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Informazioni utili online sulla parola italiana «cura», il significato, curiosità, forma del verbo «curare», associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Cura

Forma verbale

Cura è una forma del verbo curare (terza persona singolare dell'indicativo presente; seconda persona singolare dell'imperativo presente). Vedi anche: Coniugazione di curare.

Parole Collegate

»» Aggettivi per descrivere cura (medica, miracolosa, materna, buona, lunga, ...)
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
medicina (11%), medica (10%), malattia (10%), terapia (5%), casa (3%), efficace (3%), omeopatica (3%), palliativa (3%), medico (3%), dentale (2%), denti (2%), salute (2%), canzone (2%), corpo (2%), prendersi (2%), miracolosa (2%), persona (2%), malato (2%). Vedi anche: Parole associate a cura.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Treccani | Wikipedia
Articoli interessanti e pagine web
Salute Italia: Come prendersi cura dei capelli

Informazioni di base

La parola cura è formata da quattro lettere, due vocali e due consonanti. Divisione in sillabe: cù-ra. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con cura e canzoni con cura per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • La cura prescritta dal dottore è stata efficace e sono guarita.
  • È auspicabile che la ricerca scientifica trovi al più presto una cura per la sclerosi.
  • Ho notato con quale cura riesci a costruire i tuoi aeromodelli.
Citazioni da opere letterarie
Il Re del Mare di Emilio Salgari (1906): — Là! Hanno anche un parco d'assedio — aggiunse il portoghese, vedendo uscire dalla boscaglia un grosso drappello che trascinava una dozzina di lila ed un mirim. — Canaglia d'un «pellegrino»! Pare che se ne intenda di cose di guerra e che abbia dedicato ogni cura alla sua artiglieria. Non marciano mica male, gli artiglieri! Manovrano come coscritti di tre mesi!

Il perduto amore di Umberto Fracchia (1921): Dopo cena il notaio, con molte carezze, ( — Ti ho portato sulle mie braccia. Si può dire che ti abbia allattato io — ripeteva ogni tanto), se ne andò a letto e noi rimanemmo ancora a fumare. Quello Sterpoli figlio era un giovanotto di forse ventiquattro anni, di pel rosso, con il naso tozzo e la bocca tonda e un paio di mostaccini arricciati con cura.

L'amica geniale di Elena Ferrante (2011): Sotto Ferragosto il mio lavoro finì e finì anche la gioia del sole e del mare. La cartolaia fu soddisfattissima di come m'ero presa cura delle bambine e sebbene loro, malgrado le mie raccomandazioni, avessero raccontato alla madre che a volte veniva al mare un giovanotto mio amico con cui facevano bei tuffi, invece di rimproverarmi mi abbracciò, mi disse: «Meno male, sfrenati un poco per favore, sei troppo giudiziosa per la tua età». E aggiunse perfida: «Pensa a Lina Cerullo quante ne fa».
Proverbi
  • La luna non cura l'abbaiar dei cani.
Canzoni
  • La cura (Cantata da: Franco Battiato; Anno 1996)

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per cura
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: aura, cara, cera, cora, cuba, cupa, cure, curi, curo, dura, mura, pura, sura, tura.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: aure, bure, buri, dure, duri, duro, durò, euro, guru, mure, muri, muro, murò, pure, puri, puro, purè, sure, surf, ture, turf, turi, turo, turò.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: cra.
Zeppe (e aggiunte)
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: curai, curda, curia, curva, scura.
Antipodi (con o senza cambio)
Antipodi inversi: se si sposta l'ultima lettera all'inizio (con eventuale cambio) e si inverte il tutto si può avere: ruca.
Parole con "cura"
Iniziano con "cura": curai, curano, curare, curaro, curata, curate, curati, curato, curava, curavi, curavo, curammo, curando, curante, curanti, curarci, curarla, curarle, curarli, curarlo, curarmi, curarsi, curarti, curarvi, curasse, curassi, curaste, curasti, curabile, curabili, ...
Finiscono con "cura": scura, oscura, sicura, procura, assicura, frescura, insicura, sinecura, trascura, malsicura, rassicura, riassicura, semioscura, verdescura, superprocura.
Contengono "cura": oscurai, accurata, accurate, accurati, accurato, oscurano, oscurare, oscurata, oscurate, oscurati, oscurato, oscurava, oscuravi, oscuravo, procurai, assicurai, incurante, incuranti, incuranza, incuranze, oscurammo, oscurando, oscurante, oscuranti, oscurarci, oscurarmi, oscurarsi, oscurarti, oscurarvi, oscurasse, ...
»» Vedi parole che contengono cura per la lista completa
Incastri
Inserito nella parola osi dà OScuraI; in osta dà OScuraTA; in oste dà OScuraTE; in osti dà OScuraTI; in prono dà PROcuraNO; in prore dà PROcuraRE; in proto dà PROcuraTO; in prova dà PROcuraVA; in provi dà PROcuraVI; in provo dà PROcuraVO; in assire dà ASSIcuraRE; in assiti dà ASSIcuraTI; in assito dà ASSIcuraTO; in pronte dà PROcuraNTE; in pronti dà PROcuraNTI; in trasti dà TRAScuraTI; in trasto dà TRAScuraTO; in assiste dà ASSIcuraSTE; in assisti dà ASSIcuraSTI; in provano dà PROcuraVANO; ...
Inserendo al suo interno cine si ha CUcineRA (cucinerà); con mule si ha CUmuleRA (cumulerà).
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "cura" si può ottenere dalle seguenti coppie: cuba/bara, cubo/bora, cuce/cera, cucini/cinira, cucite/citerà, cui/ira, culi/lira, cumarina/marinara, cumarine/marinerà, cumene/menerà, cunette/netterà, cupa/para, cupe/pera, cupi/pira.
Usando "cura" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * rapa = cupa; * rape = cupe; * rapi = cupi; * rapo = cupo; * rate = cute; * ragna = cugna; * ragne = cugne; * ralla = culla; * ralle = culle; * ralli = culli; * rallo = cullo; * ada = curda; * ade = curde; * adì = curdi; * aia = curia; * aie = curie; * aio = curio; * ava = curva; * ave = curve; * avi = curvi; ...
Lucchetti Riflessi
Scartando le parti in comune (in coda e il riflesso in capo), "cura" si può ottenere dalle seguenti coppie: cupa/apra, cutina/anitra.
Usando "cura" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * arpa = cupa; * arpe = cupe; * arte = cute; * argina = cugina; * argine = cugine; * argini = cugini; * argino = cugino; * armano = cumano; * armene = cumene; * armeni = cumeni; * armino = cumino; * articola = cuticola; * articolare = cuticolare; * articolari = cuticolari.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "cura" si può ottenere dalle seguenti coppie: cuffina/raffina, cugna/ragna, cugne/ragne, culla/ralla, culle/ralle, culli/ralli, cullino/rallino, cullo/rallo, cumini/ramini, cumino/ramino, cunetta/ranetta, cunette/ranette, cupa/rapa, cupe/rape, cupi/rapi, cupida/rapida, cupidamente/rapidamente, cupide/rapide, cupidi/rapidi, cupidità/rapidità, cupido/rapido...
Usando "cura" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * bara = cuba; * bora = cubo; * cera = cuce; * lira = culi; * para = cupa; * pera = cupe; * pira = cupi; * dea = curde; * dia = curdi; * via = curvi; * cinira = cucini; * citerà = cucite; * menerà = cumene; * anoa = curano; * area = curare; * atea = curate; * netterà = cunette; * marinara = cumarina; * marinerà = cumarine.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "cura" (*) con un'altra parola si può ottenere: ai * = acuirà; * vi = curvai; * eri = curerai; * ile = curiale; * ili = curiali; * ito = curiato; dei * = decuria; mal * = maclura; sci * = scucirà; sir * = scurirà; * atti = catturai; * enti = centuria; * veri = curverai; * vite = curviate; rise * = ricuserà; scii * = scucirai; soie * = scuoierà; site * = scuriate; * linai = culinaria; detta * = decurtata; ...

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Cura, Medicatura, Operazione - La Cura è tutto ciò che fa il medico o il chirurgo per guarir l'ammalato, così per accertare la qualità e natura della malattia, come per dare gli opportuni medicamenti. - L'Operazione è cosa solo del chirurgo, ed è il tôr via col coltello la parte malata, il rimettere al suo luogo ossa rotte e slogate; l'adoprare, insomma, o la mano o gli strumenti. - La Medicatura è specialmente tutto ciò che si fa dal chirurgo per guarire la parte, nella quale si è fatta l'operazione, per risarcir piaghe, ferite, ecc. I buoni chirurghi non istanno paghi al fare l'operazione; ma attendono amorevolmente anche alla medicatura. [immagine]
Diligenza, Studio, Cura - Diligenza è l'attendere o a una disciplina o ad altro esercizio, non solo con buona volontà, ma con satisfazione del proprio cuore e per amor della cosa. - Lo Studio è l'attendervi con attenzione e con ogni sforzo dell'ingegno. - Cura è tutto ciò che si fa, acciocché una cosa riesca bene, non trascurando nemmeno le più piccole minuzie. [immagine]
Cura, Attenzione, Riguardo, Custodimento - Cura è ogni atto amorevole che altri fa per altrui, o anche verso sè medesimo, acciocchè nulla gli manchi al bisogno, e nulla gli avvenga che possa turbarne la quiete o la sanità. - Attenzione è più occasionale che abituale, ed è ogni atto o profferta che si fa altrui per mostrare l'affetto e la stima che abbiamo per esso. - Riguardo sta più nel non fare che nel fare; ed è l'astenersi dal dire o far cosa, che si pensa poter dispiacere a una persona che amiamo o stimiamo. - Custodimento è la cura speciale che si ha per un malato, ed anche per sè stesso, rispetto a tutto ciò che riguarda il nutrirsi e il governo dietetico in generale. - « Ha bisogno di gran custodimento. » [immagine]
Premura, Cura, Sollecitudine - La Premura sta nel premere e non lasciar indietro nessun mezzo da far sì che una cosa abbia pronto effetto.-Cura è pensiero e opera che l'uomo mette attorno a una cosa, affinchè essa riesca a bene.-Sollecitudine è cura efficacissima per la quale l'animo non si acquieta sinchè la cosa non abbia avuto il suo effetto.-Diligenza è cura informata dall'affetto alla detta cosa. [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Pieve, Parrocchia, Cura, Piviere, Priorie - Pieve è parrocchia forse più estesa; e appunto più estesa perchè di campagna e perchè abbraccia talora diversi casali in cui il paese formante la parrocchia è diviso; il pievano o capo di pieve è gerarchicamente superiore in dignità, in onore e facoltà ai diversi parrochi suoi circonvicini. In alcuni luoghi si dice cura alla parrocchia per la ragione che là si dice curato al parroco: ma curato è il sacerdote che aiuta il parroco nell'amministrare spiritualmente la parrocchia, e cura dice o dovrebbe dire piuttosto la solerzia, l'attenzione e proprio la cura con cui sì l'uno che l'altro debbono provvedere alle cose spirituali, e se occorre, anco temporali de' parrocchiani poveri.

«Piviere è il territorio di tutte le chiese suddite ad una pieve: le parrocchie più antiche diconsi priorie». Repetti. [immagine]
Cura, Guarigione - La guarigione può essere effetto d'una buona cura; talvolta, malgrado ogni attenzione e abilità del curante, l'ammalato muore: molte guarigioni che si attribuiscono alla cura, non si debbono in fondo che alla natura. Chi si ha cura non avrà bisogno di quella de' medici, ed è certamente il partito migliore. [immagine]
Dolore, Cura, Tristezza, Mestizia, Afflizione, Desolazione - «Dolore e del corpo e dell'animo; gli altri, dell'animo. La cura può essere tutta interna: la tristezza si vede di fuori, più o meno. La tristezza può essere nel temperamento, o comechessia, può essere abito; la cura è pensiero grave che sempre non dura. Afflizione è più di tristezza; desolazione ancor più. Parlando di un popolo o di una moltitudine d'uomini, non si dice tristezza d'ordinario, nè cura». A.

Mestizia è meno di tristezza; si è mesti anco per reminiscenze dolorose che certo afflizioni vive non sono più. [immagine]
Aver cura, Aver in cura, Curare, Custodire - Il primo indica affezione alla cosa, il secondo, obbligo di badare alla cosa stessa. Curare è non trascurare; chi cura, procura la buona riuscita della cosa. Custodire è guardare da pericoli e da sottrazioni o deperimento la cosa custodita. [immagine]
Darsi briga, Cura, Pena, Pensiero, Dar pena, Dar pensiero, Dar briga, Aver cura, Avere la cura, Pigliarsi pena, Pensiero, ecc. - Darsi pensiero d'una cosa è pensarci anche seriamente se vuolsi, ma nulla più: può il pensiero di non la veder incominciata, fatta e finita secondo il nostro desiderio, affliggerci: darsi pena è più di pensiero; può esprimere pena morale, prendendo la pena non come dolore, ma come opera fastidiosa: così si dà questa pena facendo progetti, ideando mezzi acconci alla riuscita; spingendo chi sta di malavoglia o ricalcitra: può significare pena fisica se si fa qualche passo, disturbandoci dai nostri affari, o da un riposo, certamente più grato d'ogni pena benchè piccola. Darsi cura è più ancora; il pensare, il parlare, il fare qualche passo non merita nome di cura, perchè a curare le cose non bisogna perderle di vista, ma sì lavorare continuo, o quasi, alla loro riuscita, e non fidarsi del caso. Darsi briga eccede il bisogno: è quella certa irrequietezza che non dà tempo al tempo, nè agli uomini di fare, nè alle cose di assestarsi, nè alle cause di agire, nè agli effetti di prodursi: poi darsi briga, se è de' fatti altrui, ha mal senso; perchè da brigatori ognuno si guarda, e nelle cose proprie non li vuole immischiati per tema di vederle andare a fascio. Vi è chi si dà pena troppa degl'interessi mondani, e non un pensiero al mondo degli eterni: v'è chi si dà briga per intromettersi ne' fatti altrui, nè si dà cura dei proprii. Dar pena è cagionare afflizione, dar pensiero è frastornare, dar briga, annoiare e seccare. Darsi cura è più di aver cura; questo è guardare, vedere, quello è provvedere, antivedere, antivenire. Aver la cura, s'intende quella affidata e nulla più. Pigliarsi o prendersi pena o pensiero, o solamente pigliarsela o prendersela, è prendere una cosa a cuore, e soffrire se non riesce: non prendersela, non pigliarsela è essere o mostrarsi indifferente agli avvenimenti anche contrarii o dannosi. [immagine]
Non curare, Non si curare, Non aver cura, Non far conto, Porre in non cale; Curare, Curarsi, Aversi cura - Non curare è non aver attenzione, o non averne sufficiente; non si curare è non dare o mettere importanza alla cosa di che si tratta: non curare le baie, le ciarle degli oziosi, degli sfaccendati è bene; ma non si curare dell'opinione del mondo è un eccesso riprovevole. Curare vale temere, porre riparo o ripararsi; curare il freddo, il caldo, il male è far sì che non nuociano, è procurare di guarirsene, di preservarsene; curare una malattia, un ammalato, è procurare di guarirlo da essa coll'aiuto del medico e delle medicine; che anzi tutta l'assistenza prestata a un malato, sia del medico che della persona che gli fa da infermiere, si chiama cura; curarsi, in questo senso varrebbe curare se stesso, cioè chiamare il medico per sè, prendere medicina ecc., quando si è ammalati: molti, solleciti più degli altri che di sè, non pensano a curarsi che quando la malattia ha fatto progressi tali che ben difficile riesce il guarirne; altri invece, troppo teneri di se stessi, curando ognora malattie immaginarie, vengono malati daddovero. Aversi cura riguarda la salute; e vale non fare sgoverni di alcuna maniera, per cui questa ne potesse patire. Non aver cura è male se lo averla fosse obbligo di coscienza, dovere; è lasciare che cose o persone vadano alla meglio da sè; o alla peggio come succede per lo più. Non far conto è affine a disprezzare, o n'è la conseguenza: non si fa conto delle minuzie perchè si considerano sempre una ad una: accumalate hanno più importanza che non si crede: non si fa conto di persona che, secondo il mondo, poco valga, e non si pensa che gli ultimi possono diventare i primi; e che, comunque, è un mancare di carità. Porre in non cale è dimenticare appositamente, è effetto del non curare le cose, e di non dar loro importanza, ed ha quasi sempre mal senso; è sovente ingiustizia, posciachè ogni cosa ha una importanza assoluta o relativa. [immagine]
Sollecitazione, Sollecitudine, Cura - La sollecitudine è una cura attiva e premurosa, un interessamento speciale verso persona o cosa acciò riesca a bene, o a bene le riescano le cose che più particolarmente la riguardano. La sollecitazione è uno stimolo con cui affrettiamo altri o anche noi stessi verso il compimento di qualche affare. Nelle liti di un'importanza maggiore, oltre i procuratori e gli avvocati, si destina un sollecitatore onde ne incalzi per quanto è possibile la procedura. Nella sollecitudine è alquanto timore di non ottenere; nella cura è ricerca, è studio di trovare, di ottenere, di avere, di conservare. [immagine]
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: cuprifero, cuprismi, cuprismo, cuprite, cupriti, cuprolega, cuproleghe « cura » curabile, curabili, curabilità, curai, curammo, curando, curandoci
Parole di quattro lettere: cupe, cupi, cupo « cura » cure, curi, curo
Vocabolario inverso (per trovare le rime): paura, saura, burosaura, centaura, restaura, instaura, carbura « cura (aruc) » sinecura, sicura, malsicura, insicura, assicura, riassicura, rassicura
Indice parole che: iniziano con C, con CU, parole che iniziano con CUR, finiscono con A

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