Giochi di Parole |
La parola matto è formata da cinque lettere, due vocali e tre consonanti. In particolare risulta avere una consonante doppia: tt. Divisione in sillabe: màt-to. È un bisillabo piano (accento sulla penultima sillaba). |
Anagrammi |
Componendo le lettere di matto con quelle di un'altra parola si ottiene: +[era, rea] = amaretto; +[eri, ire, rei] = amoretti; +[ero, reo] = amoretto; +[sai, sia] = atomista; +sei = atomiste; +sii = atomisti; +bai = battiamo; +bui = bitumato; +bum = buttammo; +bui = buttiamo; +[abc, cab] = combatta; +[ciò, coi] = comitato; +cap = compatta; +cip = compatti; +dei = dettiamo; +[far, fra] = formatta; +[agi, gai, già] = gomitata; +più = imputato; +ili = limitato; +[ilo, oli] = lottiamo; +emo = maometto; +ram = marmotta; ... |
Vedi anche: Anagrammi per matto |
Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: batto, fatto, gatto, malto, manto, matta, matte, matti, metto, motto, patto, ratto, tatto. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: batta, batte, batti, batté, catta, catte, datti, fatta, fatte, fatti, gatta, gatte, gatti, latta, latte, natta, natte, patta, patte, patti, ratta, ratte, ratti. Con il cambio di doppia si ha: mallo, mappo, masso, mazzo. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si può avere: atto. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si può avere: matteo. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: botta, cotta, dotta, gotta, lotta, rotta. |
Parole con "matto" |
Iniziano con "matto": mattone, mattoni, mattoide, mattoidi, mattonai, mattonaia, mattonaie, mattonaio, mattonare, mattonata, mattonate, mattonati, mattonato, mattoncini, mattoncino, mattonella, mattonelle, mattonetti, mattonetto, mattoniera, mattoniere, mattonatura, mattonature, mattoncelli, mattoncello, mattonifici, mattonificio, mattonellifici, mattonellificio. |
Finiscono con "matto": formatto, formattò, riformatto, riformattò, scaccomatto. |
Contengono "matto": primattore, primattori, smattonata, smattonate, smattonati, smattonato, ammattonare, ammattonata, ammattonate, ammattonati, ammattonato, ammattonante, ammattonanti, smattonatura, smattonature. |
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Parole contenute in "matto" |
mat, atto. |
Incastri |
Inserito nella parola snatura dà SmattoNATURA. |
Inserendo al suo interno lede si ha MAledeTTO; con nome si ha MAnomeTTO; con ture si ha MAtureTTO; con stelle si ha MAstelleTTO; con ricola si ha MATricolaTO. |
Lucchetti |
Scartando le parti in comune (in coda e poi in capo), "matto" si può ottenere dalle seguenti coppie: macero/cerotto, macule/culetto, madri/dritto, maestra/estratto, maga/gatto, maghe/ghetto, magio/giotto, magra/gratto, magre/gretto, mai/itto, male/letto, malo/lotto, mamo/motto, manone/nonetto, mara/ratto, mare/retto, mari/ritto, marò/rotto, marocche/rocchetto, maschia/schiatto, maschie/schietto... |
Usando "matto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: boma * = botto; coma * = cotto; doma * = dotto; fama * = fatto; gema * = getto; puma * = putto; rema * = retto; rima * = ritto; roma * = rotto; sema * = setto; soma * = sotto; tema * = tetto; brama * = bratto; bruma * = brutto; grama * = gratto; prema * = pretto; sfama * = sfatto; trama * = tratto; affama * = affatto; bigama * = bigatto; ... |
Lucchetti Riflessi |
Usando "matto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ottona = maona; * ottone = maone; * otturo = mauro; team * = tetto; * otite = matite; * otricolare = matricolare. |
Cerniere |
Usando "matto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * rem = attore. |
Lucchetti Alterni |
Scartando le parti in comune (in coda oppure in capo), "matto" si può ottenere dalle seguenti coppie: matrici/torici. |
Usando "matto" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: botto * = boma; dotto * = doma; getto * = gema; * letto = male; * lotto = malo; * retto = mare; * ritto = mari; * rotto = marò; putto * = puma; retto * = rema; ritto * = rima; rotto * = roma; setto * = sema; sotto * = soma; tetto * = tema; brutto * = bruma; * dritto = madri; * ghetto = maghe; * giotto = magio; * gretto = magre; ... |
Sciarade incatenate |
La parola "matto" si può ottenere (usando una volta sola la parte uguale) da: mat+atto. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "matto" (*) con un'altra parola si può ottenere: * ria = maritato; * tai = mattatoi; sla * = smaltato; copi * = compatito; * lare = maltatore; * lari = maltatori; * atre = mattatore; * atri = mattatori; anile * = animaletto; copta * = compattato; diana * = diamantato; calare * = calamaretto; * sicari = masticatori; snella * = smantellato; * sicaria = masticatoria; * sicarie = masticatorie; * sicario = masticatorio. |
Definizioni da Cruciverba |
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Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Pazzo, Matto, Mentecatto, Matterello, Giuccherello, Buacciuolo, Buacciolino, Grullo, Grullerello - Il Pazzo e il Matto sono gli affetti da pazzia e da mattia. - Mentecatto è colui che comincia a perdere il senno, che non comprende le cose più semplici, nè sa fare ordinatamente il più semplice ragionamento. Gli altri diminutivi non significano propriamente stato di malattia, ma si dicono quasi iperbolicamente per mordere amorevolmente qualcuno del suo poco senno. - Matterello accenna a sconsideratezza e stranezza d'idee. - Giuccherello corrisponde a debolezza di mente. - Buacciuolo e Buacciolino è rimprovero a chi vede e comprende le cose a rovescio, o le fa contrariamente al fine proposto. - Grullo e Grullerello è chi non sa discernere tra cosa e cosa, tra il bello e il brutto, chi non ha idee chiare e ordinate. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Folle, Matto, Stolto, Pazzo, Demente, Frenetico, Forsennato, Maniaco, Lunatico, Insano, Delirante, Furioso, Mentecatto - Il folle è privo di criterio; lo stolto, di giudizio; il matto, di buon senso; il pazzo, della ragione. Matto, nella lingua del popolo, è sinonimo di pazzo: ei dice ugualmente ospedale de' matti, quanto ospedale de' pazzi: la follia e la matteria sono principii di pazzia, ma non bastano a dichiarare l'uomo pazzo affatto: a questo mondo, dicesi, sono più i matti che i savii; non però tutti i matti sono pazzi. Demente, privo di mente; forsennato, fuori di senno; mentecatto, preso, colpito nella mente; e qui mente vale per intelligenza, ed anzi, per le facoltà intellettuali tutte. Fra questi tre vocaboli parmi ravvisare questa differenza, che il mentecatto può essere più tranquillo, ma in lui il cervello è leso gravemente e senza rimedio: che il demente può dare in ismanie, ma che può tornare in sè a intervalli, a riprese, e fors'anche guarire, se venga rimossa la causa che gli diede l'urto, il crollo fatale; forsennato è eziandio chi va fuori de' gangheri non per pazzia, ma per impeto di passione, per insulto di bile o di sangue che momentaneamente lo fa somigliare a un pazzo: Insano, chi non è sano di mente, nè sta fermo per conseguenza, ma si abbandona a moti sregolati, sragionati. Delirante, per febbre o altra malattia che fortemente agisca sul cervello e sull'immaginazione: i moti sregolati di questa, i fantasmi d'ogni maniera che va evocando, producono anche l'irrequietezza del corpo, e una volubilità di parole che quei fantasmi, irose o benevole, accompagnano, Frenetico è chi giunge al massimo parossismo del delirio: furioso, chi a quello dell'ira: pazzi furiosi son quelli che farneticano tutto giorno, e minacciano, e danno busse quando arrivino, nè stanno tranquilli mai o quasi mai: questi quattro vocaboli son disposti nella loro naturale progressione d'intensità e di forza. Lunatico, chi cambia idea e sentimento come cambia d'aspetto la luna, o al cambiar della luna. Maniaco, chi ha inclinazione soverchia per una qualche cosa, per cui non vede altro che quella, o non ne vede altra che sì gli gradisca; avvi chi ha la manìa de' libri, chi quella della musica, chi quell'altra delle anticaglie e simili; maniaco, eziandio, chi ha un chiodo fitto in capo, talchè non vale ragione a distorgliernelo: di questo genere sono e chi ha la manìa d'essere gentiluomo, e chi l'altra d'essere poeta, e chi letterato, e chi dotto, e chi altre cose: ma sempre la manìa verte su cosa cui meno siamo da natura disposti e favoriti; ond'è che si può concludere, che la manìa, e quasi ogni altro genere di follia, nell'amor proprio e nell'orgoglio hanno la primiera e principale radice. Tutti, o quasi tutti questi termini hanno sensi traslati, e molto servono a quell'esagerazione nella quale pare oggidì si riponga ogni forza ed energia nell'esprimersi. [immagine] |
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