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Informazioni utili online sulla parola italiana «teatro», il significato, curiosità, associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Teatro

Parole Collegate

»» Aggettivi per descrivere teatro (antico, greco, lirico, comico, moderno, ...)
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
cinema (10%), spettacolo (8%), attori (7%), palcoscenico (5%), stabile (4%), opera (4%), commedia (4%), greco (4%), rappresentazione (3%), comunale (3%), nuovo (3%), sipario (3%), prosa (3%), scena (3%), aperto (2%), romano (2%), lirico (2%), recitazione (2%), arena (2%), attore (2%). Vedi anche: Parole associate a teatro.

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Articoli interessanti e pagine web
Almanacco: Inaugurato il primo teatro stabile italiano; Inaugurata la Scala
Consigli Regali: Frasi per uno spettacolo teatrale

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teatro di ripatransone

Informazioni di base

La parola teatro è formata da sei lettere, tre vocali e tre consonanti. Divisione in sillabe: te-à-tro. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con teatro per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Decidemmo di andare a vedere uno spettacolo di teatro all'aperto. Arrivò un temporale. Gli attori non apparvero. Tornammo a casa delusi e bagnati.
  • Gli spettacoli del teatro lirico di quest'anno sono prevalentemente dedicati alle opere di Verdi.
  • Spero di riuscire a rinnovare l'abbonamento al teatro anche per quest'anno.
Citazioni da opere letterarie
Col fuoco non si scherza di Emilio De Marchi (1900): Ezio quella sera era in vena di cantare e provò a mescolare anche la sua alla voce delle donne e dei ragazzi. Non l'aveva mai fatto in vita sua, nemmeno da bambino le poche volte che la mamma l'aveva condotto in chiesa: più tardi aveva creduto che il cantare in chiesa fosse il teatro dei contadini che mescolano al profumo dell'incenso troppo odore di prossimo selvatico. Ma quella sera i suoi nervi affievoliti furono improvvisamente scossi da una soave pietà per tutte quelle anime che, sprigionandosi dai rozzi corpi, s'armonizzavano in una cantilena che per le finestre aperte usciva a spandersi per il cielo.

Il deserto dei tartari di Dino Buzzati (1940): Dopo ventidue anni di Fortezza, che cosa era rimasto di quel soldato? Si ricordava ancora Tronk che esistevano, in qualche parte del mondo, milioni di uomini simili a lui che non vestivano l'uniforme? e giravano liberi per la città e la notte potevano a loro piacimento mettersi a letto o andare all'osteria o a teatro? No, (a guardarlo lo si capiva bene) degli altri uomini Tronk si era dimenticato, per lui non esisteva più che la Fortezza con i suoi odiosi regolamenti.

Le piccole libertà di Lorenza Gentile (2021): “Ha lasciato questa per te,” aggiunge passandomi una busta stretta e lunga, da cui è stata cancellata con un tratto di penna l'intestazione di un'agenzia immobiliare. Cerco di non mostrare la delusione, la maledico, poi mi pento, sento le guance bruciare. Dentro la busta ci sono due biglietti del teatro con un post-it: Ho un problema con Massimo. Vai, secondo me ti piace. Ci vediamo domani pomeriggio qui alla libreria. Non partire!
Proverbi
  • Il letto è il teatro dei poveri.
Libri
  • Il teatro e il suo doppio (Scritto da: Antonin Artaud; Anno 1938)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per teatro
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: teatri.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: tetro. Togliendo tutte le lettere in posizione pari si ha: tar.
Altri scarti con resto non consecutivo: taro.
Parole con "teatro"
Finiscono con "teatro": anfiteatro, dopoteatro, metateatro, radioteatro, cinemateatro.
Parole contenute in "teatro"
tea, atro.
Lucchetti
Usando "teatro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: altea * = altro; arte * = aratro; contea * = contro; * trotina = teatina; * trotine = teatine; * trotini = teatini; * trotino = teatino.
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "teatro" si può ottenere dalle seguenti coppie: teli/ilatro.
Usando "teatro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * orina = teatina; * orini = teatini; * orino = teatino.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "teatro" si può ottenere dalle seguenti coppie: citate/atrocità, paté/atropa, pite/atropi, pinete/atropine, poté/atropo.
Usando "teatro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: atropa * = paté; atropi * = pite; atropo * = poté; * paté = atropa; * pite = atropi; * poté = atropo; atrocità * = citate; atropine * = pinete; * citate = atrocità; * pinete = atropine.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "teatro" si può ottenere dalle seguenti coppie: teatina/trotina, teatine/trotine, teatini/trotini, teatino/trotino, atea/atro, altea/altro, contea/contro.
Usando "teatro" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: aratro * = arte; altro * = altea; contro * = contea; * teatina = trotina; * teatine = trotine; * teatini = trotini; * teatino = trotino.
Sciarade incatenate
La parola "teatro" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: tea+atro.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "teatro" (*) con un'altra parola si può ottenere: constai * = contestatario.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Teatro, Anfiteatro - Agli antichi l'anfiteatro era come un teatro doppio, perchè fatto di due semicircoli; essendo il teatro semicircolare. I nostri teatri sarebbero dunque per la forma quasi anfiteatri, perchè la platea è più che un semicircolo. Ma gli anfiteatri erano destinati ai giuochi, e i teatri alla rappresentazione delle commedie e delle tragedie. [immagine]
Dizionario delle invenzioni, origini e scoperte del 1850
Teatro - I Persi, gli Assirj, gli Egizi, ebbero giuochi, corse, danze, insomma divertimenti e feste pubbliche; ma i Greci furono i primi ad aver teatri. Da loro ebbero nascimento le rappresentazioni teatrali. Può fissarsene l'epoca verso l'anno 590 avanti Gesù Cristo. Quegli spettacoli avevano luogo solo in certi dati tempi dell'anno, e particolarmente alla celebrazione delle feste di Bacco. Presso i Greci, Tespi fu il primo che per rappresentare le sue produzioni conduceva gli attori sopra un teatro ambulante, il quale non era altro che un carro. (Vedasi Commedia, Tragedia, Spettacolo).

I teatri dei Greci, dice Schiegel, erano affatto scoperti; gli spettacoli si davano di giorno e all'aria aperta. L'uso di portare gli spettatori a riparo dal sole per mezzo di alcune vele distese, è una ricercatezza di lusso, forse ignota ai Greci, introdottasi in seguito presso i Romani. Quei teatri scoperti sembrano a noi male ideati; ma i Greci non erano un popolo avvezzo alla mollezza, e non si deve tampoco dimenticare la mitezza del loro clima; se sopravveniva una burrasca o un diluvio improvviso, s'interrompeva lo spettacolo; e d'altronde essi preferivano sottoporsi a qualche passeggiero inconveniente anzichè alterare il puro e solenne splendore di una festa col rinchiudersi in un fabbricato bujo e mal sano.

I teatri degli antichi, a confronto coi nostri, erano fatti sopra proporzioni colossali: bisognava che potessero contenere insieme tutti i cittadini, come pure tutti i forestieri, che arrivavano in folla per assistere alle feste; e certamente volevasi anche accrescere la maestosità dello spettacolo mostrandolo ad una distanza imponente. I sedili degli spettatori consistevano in gradinate che andavano sempre più in alto a misura che si allontanavano dal semicircolo dell'orchestra; si componeva con molta arte la diminuzione dei diversi generi d'effetti prodotti dalla lontananza, dando agli attori delle maschere fatte in guisa da rafforzare la voce, ed aumentando la di loro statura mediante il vestiario. [immagine]
Dizionario compendiato di antichità del 1821/1822
Teatro di Scauro - Teatro di legname inalzato in Roma per servire ad uso degli Spettacoli durante il corso d'un solo mese, quantunque questo Teatro abbia a suo tempo superati in magnificenza Edifizj fabbricati sì saldi come se dovessero essere eterni. Questo fu il frutto della prodigalità inaudita d'un Edile della Nobile Famiglia Emilia.

Il Padre suo, che si chiamò come il figlio Marco Emilio Scauro, trovossi talmente povero che fu costretto a vendere del carbone onde poter sussistere. Si consolò della sua difficile situazione per mezzo di libri, e giunse a distinguersi nel Foro: entrò nel Senato; ivi fu principe; ebbe più volte il Consolato, e fu trionfante de Liguri; essendo Censore fece lastricare una delle più grandi strade d'Italia, che dal suo nome fu detta Via Emilia. Pubblicò l'Istoria della sua vita, e diede alla luce altre Opere, di cui gli Antichi parlarono con molta stima. Il di lui figlio non fu Console, non trionfò, non scrisse Opere, ma diede ai Romani il più superbo Spettacolo, che avessero giammai veduto in nessun tempo precorso. Ecco la traduzione fedele del passo di Plinio, ove descrive la magnificenza di quel Teatro.

«Il primo ordine era di marmo, quello di mezzo di vetro, specie di lusso che non fu mai più rinnovato, e l'ordin più alto di legno dorato. Le colonne del prim'ordine erano alte trentotto piedi, e le statue di bronzo distribuite negli intervalli delle colonne erano in numero di tremila. ll Teatro potea contenere 80. mila persone, laddove quello di Pompeo, che ne contiene soltanto quarantamila, basta ad un popolo molto più numeroso per i diversi augumenti fatti alla Città di Roma dopo di Scauro. Se si vuole avere una giusta idea degli arazzi superbi, de' quadri preziosi, in una parola delle decorazioni in ogni genere, di cui il primo di questi Teatri fa ornato, basterà l'osservare che Scauro dopo la celebrazion dei suoi Giuochi avendo fatto portare alla sua Casa di Tusculum (Frascati) quel che v'avea di superfluo, per impiegarlo in usi diversi, i di lui schiavi maliziosamente vi posero fuoco, ed il danno di questo incendio si valutò cento milioni di sesterzj, circa a 12. milioni di lire Francesi». Questo passo è assai noto, e si trova trascritto in molte moderne Opere; ed in una di queste si legge ancora un frammento sulla Casa famosa, che Scauro abitava. Del rimanente il Teatro di Pompeo fu il primo, che fu costruito al contrario per essere permanente e stabile in Roma, mentre gli altri si disfacevano subito dopo il termine degli Spettacoli.
Teatro - L'origine del Teatro presso i Greci è assai conosciuta, ma non è così del Teatro Latino. Si crede che i Giuochi scenici fossero istituiti in Roma l'anno 391. dalla sua fondazione, e che da principio ai riguardassero come inerenti a certe cerimonie di Religione. Ciò, che havvi di positivo si è che gli Spettacoli erano una parte essenziale delle Feste, e che il teatro particolarmente era consacrato a Venere, Veneris Sacrarium.

I Greci eran così appassionati per il Teatro che vi passavano qualche volta intere giornate, ma i Romani portarono poscia all'eccesso la mania di tutti i Spettacoli e la considerazion per gli Attori. Egli è sì vero che furono quindi obbligati di proibire con un Editto alle Matrone Romane di dare la precedenza ai Pantomimi, e di vietare altresì ai Senatori di andare nelle lor case a visitarli, ed ai Cavalieri di corteggiarli in faccia del Pubblico. Questo furor degli Antichi per gli Spettacoli rende almeno verosimile quello, che della grandezza e sontuosità dei Teatri si trova scritto; e non si deve perciò tenere per esagerata la descrizione di quei di Curione, di Nerone, e specialmente di Scauro, che debb'esser costato somme disorbitanti. V. Teatro di Scauro. L'Anfiteatro degli Antichi non aveva niente di comune con ciò che ora intendiamo di dire con questa parola. Era un vasto edifizio destinato a certi spettacoli, che gli erano propri (Vedasi Anfiteatro). Ecco una idea del Teatro grande; edifizio ancor esso, che ordinariamente serviva ai Giuochi scenici dentro Roma.

Il recinto degli antichi Teatri era da una parte circolare, formato da un gran semicerchio, e rettangolare dalla sua parte opposta. Lo spazio compreso nel semicerchio era la porzion destinata agli Spettatori, ov'erano i sedili, che andavano viavia inalzandosi a diversi piani fino all'altezza del muro di detto recinto. Il quadrilungo, che restava di faccia, si riservava per gli Attori, e conteneva insieme la scena e l'orchestra. I grandi Teatri avevano tre ordini di gradini, ed a ciascun ordine vi erano sette file di sedili, alti ciascuno quindici o diciotto pollici, e larghi presso a poco del doppio. Tutti gli ordini de' gradini erano divisi in due diverse maniere nella loro elevazione da certi ripiani, che separavano questi ordini, e che i Latini chiamavano praecinctiones, e nel lor perimetro o contorno da alcuni scalini particolari ad ogni ordine, che li tagliavano in linea retta e tendendo tutti verso il centro del semicerchio davano al gruppo dei gradini intermedj la forma angolare, dal che furono detti Cunei (Voussoirs). Gli Spettatori entravano nel Teatro da grandi aperture rettangolari praticate nella grossezza del fabbricato dei gradini. Queste aperture chiamavansi Vomitoria, perchè tale specie di porte sembravano vomitare la moltitudine del popolo, che vi entrava affollato. Eranvi certi Teatri sì grandi che contenevano più di trentamila Spettatori. Questi vasti Edifizj si costruivano in modo che tutto era scoperto ossia ad aria aperta, ed anco la parte della scena ove gli Attori rappresentavano, non essendovi che il solo Parascenium, dov'essi vestivansi, e ritiravansi per riposo, che fosse al coperto; dimodochè a fin di difendere gli Spettatori e gli Attori dall'ardore del Sole erano obbligati di por delle vele sostenute da stili e corde per tutta l'estension dei Teatro. (V. Orchestra, Scena, Tragedia, Commedia).
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Teatro - S. m. Edificio dove si rappresentano opere drammatiche, o si dànno spettacoli. Aur. Gr. Θέατρον. Bocc. g. 6. f. 9. (C) Le piagge delle quali montagnette, così digradando, giù verso 'l piano discendevano, come ne' teatri veggiamo dalla lor sommità i gradi infino all'infimo venire successivamente ordinati, sempre ristringendo il cerchio loro. Petr. Son. 2. part. II. Qui non palazzi, non teatro o loggia. [Ross.] Tass. Ger lib. 12. 54. Degne d'un chiaro Sol, degne d'un pieno Teatro, opre sarien sì memorande. Salvin. Annot. Salv. Ros. 12. Roma… fanatica pei musici e pei teatri. Don. 2. 10. 26. Non si troverà dunque mai, che l'antica musica del teatro sia stata semplice, e poco varia, come i restauratori di essa forse si persuasero. E 4. 1. 16. La musica d'oggi è troppo in vero male appropriata a fare buoni effetti nel teatro. [G.M.] Fag. Rim. Coprirle allora ch'escono Dal teatro un po' sudate, Chè non piglino imbeccate. – La platea del teatro. – I palchi del teatro; Ciascuno degli stanzini che sono intorno alla platea, per assistere agli spettacoli, senza essere mescolati con gli altri spettatori. Palchi del teatro al primo, al terz'ordine. Ma Palco, sing., è quello dove recitano gli attori: e Proscenio, La parte anteriore del palco. Loggione del teatro; la parte più alta, che è come tutt'una loggia intorno intorno.

T. Andare al teatro. – In due anni è andato al teatro una volta.

[G.M.] Teatro diurno. T. Teatro nuovo. – Teatro grande; posposto così è titolo: possono esserci più gran teatri in una città.

T. Donna di teatro; può sonare tutt'altro che lode.

T. Quanto all'esercizio dell'arte. Vuole andar sul teatro. – È il terzo teatro che fa.

T. Di predicatore che gesticola profanamente. Ha molto teatro.

T. Della rappresentazione. Il teatro comincia alle otto e finisce alle dodici.

2. Per gli Spettatori. Fortig. Capit. 1. 3 [Val.] Ride il teatro. T. C'era un bel teatro (numerosi spettatori.)

3. [G.M.] Le Opere drammatiche di una letteratura o d'uno scrittore. Il teatro greco, Il teatro italiano. – Scrittori del teatro latino. – Il teatro di Molière, del Goldoni.

E di Opere letterarie in gen. [Tor.] Chim. L. 90. Io mi sento sempre più debole di corpo e d'ingegno: onde non aspetti mai da me cose degne del teatro letterario.

4. Sensi fig. [Val.] Bart. Simb. 225. Giove… Saturno… sono i due più maravigliosi spettacoli, che il teatro della natura in cielo rappresenti al mondo. T. Il mondo teatro delle maraviglie di Dio.

Menz. Rim. 1. 28. (M.) E di Nettun l'impero Teatro fu della virtù divina. E 1. 115. Febo mi prese a dir: Queste, che or vedi, Capanne e abbietti arredi, Saran teatro delle Muse un giorno. Bart. Tens. cap. 4. Il primo trovatore di questa oggidì tanto celebrata isperienza essere stato Vangelista Torricelli, onor di Faenza, che gli fu patria, e di Firenze, che gli fu scuola e teatro. [Cors.] Pallav. Stor. Conc. 4. 1. 4. Fra i principali personaggi che verranno in teatro nella nostra istoria. T. Segner. Paneg. sacr. Hanno i grand'ingegni teatro in cui comparire, e gradi a cui ascendere. = Bellin. Lett. Malp. 318. (Man.) La prima scena che io dovevo rappresentare in questo teatro del mondo dovea essere in persona, o in maschera di poeta. Salvin. Pros. sacr. 263. Nobile fu il pensiero… di trasferire quella privata rammemoranza che delle tue lodi in questi reverendi chiostri facevasi, a questa pubblica luce, e in questo nobilissimo teatro della tua chiesa.

T. Teatro della guerra.

5. Trasl, per Apparato, Spettacolo. Menz. Rim. 1. 144. (M.) Vedrem donna reale, e a lei d'intorno Alteramente adorno Ampio teatro di trïonfi e spoglie.

6. Teatro, vale anche Udienza in gen. Segner. Pred. (M.) Ma prima vi confesso, uditori, che mi dà quasi rossore il dovere agitare un tale argomento in questo teatro. Sassett. Lett. 44. (Man.) Il che fare per accomodarsi al teatro, è biasimato da Aristotile.

7. E per Cerchio, Corona. [Cont.] Vas. V. Pitt. Scul. Arch. II. 230. Lascio stare la veduta che è bellissima, ed il quasi teatro che fanno l'amenissime colline, che sono intorno al palazzo verso le mura: perchè, com'ho detto, sarebbe troppo lungo voler dirne a pieno. = Menz. Rim. 1. 320. (M.) Questa remota e solitaria valle, Cui d'intorno superbe ergon le fronti, E fan teatro delle curve spalle Vestiti di smeraldo orridi monti.

8. Teatro della notomia, ed anche Teatro ass., dicesi dagli Anatomici, Il luogo destinato per farvi le sezioni, e le dimostrazioni anatomiche. Bellin. Lett. Malp. 270. (Man.) A me dispiace che… non li posso chiudere in una lettera un discorso di due buone ore, ch'io soglio fare dimostrando in teatro per rintracciar la fabbrica delle glandole. E 291. Che la lanugine dello stomaco sian tante bacchette allungate, credo, se non m'inganno, di mostrarlo per la sua necessità; e ne ho parlato in pubblico teatro da molti anni in qua più volte. E 315. A questa bella cosa mi son trovato io non una volta gli anni passati nel publico teatro della notomia.

[Sel.] Teatro chimico, fisico, ecc. Luogo, per lo più ad anfiteatro, in cui si fanno le lezioni sperimentali di chimica e di fisica.
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