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Informazioni utili online sulla parola italiana «nomi», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Nomi

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L'amore inciso su un pioppo

Informazioni di base

La parola nomi è formata da quattro lettere, due vocali e due consonanti. Divisione in sillabe: nó-mi / nò-mi.

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con nomi per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Adesso o mi fate tutti i nomi oppure vi porto dal preside!
  • Quando ero piccola giocavo sempre al gioco nomi, cose, città, frutti.
  • È sicuro che qualsiasi siano i nomi che darai ai tuoi figli, questi verranno distorti dai compagni fino all'età adolescenziale.
Citazioni da opere letterarie
La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Chi m'avrebbe fornito il vero vocabolario? Vecchio come sono avrei dovuto prendere un impiego da un commerciante in legnami toscano? Del resto il deposito legnami della ditta Guido Speier & C. non diede che delle perdite. Eppoi non avevo da parlarne perché rimase sempre inerte, salvo quando intervennero i ladri e fecero volare quel legname dai nomi barbari, come se fosse stato destinato a costruire dei tavolini per esperimenti spiritistici.

Nel sogno di Neera (1893): — La nostra aquiletta si fa dolce e buona come una colomba. E quanto bene mi vuole, padre! Mi chiama con certi nomi che io non avrei mai immaginato di poter dire a lei. E questa notte in sogno mi abbracciò stretta stretta! Come erano profondi e caldi i suoi baci! Io non mi mossi per non svegliarla.

Il re nero di Maico Morellini (2011): Il processo al Policlinico fu il primo passo per la sua rinascita. L'intera mastodontica istituzione fu messa sotto accusa, grazie anche ai nomi e ai volti che lui aveva ricordato durante la riabilitazione. Il primo, enorme, risarcimento fu proprio a suo vantaggio. Come si potevano cancellare mesi di tortura? Come poteva essere ripagata una mente stravolta da orrori tali che il proprio cervello non osava neppure ricordarli?

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per nomi
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: domi, noci, nodi, noli, noma, nome, noni, nori, noti, numi, pomi, somi, tomi.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: boma, coma, come, como, comò, doma, domo, domò, home, homo, pomo, roma, soma, some, toma, tomo, uomo.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: noi.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: gnomi, noemi.
Antipodi (con o senza cambio)
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: fimo, limo, mimo, rimo, timo.
Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si può avere: mono.
Parole con "nomi"
Iniziano con "nomi": nomico, nomina, nomine, nomini, nomino, nominò, nominai, nominale, nominali, nominano, nominare, nominata, nominate, nominati, nominato, nominava, nominavi, nominavo, nominerà, nominerò, nominino, nomignoli, nomignolo, nominammo, nominando, nominante, nominanti, nominarla, nominarle, nominarli, ...
Finiscono con "nomi": gnomi, binomi, genomi, menomi, monomi, adenomi, cognomi, economi, isonomi, prenomi, pronomi, trinomi, zoonomi, agronomi, antonomi, autonomi, melanomi, polinomi, seminomi, tafonomi, astronomi, carcinomi, eteronomi, metronomi, neurinomi, gastronomi, quadrinomi, soprannomi, subeconomi, linfadenomi, ...
Contengono "nomi": anomia, anomie, anomica, anomici, anomico, binomia, binomie, binomio, bonomia, bonomie, gnomica, gnomici, gnomico, monomia, monomie, monomio, anomiche, denomina, denomini, denomino, denominò, economia, economie, genomica, genomici, genomico, gnomiche, isonomia, isonomie, manomise, ...
»» Vedi parole che contengono nomi per la lista completa
Incastri
Inserito nella parola bio dà BInomiO; in boa dà BOnomiA; in boe dà BOnomiE; in moa dà MOnomiA; in geco dà GEnomiCO; in meno dà MEnomiNO; in trio dà TRInomiO; in polio dà POLInomiO; in antica dà ANTInomiCA; in antico dà ANTInomiCO; in innata dà INnomiNATA; in innate dà INnomiNATE; in innati dà INnomiNATI; in innato dà INnomiNATO; in rinata dà RInomiNATA; in rinate dà RInomiNATE; in rinati dà RInomiNATI; in rinato dà RInomiNATO; in antiche dà ANTInomiCHE.
Inserendo al suo interno minando si ha NOminandoMI.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "nomi" si può ottenere dalle seguenti coppie: nodo/domi, nola/lami, noli/limi, nori/rimi, noria/riami, nostra/strami, nostre/stremi, nostro/stromi, notasse/tassemi, notata/tatami, note/temi, noto/tomi.
Usando "nomi" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: arno * = armi; dono * = domi; lino * = limi; mano * = mami; mino * = mimi; * mici = noci; * midi = nodi; * mili = noli; * mina = nona; * mine = none; * mini = noni; * mino = nono; * miri = nori; * mite = note; * miti = noti; * mito = noto; seno * = semi; sono * = somi; tono * = tomi; amano * = amami; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "nomi" si può ottenere dalle seguenti coppie: noir/rimi, nolo/olmi.
Usando "nomi" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: colon * = colmi; freon * = fremi.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "nomi" si può ottenere dalle seguenti coppie: ano/mia, amino/miami, celino/miceli, ciano/micia, cosino/micosi, dino/midi, etano/mieta, etino/mieti, grano/migra, gravano/migrava, gravino/migravi, lesino/milesi, lesiono/milesio, lino/mili, mano/mima, mastino/mimasti, mescano/mimesca, meschino/mimeschi, mescono/mimesco, mino/mimi, micino/mimici...
Usando "nomi" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: midi * = dino; mili * = lino; mima * = mano; * dino = midi; * lino = mili; * mano = mima; * mino = mimi; * mono = mimo; * nano = mina; mimi * = mino; * seno = mise; * sino = misi; * tino = miti; * tono = mito; mimo * = mono; mina * = nano; mino * = nono; mise * = seno; misi * = sino; miti * = tino; ...
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "nomi" si può ottenere dalle seguenti coppie: noccia/miccia, nocella/micella, nocete/micete, noceti/miceti, nocetta/micetta, noci/mici, nocina/micina, nocine/micine, nocini/micini, nocino/micino, nodi/midi, noè/mie, nolano/milano, noli/mili, nona/mina, none/mine, noni/mini, nonio/minio, nono/mino, noologia/miologia, noologie/miologie...
Usando "nomi" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: armi * = arno; limi * = lino; mami * = mano; mimi * = mino; * lami = nola; * limi = noli; * rimi = nori; * temi = note; semi * = seno; amami * = amano; brami * = brano; chimi * = chino; cormi * = corno; esami * = esano; etimi * = etino; formi * = forno; fremi * = freno; grami * = grano; * riami = noria; pormi * = porno; ...
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "nomi" (*) con un'altra parola si può ottenere: agi * = angiomi; ani * = anonimi; eco * = encomio; erta * = enormità; mori * = monorimi; * osco = nosocomi; * vela = novemila; para * = panorami; andar * = annodarmi; * anela = nanomelia; * randa = normandia; codino * = condominio; * arcana = narcomania; * arcane = narcomanie; andando * = annodandomi; etologa * = entomologia.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Nomi proprj o soprannomi - Sul principio gl'individui ebbero presso gli Ebrei un solo nome proprio, ch'esprimeva ciò che i genitori bramavano alla creatura, o proveniva da qualche circostanza od evento particolare. Da essi, come dagli Arabi, v'era soltanto un modo di distinguere le famiglie, cioè di accennare, dopo il nome, di chi uno fosse figlio. Si diceva: Saul, figlio di Gis; David, figlio d'Isai.

Aristotele ne insegna che tra i Greci si poneva il nome nel settimo dì dalla nascita; e secondo altri, e' si metteva al giorno decimo.

In Atene una legge dava al padre il diritto d'imporre il nome alla sua prole; e spesso si sceglieva quello dell'avo, specialmente se era stato illustre. Si dava pure al primogenito il nome dell'avo paterno; al secondo quello dell'avo materno, e coloro che seguivano portavano il nome di agnazione e cognazione. L'uso di averne due era fra loro antichissimo; se ne trovano varj esempj in Omero, e fra gli altri quello di Ettore, di cui il nome ordinario era Scamandrio e che suo padre avea chiamato Astianante; di Paride, che si appellava Alessandro; di Andromaca, la quale non prese questo nome se non dopo che fu sposa di Ettore, ec:

I soprannomi si dividevano in serj e da scherzo: (in francese surnoms et soubriquets) I primi si traevano comunemente da un'azione memorabile, dallo splendore delle vittorie, dalla superiorità del coraggio o dei lumi, da qualche pregio della persona, da un visibile stato di prosperità ec: Inquanto ai secondi, ben s'intende che presso un popolo spiritoso e motteggiatore com'erano i Greci, si dovessero prodigare in gran copia.

I Romani, siccome tutti gli altri popoli, non ebbero probabilmente da principio che un solo nome proprio; cominciarono, secondo Eutropio, ad assumerne due dopo essersi mischiati coi Sabini, nella quale epoca il trattato di pace fra le due nazioni portava che, onde formarne da allora in poi una sola, si prenderebbero scambievolmente i nomi dagli uni agli altri, il Romano aggiungerebbe al proprio quello di un Sabino ed il Sabino al suo quel di un Romano. Abbenchè sulle prime si contentassero del nome di famiglia, ossia del casato, pure i Romani non mancarono in appresso di aver tre nomi, e talora anche quattro. Sembra però che in origine i Franchi ne avessero un solo in lingua volgare. Carlomagno introdusse in certa guisa il costume di pigliarne due, mediante quelli che diede ai grandi uomini de' suoi tempi con cui era in relazione: ed è forse questa l'origine dei soprannomi, che si moltiplicarono sul finire del secolo X e al cominciare del XI.

I nomi non erano sempre ereditarj pei gran signori, ma annessi ai loro feudi; si confusero poscia co' soprannomi, il di cui uso ebbe principio verso la fine della seconda stirpe.

Mezeray dice a questo proposito:

«Soltanto vicino alla fine del regno di Filippo Augusto, incominciarono le famiglie ad aver nomi fissi ed ereditarj. I signori e gentiluomini li presero per lo più dalle proprie terre, ed i letterati dal luogo della loro nascita. Altrettanto fecero gli Ebrei convertiti, ed i ricchi negozianti li pigliarono dalle città ove dimoravano.»

Quanto ai plebei, pare che in origine i loro nomi si traessero alcuni dal colore ed altri dai difetti corporali; questi dalle vesti, quelli dall'età, dalla professione o dall'ufficio; certuni dai mobili, istrumenti, arnesi, gradi di parentela, dai mesi e dai giorni della settimana, e finalmente dalle buone o cattive loro qualità. Ecco perchè si trovano tra i Francesi i seguenti: le Bel - le Bégue - Prud'homme - Sauvage - Menager - Petit - Tetu - le Doux - le Prieur - le Moine - Chatelin - Vavasseur - Champion - Prévot - le Riche - le Fèvre - Charpentier - le Brun - le Blanc - l'Ami - le Gendre - le Normand - Lombard - Martel - Lachaise - Chaudron - Panier - Mortier - Béguin - l'Enfant - le Jeunne - le Vieux - Neveu - Cousin - Beaufils - Filleul - Janvier - Fevrier - Jeudi ec: - Parecchi si ripeterono dagli avvenimenti, come: Apelvoisin - Crèvecoeur - Eveillechien ec: - Molti provennero dall'agricoltura: per esempio, Rosier - des Noyers - de l'Orme - du Fresne - Buisson - Hautefeuille; senza parlare dei borghesi, che possessori di un piccolo appezzamento di terra, lasciarono il loro nome di famiglia per acquistar quelli di: la Saussaye - de Ducoudray - de la Haye - de l'Ile - Nei titoli al di sopra dell'anno 1000 si trovano indicate le persone non altrimenti che col loro nome proprio o di battesimo; e da ciò forse i prelati conservarono l'usanza di firmarsi con il proprio nome di battesimo e quello del rispettivo vescovato, perchè nei secoli precedenti non si vedevano altre sottoscrizioni ne' concilj. Negli atti pubblici, onde meglio designare un individuo, si scriveva sotto il suo nome il soprannome ch'egli aveva, ed è questa appunto l'etimologia della parola soprannome. [immagine]
Dizionario compendiato di antichità del 1821/1822
Nomi - Gli Ebrei, gli Egizj, i Persiani, e anco i Greci non avevano che un solo Nome. Se talvolta ne avevano due, era piuttosto un Soprannome che un Nome proprio; ed in tal caso serviva a indicare o il paese, o qualche singolarità o virtù, o difetto dello spirito, o del corpo. In generale non eravi che un mezzo conducente a distinguere le diverse Famiglie, e questo consisteva nell'esprimere dopo del Nome quello del Padre o di chi fosse Figlio.

Si diceva Saul figlio di Cis, David figlio d'Isaia, ec.

I Romani avevano viceversa differenti Nomi, ordinariamente tre, e talvolta anche quattro. Il primo era il Prenome, che serviva a distinguere ogni persona; il secondo era il Nome proprio indicante la stirpe o prosapia, da cui proveniva; il terzo era il Soprannome, che faceva conoscere la Famiglia, cui apparteneva; ed il quarto finalmente era quello, che davasi per motivo di adozione, o per qualche grande e onorevole azione, ed a causa altresì di qualche corporale o mentale difetto ex. gr. per esempio Publius Cornelius Scipio Africanus; Publius Prenome, Cornelius nome proprio, Scipio nome della famiglia, Africanus per il motivo della sconfitta totale dei Cartaginesi. I fratelli si distinguevano dal Prenome, come Publius Scipio o Lucius Scipio.

Le Donne non avevano per lo più che un sol Nome, il quale era quello della loro famiglia; e lo conservavano ancora dopo d'essere maritate. Se nella famiglia d'un Cornelio eravi soltanto una figlia, si chiamava semplicemente Cornelia: se ve n'eran due, l'una era detta Cornelia major, l'altra minor: se più, differenziavansi secondo l'ordine della lor nascita dicendo Cornelia primogenita o prima, Cornelia secunda, Cornelia tertia, ec.
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