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Informazioni utili online sulla parola italiana «scemo», il significato, curiosità, forma del verbo «scemare», aggettivo qualificativo, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Scemo

Forma verbale

Scemo è una forma del verbo scemare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di scemare.

Aggettivo

Scemo è un aggettivo qualificativo. Forme per genere e per numero: scema (femminile singolare); scemi (maschile plurale); sceme (femminile plurale).

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di scemo (sciocco, stolto, tonto, stupido, ...)

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti

Informazioni di base

La parola scemo è formata da cinque lettere, due vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: scé-mo. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).
Parole con la stessa grafia, ma accentate: scemò.

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con scemo e canzoni con scemo per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Non fare lo scemo facendo finta di non aver capito!
  • Spesso viene additato come scemo colui che ha la testa tra le nuvole.
  • Per poter riparare a un errore di valutazione, ho dovuto fare la parte dello scemo.
Citazioni da opere letterarie
La distruzione dell’uomo di Luigi Pirandello (1921): Ma non voglio anticipar giudizi, né mettere avanti per ora la mia opinione. Seguito a discutere col signor giudice istruttore. Se il signor giudice istruttore crede che Petix sia da punire con tutti i rigori della legge, perché per lui non è uno scemo feroce da paragonare a una bestia, né un pazzo furioso che per nulla abbia ucciso una donna a poche settimane dal parto; la ragione del delitto, di quest'assassinio premeditato, quale può essere stata?

Nostalgie di Grazia Deledda (1914): — Ecco la prova contraria! — disse Arduina, mostrando le mani impiastricciate di farina. — Qualche volta, sì, siccome io scrivo facilmente, a qualsiasi ora e in qualsiasi luogo, quando la inspirazione viene, mi metto a scrivere in un angolo del tavolo di cucina, e mi esalto tanto che l'arrosto brucia. Ma che vuol dire? — aggiunse poi, ridendo del suo riso un po' scemo, che tuttavia pareva beffardo. — L'arrosto è l'arrosto, l'arte è l'arte. Ma venite qui, accomodatevi; guarda questi giornali, cara. Io vado a torno. Mi dirai poi quelle notizie sulla beneficenza femminile nel Mantovano.

La luna e i falò di Cesare Pavese (1950): Io sono scemo, dicevo, da ventanni me ne sto via e questi paesi mi aspettano. Mi ricordai la delusione ch'era stata camminare la prima volta per le strade di Genova - ci camminavo nel mezzo e cercavo un po' d'erba. C'era il porto, questo sì, c'erano le facce delle ragazze, c'erano i negozi e le banche, ma un canneto, un odor di fascina, un pezzo di vigna, dov'erano? Anche la storia della luna e dei falò la sapevo. Soltanto, m'ero accorto, che non sapevo più di saperla.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per scemo
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: scema, sceme, scemi, sceso.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si può avere: scremo.
Parole contenute in "scemo"
emo.
Incastri
Inserendo al suo interno mia si ha SCEmiaMO; con aver si ha SCaverEMO; con glia si ha SCEgliaMO; con mere si ha SCEmereMO; con over si ha SCoverEMO; con massi si ha SCEmassiMO.
Lucchetti
Usando "scemo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: cosce * = como; lisce * = limo; mesce * = memo; cresce * = cremo; croscè * = cromo; ras * = racemo; * mogli = scegli; * molta = scelta; * molte = scelte; * molti = scelti; * molto = scelto; * monda = scenda; * monde = scende; * mondi = scendi; * mondo = scendo; * moglie = sceglie; * monica = scenica; * mollino = scellino; * mondano = scendano; * monderà = scenderà; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "scemo" si può ottenere dalle seguenti coppie: screma/ameremo.
Usando "scemo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * omeopata = scopata; * omeopate = scopate; * omeopati = scopati; * omeostato = scostato.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "scemo" si può ottenere dalle seguenti coppie: asce/moa, lisce/moli, mentisce/momenti, riesce/morie, strisce/mostri.
Usando "scemo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * lisce = moli; moli * = lisce; * riesce = morie; * strisce = mostri; morie * = riesce; * mentisce = momenti; mostri * = strisce; momenti * = mentisce.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "scemo" si può ottenere dalle seguenti coppie: scegli/mogli, sceglie/moglie, scellino/mollino, scelta/molta, scelte/molte, scelti/molti, scelto/molto, scenda/monda, scendano/mondano, scende/monde, scenderà/monderà, scenderai/monderai, scenderanno/monderanno, scenderebbe/monderebbe, scenderebbero/monderebbero, scenderei/monderei, scenderemmo/monderemmo, scenderemo/monderemo, scendereste/mondereste, scenderesti/monderesti, scenderete/monderete...
Usando "scemo" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: sceme * = memo; scemi * = mimo; como * = cosce; limo * = lisce; cromo * = croscè; * aio = scemai; * pio = scempi; scemassi * = massimo; * ateo = scemate; * avio = scemavi; * massimo = scemassi; * astio = scemasti.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "scemo" (*) con un'altra parola si può ottenere: * ire = scieremo; fare * = fasceremo; lare * = lasceremo; lire * = lisceremo; mere * = mesceremo; pare * = pasceremo; * arno = scemarono; * rand = scremando; messi * = mescessimo; passi * = pascessimo; * birre = sbirceremo; * corre = scorceremo; * torre = storceremo; * torva = storcevamo; rovere * = rovesceremo; * ambire = scambieremo; * ottava = sottacevamo; trainer * = trascineremo.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Fatuo, Scemo, Stolido, Stupido, Melenso, Insensato, Disensato, Stordito, Sventato, Scimunito, Mogio, Grullo, Gonzo - Scemo, chi non ha una congrua dose di spirito, di buon senso; stolido, chi manca di criterio; stupido, chi manca d'intendimento, e su di ogni minima cosa intraveduta fa le meraviglie: scimunito è più di tutti: il così fatto non ha mente, intendimento, raziocinio: nell'uomo in questo stato sono nulle, o quasi, tutte le facoltà intellettuali; poichè la scimunitaggine è prodotta da una affezione permanente del cervello, incurabile per lo più. Fatuo, chi ha grande opinione di sè, la quale è già gran debolezza; chi alla leggera giudica e pronunzia; fatuo, chi si dà grande importanza ed è un nonnulla, come i fuochi fatui per l'appunto. Sventato, chi non pensa alle cose importanti sufficientemente, e non le cura, con grave suo danno, per dare ogni suo pensiero a futilità, a sciocchezze; non per mancanza di ingegno, ma per difetto di criterio, d'esperienza: è difetto frequente nei giovani. Melenso, chi non crede che le cose importanti vadano curate, e muovesi a farle troppo fiaccamente. Insensato, chi non ha spirito, almeno presente per ciò che fa; che non ha discernimento: disensato, chi è fuori de' sensi per qualche urto o scossa morale troppo forte: stordito è un po' meno; chi non è fuori de' sensi affatto, ma resta come intronato dal colpo ricevuto o sentito di rimbalzo: lo stordito non sa che si faccia; l'insensato non sa che cosa abbia da fare; il disensato non può nè pensare, nè fare. Mogio, uomo senza energia, che va e parla dimesso, che opera con peritanza; si direbbe bagnato (nel dialetto piemontese, di uomo così fatto dicesi proprio che è bagnato): al morale fa la stessa figura che l'uomo bagnato davvero nel fisico; figura meschina e ridicola. Grullo dice quasi addormentato o assopito, anche dal vino o da altro. Gonzo, chi si lascia infinocchiare, chi è di buona pasta, e crede e fa ciò che altri vuole con danno o scherno suo proprio. [immagine]
Calare, Scemare, Diminuire, Calante, Scemo - Scemare ha senso attivo e neutro: nel primo caso vale diminuire o togliere qualche parte del tutto o della porzione assegnata; nel secondo, quasi svaporare, ristringersi, diventar minore in qualsiasi modo. Calare è questo stesso minuire ma relativamente ad altezza o altra misura, a forza, a importanza.

«Calante è difetto di quantità, riguardo al peso; scemo, riguardo allo spazio da quella occupato. Moneta calante, bottiglia scema». A.

Quando si dice: «questa cosa scema», pare vogliasi indicare una mancanza che succeda tuttora, e qualche volta a vista d'occhio: dicendosi invece: «questa cosa cala», oltre a questo senso attuale, pare possa intendersi eziandio che la mancanza è già sopravvenuta, che la cosa non si conservò nello stato primitivo, che la cosa non è più come era; il primo modo indica azione attuale, il secondo anco azione o effetto già consumato. Diminuire dicesi più specialmente nel numero, e allora è attivo; se della forza e potenza d'una cosa, allora è neutro. I governi in tempo di pace dovrebbero diminuire il numero delle milizie, o altrimenti, impiegarle in cose utili: il caldo, il freddo, la febbre diminuì. Scemo, vale anche sciocco, di poco senno. Calante ha per contrapposto crescente, e dicesi anche della voce, del tuono, della nota. [immagine]
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: scemeresti, scemerete, scemerò, scemi, scemiamo, scemiate, scemino « scemo » scempi, scempia, scempiaggine, scempiaggini, scempie, scempio, scena
Parole di cinque lettere: scema, sceme, scemi « scemo » scena, scene, scesa
Lista Aggettivi: scellerato, scelto « scemo » scempio, scenico
Vocabolario inverso (per trovare le rime): incattivivamo, servivamo, asservivamo, impazzivamo, intirizzivamo, emo, racemo « scemo (omecs) » demo, polifemo, blasfemo, antiblasfemo, gemo, neottolemo, memo
Indice parole che: iniziano con S, con SC, parole che iniziano con SCE, finiscono con O

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