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Informazioni utili online sulla parola italiana «dado», il significato, curiosità, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Dado

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Liste a cui appartiene

Lista Parole Monoconsonantiche [Dada, Dadi « * » Dai, De]

Foto taggate dado

1991

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Informazioni di base

La parola dado è formata da quattro lettere, due vocali e due consonanti (tutte uguali, è monoconsonantica).
È una parola bifronte senza capo, la lettura all’inverso produce una parola di senso compiuto (oda), un bifronte senza capo né coda (da). Divisione in sillabe: dà-do. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche la pagina frasi con dado per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Non voglio neanche immaginare come producano il dado di carne.
  • Per insaporire le verdure cotte spesso aggiungo un pezzetto di dado.
Non ancora verificati:
  • Giocando a Monopoli, un dado è finito sotto la credenza e non è stato facile recuperarlo per poter continuare la partita.
Citazioni da opere letterarie
Le Aquile della steppa di Emilio Salgari (1907): Pagarono e uscirono, girando intorno al piccolo caffè che nella forma sembrava un grosso dado di pietra. Dietro, sotto una piccola tettoia, stavano incatenate due scimmie, quadrumani che si trovano sulle montagne del Chachemir e sulle pendici dell'Himalaya, alte più di mezzo metro, con una coda di venticinque centimetri, di corporatura massiccia, e ricca di pelo di color verdastro e la faccia invece di tinte ramigno chiare, del più singolare effetto.

Leila di Antonio Fogazzaro (1910): Allora fu peggio di prima. Nel passare presso la chiesa del camposanto di Arsiero, dove donna Fedele aveva fatto la comunione due giorni prima, e nella prossima discesa verso la stazione, in vista della Montanina candida come un dado di neve nel verde tenero fra i castagneti scuri, la voce scherzosa tacque.

Cenere di Grazia Deledda (1929): — Il dado è gettato? — chiese con enfasi, quando Anania ricomparve. Ma nonostante le sue domande e i suoi scherzi non riuscì a sapere che cosa il suo compagno era andato a fare in Questura. Appoggiato al muro Anania guardava l'orizzonte e ricordava la sera in cui, bambino, era salito sulle falde del Gennargentu ed aveva veduto un pauroso cielo tutto rosso, animato da spiriti invisibili.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per dado
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: bado, cado, daco, dada, dadi, damo, darò, dato, davo, dodo, fado, rado, vado.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: bada, badi, cada, cade, cadi, cadì, lady, rada, rade, radi, uadi, vada.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: dando, dardo.
Antipodi (con o senza cambio)
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: coda, goda, loda, moda, roda, soda.
Parole con "dado"
Iniziano con "dado": dadone, dadoni, dadolata, dadolate, dadolini, dadolino.
Finiscono con "dado": controdado.
Parole contenute in "dado"
Contenute all'inverso: oda.
Incastri
Inserendo al suo interno tan si ha DAtanDO.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "dado" si può ottenere dalle seguenti coppie: daca/cado, dace/cedo, damo/modo, darà/rado, dario/riodo, darò/rodo, dava/vado.
Usando "dado" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * doga = daga; * doma = dama; * domi = dami; * domo = damo; * dora = darà; * doro = darò; * dota = data; * dote = date; * doti = dati; * doto = dato; * doghe = daghe; * donde = dande; * donna = danna; * dorai = darai; * dorio = dario; * dormi = darmi; * dorsi = darsi; * dotai = datai; * dotti = datti; * domare = damare; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "dado" si può ottenere dalle seguenti coppie: darà/ardo.
Usando "dado" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * odino = daino.
Cerniere
Scartando le parti in comune (prima in capo e poi in coda), "dado" si può ottenere dalle seguenti coppie: loda/dolo, matricida/domatrici, mida/domi, moda/domo, rada/dora, rida/dori, ricada/dorica, rioda/dorio, roda/doro, seda/dose, soda/doso, teda/dote, veda/dove.
Usando "dado" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * goda = dogo; * loda = dolo; * mida = domi; * moda = domo; * rada = dora; * rida = dori; * roda = doro; * seda = dose; * soda = doso; * teda = dote; * veda = dove; dolo * = loda; domi * = mida; domo * = moda; dora * = rada; dori * = rida; doro * = roda; dose * = seda; doso * = soda; dote * = teda; ...
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "dado" si può ottenere dalle seguenti coppie: daga/doga, daghe/doghe, dama/doma, damare/domare, dami/domi, damina/domina, damo/domo, dan/don, dande/donde, danna/donna, dannino/donnino, darà/dora, darai/dorai, dario/dorio, darmi/dormi, darò/doro, darsi/dorsi, data/dota, datai/dotai, datammo/dotammo, datando/dotando...
Usando "dado" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * cedo = dace; * modo = damo; * rodo = darò; * dadi = dodi; * riodo = dario.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "dado" (*) con un'altra parola si può ottenere: fin * = fidando; ito * = idatodo; * iran = diradano; lapin * = lapidando; guarnì * = guardanido; riattanti * = riadattandoti.

Definizioni da Dizionari Storici

Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Dado - S. m. Pezzuolo d'osso di sei facce quadre e uguali, in ognuna delle quali è segnoto un numero, cominciandosi dall'uno infino al sei, e si giuoca con esso a zara e ad altri giuochi di sorte. T. Da Dare, Datus, nel senso di giuoco è in Ov. E il dial rom. li chiama Dati. Meglio che da Judicium Dei. Arab. Daddon, Dadda. – Giuocare a' dadi. = Bocc. Nov. 1. 8. (C) Ginocatore o mettitor di malvagi dadi era solenne. Pass. 340. Nel tôrre cedole o fuscegli a rischio e a ventura, o nel gittare dadi. Maestruzz. 2. 11. 5. Chiunque gioca colle tavole, ovvero dadi…, pecca? E appresso: Se commise in esso giuoco inganno, mettendo dadi falsi, ovvero volgendoli male, e ingannevolmente gittandoli. [F.T-s.] Gio. Fabr. Com. Ter. 298. 10. Chi vive, faccia come chi giuoca a' dadi, che se non gli viene quel punto che gli bisogna, gli convien corrigere (correggere) e usare con la sua arte e prudenza quello che è venuto, il meglio che può.

2. Per meton. vale Giuoco in generale. Ar. Sat. (M.) Diverso, al mio parer, il Bomba gracchia, E dice: abb'io pur roba, e sia l'acquisto O venuto pel dado o per la macchia.

T. In un prov. Il dado, sing., per I dadi, cioè il vizio del giuoco.

[Cam.] Giust. Prov. 323. Fuggi donne, vino, dado; se no, il tuo fatto è spacciato.

3. Pulito come un dado. Dicesi di persona linda e nettissima. (Fanf.)

4. [M.F.] Segreto come un dado. Dicesi ironicamente a chi non tiene il segreto, perchè i dadi scuoprono sempre qualche numero.

5. Esser pari quanto un dado dicesi di Cosa uguale e pari per tutto. (C)

6. Andare al dado dicono i giuocatori del Mutare colui, che tira, i dadi, e dal monte prenderne altri. (C)

7. Giuocare al dado, ass., s'intende del Giuocare a giuoco di zara, o altro, che si faccia co' dadi. (C)

8. [G.M.] Lasciar correre il dado, fig., Lasciar che la cosa proceda, vada per la sua via, al suo compimento. Lasciate correre il dado, e vedrete dov'andranno a finire quest'imbrogli.

9. Levare un dado il primo, fig. Essere il primo a dar le mosse a che che sia. Varch. Stor. 3. 46. (M.) Deliberò di non volere essere egli colni che primo, per usar le parole d'oggi, questo dado levasse.

E Levare il dado, ass. Segni, Stor. Fior. 3. 360. (Gh.) Lorenzo Segni vivamente si scoperse, e levò il dado, come si dice, che si dovesse dar loro il mandato libero.

10. Piantare il dado vale Trarlo con malizia, sicchè scuopra il punto che si vuole. (C)

11. T. Trarre il dado, Tentare la sorte, Osare, Cominciare un'impresa. = Buon. Fier. 3. 1. 9. (C) Poi traggo il dado, e vince Per la parte del sì la mia licenza.

12. [Cors.] Tratto il dado vale Cominciata la cosa. Pallav. Stor. Conc. 11. 18. 5. Protestò ch'egli… non potea spendere più di quaranta mila scudi, benchè di poi, tratto il dado, gliene convenisse consumare assai maggior numero.

T. Il dado è tratto o gettato; ma il primo è più com. Lat. Jacta est alea. La cosa è ormai tanto avviata, che non si può ritirare.

13. Modi proverb. Pagare il lume e i dadi, o Pagare del lume e de' dadi vale Pagare del tutto, Non lasciare addietro nulla. Non com. Cron. Vell. (C) lo me ne pagai bene del lume e de' dadi, perocchè ne son di peggio più d'un milion di fiorini.

E Pagare il lume e i dadi vale anche Dar soddisfazione, o il conto suo. Non com. Morg. 18. 94. (C) E domattina in sul campo saremo, E so che 'l lume e i dadi pagheremo.

E Pagar uno del lume e de' dadi, per Dargli soddisfazione. Non com. Franc. Sacch. Nov. 211. (C) Grande maraviglia mi pare, che ne' dì suoi non trovasse chi lo pagasse del lume e de' dadi, come meritava.

E Esser pagato del lume e de' dadi vale Incoglierne male. Non com. Franc. Sacch. 152. (M.) Abbiate cura a una cosa, che quando voi gli appresentate al signore, ch'e' non ispetezzassono a questo modo, perocchè voi potreste esser pagati e del lume e de' dadi (cioè, n'avreste la peggio).

14. Pigliare o Tenere i dadi ad alcuno. Prov. Impedirgli l'operazione; tolta la metaf. dal parare i dadi a chi giuoca con essi. Inusit. M. V. 9. 15. (C) Il valente cavaliere, veggendo che gli erano presi i dadi, e ch'e' non potea far niente di suo intendimento, lasciò l'ufficio. Cron. Morell. Quando e' vide gli erano stati presi i dadi, e che 'l suo gracchiare era da beffe,…

15. Scambiare i dadi o le carte. Prov. Ridire in altro modo quello che s'è detto altra volta, per ricoprirsi. Varch. Ercol. 71. (C)La qual cosa si dice ancora rivolgere, o rivoltare, e talvolta, scambiare i dadi.

E Scambiare i dadi, per Scambiare i termini, Pigliar le cose a ritroso. Varch. Ercol. (Mt.) Egli scambiò i dadi; ma come colui che non dovea essere solenne barattiere, non lo fece di bello, ma sì alla scoperta.

16. Tirare, Trarre, pel dado. Prov. Cominciare ora o in quel punto; tolta la metaf. dal giuoco, quando si rimette alla sorte il vantaggio del tratto. Non com. Morg. 18. 182. (C) Quel che si ruba non s'ha a saper grado; E sai ch'io comincio ora a trar pel dado. Fir. Trin. 1. 2. E ora ch'io pensava questi dì riposarmi, e' si trae pel dado. Malm. 12. 51. Adesso è tribolata al maggior grado; E se allor pianse, or qui tira pel dado. Car. Lett. ined. 1. 270. (M.) Vedete quantum abest che questa faccenda s'abbia a terminare avanti al vostro arrivo, che pur ora si comincia a tirar per il dado.

17. Tirare, Trarre, o Fare diciotto con tre dadi. Prov. che dicesi del Riuscire in alcun negozio con ogni vantaggio possibile, essendo questo il maggior punto che possa venire con tre dadi. Malm. 9. 2. (C) Là gli uomin si disfanno; e chi ne scampa, Ha tirato diciotto con tre dadi.

18. Tirare un gran dado. Prov. Avere una gran sorte, o Scampare da un gran pericolo. Buon. Fier. 1. 5. 2. (C) No' abbiam tratto un gran dado, Scampata una gran furia.

19. Dado, fig. [Val.] Nulla, Niente. Pucc. Centil. 20 38. L'entrar nella Città non gli era a grado, Ch'era interdetta, per la pace rotta De' Ghibellin, che non montò un dado. E 36. 82. Che dove furon non rimase un dado. E 46. 39. E ciascheduno avia la signoria Della città che non valeva un dado.

20. [Val.] In men d'un dado, Avv. Lo stesso che In un attimo. Pucc. Guerr. Pis. 2. 5. Ad un'armata tòrre in men d'un dado La sua difesa.

21. Dado dicesi anche una sorta di Strumento col quale in tempi barbari si tormentavano gli uomini stringendo loro con esso le noci del piede. (Fanf.) Fir. As. 295. (C) Ma nè corda nè dado nè stanghetta… il poteron mai far cangiare d'opinione.

Onde Dar il dado, o la stanghetta, vale Tormentare con tali strumenti. Sen. Ben. Varch. 4. 22. (C) Giova la buona coscienza anco nelli stessi martori, quando si tocca della fune; giova nel mezzo del fuoco, quando si dá il dado o la stanghetta.

22. Ossicello del calcagno di alcuni animali, detto da' Latini Talus, e ora Aliosso. (Fanf.)

23. Dado si dice anche a qualunque Corpo di sei facce quadre eguali. (Fanf.)

[Cont.] Cubo. G. G. N. sci. XIII. 92. Figuratevi per esempio un dado, un lato del quale sia v. g. lungo due dita, sicchè una delle sue faccie sarà quattro dita quadre.

[G.M.] Per simil. Quella cosa è un dado; fa un dado (dalla forma). – Quel palazzo è un bel dado.

24. (Archi) [Cont.] Parallelopipedo collocato sopra o sotto altri membri architettonici, specialmente come buse delle colonne. Bart. C. Arch. Alb. 160. 49. Nella base sono questi membri, il dado, i mazzocchi, ed i cavetti. Il dado è quella parte quadra che sta da basso, la quale io chiamo così perchè ella è per ogni verso quadra come un dado stiacciato. Serlio, Arch. IV.141. Capitelli corinti, lo aggetto delli quali è a piombo agli dadi, o zoccoli delle basi.

[Cont.] Del capitello. Barbaro, Arch. Vitr. 166. Quanto sarà la grossezza della colonna da piedi, tanto sia l'altezza del capitello, con il dado o abaco. Pall. A. Arch. I. 14. Il capitello (toscano) è alto ancor egli per la metà della grossezza della colonna da basso: e dividesi in tre parti eguali: una si dá all'abaco, il quale per Ia sua forma volgarmente si dice dado.

[Cont.] Del fregio. Vas. Arch. III. Facciasi simile il dado del fregio, ma dinanzi gli resti nella faccia un ottavo per la commettitura a piombo.

[Cont.] Sotto le basi delle colonne, sotto le statue, e sim. Vas. Arch. III. Ed è opinione che gli antichi non le facessero (le basi), ed in quello scambio vi mettessero un dado tanto grande, quanto teneva la base. Bart. C. Arch. Alb. 162. 22. Ne' portici che accerchiavano atorno i tempii tondi gli antichi usarono di porvi le base col dado continovato che girasse atorno, acciocchè e' fussi d'un pezzo continovato come compagno messo sotto a tutte le colonne.

Malm. 6. 52. (M.) Su i dadi i torsi nobili, sculture… Ristaurati sono e risarciti. Mellin. Descr. Entr. Reg. Giov. 22. in principio. (Gh.) Nell'ultimo pendio del frontespizio, a di rimpetto della prima e della sesta colonna, erano insù due dadi due statue.

25. T. Dado. T. di pellicceria. V. DADOLINO.

26. (Mar.) È un pezzo quadrato di bronzo, che s'incastra nel mezzo della rotella di un bozzello, ed è grosso quanto essa. Vi passa il pernuzzo, intorno al quale la rotella gira. (Mt.)

27. (Mec.) [Cont.] E di rotella impiegata per altri usi. Zab. Cast. Ponti, 4. Le girelle di legno conviene, che siano di legno forte, e nodoso, acciocchè non si spacchino, e che abbiano il dado, o piastre di bronzo, perchè girino meglio.

28. (Mec.) [Cont.] Chiocciola della chiavarda. (Fr. Écrou.)

29. [M.F.] Dadi furon dette certe Palline riquadrate da caricare schioppi. Bandi, Leggi, ecc. 88. Non sia alcuna persona… che ardisca in alcun modo o presuma tenere, così a dosso come per le case loro, palline, gocciole, migliaruole, dadi, palle ramate, o altra sorte di cosa per uso di detti archibusi.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: dadaiste, dadaisti, dadetti, dadetto, dadi, dadini, dadino « dado » dadolata, dadolate, dadolini, dadolino, dadone, dadoni, daffare
Parole di quattro lettere: daco, dada, dadi « dado » daga, dama, dame
Vocabolario inverso (per trovare le rime): badò, bado, cado, decado, ricado, avocado, scado « dado (odad) » controdado, zapateado, fado, viado, mikado, amontillado, carbonado
Indice parole che: iniziano con D, con DA, parole che iniziano con DAD, finiscono con O

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