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Informazioni utili online sulla parola italiana «orecchio», il significato, curiosità, forma del verbo «orecchiare», associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Orecchio

Forma verbale

Orecchio è una forma del verbo orecchiare (prima persona singolare dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di orecchiare.

Parole Collegate

»» Aggettivi per descrivere orecchio (grande, piccolo, medio, esterno, interno, ...)
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
udito (24%), mercante (9%), naso (8%), occhio (7%), lobo (4%), musica (4%), assoluto (4%), sentire (4%), padiglione (4%), musicale (3%), orecchino (3%), otite (2%), tappato (2%), elefante (2%). Vedi anche: Parole associate a orecchio.

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Informazioni di base

La parola orecchio è formata da otto lettere, quattro vocali e quattro consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: cc. Divisione in sillabe: o-réc-chio. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).
Parole con la stessa grafia, ma accentate: orecchiò.

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con orecchio e canzoni con orecchio per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Non ascoltava mai nessuno, i consigli gli entravano da un orecchio e gli uscivano dall'altro.
  • Mano, occhio, naso, bocca e orecchio sono le prime parti del corpo che individua il bambino.
  • Non ho mai suonato strumenti musicali non avendo buon orecchio per la musica.
Citazioni da opere letterarie
Demetrio Pianelli di Emilio De Marchi (1890): «So che io non avrei dovuto essere tanto temerario d'innalzare gli occhi sino alla Sua Persona», — diceva la lettera, — e gli pareva di veder Beatrice a ridere. Altro che porgere grato orecchio!.... — Più sotto c'era un'altra frase che diceva: «voglia dunque alla stregua di queste considerazioni....», e qui gli pareva veder Beatrice intenta a cercare sul vocabolario il significato di quella strana parola, che egli aveva voluto introdurre per contentare don Giovanni.

La coscienza di Zeno di Italo Svevo (1923): Non era presunzione questa, ma il mio solito ottimismo da cui mai seppi liberarmi. Ogni minaccia di sventura m'atterrisce dapprima, ma subito dopo è dimenticata nella fiducia più sicura di saper evitarla. Lì, poi, non occorreva che rendere più benevolo il mio giudizio sulle mie capacità di violinista. Nelle arti in genere si sa che il giudizio sicuro risulta dal confronto, che qui mancava. Eppoi il proprio violino echeggia tanto vicino all'orecchio che ha breve la via al cuore. Quando, stanco, smisi di suonare, mi dissi: — Bravo Zeno, hai guadagnato il tuo pane.

L'Isola dell'Angelo Caduto di Carlo Lucarelli (1999): Lo lasciò, finalmente. Il commissario si asciugò l'orecchio con il dorso della mano, trattenendo una smorfia di disgusto. La musica era cresciuta ancora e si era fatta più veloce. Di colpo, la visione della moglie dell'inglese piegata in avanti, sopra la fisarmonica, i capelli scompigliati sulla fronte lucida, gli fece bruciare dentro il rimorso del desiderio. Si voltò bruscamente e si accorse che Mazzarino si era alzato in piedi, e teneva una mano aperta sollevata in aria, come se dovesse salutare.
Espressioni e Modi di Dire
  • Mettere la pulce nell'orecchio

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per orecchio
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: orecchia, orecchie.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: orecchi.
Altri scarti con resto non consecutivo: orchi, orcio, orci, orco, occhio, occhi, rechi, reco, eccì, ecco, echi.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si può avere: orecchino.
Parole con "orecchio"
Iniziano con "orecchio": orecchione, orecchioni, orecchioniera, orecchioniere.
Parole contenute in "orecchio"
chi, ore, orecchi. Contenute all'inverso: ero, cero.
Lucchetti
Usando "orecchio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: muore * = mucchio; suore * = succhio.
Lucchetti Riflessi
Usando "orecchio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: marcerò * = marchio; piero * = picchio; torcerò * = torchio; spierò * = spicchio; parrò * = parecchio; radierò * = radicchio; lavoriero * = lavoricchio.
Lucchetti Alterni
Usando "orecchio" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: mucchio * = muore; succhio * = suore; * ateo = orecchiate.
Intarsi e sciarade alterne
"orecchio" si può ottenere intrecciando le lettere delle seguenti coppie di parole: orchi/eco, orco/echi, occhi/reo.
Intrecciando le lettere di "orecchio" (*) con un'altra parola si può ottenere: * arno = orecchiarono.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Origliare, Tender l’orecchio, Stare in orecchj - Origliare è propriamente accostare l'orecchio al buco della chiave, o alle fessure dell'uscio di una stanza, dove sono persone che parlano, per udir ciò che dicono. - Tender l'orecchio è stare attento volgendo l'orecchio verso persone che parlano per raccapezzare ciò che dicono. - Stare in orecchj è generico, ed è atto di chi sta in sospetto, e però sta attento se da lontano sente qualche rumore, che lo avverta del pericolo. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Orecchio - e ORECCHIA. S. m. e f. Nel pl. Orecchi, Orecchie e † Orecchia, Organo dell'udito. Auricula aur. lat. [L.B.] In Fir. più com. Orecchio masch. e pl. Orecchi. Bocc. Nov. 5. g. 5. (C) Si ricordò, lei dovere avere una margine a guisa d'una crocetta sopra l'orecchia sinistra. E nov. 3. g. 10. Accostatoglisi agli orecchi, gl'impose, che egli prestamente, con tutti quelli della casa, facesse, che niuno al giovane dicesse, lui esser Natan. Petr. Son. 163. part. I. Amor par, ch'all'orecchie mi favelle. [Cont.] Gris. Cav. 8. Il cavallo vuole avere… le orecchie picciole, overo acute ed erte, con giusta lunghezza, e larghe più e meno secondo conviene alla taglia che ha.

2. Si dice anche dell'Udito, del sentimento che percepisce i suoni. Dant. Inf. 8. (Man.) Ma negli orecchi mi percosse un duolo. E Par. 17. Come viene ad orecchia Dolce armonia da organo… Petr. Son. 26. part. II. Che piangon dentro, ov'ogni orecchia è sorda. Car. Lett. 1. 9. Le fo vedere le mie cose più che volentieri, e con molto mio vantaggio, essendo ella di tanto sincero giudizio, e di sì purgato orecchio.

3. (Mus.) [Ross.] Orecchio musicale. Dicesi tanto dell'organo uditorio, quanto dell'anima stessa, che son capaci di tutte le impressioni musicali; ossia che hanno facoltà di percepirle bene, e la capacità di vivamente trasmetterle al senso interno. Don. 2. 42. 122. Potrà dunque un Musico dotato di buona orecchia, ed esperto, osservare un Recitante quando parla, e notare… E Disc. 4. 394. Qualunque persona di mediocre orecchia, purchè… pressissimo e facilissimamente potrà accordare le nostre viole.

[Ross.] Avere orecchio, Avere orecchio buono, fino. Vale Averlo capace a distinguere le intonazioni giuste o false, la regolarità o l'irregolarità del ritmo. Aver poco orecchio. Vale esser poco atto a sentire i pregi della musica. Non aver orecchio. Vale Esser privo della facoltà di distinguere gl'indicati pregi dell'arte, e dicesi anche di quello che canta o suona con intonazione falsa, e non è capace di distinguerla dalla giusta.

[Ross.] Orecchio falso. Quello che non ha la facoltà di apprezzare i suoni, nè per conseguente di giudicar della musica.

[Ross.] Accordare uno strumento a orecchio, vale Accordarlo senza conoscer le regole per la sua accordatura. Don. Tr. 1. 280. Accordando quelli Antichi la loro lira, o citara enarmonicamente ad orecchia solamente, non gli venisse fatto…

[Ross.] Andare, o Cantare a orecchio vale Secondare l'altrui canto senza cognizione di musica, o senza veder le note.

Per simil. si dice della Parte prominente di molte cose. Soder. Agric. 127. (Man.) E per questo di quercia fanno l'orecchie e il fondo (delle navi). [Cont.] Bart. C. Arch. Alb. 134. 40. Hanno tutt'a tre questi conii i loro orecchi, che avanzano fuori, del paro forati; nel qual foro si mette un perno di ferro. Scam. V. Arch. univ. II. 367. 27. Le capre sono due erte o legni posti in piedi, o alquanto pendenti, e formano un angolo piramidale… da' piedi se le conficcano due orecchie di legno nelle quali stanno i capi del molinello, il quale si gira intorno con quattro stanghe mobili.

4. [Cont.] † Dell'ago. È l'estremità opposta alla punta che in alcuni è incavata a canale, dalla cruna in su, per contenere il filo. Dalla Croce. G. Cir. 144. 10. Rotondo, il qual abbia talmente l'orecchia scavata che il filo stia ascoso, acciò l'ago con facilità possi penetrar ambedue le labbra dalla ferita.

5. [Cont.] Del martello da legnaiuolo. Servono a sconficcare i chiodi. Cit. Tipocosm. 413. I martelli da orecchi, e le tenaglie. [L.B.] In Fir. La panna.

6. [Cont.] Il manico d'un vaso, sia mobile, sia fisso ai fianchi. G. G. N. sci. XIII. 309. Dalle orecchie di tale secchia pendevano due corde di lunghezza circa due braccia l'una, alle quali era per gli orecchi attaccata un'altra simil secchia. Cit. Tipocosm. 416. Mastelli e piccoli e grandi, e l'orecchie loro. = Sannaz. Arcad. p. 41. (Gh.) Un nappo nuovo di faggio con due orecchie bellissime del medesimo legno. Car. Rim. 107. Infin dal basso piede Per fargli (ad un vaso) ambo le orecchie esce una vite Che co' pampini suoi d'intorno al labro Baldanzosa sen va,…

7. Orecchio. T. de' Giocatori. Quella Piegatura che si fa alla carta per segno del pàroli, o della posta doppia che si dica. Pietrop. Commen. Primier. 19. tergo. (Gh.) Lo strazio che si fa loro (alle carte) in questo maledetto giuoco (della bassetta) con tanta indignità, pigliandole per l'orecchio, come si fanno i cani o i cagnolini, e storpiandole così bruttamente…

8. (Agr.) Orecchie dell'aratro. [Bor.] Quella parte laterale dell'aratro, che ha forma di cuneo a superficie piana o curva; è di legno o di ferro, e serve a staccare di fianco, rialzare e rivoltare la fetta di terra tagliata dal vomere. [Cont.] Spet. nat. IV. 50. Un largo orecchio che, presentandosi sempre dalla banda del solco di già formato, vi sparge la miglior parte della terra che si divelta nello scavare ed affossare il nuovo solco. E XI. 12. Vi sono due maniere di arare; l'una a orecchia dormente, l'altra a orecchia mobile.

9. (Mar.) [Fin.] Orecchie del bompresso. Pezzi di legname sporgenti a destra ed a sinistra del bompresso vicino alla testa di moro.

10. (Vet.) [Valla.] Orecchie di gatto. Piccole creste od eminenze, che i manescalchi elevano sui talloni dei ferri, onde i cavalli non abbiano a sdrucciolare, e che si distinguono dagli ordinarii ramponi, in quanto che, invece di abbassarsi in linea retta, si dirigono verso i lati.

11. Con accompagnamento di verbi in vario significato.

Abbassare gli orecchi, fig. Deporre la baldanza, Umiliarsi. Car. Lett. ined. v. 1. p. 89-90. (Gh.) Pure speriamo in quel Nichetto, che farà presto abbassar loro gli orecchi. [G.M.] Segner. Crist. Instr. 1. 1. Odi e vedi; che fu quasi un dire, abbassa prima l'orecchio a sentire chi t'istruisce, e poi aprirai l'occhio a vedere. (Qui meno fam. Porgere docili le orecchie ad ascoltare.)

12. Aver l'orecchio di alcuno. Potergli parlare a tutte l'ore. Non com. Car. Lett. ined. 127. (M.) Avete l'orecchio del Signore, e il credo ben disposto verso di me.

13. Avere gli orecchi lunghi, vale Udir di lontano. (Man.)

14. Dare l'orecchio ad alcuno, Ascoltarlo. [Val.] Pucc. Guerr. Pisan. 1. 29. Al quale il capitan non diè l'orecchio.

Dare, o Prestare orecchi ad alcuna cosa, vale Ascoltare, Attendere a quello che si ode, che ti vien detto. Amet. 47. (C) Davano gli orecchi a' canti de' varii uccelli. Bern. Orl. 66. 62. Che certo è bella, e degna, cui prestate Sien da voi, e da tutti orecchie grate. S. Gio. Grisost. 233. (M) E veramente con tutto che quelli animali senza ragione e muti… volessero a noi prestare un poco l'orecchie, e porre l'animo a udire, e ricevere quelle cose che si dicono, non pertanto potrebbero essere ritratti da cotali cose.

E per Dar fede a quel che altri dice, Accordarsi all'altrui richiesta. Bocc. Nov. 7. g. 3. (C) Il valoroso uomo… volentier diede orecchi alle parole del peregrino. Amet, 20. Nè lascia dare orecchia assai, o poco Alle parole vane.

15. Dire, o sim., una cosa all'orecchio, o all'orecchie ad alcuno, vale Dirgliela, o sim., avvicinandosegli col viso all'orecchio, affinchè altri non senta. Vit. SS. Pad. 2. 217. (M.) Disse pianamente all'orecchie del suo dispensatore, che gli dovesse dare XV libbre d'oro. Segner. Pred. Pal. Ap. 13. Ma perchè usar questa forma di andare a dirgli cose tali all'orecchie, quasi che tutte non fossero pubbliche, ma segrete? Sen. ben. Varch. 2. 23. Certi ringraziano nascosamente chi li benefica; ed alla sfuggiasca in qualche cantone, o all'orecchio.

16. Entrare, o Avere una pulce nell'orecchio. V. PULCE.

17. Fare orecchie di mercante; prov. che vale Far le viste di non intendere. Franc. Sacch. nov. 83. (C) Tu ci desti ogni notte con questo tuo orinare: Tommaso stillava su per lo letto, e fece orecchi di mercatante. Cron. Morell. 265. Fa orecchie di mercatante, e non ti lasciare smuovere nè a danari, nè a promesse. Alleg. 167. E' fa orecchie di mercatante. Lasc. Pinz. 4. 3. Se… vi dicesse qualcosa, che non vi andasse per la fantasia, fate orecchi di mercatante. Ge. Come orecchi di mercatante? Gi. Non odono, se non le cose che fanno per loro. [Val.] Fag. Rim. 3. 44. Il fare orecchi di mercante è in uso.

18. Fare la sorda orecchia, o li sordi orecchi vale pure Far le viste di non intendere. T. Non com. a questo modo. È rimasto ai Fr. Noi Fare il sordo. = Esp. Pat. Nost. 60. (C) Dio farà la sorda orecchia a quelli, che hanno fatto sordi orecchi a' poveri. E 82. A cotali genti fa Dio li sordi orecchi.

19. [Val.] Fermare l'orecchio. Stare attento. Pucc. Centil. 15. 100. Ferma l'orecchio, ch'or ne vien la bella. T. Piuttosto Una parola, Un suono, ferma l'orecchio, Chiama l'attenzione.

20. Fischiare gli orecchi ad alcuno, si dice dell'Immaginarsi, che altri parli di lui. (C)

21. Giungere agli orecchi, vale Sentir dire. Car. En. 1. 137. (M.) Non so se, ragionandosi, agli orecchi Ti giunse mai di Palamede il nome.

22. Gonfiare gli orecchi ad uno, vale Dir cose che gli piacciano, Adularlo. Boez. Varch. 3. pros. 6. (C) Non a torto gridò quel tragico: O gloria, gloria, che di noi mortali Alla parte maggior se' nata solo Per l'orecchie gonfiar, nè altro vali.

In questo senso dicesi anche fig. Grattare gli orecchi ad uno. Serd. Prov. vol. 2. (M.) Grattar gli orecchi a uno significa Piaggiarlo.

23. Inchinare le orecchie ad alcuno vale Ascoltarne i consigli, i pareri, e sim. Guicc. Stor. lib. 15. (M.) Parendogli che i pensieri del Re di Francia fossero alieni dalla concordia, cominciò più che il solito a inchinare le orecchie a coloro, che lo confortavano a non permettere che…

[Camp.] Inchinare le orecchie di alcuno, fig. per Cattivarsene l'attenzione, Renderlo attento, benevolo ecc. Fr. Giord. Tratt. Insegnati il modo di ben parlare e come tu puoi inchinare le orecchie del Signore. – Qui vale esaudire la preghiera.

24. [Camp.] † Maculare gli orecchi, fig. per Offenderli con laide parole ecc. S. Gir. Pist. 26. Lo quale maculi li orecchi di tutto il mondo con tanta scelleraggine.

25. Mettere negli orecchi, per Dire, Far intendere. Cavalc. Att. Apost. 107. (M.) Potremo noi sapere la verità di questa tua dottrina, che, per verità, nuove cose pare che tu voglia mettere negli orecchi nostri? T. Piuttosto direbbesi del voler insinuare importunamente o maliziosamente qualcosa nella mente o nell'animo altrui.

26. Mettere una pulce nell'orecchio ad alcuno, fig. vale Dirgli cosa che gli dia da pensare. V. PULCE.

27. Non avere nè occhi, nè orecchi, vale Non guardare, e non sentire. V. OCCHIO, § 160.

Non essere senza orecchi, vale Sentire, Giovarsi delle cose udite. Franc. Sacch. nov. 16. (M.) In un'altra (camera) era il giovane, ed un altro; il quale non fu senza orecchi a notare il detto del Sanese.

28. [Fanf.] † Passare una cosa con orecchio sordo, vale Non darsene per inteso. Salv Discor. I. 2. Socrate similmente, lume della Grecia, la commedia, anzi satira, ordi a contro di lui dal maledico Aristofane, con orecchio sordo passò.

29. Pervenire, o Venire alle orecchie, vale Aver sentore, notizia. Bocc. Nov. 10. g. 2. (C) Poi a certo tempo pervenuto agli orocchi a messer Ricciardo dove la sua donna fosse,… E nov. 2. g. 5. Le quali cose venendo ad orecchie a Martuccio Gomito… Vit. SS. Pad. 2. 246. Figliuolo mio, m'è venuto agli orecchi, che se' un poco austero contro agli tuo' servi.

30. Piegare l'orecchio, per Ascoltare. [Val.] Fortig. Ricciard. 20. 100. Lieto piegava a tal parlar l'orecchio. E 30. 9. Quando ei piegherà l'orecchio Per udire il tuo canto.

31. Porgere l'orecchio, o Porre l'orecchio o gli orecchi, vale Accostarsi per sentire, Origliare. Attenere, Porre mente. Buon. Fier. 1. 2. 4. (C) Sta! ch'io n'ho vedut'uno Far capolino, e porgerci l'orecchio. Bocc. Nov. 3. g. 8. A' quali ragionamenti Calandrino posto orecchie…, si congiunse con loro. Vit. S. Eufrag. 177. (M.) Sentendo dentro le suore fare grande pianto, ristettesi di fuori, ponendo orecchi a quello che dicevano. S. Bern. Pist. 9. (Man.) Più volentieri poni l'orecchie tue quando alcuno è lodato, che quando è vituperato. Libr. Eccles. 7. 22. Non porre gli orecchi ad ogni parola che si dice, acciò che non oda quando il servo tuo ti bestemmia.

32. Riscaldare gli orecchi ad alcuno, fig. vale Fare cose spiacevoli. Bocc. Nov. 3. g. 3. (C) Io gli credo per sì fatta maniera riscaldare gli orecchi, che egli più briga non ti darà. Cron. Vell. 20. (M.) Era diverso, e di sangue focoso, e temo, fosse andato per vita, avrebbe fatto delle cose, che avrebbe riscaldato gli orecchi altrui. T. Forse perchè dallo schiaffo o dal colpo dato da quella banda si sente agli orecchi un calore che non è solletico: e gli scolari lo sanno.

33. Stare cogli orecchi o a' orecchi levati, o tesi, e Stare in orecchi, o sim. vale Stare intentissimo per sentire. [Laz.] Coll. SS. PP. 23. 7. Quando noi facciamo preghiera ad alcuno grande uomo… noi ficchiamo in lui lo sguardo del corpo e della mente, e stiamo a orecchie levate con pauroso aspettamento, non temendo poco che noi non diciamo alcuna parola sconcia e sconvenevole. = Bocc. Nov. 2. g. 7. (C) Giannello, il quale stava cogli orecchi levati per vedere, se alcuna cosa gli bisognasse temere… prestamente si gittò fuori del doglio. M. V. 11. 40. Li traditori, come li sentirono, che stavano a orecchi levati, uccisono le guardie, ch'erano con loro alle poste, ignoranti del tradimento. Boez. Varch. 3. pros. 1. Stava cogli orecchi tesi, a bocca aperta, per ascoltarla. Segr. Fior. Mandr. 3. 2. Da quel tempo in qua ella sta in orecchi, come fa la lepre. Lasc. Parent. 3. 3. Io starò più in orecchi, che una lepre. Fir. As. 10. E stando in orecchie per udir quel ch'e' ragionassero, un di loro, smascellando dalle risa, disse:… [Laz.] Tac. Dav. ann. 3. 11. Stava tutta la città in orecchi come fosser fedeli gli amici a Germanico; in che si fidasse il reo; se Tiberio si scopriva o no. [G.M.] E Stor. 1. 40. Stavano la plebe e 'l popolo attoniti, ammutoliti, in orecchi a ogni strepito. [Val.] Fag. Rim. 2. 154. Sta in orecchi, se cangia luogo.

34. † Stopparsi gli orecchi, fig. Far vista di non intendere. Buonar. Fier. g. 3. a. 4. s. 4. p. 164. col. 2. v. 19. (Gh.) Ad ogni cosa bisogna ber grosso; Ad ogni cosa stopparsi gli orecchi; Ad ogni cosa avere gli occhi d'osso.

35. Sturar gli orecchi a uno, vale Farlo intendere bene, Dirgli il fatto suo, o Parlargli risentitamente. (C)

E Sturarsi gli orecchi, per lo più nell'imperativo, vale Intender bene. Fr. Giord. Pred. S. (C) Or vi sturate bene gli orecchi. Segr. Fior. Cliz. 3. 1. Perchè io voglio esser io signore di casa mia, ed ognuno se ne sturi gli orecchi. Cecch. Dot. 2. 4. (M.) E se tu farai altrimenti, io ti mostrerò l'error tuo; sturatene gli orecchi.

36. Sufolare, Zufolare, Soffiare, o Fischiare altrui negli orecchi, vagliono Favellargli di segreto, Dargli segreta notizia; e anche continuamente instigandolo. Lab. 279. (C) Siccome colei, la quale ha faccenda soperchia pur di far motto a questa e a quell'altra, e di sufolare ora ad una, ora ad un'altra nelle orecchie, e così d'ascoltarne ora una, ora un'altra. Fir. As. 153. Queste, e altre simili parole soffiando negli orecchi di Venere, lacerava quel garrulo, e soverchio curioso uccello il suo figliuolo. E Lett. donn. Prat. 333. E' m'è stato zufolato anche negli orecchi un'altra cosa, che non importa poco, che… Capr. Bott. 11. 11. Chi è là? (dich'io) chi è questo, che mi zufola negli orecchi? Ciriff. Calv. 4. 129. Che chi aspetta Mi sento ognor zufolar negli orecchi.

37. Tenere, o Avere gli orecchi a una cosa, vale Badarvi, Starvi attento. Lab. 80. (C) Con tanto piacere di me, che alle loro parole tenea gli orecchi, che dir non potrei. Amet. 50. E nondimeno avevano gli orecchi al canto d'Ameto.

38. Tirare gli orecchi, fig. Riprendere, Ammonire. Bern. Rim. 1. 65. (C) Provai un tratto a scrivere elegante…; Ma messer Cintio mi tirò gli orecchi, E disse: Bernia, fa' pur dell'anguille. Sen. ben. Varch. 5. 7. Io tirerò l'orecchie, e riprenderò me medesimo.

39. † Tirar gli orecchi ad alcuno, si dice dell'Esser troppo rigoroso nel prezzo, vendendogli alcuna cosa. Fag. Rim. 3. 49. (Gh.) Tirar gli orecchi ad uno si suol dire, Metterlo in mezzo e fargli costar cara Quella cosa di cui si vuol fornire. T. Forse immag. di chi fa le cose non di sua voglia.

40. Tirare gli orecchi ad alcuno nel giorno della sua nascita, importa Fargli un tale atto per ricordargli che è la sua festa, e la faccia a noi celebrare con qualche regalo o allegria. Salvin. Annot. Fier. Buonar. p. 503. col. 2. (Gh.)

41. Tirar per gli orecchi le carte da giuoco. Succhiellare le carte, cioè tirarle su a poco a poco, e guardarle sfogliandole. Fag. Rim. 3. 49. (Gh.) Oh come attento là quel padron caro Le tira (le carte) pegli orecchi, idest succhiella, Su tirandole a forza in modo avaro!

42. † Tirarsi gli orecchi, fig. vale Castigar se stesso. Senec. Benef. l. 4. c. 36. p. 112. lin. penult. dal fine. (Gh.) E così verrò a tirarmi gli orecchi da me stesso. (Il testo lat. dice: aurem mihi percellam.)

43. [Fanf.] Toccare le orecchie. Esser ascoltato. Alam. Salv. 7. L. I. 23. Prego, Signor, se la mia voce è tale Ch'ella possa toccar le sante orecchie, Prendi oggi in guardia que' leggiadri rami.

44. † Torre gli orecchi, vale Venire a noja col cicalare. Bern. Rim. 1. 30. (C) Direte a Monsignor de' Carnesecchi, Ch'io non gli ho invidia di quelle sue scritte, Nè di color che gli tolgon gli orecchi.

45. [Camp.] Turare le orecchie, fig. Per non soffermarsi ad ascoltare, e sim. Somm. 67. Onde el Savio disse nella Scrittura: Tura le tue orecchie di spine, e non ascoltare le male lingue.

46. [Camp.] Vincere gli orecchi di alcuno, per Piegarli ad ascoltare la preghiera. Non com. S. Gir. Pist. 2. Il grido de' quali (poveri) alla perfine pervenne al cielo, e vinse i pazientissimi orecchi di Dio; e fu mandato l'Angelo…

47. (Bot.) Orecchio d'orso. [D. Pont.] Nome volgare di una specie di Primavera, assai coltivata nei giardini, come pianta d'ornamento, Primula auricula, L. [Cont.] Spet. Nat. III. 8. I ranuncoli, detti epatici, le primavere, le viole mammole, i giacinti, l'orecchie d'orso, i mughetti, i narcisi, e gli anemoni, formano per dir così la prima comparsa. = [Tor.] Targ. V. Mich. 49. È però notabile che in essi reali giardini si coltivavano allora moltissime e bellissime specie e varietà di Diacinti doppi, di Narcisi, Corone imperiali, Tulipani, Dritillarie, Viole, Viole a ciocche, orecchie d'orso…

Orecchie d'asino. Specie d'erba detta altrimenti Consolida maggiore. V. CONSOLIDA. Lat. Symphytum officinale. (Mt.)

Orecchio di lepre. Nome volgare dell'Arnaglossa (V.).

Orecchio di topo. Lo stesso che Centonchio. [D.Pont.] Cerastium vulgatum, L.

[Cont.] Cit. Tipocosm. 195. Erbe di coltura, le quali sono… l'orecchia di topo, l'anagallo.

[T.] Altri dialetti serbano la lat. desin. femm., il Fior. fa Orecchio, attribuendo vigore di maschio e maggiore attività a questa parte che in troppi è passiva troppo. All'opposto da Sicula altri dial. fanno Secchio, il Fior. Secchia; ma quello del latte Secchio masc. Essendo inut. la doppia forma, gioverebbe al masch. attenersi.

II. Senso corp. T. L'orecchio destro, Il sinistro. – Dalla parte dell'orecchio. [L.B.] Il ceppo dell'orecchio. T. L'interno, il labirinto dell'… Il nervo, l'organo. – Orecchio scosto dal capo, indica grossolano senso dell'armonia. [L.B.] In questo senso Orecchi staccati. T. Quindi la facilità che hanno i ciuchi di dimenare gli orecchi.

T. Prov. Tosc. 372. Un par d'orecchi come un ciuco, come due manichi di pentola. Quello del segr. Fior. Legaz. Franc. 26. 590. (M.) Orecchi lunghi e creder corto, d'uomo pronto a ascoltare e tardo a credere, non è dell'uso: forse imit. da D. 1. 27. Lunga promessa con l'attender corto. Ma Avere gli orecchi lunghi, vale Tenere dell'asino, Ignoranza caparbia; senonchè gli asini sono men corti a ingegno e a moralità di quel che si creda.

T. Orecchi bucati. Buon. Tanc. 2. 1. E in cambio della falce e della marra, I guanti, il manicotto e' manichini Portare, e agli orecchi i ciondolini.

T. Mi venne un dolore in un orecchio. – Infiammazione d'orecchi. – Mal d'orecchi. – Era assordito da un orecchio.

T. Pigliar per l'orecchio, per un orecchio, vale anco Riprendere più o meno Severamente, ammonire. – Tirare gli orecchi, a fine di gastigare, di riscuotere, d'avvertire, di rammentare. – Dare una tiratina d'orecchi.

III. Del sentimento in gen. T. Orecchio acuto. Duro. – Uomo duro d'orecchi. Anco trasl. Che non vuole intendere. – Non ci sente da quell'orecchio; in quella faccenda alle ragioni non vuol dare retta.

T. Udir con gli orecchi proprii, Essere testimone sicuro d'udita. – L'ho sentito co' miei proprii orecchi, Con questi orecchi. Vang. Avendo orecchi, non udite (perchè non volete).

T. Vang. Come è venuta la voce del tuo saluto ne' miei orecchi D. 3. 17. Da indi, sì come viene ad orecchia Dolce armonia da organo, mi viene A vista il tempo che ti si apparecchia. Ar. Fur. 11. 83. Quando, all'entrar d'un bosco, un lungo grido, Un alto duol l'orecchie gli fería. D. 1. 29. Lamenti saettaron me diversi, Che di pietà ferrati avean gli strali, Per ch'io gli orecchi colle man copersi (troppo lavorato).

T. L'ho negli orecchi, chi par di sentire quella voce, quell'annunzio, quella verità lieta o trista. Dicesi e della viva memoria e della viva immaginazione e aspettazione.

IV. In quanto il senso è minist o aì sentimento, e il sentimento al pensiero. T. Chi ha orecchi da intendere intenda (dice non solo il senso corp. ma il sentimento e l'intelligenza). C'è gente che non ha orecchi se non per i biasimi altrui.

T. Volgere l'orecchio al suono, alla parola, alla cosa detta. – Aprire l'orecchio, L'attenzione della mente per sentire e intendere. D. 1. 24. Apri gli orecchi al mio annunzio, e odi… E detto l'ho perchè doler te 'n debbia. Greg. Naz. Avere aperti gli orecchi alla divina parola. [Cors.] Segr. Fior. Cap. ingrat. E le sue genti d'ogni invidia piene Tengon desto il sospetto sempre, ed esso Gli orecchi alle calunnie aperti tiene.

T. Tendere l'orecchio, più che Aprirlo. – Stare a orecchi tesi, segno visibile dell'attenzione, e anco fig. d'attenzione prestata ad altro che a suoni materiali. [Cors.] Segr. Fior. Cliz. 4. 2. Rizza gli orecchi, Cleandro. T. Stare a orecchi ritti, ancora più fam. che Tesi. – Allungare gli orecchi, fam. Far l'atto di chi vuol udire. Nei Mor. S. Greg. Allungarli per Dilungarli, Auditum avertere, antiq. e ambiguo.

Porre, non com. [Pol.] Med. Arb. Cr. pag. 22. Poni gli orecchi a quelli dolci canti della celestiale melodia. T. Ar. Fur. 47. 27. Domandar non ardisce che ne sia; Acciò di sè non dia maggior sospetto; Ma pon l'orecchia, e cerca tuttavia Che senza domandar le ne sia detto. [Cors.] Belc. Vit. Colomb. Cap. 7. Essi a parole che in lode ovvero in vituperio, di loro fossero dette, non ponevano orecchie. T. Senza l'art., ancora più inusit. Piuttosto Applicare l'orecchio. Applicare, nel pr. dice Accostarlo molto, per sentire meglio.

T. Per ell. Stare in orecchi, anco d'anim. [Cors.] Segr. Fior. Mandr. 3. 2. Da quel tempo in qua sta in orecchi come la lepre; e come se le dice nulla, ella vi fa dentro mille difficoltà. T. Più enf. Era tutt'orecchi. – Dite: Son tutto orecchi per ascoltarvi.

Porgere orecchio. Bellinc. Son. 152. (C) [Pol.] Fortig. Ricciard. 16. 23. Le orecchie attente al mio parlar porgete. Volp. Dial. p. 13. Si arroga con fasto il nome di sapiente, e promette di render sapienti quanti gli porgono orecchie.

[Pol.] Passav. 311. Dalla verità rivolgeranno l'udire, e alle favole daranno orecchie T. Prestare orecchio, dice meglio l'attenzione dell'animo.

V. T. In quanto l'ascoltare viene dalla disposizione dell'animo, e la dimostra. Porgere amico orecchio. – Porge al pio genitor devoto orecchio. [Cors.] Segr. Fior. Cliz. prol.. Siate contenti adunque prestarci gli orecchi benigni.

[Pol.] Piegar l'orecchio. Fortig. Ricciard. 20. 100. E quel buon vecchio Lieto piegava a tal parlar l'orecchio. T. Trasl. Inchinare l'orecchio all'altrui preghiere, Ascoltarle con orecchio benigno. Canig. Rist. 85. Aumiliati a Dio, e a lui adora, E agli altri signor china la testa, E al pover gli orecchi senza mora.

[Pol.] Grattare gli orecchi ad alcuno, Adulare altrui per avere grazia. Dav. Scism. l. 1. c. 19. Io solo fui, disse, per grattare gli orecchi al re.

T. Facile orecchio, ben disposto e ascoltare, a compatire, a esaudire. Docili orecchi, più lode che Facili. Troppo pazienti orecchi.

T. Casto orecchio, animo innocente, puro, degli uditori, de' leggitori Parole che offendono i casti orecchi. – Orecchi da oscenità, da bestemmie, contaminati.

VI. Il contr. senso del non voler attendere, nè quindi, secondo l'inteso, operare. T. Vang. Hanno orecchi, e non odono. D. Conv. 256. Non chiudete gli orecchi a Salomone, che ciò vi dice. – Chiudere l'orecchio a quel severo linguaggio. Greg. Naz. Chiuder le porte degli orecchi. – Turarsi gli orecchi, più fam. e nel pr. e nel fig. Trovò orecchi sordi – Orecchio ostinato. Indurati. Pallav. Ben. 4. 56. Che i principi abbian l'orecchie foderate di ferro.

VII. Del senso incomodo, e dell'effetto sul sentimento. T. Stordire gli orecchi. Assordarli.

T. Ne ha gli orecchi fradici, nè è stanco annoiato.

T. Straziare gli orecchi. – Percuotere l'orecchio e il cuore.

VIII. Modi enf che concernono l'attenzione della mente e dell'animo. T. Bere per gli orecchi, e più enf. Con gli orecchi, Hor. Aure bibit.

T. Condurre o Menare per gli orecchi, Far l'atto di tirare altri dove non saprebbe o non vorrebbe andare da sè.

T. Vivere degli orecchi, del far la spia. E anche in questo senso Aver buon orecchio. – Governo d'orecchi, Di polizia.

T. Essere agli orecchi a uno, Molto accosto; o conoscere i suoi segreti In senso che pare diverso, non tanto però quanto pare, Il cane è agli orecchi del toro, della fiera, cacciandola.

IX. T. Non si può, nell'accennare all'udito, dividere l'idea del suono da quella del senso che esprimono le parole. Quindi l'orecchio accenna la notizia che vogliasi comunicare o che si riceva. S. Ag C. D. 2. 6. Non ci si vantino di non so che ciuffole, e sussurroni soffiati negli orecchi di pochissimi. Più eletto Sussurrare all'orecchio. Bisbigliare, più sommesso, e di migliore signif.; Mormorare, di peggiore.

T. Confidare in un orecchio. Vang. Quel che avrete parlato nell'orecchio nelle camere sarà predicato sui tetti. – Dire una cosa all'orecchio, in gen., Dirla in segreto o non in tutto in palese, senza che si avveri materialm. quest'atto. Scrivesi in lettera: Anzi le dirò in un orecchio (questo sia per Lei solo.)

T. Serbate un orecchio agli accusati, Luogo nella mente e nell'animo vostro a sentire le ragioni che scolpano o scusano.

T. Vang. Compiute queste parole negli orecchi del popolo. E: Questa scrittura è adempiuta negli orecchi vostri. Ar. Fur. 18. 97. Per ritrovarsi ove la fama canta Sì, che d'intorno n'ha piena ogni orecchia.

X. Di notizia ricevuta. T. Mi suona all'orecchio, e un suono senza senso, e una parola da sè, e una novella. – Sento tuonarmi all'orecchio, cosa più grave.

T. Quasi fig. M'è venuto all'orecchio un tristo rumore de' fatti vostri. – Nel dir male d'altrui, si pensi che gli potrebbe venire all'orecchio, e che questo potrebbe dispiacere a noi più che a lui. Franc. Sacch. Nov. 189. La novella venne agli orecchi dell'altra parte, che di questo non facea contesa.

T. Giungere, più diretto. E per ell. Giunse a' nostri orecchi che… – Pervenire, più di lontano; e talvolta men certo. Virg. Aen. 2. 81. Fando aliquod si forte tuas pervenit ad aures… nomen Palamedis. E 1. 275. Si vestras forte per aures Trojae nomen iit. – Ci pervenne all'oreccl. io che… come…

T. Cose che torneranno care al suo orecchio. Ar. Fur. 11. 79. Or che l'orecchie la novella rea Del gran periglio di Zerbin gli fere. Virg. Gravior ne nuntius aures vulneret.

XI. T. Al senso corp. e all'intell., al sentimento mor. sovente congiungesi il sentimento dell'arte e dovrebbesi congiungere sempre. Ogni suono che viene all'orecchio è più o meno armonico; ma nell'impressione dell'armonia ha molta parte l'idea che viene significata da suoni, l'affetto che esprimono o paiono esprimere, e l'affetto che destano in colui che ode. Questo complesso di significati è or più or meno distintam. not. nelle locuz. seg. Suono dolce all'orecchio. – Parole che suonano gradite agli orecchi. – Appagare l'orecchio, segnatam. dell'armonico congegno de' suoni, che ha sua ragione nella proporzione de' numeri. – Dilettare gli orecchi. – Allettare gli orecchi coll'armonia. Allettare, è più.

T. Solleticare l'orecchio, dice cura soverchia di piacere parlando, o piacere non sempre ragionato che provasi udendo. Il primo de' due sensi notasi con più biasimo nella locuz. – Titillare l'orecchio. Ap. Prurientes auribus. – La prurigine degli orecchi è malattia incomoda ne' vanesii e ne' pedanti. [Pol.] Gor. Long. Sez. 41. Senza muover l'affetto, va grattando le orecchie. T. Grattare, segnatam. del lusingare in modo non conveniente al decoro e di chi parla o scrive, e di chi ascolta o legge.

XII. Senso contrario. T. Suono, Scontro di vocali, che dispiace all'orecchio. – Lacerare gli orecchi. Parin. Lacerator di ben costrutti orecchi. – Straziare, peggio.

XIII. T. Del senso sicuro dell'armonia, meglio il sing. D'asinità che moltiplica mirabilmente se stessa, Orecchi lunghi, non orecchio. Gelli: Non hanno il lor vero significato, nè il vero suono nell'orecchio. – Delicato orecchio. – Giusto orecchio. – Grosso orecchio, Grosso sentire. – Grossolano, peggio. Orecchio fino.

T. L'orecchio dicevano i Lat., Giudice superbissimo; difficile a contentare: sentenza che a mala pena possono intendere i più de' moderni. – – Dotato d'orecchio musicale.

T. Purgato, accenna insieme al sentimento e al giudizio. Car. Lett. 1. 9. Le fo vedere le mie cose più che volentieri… essendo ella di tanto sincero giudizio, e disì purgato orecchio. Hor. Epist. 1. 1. 7. Est mihi, purgatam crebro qui personet aurem.

T. Esercitare gli orecchi. – Avvezzarci l'orecchio. Salvin. Pros. Tosc. 2. 119. L'orecchie moderne per lo più sono avvezze alla marinaresca guisa… che fa i versi d'uno stesso tenore. E 2. 49. Non bisogna tanto innamorarsi della rima, che in considerazione dei vantaggi che possiede il verso sciolto, particolarmente per le traduzioni, per le quali par fatto apposta, l'uomo non abbia a far l'orecchio anche a questo. – Orecchio educato.

T. Più ass. Ha orecchio. – Non ha orecchio, del sentire e del giudicare de' numeri musicali e de' poetici e degli oratorii.

XIV. Modi che tengono del proverb. T. L'animale da' lunghi orecchi. Fedro, del ciuco, con vezzo pietoso, Auritulus. – Celebre più di molti conquistatori. Il re da' lunghi orecchi. Oh perchè la favola ribelle andò ella a scegliere un re? Orecchi di Mida. – Mal si celano gli orecchi. – Auriculas asini Mida rex habet. Lo gridavano le scope loquaci e le canne, giacchè non v'era giornali. I giornali e' li avrebbe pagati: ma come imporre silenzio alle canne?

T. Prov. che accenna a ubbia comune nel pop. Mi fischia l'orecchio dritto, il cuore è afflitto (annunzio di qualche disgrazia): mi fischia l'orecchio manco; il cuore è franco (da tema di sventura). Il tuono da manca era augurio lieto. E quando fischia l'orecchio pensasi che i cari lontani si ricordan di noi. In sen sim. Mi ronzano gli orecchi. – Avete mai sentito fischiarvi gli orecchi? (dicesi a uno accennando che s'è parlato di lui).

T. Prov. Tosc. 101. Il campanello di camera è il peggio suono che si possa avere negli orecchi (molestie de' più prossimi, più noiose perchè più continue). E 242. Un buon paio d'orecchi stancano cento male lingue (il silenzio è vittoria, perchè segno di forza). – E Avere e Mettere ad altri una pulce nell'orecchio, Un pensiero, un sospetto.

T. Prov. Tosc. 752. Chi ha orecchie intenda, Chi ha danaro spenda. (Saper profittare del vero che si ode, è ricchezza vera).

T. Prov. Ha il cotone agli orecchi, Ci sente poco, o piuttosto fa il sordo. – Orecchi da mercante, dicesi perchè l'uomo che bada a' vantaggi di fatto, non cura parole vane: e l'avido di lucri, non bada a rimproveri o a biasimi. Prov. Tosc. 268. A parole lorde, orecchie sorde. (Il pudore non moltiplica col risentimento gli scandali.) E 102. Le buone donne non hanno nè occhi nè orecchi. E 223 Animo risoluto non ha orecchi (non cura le dissuasioni). – Che la giustizia non avesse più orecchi per noi. Prov. Tosc. 247. Nè occhi in lettere, nè mani in tasca, nè orecchi in segreti d'altri. E 331. Le siepi non hanno occhi, ma hanno orecchi (e le siepi e le mura e l'acqua e l'aria hanno orecchi senza numero e lingue).

T. Prov. Tosc. 371. Tenersi d'una cosa come d'un fiore nell'orecchio, tenersene come di pregiabile e cara.

XV. Fig. T. Prov. Tosc. 87. Tanto va la secchia al pozzo, che vi lascia il manico o l'orecchia.

[Cors.] Bart. Simb. mor. 1. 15. Il maraviglioso empirsi e votarsi delle tue taschette (del cuore) che van con soprannome d'orecchie, e gli soprastano alla base. T. Altro trasl. L'orecchio del cuore, l'attenzione affettuosa.
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