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Informazioni utili online sulla parola italiana «scusa», il significato, curiosità, forma del verbo «scusare», associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Scusa

Forma verbale

Scusa è una forma del verbo scusare (terza persona singolare dell'indicativo presente; seconda persona singolare dell'imperativo presente). Vedi anche: Coniugazione di scusare.

Parole Collegate

Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
perdono (18%), prego (11%), giustificazione (8%), chiedere (8%), pretesto (6%), bugia (3%), educazione (2%), colpa (2%), ritardo (2%), banale (2%), buona (2%), plausibile (2%), falsità (2%). Vedi anche: Parole associate a scusa.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
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Articoli interessanti e pagine web
Consigli Regali: Frasi per chiedere scusa

Informazioni di base

La parola scusa è formata da cinque lettere, due vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: scù-sa. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con scusa e canzoni con scusa per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Ti chiedo scusa. Solo ora mi rendo conto di essere stata troppo invadente.
  • Scusa, ma per andare in via Castello si passa dalla piazza?
  • Molte volte chiedendo scusa per un proprio comportamento sbagliato si evitano situazioni che potrebbero non sanarsi più.
Citazioni da opere letterarie
Demetrio Pianelli di Emilio De Marchi (1890): Quando Paolino gli scrisse che faceva conto sul migliore de' cugini per avere un testimonio all'altare, rispose che non poteva accettare. Lo sposo tornò a insistere: egli si scusò col dire che lo spettacolo di un matrimonio lo commoveva troppo. Mise davanti anche qualche ragione di ufficio, magra scusa che non poteva persuadere nessuno; ma non accettò, a nessun patto.

Quand’ero matto… di Luigi Pirandello (1902): Mi voleva dunque morto, la buona amica? Quel suo ragionamento mi colpì e, non volendo togliere il posto a nessuno, me ne andai lontano, a chieder ricetto a una famiglia di contadini, già miei dipendenti, ai quali di notte, in cambio, guardavo nel bosco la carbonaja, con la scusa che non riuscivo mai a prender sonno. Là, dopo alcuni mesi, mi giunse la notizia che il povero Santi Bensai era morto di un colpo. Lo piansi come un fratello! Dopo circa un anno, la vedova mandò a cercare di me. M'ero ridotto così male, che non volevo assolutamente presentarmi a lei.

Bestie di Federigo Tozzi (1917): Da ragazzo, mi compravano pochi libri. Mio padre voleva ch'io non leggessi; e, con la scusa che mi sarei sciupato gli occhi, non cavava mai un soldo di tasca. Quei cinque o sei che avevo, li tenevo insieme con la biancheria; e m'avveniva che, quando tiravo il cassetto per prendere una camicia o altro, ne aprivo uno e leggevo senza muoverlo dal suo posto.
Proverbi
  • Scusa non richiesta, accusa manifesta.
  • Chi si scusa si accusa.
  • Ciò che s'usa non fa scusa.
Canzoni
  • Scusa (Cantata da: Fred Bongusto; Anno 1989)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per scusa
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: scesa, scura, scuse, scusi, scuso, sfusa.
Scarti
Togliendo tutte le lettere in posizione pari si ha: sua.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si può avere: scusai.
Parole con "scusa"
Iniziano con "scusa": scusai, scusaci, scusami, scusano, scusare, scusata, scusate, scusati, scusato, scusava, scusavi, scusavo, scusammo, scusando, scusante, scusanti, scusarci, scusarmi, scusarsi, scusarti, scusarvi, scusasse, scusassi, scusaste, scusasti, scusabile, scusabili, scusarono, scusateci, scusatemi, ...
Contengono "scusa": inescusata, inescusate, inescusati, inescusato, inescusabile, inescusabili, inescusabilità, inescusabilmente.
»» Vedi parole che contengono scusa per la lista completa
Parole contenute in "scusa"
usa.
Incastri
Inserendo al suo interno ira si ha SiraCUSA.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "scusa" si può ottenere dalle seguenti coppie: scudo/dosa, scura/rasa, scure/resa, scuri/risa, scurisce/riscesa, scuro/rosa.
Usando "scusa" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * sara = scura; * sari = scuri; * sarò = scuro; * aera = scuserà; * aero = scuserò; * saletta = sculetta; * sarisse = scurisse; * aerai = scuserai; * aerei = scuserei; * aiate = scusiate.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "scusa" si può ottenere dalle seguenti coppie: scuoi/iosa, scuola/alosa, scura/arsa, scuro/orsa.
Usando "scusa" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * asce = scuce; * ascia = scucia; * asola = scuola; * asole = scuole; * ascendo = scucendo; * ascisse = scucisse.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "scusa" si può ottenere dalle seguenti coppie: sci/usai, sculetta/saletta, scura/sara, scuri/sari, scurisse/sarisse, scuro/sarò.
Usando "scusa" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * dosa = scudo; * rasa = scura; * resa = scure; * risa = scuri; * rosa = scuro; * anoa = scusano; * area = scusare; * atea = scusate; * riscesa = scurisce.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "scusa" (*) con un'altra parola si può ottenere: * eri = scuserai; * dici = scudiscia.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Colore, Scusa, Pretesto - La scusa può essere vera; il pretesto è sempre mendicato, e in parte falso; il colore non è scusa né pretesto, a dirla propriamente; ma è piuttosto o il tuono più o meno veridico che si sa dare ad essi; ovvero è l'insieme della condotta, anche in una determinata azione, o serie d'azioni, per cui queste prendono un aspetto, un colore particolare; onde dicesi: sotto colore di far del bene, colui nascondeva una ben fina malizia, o un'intenzione meno che onesta. [immagine]
Scuse o Scusa (chiedere), Far le sue scuse - Il primo è più serio, può essere atto di dovere verso persona cui s'è mancato di rispetto, o altrimenti offesa; il secondo è sovente atto di pura civiltà. Il chiedere scusa, checchè ne possa dire un vano puntiglio, è da uomo nel quale la ragione, cessato che sia l'impeto della passione, ha da prevalere; si fanno le scuse per non esser giunti a tempo a un ritrovo, o per altra lieve mancanza di simil fatta. [immagine]
Perdono, Scusa, Giustificazione - Chi si può giustificare non ha errato, o creduto di errare, perciò non ha bisogno di chiedere scusaperdono: la scusa può chiedersi però quando si è mancato non volendo, o per errore leggero e non cagionante danno grave. Il perdono si ha da chiedere da chi ha gravemente errato, e gravemente danneggiato altrui; ma allora non basta, imperciocchè è necessario, potendo, rifarlo del danno cagionatogli. Dall'altra parte, il perdono si accorda; la scusa si accetta; la giustificazione si deve solo sentir volentieri, ma promuoverla. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Scusa - S. f. L'Atto dello scusarsi, o Le ragioni che si recano per iscusarsi, o per iscusare alcuno. Bocc. Nov. 7. g. 5. (C) Fineo ricevette le scuse volentieri, e rispose… E nov. 10. g. 5. Senza alcuna scusa fare, da tavola si fuggì. Petr. son. 25. part. I.Dunque s'a veder voi tardo mi volsi, Per non ravvicinarmi a chi mi strugge, Fallir forse non fu di scusa indegno. Dant. Purg. 10. E s'io avessi gli occhi volti ad essa (alla porta del purg., per ritornare indietro col pensiero alle vie del male. L'Angelo gli dice sopra: Facciovi accorti Che di fuor torna chi 'ndietro si guata) Qual fora stata al fallo degna scusa? E Conv. 125. Prima si propone a che la scusa fa mestiere; poi si procede alla scusa. [Cont.] Ord. Cond. mil. fir. 8. Li detti officiali de' defetti quelli defetti infra tre die, dal die il quale saranno recati loro, scrivere li facciano per lo loro notaio in uno libro over più; lasciando a presso il nome di caduno competente spazio ove scrivere si possa la scusa, se alcuna legittima fosse. = Cas. Lett. ined. 15. (Man.) E però vi ringrazierò solo delle nuove che mi scriveste, pregandovi che m'ammettiate la scusa. Segner. Pred. 3. 5. Odo già la scusa che voi mi volete addurre. [G.M.] E 18. 5. Vi par questa scusa legittima, scusa savia? Pros. fior. Scuse maghere e vane.

Prov. Scusa non domandata, accusa manifesta, e vale Chi vuol discolparsi d'alcuna mancanza senza essere incolpato, fa credere ch'ei l'abbia commessa. Borgh. Rip. 244. (Man.) La scusa non domandata, soggiunse tosto il Michelozzo, è una accusa manifesta. T. Essendo sovente rimati, avran detto Scusa non richiesta…

2. Per Pretesto. Filoc. 4. 176. (C) Sotto scusa di mandarmi a studiare a Montorio, da lei mi dilungò. Cecch. Mogl. 1. 1. (M.) Così dopo vi son ito assai volte, con la scusa sempre dell'avviso da Raugia. E 3. 1. Che ti sia dato in mano qualche partito migliore, e voglia, per ritrarli, allogare ora la scusa della Raugea. Segn. Stor. 1. 4. Avevano molti giovani nobili preso animo.. di chieder l'armi al magistrato, sotto scusa di voler difendersi da sì imminenti pericoli.

3. Accattare o Pigliare scusa da una cosa, vale Servirsene di pretesto. Sassett. Lett. 92. (Man.) Tuttochè e' pigliasse scuse dal tempo, e dalla infermità che si vede andarsi raggirando per Italia. Menz. Sat. 4. Che pur la Tolla, e la Manea son use Mostrarsi almeno in pubblico modeste, Nè del proprio mestiero accattan scusa.

E usato ass. Lor. Med. Nenc. (Man.) Io farò vista, per pigliare scusa, Venir sonando la mia cornamusa.

4. Entrare in iscuse, vale Scusarsi. Sassett. Lett. 129. (Man.) E l'entrare adesso in iscuse, sarebbe un dare nel freddo.

5. [Cont.] Fare scusa. Scusarsi. Mann. Pist. Arch. St. It. App. 7. 164. Se l'armata nimica, per opportunità di luogo o per forza di papa intanto fusse sicura… in questo caso fate in prima la scusa vostra inverso il papa, e dinunziategli che contro alla sua degnità niente sarà per attentare: e piace ancora a noi che… assaliate i nimici.

6. [Camp.] Venire ad iscusa di sè, per Venire a scolparsi, a giustificarsi, ecc. Avv. Cicil. Oss. al Proem. Alla corte del re vengono ad iscusa di loro. T. Piuttosto Venire alle scuse.

[T.] Con partic. – Di T. Parole di scusa. Una lettera come di scusa.

T. Del soggetto per cui chiedesi scusa. S. Cat. Lett. 285. Accettate la scusa loro del difetto che hanno commesso.

Dello scusato o scusantesi. T. Le scuse del marito, Della moglie (che adducono). Le scuse del reo (ch'altri adduce per esso).

Di, in senso di Per. T. Manz. Mi servirà di scusa se non di giustificazione (le due cose rettamente distinte. Non tutte le scuse giustificano).

Per T. Per iscusa diceva. Più determinato che coll'In. [Pol.] Bocc. Nov. 1. g. 2. Niuna cosa in sua scusa voleva udire.

T. Con, per lo più dice Scusa non buona, Pretesto. Dicono che la libertà costa caro; e con questa scusa, più insulsi sono, e più la fanno pagare salata.

Col Senza a modo d'agg. Segner., tit. d'un libro: L'Incredulo senza scusa. Non ne ha di ragionevole a non credere nulla, egli che sempre ciancia di ragione.

II. Con epit. T. Buona scusa. Prov. Tosc. 333. Ogni scusa è buona purchè vaglia (che venga accettata). – Valida, Verace.[Pol.] Bocc. Nov. 3. g. 10. Onesta.

[Pol.] M. V. 2. 61. Sotto ombra di non vera scusa. Bocc. Nov. 7. g. 8. Bugiarde scuse. T. Scuse magre, diciamo, il Màgheredel Fiorentino volg.; e vale Deboli, e peggio che deboli, Meschine; Pretesti, Cavilli.

III. Ass., non ha senso buono. Cotesto non è che una scusa. – Non voglio scuse. – Non intendo scuse. Escl. Dice tutto: Scuse!

IV. Con verbi. Essere. [C. Magg.] Prov. Non c'è scusa, il fatto accusa. Più enf. Non c'è scusa che tenga.

V. Avere. T. Non ha scusa – E l'uomo e il fatto. E similm. in altri usi Scusa, e della pers. e della cosa operata. Colpa che non ha scusa. Vang. Excusationem non habent de peccato suo.

T. Voi non avete bisogno di scuse (conosciamo la vostra intenzione). – Non c'è bisogno di scuse (la cosa parla da sè).

VI. Fare. Il più com. uso è Significare in parole la ragione che rende scusabile un atto proprio o altrui; o almeno provarsi di farlo condonabile o perdonabile. Gli feci le mie scuse (da me). – Voi farete a lui le mie scuse (mi scuserete a lui). Vi fo le sue scuse se non è potuto venire. M'ha fatto far le sue scuse (da un terzo per lettera). O: Me le ha fatte. In questo senso plur. per lo più: e può essere di mera cerimonia o apparenza.

T. Fare scusa, Valere come buona scusa. Prov. Tosc. 17. Ciò che s'usa non fa scusa (la consuetudine non buona, non fa che il male abbia a a pigliarsi per bene). [Pol.] Bocc. Nov. 5. g. 2. Stimo che gran parte di scusa debbian fare le dette cose.

T. Fare scusa, aff. a Ricusare. [Cors.] D. 2. 33. Com'anima gentil che non fa scusa, Ma fa sua voglia della voglia altrui, Tosto com'è per segno fuor dischiusa; Così poi che da essa preso fui La bella donna mossesi. (T. Matelda pregata, che dia bere a Dante l'acqua della buona volontà). Ma può intendersi in senso più prossimo all'ordinario: Non oppone scuse per non fare.

VII. Addurre, e altri sim. T. Addurre una scusa, Recarla, Portarla innanzi.

Trovare. T. Bocc. 8. 187. Commentando l'onesta scusa da Natan trovata. Nel plur. ha senso men buono. E anco nel sing. Prov. Tosc. 85. Trist'a quella musa Che non sa trovar la scusa (ha poco ingegno chi non sa a qualche modo pescare una scusa) Ovvero: Il fatto suo è inescusabile).

T. Nè Pigliare l'ha buono. Pandolf. Gov. Fam. 86. I Signori debitori, per non rendere, adombrano teco, ingegnansi farsi incorrere in qualche detto, o errare in qualche fatto o risposta, onde e' pigliano scusa per non rendere. Prov. Tosc. 164. Chi il tuo can vuole ammazzare, qualche scusa sa pigliare.

Con più biasimo. T. Cavar fuori scuse. Venir fuori con queste scuse.

VIII. T. Chiedere scusa e scuse. [Pol.] G. Gozz. Nov. 11. – T. Gli chiedo scusa di questa mancanza. Chiedere scusa, è più umile di Domandare. Domandasi scusa e d'un fallo, e ad un fallo, e per un fallo. Nel primo pare si sottintenda, anco che non si adduca, essere davvero una scusa; nel secondo si chiede scusa più direttam, accennando al soggetto; nel terzo la si invoca ancora più, quasi come più gratuita; la si invoca anco per altri.

T. Anco per sempl. cerimonia, contradicendo rispettosamente, o correggendo in qualche piccola cosa l'altrui detto. Domando scusa; ma il fatto non è per l'appunto così. – Si serva Lei; passi Lei. Oh domando scusa.

Più fam, e talvolta iron. T. Domando mille scuse, Un milione di scuse. E anche con altri verbi; Fece mille scuse, Ne trovò fuori diecimila. E avrebbe avuto più valore una sola.

IX. Altri verbi. T. Prov. Tosc. 223. A chi pecca per erro, S'ha compassione; ma chi pecca per arri (per ignoranza ostinata, asinesca caparbietà), non merita scusa. M. V. 9. 91. La sua scusa fu ammessa. – Non ammetto scuse.

T. Non voglio scuse, dice di chi crede assai, o non crede punto; Chi perdona addirittura, o chi non vuol perdonare.

T. Scendere a scuse, può essere e di chi s'avvilisce, e di chi generosamente condiscende all'altrui sdegnosità e debolezza.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: scurivi, scurivo, scuro, scurrile, scurrili, scurrilità, scurrilmente « scusa » scusabile, scusabili, scusabilità, scusabilmente, scusaci, scusai, scusami
Parole di cinque lettere: scurì, scuri, scuro « scusa » scuse, scusi, scuso
Vocabolario inverso (per trovare le rime): cambusa, siracusa, accusa, riaccusa, autoaccusa, contraccusa, ricusa « scusa (asucs) » adusa, medusa, narcomedusa, fillomedusa, idromedusa, leptomedusa, lampedusa
Indice parole che: iniziano con S, con SC, parole che iniziano con SCU, finiscono con A

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