Frasi e testi di esempio |
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Esempi d'uso |
- Nel caso in cui ti trovassi di nuovo nei guai, chiamami.
- "Cui" è ormai usato pochissimo, specie nella lingua parlata; si preferiscono espressioni come "al quale" e simili.
- Il verbale a cui si fa riferimento è il numero 12!
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Citazioni da opere letterarie |
Una Burla Riuscita di Italo Svevo (1926): Poteva restare felice quell'epoca solo finché durava lo sforzo per uscirne. E da parte di Mario questo sforzo, non troppo violento, ci fu sempre. Per fortuna egli non trovava l'uscio per cui potesse allontanarsi da tanta felicità. Fare un altro romanzo come il suo antico, che era nato dall'ammirazione di persone superiori per censo e per rango, conosciuta da lui con l'ausilio del telescopio, era un'impresa impossibile.
Una grande storia d’amore di Susanna Tamaro (2020): Per combinazione, due settimane dopo, nella tratta opposta, Pireo-Venezia, ci siamo trovati sullo stesso traghetto. Ho notato i vostri volti bruciati dal sole, l'aria più rilassata del giorno in cui eravate partiti. Invece di suonare il flauto andino, avete intonato con trasporto delle canzoni. Vedevo le vostre bocche muoversi, ma la vibrazione dei motori e il vento mi impedivano di capire le parole.
Il ventre di Napoli di Matilde Serao (1884): In quella strada dei Mercanti, che è una delle principali del quartiere Porto, c'è di tutto: botteghe oscure, dove si agitano delle ombre, a vendere di tutto, agenzie di pegni, banchi lotto; e ogni tanto un portoncino nero, ogni tanto un angiporto fangoso, ogni tanto un friggitore, da cui esce il fetore dell'olio cattivo, ogni tanto un salumaio, dalla cui bottega esce un puzzo di formaggio che fermenta e di lardo fradicio. |
Giochi di Parole |
Giochi enigmistici, trasformazioni varie e curiosità. Vedi anche: Anagrammi per cui |
Definizioni da Cruciverba di cui è la soluzione |
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Definizioni da Cruciverba in cui è presente |
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Cambi |
Cambiando una lettera sola si possono ottenere le seguenti parole: bui, caì, chi, coi, cri, csi, fui, lui, qui, sui. Cambiando entrambi gli estremi della parola si possono avere: auf, bua, bue, bug, bum, bus, due, duo, hub, hum, lue, lux, nut, out, pub, puf, puh, pum, pur, pus, può, qua, rum, sua, sub, sud, sue, sul, suo, suv, tua, tue, tum, tuo. |
Scarti |
Rimuovendo una sola lettera si possono ottenere i vocaboli: ci, cu. |
Zeppe (e aggiunte) |
Aggiungendo una sola lettera si possono ottenere le parole: acuì, cubi, cuci, culi, cuoi, cupi, curi. |
Antipodi (con o senza cambio) |
Spostando la prima lettera in fondo (eventualmente cambiandola) e invertendo il tutto si possono ottenere: giù, più. |
Parole con "cui" |
Finiscono con "cui": acuì, arcui, vacui, evacui, innocui, cospicui, proficui, perspicui, promiscui. |
Contengono "cui": acuii, acuirà, acuire, acuirò, acuita, acuità, acuite, acuiti, acuito, acuiva, acuivi, acuivo, acuiamo, acuiate, acuimmo, acuirai, acuirei, acuirsi, acuisca, acuisce, acuisci, acuisco, acuisse, acuissi, acuiste, acuisti, biscuit, vacuità, acuiremo, acuirete, ... |
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Incastri |
Inserito nella parola ai dà AcuiI; in are dà AcuiRE; in ara dà AcuiRA (acuirà); in aro dà AcuiRO (acuirò); in ava dà AcuiVA; in avi dà AcuiVI; in avo dà AcuiVO; in arai dà AcuiRAI; in arsi dà AcuiRSI; in asce dà AcuiSCE; in asco dà AcuiSCO; in asse dà AcuiSSE; in assi dà AcuiSSI; in aste dà AcuiSTE; in asti dà AcuiSTI; in vasta dà VAcuiSTA; in vaste dà VAcuiSTE; in vasti dà VAcuiSTI. |
Inserendo al suo interno bit si ha CUbitI; con cin si ha CUcinI; con gin si ha CUginI; con cina si ha CUcinaI; con cito si ha CUcitoI; con mula si ha CUmulaI; con rial si ha CUrialI; con tane si ha CUtaneI; con random si ha CUrandomI. |
Lucchetti |
Usando "cui" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * ili = culi; * ilo = culo; * ira = cura; * ire = cure; * imani = cumani; * imano = cumano; * irata = curata; * irate = curate; * irati = curati; * irato = curato; * ischi = cuschi; * inetta = cunetta; * inette = cunette; * iprite = cuprite; * ipriti = cupriti; * ispide = cuspide; * ispidi = cuspidi. |
Lucchetti Alterni |
Usando "cui" (*) si possono ottenere i seguenti risultati: * bai = cuba; * ori = cuor; * pii = cupi; * poi = cupo; * rei = cure; * rii = curi; * riai = curia; * citai = cucita; * ratei = curate; * scusi = cuscus; * stomi = custom; * lattai = culatta; * lattei = culatte; * nettai = cunetta; * marinai = cumarina. |
Intarsi e sciarade alterne |
Intrecciando le lettere di "cui" (*) con un'altra parola si può ottenere: alé * = aculei; * cra = cucirà; * oca = cuocia; sci * = scucii; sir * = sicuri; * alma = calumai; * erse = cerusie; * cono = cuciono; * crei = cucirei; * ramo = curiamo; * rate = curiate; * rati = curiati; * rosa = curiosa; * rose = curiose; * rosi = curiosi; * roso = curioso; jazz * = jacuzzi; pelo * = peculio; pena * = pecunia; risa * = ricusai; ... |
Rotazioni |
Slittando le lettere in egual modo si ha: fan, toc. |
Definizioni da Dizionari Storici |
Vocabolario dei sinonimi della lingua italiana del 1884 |
Chi, Cui, Che - Ricordiamoci che la particella Chi ha in sè virtualmente l'antecedente e il relativo, significando colui il quale, e, quando è interrogativo, valendo qual è quella persona la quale e che per conseguenza male adoperarono e adoprano coloro che l'usarono e l'usano come semplice relativo; per es.: «Me lo ha detto Pietro; a chi l'hai detto tu.» L'ufficio di semplice relativo lo fa la particella Che. - La particella Cui si tenga ben a mente che mai non si usa, per parlar all'antica, nel primo caso, ma rappresenta i casi obliqui della Chi e della Che: per es.: «Quella è la persona di cui ti parlai;», o rispetto al Chi: «A cui non piace, la sputi;» benchè nell'uso familiare si dica Chi anche ne' casi obliqui; per es.: «Riportatela a chi ve l'ha data.» - Alcuni usano la Che relativa anche nel reggimento diretto, e spesso generano anfibologia. Per esempio, se io vo' dire che Cesare calunniò Pietro, e dico Questi è quel Pietro che Cesare calunniò, si resta in dubbio chi dei due è il calunniato; e il dubbio si toglie, dicendo: Pietro cui Cesare calunniò. [immagine] |
Dizionario dei sinonimi - Zecchini del 1860 |
Quale (il), Che, Cui, Del quale, Onde - Che, servendo egualmente ai due generi e ai due numeri, può in certi casi riuscire equivoco, ed allora il quale può venire al riparo di questa difficoltà, poichè la qualità prima d'uno scritto ha da essere la chiarezza. Che poi, come più spiccio e più incisivo, è molto più usato in poesia che non il quale, abbenchè anco di questo non manchino esempi in ottimi scrittori; che è d'uso più frequente eziandio nella lingua parlata, ove il gesto o l'inflessione della voce soccorrono alla possibile ambiguità. Cui è dativo stando da sè, ma riceve il di, il per, il con ecc., ed allora è genitivo o ablativo. Cui, per un certo vezzo vicino però troppo all'affettazione, è usato al quarto caso, come in questo o in altri consimili esempi: «non parlo per ora di questa cosa, cui voglio prima ben bene esaminare»: ma vedo che si è ordinariamente in quelle frasi le quali, voltate altrimenti, possono avere il dativo, e così potrebbe invertirsi questa dicendo: «non parlo per ora di questa cosa, alla quale voglio prima prestare seria attenzione». Onde per del quale non mi pare equivalente; starebbe a mio senno meglio d'assai invece dell'ablativo con nome di persona o di luogo, indicando in tal modo la provenienza dai medesimi; ma si suole usare anche in senso di genitivo, ora che si cercano nuove bellezze e nuovi sapori di lingua nell'uso di una certa libertà. [immagine] |
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