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Informazioni utili online sulla parola italiana «danno», il significato, curiosità, forma del verbo «dannare», forma del verbo «dare», associazioni, sillabazione, frasi di esempio, definizioni da cruciverba, definizioni storiche, rime, dizionario inverso. Cosa vuol dire.


Danno

Forma verbale

Danno è una forma verbale di: dannare (prima persona singolare dell'indicativo presente), dare (terza persona plurale dell'indicativo presente). Vedi anche: Coniugazione di dannare, Coniugazione di dare.

Parole Collegate

»» Aggettivi per descrivere danno (grave, morale, materiale, ambientale, lieve, ...)
Associate (la prima parola che viene a mente, su 100 persone)
beffa (9%), donna (7%), risarcimento (7%), morale (5%), guaio (4%), rottura (4%), irreparabile (3%), grave (3%), permanente (3%), erariale (2%), materiale (2%), auto (2%), perdita (2%), letale (2%), collaterale (2%), assicurazione (2%), ingente (2%). Vedi anche: Parole associate a danno.

Utili Link

Significato su Dizionari ed Enciclopedie online
Hoepli | Sabatini Coletti | Treccani | Wikipedia

Liste a cui appartiene

Lista Forme verbali di più verbi [Corressero, Corressi « * » Dato, Desti]

Informazioni di base

La parola danno è formata da cinque lettere, due vocali e tre consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: nn. Divisione in sillabe: dàn-no. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba).
Parole con la stessa grafia, ma accentate: dannò.

Frasi e testi di esempio

»» Vedi anche le pagine frasi con danno e canzoni con danno per una lista di esempi.
Esempi d'uso
  • Tutti noi siamo responsabili del danno che causiamo all'ambiente in cui viviamo.
  • La politica italiana ha creato un enorme danno all'equilibrio del paese!
  • Quando un'azione non è ben realizzata può esserci un danno collaterale.
Citazioni da opere letterarie
Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello (1904): Ora come, con una faccia e con un corpo così fatti, Malagna potesse esser tanto ladro, io non so. Anche i ladri, m'immagino, debbono avere una certa impostatura, ch'egli mi pareva non avesse. Andava piano, con quella sua pancia pendente, sempre con le mani dietro la schiena, e tirava fuori con tanta fatica quella sua voce molle, miagolante! Mi piacerebbe sapere com'egli li ragionasse con la sua propria coscienza i furti che di continuo perpetrava a nostro danno. Non avendone, come ho detto, alcun bisogno, una ragione a sé stesso, una scusa, doveva pur darla. Forse, io dico, rubava per distrarsi in qualche modo, pover'uomo.

Una sfida al Polo di Emilio Salgari (1909): Contando, durante quella fermata, di provare le loro armi, avevano tolte dalle casse delle rivoltelle Colt e tre mauser, nonchè una grossa carabina a due canne, carica con proiettili a punta d'acciaio, destinati a bucare la pelle dei grandi ruminanti, i quali sono ancora abbastanza numerosi nelle selve del Canadà settentrionale, malgrado l'attiva caccia che danno loro gli scorridori della Compagnia delle pelliccie.

Le otto montagne di Paolo Cognetti (2016): Oltre le baite l'alluvione aveva prodotto il danno peggiore. In alto, dove una volta le mucche salivano al culmine della stagione, la pioggia aveva portato via un intero pezzo di montagna. La frana aveva trascinato con sé alberi e massi, uno sfacelo di materiale instabile che anche quattro anni dopo cedeva sotto i piedi. Bruno continuava a tacere. Faceva strada affondando con gli scarponi nel fango, saltando da un masso all'altro o camminando in equilibrio sui tronchi caduti, e non si voltava. Dovevo correre per stargli dietro. Finché la frana fu alle spalle, il bosco ci riaccolse e finalmente lui ritrovò la parola.
Proverbi
  • Chi dice donna dice danno.
  • Tutti i mestieri danno il pane.
  • Donne, danno, fanno gli uomini e li disfanno.
  • Donna danno, sposa spesa, moglie maglio.
  • Attacca l'asino dove vuole il padrone e, se si rompe il collo, suo danno.

Giochi di Parole

Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per danno
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione
Definizioni da Cruciverba in cui è presente
»» Vedi tutte le definizioni
Cambi
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: banno, daino, dando, danna, danni, danzo, fanno, hanno, panno, ranno, sanno, vanno.
Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: banna, banni, canna, canne, manna, nanna, nanne, panna, panne, panni, zanna, zanne.
Con il cambio di doppia si ha: dallo.
Scarti
Rimuovendo una sola lettera si può avere: anno.
Antipodi (con o senza cambio)
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: donna, gonna, nonna.
Testacoda
Togliendo la lettera iniziale e aggiungendone una alla fine si può ottenere: annoi.
Parole con "danno"
Iniziano con "danno": dannosa, dannose, dannosi, dannoso, dannosità, dannosamente.
Finiscono con "danno": ridanno, condanno, condannò, capodanno, ricondanno, ricondannò.
»» Vedi parole che contengono danno per la lista completa
Parole contenute in "danno"
dan, anno.
Incastri
Inserendo al suo interno nunzia si ha DANnunziaNO.
Lucchetti
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "danno" si può ottenere dalle seguenti coppie: dace/cenno, dai/inno, darà/ranno, daria/rianno, date/tenno, dato/tonno, dava/vanno, danari/arino, dancala/calano, dancali/calino, dando/dono, dandomi/domino, dandosi/dosino, dandoti/dotino, danzai/zaino.
Usando "danno" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: bada * = banno; ceda * = cenno; * nodo = dando; * note = dante; rada * = ranno; seda * = senno; soda * = sonno; teda * = tenno; vada * = vanno; scada * = scanno; spada * = spanno; acceda * = accenno; * nodosi = dandosi; dirada * = diranno; fard * = faranno; rivada * = rivanno; * notista = dantista; * notiste = dantiste; * notisti = dantisti.
Lucchetti Riflessi
Usando "danno" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * onda = danda; * onde = dande; * onte = dante; * ondosi = dandosi; * ontologia = dantologia; * ontologie = dantologie.
Lucchetti Alterni
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "danno" si può ottenere dalle seguenti coppie: dando/nodo, dandosi/nodosi, dante/note, dantista/notista, dantiste/notiste, dantisti/notisti.
Usando "danno" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: cenno * = ceda; * cenno = dace; * tenno = date; * tonno = dato; senno * = seda; sonno * = soda; tenno * = teda; * dono = dando; accenno * = acceda; * arino = danari; * aio = dannai; * zaino = danzai; * calano = dancala; * calino = dancali; * domino = dandomi; * dosino = dandosi; * dotino = dandoti; * ateo = dannate; * avio = dannavi; * astio = dannasti; ...
Sciarade incatenate
La parola "danno" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: dan+anno.
Intarsi e sciarade alterne
Intrecciando le lettere di "danno" (*) con un'altra parola si può ottenere: * ili = dilanino; sei * = sedanino; * arno = dannarono; peti * = pedantino; amati * = adamantino; tener * = tenderanno; pelerà * = pedaleranno; sognerà * = sdoganeranno; succhierà * = sudacchieranno.

Definizioni da Dizionari Storici

Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884
Danno, Detrimento, Nocumento - Danno, dice il Tommaseo, da Demere, dice qualunque privazione che patisca un ente, sia corpo o spirito. - Detrimento, da Deterere, indica diminuzione fatta per detrazione o alterazione in peggio. - Nocumento, da Nocere, è privazione di bene per forza di male, senza idea diretta di scemamento. - Danno è più generale: Detrimento è danno lento e talvolta non sentito. [immagine]
Guajo, Danno, Rovina - Guajo è un fatto, o avvenimento, che dà cagione di gravi lamenti. - Il Danno, oltre la cagione di dolersi, porta seco la perdita o la diminuzione della proprietà o dell'interesse. - Rovina è non solo il cadere a terra una casa, un'edifizio, ma è danno gravissimo e irreparabile. - «La morte di lui è stata la rovina della famiglia. - Quella prateria sarà la tua rovina.» [immagine]
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860
Danno, Detrimento, Nocumento, Scapito, Discapito, Perdita, Pregiudizio, Svantaggio, Aggravio, Iattura - «Danno, da demere, indica qualunque privazione che soffre una persona o un oggetto, sia corpo o spirito. Detrimento, da deterere, indica diminuzione fatta per lenta detrazione, per attenuazione. Nocumento, da nocere, è privazione di bene prodotta per forza di male, senza idea diretta di detrazione o scemamento. Svantaggio è il danno che viene dalla privazione di un utile: è idea negativa. Iattura è propriamente il gettare delle merci in mare, per alleggerire la barca pericolante. Ma in traslato, iattura vale ogni danno che viene dal gettar via. Discapito è propriamente danno di capitale in denaro ed in merci: ha sottintese le due idee relative del guadagno che se ne poteva attendere, e del fondo scemato. Perdita è la causa o una del danno. Aggravio è peso indebito che rechi danno alle facoltà, o nocumento al benessere». Romani.

«Pregiudizio è nocumento che procede da giudizio anticipato, o come che sia erroneo, che altri porti sul conto nostro. E chi prima applicò questa voce a significare ogni altro danno, mostrò di ben conoscere quanto l’uomo esser possa danneggiato dalle false opinioni degli uomini». Polidori.

Scapito è lo stesso presso a poco che discapito: è perdita reale, ovvero è non conseguimento di guadagno creduto certo. Discapito pare vorrebbe dire più precisamente intacco del capitale, quasi discapitalizzare; e scapito, soltanto il provento, il guadagno, il reddito: scapita però la merce nello stare nei magazzini, invecchiando. Si scapita nella riputazione, si scapita nell’onore per colpa nostra e d’altri. [immagine]
Danno (che o qual), Peccato! - Peccato! è esclamazione di rincrescimento: peccato che il tal giovine, dotato di tanto talento, si perda in futilità o in dannose pratiche! Che o qual danno! è esclamazione di sorpresa e di vivo dispiacere, e di terrore qualche volta: che danno fu mai questo! qual danno ci sovrasta! [immagine]
Guasto, Danno, Deterioramento - Il deterioramento di una cosa viene soventi volte anche dal solo normale uso della medesima, dal tempo, da quella naturale deperizione alla quale le cose tutte o quasi tutte di questo mondo vanno soggette: cosa deteriorata non è più nel suo stato primitivo, non val più quel che valeva: il deterioramento, considerato nella cosa stessa, è un guasto, considerato nel valore di essa, è un danno. Il guasto è effetto materiale, visibile; il danno è o morale o calcolabile per mezzo dell'aritmetica. [immagine]
Tal sia di lui, Suo danno, Così sia, Sia così - Nel modo, tal sia di lui, il danno della persona non è espresso propriamente, ma può essere sottinteso; nell'altro, suo danno, viene espresso e specificato; se non che il suo danno può riferirsi ad interessi bensì ma estrinseci, mentre nel tal sia di lui avvi relazione diretta alla persona; il che fa supporre che sia espressione di maggiore peso che non pare a prima vista: d'uomo che non vuole sentire ragioni dicesi: tal sia di lui; di colui che non sa fare i suoi conti dicesi: suo danno. Così sia è espressione di acquiescenza in genere; e pare proprio di chi se ne lava le mani; sia così è più speciale, e denota dispiacenza più viva nell'acconsentire a cosa che non si approva nè per ragione, nè per calcolo d'interesse: così sia è un respiro; sia così, un sospiro. [immagine]
Dizionario Tommaseo-Bellini del 1865-1879
Danno - S. m. Aff. al lat. aureo Damnum. Nocumento che venga per qualunque cosa si sia, Detrimento, Pregiudizio, e talvolta Discapito o Scapito, Perdita, Offesa, Sconcio, Sciagura. (Fanf.) Bocc. Introd. 23. (C) Non aveva potuto con piccoli e rari danni a' savii mostrare. E nov. 100. 5. Voi proverete, con gran vostro danno, quanto grave mi fia l'aver contra mia voglia presa mogliere. Petr. son. 11. E 'l viso scolorir, che ne' miei danni A lamentar mi fa pauroso e lento. T. Giambull. Stor. 381. Con questi fu due volte a le mani Arrigo, e con danno e perdita gli costrinse a tornarsi a casa. La perdita può esser totale; e anco in parte, e più del danno.

T. Ar. Fur. 41. 66. Nè farà a' Maganzesi minor danni… Ruggiero.

T. Ar. Fur. 39. 14. Quasi a gara fanno A chi far può nel suo cammin più danno.

Prov. Bern. Orl. 2. 16. 4. (M.) Ed un certo proverbio così fatto Dice, che 'l danno toglie anche il cervello. (Di chi nelle disgrazie non sa governarsi.)

2. T. Contrapp. a Guadagno. Prov. Tosc. 80. Cattivo quel guadagno che cagiona maggior danno.

[Cont.] Cit. Tipocosm. 479. Metter partite in libro, e le partite, e lor maniere, cioè il dare, l'avere, l'entrata, l'uscita, il pro, il danno, il resto, il saldo.

3. T. Non di chi lo patisce ma di chi lo fa. Danni dell'incendio, de' ladri, della violenza, della negligenza. Aug. Maria primae matris damna resolvit.

T. Danni dell'età, del tempo. Hor. Damnosa dies.

4. (Tom.) Di cose. Alam. 1. 65. Con danno mortal di campo e d'opre.

[Cont.] G. G. Par. Dopo levata la pianta e livello, si vorrà sopra la pianta disegnare tutte le mutazioni da farsi, per ritrarre il giudizio delle spese e dei danni e delli acquisti.

5. T. Danno, per Offese, Ostilità di guerra. G. Vill. 11. 17. I Genovesi con loro galee armate feciono grande danno a' Catalani.

T. E coll'A, e nel pl. Migl. Cresc. St. It. Spediti a' danni de' Colonnesi sotto il colonnello Lucantonio.

6. [Camp.] Fig., per Sciupo, Vana consumazione. D. Par. 22. E la Regola mia Rimasa è giù (nel mondo) per danno delle carte. (Dice S. Benedetto de' suoi successori degeneri.)

7. [Camp.] Fig., per Opera illecita, peccaminosa. D. Par. 4. Voglia assoluta non consente al danno; Ma consentevi in tanto, quanto teme, Se si ritrae, cadere in più affanno. Così i testi migliori.

8. T. Apportare, più pr. di Recare. Portare talvolta è men deliberato, e però meno efficace. Sansov. Conc. Polit. La speranza… proponendoci la prosperità della fortuna, apporta grandissimo danno.

9. [Camp.] Contar lieve il danno. T. Stimarlo leggiero. Più com. Stimare, Reputare, e sim., o Contarlo per poco. [Camp.] D. Purg. 20. Quando non terra, ma peccato ed onta Guadagnerà per sè tanto più grave, Quanto più lieve simil danno conta. Qui Danno mor. e civ.

10. Essere a gran danno di alcuna persona o cosa. Recarle disastro, sciagure. Sen. Ben. Varch. 7. 10. (C) Che doveano essere, uscendo fuori, a gran danno del mondo.

11. [Camp.] Dare danno, per Danneggiare, Dare briga, e sim. Com. Ces. La parte della cittade Elvezia, che major danno al populo di Roma dato avea, quella medesima in prima portò la pena (calamitatem intulerat).

12. Far danno. Essere cagione di danno, Danneggiare. Dant. Purg. 11. (C) Io son Omberto; e non pure a me danno Superbia fe'; chè tutti i miei consorti Ha ella tratti seco nel malanno.

T. Di furto, o sim. Esop. Fav. volg. S. 52. Teneva uno catello (cagnolino) a guardia della bottega; acciocchè di notte lo svegliasse col suo abbajamento, sicchè niuno ladro potesse fare danno.

T. Prov. Tosc. 47. La volpe in vicinato non fa mai danno. (Dal far male, tra i conoscenti, e che possono nuocere, anco i malvagi si rattengono.)

T. Prov. Tosc. 278. A danno fatto, guado chiuso (tardo riparo).

T. Guai a quell'anno, in cui l'uccel non fa danno. (Non ce n'è nè per lui, nè per il contadino.)

13. T. Di morte. Ar. Fur. 40. 38. Vivi, Signor, per non far danno a' tuoi.

T. Di cose spirituali. Vang. Che gioverà all'uomo se lucra tutto il mondo, e fa danno all'anima propria?

14. Far danno. T. Di cose a cose. Ass. L'acqua ha fatto un gran danno.

15. T. Fig. Il tetto fa danno (ci piove).

16. [Camp.] Farsi danno. Del reputare cosa a danno proprio. D. Par. 6. Mal cammina Qual si fa danno del ben far d'altrui (chi crede che dal ben fare degli altri a lui venga danno).

17. [Camp.] † Menar danno, per Recar danno, Danneggiare. Bin. Bon. XI. 5.

18. [Camp.] † Mendare il danno. Risarcirlo. Bib. I. 31. Ogni danno, che sotto la mia guardia avevi, io te lo mendava e rendeva.

19. Portar danno. Nuocere, Pregiudicare. Bern. Orl. 2. 16. 3. (C) Ch'oltre al danno, porta Vergogna, e ci riprende d'imprudenzia.

20. Restare in danno. Rimaner con perdita. Ar. Fur. 18. 156. (M.) Restar in danno tien miglior consiglio, Che tutti i denar perdere e la vesta. (Alludesi in modo prov. a giuoco.)

21. Restituire il danno. Compensarlo al danneggiato. Franc. Sacch. Nov. 160. (M.) Menatelo al Podestà, che 'l punirà, e faravvi restituire ogni vostro danno.

22. T. Rifarlo, Compensarlo in intero. Si può compensarlo e in meno e anco in più. Poi, lo rifà propriam. chi deve, chi l'ha fatto o rappresenta colui che l'ha fatto. Altri possono compensarlo, e noi a noi stessi.

23. T. Trasl. Risarcire i danni dell'onore, della fede.

24. Mio danno. Ellitt. Spezie di giuramento, e dicesi quando si vuol dinotare una cosa che si crede impossibile. Malm. 11. 40. (C) Ed ei risponde: s'i' sto su, mio danno. Cecch. Prov. 72. (M.) S'io lo posso serrar tra l'uscio e 'l muro, Mio danno poi s'i' infreddo. T. R. Burl. 149. Se mi svolgon (dal mio proposito) mio danno. Prov. Tosc. 28. Fammi fattore un anno, se sarò povero, mio danno. (Gli amministratori dell'altrui, non vegliati, spesso approfittano a sè.)

25. Suo danno, Vostro danno, ecc. Ellitt. esprime lo stesso che A me non importa, Peggio per, ecc. Malm. 1. 3. (M.) Alcun forse dirà ch'io non so cica, E ch'io farei il meglio a starmi zitto; Suo danno, innanzi pur, chi vuol dir, dica. Buomm. Cical. Pr. Fior. 3. 2. 100. L'algebra è una scienza, che chi non la 'ntende, suo danno. T. Fir. Trin. Prol. Se la (commedia) non sarà bella o nuova a modo vostro, vostro danno. Baldi, Apol. 81. Tuo danno.

26. Egli è un danno. Modo di dire che si usa per dinotare il dispiacimento, o la compassione che si ha di alcuna cosa; che anche si dice Egli è un peccato, o sim. Lib. son. 56. (C) Diavol, gli è pur de' Pulci; egli è un danno, Ch'e' sia così cimiero ad ogni elmetto.

27. (Leg.) Danuo dato. Dicesi da' Legali Accusa di danno dato quella che si dá contro colui che danneggia l'altrui possessioni, o le lascia danneggiar da' suoi cavalli, pecore, e sim. (Mt.)

Ed usato anche in senso più gen. Maestruzz. 2. 15. (Mt.) Per la ingiuria e danno dato altrui, tre cose sogliono nascere in colui che lo riceve; cioè, rancore nell'affetto, segno di rancore nell'effetto, e azione di ragione contro a colui che ingiuria.

Danno ed interessi, e anticam. Danno e interesso, dicesi quella Indennità che appartiene ad alcuno per perdita sofferta per fatto o colpa d'altri, o per la privazione del lucro che dovea fare. Ond'è che è tenuto al risarcimento de' danni ed interessi chiunque cagioni un danno per sua colpa, o non osservi i patti convenuti o stipulati. (Mt.) M. V. 3. 106. (C) Catuno creditore dovesse avere ed avesse per dono, danno ed interesso, un danajo per lira.

T. Danno e dolo, elementi della reità.

[G.M.] Lucro cessante e danno emergente; formola legale, che applicasi anche comunemente a ogni caso per indicare Perdita di guadagno e scapiti successivi.

28. (Filos.) Danno lesivo. (Rosm.) Filos. del diritto, vol. 3. p. 759. Il danno lesivo consiste in una diminuzione di quel bene che è contenuto nel diritto di una persona, fatta contro sua volontà. E p. 761.

29. (Teol.) [Ghir.] Dicesi dai Teologi Pena del danno la privazione della vista di Dio che soffrono le anime nell'Inferno e nel Purgatorio, per distinguerle da quella del senso.

[Cors.] S. Ant. Lett. 47. Non fu in esso crucifisso la pena del danno, cioè privazione di visione divina.

Danno eterno, Dannazione. Petr. Trionf. Mort. 2. (M.) Negar, disse, non posso che l'affanno Che va innanzi al morir, non doglia forte, E più la tema dell'eterno danno. T. D. 1. 15. Che va piangendo i suoi eterni danni.
Navigazione
Parole in ordine alfabetico: danneresti, dannerete, dannerò, danni, danniamo, danniate, dannino « danno » dannosa, dannosamente, dannose, dannosi, dannosità, dannoso, dannunziana
Parole di cinque lettere: dandy, danna, danni « danno » dante, danza, danze
Vocabolario inverso (per trovare le rime): anno, bannò, banno, tracannò, tracanno, scannò, scanno « danno (onnad) » ridanno, condanno, condannò, ricondanno, ricondannò, capodanno, compleanno
Indice parole che: iniziano con D, con DA, parole che iniziano con DAN, finiscono con O

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