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Informazioni utili online sulla parola italiana «rimanere», il significato, curiosità, coniugazione del verbo, associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Rimanere

Verbo

Rimanere è un verbo della 2ª coniugazione. È un verbo irregolare, intransitivo. Ha come ausiliare essere. Il participio passato è rimasto. Il gerundio è rimanendo. Il participio presente è rimanente. Vedi: coniugazione del verbo rimanere.

Parole Collegate

»» Sinonimi e contrari di rimanere (restare, fermarsi, sostare, stare, ...)
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
restare (42%), stare (7%), casa (6%), fermi (5%), andare (4%), solo (2%), deluso (2%), stucco (2%), sempre (2%). Vedi anche: Parole associate a rimanere.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
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Liste a cui appartiene

Lista Verbi copulativi propriamente detti [Stare, Restare « * » Diventare, Divenire]

Informazioni di base

La parola rimanere è formata da otto lettere, quattro vocali e quattro consonanti. Divisione in sillabe: ri-ma-né-re. È un quadrisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con rimanere e canzoni con rimanere per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Mi sarebbe piaciuto rimanere anche un po' ma, invece, dovetti andarmene.
  • Con tutte le illusioni che offre quest'epoca, bisogna rimanere saldamente con i piedi per terra.
  • Oggi non mi sento bene e sono dovuto rimanere in casa.
Citazioni da opere letterarie
Il deserto dei tartari di Dino Buzzati (1940): Eccolo rinserrato nel buio, il piccolo mondo della sua fanciullezza. La madre l'avrebbe conservato così affinché lui tornando ci si ritrovasse ancora, perché lui potesse là dentro rimanere ragazzo, anche dopo la lunga assenza; oh, certo lei si illudeva di poter conservare intatta una felicità per sempre scomparsa, di trattenere la fuga del tempo, che riaprendo le porte e le finestre al ritorno del figlio le cose sarebbero tornate come prima.

Addio! di Neera (1897): — Qui non devi rimanere, ad ogni costo; ogni persona, ogni oggetto ti richiamano penose memorie. Ho un'idea — vuoi sentirla? Se tu mi ami, verrai meco in quel dolce paese dove l'inverno non ha rigori, dove il cielo sorride eternamente, tra Baja e Posilipo: Domanderò l'aspettativa; voglio vivere soltanto per te o mia Valeria. Tu guarirai e saremo ancora felici.

Gomorra di Roberto Saviano (2006): Erano riusciti a rimanere, a resistere senza emigrare e sotto i loro occhi gli portavano via tutto. Ora quella sabbia è nelle pareti dei condomini abruzzesi, nei palazzi di Varese, Asiago, Genova. Ora non è più il fiume che va al mare, ma il mare che entra nel fiume. Ora nel Volturno si pescano le spigole, e i contadini non ci sono più.
Espressioni e Modi di Dire

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per rimanere
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si può ottenere: rimanete.
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: rimare, rime, rane, rare, mare, mere.
Parole contenute in "rimanere"
ere, iman, nere, rima, rimane. Contenute all'inverso: ami, rena.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "rimanere" si può ottenere dalle seguenti coppie: rimate/tenere.
Usando "rimanere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * eredi = rimandi; * rete = rimanete; * reggi = rimaneggi; * rendo = rimanendo; * resse = rimanesse; * ressi = rimanessi; * reste = rimaneste; * resti = rimanesti; * reggia = rimaneggia; * reggio = rimaneggio; * reggerà = rimaneggerà; * reggerò = rimaneggerò; * reggino = rimaneggino; * ressero = rimanessero; * reggerai = rimaneggerai; * reggerei = rimaneggerei; * reggiamo = rimaneggiamo; * reggiano = rimaneggiano; * reggiate = rimaneggiate; * reggeremo = rimaneggeremo; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "rimanere" si può ottenere dalle seguenti coppie: rimante/etere.
Usando "rimanere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * erte = rimanete.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "rimanere" si può ottenere dalle seguenti coppie: rimandi/eredi, destrimane/destre.
Usando "rimanere" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * tenere = rimate; destre * = destrimane.
Sciarade e composizione
"rimanere" è formata da: rima+nere.
Sciarade incatenate
La parola "rimanere" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: rimane+ere, rimane+nere.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "rimanere" (*) con un'altra parola si può ottenere: * di = rimanderei; * gi = rimangerei; * dodi = ridomanderei; * pigi = rimpiangerei.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Rimanere, Restare - Rimanere è il Fermarsi per trattenersi più o meno lungo tempo. - «Mi piacque il paese e vi rimasi.» - Il verbo Restare ha pur sempre l'idea di poca permanenza e di continuare il moto. - «La pioggia restò ma quasi subito riprese.» - «Restai lì per mezz'ora, e poi continuai il viaggio.» - Lo stesso è nel senso morale: Restai stupefatto, può essere momentaneo; Ne rimasi proprio dolente, accenna a dolore che dura. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Restare, Rimanere, Ristare - Si resta sorpresi, sbalorditi; si rimane a letto, a tavola, in città, in villa: dunque il primo esprime azione passaggiera; il secondo, azione più durevole. Ristare è proprio fermarsi, cessare dal moto, star di nuovo fermi, perché il moto è cessazione dell'inerzia primitiva, stato naturale della materia; e l'uomo alla parte sua materiale troppo spesso obedisce. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Rimanere - e † REMANERE. N. ass. e pass. Restare, Stare. Remaneo, aureo lat. Bocc. Nov. 9. g. 7. (C) Vi dimenate ben sì, che se così si dimenasse questo pero, egli non ce ne rimarrebbe su niuna. E nov. 3. g. 8. Di che io, che mi poteva dire il più avventurato uom di Firenze, sono rimaso il più sventurato. Dant. Par. 13. (la luce Divina) Per sua bontate il suo raggiare aduna, Quasi specchiato in nove sussistenze, Eternalmente rimanendosi una. Fr. Jac. Tod. Amare e dilettare, Mirare o contemplare, Questo rimane in atto. E altrove: Lume di veritate, Che rimane in vigore. Sagg. nat. esp. 145. Onde scemata la di lei altezza nella canna, la base del cilindro fosse rimasta in asciutto. Ott. Com. Inf. 1. 48. (M.) Il quale Latino ruppe quello maritaggio, e diedela ad Enea, e dicesi per danari: onde il regno remase poi all'erede d'Enea.

2. Per Fermarsi a stare. Vit. SS. Pad. 2. 317. (C) Statti e rimanti con noi, se ti piace. Varch. Stor. 10. 281. Mandò il principe per sei capitani, e offerse loro, se volevano con esso lui rimanere, che darebbe a tutti soldo. Petr. Son. 184. part. I. Ch'al dipartir del tuo sommo desío, Tu te n'andasti; e' si rimase seco.

3. Per Non avvenire, Non avere effetto. Sallust. Catell. 22. (M.) La qual cosa sarebbe loro venuta fatta, e sarebbe stata la peggiore che fosse mai in Roma in poi ch'ella fu dificata; ma rimase perchè Catilina, essendo nella corte, ebbe troppo gran fretta. [Camp.] Avv. Cicil. II. 14. Oramai rimangono gli agguati usati contro a nostro Sire. E Guid. G. A. Lib. 3. Vorrei che questa cosa rimanesse (cioè, non procedesse più oltre).

4. Per Cessare assolutamente, Mancare. G. V. 5. 29. 2. (C) Per gufi, che nelle bocche di quelle trombe, fecero nido, si stopparo i detti artifici per modo, che rimase il detto suono. Bocc. Nov. 1. g. 7. tit. Vanno ad incantare con una orazione, ed il picchiar si rimane. E Vit. Dant. 237. Per la qual cosa, ed il fare il sepolcro, ed il porvi li rimandati versi si rimase. Car. En. 4. 546. (M.) Rimanti adunque Dal più dolerti, e con le tue querele Nè te nè me più conturbare. [Camp.] Guid. G. XV. 93. Sire Achille, tutte queste parole potrebbero bene rimanere, se a voi piace: chè elle non si convengono alla vostra nobiltà.

5. Per Astenersi, Divezzarsi, Cessar di fare. Vit. SS. Pad. 2. 91. (C) Quegli anche non si rimanea di furare. E appresso: Quegli che è furo, e non se ne rimane poi che n'è ammonito, è da cacciare. E 366. Sì mi aveva lo nemico compreso, e legato, che non me ne potea rimanere. Bocc. Nov. 5. g. 7. Questo è mal fatto, e del tutto egli ve ne convien rimanere. Gr. S. Gir. D. Gli peccatori che non si convertono a Dio, e non si rimangono di peccare, mai non avranno misericordia da lui. Cosc. S. Bern. 181. (Man.) Di necessità è ch'egli impari di rimanersi non solamente dalle opere cattive, ma eziandio da' pensieri superbi. Ovid. Simint. 1. 166. O tu ti rimani, o io fuggo. E Supp. 10. E s'io me ne rimango, parrà che io abbia voluto lievemente.

6. [Camp.] Per Sopravanzare, Restare d'avanzo. D. 2. 25. Sangue perfetto, che mai non si beve Dall'assetate vene, e si rimane Quasi alimento che di mensa leve.

7. Talora anche vale Mancare, Restar da fare, o sim. Guicc. Stor. 11. 352. (M.) Non rimaneva più niente al Re di Francia, alla recuperazione intera degli stati perduti l'anno innanzi che Novara e Como. Segner. Conf. instr. cap. 12. (C) Rimane pertanto che voi tiriate animosamente a fine l'impresa.

8. [Val.] Per Calmarsi, Finire, Estinguersi. Lanc. Eneid. 1. 758. Rimangono oggimai i nostri odii.

9. Per Essere superstite. Cron. Morell. 261. (C) Tenendo questo stile, non potrai essere troppo ingannato nè tu, nè chi di te rimanesse. Segr. Fior. Stor. 7. 193. (Man.) Di Braccio da Perugia, uomo, come più volte abbiamo dimostrato, nella guerra riputatissimo, rimasono due figliuoli.

10. Per Viver sempre, Durare in eterno. Fr. Giord. Pred. 1. 75. (M.) L'anima rimane, e il corpo si consuma.

11. Per essere situato. Guicc. Stor. 11. 528. (M.) La rottura che si faceva sopra il terrato, rimaneva di dentro molto alto da terra.

12. [Camp.] Sim. a modo impers. Guid. G. XV. 71. Ritorna a me oggi al terzo dì, ed io ti saprò dire suo piacere e sua volontà; e sì dirai al tuo signore che dalla parte mia non rimarrà. E vuol dire: Non mi rimarrò dall'adoperarmi in suo pro.

13. Per Rimanere ammirato, estatico e sim. Rim. Pros. ant. 8. (Man.) E io rimasi! oh quanto trista fui Vedendo…

[G.M.] Quand' ho sentito sì brutta nuova, son rimasto! – Rimango che sia tanto non curante del proprio decoro! – Rimango del vederlo indifferente in cosa che doverebbe premergli tanto! È un modo ellitt.

14. Per Convenire, Restar d'accordo. Cronichett. 253. (M.) Prima voleva che… tornasse a parlar della lega, e poi altra volta riparlerebbero inseme, e così rimasono. Borgh. Orig. Fir. 40. Nè d'ogni cosa dissero allora il vero a quello esercito, ch'egli erano fra loro rimasi di fare. [G.M.] Machiav. Lett. Vogliamo che subito sia con la signoria del Governatore, e con lui rimanga di tutte quelle cose che sono necessarie per tale espugnazione. Lasc. Cen. 2 Nov. 4. Rimasero l'altra sera di cenare insieme. Magal. Lett. fam. Rimasi bene con esso seco di essere innanzi sabato a vedere l'originale.

T. E compiendo la frase, si dice Rimaner d'accordo, o in accordo. Cronichett. 254. (M.) E stati che furono in lunghissima pratica, si rimase ultimamente d'accordo in questa forma. Fir. As. 151. (C) Secondo che noi eravamo rimase d'accordo. Ces. Diss. It. 15. (M.) La prima cosa ci conviene rimanere in accordo che il fatto nostro è di lingua, non di erudizione.

15. Rimanerci, usato, così ass., vale Restare burlato, o ingannato. Malm. 7. 78. (C) Ben se n'accorge al fin ch'ei v'è rimasto, Quando in sul desco poi non restò fiato. [G.M.] Fag. Rim. Io, cucciol, vi rimasi.

16. Rimanere, usato con un avverbio di luogo o affisso, o accompagnaverbo, vale Rimanersi morto. Pecor. g. 8. n. 2. (M.) Funne per la città il lamento e pianto grandissimo, perchè quasi d'ogni famiglia ve n'eran rimasi. Cavalc. Espos. Simb. 69. Per scampare e vendicare li loro signori si sono messi e gettati come disperati fra li nemici, e spesse volte vi sono rimasi. Sassett. Lett. 76. (Man.) Mi favorisce d'un suo sonetto in lode di quel suo parente che là rimase. E 103. E se e' si tratteneva molto nell'assedio, vi rimaneva. [G.M.] Segner. Crist. instr. 1. 13. Per le strette del parto si è ritrovata la meschina più volte a rischio di rimanervi.

17. Rimanete in pace, Rimanti con Dio, o sim.: modo di licenziarsi. Bocc. Nov. 1. g. 5. (C) Cimone, rimanti con Dio. Petr. Son. 56. part. II. Rimanetevi in pace, o cari amici. Bracc. Schern. Dei 9. 56. (Man.) Rimanti in pace: a te venir senz'ale Lassù dove torn'io, non si concede.

18. Altri modi e locuzioni di vario significato.

Far rimanere, per Far apparire. Nov. ant. 62. (M.) Dicolo per far rimanere mentitori i malvagi.

19. [Cont.] Rimanere per alcuno che non si faccia tal cosa, vale Esser cagione che non si faccia. Stat. Fior. Calim. Rif. 1403. Se rimanesse per lo compratore che le dette tare non si facessono infra 'l detto tempo, non sia poi tenuto il venditore al comperatore di niente per cagione di detti panni non tarati; e il detto taratore abbia e avere possa quello è usato d'avere. Meno inusit. col Non che preceda. V. sopra e nell'Appendice.

20. Non rimaner per alcuno o per qualche causa, che segua o non segua alcuna cosa, o sim., vale Non essere colui, o quella tal cosa, cagione ch'ella non segna, o si lasci di fare. Bocc. Nov. 6. g. 3. (C) Tu hai creduto avere la moglie qui, ed è come se avuto l'avessi, in quanto per te non è rimaso. E nov. 7. g. 3. Per voi non rimase, mostrandovi ognora più crudele, che egli non s'uccidesse con le sue mani. E nov. 2. g. 7. No, per quello non rimarrà il mercato: mio marito il netterà tutto. E nov. 4. g. 8. Madonna, per questo non rimanga per una notte o due. Tratt. gov. fam. 134. (Man.) Sicchè per te non rimanga (che) esso non fugga il veleno (che) gli è posto innanzi. Tass. Lett. 2. 46. Per me non è rimaso che non si stampi, avendo dato sempre a don Paolo e al Vasallino quel che m'hanno dimandato. Bocc. Nov. 8. g. 5. (M.) La giovane, la qual sapeva che da altri, che da lei, rimaso non era, che moglie di Nastagio stata non fosse, gli fece rispondere che… Tratt. Mess. 12. (Man.) Egli è venuto per consolarci, se da te non rimane. [Val.] Pucc. Centil. 46. 21. Veduta la sua lettera magna, Imperadore eleggessero Arrigo… e per nulla rimagna.

21. Rimanere a bocca dolce, vale Rimanere consolato, con soddisfazione. (M.) V. BOCCA, § 73.

Rimanere a bocca aperta. V. RESTARE A BOCCA APERTA.

22. Rimanere a capo o col capo rotto, fig. vale Restar perdente, colla peggio. (M.) V. CAPO, § 214.

23. Rimanere addietro, per Esser tolto da alcuno, per cagione o per forza o per pratiche d'altri, il conseguir checchessia, Esserne escluso. Cecch. Servig. a. 1. s. 4. (Gh.) Agapito fe' l'opera, e di sorta… che il… è rimasto a dreto (addietro).

24. Rimanere a denti secchi o asciutti, vale Rimanere senza mangiare. (M) V. DENTE, § 46.

25. Rimanere al di sopra o al di sotto, vale Ottener vittoria, o Riportar perdita. Tac. Dav. Stor. 3. 69. (C) I quali, dopo sprovveduta, e breve scaramuccia rimasero al di sopra.

26. Rimaner alla stiaccia, fig. Esser Schiacciato o compresso dalla folla o da corpi gravi che portino pericolo di morte o di forte offesa. E fig. Essere colto, o Entrar nell'insidie. Fir. Disc. an. 62. (C) Il povero peregrino, per esser agiato, e poco atto a correre, non potendo fuggire, rimase alla stiaccia.

27. Rimanere allo scoperto, dicesi di Chi non può essere pagato, o per non v'essere il pieno, o per esservi crediti privilegiati, o anteriori. V. SCOPERTO.

28. † Rimanere a niente, Perdere tutto o quasi tutto il proprio stato. Non com. Nov. ant. 19. (M.) Beltramo ordinò con lui, si facesse dare a suo padre la sua parte del tesoro… Quelli le fece tutto donare a gentil genti, e a poveri cavalieri, sicchè rimase a niente, e non avea più che donare.

29. Rimanere a piedi. V. RESTARE A PIEDI.

Rimanere da piede. V. RESTARE DA PIEDE.

30. [G.M.] Rimanere al fallimento Si dice quando fallisce un negoziante, col quale si abbiano degl'interessi. Fag. Prol. Tu rimarresti al fallimento.

[G.M.] E fig. Ha paura di rimanere al fallimento! Chi si affanna per qualche cosa, temendo non sia per toccargliene.

31. Rimaner bianco. (M.) V. BIANCO, Agg., § 40.

32. [G.M.] Rimaner brutto; Rimaner confuso, scornato. Malm. racq. c. XI. Riman brutto Sperante. Minucc. nota ivi. Rimane beffato, essendogli avvenuto quello ch'egli non s'aspettava. Zannon. Scherz. com. L'ha esser rimasta per brutta!

33. Rimaner concorde, vale Convenire. Guicc. Stor. 8. 57. (M.) Rimasero finalmente concordi che tra l'una repubblica e l'altra fosse confederazione definitiva.

34. Rimaner confuso, vale Essere sopraffatto da confusione. Bocc. Nov. 7. g. 6. (C) Per la qual cosa Rinaldo rimaso di cotal matta impresa confuso, si partì dal giudicio.

35. [G.M.] Altri modi sim. Rimanere come un boto; Rimanere sbalordito. Fag. Rim. Rimanga sbalordito a bocca aperta. E ivi. In disputar con lui rimane un boto.

36. Rimanere vivo, morto, ferito e sim., vale Esser contento, morto, e sim. Dant. Inf. 34. (C) Io non mori', e non rimasi vivo. G. V. 9. 252. 1. I soldati di Lucca si rimisero in rotta, e rimaserne morti diece a cavallo. Serd. Stor. 2. 89. Rimasero feriti e occisi per l'assiduo nembo de' dardi.

37. Rimanere con un palmo di naso o con tanto di naso, fam. Rimaner col danno e colle beffe di cosa sperata e non conseguita. (M.) V. NASO. § 24.

[Cont.] Rimanere con le mani piene di mosche; di vento, e sim. Restar privo della cosa sperata. Sass. Lett. 58. Sì che in quel caso io rimarrei con le mani piene di mosche.

38. Rimaner per poco che non avvenga checchessia, vale Esser vicino a seguir checchessia: Mancar poco della cagione perchè segua checchessia. Non com. Ovid. Pist. 210. (M.) Per poco si rimase che io non la lessi. † Segner. Mann. Marz. 22. 2. Come da pochissimo è rimasto che tu non abbi incorsa… la dannazione, così in pochissimo,…

39. Rimaner dubbio, impers., Essere cosa dubbia. Sagg. nat. esp. 176. (C) Per la vicinanza del ghiaccio rimaneva dubbio, qual freddo maggiormente lo rafreddasse, o il diretto, o il riflesso.

40. Rimaner fermo, vale Non essere alterato in nulla; e dicesi di Leggi, Convenzioni, e simili. Guicc. Stor. 11. 530. (M.) Però determinarono con nuove leggi (i cittadini), che il Gonfaloniere non si eleggesse… rimanendo fermi in tutte le altre cose gli ordinamenti del medesimo governo.

41. Rimanere fuori, parlando di danaro vale Non poterlo avere e sim. Franc. Sacch. nov. 32. (M.) E rimasesi fuori di fiorini trecento che credea dovere avere, come Ughetto dell'asino, e de' fiorini sedici che diede a Totto Fei.

42. † Rimaner in Arcetri. (Prov. fiorent.) Varch. Ercol. 157. (C) Quando alcuno fa, o dice alcuna cosa sciocca, o biasimevole, e da non doverli per dappocaggine e tardità, o piuttosto tardezza sua, riuscire, per mostrargli la sciocchezza, e mentecattaggine sua, se gli dice in Firenze tu armeggi…, tu faresti come i buoi di Noferi, tu rimarresti in Arcetri, tu t'affogheresti alla porticciuola. T. Non sapresti andare più là.

43. Rimanere in asso, lo stesso che Restare in asso. Buon. Tanc. 1. 5. (C) E io rimanga in asso un bel figliuolo. [Cont.] Sass. Lett. 98. Può egli essere, che pure è, che voi non mi abbiate scritto… sì che io non mi rimanessi in asso?

44. Rimanere in camicia; fig., vale Restar privo d'ogni avere, d'ogni facoltà. (M.) V. CAMICIA, § 4.

45. Rimanere in conclusione, vale Restar d'accordo, Accordarsi. Non com. Cronichett. 252. (M.) Il perchè rimasono in conclusione ch'esso cercasse d'averla (la città di Pisa), e quando gli paresse averne il dominio nelle mani, che n'avvisasse Buonaccorso.

46. Rimanere in concordia, vale Convenire, Rimanere in accordo. (M.) V. CONCORDIA, § 6.

47. Rimanere indietro, Non giungere al fine che si voleva. Cecch. Servig. 1. 4. (M.) Agabito fe' l'opera, e di sorta, Che 'l treccone è rimasto indietro.

48. Rimanere in dubbio, vale Restar dubbíoso. Bocc. Nov. 1. g. 1. (M.) In dubbio gli rimase, cui lasciar potesse sofficiente a riscuoter suoi crediti.

49. Rimanere in piede, vale Sussistere, Mantenersi, Rimanere in essere. (M.) V. PIEDE, § 88.

50. Rimanere in sella, fig. vale Rimanere vincitore. Varch. Quest. Alch. 39. (M.) Come dissi di sopra, era abbastanza per vincere e rimanere in sella confutare e gittare per terra le ragioni della parte avversaria.

51. [Val.] Rimanere in uno. Rimettere una cosa in uno, a sua discrezione. Docum. Ant. Etrur. 2. 95. Rimanga in Cecio e Bonajunta di provvedere loro.

52. [G.M.] Rimaner morto un affare, una cosa; fig. Non parlarsene più; Lasciarlo andare. S'era cominciato a parlare collo stampatore della pubblicazione di certi documenti; ma poi la cosa rimase morta.

53. Rimaner nelle peste, vale Restare nel pericolo, o nell'impaccio. (M.) V. PESTA, § 3.

54. Rimaner nelle secche, o in sulle secche, fig. si dice dell'Esser impedito in sul più bel del fare checchessia, e non poter procedere più avanti. Franc. Sacch. Nov. 80. (C) Al dicitore, che ha a dire bene alcuna cosa, non gli conviene avere l'animo, ne 'l pensiero, se non solo a quello che de' dire; perocchè ogni piccola cosa che viene alla mente fuori della sua dicería, lo impedisce per forma, che spesse volte rimane in sulle secche. Ambr. Bern. 3. 4. Ed io rimangomi Nelle secche, eh! [G.M.] Si dice anco: Rimanere sulle secche di Barberia.

55. Rimanere scorbacchiato, e sim., vale Restar privo di checchessia, o dell'uso della speranza contro l'aspettazione. Varch. Ercol. 54. (C) Quando chicchessia ha vinto la pruova, cioè sgarato un altro, e fattolo rimanere o con danno, o con vergogna, dicono a Firenze: il tale è rimaso scornato, e scornacchiato, o scorbacchiato, o scaracchiato, o scatellato, o smaccato, o scaciato, che tutti cominciano, come vedete, dalle lettere sc, fuori che smaccato. Dicesi ancora: rimaner bianco; e più modernamente: con un palmo di naso.

56. Rimanere senza sangue, vale Aver grande spavento. Ovid. Pist. 122. (C) Allora… rimase senza sangue. [G.M.] Così, Rimanere senza fiato, senza respiro.

57. Rimanere superiore, vale Vincere, Aver la vittoria. Guicc. Stor. 17. 23. (M.) Quelli che rimanessero superiori in Lombardia rimarrebbero superiori per tutto.

58. Rimanere una cosa ad uno, si dice quando Quegli in concorrenza con altri l'ottiene, o la conseguisce. Guicc. Stor. 4. 195. (M.) Rimproverandogli quasi l'antica ingiuria, che per opera sua fosse rimaso a' Veneziani il Polesine di Rovigo.

59. Varie forme gramm. Rimagnendo per Rimanendo; Rimagna per Rimanga; Rimagno per Rimango; Rimanesse per Rimanessi; Rimasono e Rimasoro per Rimasero; Rimanno per Rimangono, ecc. G. V. 9. 272. 3. (C) Si rinovellò nuovo stato in Firenze…, mischiatamente dalla setta, ch'avea retta la città…, e di quella gente, che non aveano retto, rimagnendo quello ch'aveano retto in assai buona parte della signoría. Guitt. Lett. 39. 80. (M.) Se ciò s'operi a diritto, senza dubbio rimagno. Chiabr. Guerr. Got. 3. 14. Non far che desïosa io qui rimagna, Nè sprezzar una vergine compagna. E 14. 45. Lasciate l'armi e il saettar rimagna; Venite appresso al cavalier canuto. Dant. Inf. 32. (C) E' converrà che tu ti nomi, O che capel qui su non ti rimagna. Salv. Avvert. 1. 2. 10. (Mt.) Io rimanesse per rimanessi, nel quale a' nostri tempi, più che la plebe, incorrono i letterati… eziandio nel miglior secolo, non che nella favella, alcuna volta trascorsero nelle scritture. Cavalc. Att. Apost. 95. Giuda poi andò solo in Gerusalem, e rimasorvi Paolo e Barnaba. E 105. Silla e Timoteo rimasono quivi. Ep. S. Gir. 69. Quando meno si guardano, e lo nostro Signore chiude loro l'uscio, ed egli rimanno di fuora.

[T.] L'uso presente non ha, come avevano nel com. ling. i Lat., Manere, e Permanere; e gioverebbe l'avesse. E Dante se ne accorge dicendo Dell'Eterno valore, Dio sommo bene, che Si specchia nelle creature, 3. 29. Uno manendo in sè, come davanti; e l'aveva detto 3. 13. Quella viva luce… il suo raggiare aduna Quivi specchiato in nuove sussistenze, Eternalmente rimanendosi una; dove la partic., nè in senso iterat. nè in senso intens., s'addice a Dio semplice Atto. – E così 3. 2. Com'acqua recepe Raggio di sole permanendo unita; il Permanere, denotante la continuità dello stato, è più pr. in orig. che Rimanendo. – La scienza ha pure l'agg. Immanente; ma queste accezioni l'uso odierno comprende in Rimanere; e a questo dà poi i sensi di Restare e di Stare; e quando lo prende per aff. a Restare, gli dà il doppio senso d'Avanzo e di Sopravanzo, cioè del Restare e del Superesse lat. Le diff. talvolta sono sì tenui che, se riesce non facile nel Dizion. discernerle, gli è ancora men facile scrivendo osservarle.

II. T. La più frequente idea porge o suppone il contrapp. di Rimanere con Andare e Venire, cioè denota il primo cessare del moto, con una più o meno prolungata quiete. D. 1. 8. Dinanzi mi si fece un pien di fango, E disse: chi se' tu che vieni anzi ora (innanzi la morte)? Ed io a lui: S'i' vegno, non rimango. – Andò in quel luogo e ci rimase. D. 3. 23. Ciascun di quei candori (spiriti lucenti) in su si stese Con la sua cima… Indi rimaser lì nel mio cospetto… cantando sì dolce…

III. Sopra del contrapp. al Venire; quanto all'Andare. T. Prov. Tosc. 281. Mal chi va, peggio chi rimane. D. 1. 8. Sol si ritorni per la folle strada; Provi, se sa, che tu qui rimarrai. Che gli hai scorta sì buia contrada. E 28. Sen' gío come persona trista e matta. Ma io rimasi a riguardar lo stuolo. E 25. Cianfa dove fia rimaso? E 30. E l'Aretin, che rimase tremando, Mi disse. E 22. Io vidi… Uno aspettar, così com'egli incontra Che una rana rimane e l'altra spiccia.

Col Si, che non è riemp., ma determina meglio. T. D. 2. 24. Tu ti rimani omai chè 'l tempo è caro (prezioso) In questo luogo… (si partì da noi)… Ed io rimasi in via con esso i due.

IV. T. E col Si e senza il Si, gli è modo di fare le dipartenze, quando diciamo Rimanete con Dio, Rimanetevi in pace; ma segnatam. col Si può suonare altro che Stima e Affetto. D. 1. 8. Con piangere e con lutto, Spirito maledetto, ti rimani; Ch'i' ti conosco… E 29. Non si franga Lo tuo pensier da qui innanzi sovr'ello (a pensare pietosamente di lui): Attendi ad altro; ed ei là si rimanga.

V. T. Si può Rimanere per un istante, e poi andarsene; si può Rimanere per poco tempo e per molto, e per sempre. Quindi l'idea di Permanenza che ha usi tuttavia vivi. Vang. Rimani con noi perchè si fa sera. E: Rimase ivi due dì. E: Ovunque entrate in una casa, ivi rimanete. E: Rimase con lei quasi tre mesi.

VI. T. E in luogo qualunque a posarsi o a stare; e in paese a dimorarvi come ospite, o, come cittadino, abitarlo; e in tale o tale contrada o casa.

T. Segnatam. della casa d'abitazione: Di casa sono rimasta qui. O ass. Ci rimango per altri sei mesi. – Non ci può rimanere; Bisogna sgomberare: murano.

VII. Con accompagnatura d'avverbii, sottintende in vario modo l'idea contrapposta di moto. T. D. 1. 8. Chiuser le porte que' nostri avversari Nel petto al mio Signor che fuor rimase, E rivolsesi a me con passi rari… dicea ne' sospiri Chi m'ha negate le dolenti case? – Rimaner fuori, d'un luogo in cui volevasi entrare: sottintende non poter fare i passi che condurrebbero dentro a quello.

T. Ma fig. Rimaner fuori d'una società, d'un numero, a cui la persona voleva o pareva potesse essere ascritta. Riman fuori la cosa che non può o non deve essere compresa nel luogo in cui sono altre cose o nelle condizioni che a quelle si fanno.

T. Della Povertà dice D 3. 11. che a G. C. fu costantemente fedele Sì che dove Maria rimase giuso Ella con Cristo salse in sulla croce. – E nel pr. L'un sale il monte o la scala, l'altro rimane giù.

T. Rimaner lì, fig., Non procedere in una serie d'atti, che figurasi come un corso Ma studiato fino alla sottrazione; è rimasto lì. – Ha studiato la zoologia; è rimasto lì; ma si crede filosofo; ed è filosofo bestiale. Così in una lettura, Si riman lì, per non più continuare, o per poi riprendere. In senso sim. Rimanere a mezzo.

T. D. 2. 22. E già le quattro ancelle eran del giorno (le Ore) Rimase addietro, e la quinta era al temo (a guidare il carro del Sole).

T. D. 2. 22. Già era l'Angel dietro a noi rimaso. Ma qui i due Poeti camminano, e l'Angelo riman sempre fermo al luogo medesimo. E così diciamo che A chi va per barca, o a cavallo o a piedi, rimangono addietro tali e tali luoghi che egli oltrepassa.

T. Ma poi fig., ogni progresso figurandosi come via, Rimanere addietro vale Rimanere perdente, Mostrarsi inferiore di pregio o di vantaggio, ci sia gara o no.

VIII. T. Rimanere addietro, anco di cose, quando chi va le passa. D. 2. 23. Nella pianta rimasa addietro (che abbiamo, andando, lasciata dietro a noi). Rut. 2. Coglieva le spighe le quali rimanevano dietro a coloro che mietevano.

T. Anco di pianta dicesi fig. che, Svòltasi fino a un certo segno, rimane lì, più non cresce o non frutta più. E, preso dall'immag. della pianta, della pers. Giovanetta, a tredici anni grandettina, per infermità che sopravvenga, riman lì.

Fig. sim. T. Il periodo rimane sospeso. – La storia rimane tronca.

IX. D'altre cose. T. Vang. Non rimanessero in croce i corpi di Sabato. D. 2. 29. E vidi le fiammelle andare avante, Lasciando dietro a sè l'aer dipinto… Di ch'egli sopra rimanea distinto Di sette liste…

X. T. Figurando come s'è detto, che l'uomo o co' passi o coll'immaginazione misuri lo spazio, n'è venuto che Rimanere vale Esser posto, La casa che rimane a sinistra (sottint. a chi va, a chi pensa d'andare da quella parte). Giova che apprendasi la geografia figurando in pensiero dove rimane tale o tal città o terra rispetto al luogo ove siamo. – Cercate un po' sulla carta dove rimane Roma. In due luoghi diversi. Questo senso può prendere quel di D. 2. 4. Il mezzocerchio del moto superno Che si chiama Equatore… E che sempre riman tra il sole e il verno… quinci si parte Verso settentrion, quando gli Ebrei Vedevan lui verso la calda parte.

T. Nè nel verso soltanto o nella prosa eletta si tronca, ma anche parlando: Riman solo, Riman lì, Riman nero.

XI. Di cose che rimangono stabilmente. T. Vang. Il tralcio non può portar frutto se non riman nella vite. D. 3. 14. Ditegli (o Beati) se la luce onde s'infiora Vostra sustanzia, rimarrà con voi Eternalmente, sì com'ella è ora. E se rimane… dite.

T. Rimane il pericolo (Non è cessato, Rimane certo, evidente).

T. Ass. aff. a Durare oltre alla vita d'un uomo o d'una o più generazioni. Gli è un libro che rimarrà. Virg. Semper honos nomenque tuum laudesque manebunt.

XII. Segnatam. di persone a denotare la stabilità e la costanza. T. Prov. Tosc. 324. La roba va, i costumi rimangono. – Questo pregio della sincerità gli rimase fino alla morte. – Rimane nell'uomo l'abito, la grazia.

T. Vang. Rimanete nella mia dilezione. E: Voi siete rimasti meco ne' miei cimenti. Cristo, a' suoi cari: Rimanete in me, e io in voi. E del Padre dice ch'E' rimane in lui, egli Cristo ne' suoi.

XIII. Della memoria e dell'intelletto. T. D. 3. 33. Qual è colui che sognando vede, E dopo il sogno la passione impressa Rimane, e l'altro (il resto) alla mente non riede; cotal son io; chè quasi tutta cessa Mia visione, e ancor mi distilla Nel cuor lo dolce che nacque da essa.

T. Le parole, l'immagine d'un uomo, la memoria o l'impressione d'un luogo, d'un fatto ci rimangono nella mente, nel cuore. Fam. diciamo Mi rimane qui, accennando il cuore, il cervello. Vang. Se rimarrete in me, e le parole mie in voi rimarranno, chiederete quel che vorrete, e vi si farà. Quanta differenza da questo linguaggio nell'Uomo-Dio, schernito da' magnati e da' re, a quella della regina degli dèi nel Poeta, che pure della religione cantò più altamente di tutti i Pagani! Manet alta mente repostum Judicium Paridis spretaeque injuria formae Et genus invisum et rapti Ganymedis honores. – Rimane nell'uomo la parola udita, non solo nella memoria sua, ma nel cuore e nell'effetto. Così diciamo d'alcuno che Legge e legge, ascolta e pare che intenda, studia e capisce al momento, ma non gli rimane nulla.

T. D. 3. 22. La regola mia Rimasa è giù per danno delle carte (dice S. Bened.; a impiastrare d'inchiostro i fogli; non osservata oramai). – Rimane lettera morta, una legge, un precetto, Non osservasi.

XIV. T. Ancorchè non si possano scindere le facoltà dell'anima, giova, per più chiarezza, discernere i signif. secondochè la locuzione all'una o all'altra facoltà più direttam. si reca. Le preced. concernono più specíalmente la ricordanza, queste l'intelligenza. Parole che rimangono oscure D. 1. 8. Così sen' va e quivi m'abbandona Lo dolce padre, ed io rimango in forse, Che sì e no nel capo mi tenzona. Ar. Fur. 46. 125. Rimanere in forse. – Rimanere incerto, sospeso.

T. Rimanere nella dottrina d'un maestro, Nella fede a un principio.

XV. T. Sovente accenna a sorpresa, Maraviglia, Stupore, fin anco a quella stupidezza ch'è causata dalla sorpresa; perchè tali impressioni arrestano il corso alle idee e alle parole, e fino i soliti movimenti della pers. Rimanere maravigliato, attonito, stupefatto, stupido. – Rimanere di sasso. Se per tema: Rimanere di ghiaccio.

T. Fam. di maraviglia più o meno stupida, Rimaner di stucco. Più fam. Di princisbecche.

T. In senso sim. Rimaner lì; ma per lo più, soggiuntovi altre parole. Ass. Al sentire,… son rimasto. Qui nessuno direbbe son rimaso. E già, in altri casi altresì, Rimaso nel ling. parl. è assai raro.

T. Per estens, siccome Io mi maraviglio di Lei, non esprime propriam. la maraviglia, ma è modo enf. di riprendere, così Ma io rimango di Lei. – Cose da far rimanere, dicesi onco di inaspettatamente spiacevoli o strane o ridicole.

XVI. T. Il modo fam. Rimanere come quello, in senso sim. al preced, ma per lo più quand'uno rimanga deluso. Sim. e più eletto Rimanere corto, e del rimanere inferiore ad altri, e del rimanere confuso senza saper che si dire o si fare. – Rimanere a denti asciutti, deluso di quello che si desidera e speravasi di certo. – Rimaner brutto, non solam. Deluso, ma In modo da dimostrare la propria scontentezza.

XVII. Segnatam. de' sentimenti e degli affetti. T. Rimanere contento, Mal contento, Mortificato, Umiliato. – Rimanere altero, non si direbbe, perchè quel sentimento si sforza in moti anche troppi. L'uomo rimane crucciato quando reprime in sè il proprio sdegno. D. 2. 3. E qui chinò la fronte, E più non disse, e rimase turbato.

XVIII. Segnatam. della volontà e dei propositi. T. Rimanere obbligato. [Pol.] Tass. Lett. 5. 1. Io dovrei rimanergli in grande obbligazione.

T. Rimanere in un proposito, nell'amicizia d'uno. – Rimaner neutrale.

T. Gli riman quel rancore.

Trasl. ass. T. La colpa rimane, non è emendata nè espiata. Vang. Il peccato vostro rimane.

T. Ancora più ass., degli Angeli che rimasero fedeli a Dio, D. 3. 29. Quei che rimaser qui furon modesti A riconoscer sè della bontate (divina) Ivi: L'altra rimase.

XIX. T. L'idea di Rimanere porta quelle di Stato e di Condizione. Ar. Fur. 33. 67. A corpo vuoto Ed essi e i lor cavallo eran rimasi. Red. Cons. 1. 126. Allora i suoi intestini rimarranno più mollificati, meno smunti e risecchi; e per conseguenza appoco appoco si ridurranno in grado di poter senz'aiuto sgravarsi dalle fecce spontaneamente.

T. Rimase ferito. Bern. Orl. Inn. 56. 14. Rimase quella personaccia cionca Del braccio e spalla destra, e della testa.

T. Di chí muta alcun suo modo d'essere, e quel mutamento diventa un nuovo modo d'essere per sempre o per lungo tempo. Da quella ferita rimase storpio. – Rimase infermo. – È rimasta con la bocca torta. – Sono rimasta sbalordita per più giorni. – Sono rimasta tanto debole. – Son rimasta mezza viva. – Rimanere senza una goccia di sangue.

XX. T. Di stato men durevole. Son rimasti mutoli. Nel ling. delle faccende taluni che si credono di parlare scelto, dicono Rimase silente, Non si fece vivo, Non fece atti a provare il proprio diritto, o a difendersi.

T. Rimanere colle mani in mano, Disoccupato.

T. Rimanere impacciato. D. 3. 2. O voi che siete in piccioletta barca Desiderosi d'ascoltar, seguíti Dietro al mio legno che cantando varca, Tornate a riveder li vostri liti, Non vi mettete in pelago, chè forse, Perdendo me, rimarreste smarriti – Fam. Rimase perso.

T. Ero rimasto con pochi soldi. – Ero rimasta con sole dieci monete. – Rimaner priva d'un pezzo di pane.

XXI. Di condiz. soc. T. M. V. 3. 158. Il conestabile, per lo savio accorgimento e buona condotta… rimase vincitore. – Rimanere libero, schiavo. Fig. D. Conv. 179. Rimane libero (dal dubbio) e pieno di certezza l'intelletto. Vang. Io son venuto luce nel mondo acciocchè ognuno che crede in me non rimanga in tenebre. – Rimanere in uno stato infelice.

T. Prov. Tosc. 208. Taglia la coda al cane, e' riman cane. (anima grossolana, abbia il corpo tutt'oro e croci, rimane il medesimo).

T. In gen., e di cose e di pers, dicendo Rimangono come sono, intendesi e della condizione e dello stato, e delle essenziali e delle accidentali qualità. Nè solo di pers. o di cosa corporea, ma d'un compimento, d'un conto. Rimane com'è.

XXII. Più espressam., la relaz. di chi rimane, rispetto a chi se ne va. T. D. 2. 23. Tanto dice di farmi sua compagna (compagnia), Ch'io sarò là dove fia Beatrice; Quivi convien che senza lui (Virg., io) rimagna. E 4. Oh dolce padre, volgiti, e rimira Com'io rimango sol se non ristai. – Ero rimasta sola, può intendersi e del non aver altri allora in propria compagnia; e del non ci essere altri in casa; e dell'essere lontane o morte o inutili le pers. desiderate o le solite a aversi.

T. Rimase nubile (non si maritò); Rimane scapolo (non prende moglie). – Rimase vedova, per morte del marito. – Chi sa come rimanerò (in che stato misero. Rimanerò, forma popol.). [Cors.] Belc. prat. spir. 211. Una fanciulla rimasa pupilla da parenti… ricchi.

T. Me n'è rimasto uno (de' figliuoli). – È rimasto a carico di quelle donne la moglie e un bel bambino. D. 2. 7. E se re dopo lui fosse rimaso Lo giovanetto che dietro a lui siede, Bene andava il valor di vaso in vaso: Che non si puote dir dell'altre rede (altri eredi).

T. D. 2. 14. Sicuro È il nome tuo (parla a un Ugolino romagnuolo) dacchè più non s'aspetta Chi far lo possa, tralignando, oscuro (erede indegno)… E: Ben faranno i Pagan' da che il demonio Lor (un di loro famiglia morrà) se n'girà; ma non però che puro Giammai rimanga d'essi testimonio. (non ne rimarrà buona memoria).

T. Un libro rimane inedito, Ignoto. – Un autore rimane oscuro.

XXIII. T. Siccome Restare e Ristare commutansi in signif. di Cessare (perchè chi cessa o propriam. o fig. sospende il moto); così Rimanere, e segnatam. Rimanersi, che troppo commutasi con Restare, prende sim. senso. † Inusit. il seg. [Cors.] Rimanersi di fare alcuna cosa, Asteneri dal farla, Schivare di farla. Tass. Dial. 2. 6. Facilmente perdonerei a quel gentiluomo ogni colpa, quando non per difetto o di memoria o di giudicio o di creanza fosse rimaso di ballare con voi.

[Pol.] † Cap. Comp. Discipl. 15. E se non si volessero accordare, comandino a colui per cui rimanesse la concordia (non si facesse) che al luogo della compagnia non venga, se prima non si reca a concordia e pace col suo fratello.

T. Quel di D. 2. 23. Ma dimmi il ver di te… Non rimaner che tu non mi favelle, può intendersi Non rimanere qui meco senza che tu mi parli; ma io piuttosto intenderei, Non ti tener dal parlare.

T. Col Non e col Si gli è pur vivo nel ling. scritto, nel senso di Non cessare. Guid. G. 3. 2. Perciò il non faticabile Jasone non si rimase del colpeggiare siccome martello in sulla 'ncudine. E tutti intenderebbero chi dicesse: Non posso rimanermi dall'invocare la vostra generosità.

XXIV. T. Il cessar della vita è denotato da Rimanere, in quanto il corpo rimane immobile privo dell'anima. D. 2. 5. Arrivai io, forato nella gola, Fuggendo a piede… quivi… Caddi, e rimase la mia carne sola (privata dell'anima). Petr. Son. 34. part. II. (Laura morta) Te solo aspetto, e quel che tanto amasti E laggiuso è rimaso, il mio bel velo (il corpo). – Rimasero morto. – Rimase sul colpo. – Rimase lì.

T. E più ass. Rimanevano tutti (periti per ferro o sotto le rovine o altrimenti). Anco di malattia che imperversi. Ce n'è rimasti tanti.

T. E senza il Ci, e di sola una pers. Temo sempre di rimanere in uno di quegli assalti (o strette al cuore, o sbocchi di sangue).

T. Per contr. dicendo Rimanere sulla terra, Nel mondo, In vita; o ass. Rimanere, intendesi e Sopravvivere e Continuare a vivere anco senza relaz. ad altra pers. Con relaz. ad altra pers., può qui recarsi quel di D. 2. 19. Nipote ho io di là (nel mondo de' vivi) che ha nome Alagia, Buona da sè, pur che la nostra casa Non faccia lei, per esemplo, malvagia: E questa sola m'è di là rimasa.

XXV. T. Ho già detto che Rimanere diventa aff. a Restare nel senso che Restare è aff. a Avanzare. Ma, siccome, chi ben guardi, tra Restat e Superest, i Lat. fanno differenza, che almeno in alcuni es. apparisce; così gioverebbe porla tra Rimanere e Restare, notando che Restare cada più pr. laddove si tratta di poca quantità continua o discreta, e della parte men rilevante e men atta a nuovi usi; Rimanere, di parte maggiore, e talvolta della più rilevante e migliore. Egli è vero che se ne fa Rimasuglio aff. a Resticciuolo; ma Resticciuolo suol essere più dim. di Rimasuglio; e i rimasugli di grande sostanza possono pur servire a campamento decente. E almeno in alcuni casi la distinz. rimane vera; e quanto Resta corrisponde meglio al senso dell'aureo Reliquiae, che nell'orig. rammenta Relinquo, e che i Crist., per estens., applicarono a quel che resta di corpo santo. In senso quasi promiscuo con Restare D. 1. 15. Non tocchin la pianta Se alcuna surge ancor del lor letame, In cui riviva la sementa santa Di quei Roman' che vi rimaser quando Fu fatto il nidio di malizia tanta.

Di cose. T. D. 1. 13. Que' cittadin' che poi la rifondarno (Firenze) Sovra il cener che, d'Attila, rimase. Ivi: E se non fosse che in sul passo d'Arno Rimane ancor di lui (del dio Marte) alcuna vista (un frammento di statua). Rut. 2. Priegò che potesse ricogliere delle spighe delle biade che rimanessero (cioè rimanessero per terra raccolte). D. 2. 30. Men che dramma Di sangue m'è rimasa che non tremi.

T. In questo senso accordasi il sing. col plur., com'usa Greci e Lat., e It. in più modi. Mi è rimasto diciotto monete. Segnatam. di grossa somma, Rimanere più pr. che Restare, ripetiamolo.

T. Così di sentimenti corp. o mor., quand' uno cessa, e l'altro no. D. 3. 3. Ma, sì com'egli avvien che un cibo sazia, E d'un altro rimane ancor la gola…

XXVI. Segnatam. allorchè quel che rimane è non poco, e sopravanza all'uso fatto della cosa, questo verbo mi pare più pr. che Restare. T. Rut. E mangiò, e fu satolla, e tolse quello ch'era rimaso.

T. Senso sim. fig., ma ancora più chiaro. D. 3. 19. Colui che volse il sesto Allo stremo del mondo (Dio che, creando, lo misurò esattamente fino agli estremi confini)… Non poteo suo valor sì fare impresso In tutto l'universo, che il suo Verbo Non rimanesse in infinito eccesso… Ogni minor natura È corto ricettacolo a quel Bene Chè non ha fine, e sè in sè misura. – In questo signif. Misurato lo Shakespeare col Goethe, l'Inglese rimane incomparabilmente più grande sopra il Tedesco.

XXVII. T. Non della materia ma del cammino, e del discorso, e dell'opera; riguardati i due ult. come un cammino. D. 2. 15. Quanto, tra l'ultimar (fine) dell'ora terza E 'l principio del dì, par (apparisce) della spera (solare)… Tanto pareva già invêr la sera Essere al sol, del suo corso, rimaso: Vespero là, e qui mezzanotte, era.

T. D. 3. 21. Poca vita mortal m'era rimasa Quand'io fui chiesto e tratto a quel cappello (cardinalizio).

Coll'A e l'inf. T. Rimane a fare, a dire. La partic. A denota, al solito, il dovere o la conve nienza; Da, la materia, la possibilità. Può rimaner a fare dimolto, senza che ci sia da fare, mancando i mezzi, l'occasione.

T. Ne' sensi not., ell. Quanto ci rimane? (di strada, di lavoro da finire, di scritto da leggere).

T. Altra ell. impers. Rimane che ciascuno provvegga da sè. – Non rimane se non… (non resta altro. Ovvero: Questo rimane evidente).

T. Nell'ult. senso la locuz. compiuta sarebbe Rimane chiaro, provato, certo. Onde, per ell., in una conclusione, dopo aver dimostrato quel che s'ha a inferire e a tenere, diciamo: Dunque rimane che… Segner. Incred. 416. Rimane adunque che tutta la vera santità sia presso la Chiesa romana.

XXVII. T. Quest'ultima idea ci conduce a quella di Patto; e qui più chiaro che altrove è che Rima nere cade meglio di Restare, sebben dicasi anco Restare d'accordo. Più proprii però all'idea di fer mezza di modi. Siamo rimasti d'accordo che andrei – Siamo rimasti d'accordo che anderò. Il secondo denota patto più chiaro e fermo; come l'indic. suol essère più che il sogg. che porta il condiz. A proposito di sogg., i Gramm. dicono irregolare quello del Petr. Son. 34. part. II. Poco mancò ch'io non rimasi in cielo, e ch'egli aveva a dire Rimanessi o Restassi. Restino e rimangano in pace i Grammatici, spiriti benedetti. Più ell Graz. Nov. 1. 124. Nella fine rimasero insieme, che… e il papero fosse suo. [Cors.] Segret. Fior. Comm. 3. 1. Rimanemmo, che io dovessi dire ad Amerigo come fusse oggi il tempo accomodato.

Ancora più ass. T. Si rimase che… Come si rimane? Che patti si fanno? Come rimanghiamo intesi? E anco il Rimanere intesi è compimento del modo medesimo.

XXIX. T. Altro modo sovente ellitt., e dove Rimanere è più pr. che Restare, e più comunem. usit. La locuz. compiuta sarebbe, Rimanere deluso, schernito. E anche l'Effetto che nel deluso e schernito ne segue, denotasi nella ell. Rimase male, e nell'interno dell'animo e ne' segni ester., ne fu malcontento, dolente.

XXX. T. Segnatam. del danno; e la locuz. compiuta è appunto Rimanere danneggiato, perdente, frodato. – Rimanere a un fallimento, (di che sopra), rammenta l'immag. di Rimanere alla schiaccia, e sim.

Ell. T. Ci sono rimasta a pochi paoli. Per la fuga, per la poca puntualità di colui li ho perduti.

T. Nè solam. di danno mater. Ci rimase come un merlotto. [L.B.] Prov. Tutti i furbi ci rimangono, prima o dopo s'avvolgono nelle proprie reti, son da qualcuno ingannati essi stessi. T. Tutti gl'ingordi ci rimangono, La cupidigia si fa loro insidia. Presa l'immag. dalle bestie che, per avidita del cibo, rimangono prese al laccio, alla tagliuola, al vischio, all'amo.

Fig., delle insidie d'amore. T. Ce ne rimasero tanti e tanti.
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