

I Malavoglia di Giovanni Verga (1881): — Non lo vedete che si servono di voi come di un burattino? — gli diceva sua figlia Betta coi pugni sui fianchi. — Ora che vi hanno messo nell'impiccio vi voltano le spalle, e vi lasciano solo a sgambettare nel pantano; ecco quel che vuol dire farsi menare pel naso da quell'imbroglione di don Silvestro.
Espressioni e Modi di Dire
  • Menare il can per l'aia

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per menare
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: cenare, menate, mentre, minare, ménage, penare.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: denari, denaro, renard, senari, tenari.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: mene, mere, mare.
Parole con "menare"
Finiscono con "menare": dimenare, rimenare, malmenare.
Parole contenute in "menare"
are, mena. Contenute all'inverso: era, rane.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "menare" si può ottenere dalle seguenti coppie: menomi/nominare, mesta/stanare, mesto/stonare, metallo/tallonare, menti/tiare, mentore/toreare, menai/ire, menata/tare.
Usando "menare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: armena * = arre; dimena * = dire; gomena * = gore; lume * = lunare; * areata = menata; * areate = menate; * areato = menato; orme * = ornare; frame * = franare; freme * = frenare; * rendo = menando; * resse = menasse; * ressi = menassi; * reste = menaste; * resti = menasti; * aretina = mentina; * aretine = mentine; stame * = stanare; torme * = tornare; allume * = allunare; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "menare" si può ottenere dalle seguenti coppie: mero/ornare, menerà/areare, menata/atre, menato/otre.
Usando "menare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erta = menata; * erte = menate; * erto = menato; * erge = ménage.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "menare" si può ottenere dalle seguenti coppie: amen/area, ramen/arerà, amena/rea.
Usando "menare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ramen = arerà; arerà * = ramen.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "menare" si può ottenere dalle seguenti coppie: mena/area, menata/areata, menate/areate, menato/areato, mene/aree, mentina/aretina, mentine/aretine, menai/rei, menando/rendo, menasse/resse, menassero/ressero, menassi/ressi, menaste/reste, menasti/resti, menate/rete.
Usando "menare" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: lunare * = lume; ornare * = orme; franare * = frame; * tiare = menti; * stanare = mesta; * stonare = mesto; stanare * = stame; tornare * = torme; allunare * = allume; arre * = armena; dire * = dimena; gore * = gomena; * nominare = menomi; infornare * = informe; * toreare = mentore; * tallonare = metallo; menomi * = nominare.
Sciarade incatenate
La parola "menare" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: mena+are.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "menare" (*) con un'altra parola si può ottenere: ed * = emendare; fot * = fomentare; ceti * = cementarie; argot * = argomentare; parlati * = parlamentarie; testati * = testamentarie; medicati * = medicamentarie.
Quiz - indovina la soluzione
Definizioni da Cruciverba: Lo è l'atteggiamento del menagramo, Non va menato per l'aia, Lui o lei nel ménage, Lo altera il mendace, Il mendicante di Itaca.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Condurre, Guidare, Menare, Dirigere, Avviare - Condurre ha in sè l'idea di autorità, o almeno di superiorità, e vale Andar con altrui per cammino, affine di farlo arrivare dove dee andare. - Guidare è accompagnare altrui per insegnarli la via. - Menare è far si che altri, o con l'arte, o con la forza, venga teco in alcun luogo. - «Lo presero e lo menarono in prigione.» - L'accennare altrui per qual verso debba ire per giungere colà dove vuole, quello è Dirigere: e si trasporta a cose morali e di studio. - Avviare è il mostrare altrui quel è la via che dee tenere, e fargli fare in quella i primi passi. Anche questo si trasporta al morale. - «Lo avviò negli studi di logica.» [immagine]
Aggirare, Circuire, Avviluppare, Imbrogliare, Impappinare, Menare a spasso, Pigliar a godere - Aggirare è L'ingannare altrui, dandogli a vedere il falso per via di lunghi e artificiosi ragionamenti; che si dice Avviluppare quando tali ragionamenti son più abbondanti e più frequenti, per modo che sopraffanno e fanno smarrire il discorso. - Imbrogliare è l'Ingannare, non solo con discorsi, ma con falsi documenti, e con false promesse. - Impappinare è voce plebea, ma efficace: suona l'Ingannare altrui sopraffacendolo con discorsi, promesse e atti diversi tra sè contrarii, per modo che non sappia trovar via da schermirsi. - Menare a spasso è modo familiare, e dicesi quando uno dà a vedere altrui il falso, lo alletta con vane promesse, lo loda per giuoco, si finge innamorato, o simili, e lo stesso significa Pigliare a godere che però si restringe solo alle simulate lodi o al motteggiare continuo. - Circuire poi è Lo stare attorno ad uno o per ingannarlo o per tirarlo al nostro proposito con arti meno che oneste.

Aggirarsi, Avvilupparsi, Impappinarsi, Imbrogliarsi, si usano anche riflessivi, e significano diversi gradi della confusione della mente nell'operare o nel parlare, secondo le diverse cagioni da cui è mossa, conforme a ciò che si è detto di sopra. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Condurre, Guidare, Menare, Dirigere - Conduce chi si fa capo; guida chi si fa maestro; dirige chi ha forza e cognizioni sufficienti: menare è condurre per mano. Chi conduce è parte attiva della spedizione; chi guida insegna il cammino, nè si occupa della riuscita, nè d'altro; chi dirige può farlo mediante istruzioni e ordini opportuni stando fermo al suo posto. L'uomo si agita e Dio lo conduce, disse un uomo di spirito; se a guida delle nostre azioni prendessimo le eterne verità, non potremmo a meno d'indirizzarci nella via della perfezione. Dirigere è quasi condurre rettamente. I confessori chiamansi direttori delle anime; chi è capo di un istituto ne è il direttore o rettore: l'idea di rettitudine è sottintesa in esso; e perciò tante volte a qualche direttore poco scrupoloso si sostituisce una direzione; guardate mo! eppure anche questa alcune volte travìa. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Menare - V. a. e N. ass. per ell. Secondo i diversi suoi significati che si verranno sponendo.

E propriamente vale Condurre da un luogo all'altro. (Tom.) Menare da Mino, che dicevasi in prima del condurre il gregge, od un solo giumento. Exod. Cumque minasset gregem in interiora deserti. Fest. Agasones, equos agentes, idest minantes. E anche in Apul. O perchè si spingono innanzi le bestie tarde con le minaccie (minis), o con la mano; poichè, siccome da Mano venne Minister, così forse Mino. Dall'origine sua traviato, discese a nuove significazioni moltissime questo verbo, e perdette la sua primiera; poichè non direbbesi mai Meno un asino, per dire: Lo spingo innanzi. Ma potrebbesi ben dire: Tu meni questa vacca al mercato; Egli mena quella giovenca al macello. – Menare il cavallo per la cavezza. Dial. S. Greg. M. 1. 4. (C) Mandisi, se vi piace, alcuno che vel meni, e rappresenti dinanzi. Bocc. Nov. 8. g. 2. Comandò ad uno de' suoi famigliari, che nella sua casa il menasse. E Intr. g. 4. p. 3. Perchè non mi menate voi una volta a Firenze? E nov. 9.g. 9. Perchè non t'ingegni tu di menarlo bene, e pianamente? Dant. Purg. 23. Che quella voglia all'arbore ci mena Che menò Cristo lieto a dire Elì. Petr. Son. 33. part. II. Ove ancor per usanza Amor mi mena. Cas. Lett. 61. Potrà menare il Barbadori, e chi altri le piacerà.

T. † Sinc. poet. Merrò per Menerò. D. 2. 7. e B. Col. Lett. 47. Merrenti. E 2. 31. Ti merremo. [Val.] Fortig. Ricc. 19. 9. Vo' andare in Cafria, e voi mi ci merrete. T. Machiav. Leg. Com. v. 2. p. 276. Merrà.

[Camp.] D. 3. 21. Or voglion quinci e quindi chi rincalzi Li moderni pastori, e chi li meni, Tanto son gravi, e chi diretro gli alzi.

2. [Camp.] Per Trarre l'un l'altro insieme. D. 1. 5. E tu allor gli prega Per quell'amor che i mena, e quei verranno. E 2. 30. Alcun tempo 'l sostenni col mio volto; Mostrando gli occhi giovinetti a lui, Meco 'l menava in dritta parte vôlto.

3. Parlandosi di cavalli, o sim. vale Tirare. Cr. 9. 59. 3. (Man.) Molti sono che gli usano (gli asini) a menar la carretta.

4. [Val.] Di cosa. Tesorett. 20. 8. Come Ventura mena La ruota in falsa parte, Ti mando in queste carte Salute e 'ntero amore.

5. Vale anche Condurre per forza. M. V. 9. 75. (C) Messer Giovanni mandò di sua gente per prendere un de' Bentivogli, il quale, essendo bene accompagnato, si contese, e non se ne lasciò menare.

E fig. Bocc. Nov. 8. g. 2. (C) Mentrechè la fortuna in questa guisa… il conte di Anguersa e i suoi figliuoli menava, avvenne che… Franc. Sacch. nov. 74. (M.) Messer Bernabò quanto più il vedea diguazzare, più dicea: Di' pur oltre, ch'io t'intenderò bene. Brievemente il menò quattro ore a questa maniera.

T. Menar prigione, in cattività, in ischiavitù. Lat. Captivum ducere.

[Camp.] D. 1. 5. La bufera infernal, che mai non resta, Mena gli spirti con la sua rapina (Paolo e Francesca nella bufera infernale). = Fav. Esop. R. 24. (M.) Li ricchi malvagi uomini… per alcuna cagione, che possano apporre o trovare, sì gli corrono addosso, e menanlo a piato, e a briga.

6. E trasl. Stor. Barl. 42. (M.) Pianamente si pensò in che maniera potesse menare sua signoria insino alla sua fine.

Petr. canz. 6. 4. part. I. (C) Dolor, perchè mi meni Fuor di cammino a dir quel ch'io non voglio? T. Prov. Tosc. 260. Temperanza t'affreni, e prudenza ti meni. [Camp.] D. 3. 4. Perocchè sua malizia Non ti potría menar da me altrove. E intendi: Non ti potrebbe allontanare dalla teologica dottrina.

7. Menare, parlandosi di strade, o sim., come La tal strada mena al tal luogo, vale Che per essa si va al tal luogo. Stor. S. Onofr. 149. (M.) Presi la via che menava in Egitto. Amet. 44. (C) Egli avea d'intorno di sè per tutto pianissima via, non d'altra larghezza che quella, che noi qui dimoranti diritta mena al tempio. Tass. Ger. 17. 1. Gaza è città della Giudea nel fine, Su quella via, che in vêr Pelusio mena.

8. Detto di acqua, per Condurla. Cr. 1. 9. 1. (Man.) Quando l'acqua si vuole per alcun condotto menare, bisogno è che si meni per condotto murato.

In altro senso d'acqua corrente, delle cose che porta seco. Bern. Rim. 1. 16. (C) Così a questo corpaccio del mondo, Che per esser maggior più feccia mena, Bisogna spesso rasciacquare il fondo. Vegez. 157. (M.) Si toglie l'acqua del mare, e menasi per vaselli. Cronichett. d'Amar. 101. Avea una fontana d'acqua in Trastevere, e la notte che Cristo nacque menò olio in grande abbondanza, e corse insino al Tevere.

9. [Val.] D'atti esteriori. Tesorett. 14. 47. I vidi… La donna coronata… Che menava gran festa.

10. Per Condurre, Trattare, Tramare. Bocc. Nov. 10. g. 8. (C) Pensossi di voler molto cautamente menar questo amore. M. V. 6. 10. E non potendo menare eglino questo, perchè erano sospetti, il faceano menare a un messer Andrea Giudice. G. V. 7. 58. 1. (M.) Non perchè egli sapesse, nè avesse scoperto il tradimento che Messer Gianni menava col Pallialoco, e col detto Papa, ma sapea… Fav. Esop. 3. 93. Per questo assempro dice lo Savio, che niuno non dee menare tradimento, ma dêe andare dirittamente. Dant. Inf. 27. Gli accorgimenti, e le coperte vie Io seppi tutte, e sì menai lor arte, Che al fine della terra il suono uscíe.

11. Per Indurre flusso morboso. Cr. 5. 48. 16. (C) Che procede… per acuità di medicina, quando menasse disordinatamente. E 6. 4. 1. Certi lo cuocono al fuoco; e questo cotale è men lassativo, e mena più dolcemente.

† E fig. Ambr. Furt. 5. 5. (M.) La medicina ha menato bene: non dica più alcuno, che gl'incanti non vagliono.

12. Per Generare delle piante. Secondo l'immag. del lat. Ferre, Producere da Ducere. Non com. Cr. 5. 12. 6. (C) Deesi procurare, che 'l pedale si divida in molti rami, e vettucce, le quali menino, e producano il frutto. [Garg.] Gucc. Viag. p. 312. È terreno sterile che niente mena di frutti. [Camp.] Metam. I. La terra non arata menava (ferebat) le biade. T. Prov. Tosc. 33. Terra nera, buon grano mena.

D'animali. Tes. Br. 3. 2. (C) E quelli pesci, ch'egli mena, non possono vivere in altro luogo. Bern. Rim. 98. Sta presso un lago, che mena carpioni, E trote, e granchi, e sardelle, e frittura. Fr. Giord. 63. (M.) La sua carne (d'Erode), corrompendosi, menava vermini.

13. Per Cagionare. T. Prov. Tosc. 181. Aria rossa da sera, buon tempo mena.

T. Prov. Farfalla nera ventura ne mena.

[A.Con.] Il padule di Bientina mena fin qui aria cattiva.

14. Per Agitare, Muovere, Commuovere, Dimenare, e sim. Ovid. Pist. 198. (C) Questo non puoi tu negare, perciocchè la Dea Diana v'era presente, e tenne a mente le tue parole, e parve ch'ella menasse il capo, quando ricevette le sue promesse. M. Aldobr. La biacca, e l'aghetta sieno trite, e molto menate nel mortajo coll'aceto, e coll'olio rosato. But. Purg. 18. 1. Diceva forse mormorando, e menando le labbra. Cr. 9. 14. 3. Non si deono menare i detti setoni, se non passati due giorni. Guidott. Rett. 96. (M.) Comincerà questi a cantare con una voce fioca, e sconciamente menerà le anche, i piedi, e le mani quando verrà a ballare.

T. Prov. Tosc. 248. Chi ha del panno, può menar la coda (perchè la ricuopre sotto all'ampiezza delle vesti).

Ell. [Fanf.] Fag. Rim. II. 197. Anzi i navicellai erano un pajo Uno a poppa uno a prua, s'io ben fo il conto, E ognun menava come un berrettajo.

15. Per Portar via, Dissipare. T. Prov. Tosc. 144. Parole da sera, il vento se le mena. (La sera non è fatta per le faccende, ma per la conversazione, dove le parole portano meno a contenenza.) [G.Capp.]

16. [Camp.] Per Mostrare la via, Lasciarla vedere. D. 1. 1. Vestite già de' raggi del Pianeta Che mena dritto altrui per ogni calle.

17. Per Muoversi, Agitarsi. Vit. SS. Pad. l. 3. (M.) Li quali (arbuscelli) uno venterello faceva dilettevolmente menare. Bocc. Ninf. Fies. St. 79. Quando sentii e vidi menar foglie Di quercioletti freschi.

18. Condurre, fig. Fr. Giord. 205. (M.) Vedean cose adivenire, che parean loro ingiuste e ree…, però non credettero, che fossero menate per giustizia. Din. Comp. lib. 3. (Mt.) Perchè i Bianchi e' Ghibellini si proposero lasciarsi menare a' Neri.

Rifl. [Camp.] D. Conv. I. 2. Ancora del non potere e del non saper bene sè menare, le più volte non è l'uomo vituperato.

19. [Val.] Dicesi comunem. Mena mena, come Dalli dalli, per accennare continuazione di nojosa azione. Fortig. Ricc. 22. 92. E mena mena Lo spezza sì, che quasi fanne arena.

20. [Camp.] † Menare alcuno, per Condurlo al proprio servigio con pattuita mercede. Bib. Mat. 20. Trovò altri che stavano, e disse a loro: Perchè state voi qui tutto dì oziosi? E dissero a lui: Perciocchè niuno uomo ci ha menati (nemo nos conduxit).

21. Menare un pugno, o altro colpo, o Menare ass., vale Percuotere. Filoc. 2. 284. (C) Ma non voglio che tu però meni molti colpi. M. V. 9. 59. E menatogli un altro colpo in sul capo, l'abbattè del cavallo. Ar. Fur. 12. 50. Nè mena botta, che non vada piena. E 39. 50. Ad Olivier che troppo innanzi fassi, Menò un pugno sì duro, e sì perverso, Che lo fe' cader pallido, ed esangue. Fir. As. 69. lo gli menai con salda mano un colpo con tanta felicità, che io lo distesi per terra.

T. Menare una bastonata, uno schiaffo (lat. Alapam ducere). Bern. Orl. 38. 14. Calci e pugna le mena e non ischerza.

T. Ass. Comincia a menare (busse).

[Mor.] Mena che io meno.

T. Per molto menare o di pugna o di bastonate. Una volta Francesco venne alle mani con un prepotente; e lì, mena che io meno, gliene dette tante che non si può nemmen dire.

Reciproco. Ott. Com. Inf. 20. 368. (M.) Sì inimichevolmente si menarono, che amendue rimasero morti in sul campo.

22. Menare a braccia vale Sostenere, o Reggere sulle braccia chi non può reggersi da se medesimo. Ovid. Pist. 13. (C) E così ne fu menato a braccia dalli suoi famigli.

23. Menare a capo, Menare ad effetto, per Finire, Effettuare. Introd. Virt. (C) Ed egli menerà a capo tutti vostri intendimenti. Bocc. Nov. 7. g.3. La quale con giusta bilancia tutte le sue operazioni mena ad effetto. Lasc. nov. 1. Can. 2. pag. 21. (M.) Pensando come più acconciamente menar potesse ad effetto i suoi pensieri.

24. Menare a distruzione vale Distruggere. Ar. Fur. 16. 59. (M.) L'esercito Pagan, che intorno piove, Taglia, ed occide, e mena a distruzione.

25. Menare a fine vale Condurre a fine, Mettere in esecuzione. Fr. Jac. Tod. 3. 9. 41. (C) Vuol con perfezion menare Ogni cosa al suo bel fine.Alam. Gir. 4. 19. Così promett'io, disse, al terzo giorno Di ritornar, se menar posso a fine Quel, ch'io disegno.

26. † Menare allegrezza vale Rallegrarsi. Giachett. Mal. cap. 212. (M.) Il vegnente dì l'ammiraglio del re di Raona con sua armata su per lo Farro, menando grande allegrezza.

27. Menare a mano. Condurre con mano, o preso con mano. (V. A MANO, § 5.) Ott. Commen. Dant. 1. 509. (Gh.) Atamas (Atamante) divenne sì fuori di sè, che, vedendo la sua moglie Ino menare due figliuoli a mano,… parendogli che la moglie fosse una leonessa, e i figliuoli due leoncini, gridò,…

28. Menare a maturità vale Maturare. Cavalc. Espos. Simb. 1. 195. (Man.) L'arbore in su la via non mena suoi frutti a maturità di gran virtù.

29. Menare a morte vale Far morire. Petr. Son. 19. part. III. (M.) Ira è breve furor, e chi nol frena, È furor lungo, che il suo possessore Spesso a vergogna, e talor mena a morte. E 207. part. I. (C) Menami a morte, ch'i' non me n'avveggio.

Per estens. Ric. Mal. cap. 6. (M.) Ma Ettore, capitano de' Trojani, menava sì a morte i Greci, e da tal parte, che… E cap. 7. Non pensò giammai se non come potesse menare a morte, e a distruzione la città di Troja, e di uccidere Ettore sopra ogn'altro desiderio. E cap. 11. Ritorneremo a dire come la città di Fiesole fue distrutta, e menata a morte.

30. T. Menare a spasso, Deludere, o Cercar di deludere, tirando in lungo le cose promesse o debite comecchessia.

31. Menare a tondo, in vece di Menare la mazza tonda. V. MAZZA. M. V. 10. 102. (C) Menarono a tondo guastando, e consumando ciò ch'era in quella.

32. T. Menar buono. Concedere vero, o condiscendere come a cosa non cattiva, ancorchè non si voglia riconoscere la piena verità nell'uno, nell'altro l'intera bontà. = Salvin. Pros. Tosc. 1. 507. (C) Mal fanno quei giovani, che rapiti in soverchia ammirazion del maestro… menano buono ogni suo detto, senza niente aggiugner del loro. Rucell. V. Alb. 3. 9. 116. (C) Io sì vi meno buono il vostro detto, ma non niego già che…

Menar buono, per Bonificare, Conteggiare i danari, o il credito che si pretende. Car. Lett. Farn. 2. 70. (Man.) Si vedrà di qua, che questo è menato buono in altre parti.

33. † Menare cortesia, vale Fare atti di gentilezza e di cavalleria. Franc. Barb. Regg. Donn. 137. (Man.) Lungo tempo messer Ugolino fece d'arme, e menò cortesia per una sua donna con molte altre donne e cavalieri.

34. Menar delle calcagna, detto di chi è a cavallo, vale Dar di sprone. Ar. Fur. 1. 17. (C) Che quanto può menar delle calcagna, Colei lo caccia al bosco, e alla campagna.

35. Menar di punta. Ferire di punta. Ar. Fur. 30. 63. (C) Mena di punta, e drizza il colpo crudo, Onde gittato avea colui lo scudo.

36. Menar donna, o moglie, vale Pigliar moglie. Non com. T. Lat. Uxorem ducere. = Din. Comp. 1. 3. (C) Ordinarono ucciderlo il dì menasse donna. Cron. Morell. 240. Era stato in matrimonio circa a dieci anni, e mesi sei: menò moglie a dì 18 gennajo 1365. Circ. Gell. 3. 132. Dovrebbesi piuttosto usare, e così vorrebbe il giusto, che il marito, quando el mena moglie, mettesse all'incontro tanti danari, quanti gli dà la moglie per dota. [Tor.] Mont. Pers. volg. 1. 2. Felice Nerio che mena già la terza moglie.

Più o meno ass. Bocc. Nov. 10. g. 2. (Mt.) La quale il giudice menata con grandissima festa a casa sua,… E nov. 1. g. 5. Deliberarono che quello medesimo dì, che Pasimunta menasse Efigenía, quello Ormisda menasse Cassandra. E 10. g. 10. La quale io intendo di tor per moglie, e di menarlami fra qui a pochi dì a casa. Amm. Ant. 35. 4. 3. In una contrada è usanza, che la nuora il dì seguente, che è issuta menata, domanda la pentola in presto dalla suocera, ed ella incontanente gliela niega. Salvin. Odiss. 449. Savia Penelopea, non te costui Essere per menare ci pensiamo, Nè men convien. [Camp.] Metam. II. Perchè non la mena egli, cacciata via Junone? (Cur non ducit, expulsa Junone?) E Lib. IX. Saturno menò Opa, mescolata a lui di sangue (duxit Opim).

37. † Menar duolo di alcuno. Rimpiangerlo. Volg. Fit. Liv. l. 2. c. 4. (Mt.) Ma più grande onore li fece il pianto e il duolo che tutto il popolo menò di lui.

38. Menar festa d'una cosa vale Farne festa. Non com. Guid. G. 7. 2. (M.) O disavventurati Trojani, perchè menate voi festa delle nozze di Paris?

39. † Menar figliuoli vale Portare, Far figliuoli. Franc. Sacch. Nov. 207. (M.) Abbiamo una reliquia, la quale ha una grandissima virtù a fare generare le donne che non menano figliuoli.

40. † Menar gioja, Gioire. Mil. M. Pol. 45. (M.) Quando il Gran cane seppe che gli due fratelli venivano, egli ne menò grande gioja. Sagg. Rim. ined. 21. (Man.) Quando l'aria rischiara, e rasserena… Ciascun amante gran gioja ne mena Per lo soave tempo che s'avanza.

41. † Menar guerra. Guerreggiare. S. Agost. C. D. Pred. (C) Era quel tempo, quando Roma essendovi entrati i Goti, che menavaao guerra contro il re Alarico, fu rotta. Bus. 255. Gli cittadini di quella con loro senno e forza, e malizia d'un cittadino di Roma, appellato Catellina, menarono a un tempo grande guerra a' Romani.

42. Menare i giorni, i dì, la notte, e sim. Passarli, Consumarli. Fiamm. 2. 1. (C) Mentrechè io, carissime donne, in così lieta e giojosa vita menava i giorni miei, poco alle cose future pensando, la nemica fortuna a me di nascoso temperava i suoi veleni. [Val.] Lanc. Lett. Etrur. 1. 105. Io non dubitai che il dì tutto, e grandissima parte della notte, tu menassi senza sonno. E Eneid. 9. 503. La notte senza sonno menano.

43. Menare il can per l'aja vale Allungarsi nel discorso con mescolarvi cose, che non fanno a proposito. Varch. Ercol. 94. (C) D'uno che favella favella, e favellando con lunghi circuiti di parole aggira sè e altrui, senza venire a capo di conclusione nessuna, si dice: e' mena il can per l'aja. Malm. 6. 94. Mentre costui ad ogni cosa appella, E co' suoi punti mena il can per l'aja.

44. [Cont.] Menare il mantice. Alzarne il palco soffiante e lasciarlo ricadere a tempo. Biring. Pirot. VII. 5. Menando li mantici e infocando il carbone… Garz. T. Piazza univ. 246. Menare i mantici, o a braccio, o ad acqua, dare fuoco buono per fonderla. Cit. Tipocosm. 493. Il menar i mantici, sonar organi, mutar registri.

[Cont.] Dell'istromento che lo agita a macchina. Florio, Metall. Agr. 312. Parte di dietro de la fucina: la quale tiene i mantici, i lor sedili, la machina che manda in giù i mantici, e l'instrumento che gli mena.

45. Menare in servaggio. Condurre schiavo. G. V. 7. 128. (C) Giovani, garzoni e pulcelle e donne assai furono violate villanamente da' Saracini e menate in servaggio. E cap. 144. Giovani, uomini, e donne menarono in servaggio.

46. T. Menare la danza. Guidare i passi altrui, co' passi e col canto. = Bocc. Nov. 10. g. 1. (C) Comandò la Reina che una danza fosse presa; e quella menando la Lauretta, Emilia cantasse

Menar la danza, trasl. per Essere il principale in alcun trattato, maneggiandolo a suo senno. Salv. Granch. 1. 2. (C) Il Granchio è quelli che consiglia; il Granchio è quelli che fa,…; In somma il Granchio mena tutta la danza.

47. Menar la lingua contro alcuno. Dirne male. S. Agost. C. D. 1. 1. (M.) Non potrebbono oggi menare la lingua contra di lei, come fanno.

48. Menar la macina vale Girarla. Cr. 9. 63. 3. (Man.) Alcuni sono che non gli scelgono (gli asini) per altra cosa, che per portar pesi, e altri acciocchè menino le macini.

49. Menar la mazza tonda vale Trattar senza rispetto ognuno a un modo. V. MAZZA.

50. [Val.] Menar l'anche. Camminare di buon passo. Non com. Buonarr. Ajon. 2. 3. E con gli altri mi metto a menar l'anche.

51. T. Menare la sferza, la frusta, e sim., Dimostrare severità più o meno passionata in parole o in fatti.

52. Menare la vita. Vivere. Gr. S. Gir. 1. (C) E signore di tutti coloro, che buona vita menano. Alam. Gir. 19. 42. Potrete in questa selva derelitta Menar la vita in stato sì rio? Belc. Vit. Colomb. C. 223. (M.) Compare, levatevi di qui, perocchè le vostre parole sono bugiarde, perocchè la vita mia è stata miseramente menata.

† In questo senso fu detto anche Menarsi la vita. Sallust. Catell. 58. (Man.) Coloro li quali sono bassi, e menansi la vita senza grandi onori e fama, se fanno perire alcun malfatto, pochi lo sanno che lor fama e lor ventura sono eguali.

53. Menar le gambe vale Fuggire. Buon Fier. 1. 5. 8. (C) Vedeste voi, compagni, Che bel menar di gambe? (Qui a modo di sost.)

54. Menar le mani. Combattere. Alam. Gir. 8. 29. (C) Quando sarete nella schiera folta, E che tutti verran per farvi offesa, Menate ben le mani. Bern. Orl. 4. 63. Dov'è Grandonio, e quei quattro Indïani, E fuora e dentro si mena le mani. Car. Eneid. 2. 518. Alfin risolvo, Raunati i compagni, avventurarmi, Menar le mani, e nella rocca addurmi. [Tor.] Vett. P. Colt. Uliv. 10. Hannibale, che sperava che i suoi havessero a combattere et menar le mani quel giorno, fece, che si unsero prima che egl'uscissero de gl'alloggiamenti, al fuoco, et confortarono le membra coll'olio.

Menar le mani, per Affrettarsi, Studiarsi di far checchessia. Cecch. Esalt. Cr. 4. 6. (C) Che s'egli impanca a desco, Mena le mani come un berrettajo. Mann. 10. 53. Mena le man, ch'e' pare un berrettajo. [Tor.] Red. L. Mor. 57. Dottor mio, mi conviene menar le mani, perchè son solo, e senza ajuto veruno, e bisogna ch'io faccia ogni cosa da per me da capo a piedi.

Menar le mani ha altri significati, di che V. MANO.

Menar di mani. Battere, Bastonare. Ar. Sat. 5. (M.) Questi animai (le donne)… Corregger non si puon sempre con sdegno, Nè al mio parer mai non menar di mani.

Menar di mani, ass. per Ferire. Cron. Strin. 130. (M.) Il primo colpo fu nella collottola, e coll'ajuto di Lorenzino Cavalcanti, che fu ferito nel braccio quando menavano a Lorenzo, egli entrò…

55. † Menar l'orso a Modena, prov. che vale Mettersi a impresa da non ne trarre onore, nè guadagno. Fir. Disc. Lett. 322. (C) Voglio che entrambi noi ci ridiamo di costui, il quale, a dirti il vero, mi par, secondochè si dice, che egli abbia tolto a menar l'orso a Modena. Cecch. Spirit. 1. 2. Al mal anno che giunga a quello stiavo poltrone… Io ho tolto a menar l'orso a Modena.

56. Menare malamente alcuno. Farne aspro governo, o sim. Più com. Malmenare. Pecor. g. 25. n. 2. (Mt.) E fu sì forte l'assalto de' Tedeschi, che malamente menavano i Francesi.

57. † Menare orgoglio, fierezza, crudeltà, e sim. vale Inorgoglire, Divenire orgoglioso, fiero, crudele. Rim. ant. M. Cin. 52. (C) Quando è con voi quella, che orgoglio mena, Ferezza e crudeltà verso colui. Cron. Morell. 230. E già agli Ubaldini tolte assai delle loro fortezze, comechè ancora ne tenessono assai, ed in spezialità Monte Accinico, per la quale fortezza menavano gran rigoglio. Nov. ant. 99. 5. E vide Tristano, che menava così grande duolo. Ninf. Fies. 329. Avrebbon fatto le pietre e gli albori Sol per pietà di lor menar dolori. Stor. Barl. 72. (M.) Quando Barlaam vide lo pianto che Giosafatte faceva, levasi suso, volendosi togliere lo dolore che egli menava. Red. Son. 16. Chi è costui, che tanto orgoglio mena?

58. Menar per bocca, vale Sparlare. Vit. S. Gio. Batt. 238. (M.) Oggimai potremo noi mettere mano in quest'uomo, che ci ha cotanto menato per bocca. Alleg. 240. Ogni e qualunque…, che sciocca Abbia, o burlando, o maliziosamente, In qualsivoglia luogo, alcun presente, Menatosi per bocca Il Fabbro siciliano.

59. Menare le lunghe, in lungo, per la lunga, † per lunga, a † lunga, † in lunga, o sim., vale Mandare in lungo. G. V. 11. 44. 1. (C) Parendo a' Fiorentini, che messer Mastino, e messer Alberto della Scala gli menassono per lunga. Bocc. Nov. 5. g. 2. Postisi a cena,…, astutamente quella menò per lunga infino alla notte oscura. Pallad. Febbr. 12. Questi che sono troppo in sommo lasciati…, menanla a lunga. Cecch. Dissim. 4. 9. Ora veggendosi costoro menar da costui per la lunga, e non avendo testimonii da poterlo costrignere, hanno pensato al fatto loro,… Ar. Supp. 4. 8. La differischino (la causa) E giorni e mesi, e tanto in lungo menino, Che stanco alfin di spese, affanni, e strazii Brami accordarsi teco il tuo avversario.

60. Menare per il naso, pel naso, fig. Aggirare, Dare ad intendere. Cavalc. Med. cuor. 242. (C) l quali il diavolo mena per lo naso di vizio in vizio, e di male in peggio. Salv. Granch. 2. 4. Ella sare' la prima volta, ch'io T'ho menato pel naso come un bufolo? Gal. Sist. 105. Vuol esso menar lui pel naso, e farlo dire a suo modo.

61. Menar per parole vale Mandare in lungo. Meno inusit. G. V. 6. 24. 2. (C) Vedendosi il Papa menare per ingannevoli parole, a danno, e vergogna di sè, e della Chiesa, divenne più nimico di Federigo. E 11. 136. 3. E così feciono, dilatando, e menando il Re per parole (così ne' testi a penna). Vit. SS. Pad. 2. 215. (M.) Aspettando quel buono uomo la predetta quantità d'oro, e quel signore pure promettendogliele, e menandolo per parole,… S. Cater. Lett. 205. n. 4. (Mt.) E ora pare, con molta ingratitudine vogliate trattar lui, menandolo per parole, come si fa a' fanciulli.

Menare uno con parole. Aggirarlo. Din. Comp. lib. 8. (M.) Menarongli tanto con parole, che i Bianchi furono consigliati si riducessero in casa i Cavalcanti.

62. † Menar preso, o piuttosto Prigione. Coll. SS. Pad. 21. 1. 284. (Man.) Io veggio un'altra legge… menarmi preso nella legge del peccato. (Qui in senso morale.)

63. † Menare smanie. Far pazzie. Bocc. Nov. 2. g. 8. (C) Ne 'nvaghì sì forte, che egli ne menava smanie. Sen. Ben. Varch. 6. 30. Dicendosi in questo modo molte cose da ogni lato, le quali lui, che per troppo stimarsi menava smanie, concitavano, e mettevano su.

64. † Menare sollazzo. Sollazzarsi. Franc. Barb. 370. 24. (M.) Parole assai, che mi eran da voi porte, Trovar, cantar, e sollazzo menare Son tutte omai alla sua fin venute.

65. † Menare sonno. Dormire. Lat. aureo Ducere somnos. Fiamm. 4. 148. (C) Oh come è dilettevole, quanto è grazioso… sopra i nudi cespi menare i lievi sonni!

66. Menare tempesta, parlandosi di venti vale Generarla, Produrla. Sassett. Lett. 96. (Man.) Ma oltre alla tempesta che menano (i venti), succede una novità bellissima.

67. Menar sospiri vale Sospirare. Non com. Ovid. Simint. 1. 38. (Man.) Tu taci, e non rendi risposta a' miei detti, ma solamente meni sospiri dall'alto petto.

68. Menar il tempo. Spendere, Consumare il tempo. Non usit. Sall. Giug. 84. (M.) Anche più tempo menava in cacciare li leoni, e altre fiere. Borgh. Vesc. Fior. 463. Menarono tutto il tempo de' lor Pontificati in gravi e perpetui travagli.

69. Menar trattato vale Aver segreta intelligenza con alcuno. Non com. G. V. 7. 137. 1. (C) Essendo menato un segreto trattato per pigliare la città d'Arezzo per tradimento. E appresso: E venía fornito il trattato; se non che uno, che il menava, cadde d'uno sporto.

70. Menar vanto, vanti. Hor. Pulcra minantem.

71. Menar via vale Condurre alcuno altrove, levandolo dal luogo ove si ritrova. Vit. SS. Pad. 2. 299. (C) Dall'altro lato del fiume venendo un leone, menonne via l'altro fanciullo.

72. Menar vita. Vivere. Cron. Vell. (Man.) Essendole poco rimaso, il detto Piero tristamente menò sua vita.

73. Saper di barca menare vale Sapersi ajutare con arte e destrezza. Salvin. Disc. 2. 201. (M.) La fortuna, soggiunge, dà i suoi beni a chi sa di barca menare (come da noi in modo basso si dice). Per questo nella ritta ha il timon di nave, nella manca il corno della dovizia.

† Sapersi menare vale Sapersi governare, condurre, ecc. Dant. Conv. 56. (M.) Ancora del non potere, e del non sapere bene sè menare, le più volte non è l'uomo vituperato, ma del non volere è sempre.

[T.] Oltre ai Lat. recati più sopra, giova rammentare che nell'idea di Minae, da cui Minare, è sottint., se non minaccia, rimprovero alla tardanza dell'animale che mandasi innanzi: onde Tibullo Stimulo tardos increpuisse boves. E Rimprovero viene da Propero, e il grido di chi mena animali suona sovente severo e quasi cruccioso. Ov. Assuetas minas. Paolo: Agere, ante se pellere, idest minare.

T. Di condurre alquanto violento. S. Ger. nella Volg. Me minavit et adduxit in tenebras. Atti: Minavit eos a tribunali. Tass. Ger. 9. 29. Così feroce leonessa i figli Cui dal collo la coma anco non pende… Mena seco alla preda. Ar. Fur. A strazio mena L'infermo gregge.

T. A noi, però, Menare ha senso più gen.; e congiungesi alle partic. A, In, Da, Di, Per, Con, riguardanti, lo spazio, il tempo, il modo, il mezzo dell'azione. Bocc. Nov. 2. g. 4. Disse costui dove voleva esser menato, e come il menasse era contento.

T. Petr. Son. 113. part. I. Notte 'l carro stellato in giro mena. Volg. Plaustrum ducere.

II. T. Scambiandosi i sensi di Menare e Condurre, perchè Condurre dicesi A soldo, in questo senso segnatam. non è impr. l'immag. diMenare; ma com. non è. Franc. Barb. 303. Meni tu gente a soldo Per tempo freddo e caldo?

III. Quasi fig. T. Bell. Man. 40. Prima vedremo sdegno in cor gentile Al tutto scemo, e il sol colcar là donde Ne mena il nuovo giorno. –Ancora più fig., ma non di buon gusto, e fa sentire le smanie della dominazione. Lor. Med. poes. 2. Ha combattuto dell'imperio, e vinto La Notte, e prigion mena il breve Giorno.

Altre fig. com. T. La via che mena alla Chiesa. Trasl. La via che mena al cielo.

Altro trasl. T. Va dove il suo capriccio lo mena. – Ecco a che lo menarono quelle che parevano semplici leggerezze. Petr. Son. 154. part. I.Rapido fiume che… – Notte e dì meco desïoso scendi Ov'Amor me, te sol natura, mena.

T. Si è già not. Menare per il naso; e diciamo anche pur troppo; Lasciarsi e Farsi menare per il naso; e l'esperienza dimostra che c'è chi si fa menare in quella maniera, e par che richiegga ch'altri da lui richiegga cose indebite; e, fingendo che gli sia fatto forza, crede così risparmiare a sè la vergogna e il rimorso. Ora sempre Per il uaso, no Per lo, nè pel naso.

IV. T. Conserva dell'orig. quand'ha il signif. di Muovere più o men fortemente. [Garg.] Intravagliare il filo, Menarlo con la manca da una parte all'altra a va e vieni sui cannelli da riempirsi di trama (Art. Let. Dial. 184).

T. D. 1. 26., della fiamma in cui si nasconde l'anima d'un frodolento: Indi la cima qua e là menando, Come fosse la lingua che parlasse, Gittò voce di fuori.

T. Morg. 14. 52. E la cutretta la coda menando.

T. Menar le gambe, correre lesto. Salv. Spin. 3. 1. S'io non menavo le gambe, e' m'avevan bello e chiappato.

T. Menar le mani, per offendere e per difendersi, e più in gen. per Guerreggiare anche di lontano, o contendere comechesia. Ciriff. Calv. 3. 76. Date di ciuffo a' padiglion di fatto, E 'l menar delle man non vi rincresca.

T. Ar. Fur. 16. 24. Corre il fiero e terribil Rodomonte, E la sanguigna spada a cerchio mena. – Non com. il seg. Segner. Mann. nov. 14. 3. Il quale è proprio non di un principiante che appena sa menar l'armi, ma di un comandante agguerrito.

T. Menar colpi, Menare un colpo. Bern. Orl. Inn. 55. 58. Non mena colpo che non faccia colta. – Menar colpi di coltello.

Per ell. T. Stor. Ajolf. Presela per lo collaretto, e menavale del coltello. – Menar la frusta, il flagello, lo scudiscio, lo staffile, Esercitare la severità, la maldicenza, la censura in modo maledico e crudele. La frusta, segnatam. dopo il Baretti, suona più triviale; Lo staffile, grossolano; più eletto (se eletto qui può dirsi), Il flagello.

T. Menare pugni. Paolo: Pugnum ducere. Quintil. Colaphum. Stat. Padov. Admenare, ass., colpi con arme.

Ass. [Pol.] Bern. Orl. 55. 48. Dicendo sempre: ladro da catena, Io ti voglio ammazzare; e pur menava. Fam. [L.B.] Dai, picchia e mena, segnatam. di due o più. Anche fig. di sforzi che facciansi per ottenere una cosa o d'incalzare di casi avversi o noiosi.

T. Menare strage. Lat. Agere.

V. T. L'ult. locuz. ci conduce all'altro modo com. Menar rumore, che dice più di Levare; e questo può aver senso migliore. Mena rumore e la pers. e la cosa ch'è cagione del rumore o occasione. Un Mod., non impropriam. Passioni e brighe politiche le quali menan tumulto.

† Anitq. T. Guid. Giud. Ms. Se io menassi gioia od allegrezza, molto mi devereste per folle tenere. Ma vive Menar vanto, Trionfo; lat. Ducere.

VI. Altra fig. T. Del Menar buono, V. sopra, e BUONO. – Col Che. Non gli menano buona ch'egli sia insieme cattolico e amante di libertà.

T. Col La, più fam. Gliela menano buona, Gliele menano tutte buone. Il masc. non porta plur.

VII. Trasl. T. Del tempo, come i Lat. Ducere e Agere. Menare i giorni tranquilli, meno eletto di Condurre, e men pr. Piuttosto Menare una vita noiosa; Trarre una vita infelice.

VIII. T. Altro senso ove i Lat. dicevano Agere e Ducere aff. a Ferre. Lib. Viagg. Un gran fiume che mena sassi grossi.

T. Bern. Son. V. Ha presso un lago che mena carpioni, E trote, e granchi, e sardelle, e frittura.

T. † Anal. al Far acqua; come Ducere ai Lat. è aff. a Assorbire. [C.C.] Bart. E la nave menava tant'acqua, che non bastavano ad aggottare.
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Parole di sei lettere: menabò, ménage, menano « menare » menata, menate, menato
Lista Verbi: meditare, memorizzare « menare » mendicare, menomare
Vocabolario inverso (per trovare le rime): balenare, ribalenare, altalenare, avvelenare, riavvelenare, cantilenare, allenare « menare (eranem) » dimenare, rimenare, malmenare, penare, arenare, barenare, carenare
Indice parole che: iniziano con M, con ME, parole che iniziano con MEN, finiscono con E

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