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Informazioni utili online sulla parola italiana «bottega», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Bottega

Parole Collegate

Nomi Alterati e Derivati
Diminutivi: botteghetta, botteghina, botteghino. Accrescitivi: bottegone. Vezzeggiativi: botteguccia.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
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Liste a cui appartiene

Lista Tipi di Negozi [Banco, Bar « * » Calzature, Cappelleria]

Foto taggate bottega

Mestiere a Roccadaspide

Attrezzi di un ciabattino a Pignola

La bottega del calzolaio
Tag correlati: artigiano, negozio, uomo, vetrina, artigianato, calzolaio, insegna, porta, attrezzi, mani, scarpe

Informazioni di base

La parola bottega è formata da sette lettere, tre vocali e quattro consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: tt.
È una parola bifronte senza capo né coda, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (getto). Divisione in sillabe: bot-té-ga. È un trisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con bottega per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • La bottega di formaggi e salumi sotto casa ha purtroppo chiuso i battenti: non reggeva la concorrenza del supermercato.
  • Perugino, Luca Signorelli, Domenico Ghirlandaio, Botticelli e anche Leonardo da Vinci andarono "a bottega" dal Verrocchio.
  • Sono passato nella bottega del calzolaio a ritirare le mie scarpe riparate.
Citazioni da opere letterarie
I Malavoglia di Giovanni Verga (1881): Massaro Filippo allora si faceva la bocca amara dalla collera, e andava a pregare don Michele come un santo, nel posto delle guardie, o nella bottega di Pizzuto, perché la finisse quella lite con la Santuzza, dopo che erano stati amici! ed ora avrebbero fatto chiacchierare la gente, — e lo abbracciava e lo tirava per la manica. Ma don Michele appuntava i piedi in terra come un mulo, e diceva di no. E chi era là presente, a godersi la scena, osservava che massaro Filippo faceva una bella figura com'è vero Dio! — Massaro Filippo ha bisogno d'aiuto, — diceva Pizzuto. — Non lo vedete? Quella Santuzza si mangerebbe anche il Crocifisso!

La Storia di Elsa Morante (1974): Passa il tempo, e quell'americano vedovo (Ignazio di nome) mezzo anziano e mezzo vecchio se ne rivenne al paese a aprirci una bottega. E un bel giorno disse: «Qua, senza donna, che faccio?» e si pigliau quella giovane Crucifera: la quale così, essendo già nipote della madre di Scimò, d'un tratto, avendone sposato lo zio, le diventò pure zia! La stessa poi, fra l'altro, già cugina di Scimò, viene pure a essergli una mezza nonna, perché si fece cognata del suo nonno Serafino, il quale poi sarebbe il nonno pure di lei e di tutti quanti!

Il nostro padrone di Grazia Deledda (1920): Sulla porta del negozio Narcisa, una bella ragazza quindicenne, guardava se passava qualche studente in vacanza: mentre Predu Maria, sofferente e agitato, andava su e giù, dalla bottega alla stanza di sopra, da questa in un lungo e traballante ballatoio di legno, in fondo al quale s'apriva una camera disabitata, una specie di ripostiglio ove si ammucchiavano mobili rotti, casse, scaffali, libri polverosi, fra cui parecchi messali e Bibbie rosicchiate dai topi, e salteri e breviari già appartenuti ad un suo zio sacerdote.
Libri
  • La bottega dell'antiquario (Scritto da: Charles Dickens; Anno 1840-1841)
Titoli di Film
  • La piccola bottega degli orrori (Regia di Frank Oz; Anno 1986)
Canzoni
  • La bottega del caffè (Cantata da: Alberto Camerini; Anno 1984)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per bottega
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Scarti
Scarti di lettere con resto non consecutivo: botta, boga, bega.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si può avere: bottegai.
Parole con "bottega"
Iniziano con "bottega": bottegai, bottegaia, bottegaie, bottegaio.
Finiscono con "bottega": retrobottega.
Parole contenute in "bottega"
bot, botte. Contenute all'inverso: etto, getto.
Lucchetti
Usando "bottega" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * aoni = bottegoni.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Padrone, Padrone di casa, Padrone di bottega, Padronella - Padrone è colui che ha diritto di proprietà sopra una cosa, e può venderla, donarla, disfarla; è ancora colui che ha potestà sopra persone soggette o salariate; ma si intende non con assoluta padronanza; ed è derivato da Patronus, che vale Protettore. - Padrone di casa è, per rispetto all'inquilino, colui che gli dà la casa a pigione. - Padrone di bottega, o padrone assolutamente, è, per rispetto a' ministri, il proprietario di una bottega, di un laboratorio. - Padronella chiama il contadino il padrone del podere che egli lavora, quando esso è poco abbiente, e non può fare le spese occorrenti alla buona coltivazione. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Bottega, Fondaco, Magazzino, Studio, Banco, Negozio, Banca - Bottega è il luogo ove si vende a ritaglio merce qualunque; ma d'ordinario s'intende più di comestibili o di minuterie: nel fondaco invece si vendono merci di maggior valore, come panni, drappi di seta e simili; il fondaco, come suona in parte la parola, suppone un fondo di mercanzie non lieve. Magazzino è il luogo ove si ripone il soprappiù della roba che non puossi in una sol volta esporre in vendita; il magazzino fornisce il fondaco e la bottega: ne' magazzini si puonno fare vendite in digrosso ai piccoli mercanti: mette ne' magazzini il fabbricante, il manifatturiere, il produttore insomma, e quivi la merce o il genere attende il momento propizio per la vendita.

« I nostri antichi pittori e statuarii chiamavano bottega il luogo ove lavoravano; oggi è chiamato studio ». Cioni.

Oggi la parola bottega par divenuta ignobile, e perciò ogni mediocre negoziante dirà: vo al negozio; ogni fabbricantuccio o magro uomo d'affari dirà: vo al banco. Studio dicesi anche quello degli avvocati, de' procuratori, de' letterati, quando questi ultimi sono assai ricchi da avere uno studiuolo a sè, ove non abbiano ad essere ogni tratto disturbati per faccende estranee allo studiare. Banca, quella de' banchieri, ove di cambiali, di sete, di metalli fini e di carte pubbliche si negozia. Le pubbliche banche sono quelle che scontano cambiali con biglietti proprii al portatore, a ciò autorizzate dal governo: Banca di Francia, Banca Nazionale da noi. Anticamente dicevansi banchi questi pubblici stabilimenti: Banco di San Giorgio [immagine]
Fiera, Mercato, Emporio, Mercatale; Far mercato, Far bottega, Far mercimonio - E prima d’ogni altra cosa notiamo che emporio è quel luogo dove abbondano e affluiscono di continuo le mercanzie: Londra, Marsiglia, Genova, Livorno, sono fra i principali emporii dell’Europa. Il mercato è più frequente della fiera; ma non sempre, e dovunque, quotidiano; nei paeselli e cittaduzze di provincia v’è mercato una o due volte la settimana; la fiera ricorre d’ordinario una o due volte l’anno nei paesi dov’è statuita, e può esser tanto ricca di merci quanto un emporio; più del mercato lo è certamente; le fiere di Sinigaglia, di Beaucaire, di Lipsia sono rinomatissime per la quantità e l’importanza degli affari che vi si fanno. Mercato, fiera, è il luogo ove si raccoglie la roba che si mette in vendita, e la roba stessa: emporio, il luogo soltanto. Far mercato di qualche cosa, è farne contrattazione o commercio venale; ha senso piuttosto cattivo che buono; v’ha perfino chi fa vil mercato dell’onore, della fede; ma in un secolo di grande effervescenza com’è il nostro, ogni eccesso sia in male che in bene è possibile. Far bottega ha eziandio questo senso o presso a poco; ma nel far bottega è più apparente sfrontatezza e impudenza. Far mercimonio è far vile o almen basso mercato di cosa degna di miglior sorte: è sempre maniera dispregiativa. Far fiera è comperare o vendere qualche cosa sulla fiera stessa; fiera è detto per celia l’oggetto ivi comperato, per minuto che sia; far fiera è il ciarlare più che a mezza voce che fanno un quattro o cinque donne in mezzo alla via, sulla piazza: in Toscana è vivo il proverbio: «tre donne fanno una fiera, e due un mercato».

«Può il mercato essere o piazza o loggia o contrada; se più vasto o in forma di campo, dicesi mercatale. Mercato vecchio e nuovo di Firenze: mercatale di Prato». Polidori. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Bottega - S. m. Stanza dove gli artefici lavorano, o i mercanti vendono le merci loro. Lat. Apotheca, gr. Τίθημι. Bocc. Nov. 40. 10. (C) Io vidi questa sera al tardi,…, di rimpetto alla bottega di questo legnajuolo nostro vicino, un'arca non troppo grande. G. V. 7. 14. 3. Incontanente si levò la terra a romore, e serraronsi le botteghe.

[G.M.] Essere, Stare a bottega.
[G.M.] Sapere stare a bottega.
[G.M.] Metter su bottega (aprirla).

T. Prov. Tosc. 154. Guai quando i giovani comandano e che le botteghe si toccheranno! (Antichissimo a Venezia; che presentiva i pericoli della democrazia.)

T. Prov. La roba buona non istà in bottega (smaltita presto; dicesi anche delle fanciulle da marito).

T. Bottega di caffè.
T. Bottega! chiamando il garzone di caffè.
T. Bottega. Anco di barbiere. L. B. Alb. Apol. 20.
T. Bottega d'argentiere. L. B. Alb. Apol. 27.

2. T. Ferro di bottega.

E fig. T. Prov. Tosc. 151. Non trescar coi ferri di bottega. (Gente che serve alla giustizia.)

3. Bottega a vento o posticcia. Banco o Carretta o Casotto, o sim., che certi minuti mercanti e merciajuoli pongono su per le piazze, o in altri luoghi pubblici, dove fanno bottega. Papin. Burch. 108. (Gh.) Un pizzicagnolo, non mica de' principali,… ma di coloro che hanno la bottega a vento, e che di simiglianti camangiari, per non poter fare un buon corpo di bottega,… vendono alla plebe… Da questa e altre botteghe posticce…

4. † E per Studio di pittore. [Cam.] Lanz. St. Pitt. 1. 71. Il rozzo secolo (XIV) non discernea ancora la nobiltà della pittura; dicea mastri quegli che ora nominiamo professori, e botteghe quelle che ora chiamiamo studii. T. Bottega di Giotto. Franc Sacch. Nov

5. Per Magazzino. Vit. S. Eufras. 178. (M.) Ajutami andare nella bottega delle legna, porgendomi la tua mano.

6. [Cont.] Officina in cui si lavora di metallo o d'altro. Cit. Tipocosm. 403. Essa zecca, il zecchiere, le botteglie, le fornaci, le tenaglie, i polzoni, il conio. Ram. Viaggi, Leone. I. 53. B. Ciascuno de' maestri che cavano il ferro ha la sua casa da vicino, così i bestiami e la bottega dove si purifica detto ferro.

7. Per Stanza e Luogo d'offizio, ove in Firenze teneasi ragione dai consoli di qualche arte. G. V. 7. 14. 3. (Mt.) I quali erano allora al consiglio insieme nella bottega ove i consoli di Calimala teneano ragione sotto casa Cavalcanti in Mercato nuovo. E cap. 13. E raunavansi detti trentasei a consigliare ogni dì per lo buono stato di Firenze nella bottega e corte de' consoli nell'arte di Calimala.

[G.M.] E Bottega per cel. dicono anco adesso gl'impiegati dell'uffizio. Andiamo a bottega. (E in gen. così chiamasi familiarm. il Luogo ove ciascuno attende alle sue occupazioni.)

[G.M.] Onde per esortare se stesso o altrui a fare tale o tal cosa con alacrità: Su, a bottega!

8. T. Non tanto il luogo quanto l'arte e l'occupazione. Metter su bottega di pizzicagnolo, di salumajo, o sim., Darsi a quel genere di commercio. – Smettere la bottega, Non la tenere più, Non fare il mercante. Prov. Tosc. 292. Chi non sa l'arte serri la bottega.

T. Prov. Tosc. 177. Ogni bottega ha la sua malizia. (Ogni mestiere, Ogni professione.)

9. Aprir bottega. V. APRIRE, § 34.

Dicesi anche Aprire una bottega. [Val.] Cell. Vit. 1. 89. Mi disse che io dovessi aprire una bottega che fusse tutta mia. E 1. 156. Cercai di aprire una bottega vicino a loro.
10. T. Chiudere la bottega è materialmente Serrarla, che nessuno v'entri.

T. Chiuder bottega. Smettere il negozio.

T. E trasl. Del Dar fine anche ad operazioni dove lucro non entri. Ho chiuso bottega del mio. Alf.

11. E ass. e fig. Per Interesse, Guadagno. Tac. Dav. Ann. 4. 101. (C) Colui, che tal negozio cercò, non per grassezza di danari nè per boria castellana, ma per bottega.

12. Trasl. [Val.] Per Argomento, Proposito, Cosa che si tratti. Salviat. Granch. 2. 2. Voglio inferir, ritornando a bottega, Che questa infermità di questo giovane Non è cura difficile.

E ass. [M.F.] A bottega. T. Ellissi. Torniamo al proposito; come A bomba, ch'è oggidì più noto, perchè questo è in ogni senso il secolo delle bombe. Ma A bottega, modo più alla mano, direbbesi anco del rifarsi a operare; l'altro, del dire.

13. Per la Cosa che altri vende. Mise in mostra la sua bottega e ne spacciò assai. (Fanf.)

T. Vas. IV. 1. Fare una bottega di pietre lavorate (da fabbrica, per venderle.)

14. [G.M.] Aver il capo a bottega. Lo stesso che Star col capo a bottega. V. § 26. Pros. fior. vol. VI. pag. 165. Bisogna adunque avere il capo a bottega, e badare al giuoco, perchè questa è filosofia di tre cotte.

15. [Val.] Sviar la bottega. Disgustar gli avventori di essa, si che non vi frequentino più.

E fig. [Val.] Far che non si pensi più a una faccenda, a un negozio. Car. Lett. Fam. 2. 168. L'intento mio è distormene del tutto, e che si sappia che me ne sono distolto, per disviarne la bottega.

16. Essere a bottega, fig. si dice di chi è pratico e franco in qualche professione. Ambr. Furt. 3. 10. (C) lo sono a bottega a ogni cosa, chè di questi casi ce ne interviene ogni giorno.

17. Far bottega vale Aprire, Stare a bottega, Trafficare. Nov. ant. 1. 5. (C) Questi fece bottega, e cominciò a legar sue pietre.

T. Prov. Tosc. 78. A chi fa bottega gli bisogna dar parole ad ognuno. E 108. Chi provvede a tempo la casa, fa una bottega (perchè alla roba cresce prezzo).

18. T. Far bottega, Lucro di cose, segnatam. ove meno ci si converrebbe. Far bottega delle cose sacre. – Della giustizia. – Dell'ingegno.

Tac. Dav. Vit. Agr. 398. (C) Giustificate la repubblica, che questo esercito non ha fatto della guerra bottega. E Ann. 2. 19. Concederono gli antichi il dire talvolta il ben comune, e non il fare qua entro i fatti nostri privati, e bottega del Senato.

T. Cecch. Comm. 401. Far bottega della giovane (guadagnare sopra di lei.) [G.M.] Deput. Decam. Annot. I. Persone vilissime et infami, che van facendo bottega di donne. [M.F.] Segn. Stor. Ricorreremo all'armi non proprie, ma de' collegati e capitani mercenari, perchè facciano bottega di noi, e ci vendano a' nostri nemici? [Cors.] Menz. Sat. 2. Quindi è che i cavalier si sono avvezzi A far del palco una bottega.

T. Fam. Dicesi Far bottega delle professioni e de' ministeri più nobili, quando se ne abusa a proprio vantaggio. Così per dispr. Un cattivo procuratore, Un cattivo maestro apre bottega; Fa andar la bottega.

E Far bottega, detto dell'Esiger mercede, per cosa che si espone a vedere, da chi la vede. Dat. Vit. Pitt. 39. (Milano 1806.) (Mt.) Che però facendo egli, come si dice, bottega sopra questa pittura, i Greci di quei tempi la chiamarono Elena meretrice.

19. Far andare una bottega vale Farla lavorare, Farla tirare avanti. Zibald. Andr. (C) I due fratelli con felicità facevano andare una bottega di lana.

20. Fare e Non fare per la bottega vale Tornar bene, Tornar male, Esser d'utile, Esser di danno. Cecch. Esalt. Cr. 1. 3. (C) I prigioni fare i banchetti Alle guardie, non fa per la bottega.

21. [Val.] Levarsi da bottega: Tralasciar di esercitare. Mach. Lett. Fam. 149. Ancora che siano due anni passati che vi levasti da bottega, non credo abbiate sdimenticato l'arte.

22. [Val.] Mettere a bottega. Porre a studio o ad arte con alcuno. Cellin. Vit. 1. 47. Il mio buon padre… mi mise a bottega col padre del cavalier Bandinello.

23. Mettersi o Porsi a bottega, fig., vale Mettersi con tutta l'applicazione a far checchessia. Malm. 5. 29. (C) Colui che quivi s'è posto a bottega A legger sopra il libro della strega. Lor. Panc. Lett. (Mt.) E però (dovendo ragionare con un uomo eruditissimo) m'era messo a bottega anch'io, per dir quattro spropositi in geografia. [Val.] Fag. Rim. 6. 152. E sulle carte più erudite e dotte Mi vo' porre a bottega e giorno e notte.

[Val.] Cellin. Vit. 2. 157. Si messe in tutto e per tutto a bottega per fare contra di me.

(Tom.) Modo fam. Si son messi a bottega a fare una cosa; cioè, La fanno sempre, Ne fanno mestiere.

[G.M.] E assol. Di chi ciarlando non la finisce mai; Di chi non trova la via a smettere operazione qualsiasi; Di chi si pianta in un luogo, e ci sta a lungo: E' s'è messo a bottega.

24. Stare a bottega vale Impiegar l'opera sua in qualche bottega. Cecch. Esalt. Cr. 5. 2. (C) E però saria me' star a bottega. [Val.] Nov. Ant. 84. Stava a bottega in su la piazza di San Giovanni. Del Ross. Sveton. 247. Comandasse le ferie, cioè che in que' dì non si stesse a bottega.

T. Prov. Tosc. 216. A Firenze per avere ufizi, bisogna avere bel palazzo e stare a bottega. (La repubblica era governata da un patriziato di bottegai.)

E Star a bottega in un sito, per Avervi, Tenervi la bottega. Bocc. g. 9. n. 3. (Mt.) Maestro Simone, il quale allora a bottega stava in Mercato vecchio alla 'nsegna del mellone.

T. Mod. fam. Stare a uscio e bottega. Vicino.

25. Star bene a bottega. Saper fare il suo ufficio. (Fanf.)

26. Star col capo a bottega vale Stare in cervello, Attendere a quello che importa. Car. Com. 46. (M.) Ma Platone, che stette col capo a bottega, non solamente s'avvide dell'inganno, ma insegnò di scoprirlo…

27. Stancar le botteghe. Dicesi di chi si mette a molti mestieri, e non si posa in veruno. (Fanf.)

28. [Val.] Impaccia bottega, dicesi di uomo che stia inutilmente e a perditempo nelle altrui botteghe. Mach. Lett. Fam. 127. Quando sono in Firenze, misto fra la bottega di Donato del Corno e la Riccia… e l'uno mi chiama impaccia bottega e l'altra impaccia casa. Più com. Impiccia botteghe.

29. [Val.] Avvezzo alla bottega. Di bassa condizione, d'umile stato. Ner. Sammin. 7. 28. Lor son avvezzi alla bottega, al banco, Con il grembial, noi con la spada al fianco.

30. La bottega non vuole alloggio. Prov. che significa: La bottega non ammette forestieri, che vi si fermino a cicalare, e interrompano il lavorío. (C)

31. Non ogni bottega ne vende. Dicesi di cosa molto rara. Bern. Rim. (C) Quello è ben che a ragion tenghiate caro, Perocchè ogni bottega non ne vende.
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